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Il comportamento al taglio di
una struttura a sezione mista in calcestruzzo e getti successivi
Doctoral Thesis
Author(s):Brenni, Pietro Publication date:
1995
Permanent link:
https://doi.org/10.3929/ethz-a-001460035 Rights / license:
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D1SS.ETH -0x3
Dissertazione no
11167
II comportamento al taglio di
unastruttura
asezione mista in calcestruzzo
agetti successivi
Dissertazione
presentata
alPolitecnico Federaledi
Zurigo
per il
conseguimento
del titolo di Dottore in scienze tecnicheda Pietro Brenni
ing dipl
ETHnatoil 14
luglio
1966di
Salorino,
Ticino19. Juli 1995
accettatasu
proposta
diProf. Dr.Peter
Marti,
Relatore^
, rf]\
/*Prof. Thomas
Vogel,
Correlatore iZAQi \1995
Riepilogo e conclusioni
II
presente
lavoro analizza ilcomportamento
altaglio
di una sezione mista in calcestruzzo agetti successivi,
perlaquäle
si richiede alloStratoaggiuntivo
unacollaborazione monolitica con la struttura esistente.
Vengono
analizzati alcunitrattamenti
possibili
dellasuperficie
di contatto fra i duegetti
e inparticolare
l'effetto della presenza
degli spezzoni
dicollegamento. Infine,
secondo lediverse soluzioni
analizzate,
si propongono i criteri di dimensionamento allo stato limite ultimo della sezione mista.La
problematica
delcomportamento
di una sezione mista agetti
successivi eun tema conosciuto nell'ambito delle strutture
prefabbricate
ecompletate
conelementi
gettati
in opera, oppurenel caso digrandi
sezioni in calcestruzzoget-
tate a fasi successive. Di estrema attualitä diventa
questo problema
nell'ambito delrisanamento edelrinforzo di strutture incalcestruzzopreesistenti,
allequali
viene
applicato
un nuovo stratoaggiuntivo
pure incalcestruzzo.Lesezioni miste incalcestruzzosonocaratterizzatedalla presenza diuna
fuga
attraversola
quäle
viene trasmessa una forza acompressione
inclinata. Lafuga
influisce
quindi
la trasmissione dellosforzotagliante
trailcorrentecompresso e le membrature tese della sezione stessa. Nonpotendo
il calcestruzzo dei due stratiadiacentiinteragire
chimicamente efisicamente,
lafuga
costituisce dicon-seguenza un indebolimento della sezione. La
componente
della resistenza dovuta all'adesione siestingue precocemente. Lungo
lasuperficie
di contattointervengono
scorrimenti relativiche,
adipendenza
delle modalitä di tratta- mento delgiunto
diconnessione,
attivanolacomponente
della resistenza costi- tuita dairattrito.La ricerca nonsi limita alla verifica delle
leggi tensioni/spostamenti lungo
lafuga
per dueprecisi
motivi. IIprimo perche
sie voluto evitareunulteriore con-tributo all'analisi
empirica
dell'influenza di una moltitudine diparametri
cheregolano
i meccanismi di trasmissione ditaglio
in una zona di discontinuitä. II secondoperche
leindicazioni scaturite dalleesperienze eseguite
mostranochia-ramente
quanto
la resistenza si manifesti in modo assolutamente mutevolelungo
lasuperficie
di trasmissione.Diconseguenzal'obiettivo che ci sie
posto
equello
di dimostrarequäle
debbaessere la combinazione ideale
degli accorgimenti
di caratterecostruttivo,
in modo che la resistenza ditaglio
diunastrutturaasezione mista in calcestruzzo agetti
successivi possa venirmassimalizzata, garantendo
unasufficienteduttilitä.130
Mediante l'ausilio della teoria della
plasticitä,
epossibile quindi
determinare il caricolimite ultimo inmodo sufficientemente affidabile.L'analisi definiscei
parametri
diordinecostruttivoche influenzanola trasmis- sionedegli
sforzi ditaglio lungo
lasuperficie
di contattofra icalcestruzzigettati
in
tempi
differenti.Questi accorgimenti
sonodiseguito
descritti.Trattamento. La
pulizia
el'idratazioneadeguate
dellasuperficie preesitente
influ-iscono inmodo determinante sulla
componente
della resistenza dovuta all'ade- sione. Sequesto
contributo viene trascurato nella formulazione della resistenza per determinareil carico limiteultimo,
essogarantisce
uncomportamento
dellafuga
ottimaleperquanto
concernel'efficienza funzionale.lrruvid.im.ento. Viene fatta distinzione tra una ruviditä lieve ed una accentuata.
Questo parametro
non ha nessun'influenza sullacomponente
della resistenza offerta dall'adesione. Presumibilmenteilmaggior
danno subito dallasuperficie
irruvidita inmodoaccentuatocompensa la minor
superficie
dicontattodisponi-
bileche caratterizzala
fuga
irruviditalievemente. IIcomportamento degli
spez- zoni dicollegamento
e invece diametralmenteopposto
a seconda delgrado
diruviditä
presente.
Essi sono ingrado
di offrire esclusivamente lapropria
resi¬stenza di
taglio
nel caso di ruviditä lieve. Per contro una ruviditä accentuata mobilita la resistenza a trazionedegli spezzoni
dicollegamento,
che esercitanocosi una
pressione
normale allafuga, responsabile
della trasmissione dello sforzo ditaglio
attraverso lastessa.Spezzoni
dicollegamento.
Perquest'armatura perpendicolare
allasuperficie
dicontatto, sipresuppone un
ancoraggio
nelleduecomponenti
tale in modo che si possa contaresulla sua tensione di snervamento.Questa
condizione egarantita
da staffe ancorate in modo
adeguato
dal corrente compresso fino alle membra- ture tese. Conl'impiego
di tasselli dicollegamento
dall'azione locale inprossi-
mitä della
fuga,
la fessurazionepotrebbe
annullareprematuramente
la loroazione.
Per
procedere
al dimensionamento allo stato limite ultimo di un elemento asezione mista in calcestruzzo a
getti
successivi si dimostrano le conseguenzeseguenti.
1. Nelcasodell'assenza di
spezzoni
dicollegamento,
l'unicocontributo alla resi¬stenza
presente
equello
dovuto all'adesione. La notevoledispersione
deivalori caratteristici da esso assuntici
suggerisce
dievitare la scelta di unatalsoluzione. Se daun lato la
qualitä
del trattamento dellasuperficie
influisceinmodo determinante sulla
capacitä
resistentedell'adesione,
dall'altro i feno-meni dovuti al ritiro contribuisconosicuramente asollecitarneuna
parte.
2. Nel caso in cui
gli spezzoni
dicollegamento
sonopresenti
e sono combinatiaduna
superficie
caratterizzata daunaruviditälieve,
la soluzionenonrisulta ottimaleper la trasmissione ditaglio
attraverso lafuga.
Difatto al cedimento dellaresistenza dovutaall'adesione i tassellinonpossonocheopporre lapro-131
pria
resistenza ditaglio (analogia
conle sezioni misteacciaio/calcestruzzo).
IIcontenuto d'armatura trasversale necessario e di
regola alquanto elevato, generando svantaggi
di ordineeconomicononchetecnico,
sesiconsidera che rinserimento dispezzoni
nell'elementopreesistente
costituisce un indeboli- mentodellastrutturacementizia.3. Lecondizioniidealiperunatrasmissioneottimale dello sforzo
tagliante
attra-verso la
fuga
si realizzano per contro nel caso in cui all'accentuata ruviditä dellasuperficie
si combina lapressione
normaleoriginata dagli spezzoni
dicoUegamento.
Conqueste
condizioni la sezione mista sicomporta
come unasezione monolitica. Viene tuttavia escluso per il dimensionamento il contri- buto alla resistenza offerto dall'adesione. Naturalmente la resistenza a com-
pressione
dellediagonali
inclinatesubisce,
come per l'elemento di sezionemonolitica,
una limitazione dettata dalle tensioni laterali che influenzano le bielle inclinate compresse. II cedimento dellecomponenti
verticali del tralic- cio resistente(staffe
ediagonali compresse),
pur mostrando uncomporta-
mento
alquanto
duttileinrapporto
alla deformazione relativa che interviene nellafuga,
nonrisponde
alle caratteristiche di duttilitä della rottura a fles-sione, proprio
a causa dellostato di tensionebiassialein cui si trovanoledia¬gonali
compresse. Di conseguenza eauspicabile
un dimensionamento cheassuma
l'ipotesi
di cedimentocontemporaneo degli
elementi verticaliequelli orizzontali,
per cui la resistenza a flessione diventa determinante. La ridu- zione inoltre dell'altezza utile deitassellirispetto
astaffeche copronol'intera altezzastatica,
causa un'adattamentodell'ipotetico
traliccioresistente,
con laconseguente
concentrazione delletensionitaglianti
nellafuga.
II
comportamento
alla resistenza di fatica non e statooggetto
di un'analisi teo- rica.Dagli esperimenti eseguiti
si costata che rinfluenza della sollecitazione dinamica non ha nessun effettonegativo
determinante sulla resistenza dovuta all'adesione fintantochel'ampiezza
dell'oscillazionenonla intacca inmodoirre- versibile.II
rispetto
delle norme chegarantiscono l'esigenza
funzionaleimplica
lanecessitä di evitare la fessurazione
longitudinale.
Tuttaviaproprio
perl'esigua
afndabilitä del contributo alla resistenza dovuto
all'adesione, questa
condizioneeben
lungi
dall'esseregarantita.
Inseguito
allesollecitazioni dovute al ritiro adesempio,
non si possono trascurare, seppure localmente alleestremitä,
tensioni tali dagiustificare l'impiego
dispezzoni
dicoUegamento.
La presenzadegli spezzoni
e inoltreauspicabile
nei casi in cui la fessurazionelongitudinale
nonfosse
protetta
da un'eventualeinfiltrazioned'acqua, soggetta dunque
alla dilata- zionedovuta algelo.
Zusammenfassung und Schlussfolgerungen
In der
vorliegenden
Arbeit wird dasSchubtragverhalten
vonBetonquerschnit¬
ten
untersucht,
dienachträglich
mit einer neuen Betonschicht verbunden wor¬den
sind,
die monolithisch und schubfest mit der bestehenden Betonschicht zusammenwirkt. Der Einfluss verschiedenerOberflächenbehandlungen
derKontaktfläche und die
Wirkung
einerQuerbewehrung
werdenanalysiert.
Auf¬grund
der Plastizitätstheorie werden schliesslichpraktische Bemessungskrite¬
rien
vorgeschlagen.
Das Verhalten eines aus zwei verschiedenen Betonen
zusammengesetzten Betonquerschnittes
ist ein bekanntes Problem. Es stell sich vor allem beivorfa¬brizierter
Bauteilen,
die mit Teilen aus Ortbetonvervollständigt
werden. Die¬selbe
Fragestellung zeigt
sich auch bei grossenBauteilen,
die in mehrerenBetonieretappen hergestellt
werden. DieProblemstellung
ist heute von beson¬ders grosser
Bedeutung,
vor allem beiSanierungen
undVerstärkungen
beste¬hender
Tragwerke,
welche oftdurchAnbringen
einerzusätzlichenBetonschichterfolgen.
Aus zwei verschiedenen Betonschichten
zusammengesetzte Querschnitte
sind durch eine
Fuge charakterisiert,
über welcheDruckkräfteimallgemeinen
inschiefer
Richtung übertragen
werden. DieFuge
stellt eine Schwachzone desQuerschnittes dar,
da die benachbarten Betonschichten nicht durch die übliche chemische Reaktiongebunden
sind. DerAnteil desWiderstandesaus derAdhä¬sion
versagt
schonfrüh,
und es entstehen relativeVerschiebungen entlang
derKontaktfläche,
die inAbhängigkeit
von derFugenbeschaffenheit
den Schubwi¬derstandaus der
Reibung
erzeugen.Aus zwei Gründen befasst sich die
vorliegende
Arbeit nicht mit der Aufstel¬lung
vonSpannungs-Verschiebungs-Gesetzen entlang
derFuge. Erstens,
weildaraufverzichtet
wird,
einen weiterenBeitrag
zurreinempirischen Analyse
dervielfältigen
Parameter zuleisten,
welche dieSchubübertragungsmechanismen
in einerDiskontinuitätszone beeinflussen.
Zweitens,
weil sich mit dendurchge¬
führten Versuchen
herausgestellt hat,
dass die Widerständeentlang
derFuge
sehrunterschiedliche und somitnur
bedingt aussagekräftige
Werte aufweisen.Die
Zielsetzung
dieser Arbeit ist es vielmehr zuzeigen,
mit welchen kon¬struktiven Massnahmen sowohl der Schubwiderstand als auch die Duktilität
möglichst günstig
beeinflusst werden können. Eszeigt
sichdann,
dass mit der133
Plastizitätstheorie die Bruchlast mit ausreichender
Genauigkeit
bestimmt wer¬denkann.
Folgende
Parameter werdenanalysiert:
Vorbehandlung
derAlibetonoberfläche.
Die Sauberkeit und diesorgfältige Vornässung
der Altbetonoberfläche beeinflussen auf den Adhäsionswiderstandmassgebend.
Auchwenn indieser Arbeit denBeitrag
des Adhäsionswiderstan¬des zum Bruchwiderstand verzichtet
wird,
ist dieseKomponente
doch für das VerhaltenderFuge
imGebrauchzustandvongrosserBedeutung.
Aufrauhung.
Es wird zwischen starker und schwacherAufrauhung
unterschie¬den. Dieser Parameter hat
jedoch
keinen Einfluss aufdenAdhäsionswiderstand.Diesdürfte daraufzurückzuführen
sein,
dassbei starkemAufrauhendes Altbe¬tons
Schädigungen
imAltbetongefüge auftreten,
welche die zu erwartendegrössere
Adhäsion teilweisekompensieren.
DieWirkung
derQuerbewehrung
ist
hingegen je
nachAufrauhungsgrad
sehr unterschiedlich. Aehnlich wie bei Stahlverbundkonstruktionenwirkt sie bei schwacherAufrauhung
als Dübelbe¬wehrung primär
auf Abscheren. BeistarkemAufrauhungsgrad
wird siejedoch eindeutig
aufZug belastet,
was eineentsprechende Druckspannung
senkrechtzur
Fuge
zurFolge
hat.Aufgrund
dieserDruckspannung
istes dannmöglich,
inder
Fuge Schubspannungen
zuübertragen.
Querbewehrung.
Fürdiese quer zurFuge eingelegte Bewehrung
wird einederar¬tige Verankerung
im Druck- bzw. imZuggurt vorausgesetzt,
dass mit dergesamten
Fliesskraftgerechnet
werden kann. DieWirkung
vonkurzen, lediglich
bei der
Fuge
selbst wirkenden Dübeln wird imallgemeinen
durch dieRissfort¬pflanzung
schonfrühzeitig
inFrage gestellt.
Für die auf die Plastizitätstheorie
abgestützte Bemessung
einesnachträglich
durch Neubeton
ergänzten Betonquerschnittes gelten folgende Schlussfolgerun¬
gen:
1. Sofern keine
Querbewehrung
vorhandenist,
wird dereinzige Beitrag
zumSchubwiderstand von der Adhäsion
geliefert. Wegen
der grossenStreuung
der charakteristischen Werte dieser
Komponente empfiehlt
essichjedoch,
aufeine
Lösung
ohneQuerbewehrung
zuverzichten. Dieseinsbesondere deshalb weil dieSorgfalt
derOberflächenbehandlung
einen wesentlichen Einflussausübt,
undweilbehinderte oderaufgezwungene Verformungen
z.B.infolge
Schwindens im
allgemeinen
bereits einen beträchtlichen Teil des Adhäsions¬widerstandes
beanspruchen,
wennnicht garerschöpfen.
2. Wenn die
Querbewehrung
nur mit einer schwachenAufrauhung
der Altbe-tonoberfläche
gekoppelt ist,
erweist sich dieseLösung
für dieÜbertragung
von Schubkräften
entlang
einerFuge
nicht alsoptimal.
Nach dem Zusam¬menbruch des Adhäsionswiderstandes kann nur der Scherwiderstand der
Querbewehrung
mobilisiert werden. Der erforderlicheQuerbewehrungsge-
halt ist in diesem Fall sehr gross, was
technische,
aber auch ökonomische134
Nachteile mit sich
bringt.
Inder Tat kann einzugrosserBewehrungsgehalt
alsSchwächung
desbestehendenTragwerks
betrachtetwerden.3. Diebesten
Bedingungen
für dieSchubübertragung entlang
einerFuge
entste¬hen,
wenn eine starkeAufrauhung
der Albetonoberfläche mit ausreichenderQuerbewehrung
verbunden wird. Unter diesenVoraussetzungen
kann dasBruchverhalten eines
Betonquerschnittes,
der durch eine Neubetonschichtnachträglich ergänzt wurde,
mitdemjenigen
einesentsprechenden,
monoli¬thisch
hergestellten Betonquerschnittes gleichgesetzt
werden. Für die Bemes¬sung wird dabei auf den Adhäsionswiderstand verzichtet. Natürlich erfährt der Druckwiderstand der
geneigten Diagonalen
wie beim monolithischen Element eineBegrenzung
durch den Einfluss derQuerzugspannung.
DasBruchverhaltender nichthorizontalen Elemente desFachwerks
(Druckdiago¬
nalen und
Zugbügel)
weistbezüglich
derRelativverschiebungen
in derFuge
zwarnoch eine
gute
Duktilitätauf,
kann aber nichtjener
beimFall reiner Bie¬gung
verglichen werden,
weil sich dieDruckdiagonalen
in einem zweiachsi¬gen
Spannungszustand
befinden. Aus diesem Grund ist esempfehlenswert
die
Bemessung
sovorzunehmen,
dass eingleichzeitiges Versagen
der vertika¬len und der horizontalen Elemente
erfolgen kann,
mit anderenWorten,
derBiegebruch
mussmassgebend
werden. Eine Reduktion der nutzbaren Höhe derQuerbewehrung,
dieoffensichtlichbei derVerwendung lokaler, lediglich
überdie
Fuge
wirkender Dübeleintritt,
hat eineAnpassung
desinnerenKräf¬teflusseszur
Folge,
was unter anderemeineUmlagerung
derSchubspannun¬
gen auf eine reduzierte Strecke der
Fuge
verursacht.DasVerhaltenunter
dynamischer Einwirkung
istnichtBestandteil dieser Arbeit.Aufgrund
dereigenen
Versuche wurde aberfestgestellt,
dass dieErmüdung
keine bedeutende
Auswirkung
auf den Adhäsionswiderstandhat, solange
dieGrösse der durchdie Lastwechsel entstandenen
Schubspannungen
diesennichtüberschreitet.
Zur
Gewährleistung
derGebrauchstauglichkeit
wäre dieVermeidung
vonLängsrissen entlang
derFuge
wünschenswert.Wegen
des unsicheren Adhäsi¬onswiderstandes kann dies im voraus
jedoch
nie vollgarantiert
werden. DieBeanspruchung
aus behinderten oderaufgezwungenen Verformungen
verur¬sacht in den Endbereichen stets, wenn auch nur
lokal, Spannungen,
die eineQuerbewehrung
erfordern. DasAnbringen
einerQuerbewehrung
ist auch zuempfehlen,
falls zusätzlich mit demEindringen
von Wasser und der dadurchmöglichen Frostsprengwirkung
zurechnenist.Summary and Conclusions
Thisthesis
presents
astudy
ofshear behaviorofconcrete cross-sections ofmem-bers
consisting
of a newlayer
ofconcrete castagainst
an oldlayer
of concrete.Various treatments of the interface are
compared.
Inparticular,
details andbehavior of transverse reinforcement across the interface are
investigated.
Theconclusions include
proposed design
criteriabasedonthetheory
ofplasticity.
The difficulties associated with
predicting
thebehavior ofconcrete cross-sec¬tions
composed
oftwolayers
ofconcreteofdifferent agesarewellknown,
espe-cially
withregard
to structures builtcompositely
ofprecast components
andcast-in-place
concrete. Similarproblems
also arise withlarge cross-sections,
for which concrete isplaced
in severalstages.
Morerecently,
rehabilitation andstrengthening
ofexisting
structures hasrequired
thata newlayer
ofconcretebeplaced against
anexisting layer.
Cross-sections with two
layers
of concrete are characterizedby
aninterface,
across which inclined
compressive
forces must be transferred. The interface affects the transfer of shear forces between tension andcompression
chords offlexural members. Since thetwo
layers
ofconcrete cannotbe bondedtogether by
the usual chemical
reaction,
the interface constitutes aplane
of weakness. Theshear resistance dueto adhesion of the two
layers
is exhausted atrelatively
lowStresses,
resulting
in relativedisplacements along
the interface. Thesedisplace-
ments leadtothe mobilization ofshear-friction
resistance,
whichdepends
ontheproperties
of the interface itself.The thesis does not seek to
develop stress-displacement
relationsalong
theinterface. Yet another contribution to the
purely empirical analysis
of the manyparameters
that affect thetransfer of shear across aplane
ofdiscontinuity
shallbe avoided. This view is
supported by
theexperimental
workconducted aspart
of this
study
which revealed considerablevariability
in the resistancealong
theinterface.
Hence,
thepurposeof this thesis isto determinate thecombination of param¬eters that maximizes shear resistance while
providing adequate ductility.
It isshownthat
then,
with thehelp
of thetheory
ofplasticity,
theultimate load canbecalculated with sufficientaccurancy.
Theeffectof the
following parameters
isanalysed:
136
Preparation ofthe surface ofold
concrete. The cleanlinessand thedegree
ofwetnessof the
existing
concrete surface have aControlling
influence on the adhesionbetween old and new concrete. Even in those cases where the contribution of adhesion is
neglected
in the calculation of the ultimateresistance,
this compo-nentis still of
significant importance
withregard
toserviceability.
Roughness of
thesurface of
old concrete. A distinction is made betweenweakly roughened
andstrongly roughened
surfaces. Thisparameter
hasnoeffectontheresistance
provided by
adhesion. This isbecause theprocedures
usedtoproduce
a
strongly roughened
surfacedamage
the structureoftheexisting
concrete; thusexpected
increase in adhesion islargely
cancelled. Thedegree
ofroughness
atthe interface
does, however,
have animportant
effecton the behavior of trans- verse reinforcement. Transverse reinforcement acrossweakly roughened
sur¬faces works in direct
shear,
similar to shear connectors used in steel-concretecomposite
construction. Acrossstrongly roughened surfaces,
transverse rein¬forcement
clearly
works in tension.Compressive
Stressesnormaltothe interface inducedby
tension in thereinforcement enable sheartobe transferredacross the interface.Transverse
reinforcement.
Reinforcementperpendicular
to the interface must beproperly
anchored tothecompression
and tensionchords of thetrussmodel,
to allow the transverse reinforcement to reach itsyield
resistance. Dowels that actonly locally
atthe interface canlead toproblems
associated withpropagation
ofcracks.
Forcalculations based on the
theory
ofplasticity
thefollowing
conclusions canbe drawn:
1. In cases where no transverse reinforcement is
provided, only
the natural adhesion between old and new concrete contributes to the shear resistanceacross the interface. Due to the
large
scatter ofparameters characterizing adhesion,
it is recommendedthatSolutions withouttransverse reinforcement be avoided. This because the resistanceprovided by
adhesiondepends directly
on the care with which the surface ofexisting
concrete has beentreated,
and becauseStressesdue to restrained orimposed
deformationssuchas those induced
by shrinkage
eat up at least aportion
of the resistance pro¬vided
by
adhesion.2. Theuse oftransverse reinforcement in
conjunction
with aweakly roughened
surface of old concrete results in a shear transfer across the interface that is less than
optimal.
After the resistanceprovided by
adhesion has beenexceeded,
shear forcescanonly
be transferredby
meansofdirect shear in the transverse reinforcement. Therequired
ratio of transverse reinforcement in such cases islarge,
which has undesirable technical and economic conse-quences. In
fact, large
ratios ofreinforcementcanresult inaweakening
of theexisting
structure.137
3. The ideal conditions for shear transfer across interfaces are
produced by
astrongly roughened
interface inconjunction
with normal stresses due to transverse reinforcement. Insuch cases, the ultimate resistance ofcomposite
cross-sections
composed
ofold andnewlayers
ofconcretecanbeequal
tothatof
corresponding
monolithic cross-sections. The contribution of adhesion to the ultimate resistance isneglected.
As in monolithicmembers,
thecompres- sive resistance ofinclineddiagonals
islimited dueto theaction oftransverse tensilestresses. The ultimatebehaviorofthevertical and inclinedmembers of thetruss(compression diagonals
andstirrups
intension)
isrelatively ductile,
but it cannot be
compared
with theductility
inbending,
since the compres¬sion
diagonals
are in a biaxial State of stress. For this reason,design
mustallow for a simultaneous failure of the
vertical,
inclined and horizontal ele- ments,i.e.,
cross-sections must fail inbending.
A reduction of the availabledepth
of the transverse reinforcement(which
occurs if dowels that are effec- tiveonly
in the immediatevicinity
of the interface areused)
results in anadjustment
of the internalforces,
and this leads to a redistribution of shearstresses ontoareduced
portion
of the interface.Behavior under
dynamic
action has not been considered in this thesis.Experi-
mental work has shown that
fatigue
has nosignificant
effect on the resistanceprovided by adhesion, provided
this resistance is not exceededby
the shearstresses duetothevariable load.
Toensure
adequate
behavior under serviceconditionsitwould be desirabletoprevent
the formationofcracksalong
the interface. Due to uncertainties associ- ated with the resistanceprovided by adhesion, however,
thistype
ofcracking
cannot be
completely
eliminated. Stresses due to restrained orimposed
defor-mation such as