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PREMESSA
Nel 1630, a Java, Jacobus Bonitus fu il primo a descrivere la malattia, in seguito denominata Beri‐beri, causata da deficit della tiamina (vitamina B1)
(1*). Tuttavia, fu solo nel 1915 che McCollum e Davis hanno ipotizzato il ruolo della vitamina idrosolubile B1 come il
attore
f determinante della malattia
(2*).
In medicina umana sono stati eseguiti diversi studi sulla tiamina atti a valutare la sua importanza nella razione giornaliera. Nel 1991 fu pubblicato il primo studio dal Seligmann et al
(72)effettuato sul deficit della tiamina in pazienti umani con insufficienza cardiaca congestizia, trattati a lungo termine con terapia diuretica, precisamente con furosemide.
E’ sulla base di queste osservazioni e sull’importanza della gestione terapeutica a lungo termine dell’insufficienza cardiaca del cane che abbiamo voluto verificare il ruolo della
iamina in cani cardiopatici.
t
Gli obiettivi di questo lavoro sono di valutare:
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il livello ematico della tiamina in cani sani (pazienti ambulatoriali condotti in clinica per il richiamo vaccinale annuale).
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il livello ematico della tiamina nei cani con insufficienza cardiaca congestizia trattati a lungo termine con il diuretico furosemide.
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lo stato della malattia del cane tramite la visita clinica, le analisi di laboratorio e il risultato dell’esame ecocardiografico.
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