Teoria degli insiemi
Cos’` e la teoria degli insiemi
La teoria degli insiemi ` e il fondamento della matematica.
Questa affermazione ` e singolare: la teoria degli insiemi ha cominciato a essere svilupata a partire dalla fine del XIX secolo; la matematica esisteva gi` a da qualche millenio.
Il significato ` e:
Tutti i concetti matematici possono essere definiti in termini delle nozioni primitive di insieme e appartenenza da cui tutti i risultati matematici
possono essere dedotti.
Da questa osservazione nasce la teoria degli insiemi.
Cos’` e la teoria degli insiemi
La teoria degli insiemi ` e il fondamento della matematica.
Questa affermazione ` e singolare: la teoria degli insiemi ha cominciato a essere svilupata a partire dalla fine del XIX secolo; la matematica esisteva gi` a da qualche millenio.
Il significato ` e:
Tutti i concetti matematici possono essere definiti in termini delle nozioni primitive di insieme e appartenenza da cui tutti i risultati matematici
possono essere dedotti.
Da questa osservazione nasce la teoria degli insiemi.
Cos’` e la teoria degli insiemi
Si potrebbe quindi anche dare la definizione
matematica = teoria degli insiemi
L’identificaziona appare sensata, ma non si pu` o escludere che in futuro
debba essere soggetta a revisione.
Cos’` e la teoria degli insiemi
Si potrebbe quindi anche dare la definizione
matematica = teoria degli insiemi
L’identificaziona appare sensata, ma non si pu` o escludere che in futuro
debba essere soggetta a revisione.
Quale teoria degli insiemi?
Ci sono varie teorie degli insiemi, non tutte equivalenti fra loro — sebbene con larghe sovrapposizioni: hanno tutte l’ambizione di contenere la matematica ordinaria!
La teoria chiamata usualmente teoria degli insiemi ` e la teoria ZFC:
Zermelo-Fraenkel con assioma della scelta.
Quale teoria degli insiemi?
Ci sono varie teorie degli insiemi, non tutte equivalenti fra loro — sebbene con larghe sovrapposizioni: hanno tutte l’ambizione di contenere la matematica ordinaria!
La teoria chiamata usualmente teoria degli insiemi ` e la teoria ZFC:
Zermelo-Fraenkel con assioma della scelta.
Il linguaggio della teoria degli insiemi
Una teoria matematica ` e espressa attraverso formule in un linguaggio.
Il linguaggio della teoria degli insiemi consiste di
1. Simboli logici:
I
Simbolo di uguaglianza =
I
Connettivi ¬ (negazione), ∨ (disgiunzione), ∧ (congiunzione), ⇒ (implicazione), ⇔ (biimplicazione)
I
Quantificatori ∃ (quantificatore esistenziale), ∀ (quantificatore universale)
I
Variabili v
0, v
1, v
2, . . . 2. Simbolo non logico:
I
Relazione binaria di appartenenza ∈
Il linguaggio della teoria degli insiemi
Una teoria matematica ` e espressa attraverso formule in un linguaggio. Il linguaggio della teoria degli insiemi consiste di
1. Simboli logici:
I
Simbolo di uguaglianza =
I
Connettivi ¬ (negazione), ∨ (disgiunzione), ∧ (congiunzione), ⇒ (implicazione), ⇔ (biimplicazione)
I
Quantificatori ∃ (quantificatore esistenziale), ∀ (quantificatore universale)
I
Variabili v
0, v
1, v
2, . . .
2. Simbolo non logico:
I
Relazione binaria di appartenenza ∈
Il linguaggio della teoria degli insiemi
Una teoria matematica ` e espressa attraverso formule in un linguaggio. Il linguaggio della teoria degli insiemi consiste di
1. Simboli logici:
I
Simbolo di uguaglianza =
I
Connettivi ¬ (negazione), ∨ (disgiunzione), ∧ (congiunzione), ⇒ (implicazione), ⇔ (biimplicazione)
I
Quantificatori ∃ (quantificatore esistenziale), ∀ (quantificatore universale)
I
Variabili v
0, v
1, v
2, . . . 2. Simbolo non logico:
I
Relazione binaria di appartenenza ∈
Il linguaggio della teoria degli insiemi
Dato il linguaggio, si possono definire le formule:
Definizione. Siano x , y delle variabili.
I
x = y , x ∈ y sono formule
I
Se ϕ, ψ sono formule, anche ¬ϕ, ϕ ∨ ψ, ϕ ∧ ψ, ϕ ⇒ ψ, ϕ ⇔ ψ sono formule
I
Se ϕ ` e una formula, anche ∃x ϕ, ∀x ϕ sono formule
Gli assiomi di ZFC (primo blocco)
1. Estensionalit` a: ∀z(z ∈ x ⇔ z ∈ y ) ⇒ x = y
2. Fondazione: ∃x y ∈ x ⇒ ∃y (y ∈ x ∧ ¬∃z(z ∈ x ∧ z ∈ y )) 3. Schema di separazione: Per ogni formula ϕ:
∃y ∀x(x ∈ y ⇔ x ∈ z ∧ ϕ) 4. Coppia: ∃z(x ∈ z ∧ y ∈ z)
5. Unione: ∃A∀Y ∀x (x ∈ Y ∧ Y ∈ F ⇒ x ∈ A) 6. Schema di rimpiazzamento: Per ogni formula ϕ:
∀x ∈ A ∃!y ϕ ⇒ ∃Y ∀x ∈ A ∃y ∈ Y ϕ
Gli assiomi 1–6 permettono di sviluppare le propriet` a elementari della
teoria degli insiemi. Questo facilita anche l’enunciazione degli assiomi
restanti.
Gli assiomi di ZFC (primo blocco)
1. Estensionalit` a: ∀z(z ∈ x ⇔ z ∈ y ) ⇒ x = y
2. Fondazione: ∃x y ∈ x ⇒ ∃y (y ∈ x ∧ ¬∃z(z ∈ x ∧ z ∈ y ))
3. Schema di separazione: Per ogni formula ϕ:
∃y ∀x(x ∈ y ⇔ x ∈ z ∧ ϕ) 4. Coppia: ∃z(x ∈ z ∧ y ∈ z)
5. Unione: ∃A∀Y ∀x (x ∈ Y ∧ Y ∈ F ⇒ x ∈ A) 6. Schema di rimpiazzamento: Per ogni formula ϕ:
∀x ∈ A ∃!y ϕ ⇒ ∃Y ∀x ∈ A ∃y ∈ Y ϕ
Gli assiomi 1–6 permettono di sviluppare le propriet` a elementari della
teoria degli insiemi. Questo facilita anche l’enunciazione degli assiomi
restanti.
Gli assiomi di ZFC (primo blocco)
1. Estensionalit` a: ∀z(z ∈ x ⇔ z ∈ y ) ⇒ x = y
2. Fondazione: ∃x y ∈ x ⇒ ∃y (y ∈ x ∧ ¬∃z(z ∈ x ∧ z ∈ y )) 3. Schema di separazione: Per ogni formula ϕ:
∃y ∀x(x ∈ y ⇔ x ∈ z ∧ ϕ)
4. Coppia: ∃z(x ∈ z ∧ y ∈ z)
5. Unione: ∃A∀Y ∀x (x ∈ Y ∧ Y ∈ F ⇒ x ∈ A) 6. Schema di rimpiazzamento: Per ogni formula ϕ:
∀x ∈ A ∃!y ϕ ⇒ ∃Y ∀x ∈ A ∃y ∈ Y ϕ
Gli assiomi 1–6 permettono di sviluppare le propriet` a elementari della
teoria degli insiemi. Questo facilita anche l’enunciazione degli assiomi
restanti.
Gli assiomi di ZFC (primo blocco)
1. Estensionalit` a: ∀z(z ∈ x ⇔ z ∈ y ) ⇒ x = y
2. Fondazione: ∃x y ∈ x ⇒ ∃y (y ∈ x ∧ ¬∃z(z ∈ x ∧ z ∈ y )) 3. Schema di separazione: Per ogni formula ϕ:
∃y ∀x(x ∈ y ⇔ x ∈ z ∧ ϕ) 4. Coppia: ∃z(x ∈ z ∧ y ∈ z)
5. Unione: ∃A∀Y ∀x (x ∈ Y ∧ Y ∈ F ⇒ x ∈ A) 6. Schema di rimpiazzamento: Per ogni formula ϕ:
∀x ∈ A ∃!y ϕ ⇒ ∃Y ∀x ∈ A ∃y ∈ Y ϕ
Gli assiomi 1–6 permettono di sviluppare le propriet` a elementari della
teoria degli insiemi. Questo facilita anche l’enunciazione degli assiomi
restanti.
Gli assiomi di ZFC (primo blocco)
1. Estensionalit` a: ∀z(z ∈ x ⇔ z ∈ y ) ⇒ x = y
2. Fondazione: ∃x y ∈ x ⇒ ∃y (y ∈ x ∧ ¬∃z(z ∈ x ∧ z ∈ y )) 3. Schema di separazione: Per ogni formula ϕ:
∃y ∀x(x ∈ y ⇔ x ∈ z ∧ ϕ) 4. Coppia: ∃z(x ∈ z ∧ y ∈ z)
5. Unione: ∃A∀Y ∀x (x ∈ Y ∧ Y ∈ F ⇒ x ∈ A)
6. Schema di rimpiazzamento: Per ogni formula ϕ:
∀x ∈ A ∃!y ϕ ⇒ ∃Y ∀x ∈ A ∃y ∈ Y ϕ
Gli assiomi 1–6 permettono di sviluppare le propriet` a elementari della
teoria degli insiemi. Questo facilita anche l’enunciazione degli assiomi
restanti.
Gli assiomi di ZFC (primo blocco)
1. Estensionalit` a: ∀z(z ∈ x ⇔ z ∈ y ) ⇒ x = y
2. Fondazione: ∃x y ∈ x ⇒ ∃y (y ∈ x ∧ ¬∃z(z ∈ x ∧ z ∈ y )) 3. Schema di separazione: Per ogni formula ϕ:
∃y ∀x(x ∈ y ⇔ x ∈ z ∧ ϕ) 4. Coppia: ∃z(x ∈ z ∧ y ∈ z)
5. Unione: ∃A∀Y ∀x (x ∈ Y ∧ Y ∈ F ⇒ x ∈ A) 6. Schema di rimpiazzamento: Per ogni formula ϕ:
∀x ∈ A ∃!y ϕ ⇒ ∃Y ∀x ∈ A ∃y ∈ Y ϕ
Gli assiomi 1–6 permettono di sviluppare le propriet` a elementari della
teoria degli insiemi. Questo facilita anche l’enunciazione degli assiomi
restanti.
Gli assiomi di ZFC (primo blocco)
1. Estensionalit` a: ∀z(z ∈ x ⇔ z ∈ y ) ⇒ x = y
2. Fondazione: ∃x y ∈ x ⇒ ∃y (y ∈ x ∧ ¬∃z(z ∈ x ∧ z ∈ y )) 3. Schema di separazione: Per ogni formula ϕ:
∃y ∀x(x ∈ y ⇔ x ∈ z ∧ ϕ) 4. Coppia: ∃z(x ∈ z ∧ y ∈ z)
5. Unione: ∃A∀Y ∀x (x ∈ Y ∧ Y ∈ F ⇒ x ∈ A) 6. Schema di rimpiazzamento: Per ogni formula ϕ:
∀x ∈ A ∃!y ϕ ⇒ ∃Y ∀x ∈ A ∃y ∈ Y ϕ
Gli assiomi 1–6 permettono di sviluppare le propriet` a elementari della
teoria degli insiemi. Questo facilita anche l’enunciazione degli assiomi
restanti.
Primi sviluppi della teoria
Definizione.
I
Insieme vuoto: y = ∅ ⇔ ∀x x / ∈ y
I
Inclusione: x ⊆ y ⇔ ∀z(z ∈ x ⇒ z ∈ y )
I
Coppia ordinata: (x , y ) = {{x }, {x , y }
I
Comprensione: y = {z ∈ x | ϕ(z)} ⇔ ∀z(z ∈ y ⇔ z ∈ x ∧ ϕ(z))
I
Unione: S F = S
Y ∈FY = {x | ∃Y ∈ F x ∈ Y }
I
Prodotto cartesiano: A × B = {(x , y ) | x ∈ A, y ∈ B}
Primi sviluppi della teoria
Definizione.
I
Insieme vuoto: y = ∅ ⇔ ∀x x / ∈ y
I
Inclusione: x ⊆ y ⇔ ∀z(z ∈ x ⇒ z ∈ y )
I
Coppia ordinata: (x , y ) = {{x }, {x , y }
I
Comprensione: y = {z ∈ x | ϕ(z)} ⇔ ∀z(z ∈ y ⇔ z ∈ x ∧ ϕ(z))
I
Unione: S F = S
Y ∈FY = {x | ∃Y ∈ F x ∈ Y }
I
Prodotto cartesiano: A × B = {(x , y ) | x ∈ A, y ∈ B}
Primi sviluppi della teoria
Definizione.
I
Insieme vuoto: y = ∅ ⇔ ∀x x / ∈ y
I
Inclusione: x ⊆ y ⇔ ∀z(z ∈ x ⇒ z ∈ y )
I
Coppia ordinata: (x , y ) = {{x }, {x , y }
I
Comprensione: y = {z ∈ x | ϕ(z)} ⇔ ∀z(z ∈ y ⇔ z ∈ x ∧ ϕ(z))
I
Unione: S F = S
Y ∈FY = {x | ∃Y ∈ F x ∈ Y }
I
Prodotto cartesiano: A × B = {(x , y ) | x ∈ A, y ∈ B}
Primi sviluppi della teoria
Definizione.
I
Insieme vuoto: y = ∅ ⇔ ∀x x / ∈ y
I
Inclusione: x ⊆ y ⇔ ∀z(z ∈ x ⇒ z ∈ y )
I
Coppia ordinata: (x , y ) = {{x }, {x , y }
I
Comprensione: y = {z ∈ x | ϕ(z)} ⇔ ∀z(z ∈ y ⇔ z ∈ x ∧ ϕ(z))
I
Unione: S F = S
Y ∈FY = {x | ∃Y ∈ F x ∈ Y }
I
Prodotto cartesiano: A × B = {(x , y ) | x ∈ A, y ∈ B}
Primi sviluppi della teoria
Definizione.
I
Insieme vuoto: y = ∅ ⇔ ∀x x / ∈ y
I
Inclusione: x ⊆ y ⇔ ∀z(z ∈ x ⇒ z ∈ y )
I
Coppia ordinata: (x , y ) = {{x }, {x , y }
I
Comprensione: y = {z ∈ x | ϕ(z)} ⇔ ∀z(z ∈ y ⇔ z ∈ x ∧ ϕ(z))
I
Unione: S F = S
Y ∈FY = {x | ∃Y ∈ F x ∈ Y }
I
Prodotto cartesiano: A × B = {(x , y ) | x ∈ A, y ∈ B}
Primi sviluppi della teoria
Definizione.
I
Insieme vuoto: y = ∅ ⇔ ∀x x / ∈ y
I
Inclusione: x ⊆ y ⇔ ∀z(z ∈ x ⇒ z ∈ y )
I
Coppia ordinata: (x , y ) = {{x }, {x , y }
I
Comprensione: y = {z ∈ x | ϕ(z)} ⇔ ∀z(z ∈ y ⇔ z ∈ x ∧ ϕ(z))
I
Unione: S F = S
Y ∈FY = {x | ∃Y ∈ F x ∈ Y }
I
Prodotto cartesiano: A × B = {(x , y ) | x ∈ A, y ∈ B}
Relazioni e funzioni
Definizione.
I
R ` e una relazione se ` e un insieme di coppie ordinate
I
domR = {x | ∃y (x , y ) ∈ R}
I
f ` e una funzione se ` e una relazione e ∀x ∈ domf ∃!y (x , y ) ∈ f . Tale y ` e denotato f (x ). Se domf = A e f ⊆ A × B, si scrive f : A → B. Una tale f ` e biiettiva se ∀x , y ∈ A (x 6= y ⇒ f (x ) 6= f (y )) e
∀z ∈ B ∃x ∈ A f (x) = z.
I
Se R, S sono relazioni, A, B sono insiemi ed f : A → B, allora f ` e un isomorfismo tra (A, R) e (B, S ) se f ` e biiettiva e
∀x, y ∈ A (xRy ⇔ f (x)Sf (y ))
I
R ` e un ordine totale (stretto) su A se ` e irriflessiva (∀x ∈ A¬xRx ), transitiva (∀x , y , z ∈ A (xRy ∧ yRz → xRz)) e totale
(∀x , y ∈ A (x = y ∨ xRy ∨ yRx ))
I
. . .
Si pu` o dunque in questo frammento di ZFC cominciare a sviluppare la matematica ordinaria (per garantire l’esistenza di altri enti importanti in matematica c’` e bisogno degli altri assiomi). Ma la teoria risulta
abbastanza interessante da studiare per interesse indipendente.
Relazioni e funzioni
Definizione.
I
R ` e una relazione se ` e un insieme di coppie ordinate
I
domR = {x | ∃y (x , y ) ∈ R}
I
f ` e una funzione se ` e una relazione e ∀x ∈ domf ∃!y (x , y ) ∈ f . Tale y ` e denotato f (x ). Se domf = A e f ⊆ A × B, si scrive f : A → B. Una tale f ` e biiettiva se ∀x , y ∈ A (x 6= y ⇒ f (x ) 6= f (y )) e
∀z ∈ B ∃x ∈ A f (x) = z.
I
Se R, S sono relazioni, A, B sono insiemi ed f : A → B, allora f ` e un isomorfismo tra (A, R) e (B, S ) se f ` e biiettiva e
∀x, y ∈ A (xRy ⇔ f (x)Sf (y ))
I
R ` e un ordine totale (stretto) su A se ` e irriflessiva (∀x ∈ A¬xRx ), transitiva (∀x , y , z ∈ A (xRy ∧ yRz → xRz)) e totale
(∀x , y ∈ A (x = y ∨ xRy ∨ yRx ))
I
. . .
Si pu` o dunque in questo frammento di ZFC cominciare a sviluppare la matematica ordinaria (per garantire l’esistenza di altri enti importanti in matematica c’` e bisogno degli altri assiomi). Ma la teoria risulta
abbastanza interessante da studiare per interesse indipendente.
Relazioni e funzioni
Definizione.
I
R ` e una relazione se ` e un insieme di coppie ordinate
I
domR = {x | ∃y (x , y ) ∈ R}
I
f ` e una funzione se ` e una relazione e ∀x ∈ domf ∃!y (x , y ) ∈ f . Tale y ` e denotato f (x ). Se domf = A e f ⊆ A × B, si scrive f : A → B.
Una tale f ` e biiettiva se ∀x , y ∈ A (x 6= y ⇒ f (x ) 6= f (y )) e
∀z ∈ B ∃x ∈ A f (x) = z.
I
Se R, S sono relazioni, A, B sono insiemi ed f : A → B, allora f ` e un isomorfismo tra (A, R) e (B, S ) se f ` e biiettiva e
∀x, y ∈ A (xRy ⇔ f (x)Sf (y ))
I
R ` e un ordine totale (stretto) su A se ` e irriflessiva (∀x ∈ A¬xRx ), transitiva (∀x , y , z ∈ A (xRy ∧ yRz → xRz)) e totale
(∀x , y ∈ A (x = y ∨ xRy ∨ yRx ))
I
. . .
Si pu` o dunque in questo frammento di ZFC cominciare a sviluppare la matematica ordinaria (per garantire l’esistenza di altri enti importanti in matematica c’` e bisogno degli altri assiomi). Ma la teoria risulta
abbastanza interessante da studiare per interesse indipendente.
Relazioni e funzioni
Definizione.
I
R ` e una relazione se ` e un insieme di coppie ordinate
I
domR = {x | ∃y (x , y ) ∈ R}
I
f ` e una funzione se ` e una relazione e ∀x ∈ domf ∃!y (x , y ) ∈ f . Tale y ` e denotato f (x ). Se domf = A e f ⊆ A × B, si scrive f : A → B.
Una tale f ` e biiettiva se ∀x , y ∈ A (x 6= y ⇒ f (x ) 6= f (y )) e
∀z ∈ B ∃x ∈ A f (x) = z.
I
Se R, S sono relazioni, A, B sono insiemi ed f : A → B, allora f ` e un isomorfismo tra (A, R) e (B, S ) se f ` e biiettiva e
∀x, y ∈ A (xRy ⇔ f (x)Sf (y ))
I
R ` e un ordine totale (stretto) su A se ` e irriflessiva (∀x ∈ A¬xRx ), transitiva (∀x , y , z ∈ A (xRy ∧ yRz → xRz)) e totale
(∀x , y ∈ A (x = y ∨ xRy ∨ yRx ))
I
. . .
Si pu` o dunque in questo frammento di ZFC cominciare a sviluppare la matematica ordinaria (per garantire l’esistenza di altri enti importanti in matematica c’` e bisogno degli altri assiomi). Ma la teoria risulta
abbastanza interessante da studiare per interesse indipendente.
Relazioni e funzioni
Definizione.
I
R ` e una relazione se ` e un insieme di coppie ordinate
I
domR = {x | ∃y (x , y ) ∈ R}
I
f ` e una funzione se ` e una relazione e ∀x ∈ domf ∃!y (x , y ) ∈ f . Tale y ` e denotato f (x ). Se domf = A e f ⊆ A × B, si scrive f : A → B.
Una tale f ` e biiettiva se ∀x , y ∈ A (x 6= y ⇒ f (x ) 6= f (y )) e
∀z ∈ B ∃x ∈ A f (x) = z.
I
Se R, S sono relazioni, A, B sono insiemi ed f : A → B, allora f ` e un isomorfismo tra (A, R) e (B, S ) se f ` e biiettiva e
∀x, y ∈ A (xRy ⇔ f (x)Sf (y ))
I
R ` e un ordine totale (stretto) su A se ` e irriflessiva (∀x ∈ A¬xRx ), transitiva (∀x , y , z ∈ A (xRy ∧ yRz → xRz)) e totale
(∀x , y ∈ A (x = y ∨ xRy ∨ yRx ))
I
. . .
Si pu` o dunque in questo frammento di ZFC cominciare a sviluppare la matematica ordinaria (per garantire l’esistenza di altri enti importanti in matematica c’` e bisogno degli altri assiomi). Ma la teoria risulta
abbastanza interessante da studiare per interesse indipendente.
Relazioni e funzioni
Definizione.
I
R ` e una relazione se ` e un insieme di coppie ordinate
I
domR = {x | ∃y (x , y ) ∈ R}
I
f ` e una funzione se ` e una relazione e ∀x ∈ domf ∃!y (x , y ) ∈ f . Tale y ` e denotato f (x ). Se domf = A e f ⊆ A × B, si scrive f : A → B.
Una tale f ` e biiettiva se ∀x , y ∈ A (x 6= y ⇒ f (x ) 6= f (y )) e
∀z ∈ B ∃x ∈ A f (x) = z.
I
Se R, S sono relazioni, A, B sono insiemi ed f : A → B, allora f ` e un isomorfismo tra (A, R) e (B, S ) se f ` e biiettiva e
∀x, y ∈ A (xRy ⇔ f (x)Sf (y ))
I
R ` e un ordine totale (stretto) su A se ` e irriflessiva (∀x ∈ A¬xRx ), transitiva (∀x , y , z ∈ A (xRy ∧ yRz → xRz)) e totale
(∀x , y ∈ A (x = y ∨ xRy ∨ yRx ))
I
. . .
Si pu` o dunque in questo frammento di ZFC cominciare a sviluppare la matematica ordinaria (per garantire l’esistenza di altri enti importanti in matematica c’` e bisogno degli altri assiomi). Ma la teoria risulta
abbastanza interessante da studiare per interesse indipendente.
Relazioni e funzioni
Definizione.
I
R ` e una relazione se ` e un insieme di coppie ordinate
I
domR = {x | ∃y (x , y ) ∈ R}
I
f ` e una funzione se ` e una relazione e ∀x ∈ domf ∃!y (x , y ) ∈ f . Tale y ` e denotato f (x ). Se domf = A e f ⊆ A × B, si scrive f : A → B.
Una tale f ` e biiettiva se ∀x , y ∈ A (x 6= y ⇒ f (x ) 6= f (y )) e
∀z ∈ B ∃x ∈ A f (x) = z.
I
Se R, S sono relazioni, A, B sono insiemi ed f : A → B, allora f ` e un isomorfismo tra (A, R) e (B, S ) se f ` e biiettiva e
∀x, y ∈ A (xRy ⇔ f (x)Sf (y ))
I
R ` e un ordine totale (stretto) su A se ` e irriflessiva (∀x ∈ A¬xRx ), transitiva (∀x , y , z ∈ A (xRy ∧ yRz → xRz)) e totale
(∀x , y ∈ A (x = y ∨ xRy ∨ yRx ))
I
. . .
Si pu` o dunque in questo frammento di ZFC cominciare a sviluppare la matematica ordinaria (per garantire l’esistenza di altri enti importanti in matematica c’` e bisogno degli altri assiomi). Ma la teoria risulta
abbastanza interessante da studiare per interesse indipendente.
Buoni ordini
Un concetto importante in molte aree della matematica e fondamentale in teoria degli insiemi ` e quello di buon ordine.
Definizione. Una relazione d’ordine (A, R) ` e un buon ordine se ogni sottoinsieme non vuoto B ⊆ A ha un elemento minimo rispetto a R.
Lemma. Se (A, R) ` e un buon ordine e a ∈ A, allora (A, R) non ` e isomorfo al suo segmento iniziale ({x ∈ A | xRa}, R).
Dimostrazione. Se f : A → {x ∈ A | xRa} ` e un isomorfismo, l’elemento min{y ∈ A | f (y ) 6= y } produce una contraddizione.
Lemma. Se (A, R), (B, S ) sono buoni ordini isomorfi, l’isomorfismo tra loro ` e unico.
Dimostrazione. Se f , g : A → B sono isomorfismi, l’esistenza di
min{y ∈ A | f (y ) 6= g (y )} fornisce una contraddizione.
Buoni ordini
Un concetto importante in molte aree della matematica e fondamentale in teoria degli insiemi ` e quello di buon ordine.
Definizione. Una relazione d’ordine (A, R) ` e un buon ordine se ogni sottoinsieme non vuoto B ⊆ A ha un elemento minimo rispetto a R.
Lemma. Se (A, R) ` e un buon ordine e a ∈ A, allora (A, R) non ` e isomorfo al suo segmento iniziale ({x ∈ A | xRa}, R).
Dimostrazione. Se f : A → {x ∈ A | xRa} ` e un isomorfismo, l’elemento min{y ∈ A | f (y ) 6= y } produce una contraddizione.
Lemma. Se (A, R), (B, S ) sono buoni ordini isomorfi, l’isomorfismo tra loro ` e unico.
Dimostrazione. Se f , g : A → B sono isomorfismi, l’esistenza di
min{y ∈ A | f (y ) 6= g (y )} fornisce una contraddizione.
Buoni ordini
Un concetto importante in molte aree della matematica e fondamentale in teoria degli insiemi ` e quello di buon ordine.
Definizione. Una relazione d’ordine (A, R) ` e un buon ordine se ogni sottoinsieme non vuoto B ⊆ A ha un elemento minimo rispetto a R.
Lemma. Se (A, R) ` e un buon ordine e a ∈ A, allora (A, R) non ` e isomorfo al suo segmento iniziale ({x ∈ A | xRa}, R).
Dimostrazione. Se f : A → {x ∈ A | xRa} ` e un isomorfismo, l’elemento min{y ∈ A | f (y ) 6= y } produce una contraddizione.
Lemma. Se (A, R), (B, S ) sono buoni ordini isomorfi, l’isomorfismo tra loro ` e unico.
Dimostrazione. Se f , g : A → B sono isomorfismi, l’esistenza di
min{y ∈ A | f (y ) 6= g (y )} fornisce una contraddizione.
Buoni ordini
Un concetto importante in molte aree della matematica e fondamentale in teoria degli insiemi ` e quello di buon ordine.
Definizione. Una relazione d’ordine (A, R) ` e un buon ordine se ogni sottoinsieme non vuoto B ⊆ A ha un elemento minimo rispetto a R.
Lemma. Se (A, R) ` e un buon ordine e a ∈ A, allora (A, R) non ` e isomorfo al suo segmento iniziale ({x ∈ A | xRa}, R).
Dimostrazione. Se f : A → {x ∈ A | xRa} ` e un isomorfismo, l’elemento min{y ∈ A | f (y ) 6= y } produce una contraddizione.
Lemma. Se (A, R), (B, S ) sono buoni ordini isomorfi, l’isomorfismo tra loro ` e unico.
Dimostrazione. Se f , g : A → B sono isomorfismi, l’esistenza di
min{y ∈ A | f (y ) 6= g (y )} fornisce una contraddizione.
Buoni ordini
Teorema. Se (A, R), (B, S ) sono buoni ordini, vale esattamente una delle alternative seguenti:
1. (A, R), (B, S ) sono isomorfi
2. (A, R), ({y ∈ B | ySb}, S ) sono isomorfi, per qualche b ∈ B 3. ({x ∈ A | xRa}, R), (B, S ) sono isomorfi, per qualche a ∈ A
Dimostrazione. Sia
f = {(a, b) ∈ A × B | {x ∈ A | xRa} ' {y ∈ B | ySb}}.
Allora f ` e un isomorfismo tra un segmento iniziale di A e un segmento
iniziale di B, e non possono essere entrambi propri.
Buoni ordini
Teorema. Se (A, R), (B, S ) sono buoni ordini, vale esattamente una delle alternative seguenti:
1. (A, R), (B, S ) sono isomorfi
2. (A, R), ({y ∈ B | ySb}, S ) sono isomorfi, per qualche b ∈ B 3. ({x ∈ A | xRa}, R), (B, S ) sono isomorfi, per qualche a ∈ A Dimostrazione. Sia
f = {(a, b) ∈ A × B | {x ∈ A | xRa} ' {y ∈ B | ySb}}.
Allora f ` e un isomorfismo tra un segmento iniziale di A e un segmento
iniziale di B, e non possono essere entrambi propri.
Ordinali
Definizione.
I
Un insieme x ` e transitivo se ogni elemento di x ` e sottoinsieme di x :
∀y ∈ x y ⊆ x
I
x ` e un numero ordinale se ` e transitivo e la relazione ∈ ` e un buon ordine su x
Esempi d’ordinali (i numeri naturali)
I
0 = ∅
I
1 = {0}
I
2 = {0, 1} = {∅, {∅}}
I
3 = {0, 1, 2} = {∅, {∅}, {∅, {∅}}}
I
. . .
Con gli assiomi introdotti finora non si pu` o dimostrare l’esistenza di altri
ordinali.
Ordinali
Definizione.
I
Un insieme x ` e transitivo se ogni elemento di x ` e sottoinsieme di x :
∀y ∈ x y ⊆ x
I
x ` e un numero ordinale se ` e transitivo e la relazione ∈ ` e un buon ordine su x
Esempi d’ordinali (i numeri naturali)
I
0 = ∅
I
1 = {0}
I
2 = {0, 1} = {∅, {∅}}
I
3 = {0, 1, 2} = {∅, {∅}, {∅, {∅}}}
I
. . .
Con gli assiomi introdotti finora non si pu` o dimostrare l’esistenza di altri
ordinali.
Ordinali
Definizione.
I
Un insieme x ` e transitivo se ogni elemento di x ` e sottoinsieme di x :
∀y ∈ x y ⊆ x
I
x ` e un numero ordinale se ` e transitivo e la relazione ∈ ` e un buon ordine su x
Esempi d’ordinali (i numeri naturali)
I
0 = ∅
I
1 = {0}
I
2 = {0, 1} = {∅, {∅}}
I
3 = {0, 1, 2} = {∅, {∅}, {∅, {∅}}}
I
. . .
Con gli assiomi introdotti finora non si pu` o dimostrare l’esistenza di altri
ordinali.
Ordinali
Definizione.
I
Un insieme x ` e transitivo se ogni elemento di x ` e sottoinsieme di x :
∀y ∈ x y ⊆ x
I
x ` e un numero ordinale se ` e transitivo e la relazione ∈ ` e un buon ordine su x
Esempi d’ordinali (i numeri naturali)
I
0 = ∅
I
1 = {0}
I
2 = {0, 1} = {∅, {∅}}
I
3 = {0, 1, 2} = {∅, {∅}, {∅, {∅}}}
I
. . .
Con gli assiomi introdotti finora non si pu` o dimostrare l’esistenza di altri
ordinali.
Ordinali
Definizione.
I
Un insieme x ` e transitivo se ogni elemento di x ` e sottoinsieme di x :
∀y ∈ x y ⊆ x
I
x ` e un numero ordinale se ` e transitivo e la relazione ∈ ` e un buon ordine su x
Esempi d’ordinali (i numeri naturali)
I
0 = ∅
I
1 = {0}
I
2 = {0, 1} = {∅, {∅}}
I
3 = {0, 1, 2} = {∅, {∅}, {∅, {∅}}}
I
. . .
Con gli assiomi introdotti finora non si pu` o dimostrare l’esistenza di altri
ordinali.
Ordinali
Definizione.
I
Un insieme x ` e transitivo se ogni elemento di x ` e sottoinsieme di x :
∀y ∈ x y ⊆ x
I
x ` e un numero ordinale se ` e transitivo e la relazione ∈ ` e un buon ordine su x
Esempi d’ordinali (i numeri naturali)
I
0 = ∅
I
1 = {0}
I
2 = {0, 1} = {∅, {∅}}
I
3 = {0, 1, 2} = {∅, {∅}, {∅, {∅}}}
I
. . .
Con gli assiomi introdotti finora non si pu` o dimostrare l’esistenza di altri
ordinali.
Ordinali
Definizione.
I
Un insieme x ` e transitivo se ogni elemento di x ` e sottoinsieme di x :
∀y ∈ x y ⊆ x
I
x ` e un numero ordinale se ` e transitivo e la relazione ∈ ` e un buon ordine su x
Esempi d’ordinali (i numeri naturali)
I
0 = ∅
I
1 = {0}
I
2 = {0, 1} = {∅, {∅}}
I
3 = {0, 1, 2} = {∅, {∅}, {∅, {∅}}}
I
. . .
Con gli assiomi introdotti finora non si pu` o dimostrare l’esistenza di altri
ordinali.
Ordinali
Teorema.
1. Se x ` e un ordinale e y ∈ x , allora y ` e un ordinale e y ` e l’insieme dei
∈-predecessori di se stesso in x
2. Se x , y sono ordinali e x ' y , allora x = y
3. Se x , y sono ordinali, esattamente una delle seguenti alternative vale: x ∈ y , x = y , y ∈ x
4. Se x , y , z sono ordinali e x ∈ y , y ∈ z, allora x ∈ z 5. Se C ` e un insieme non vuoto di ordinali, allora
∃x ∈ C ∀y ∈ C (x = y ∨ x ∈ y )
6. Se ϕ ` e una formula soddisfatta da almeno un ordinale, allora c’` e un minimo ordinale che la soddisfa
Dimostrazione. (5) Sia x ∈ C . Se x ∩ C = ∅, allora x ` e ∈-minimo in C . Altrimenti min(x ∩ C ) = min C .
(6) Simile a (5). Si esprime anche dicendo che ogni classe non vuota di
ordinali ha un minimo.
Ordinali
Teorema.
1. Se x ` e un ordinale e y ∈ x , allora y ` e un ordinale e y ` e l’insieme dei
∈-predecessori di se stesso in x
2. Se x , y sono ordinali e x ' y , allora x = y
3. Se x , y sono ordinali, esattamente una delle seguenti alternative vale: x ∈ y , x = y , y ∈ x
4. Se x , y , z sono ordinali e x ∈ y , y ∈ z, allora x ∈ z 5. Se C ` e un insieme non vuoto di ordinali, allora
∃x ∈ C ∀y ∈ C (x = y ∨ x ∈ y )
6. Se ϕ ` e una formula soddisfatta da almeno un ordinale, allora c’` e un minimo ordinale che la soddisfa
Dimostrazione. (5) Sia x ∈ C . Se x ∩ C = ∅, allora x ` e ∈-minimo in C . Altrimenti min(x ∩ C ) = min C .
(6) Simile a (5). Si esprime anche dicendo che ogni classe non vuota di
ordinali ha un minimo.
Ordinali
Teorema.
1. Se x ` e un ordinale e y ∈ x , allora y ` e un ordinale e y ` e l’insieme dei
∈-predecessori di se stesso in x
2. Se x , y sono ordinali e x ' y , allora x = y
3. Se x , y sono ordinali, esattamente una delle seguenti alternative vale: x ∈ y , x = y , y ∈ x
4. Se x , y , z sono ordinali e x ∈ y , y ∈ z, allora x ∈ z 5. Se C ` e un insieme non vuoto di ordinali, allora
∃x ∈ C ∀y ∈ C (x = y ∨ x ∈ y )
6. Se ϕ ` e una formula soddisfatta da almeno un ordinale, allora c’` e un minimo ordinale che la soddisfa
Dimostrazione. (5) Sia x ∈ C . Se x ∩ C = ∅, allora x ` e ∈-minimo in C . Altrimenti min(x ∩ C ) = min C .
(6) Simile a (5). Si esprime anche dicendo che ogni classe non vuota di
ordinali ha un minimo.
Ordinali
Teorema.
1. Se x ` e un ordinale e y ∈ x , allora y ` e un ordinale e y ` e l’insieme dei
∈-predecessori di se stesso in x
2. Se x , y sono ordinali e x ' y , allora x = y
3. Se x , y sono ordinali, esattamente una delle seguenti alternative vale: x ∈ y , x = y , y ∈ x
4. Se x , y , z sono ordinali e x ∈ y , y ∈ z, allora x ∈ z
5. Se C ` e un insieme non vuoto di ordinali, allora
∃x ∈ C ∀y ∈ C (x = y ∨ x ∈ y )
6. Se ϕ ` e una formula soddisfatta da almeno un ordinale, allora c’` e un minimo ordinale che la soddisfa
Dimostrazione. (5) Sia x ∈ C . Se x ∩ C = ∅, allora x ` e ∈-minimo in C . Altrimenti min(x ∩ C ) = min C .
(6) Simile a (5). Si esprime anche dicendo che ogni classe non vuota di
ordinali ha un minimo.
Ordinali
Teorema.
1. Se x ` e un ordinale e y ∈ x , allora y ` e un ordinale e y ` e l’insieme dei
∈-predecessori di se stesso in x
2. Se x , y sono ordinali e x ' y , allora x = y
3. Se x , y sono ordinali, esattamente una delle seguenti alternative vale: x ∈ y , x = y , y ∈ x
4. Se x , y , z sono ordinali e x ∈ y , y ∈ z, allora x ∈ z 5. Se C ` e un insieme non vuoto di ordinali, allora
∃x ∈ C ∀y ∈ C (x = y ∨ x ∈ y )
6. Se ϕ ` e una formula soddisfatta da almeno un ordinale, allora c’` e un minimo ordinale che la soddisfa
Dimostrazione. (5) Sia x ∈ C . Se x ∩ C = ∅, allora x ` e ∈-minimo in C . Altrimenti min(x ∩ C ) = min C .
(6) Simile a (5). Si esprime anche dicendo che ogni classe non vuota di
ordinali ha un minimo.
Ordinali
Lemma. Se A ` e un insieme transitivo di ordinali, allora A ` e un ordinale.
Teorema. Se (A, R) ` e un buon ordine, allora c’` e un unico ordinale C isomorfo a (A, R).
Dimostrazione. (Esistenza) Siano
B = {a ∈ A | ∃x (x ` e un ordinale e {b ∈ A | bRa} ' x )} f (a) = l’unico x tale che {b ∈ A | bRa} ' x .
Se C = imf ` e l’immagine di f , per il lemma precedente C ` e un ordinale e f : B → C ` e un isomorfismo. Se fosse B 6= A, sia m = min(A \ B). Allora B = {a ∈ A | aRm}, da cui m ∈ B, contraddizione.
Gli ordinali sono dunque rappresentanti dei tipi d’ordine dei buoni ordini.
Ordinali
Lemma. Se A ` e un insieme transitivo di ordinali, allora A ` e un ordinale.
Teorema. Se (A, R) ` e un buon ordine, allora c’` e un unico ordinale C isomorfo a (A, R).
Dimostrazione. (Esistenza) Siano
B = {a ∈ A | ∃x (x `e un ordinale e {b ∈ A | bRa} ' x)}
f (a) = l’unico x tale che {b ∈ A | bRa} ' x .
Se C = imf ` e l’immagine di f , per il lemma precedente C ` e un ordinale e f : B → C ` e un isomorfismo. Se fosse B 6= A, sia m = min(A \ B). Allora B = {a ∈ A | aRm}, da cui m ∈ B, contraddizione.
Gli ordinali sono dunque rappresentanti dei tipi d’ordine dei buoni ordini.
Ordinali
Lemma. Se A ` e un insieme transitivo di ordinali, allora A ` e un ordinale.
Teorema. Se (A, R) ` e un buon ordine, allora c’` e un unico ordinale C isomorfo a (A, R).
Dimostrazione. (Esistenza) Siano
B = {a ∈ A | ∃x (x `e un ordinale e {b ∈ A | bRa} ' x)}
f (a) = l’unico x tale che {b ∈ A | bRa} ' x .
Se C = imf ` e l’immagine di f , per il lemma precedente C ` e un ordinale e f : B → C ` e un isomorfismo. Se fosse B 6= A, sia m = min(A \ B).
Allora B = {a ∈ A | aRm}, da cui m ∈ B, contraddizione.
Gli ordinali sono dunque rappresentanti dei tipi d’ordine dei buoni ordini.
Ordinali
Lemma. Se A ` e un insieme transitivo di ordinali, allora A ` e un ordinale.
Teorema. Se (A, R) ` e un buon ordine, allora c’` e un unico ordinale C isomorfo a (A, R).
Dimostrazione. (Esistenza) Siano
B = {a ∈ A | ∃x (x `e un ordinale e {b ∈ A | bRa} ' x)}
f (a) = l’unico x tale che {b ∈ A | bRa} ' x .
Se C = imf ` e l’immagine di f , per il lemma precedente C ` e un ordinale e f : B → C ` e un isomorfismo. Se fosse B 6= A, sia m = min(A \ B).
Allora B = {a ∈ A | aRm}, da cui m ∈ B, contraddizione.
Gli ordinali sono dunque rappresentanti dei tipi d’ordine dei buoni ordini.
Ordinali
La relazione α ∈ β tra ordinali si scrive di solito α < β.
α ≤ β significa α = β ∨ α < β.
Lemma. Per ogni α, β ordinali, α ≤ β ⇔ α ⊆ β.
Definizione. Il successore di un ordinale α ` e S α = α ∪ {α}. Lemma. Per ogni ordinale α:
I
S (α) ` e un ordinale
I
α < S α
I
∀β(β < Sα ⇔ β ≤ α)
Inoltre, se X ` e un insieme non vuoto di ordinali, sup X = S X .
Ordinali
La relazione α ∈ β tra ordinali si scrive di solito α < β.
α ≤ β significa α = β ∨ α < β.
Lemma. Per ogni α, β ordinali, α ≤ β ⇔ α ⊆ β.
Definizione. Il successore di un ordinale α ` e S α = α ∪ {α}. Lemma. Per ogni ordinale α:
I
S (α) ` e un ordinale
I
α < S α
I
∀β(β < Sα ⇔ β ≤ α)
Inoltre, se X ` e un insieme non vuoto di ordinali, sup X = S X .
Ordinali
La relazione α ∈ β tra ordinali si scrive di solito α < β.
α ≤ β significa α = β ∨ α < β.
Lemma. Per ogni α, β ordinali, α ≤ β ⇔ α ⊆ β.
Definizione. Il successore di un ordinale α ` e S α = α ∪ {α}.
Lemma. Per ogni ordinale α:
I
S (α) ` e un ordinale
I
α < S α
I
∀β(β < Sα ⇔ β ≤ α)
Inoltre, se X ` e un insieme non vuoto di ordinali, sup X = S X .
Ordinali
La relazione α ∈ β tra ordinali si scrive di solito α < β.
α ≤ β significa α = β ∨ α < β.
Lemma. Per ogni α, β ordinali, α ≤ β ⇔ α ⊆ β.
Definizione. Il successore di un ordinale α ` e S α = α ∪ {α}.
Lemma. Per ogni ordinale α:
I
S (α) ` e un ordinale
I
α < S α
I
∀β(β < Sα ⇔ β ≤ α)
Inoltre, se X ` e un insieme non vuoto di ordinali, sup X = S X .
Ordinali
La relazione α ∈ β tra ordinali si scrive di solito α < β.
α ≤ β significa α = β ∨ α < β.
Lemma. Per ogni α, β ordinali, α ≤ β ⇔ α ⊆ β.
Definizione. Il successore di un ordinale α ` e S α = α ∪ {α}.
Lemma. Per ogni ordinale α:
I
S (α) ` e un ordinale
I
α < S α
I
∀β(β < Sα ⇔ β ≤ α)
Inoltre, se X ` e un insieme non vuoto di ordinali, sup X = S X .
Ordinali
La relazione α ∈ β tra ordinali si scrive di solito α < β.
α ≤ β significa α = β ∨ α < β.
Lemma. Per ogni α, β ordinali, α ≤ β ⇔ α ⊆ β.
Definizione. Il successore di un ordinale α ` e S α = α ∪ {α}.
Lemma. Per ogni ordinale α:
I
S (α) ` e un ordinale
I
α < S α
I
∀β(β < Sα ⇔ β ≤ α)
Inoltre, se X ` e un insieme non vuoto di ordinali, sup X = S X .
Ordinali
La relazione α ∈ β tra ordinali si scrive di solito α < β.
α ≤ β significa α = β ∨ α < β.
Lemma. Per ogni α, β ordinali, α ≤ β ⇔ α ⊆ β.
Definizione. Il successore di un ordinale α ` e S α = α ∪ {α}.
Lemma. Per ogni ordinale α:
I
S (α) ` e un ordinale
I
α < S α
I
∀β(β < Sα ⇔ β ≤ α)
Inoltre, se X ` e un insieme non vuoto di ordinali, sup X = S X .
Ordinali
Definizione. Un ordinale α ` e
I
un ordinale successore se α = S β per qualche β
I
un ordinale limite se non ` e 0 n` e un ordinale sucessore Definizione. α ` e un numero naturale se
∀β ≤ α (β = 0 ∨ β ` e successore).
I naturali formano quindi un segmento iniziale degli ordinali.
Ordinali
Definizione. Un ordinale α ` e
I
un ordinale successore se α = S β per qualche β
I
un ordinale limite se non ` e 0 n` e un ordinale sucessore
Definizione. α ` e un numero naturale se
∀β ≤ α (β = 0 ∨ β ` e successore).
I naturali formano quindi un segmento iniziale degli ordinali.
Ordinali
Definizione. Un ordinale α ` e
I
un ordinale successore se α = S β per qualche β
I
un ordinale limite se non ` e 0 n` e un ordinale sucessore Definizione. α ` e un numero naturale se
∀β ≤ α (β = 0 ∨ β ` e successore).
I naturali formano quindi un segmento iniziale degli ordinali.
Operazioni sugli ordinali
Si definiscono, per induzione transfinita, alcune operazioni sugli ordinali (che coincidono sui naturali con le corrispondenti operazioni aritmetiche):
Addizione.
I
α + 0 = α
I
α + S β = S (α + β)
I
Se λ ` e un ordinale limite, α + λ = sup{α + β | β < λ}
α + β ` e il tipo d’ordine di un’unione disgiunta di un tipo d’ordine α con in coda un tipo d’ordine β.
Per esempio, α + 1 = S α.
Operazioni sugli ordinali
Si definiscono, per induzione transfinita, alcune operazioni sugli ordinali (che coincidono sui naturali con le corrispondenti operazioni aritmetiche):
Addizione.
I
α + 0 = α
I
α + S β = S (α + β)
I
Se λ ` e un ordinale limite, α + λ = sup{α + β | β < λ}
α + β ` e il tipo d’ordine di un’unione disgiunta di un tipo d’ordine α con in coda un tipo d’ordine β.
Per esempio, α + 1 = S α.
Operazioni sugli ordinali
Si definiscono, per induzione transfinita, alcune operazioni sugli ordinali (che coincidono sui naturali con le corrispondenti operazioni aritmetiche):
Addizione.
I
α + 0 = α
I
α + S β = S (α + β)
I
Se λ ` e un ordinale limite, α + λ = sup{α + β | β < λ}
α + β ` e il tipo d’ordine di un’unione disgiunta di un tipo d’ordine α con in coda un tipo d’ordine β.
Per esempio, α + 1 = S α.
Operazioni sugli ordinali
Moltiplicazione
I
α0 = 0
I
αS β = αβ + α
I
Se λ ` e un ordinale limite, αλ = sup{αβ | β < λ}
αβ ` e il tipo d’ordine di α × β ordinato antilessicograficamente. Esponenziazione.
I
α
0= 1
I
α
β+1= α
βα
I
Se λ ` e un ordinale limite, α
λ= sup{α
β| β < λ}
Operazioni sugli ordinali
Moltiplicazione
I
α0 = 0
I
αS β = αβ + α
I
Se λ ` e un ordinale limite, αλ = sup{αβ | β < λ}
αβ ` e il tipo d’ordine di α × β ordinato antilessicograficamente.
Esponenziazione.
I
α
0= 1
I
α
β+1= α
βα
I
Se λ ` e un ordinale limite, α
λ= sup{α
β| β < λ}
Operazioni sugli ordinali
Moltiplicazione
I
α0 = 0
I
αS β = αβ + α
I
Se λ ` e un ordinale limite, αλ = sup{αβ | β < λ}
αβ ` e il tipo d’ordine di α × β ordinato antilessicograficamente.
Esponenziazione.
I
α
0= 1
I
α
β+1= α
βα
I
Se λ ` e un ordinale limite, α
λ= sup{α
β| β < λ}
Gli assiomi di ZFC (secondo blocco)
7. Infinito: ∃x (0 ∈ x | ∀y ∈ x Sy ∈ x )
8. Potenza: ∃y ∀z(z ⊆ x ⇒ z ∈ y )
9. Scelta: ∃f : F → S F ∀X ∈ F (X 6= ∅ ⇒ f (X ) ∈ X ) L’assioma della scelta ` e equivalente al
Principio del buon ordinamento. Ogni insieme ` e bene ordinabile. Lemma di Zorn. Se A ` e un insieme (parzialmente) ordinato tale che ogni suo sottoinsieme totalmente ordinato ha un maggiorante, allora A ha un elemento massimale.
(Un ordine parziale ≤ ` e una relazione riflessiva: ∀x x ≤ x ; transitiva:
∀x, y , z (x ≤ y ∧ y ≤ z ⇒ x ≤ z); antisimmetrica:
∀x, y (x ≤ y ∧ y ≤ x ⇒ x = y ). ` E totale se ∀x , y (x ≤ y ∨ y ≤ x ).) Definizione. L’insieme dei numeri naturali, che esiste per gli assioma dell’infinito e di separazione, ` e indicato con ω.
Teorema. ω ` e un ordinale. ` E il minimo degli ordinali infiniti (cio` e non in biiezione con un numero naturale).
Definizione. P(x ) = {z | x ⊆ x } ` e l’insieme potenza di x .
Gli assiomi di ZFC (secondo blocco)
7. Infinito: ∃x (0 ∈ x | ∀y ∈ x Sy ∈ x ) 8. Potenza: ∃y ∀z(z ⊆ x ⇒ z ∈ y )
9. Scelta: ∃f : F → S F ∀X ∈ F (X 6= ∅ ⇒ f (X ) ∈ X ) L’assioma della scelta ` e equivalente al
Principio del buon ordinamento. Ogni insieme ` e bene ordinabile. Lemma di Zorn. Se A ` e un insieme (parzialmente) ordinato tale che ogni suo sottoinsieme totalmente ordinato ha un maggiorante, allora A ha un elemento massimale.
(Un ordine parziale ≤ ` e una relazione riflessiva: ∀x x ≤ x ; transitiva:
∀x, y , z (x ≤ y ∧ y ≤ z ⇒ x ≤ z); antisimmetrica:
∀x, y (x ≤ y ∧ y ≤ x ⇒ x = y ). ` E totale se ∀x , y (x ≤ y ∨ y ≤ x ).) Definizione. L’insieme dei numeri naturali, che esiste per gli assioma dell’infinito e di separazione, ` e indicato con ω.
Teorema. ω ` e un ordinale. ` E il minimo degli ordinali infiniti (cio` e non in biiezione con un numero naturale).
Definizione. P(x ) = {z | x ⊆ x } ` e l’insieme potenza di x .
Gli assiomi di ZFC (secondo blocco)
7. Infinito: ∃x (0 ∈ x | ∀y ∈ x Sy ∈ x ) 8. Potenza: ∃y ∀z(z ⊆ x ⇒ z ∈ y )
9. Scelta: ∃f : F → S F ∀X ∈ F (X 6= ∅ ⇒ f (X ) ∈ X )
L’assioma della scelta ` e equivalente al
Principio del buon ordinamento. Ogni insieme ` e bene ordinabile. Lemma di Zorn. Se A ` e un insieme (parzialmente) ordinato tale che ogni suo sottoinsieme totalmente ordinato ha un maggiorante, allora A ha un elemento massimale.
(Un ordine parziale ≤ ` e una relazione riflessiva: ∀x x ≤ x ; transitiva:
∀x, y , z (x ≤ y ∧ y ≤ z ⇒ x ≤ z); antisimmetrica:
∀x, y (x ≤ y ∧ y ≤ x ⇒ x = y ). ` E totale se ∀x , y (x ≤ y ∨ y ≤ x ).) Definizione. L’insieme dei numeri naturali, che esiste per gli assioma dell’infinito e di separazione, ` e indicato con ω.
Teorema. ω ` e un ordinale. ` E il minimo degli ordinali infiniti (cio` e non in biiezione con un numero naturale).
Definizione. P(x ) = {z | x ⊆ x } ` e l’insieme potenza di x .
Gli assiomi di ZFC (secondo blocco)
7. Infinito: ∃x (0 ∈ x | ∀y ∈ x Sy ∈ x ) 8. Potenza: ∃y ∀z(z ⊆ x ⇒ z ∈ y )
9. Scelta: ∃f : F → S F ∀X ∈ F (X 6= ∅ ⇒ f (X ) ∈ X ) L’assioma della scelta ` e equivalente al
Principio del buon ordinamento. Ogni insieme ` e bene ordinabile.
Lemma di Zorn. Se A ` e un insieme (parzialmente) ordinato tale che ogni suo sottoinsieme totalmente ordinato ha un maggiorante, allora A ha un elemento massimale.
(Un ordine parziale ≤ ` e una relazione riflessiva: ∀x x ≤ x ; transitiva:
∀x, y , z (x ≤ y ∧ y ≤ z ⇒ x ≤ z); antisimmetrica:
∀x, y (x ≤ y ∧ y ≤ x ⇒ x = y ). ` E totale se ∀x , y (x ≤ y ∨ y ≤ x ).) Definizione. L’insieme dei numeri naturali, che esiste per gli assioma dell’infinito e di separazione, ` e indicato con ω.
Teorema. ω ` e un ordinale. ` E il minimo degli ordinali infiniti (cio` e non in biiezione con un numero naturale).
Definizione. P(x ) = {z | x ⊆ x } ` e l’insieme potenza di x .
Gli assiomi di ZFC (secondo blocco)
7. Infinito: ∃x (0 ∈ x | ∀y ∈ x Sy ∈ x ) 8. Potenza: ∃y ∀z(z ⊆ x ⇒ z ∈ y )
9. Scelta: ∃f : F → S F ∀X ∈ F (X 6= ∅ ⇒ f (X ) ∈ X ) L’assioma della scelta ` e equivalente al
Principio del buon ordinamento. Ogni insieme ` e bene ordinabile.
Lemma di Zorn. Se A ` e un insieme (parzialmente) ordinato tale che ogni suo sottoinsieme totalmente ordinato ha un maggiorante, allora A ha un elemento massimale.
(Un ordine parziale ≤ ` e una relazione riflessiva: ∀x x ≤ x ; transitiva:
∀x, y , z (x ≤ y ∧ y ≤ z ⇒ x ≤ z); antisimmetrica:
∀x, y (x ≤ y ∧ y ≤ x ⇒ x = y ). ` E totale se ∀x , y (x ≤ y ∨ y ≤ x ).) Definizione. L’insieme dei numeri naturali, che esiste per gli assioma dell’infinito e di separazione, ` e indicato con ω.
Teorema. ω ` e un ordinale. ` E il minimo degli ordinali infiniti (cio` e non in biiezione con un numero naturale).
Definizione. P(x ) = {z | x ⊆ x } ` e l’insieme potenza di x .
Gli assiomi di ZFC (secondo blocco)
7. Infinito: ∃x (0 ∈ x | ∀y ∈ x Sy ∈ x ) 8. Potenza: ∃y ∀z(z ⊆ x ⇒ z ∈ y )
9. Scelta: ∃f : F → S F ∀X ∈ F (X 6= ∅ ⇒ f (X ) ∈ X ) L’assioma della scelta ` e equivalente al
Principio del buon ordinamento. Ogni insieme ` e bene ordinabile.
Lemma di Zorn. Se A ` e un insieme (parzialmente) ordinato tale che ogni suo sottoinsieme totalmente ordinato ha un maggiorante, allora A ha un elemento massimale.
(Un ordine parziale ≤ ` e una relazione riflessiva: ∀x x ≤ x ; transitiva:
∀x, y , z (x ≤ y ∧ y ≤ z ⇒ x ≤ z); antisimmetrica:
∀x, y (x ≤ y ∧ y ≤ x ⇒ x = y ). ` E totale se ∀x , y (x ≤ y ∨ y ≤ x ).)
Definizione. L’insieme dei numeri naturali, che esiste per gli assioma dell’infinito e di separazione, ` e indicato con ω.
Teorema. ω ` e un ordinale. ` E il minimo degli ordinali infiniti (cio` e non in biiezione con un numero naturale).
Definizione. P(x ) = {z | x ⊆ x } ` e l’insieme potenza di x .
Gli assiomi di ZFC (secondo blocco)
7. Infinito: ∃x (0 ∈ x | ∀y ∈ x Sy ∈ x ) 8. Potenza: ∃y ∀z(z ⊆ x ⇒ z ∈ y )
9. Scelta: ∃f : F → S F ∀X ∈ F (X 6= ∅ ⇒ f (X ) ∈ X ) L’assioma della scelta ` e equivalente al
Principio del buon ordinamento. Ogni insieme ` e bene ordinabile.
Lemma di Zorn. Se A ` e un insieme (parzialmente) ordinato tale che ogni suo sottoinsieme totalmente ordinato ha un maggiorante, allora A ha un elemento massimale.
(Un ordine parziale ≤ ` e una relazione riflessiva: ∀x x ≤ x ; transitiva:
∀x, y , z (x ≤ y ∧ y ≤ z ⇒ x ≤ z); antisimmetrica:
∀x, y (x ≤ y ∧ y ≤ x ⇒ x = y ). ` E totale se ∀x , y (x ≤ y ∨ y ≤ x ).) Definizione. L’insieme dei numeri naturali, che esiste per gli assioma dell’infinito e di separazione, ` e indicato con ω.
Teorema. ω ` e un ordinale. ` E il minimo degli ordinali infiniti (cio` e non in biiezione con un numero naturale).
Definizione. P(x ) = {z | x ⊆ x } ` e l’insieme potenza di x .
Gli assiomi di ZFC (secondo blocco)
7. Infinito: ∃x (0 ∈ x | ∀y ∈ x Sy ∈ x ) 8. Potenza: ∃y ∀z(z ⊆ x ⇒ z ∈ y )
9. Scelta: ∃f : F → S F ∀X ∈ F (X 6= ∅ ⇒ f (X ) ∈ X ) L’assioma della scelta ` e equivalente al
Principio del buon ordinamento. Ogni insieme ` e bene ordinabile.
Lemma di Zorn. Se A ` e un insieme (parzialmente) ordinato tale che ogni suo sottoinsieme totalmente ordinato ha un maggiorante, allora A ha un elemento massimale.
(Un ordine parziale ≤ ` e una relazione riflessiva: ∀x x ≤ x ; transitiva:
∀x, y , z (x ≤ y ∧ y ≤ z ⇒ x ≤ z); antisimmetrica:
∀x, y (x ≤ y ∧ y ≤ x ⇒ x = y ). ` E totale se ∀x , y (x ≤ y ∨ y ≤ x ).) Definizione. L’insieme dei numeri naturali, che esiste per gli assioma dell’infinito e di separazione, ` e indicato con ω.
Teorema. ω ` e un ordinale. ` E il minimo degli ordinali infiniti (cio` e non in biiezione con un numero naturale).
Definizione. P(x ) = {z | x ⊆ x } ` e l’insieme potenza di x .
Gli assiomi di ZFC (secondo blocco)
7. Infinito: ∃x (0 ∈ x | ∀y ∈ x Sy ∈ x ) 8. Potenza: ∃y ∀z(z ⊆ x ⇒ z ∈ y )
9. Scelta: ∃f : F → S F ∀X ∈ F (X 6= ∅ ⇒ f (X ) ∈ X ) L’assioma della scelta ` e equivalente al
Principio del buon ordinamento. Ogni insieme ` e bene ordinabile.
Lemma di Zorn. Se A ` e un insieme (parzialmente) ordinato tale che ogni suo sottoinsieme totalmente ordinato ha un maggiorante, allora A ha un elemento massimale.
(Un ordine parziale ≤ ` e una relazione riflessiva: ∀x x ≤ x ; transitiva:
∀x, y , z (x ≤ y ∧ y ≤ z ⇒ x ≤ z); antisimmetrica:
∀x, y (x ≤ y ∧ y ≤ x ⇒ x = y ). ` E totale se ∀x , y (x ≤ y ∨ y ≤ x ).) Definizione. L’insieme dei numeri naturali, che esiste per gli assioma dell’infinito e di separazione, ` e indicato con ω.
Teorema. ω ` e un ordinale. ` E il minimo degli ordinali infiniti (cio` e non in biiezione con un numero naturale).
Definizione. P(x ) = {z | x ⊆ x } ` e l’insieme potenza di x .
Numeri cardinali
Definizione. Dato un insieme A, la cardinalit` a di A, denotata |A|, ` e il minimo ordinale α in biiezione con A (l’esistenza di α ` e l’enunciato dell’assioma della scelta).
Se α ` e tale che |A| = α per qualche α (equivalentemente, α = |α|), allora α ` e un numero cardinale.
L’insieme A ` e finito se |A| ` e un numero naturale.
L’insieme A ` e numerabile se |A| ≤ ω.
Teorema. Se κ, λ sono cardinali
I
κ = λ sse
esiste una bijezione κ → λ sse esistono iniezioni κ → λ, λ → κ
I
κ ≤ λ sse
esiste una iniezione κ → λ sse
esiste una suriezione λ → κ
Numeri cardinali
Definizione. Dato un insieme A, la cardinalit` a di A, denotata |A|, ` e il minimo ordinale α in biiezione con A (l’esistenza di α ` e l’enunciato dell’assioma della scelta).
Se α ` e tale che |A| = α per qualche α (equivalentemente, α = |α|), allora α ` e un numero cardinale.
L’insieme A ` e finito se |A| ` e un numero naturale.
L’insieme A ` e numerabile se |A| ≤ ω.
Teorema. Se κ, λ sono cardinali
I
κ = λ sse
esiste una bijezione κ → λ sse esistono iniezioni κ → λ, λ → κ
I
κ ≤ λ sse
esiste una iniezione κ → λ sse
esiste una suriezione λ → κ
Il teorema di Cantor
Esistono cardinali arbitrariamente grandi:
Teorema. |A| < |P(A)|.
Dimostrazione. a 7→ {a} testimonia |A| ≤ |P(A)|.
Viceversa, si mostra che non c’` e alcuna suriezione A → P(A). Sia g : A → P(A) una funzione. Allora I = {x ∈ A | x / ∈ g (x)} / ∈ img . Definizione.
I
α
+` e il minimo cardinale pi` u grande di α.
I
κ ` e un cardinale successore se κ = α
+per qualche α.
I
Un cardinale κ ` e un cardinale limite se κ > ω e κ non ` e un cardinale
successore.
Il teorema di Cantor
Esistono cardinali arbitrariamente grandi:
Teorema. |A| < |P(A)|.
Dimostrazione. a 7→ {a} testimonia |A| ≤ |P(A)|.
Viceversa, si mostra che non c’` e alcuna suriezione A → P(A). Sia g : A → P(A) una funzione. Allora I = {x ∈ A | x / ∈ g (x)} / ∈ img . Definizione.
I
α
+` e il minimo cardinale pi` u grande di α.
I
κ ` e un cardinale successore se κ = α
+per qualche α.
I
Un cardinale κ ` e un cardinale limite se κ > ω e κ non ` e un cardinale
successore.
Il teorema di Cantor
Esistono cardinali arbitrariamente grandi:
Teorema. |A| < |P(A)|.
Dimostrazione. a 7→ {a} testimonia |A| ≤ |P(A)|.
Viceversa, si mostra che non c’` e alcuna suriezione A → P(A). Sia g : A → P(A) una funzione. Allora I = {x ∈ A | x / ∈ g (x)} / ∈ img .
Definizione.
I
α
+` e il minimo cardinale pi` u grande di α.
I
κ ` e un cardinale successore se κ = α
+per qualche α.
I
Un cardinale κ ` e un cardinale limite se κ > ω e κ non ` e un cardinale
successore.
Il teorema di Cantor
Esistono cardinali arbitrariamente grandi:
Teorema. |A| < |P(A)|.
Dimostrazione. a 7→ {a} testimonia |A| ≤ |P(A)|.
Viceversa, si mostra che non c’` e alcuna suriezione A → P(A). Sia g : A → P(A) una funzione. Allora I = {x ∈ A | x / ∈ g (x)} / ∈ img . Definizione.
I
α
+` e il minimo cardinale pi` u grande di α.
I
κ ` e un cardinale successore se κ = α
+per qualche α.
I
Un cardinale κ ` e un cardinale limite se κ > ω e κ non ` e un cardinale
successore.
Il teorema di Cantor
Esistono cardinali arbitrariamente grandi:
Teorema. |A| < |P(A)|.
Dimostrazione. a 7→ {a} testimonia |A| ≤ |P(A)|.
Viceversa, si mostra che non c’` e alcuna suriezione A → P(A). Sia g : A → P(A) una funzione. Allora I = {x ∈ A | x / ∈ g (x)} / ∈ img . Definizione.
I
α
+` e il minimo cardinale pi` u grande di α.
I
κ ` e un cardinale successore se κ = α
+per qualche α.
I
Un cardinale κ ` e un cardinale limite se κ > ω e κ non ` e un cardinale
successore.
Il teorema di Cantor
Esistono cardinali arbitrariamente grandi:
Teorema. |A| < |P(A)|.
Dimostrazione. a 7→ {a} testimonia |A| ≤ |P(A)|.
Viceversa, si mostra che non c’` e alcuna suriezione A → P(A). Sia g : A → P(A) una funzione. Allora I = {x ∈ A | x / ∈ g (x)} / ∈ img . Definizione.
I
α
+` e il minimo cardinale pi` u grande di α.
I
κ ` e un cardinale successore se κ = α
+per qualche α.
I
Un cardinale κ ` e un cardinale limite se κ > ω e κ non ` e un cardinale
successore.
La sequenza degli ℵ
Si definisce la sequenza dei cardinali ℵ
α= ω
α:
Definizione.
I
ω
0= ω
I
ω
α+1= ω
+αI
Se λ ` e un ordinale limite, ω
λ= sup{ω
α| α < λ} Teorema.
1. La sequenza degli ℵ
αcontiene tutti e soli i numeri cardinali 2. α < β ⇒ ℵ
α< ℵ
β3. ℵ
α` e un cardinale successore sse α ` e un ordinale successore; ℵ
α` e un
cardinale limite sse α ` e un ordinale limite
La sequenza degli ℵ
Si definisce la sequenza dei cardinali ℵ
α= ω
α: Definizione.
I
ω
0= ω
I
ω
α+1= ω
+αI
Se λ ` e un ordinale limite, ω
λ= sup{ω
α| α < λ} Teorema.
1. La sequenza degli ℵ
αcontiene tutti e soli i numeri cardinali 2. α < β ⇒ ℵ
α< ℵ
β3. ℵ
α` e un cardinale successore sse α ` e un ordinale successore; ℵ
α` e un
cardinale limite sse α ` e un ordinale limite
La sequenza degli ℵ
Si definisce la sequenza dei cardinali ℵ
α= ω
α: Definizione.
I
ω
0= ω
I
ω
α+1= ω
+αI
Se λ ` e un ordinale limite, ω
λ= sup{ω
α| α < λ} Teorema.
1. La sequenza degli ℵ
αcontiene tutti e soli i numeri cardinali 2. α < β ⇒ ℵ
α< ℵ
β3. ℵ
α` e un cardinale successore sse α ` e un ordinale successore; ℵ
α` e un
cardinale limite sse α ` e un ordinale limite
La sequenza degli ℵ
Si definisce la sequenza dei cardinali ℵ
α= ω
α: Definizione.
I
ω
0= ω
I
ω
α+1= ω
+αI
Se λ ` e un ordinale limite, ω
λ= sup{ω
α| α < λ}
Teorema.
1. La sequenza degli ℵ
αcontiene tutti e soli i numeri cardinali 2. α < β ⇒ ℵ
α< ℵ
β3. ℵ
α` e un cardinale successore sse α ` e un ordinale successore; ℵ
α` e un
cardinale limite sse α ` e un ordinale limite
La sequenza degli ℵ
Si definisce la sequenza dei cardinali ℵ
α= ω
α: Definizione.
I
ω
0= ω
I
ω
α+1= ω
+αI