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Unità 2 L’elaborazione dei dati in fisica

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Academic year: 2021

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(1)

Unità 2

L’elaborazione dei dati

in fisica

(2)

Lezione LIM

L’elaborazione dei dati in fisica

(3)

Errori di misura

Le operazioni di misura ci consentono solo di stimare il valore più

attendibile e non il valore vero.

Tutti gli strumenti sono caratterizzati da:

•portata, il massimo valore della grandezza che lo strumento può misurare;

•sensibilità, la minima variazione

della grandezza che lo strumento è in grado di apprezzare.

(4)

Errori di misura

Errore di sensibilità di uno strumento di misura:

incertezza sulla misura dovuta alla sensibilità dello strumento.

Si assume: uguale alla metà della

sensibilità, in altri casi si fa coincidere con tale variazione.

Per esempio:

La lunghezza l di una lamina rettangolare misurata con un righello suddiviso in intervalli di 1 cm.

l = 5,5 cm ± 0,5 cm

(5)

Errori di misura

Errore casuale:

•dipende da fattori imprevedibili;

•altera sia per difetto sia per eccesso il valore della misura;

•può essere ridotto, ma mai eliminato del tutto.

Errore sistematico:

•altera il valore della misura sempre per eccesso o sempre per difetto;

•se individuato, si può ripetere la misura con strumenti e procedure diverse.

(6)

Stima dell’errore

La media come valore più attendibile:

in una serie di N misure ripetute, il valore più attendibile della grandezza è la media aritmetica dei valori x1, x2,

…, xN misurati.

(7)

Stima dell’errore

La semidispersione come errore massimo:

in una serie di misure ripetute si può assumere come errore sul valore della grandezza la semidispersione, definita come semidifferenza fra il valore massimo xmax e il valore minimo xmin ottenuti.

Se x è il risultato della serie di misure di media M e d è la semidispersione, possiamo scrivere:

x = M ± d

(8)

Stima dell’errore

La misura di una certa grandezza x viene espressa come

x = M ± ea

L’errore assoluto ea è inteso:

•come errore di sensibilità se M

rappresenta il risultato di una singola misura con strumento a bassa sensibilità;

•come semidispersione d se M indica la media di una serie di misure.

(9)

Stima dell’errore

Accuratezza:

una misura è tanto più accurata quanto più la media xM dei valori ottenuti si approssima al valore assunto come vero xv.

Questa misura della grandezza x è molto accurata, perché il valore medio xM si avvicina molto al valore vero xv.

(10)

Stima dell’errore

Precisione:

una misura è precisa quando, essendo ripetuta più volte nelle stesse condizioni, fornisce valori molto vicini l’uno all’altro, cioè concentrati intorno al valore medio.

Questa misura è precisa, perché i valori delle varie misure si concentrano intorno al valore medio.

(11)

Stima dell’errore

Errore relativo er:

rapporto fra l’errore assoluto ea di

una misura e il valore M della misura stessa.

Errore relativo espresso in percentuale ep: dato dall’errore relativo espresso in percentuale

(12)

La propagazione degli errori e le cifre significative

Somma o differenza di misure:

l’errore assoluto

è uguale alla somma degli errori assoluti sui singoli termini.

Cioè, quando

M = M1+M2 oppure M = M1 − M2 ea = ea1 + ea2

(13)

La propagazione degli errori e le cifre significative

Prodotto o quoziente di misure:

l’errore relativo

è uguale alla somma degli errori relativi sui singoli fattori

Cioè, quando

M = M1 ∙ M2 oppure M = M1 / M2 er = er1 + er2

(14)

La propagazione degli errori e le cifre significative

Le cifre significative di una misura sono le cifre note con certezza più la prima cifra incerta:

•nei numeri decimali: si contano la cifra incerta e tutte le cifre alla sua sinistra, fino all’ultima cifra diversa da zero. Gli zeri iniziali non devono essere contati;

•nei numeri interi: gli zeri finali possono essere interpretati in maniera ambigua, perciò è preferibile la notazione

esponenziale.

(15)

La propagazione degli errori e le cifre significative

Cifre significative di una misura indiretta: la precisione del risultato di una grandezza, calcolata a partire da altre,

non può essere superiore a quella minima dei valori su cui si opera.

Arrotondamento:

•approssimazione per eccesso, l’ultima cifra da mantenere deve essere aumentata di 1 se è seguita da una cifra

superiore o uguale a 5;

•approssimazione per difetto, l’ultima cifra da mantenere non deve essere modificata se è invece seguita da una cifra

(16)

La costruzione di un grafico cartesiano

Per costruire un grafico cartesiano:

•organizziamo i dati in una tabella;

•tracciamo due assi orientati;

•fissiamo una scala;

•rappresentiamo con un punto del piano cartesiano i valori misurati;

•se possibile, uniamo i punti con una linea continua.

(17)

La costruzione di un grafico cartesiano

Proporzionalità diretta:

le grandezze x e y sono

direttamente proporzionali

quando il rapporto y/x si mantiene costante, cioè

y = k x

La costante di proporzionalità k definisce la pendenza della retta passante per l’origine.

(18)

Rappresentazioni di dati sperimentali

A una coppia di dati corrispondono tutti i punti contenuti in

un rettangolo con:

•centro in quel punto;

•base uguale al doppio dell’errore assoluto sulla misura rappresentata sull’asse x;

•altezza uguale al doppio dell’errore assoluto sulla misura rappresentata sull’asse y.

(19)

Rappresentazione matematica e grafica di leggi fisiche

Dipendenza lineare:

le grandezze x e y sono linearmente dipendenti quando sono legate

dalla relazione

y = k x + q

dove k e q sono due valori costanti, indipendenti da x e da y.

(20)

Rappresentazione matematica e grafica di leggi fisiche

Proporzionalità quadratica:

la grandezza y è quadraticamente proporzionale alla grandezza x se al variare di x varia anche y in modo che il rapporto y/x2 si mantenga uguale a un valore costante k, cioè

y = k x2

(21)

Rappresentazione matematica e grafica di leggi fisiche

Proporzionalità inversa:

la grandezza y è inversamente

proporzionale a alla grandezza x se al variare di x varia anche y in modo che il prodotto xy si mantenga uguale a un valore costante k, cioè

x y = k oppure y = k / x

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