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Tratto da SaluteInternazionale.info

La sanità toscana commissariata (e vice- commissariata)

2015- 01- 29 09:01:48 Redaz ione SI

Gavino Maciocco

Cose mai vist e. Un Consiglio Regionale – a pochi giorni dal suo nat urale

sciogliment o – si apprest a a radere al suolo le direzioni delle ASL e ad aprire la st rada a un disegno cent ralist a e aut orit ario. Ment re il SSN si impoverisce sempre di più e rischia di af f ondare.

“Al f ine di avviare il processo di f usione e di elaborare il proget t o di riorganizzazione dei servizi sanit ari a livello di area vast a, si

dispone la decadenza dei diret t ori generali, dei diret t ori

amminist rat ivi, dei diret t ori sanit ari e dei diret t ori dei servizi sociali delle aziende unit à sanit arie locali a f ar dat a dal 1° marzo 2015 e, cont est ualment e, si prevede la loro sost it uzione con un

commissario per t ut t e le aziende USL af f erent i la st essa area vast a”.

Quest ’annuncio è uno dei punt i cent rali della propost a di rif orma della sanit à t oscana approvat a dalla Giunt a regionale il 22.12.2014 e in discussione presso il Consiglio Regionale (in via di sciogliment o, dat o che il prossimo maggio di svolgeranno le elezioni per il suo rinnovo).

A regime, a part ire dal 1° gennaio 2016, il sist ema sanit ario t oscano si comporrà di 3 aziende USL di area vast a at t raverso la f usione delle at t uali

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aziende USL:

a) azienda USL T oscana centro, ist it uit a mediant e la f usione delle aziende USL 10 di Firenze, USL 4 di Prat o, USL 3 Pist oia e USL 11 Empoli;

b) azienda USL T oscana nord-ovest, ist it uit a mediant e la f usione delle aziende USL 2 di Lucca, USL 1 di Massa e Carrara, USL 12 Versilia, USL 5 di Pisa e USL 6 Livorno;

c) azienda USL T oscana sud-est, ist it uit a mediant e la f usione delle aziende USL 7 di Siena, USL 8 di Arezzo, e USL 9 di Grosset o.

Nel periodo che int ercorrerà t ra la decadenza dei dirigent i delle aziende USL e l’ist it uzione delle aziende USL di area vast a, nelle ex-aziende USL

entreranno in f unzione dei vicecommissari.

Rimarranno in vita, a dif f erenza di quant o previst o inizialment e (ma in

cont rast o con la normat iva vigent e), le aziende ospedaliero-universitarie di Firenze, Pisa e Siena.

Viene per quest o mot ivo int rodot t a una nuova e inedit a f igura: il direttore di area vasta, nominat o dal President e della Giunt a regionale, a cui vengono at t ribuit i vast i pot eri, t ra cui l’elaborazione della programmazione di area vasta con la propost a di at t ribuzione delle risorse necessarie e il

monitoraggio, la verif ica e la valutazione dei piani operativi dell’ azienda ospedaliero-universitaria e dell’azienda unità sanitaria locale.

Quest i, in est rema sint esi, i punt i essenziali della propost a di rif orma, il cui t est o complet o è disponibile in Risorse.

Di seguit o alcuni comment i.

1. Con la rif orma, si dissesta la struttura del “migliore” sistema sanitario regionale in vist a di f usioni che – alla luce delle evidenze disponibili – produrranno più danni che vantaggi, sia in t ermini di cost i che di ef f icienza e qualit à dei servizi. Un danno è invece certamente assicurato con il commissariament o e del vice-commissariament o delle aziende USL, le cui at t ivit à saranno paralizzat e, se non sconvolt e, per un lungo periodo di t empo. Si propone una radicale rif orma, in maniera f rettolosa e superf iciale, senza alcun ef f et t ivo coinvolgiment o degli at t ori int eressat i, dai sindaci ai prof essionist i, alle aut orit à accademiche.

Di qui la dura opposizione dei rettori delle tre università toscane e di quasi tutti i sindacati medici. Di qui lo sconcert o e la demot ivazione degli operat ori sanit ari. Eppure si procede spedit i verso l’approvazione approf it t ando di un Consiglio regionale passivo, af asico e ormai al termine del suo mandato.

2. L’obiet t ivo st rat egico della rif orma è quello di “evitare duplicazioni, sprechi di risorse, volumi di attività inadeguati, insuf f iciente utilizzo delle tecnologie”. A ben vedere si t rat t a di una clamorosa, seppur involont aria, ammissione di inerzia e di impotenza del governo

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della sanit à regionale degli ult imi dieci anni (con Rossi, prima assessore alla sanit à, poi president e) dat o che dal 2005 (legge regionale n. 40)

erano st at i ist it uit i i Comitati di area vasta – nelle già cit at e aree vast e:

cent ro, nord-ovest e sud-est – che avevano il compit o di at t uare la programmazione int eraziendale di area vast a con lo scopo, appunt o, di eliminare duplicazioni, inef f icienze e sprechi. La programmazione di area vasta non è mai decollata perché è mancat o un robust o sist ema di programmazione regionale, un monit oraggio assiduo e punt uale dei processi produt t ivi, la capacit à d’int ervenire t empest ivament e nei moment i di crisi e nelle aree di debolezza. Funzioni e operazioni che richiedono all’int erno dell’assessorat o alla sanit à la presenza di una st rut t ura t ecnica solida, compet ent e e aut orevole, di cui da anni si sono perse le t racce. Come abbiamo scrit t o in un precedent e post, nella sanit à t oscana il governo tecnico è stato interamente rimpiazzato dal governo politico, esercit at o diret t ament e dal Governat ore. La propost a di legge in discussione presso il Consiglio Regionale port a alle est reme conseguenze quest a t endenza perché i tre direttori di area vasta, sovrast ando i diret t ori generali delle aziende ospedaliero- universit arie e delle t re aziende USL e riducendone l’aut onomia, dipenderanno diret t ament e dal pot ere polit ico, dal president e della Giunt a regionale che li ha nominat i.

3. Osserva al riguardo Ivan Cavicchi: “È come se la regione Toscana si articolasse in tre “cantoni” cioè tre sub regioni delegando alle loro direzioni l’amministrazione della sanità quindi passando da un governo della sanità unico regionale con un assessorato, ad un governo della sanità federato attraverso tre sub-assessorati. (…) Quello di Rossi è un riordino al buio, senza alcun dato previsionale, che appare come una operazione poco

meditata, ideologica, con l’obiettivo principale di garantire in modo autoritario controllo e uniformità”. La prospettiva che i direttori di area vasta divengano di f atto dei sub-assessori (sotto il diretto controllo del Governatore) – rendendo superf lua la presenza di una

tecnostruttura regionale e anche di un assessore alla sanità – potrebbe essere l’hidden agenda, il vero obiettivo della rif orma.

Risorse

Disposizioni urgenti per il riordino dell’assetto istituzionale e organizzativo del Servizio sanitario regionale [PDF: 411 Kb]

Riferimenti

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