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CONCLUSIONI
Le politiche ambientali hanno svolto un ruolo importante negli ultimi anni, determinando una modifica all’interno dello stesso mondo industriale. Lo studio d’impatto ambientale delle attività viene svolto per poter raggiungere uno sviluppo sostenibile promosso dalla direttiva 96/61/UE. I gestori degli impianti devono rispettare precisi obblighi per lo svolgimento dell’attività al fine di
evitare fenomeni d’inquinamento significativi e produzione di rifiuti.
Il progetto della terza linea Livornese rispecchia tali principi, infatti il 30 ottobre del 2007 la Provincia di Livorno in base alla direttiva della Comunità europea e del successivo D.Lgs 59/05 ha concesso l’autorizzazione integrata ambientale. Le analisi effettuate e le soluzioni progettuali mettono in luce che la terza linea, comparata con le altre due esistenti, permette di non incidere in maniera sensibile sulle diverse componenti ambientali. La stessa tecnologia permette di trattare in maniera adeguata il CDR e la frazione secca. L’innalzamento del punto di emissione e il ricorso alle BAT, fanno si che le concentrazioni degli inquinanti e le ricadute al suolo si mantengono ai medesimi valori di quelli attuali e ciò nonostante l’inserimento di una linea integrativa di potenzialità più che doppia delle esistenti.
Per ultimo l’aspetto economico finanziario ricorre al finanziamento ordinario per l’intero ammontare dell’opera e l’analisi dei costi e ricavi porta a rilevare la copertura dell’investimento in circa 8 anni, per il periodo di remunerazione mediante i certificati verdi della maggiore energia elettrica prodotta.
Nonostante alcune perplessità su dati difformi o mancanza di studi approfonditi,
possiamo dire che la realizzazione di tale progetto rappresenta una valida
soluzione nel medio-breve periodo, in quanto altre possibilità non se né
presentano, se non trovare nuove strategie, come per esempio cercando di
stimolare di più la popolazione nella realizzazione della raccolta differenziata,
ma tale efficacia potrebbe essere così poco rilevante, tanto da non trovare una
soluzione alternativa alla realizzazione del termovalorizzatore.
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