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PERSONAGGI PRINCIPALI ODISSEA

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Academic year: 2021

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ODISSEA

Si tratta del racconto del viaggio che Ulisse , re di Itaca , compie al termine della guerra di Troia per tornare alla sua isola .

L'opera è divisa in due parti : nei primi 12 libri si raccontano i viaggi di Ulisse , nei successivi 12 libri sono raccontati gli accadimenti successivi al ritorno di Ulisse a Itaca .

L’opera mostra le caratteristiche del genere epico :

• la presenza di formule fisse e ricorrenti ;

• l'uso di epiteti e patronimici , di ricche espressioni aggettivali , di descrizioni particolareggiate ;

• la ricorrenza di similitudini , metafore e personificazioni ;

• le vicende narrate appartengono al passato ;

• si fa ampio ricorso al mito ;

• si esaltano uomini o popoli dotati di valori come il coraggio, la lealtà, la forza ;

• la narrazione ruota attorno alla figura dell'eroe, dotato di sentimenti e qualità eccezionali . La grandezza dell'eroe antico risiede nelle sue qualità di guerriero valoroso e coraggioso, pronto a morire per il proprio popolo e la propria città, ma anche per il rispetto del volere divino, che antepone sempre alla sua stessa vita personale.

L’Odissea comincia in medias res, cioè direttamente nel racconto , ma non rispetta la fabula : gli accadimenti non sono narrati in ordine cronologico . C’è invece nell’opera un sapiente intreccio che fa ampio uso di analessi (flashback) : sarà proprio Ulisse infatti , testimone diretto della sua stessa vicenda , a tramandarla ai posteri in veste di ricordo .

PERSONAGGI PRINCIPALI

Ulisse (Odisseo) -E' il protagonista dell'Odissea : è un eroe greco , un guerriero forte e coraggioso, famoso soprattutto per la sua astuzia ; ha combattuto a Troia ed è l'astuto inventore dello

stratagemma del cavallo ; dopo la fine della guerra sta cercando di tornare a casa . Egli è infatti il re di Itaca, un'isola greca dove lo attendono Penelope sua moglie e Telemaco suo figlio . Nelle sue imprese Ulisse è favorito dalla dea Atena e ostacolato da Poseidone che, invece, si oppone al suo ritorno a casa.

Telemaco- Figlio di Ulisse, è ancora un bambino quando il padre parte per la guerra di Troia, ha circa 20 anni quando inizia l'Odissea. Ancora immaturo, sembra impotente di fronte ai soprusi e alle pretese dei Proci. Il suo cambiamento e la sua maturazione si realizzano nella "Telemachia" (i

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primi 4 canti dell'Odissea) che costituiscono un "racconto nel racconto" e narrano del suo viaggio a Pilo e a Sparta in cerca di notizie del padre. Anche Telemaco è aiutato dalla dea Atena che lo consiglia e lo assiste.

Penelope - Moglie di Ulisse e madre di Telemaco, attende da 20 anni il ritorno del marito dalla guerra. Penelope è fedele al marito e rifiuta di considerarlo morto cedendo così alle insistenze dei Proci che vorrebbero insediarsi sul trono di Itaca. Penelope è abile ad ingannare i pretendenti (stratagemma della tela) e dimostra di avere saldi principi , così da non cedere troppo alle emozioni (quando il marito torna vuole verificare che sia effettivamente lui--->prova del talamo nuziale) .

Atena - Figlia di Zeus e dea della saggezza, assiste Ulisse e Telemaco durante tutto il poema.

Spesso appare sotto le spoglie di Mentore, vecchio amico di Ulisse.

Poseidone - Re dei mari . È l'antagonista divino di Ulisse e ne ostacola continuamente il ritorno a casa.

Zeus - Padre degli dei e di tutti gli uomini, dirime le dispute divine sul Monte Olimpo.

Antinoo - E' il più arrogante fra i Proci: si distingue per violenza, brutalità, orgoglio e durezza (tramò per far morire Telemaco). E' il primo ad essere ucciso quando Ulisse ritorna ad Itaca.

Eurimaco - Uno dei capi dei Proci che tentano di ottenere la mano di Penelope : ricco e bello ("divino" viene definito in più di un'occasione), è considerato tra i favoriti nella competizione per ottenere la sua mano. Fu tra quelli che tentarono di tendere l'arco di Odisseo e venne ucciso per mano di quest'ultimo.

Anfinomo - Uno dei pretendenti di Penelope, più assennato e meno insistente degli altri. Ulisse, celato nei panni del mendicante, tenta di salvargli la vita invitandolo a lasciare Itaca, ma anche Anfinomo muore, come gli altri Proci nella battaglia finale, trafitto dalla lancia di Telemaco.

Eumeo - Servo fedele di Ulisse, addetto alla cura dei maiali. E' modesto e buono e, pur non

riconoscendo Ulisse nel mendicante che arriva ad Itaca, lo accoglie con sincero affetto, offrendogli perfino il suo mantello.

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Euriclea - Fedele nutrice di Ulisse, riconosce il padrone sbarcato sull'isola per via di una cicatrice sulla gamba che si era procurato da ragazzo. Sa tutto degli intrighi di palazzo ed è proprio lei a rivelare ad Ulisse i nomi delle ancelle che si erano compromesse coi Proci.

Melanzio - Servo che cura le capre di Itaca, è l'esatto opposto di Eumeo : Melanzio, infatti, tradisce Ulisse per mettersi dalla parte dei Proci.

Melanto - Sorella di Melanzio e serva di Penelope , ha una relazione con Eurimaco e, proprio come il fratello, tradisce Ulisse, schierandosi dalla parte dei pretendenti. Muore impiccata da Telemaco come altre serve infedeli.

Calipso - Ninfa bellissima, si innamora di Ulisse quando lui arriva nell'isola di Ogigia. Lo tiene prigioniero per 7 anni e tenta in ogni modo di impedirgli di tornare a Itaca (anche promettendogli l'immortalità), ma Zeus le invia Ermes per convincerla a lasciarlo andare via.

Polifemo - Uno dei Ciclopi, giganti da un solo occhio, figli di Poseidone. Il ciclope imprigiona Ulisse e i suoi compagni con l'intenzione di cibarsene, finché, con un furbo stratagemma, Ulisse riesce ad accecare il gigante e a far fuggire i suoi compagni. Così facendo, scatenerà l'odio di Poseidone.

Circe - Maga e regina dell'isola di Eea, trasforma i compagni di Ulisse in maiali. Grazie all'aiuto di Ermes, solo l'eroe greco resiste ai magici poteri di Circe, ma ne diventa l'amante e rimane con lei per un anno.

Laerte - Anziano padre di Ulisse, subito non riconosce il figlio tornato a Itaca. Durante lo scontro con i Proci, la dea Atena gli da' la forza di uccidere Eupite, padre di Antinoo venuto a protestate per la morte del figlio.

Tiresia - Indovino cieco, Ulisse lo incontra nel suo viaggio nel regno dei morti (Ade). Durante il colloquio Tiresia mostra ad Ulisse come ritornare ad Itaca e poi gli permette di comunicare con le anime dei defunti lì presenti (cosa che non avrebbe potuto fare, essendo lui ancora vivo).

Nestore - Re di Pilo, considerato molto saggio, già anziano combatte nella guerra di Troia sotto la guida di Agamennone. Telemaco va a trovarlo per avere notizie del padre (Telemachia).

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Menelao - Re di Sparta, fratello di Agamennone e marito di Elena, fu uno degli eroi più importanti della guerra di Troia. Anche lui aiuta Telemaco nella sua ricerca di Ulisse (Telemachia).

Elena - Moglie di Menelao e regina di Sparta il cui rapimento da parte di Paride fu causa della lunga guerra fra Greci e Troiani. Donna dalla bellezza incomparabile, si sente fortemente in colpa per ciò che sta succedendo e per tutti i valorosi soldati greci che stanno morendo in una guerra causata proprio da lei. Anche Elena aiuta Telemaco nella ricerca del padre (Telemachia)

Agamennone - Re di Micene, fratello di Menelao e marito di Clitemnestra (sorella di Elena), fu il comandante degli Achei durante la guerra di Troia. Ulisse incontra lo spirito di Agamennone nel suo viaggio nell'Ade: Agamennone è stato ucciso dalla moglie e dall'amante di lei, Egisto, e poi

vendicato dal figlio Oreste (che uccide la madre e l'amante).

Nausicaa - Bellissima figlia di Alcinoo e Arete, sovrani dei Feaci. E' Nausicaa, insieme alle sue ancelle, a trovare e aiutare Ulisse appena naufragato sulla spiaggia dell'isola.

Alcinoo - Re di Scheria, terra dei Feaci, accoglie Ulisse presso il suo palazzo e lo aiuta a tornare a Itaca fornendogli una barca nuova.

RIASSUNTO GENERALE PROEMIO

Come l’Iliade, anche l’Odissea si apre con un proemio costituito dall’invocazione della musa ispiratrice e dalla protasi, in cui si sintetizza il contenuto dell’intera vicenda. Viene descritto Ulisse : è intelligente, astuto, pronto a sfruttare ogni situazione ed insaziabilmente curioso.

TELEMACHIA (libri I-IV)

Sono trascorsi dieci anni dalla fine della guerra di Troia, per la quale Ulisse era partito da Itaca quando il figlio era ancora un bambino. Ora Telemaco ha circa vent’anni e vive con la madre Penelope e con i Proci, ovvero 119 nobili di Itaca che pretendono in sposa la presunta vedova, per ottenere la corona. La donna, sperando nel ritorno del marito, promette a costoro che sceglierà un nuovo re solo se riuscirà a concludere un sudario per il suocero Laerte, prima che giunga Ulisse. Per evitare le nozze tuttavia, Penelope disfa durante la notte la tela tessuta di giorno.

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Nel frattempo un concilio degli dei si riunsice per decidere il destino di Odisseo trattenuto ormai da otto anni dalla ninfa Calipso sull’isola di Ogigia. Non appena Poseidone, che odia Ulisse, si

allontana per partecipare ad un banchetto, gli dei decidono di concedere a Ulisse il ritorno a Itaca.

Ermes si recherà allora presso Calipso per convincerla a lasciare andare l'eroe , mentre la dea Atena, assunte le sembianze del re Mentes, si reca da Telemaco, per indurlo a partire alla ricerca del padre.

Intanto Femio, cantore della reggia di Ulisse, recita un poema, intolatato “Il ritorno da Troia”, che turba Penelope, rammemorandole il marito. Inizia così il racconto del viaggio di Telemaco che si reca, all’insaputa della madre, dapprima presso uno dei più venerabili eroe greci reduci da Troia, Nestore, e poi, accompagnato da Pisistrato, figlio di Nestore, da Menelao, a Sparta. Quest'ultimo gli rivela che in Egitto ha saputo dal dio del mare Proteo che Odisseo è appunto prigioniero della ninfa ad Ogigia. Telemaco scopre anche della morte di Agamennone, assassinato dalla moglie

Clittemnestra e dall’amante Egisto. Intanto a Itaca, sotto la guida di Antinoo, i proci si stabiliscono definitivamente nel palazzo di Penelope e, venuti a conoscenza della spedizione del figlio

Telemaco, organizzano un agguato per sbarazzarsi di un fastidioso erede. Penelope, non appena viene avvisata si rivolge ad Atena e ne invoca l’aiuto: questa le apparirà in sogno, rassicurandola sulle sorti del figlio.

I VIAGGI DI ODISSEO (libri V-XII)

Calipso, dopo aver ricevuto da Ermes l’ordine di lasciare partire Ulisse, promette all’eroe greco il dono dell’immortalità, che Odisseo rifiuta per la nostalgia che prova nei confronti della patria e della amata moglie. La ninfa così, seppur a malincuore, aiuta l’eroe nella costruzione di una zattera per aiutarlo ripartire. Dopo alcuni giorni di tranquilla navigazione, Ulisse è vittima di una violenta tempesta scatenata da Poseidone. Dopo due giorni e due notti, l’eroe, attraverso l’aiuto della dea Atena, riesce ad approdare sulla spiaggia dell’isola di Scheria, dove stremato, si addormenta. Atena appare in sogno a Nausicaa, figlia di Alcinoo, re dell’isola, consigliandole di recarsi al fiume per lavare il corredo nuziale. Nausicaa, il mattino seguente, si reca al fiume dove gioca a palla con le ancelle, fino a svegliare Ulisse, che le chiede informazioni sul luogo in cui si trova. Spaventate, le serve si danno alla fuga: solo Nausicaa ascolta l’eroe e gli offre il suo aiuto, esortandolo a chiedere l’ospitalità ai genitori.

Il giorno seguente è organizzato un banchetto in suo onore e Demodoco, un cantore, racconta gli episodi riguardanti la caduta di Troia e dell’inganno del cavallo: Ulisse, nel sentire la storia della guerra, piange e Alcinoo lo invita a rivelare la sua identità. Odisseo rivela il suo nome e inizia a narrare il ritorno a partire dal termine della guerra.

Incomincia qui il lungo flashback attraverso il quale si ripercorrono le vicende dell'eroe greco.

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Dopo la guerra, Ulisse sbarca nella terra dei Ciconi e saccheggia la città di Ismara, nella regione della Tracia. Costretto alla fuga (nella quale egli perde alcuni uomini), Ulisse approda all'isola dei Lotofagi, i "mangiatori di loto", un fiore che fa dimenticare il passato, e poi alla terra dei Ciclopi, dei mostruosi giganti pastori con un solo occhio. Qui l'eroe greco e i suoi compagni sono catturati da Polifemo, e Ulisse si salva ricorrendo alla sua proverbiale astuzia: dopo aver detto al mostro di chiamarsi "Nessuno", Odisseo fa ubriacare il ciclope e poi lo acceca con un palo rovente . Quando Polifemo urla che "Nessuno lo ha accecato", gli altri ciclopi credono semplicemente ch'egli abbia esagerato con il vino. Ulisse e i compagni, nascosti sotto alcune pecore, sfuggono poi al mostro che controlla i suoi animali tastandoli con le gigantesche mani.

Ulisse si dirige poi da Eolo, dio dei venti, il quale dona loro un otre, racchiudente i venti contrari alla navigazione. Sfortunatamente, però, proprio nel momento in cui già appare all’orizzonte l’amata Itaca, i compagni, credendo che l’otre celi un tesoro, lo aprono, liberando così i venti sfavorevoli che rispingono le navi di Ulisse in alto mare. Ulisse si reca nuovamente da Eolo per scusarsi e per implorare invano un’altra occasione. L'eroe approda poi nella terra dei Lestrigoni, giganti cannibali che fanno strage dell'equipaggio di Ulisse, che fugge con l'unica nave superstite verso l'isola di Eea. Qui la seducente maga Circe, invaghita del protagonista, trasforma il resto della truppa in maiali: Odisseo spezzerà l'incantesimo solo grazie ad un'erba magica donatagli da Ermes.

Dopo un soggiorno di quasi un anno presso la maga, quest'ultima lo invia nel paese dei Cimmeri, da cui Ulisse potrà scendere nell'Ade. Qui egli incontra molti eroi greci, tra cui Agamennone, Achille ed Eracle e soprattutto l'indovino Tiresia, che gli predice la lotta contro i Proci, lo invita a prestare attenzione alle vacche del dio Iperione e gli annuncia una misteriosa morte lontano dalla patria.

Ulisse torna da Circe e, seguendo i suoi consigli, riparte per mare : incrociando le Sirene, egli tappa le orecchie dei compagni con della cera e si lega all'albero della nave, per ascoltare il canto delle creature mitologiche senza cedervi e senza , quindi , naufragare. Ulisse supera poi i mostri Scilla e Cariddi, posti all'altezza dello stretto di Messina, e approda in Trinacria, l'attuale Sicilia. Qui i compagni, stremati dal lungo viaggio e dalla fame, si cibano delle vacche del dio Sole , provocando l’ira di Zeus , che si vendica con una tempesta non appena essi riprendono il mare. Unico superstite, Odisseo giunge all’isola di Calipso, dove rimane per sette anni.

Termina qui il racconto di Ulisse ai Feaci, che, commossi, lo riportano a Itaca.

IL RITORNO E LA VENDETTA (libri XIII-XXIV)

Giunto alla spiaggia di Itaca, Ulisse viene trasformato in un vecchio mendicante. Atena si reca a Sparta da Telemaco, per esortarlo a fare ritorno a casa, mentre l'eroe chiede ospitalità a Eumeo, un umile porcaro rimastogli fedele dopo tanti anni, venendo così a sapere della tirannia imposta dai

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Proci alla moglie Penelope. Raggiunto dal figlio, cui svela la propria identità, Ulisse organizza il piano per attuare la vendetta. Odisseo, sempre con le sembianze di un misero mendicante, si reca alla reggia reale, dove ha modo di osservare la volgarità dei Proci. Riconosciuto solo dal

fedelissimo cane Argo, che muore subito dopo averlo rivisto, Ulisse ha un colloquio con la moglie, che non sa di trovarsi di fronte al marito. Egli , mantenendo l'anonimato , le annuncia il futuro ritorno del marito . Continuano le prepotenze dei Proci , anche nei confronti dello stesso Ulisse (riconosciuto, per via di una cicatrice, dalla vecchia nutrice Euriclea, cui però l'eroe greco impone il silenzio), Penelope indice una gara con l'arco del marito per scegliere un nuovo re. La donna sposerà chi saprà tendere l'arco e scoccare una freccia attraverso l'anello di dodici scuri. Mentre i Proci falliscono miseramente, Ulisse supera facilmente la prova e, con l'aiuto di Telemaco, stermina gli avversari. Penelope pone al marito un'ultima prova: descrivere con tutti i dettagli il loro letto nuziale. Ulisse si reca poi dal padre Laerte, cui descrive con precisione un frutteto donatogli dal genitore. Placata con l'aiuto di Atena un'ultima rivolta interna, Ulisse, tornato re di Itaca, stila patti di pace e tranquilla convivenza.

ITINERARIO CRONOLOGICO PER TAPPE GEOGRAFICHE

TROIA - È la città distrutta dai Greci dopo dieci anni di assedio , proprio grazie all'astuzia di Ulisse e al celebre cavallo . Si trova presso la costa nord-occidentale dell’Asia Minore (l’attuale Anatolia, che appartiene alla Turchia). Da qui Odisseo parte con 12 navi e 500 uomini.

TERRA DEI CICONI - Si trova sulle coste della Tracia, nella parte più settentrionale dell’Egeo.

Qui Odisseo, con le sue dodici navi, approda per fare razzìa e distrugge la città di Ismaro; la reazione degli abitanti lo costringe a riprendere in fretta il mare con oltre 70 uomini in meno.

TERRA DEI LOTOFAGI - Una tempesta spinge le navi di Odisseo nella terra dei Lotofagi ( attuale Libia, oppure Tunisia). I Lotofagi sono i mangiatori di Loto, un frutto che procura l’oblìo. I

compagni di Odisseo mangiano il loto e dimenticano il desiderio di tornare in patria , quindi lui , con la forza, li costringe a salire sulle navi.

TERRA DEI CICLOPI - I Ciclopi sono giganti con un occhio solo. Nella grotta del brutale Ciclope Polifemo, situata forse a Posillipo (Napoli) oppure in Sicilia, tra le pendici dell’Etna e il mare , Odisseo perde 6 uomini.

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ISOLA DI EOLO - Si trova nelle Eolie ed è identificabile con l’isola vulcanica di Stromboli. Qui vengono accolti da Eolo, il dio dei venti, che, donando a Odisseo un otre nel quale sono racchiusi i venti contrari alla navigazione, gli offre la possibilità di tornare felicemente in patria. I compagni, però, convinti che l’otre contenga molti tesori, lo aprono scatenando così una terribile tempesta.

TERRA DEI LESTRIGONI - Secondo alcuni si trova nella Corsica sud-orientale; secondo altri si trova invece nella Sardegna nord-orientale, nella zona della Costa Smeralda. Qui i Lestrigoni, giganti cannibali, distruggono tutte le navi, tranne quella di Odisseo.

TERRA DI CIRCE - È identificata con il promontorio del Circeo, in provincia di Latina. Qui vive la maga Circe che trasforma i compagni di Odisseo in porci. Il dio Ermes, però, salva l’eroe e i suoi compagni dai sortilegi della maga che, diventata un’ospite generosa, li trattiene presso di sé per un anno.

AVERNO, IL REGNO DEI MORTI - Su consiglio della maga Circe, Odisseo scende nell’Averno, nel regno dei morti, dove l’indovino Tiresia gli svela il suo futuro ritorno a Itaca. L’ingresso è posto in un luogo difficile da determinare : forse nel Lago Averno (un tempo collegato al mare), in

Campania ; secondo il testo Odisseo , per raggiungere l'ingresso dell'Ade , avrebbe viaggiato a lungo verso l'Oceano , quindi verso le “colonne d’Ercole“, l’attuale Stretto di Gibilterra . Il testo si riferisce inoltre al paese dei Cimmeri, da cui Ulisse potrà scendere nell'Ade : questi sono una popolazione antica che risiedeva presso il Mar Nero .

NEL GOLFO DI SALERNO - Odisseo e i suoi compagni incontrano le SIRENE ; grazie ai consigli della maga Circe, Odisseo resiste al loro canto.

SCILLA E CARIDDI - Sono i due mostri a cui Odisseo riesce a sfuggire pur perdendo alcuni uomini. Per tradizione corrispondono allo Stretto di Messina.

SOLA DEL SOLE - Corrisponde alla Sicilia, che nel poema omerico è chiamata anche Trinacria. In quest’isola i compagni di Odisseo, affamati, mangiano le vacche sacre al dio Sole. Zeus scatena allora una tempesta e li fa naufrgare. Si salva solo il nostro eroe che giunge naufrago a Ogigia.

ISOLA DI OGIGIA - Viene identificata con l’isola di Malta. Qui vive la ninfa Calipso, che invaghitasi di Odisseo, gli impedisce per sette lunghi anni di riprendere il mare. Al settimo anno, però, per volere degli dèi, Odisseo lascia l’isola a bordo di una zattera.

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ISOLA DEI FEACI - Chiamata anche Scheria, corrisponde all’attuale isola di Corfù (Grecia). A causa di una tempesta violentissima scatenata contro dal dio Poseidone, Odisseo naufraga sull’isola dei Feaci dove viene accolto da Nausicaa, figlia del re Alcinoo.

ISOLA DI ITACA - È la patria di Odisseo. Si chiama Itaca anche oggi ed è una delle isole greche;

fa parte dell’arcipelago delle Ionie. Odisseo viene portato qui per via mare da una nave dei Feaci per volere di Alcinoo.

RIASSUNTO BREVE DELLA NARRAZIONE PER LIBRI

Libro I – Odisseo è trattenuto per volere di Poseidone nell'isola Ogigia presso la ninfa Calipso.

Atena, protettrice di Odisseo, si reca ad Itaca dove si sono insediati i Proci e, sotto mentite spoglie, induce Telemaco a partire alla ricerca del padre Odisseo.

Libro II – Telemaco chiede aiuto agli itacesi contro i Proci. Antinoo, il loro capo, gli rammenta la promessa di Penelope: terminata la tessitura di una tela per il suocero Laerte, ella sceglierà come sposo uno dei pretendenti; in realtà la donna di notte sfila tutto ciò che ha tessuto durante il giorno.

Senza informare nessuno, se non la nutrice Euriclea, Telemaco si procura una nave con l'aiuto di Atena e parte.

Libro III – Telemaco giunge a Pilo dove il re Nestore lo accoglie affettuosamente, senza però potergli dare notizie del padre. Telemaco parte quindi alla volta di Sparta insieme al figlio di Nestore.

Libro IV – A Sparta il re Menelao e la moglie Elena raccontano le imprese compiute a Troia da Odisseo e anche il suo soggiorno a Ogigia. Intanto a Itaca i Proci tramano contro Telemaco.

Libro V – Dopo una nuova assemblea, Zeus decide di inviare Ermes da Calipso per chiederle di lasciar partire l'eroe che finalmente, può lasciare l'isola di Ogigia a bordo di una zattera. Dopo diciotto giorni di navigazione Poseidone scatena una tempesta. Odisseo si salva e raggiunge naufrago la spiaggia dell'isola di Scheria, la terra dei Feaci, dove cade addormentato.

Libro VI – Nausicaa, figlia del re dei Feaci Alcinoo, indotta da un sogno mandato da Atena, si reca con le ancelle alla spiaggia. Svegliato dalle voci, si presenta loro Odisseo. Colpita dalla prestanza di lui, lo invita a seguirla in città.

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Libro VII – Avvolto da Atena in una nube, Odisseo giunge al palazzo di Alcinoo. Il re e la regina Arete gli offrono ospitalità promettendogli di ricondurlo a Itaca.

Libro VIII – Durante un banchetto offerto in onore dell'eroe, l'aedo Demodoco canta le imprese della guerra di Troia. Odisseo turbato fa interrompere il canto e si commuove. Alcinoo chiede all'eroe chi egli sia.

Libro IX – Odisseo si rivela e racconta. Dopo la caduta di Troia, sfuggito agli attacchi dei Ciconi, Odisseo e i suoi compagni giungono presso i Lotofagi, il cui cibo toglie la memoria. Arrivano poi nella terra dei Ciclopi, giganti pastori con un solo occhio in mezzo alla fronte. Prigioniero del ciclope Polifemo, Odisseo con l'astuzia riesce a liberare sé e i compagni. Stordisce Polifemo offrendogli un vino delizioso e mentre il gigante è addormentato con un palo infuocato lo acceca.

Polifemo invoca l'ira del padre Poseidone su Odisseo.

Libro X – Favoriti da un vento propizio mandato da Eolo, Odisseo e compagni si rimettono in navigazione. I compagni aprono però l'otre dei venti che l'eroe portava con sé, scatenando così una tempesta che li spinge nel paese dei Lestrigoni. Qui perdono le navi e, con l'unica rimasta, fuggono verso l'isola dove Circe trasforma in porci un gruppo di compagni di Odisseo. Avuta da Ermes un'erba magica, Odisseo salva i compagni e resta un anno presso Circe, che si è innamorata di lui.

Quando Odisseo le esprime il desiderio di tornare in patria, ella lo manda prima negli Inferi.

Libro XI – Odisseo raggiunge il paese dei Cimmeri. Compiuti i sacrifici scende negli Inferi dove incontra il vate Tiresia, che gli svela il motivo dell'ira di Poseidone, il difficile ritorno in patria e la morte in terra straniera; vede poi la madre Anticlea, Agamennone, Achille e mitici eroi come Tantalo e Sisifo.

Libro XII – Odisseo ritorna da Circe, ma riparte subito non prima di aver saputo dalla dea come superare le prove che lo attendono. Giunto per mare presso le Sirene, Odisseo per sfuggire al loro irresistibile canto ottura con la cera le orecchie dei compagni e lega se stesso all'albero della nave.

Attraversa lo stretto di Scilla e Cariddi: costeggia il promontorio di Scilla, abitato dal mostro a sei teste, per evitare i gorghi di Cariddi. Sbarca in Trinacria, dove i compagni, tormentati dalla fame, uccidono alcune giovenche della mandria del Sole. Essi periscono poi in mare durante una tempesta suscitata dal Zeus . Odisseo naufrago approda all'isola Ogigia.

Libro XIII – Terminato il racconto, Odisseo con una rapidissima navigazione è ricondotto dai Feaci nella sua Itaca. Atena si presenta all'eroe in veste di pastore e insieme dicidono come affrontare i Proci. Odisseo viene trasformato in un vecchio mendicante e si reca dal porcaio Eumeo.

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Libro XIV – Da Eumeo l'eroe riceve ospitalità e viene informato delle prepotenze dei Proci e della fedeltà di Penelope.

Libro XV – Intanto, a Sparta, Atena suggerisce a Telemaco di tornare a Itaca e recarsi da Eumeo.

Libro XVI – Odisseo si svela al figlio Telemaco. Eumeo va da Penelope ad annunciarle il ritorno del figlio.

Libro XVII – L'indomani Eumeo, Odisseo e Telemaco si recano alla reggia. Odisseo viene

riconosciuto dal vecchio cane Argo, che dopo averlo salutato muore ai suoi piedi. Odisseo mendica tra i Proci e Antinoo lo colpisce con uno sgabello.

Libro XVIII – Odisseo vince al pugilato il mendicante Iro. Penelope si mostra e riceve ricchi doni.

Libro XIX – Mentre la vecchia nutrice Euriclea lava i piedi di Odisseo, lo riconosce, ma l'eroe la costringe a tacere. Penelope svela al mendicante la decisione di proporre ai Proci una gara con l'arco per scegliere il pretendente alle nozze.

Libro XX – Durante la notte Odisseo, sdegnato per quanto avviene nella sua casa, medita la vendetta.

Libro XXI – Penelope porta l'arco di Odisseo perché i Proci si sfidino nel far passare una freccia attraverso gli anelli di dodici scudi. I Proci tentano invano di tendere l'arco ma la gara è vinta da Odisseo. Telemaco impugna la spada

Libro XXII – Si compie la vendetta. Uno dopo l'altro tutti i Proci cadono. Le ancelle che avevano frequentato i loro letti sono impiccate. Solo il cantore Femio e l'araldo Medonte vengono

risparmiati.

Libro XXIII – Penelope non riesce ancora a credere che Odisseo sia tornato ma quando l'eroe, lavato e reso più bello da Atena, svela alla moglie il segreto della costruzione del loro letto nuziale, i suoi dubbi svaniscono.

Libro XXIV – Odisseo si reca dal padre Laerte e lo riconduce con sé alla reggia. Il padre di Antinoo per vendicare il figlio suscita una rivolta degli itacesi, ma Atena ristabilisce la pace tra Odisseo e il suo popolo.

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METRICA DELL’ODISSEA

Il metro dell’epica antica è l’esametro dattilico : l'esametro - sei (esa) e misura (metron) - ha sei misure e ogni misura è composta da un piede . Dattilico viene da “dàktylos”, dito : le dita della mano sono suddivise in tre parti ( falange, falangina e falangetta ) .La prima sezione è lunga, le seguenti due sono più corte: lunga, breve, breve.

Il dattilo infatti ha tre misure che indichiamo in questo modo: — . ∪∪

Con ciò s'intende la quantità delle sillabe, ossia la loro lunghezza o la loro brevità.

Al dattilo può essere sostituito lo spondeo che invece è di due sillabe lunghe: — —. , perciò le due sillabe brevi sono sostituite da una lunga ( = —). ∪∪

Lo schema finale allora è:

— /— /— / — / — / — X∪∪ ∪∪ ∪∪ ∪∪ ∪∪

T À-tata / TÀ-tata / TÀ-tata / T À-tata / T À-tata / TÀ-ta È un ritmo cadenzato .

PROEMIO PARAFRASI

Musa, raccontami dell’uomo dalle molte astuzie, che per molto tempo errò, dopo aver distrutto la sacra rocca di Troia; e vide e conobbe le città e i pensieri di molti uomini, e molti dolori dovette soffrire nel proprio animo vagando sul mare affinché salvasse la propria vita e il ritorno dei

compagni. Ma neppure così riuscì a salvarli, pur lottando: quelli furono annientati a causa della loro empietà, sciocchi, poiché divorarono i buoi del Sole Iperione: fu questo a togliere loro il giorno del ritorno. Di queste imprese, in qualche modo, o dea, figlia di Zeus, raccontaci qualcosa. Allora tutti gli altri, quanti scamparono la profonda morte , erano in patria, ormai sfuggiti alla guerra e al mare;

la divina ninfa Calipso tratteneva lui soltanto, invece, desideroso del ritorno e della moglie,

splendida tra le dee, in grotte incavate, desiderando che fosse suo sposo. Ma quando appunto, con il passare degli anni, per lui giunse quello in cui gli dei stabilirono il suo ritorno in patria ad Itaca, neppure allora era sfuggito agli affanni anche con i suoi cari; e tutti gli dei lo compativano, eccetto Poseidone che serbava ancora per il divino Ulisse un profondo rancore prima che rientrasse in patria.

PROEMIO : ANALISI

Il proemio è un riassunto dell'opera , in cui sono annunciati alcuni punti nevralgici: il viaggio da Troia, il naufragio, la follia dei compagni, Calipso, la prove finale che deve superare a Itaca . Il poeta chiede alla Musa di ispirarlo nella narrazione delle vicende dell’eroe Odisseo, reduce dalla guerra di Troia. Ci è presentato il protagonista e veniamo a conoscenza del fatto che lui tornerà da solo , perché lungo il viaggio i compagni sono stati sacrileghi . Ridotto in solitudine e naufrago

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Ulisse è stato tenuto prigioniero dalla bella ninfa Calipso (colei che nasconde). Questa situazione permane finché gli dèi, riuniti in assemblea, decidono che è giunto il momento che Ulisse torni in patria: Ermes viene inviato sull’isola Ogigia, l’isola di Calipso, per convincere quest’ultima a lasciarlo partire; Atena si reca invece ad Itaca, patria di Odisseo, dove, assunto l’aspetto di un antico ospite del re Laerte, predice a Telemaco che il ritorno del padre è ormai prossimo e gli consiglia di partire alla volta di Pilo e di Sparta in cerca di notizie sul suo destino. Telemaco comunica ai Proci (i principi di Itaca che da tempo occupano il palazzo di Ulisse) la sua intenzione di riunire

l’indomani un’assemblea cittadina per costringerli ad andarsene; poi va a dormire, riflettendo sul progetto di viaggio suggeritogli da Atena .

COMMENTO

L’Odissea è un poema del viaggio, del divenire, della continua ricerca dell’uomo che anela alla pace finale ( la casa natia) dopo aver superato le prove più incredibili.

Ulisse è polytropos – dai numerosi giri, dall’aggettivo polys “molto” e dal verbo trepein “girare”. È un uomo ricco di ingegno, astuto, capace di volgere a suo favore situazioni pericolose, di ordire inganni e di ingegnarsi per scovare soluzioni impreviste. Egli tuttavia è anche l’eroe che desidera tornare nella sua casa e al talamo nuziale con la sua sposa : è acuto il senso di dolore per la lontananza , la nostalgia. Altro elemento essenziale nell'opera è la sete di conoscenza del

protagonista : Ulisse è l’emblema della continua ricerca dell’uomo , egli impersona il desiderio di sapere , il sapere per raccontare, per farsi lui stesso storia. Ulisse diverrà all’interno di questo poema il narratore di se stesso, complicando in tal modo ulteriormente la trama , con un elegante gioco di sovrapposizioni.

L’Odissea è un'opera dal carattere dolce e trasognato, piena di mistero e di avventura, cullata dal ritmo delle onde del mare , che è teatro del viaggio , con le navigazioni ardite, gli incontri leggendari e i tristi naufragi.

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