APPENDICE
In appendice sono trascritti integralmente i seguenti documenti:
1. Archivio di Stato di Firenze, Segreteria di Stato (1765-1808), f. 105, n. 8, “Progetto del segretario Ugo Caciotti per la riordinazione delle carte della Segreteria Vecchia”;
2. Archivio di Stato di Firenze, Segreteria di Stato (1765-1808), f. 105, n. 8
“Rappresentanza del canonico Cecini per la riorganizzazione delle Scritture della Segreteria Vecchia”;
3. Archivio di Stato di Firenze, Segreteria di Stato (1765-1808), “IX Affari risoluti da S. A. R. Dal dì primo a 27 dicembre 1770”, “Relazione di Carlo Bonsi, Riguccio Galluzzi e Ferdinando Fossi del 28 novembre 1770”;
4. Archivio di Stato di Firenze, Consiglio di Reggenza, f. 1031, 101, “Relazione di Riguccio Galluzzi e Ferdinando Fossi del 22 dicembre 1777”;
5. Archivio di Stato di Firenze, Archivio Mediceo del principato, f. 616, ins. 20,
“Relazione del Concino a Cosimo I sopra il conclave del 1572”;
6. Archivio di Stato di Firenze, Carte Strozziane, I serie, f. 15, “Scritture attenenti al Gran Duca di Toscana, Firenze, e suo Stato, come nell’Indice appresso. Di Luigi del Se. re Carlo di Tommaso Strozzi, 1677”, c. 28, “Informatione intorno alla Carica di Primo Auditore del G. Duca, sue cariche et emolumenti”.
Sono inoltre elencate le lettere analizzate, inviate e ricevute, dai segretari Francesco Campana, Ugolino Grifoni, Dovizi Agnolo da Bibbiena, Lelio Torelli, Cristiano e Lorenzo Pagni, Bartolomeo Concino e Pirro Musefilo contenute nelle filze 356-357-358-359-360- 361-362-363-364-365
1della serie “Carteggio Universale dei duchi e granduchi” dell’
Archivio Mediceo del principato durante il principato di Cosimo I e coprono un arco cronologico che va dall’ottobre 1539 (filza 364) all’aprile 1563 (filza 360).
Comprende anche la descrizione e l’analisi della filza 1176b della serie “Carteggio dei segretari” contenente le lettere ricevute da Cristiano e Lorenzo Pagni. La filza copre un arco cronologico dal 25 febbraio 1542 al 2 dicembre 1547.
1Filza 356: gennaio-maggio, luglio-agosto, dicembre 1541; gennaio-marzo 1542; marzo 1549;
filza 357: maggio 1540; novembre 1541; marzo-luglio 1542; aprile 1543;
filza 358: giugno, agosto-dicembre 1542; novembre 1543; agosto 1547; agosto 1552;
filza 359: gennaio, marzo 1541; gennaio-marzo, novembre-dicembre 1542; gennaio-marzo, dicembre 1543;
dicembre 1552;
filza 360: maggio 1542; marzo-giugno 1543; aprile-maggio 1544; aprile 1563;
filza 361: giugno-luglio 1543; novembre 1553;
filza 362: luglio-ottobre 1543;
filza 363: novembre 1541; aprile, settembre-dicembre 1543; ottobre 1544;
filza 364: ottobre 1539; marzo, dicembre 1542; gennaio-marzo, maggio, luglio, novembre-dicembre 1543;
gennaio-marzo, dicembre 1544; febbraio 1546; dicembre 1552;
filza 365: aprile-maggio 1544;
le filze 360, 361, 362, 363, 364 e 365, sono precedute da un repertorio alfabetico dei mittenti, rispettivamente da cc. I-XVIII, cc. I-XVIII, cc. I-XVII, cc. I-XVIII, cc. I-XVIII, cc. I-XX, riferito anche alla filza 365/a.
Infine sono riportate riproduzioni di documenti appartenenti alla serie “Carteggio
Universale” dell’Archivio Mediceo del principato inviate alla segreteria ducale dai
segretari più attivi alla corte di Cosimo I, Pierfrancesco Riccio, Francesco Campana, Lelio
Torelli, Cristiano e Lorenzo Pagni, Bartolomeo Concini e Ugolino Grifoni.
1) ASFi, Segreteria di Stato (1765-1808), f. 105, n. 8, “Progetto del segretario Ugo Caciotti per la riordinazione delle carte della Segreteria Vecchia”.
“Progetto del Segretario Ugo Caciotti. La riordinazione della Segreteria Vecchia. Il
Segretario Ugo Caciotti servo umilissimo di Vostra Altezza le da riverentemente conto,
come più settimane sono li furono mandate nella Segreteria del Palazzo Vecchio che sta a
sua cura le scritture venute già d’Urbino, con speranza che gli sarebbe stata data la
comodità di due altre stanze confini, et al medesimo piano di quelle nelle quali si
conservano altre attenenti all’Altezza Reale, et alla sua Serenissima Casa, al fine di
poterle ordinare, e disporre ne loro Armadi. Et non essendo seguito fin ora gl’effetti alla
suddetta Speranza, rappresentata a Vostra Altezza che trovandosi tali scritture sparse per
terra, e sopra le tavole di la Segreteria senz’alcun ordine, impediscono, che appena si
possino più aprire gli armadj per trovare le Scritture, che bene spesso occorrono per
servizio di Vostra Altezza occupano le tavole destinate per potere distinguere, et
distendere quelle, che di mano in mano si sono mandate dalla Segreteria de Pitti, e con lo
stare tutte insieme vengono ad aggravare notabilmente le volte delle stanze, che dalle
aperture, che anno mostrano eser molto sottili, et deboli. Sicome per tanto a Vostra
Altezza supplicandola d’ordinare a chi s’aspetti che si dia le stanze, accio possa, come s’è
impegnato fin qui tenere la Segreteria senza imbarazzo et confusione di scritture, che non
sia a suo luogo, e sono necessarie perché potendo oggi le scritture di Vostra Altezza, e
queste d’Urbino ascendere a tremila Registri in circa, difficilmente se ne potrebbe a lungo
andare tenere il buono, et distinto ordine senza questa nuova comodità, et allargamento di
stanze, et ogni giorno moltiplicano a segno, che bisognerà in poch’anni pensare ad altro
luogo più amplo. Che di tutto resterà obbligatissimo a Vostra Altezza Reale”; “Per ben
servire il Serenissimo Gran Duca nostro Signore nella Cura, che piacque a Sua Altezza di
darmi fino al principio di Maggio 1639, delle Scritture, che si conservano nella Segreteria
del Palazzo Vecchio, et per obbedire in specie al comandamento di Sua Altezza che fu, che
io cercassi d’impossesarmi bene della sostanza di tali scritture, io me ne sono ingegnato in
quest’modo, che Vostra Signoria Illustrissima ha potuto vedere in cento e più registri, che
ne ho ordinati, et fatto legare nel corso di questi diciotto mesi parte mandatemi per ordine
di Vostra Signoria Illustrissima dalla Segreteria de Pitti, et parte trovate confusamente
sparse nella medesima del Palazzo Vecchio. Ma perché sono andato considerando, che
non basti tenere il solo buono scompartimento di tali scritture, et il pascere
infruttuosamente la curiosità con la loro lezione, Io vengo a dar conto a Vostra Signoria
Illustrissima di quanto avrei in animo di fare intorno ad esse riguardante il servizio di Sua
Altezza mio principale oggetto, e poi quello della medesima segreteria, et per lume et per
facilità di chi dopo me entrerà alla sua cura. Trovo Signor Cioli essere oggi in detta
Segreteria comprese le scritture d’Urbino per ancora disordinate per mancamento di
stanze, trovo dico essere vicino a tremila Registri di scrittura. Queste, pare a me, che si
distinguono, come ho fatto dalle Materie, da Luoghi, et dalle Persone. Che le materie
siano avvisi, complimenti, e negozi et che questi siano o delli Stati di Sua Altezza o de suoi
vassalli, ovvero di Stato ma con Principi, et Potentati esterni:Che si distinguono da
Luoghi, cioè Provincia per Provincia, et anco Città per Città dove si trovano amici della
Serenissima Casa, et che le Persone per ultimo siano pubbliche, come Ambasciatori,
Gentiluomini, et Segretari, che sua Altezza tiene in diverse Corti, oppure private, che
servono a Sua Altezza con provvisioni segrete, et alle volte con nomi finti, o sudditi fedeli
dell’Altezza Suprema, che si trovano in diverse parti del Mondo, i quali tengono continuo
commercio di lettere, o con Sua Altezza a dirittura, o mediatamente co’ suoi Segretari. Nei
suoi Registri non compresi per ora quelli d’Urbino ascendenti a 5000 in circa non sarà
per mio credere tanta roba, che cavatone il superfluo, che sarebbe il complimento, non si
riducesse la stanza, et i negozi più rilevanti a meno di dieci, e questi poi nella loro ultima vagliatura a meno di due. Il modo di mettersi a questa impresa, stimo Io, rimettendomi però sempre al Giudizio di Vostra Signoria Illustrissima, et di chi più intende di me:Che sia il compilare prima i Registri degl’Ambasciatori, et Ministri pubblici nella forma aggiunta, e quello poi, che ho tenuto in questi suoi Registri ordinati per mia mano, nelle prime Carte di ciascheduno de questi sta destinata, è sommariamente notato quel che vi si contiene. Perché fatta tale Compilazione, et inserta in ciascuno Registro d’Ambasciatore se ne caverebbe intanto questo, che senza avere e scartabellare mezza la Segreteria per trovare un negotio, con poche occhiate, et con brevità di tempo, si troverebbe anco quando non si sapesse, a due, o tre anni il tempo, nel quale fu maneggiato, et trattato;Et se il Serenissimo Padrone avesse poi gusto d’avere appresso di se la Compilazione almeno de negotitati, che si son fatti da Suoi Ministri dal principio di questo secolo fino a questo giorno, che sono notati nell’aggiunto Foglio, Io mi porrei a servire Sua Altezza quanto più presto;et conseguirebbe Sua Altezza con questa mia fatica di sapere che negozi, il come, il quando, et da chi fussero incamminati e trattati. Fatto dunque la generale Compilazione accennata sopra, che potrebbe occupare il tempo di sei, o otto anni al più, essendo io solo, et mentre dio benedetto ma faccia grazia di buona sanità, sarebbe poi molto facile il cavare da esse le Vite de Serenissimi Granduchi, Francesco et Ferdinando, perché le azioni del primo si potrebbero estrarre dall’Anno 1574 al 1587 et del secondo da questo tempo fino al 1608. Et questo sarebbe anco il mio pensiero, se già l’opera non fusse superiore alla povertà del mio Talento[…]. Più facile sarebbe il formare Annali nella forma tenuta dal Villani, ne quelli osservandosi la sola serie de tempi, et con nuda verità si descriva quanto di notale, et degno di memoria sia succeduto in ogni parte del Mondo.
Potrebbe anco fare un Ristretto di Negoziati più ardui, et importanti trattati dalli
Ambasciatori Straordinarj, et Residenti di Sua Altezza, o d’altri ministri spediti
espressamente con accennare le difficoltà che vi furono, i mezzi tenuti per superarle, i
Ministri estranei, che gli favorirono, et come più fussero riconosciuti, quelli, che
gl’attraversorno, et per qual fine fine politico, o interesse particolare. Sarebbe anco degno
della notizia di Sua Altezza un sunto per via d’Alfabeti di tutte Famiglie onorevoli ab
antiquo della sua Serenissima Casa di Ciascuna Provincia, et Città. Altri Studj, et
Annotazioni potrebbero essere suggeriti dallo scorrere, et vedere tali scritture, ma intanto
ho voluto accennare i suddetti […]. Ma sapendo Vostra Signoria Illustrissima, che
nessuna cosa può attraversare le mie applicazioni, et intorbidare la mia quiete, che il
bisogno, nel quale in anno porto quei miei poveri Nipoti:Io la supplico di presentare a Sua
Altezza l’aggiunto memoriale, accio per sua benignità si degni d’ordinare, che io non sii
trattato peggio de miei Antecessori, mentre nel sostenere la medesima carica, provvederò
di non restare loro inferiore nella parte dello zelo, et della Fede, et poi in ultimo nella
continua assistenza, che ricerca, nella quale intendo di contenermi nella maniera
incominciata; sicchè nelle proposizioni sue si vegga evidentemente che io sono uomo più
di fatti che di parole, Et rimettendomi nelle braccia, et nella protezione di Vostra Altezza
Illustrissima le faccio osequiosissima reverenza. Sarà anco con questo altro memoriale,
nel quale supplico del comodo di nuove stanze per potervi disporre Le Scritture d’Urbino”.
2) ASFi, Segreteria di Stato (1765-1808), f. 105, n. 8 “Rappresentanza del Canonico Cecini per la riorganizzazione delle Scritture della Segreteria Vecchia”.
“Serenissimo padrone. Giacché la disgrazia ha voluto che tutto qull’opera che io
avevo fatto in dieci anni con tanta fatica , applicazione e stento intorno all’aggiustare con
buon ordine le scritture di questa Segreteria Vecchia o Archivio di Vostra Altezza
Serenissima ha in una notte sola andata tutta in mal’ora , e ritornate adesso le dette
scritture con assai, e cento volte più peggior confusione che prima non erano, e da far
cascar le braccia, e perder la scherma a più bravi Aritmetici a ritrovare il vero conto delle
medesime, ad ogni modo io non mi perderò d’animo ad accingermi a nuova impresa
all’ora che considerata la mia età, e la fatica immaginabile che vi è necessaria a
raggiustarle, e che non atri che chi vede con gli occhi propri, e non con quelli solo della
mente può comprenderla. Si vorrà dalla benignità e bontà di Vostra Altezza Serenissima
somministrarmi comodità, et aiuti sufficienti, ond’io possa con animo buono e quieto, e
non turbato non solo principiare, ma proseguire, e perfezionare l’opera;poiché quando io
credessi d’avervi a lasciar la vita, e morire subito terminate le fatiche, io mene
contenterei, anzi ne goderei per far conoscere al mondo tutto il vivissimo ossequio, et
ardente zelo che ho avuto sempre, edimostrerej allora maggiore verso il servizio
dell’Altezza Vostra Serenissima […]. Per dare un ordine il più aggiustato che sia possibile
in oggi alle scritture tutte della Segreteria Vecchia di Vostra Altezza Serenissima dove
sono tanti, e tanti capi di interessi, da far girar il capo al più risoluto, e perspicace
ingegno umano, io crederei (rimettendomi però a chi possa avere maggiore intendimento
di me) che si potesse e si dovesse fare nella forma che proverò di accennare con quella
maggior chiarezza e brevità che sia possibile. E per parlare in primo luogo del Carteggio
che sempre è stato continuo, e necessario con gl’Ambasciatori, o Ordinarj, o Straordinari,
Residenti, Gentiluomini Inviati, Agenti, Segretarj, o altra persona mandata da Serenissimi
Gran Duchi […]. Io sarei di parere che quelle lettere tutte tanto le scritte da medesimi
suddetti ministrj a Sua Altezza o a suoi Segretarj fussero legate con ordine
puntualissimamente di giorni, mesi, e anni inserendo già dette lettere tutte le scritture, o
siano originali o siano copie che son bisognate in quel tale affare, come Contratti, In
strumenti, decreti, deliberazioni e Grazie fatte da Papi, Imperatori, Re, e altri
Principi;acciocché nello stesso tempo che si vede il negoziato, e maneggio fatto da quel tal
ministro intorno alla tal materia si possa anche riconoscere e aver volontà la resolutione,
e conclusione del medesimo negozio, ed i mezzi che vi sono bisognati per tirarlo a fine. Le
lettere poi che i suddetti Principi di ogni sorte hanno scritto a Sua Altezza e quelle che Sua
Altezza ha scritto a medesimi sarebbe bene che fussero legate da per le infilze a parte, e
collocate nel medesimo luogo di quelle de ministri, cioè quelle del Papa, o al Papa a
Roma, quelle dell’Imperatore a all’Imperatore a Vienna, quelle del Re di Spagna o al Re
di Spagna a Spagna, e così tutte le altre di questa sorte […]; e se in qualche occasione o
per negozio o per complimento fusse occorso scrivere ancora ad altri ministri di quel
Principe […]io crederei bene che le lettere fussero legate insieme mentre che trattano, e
contengono un istesso negozio, del quale si potrà vedere in un’occhiata il Principio, il
mezzo, il fine; e così parebbe a me che l’ordine camminasse bene. […]A Venezia, a
Milano, a Napoli, in Francia, in Germania, in Inghilterra, et altri luoghi far lo stesso, e
tenere tutte le lettere, e negozi con l’ordine sopradetto. […] Se a sorte vi fusse qualche
negoziato a parte, che fusse fuor di riga,coma Pace, Leghe, Parentadi, e Simili, e che la
materia richiedesse o per la sustanza o per la molteplicità delle lettere farne negozio
separato, questo si potria far legare da se, e darle luogo, o fra le lettere di quel tal Regno,
o Principato, o pure al Luogo Generale o di Pace, o di Leghe, o di Parentadi. Le lettere
scritte da Particolari a Sua Altezza e dallo Stato o fuor di Stato le terrei separate da se,
mentre che non vi fusse luogo a parte, e già destinato, come Genova, Lucca, Bologna, Pisa, Livorno, Siena, benché sieno tutte difettose, mentre l’ordine si vede che è stato cominciato, ma non seguitato, o seguitato male, si tenga ordine. Et addurrò l’esempio delle lettere di Livorno che sono state legate con quest’ordine. Lettere di Livorno - dal 15…al…, dal 15…al…, dal 15…al…E così di tutte le altre. Con questo medesimo ordine confuso sono state legate le lettere o biglietti dei ministri di Vostra Altezza Serenissima che hanno scritto a Vostra Altezza Serenissima o ad altri Ministri o Segretarj della medesima in conto di materie attinenti alle loro cariche, e anche di queste ne porterò l’Esempio.
Lettere dei Ministri – dal…al…, dal…al…, dal…al…, dal…al…, dal…al…Per le cose più
ordinarie, il solito tavolaccio che ha servito, e serve alla Segreteria Vecchia con
l’aggiunta di Giovan Battista mio fratello. Stimo sufficienti per quella funzione che ho
bisogno di farli fare senza aggiunta di grande spesa il mese. Se mi si voglia dare un altro
aiuto solo pratico della Segreteria e delle materie di essa lo rimetto all’arbitrio di Vostra
Altezza dicendo solo che sarebbe opportuno acciò potessi io tal’volta pigliare un poco di
respiro. A me sarà forza lasciare la Chiesa e il coro, e venire ogni mattina per tempo
senza guardare a Neve, Ghiaccio, acqua, o vento, o sia caldo o sia freddo, e confinarmi in
Segreteria per tutto il giorno, lasciando anche di desinare formalmente per non perdere
tanto tempo, ma solo far una semplice refezione, e tornare al lavoro. […]Per la Segreteria
è necessario per me una veste di quelle da Camera che difenda non solo l’abito dal
Sudiciume, e dalla polvere, nella quale bisogna star necessariamente sempre involto, ma
riparare la vita dal freddo particolarmente in questa stagione, dove non si può tener
fuoco[…] provvedere sciugatti, canovacci, spazzole, granate, calamaj, polverini, e tutto
quel che è necessario in una Segreteria poiché tutto in questa sollevazione è smarrito. Lo
stesso vedo e ritrovo che è stato praticato di alcune filze intitolate Patenti, Privilegj,
Passaporti, Salvacondotti, benserviti mentre la prima filza è dal 1537 al 1558. La 2a dal
1537 al 1612. La 3a dal 1539 al 1617. La 4° dal 1540 al 1562. La 5° dal 1545 al 1631. La
6° dal 1564 al 1568. La 7° dal 1576 al 1578. Or vedasi la bella zuffa che hanno fatto delle
suddette copie o minute di Patenti, Passaporti dalla quale ne nasce che se uno voglia
ritrovare un rescritto, un Privilegio o Salvacondotto di un tal’anno bisogna che ricerchi
tutte le fize per trovarlo. Che però sarei di parere che se con facilità si potessero scucire
per ordinarle con ordine di tempi, e con distinzioni de materie come per esempio i
Privilegi da Se, i Passaporti da Se, i Salvacondotti da Se, i beneserviti da Se, e le Patenti
da Se, fusse molto ben’fatto. E perché la stessa confusione si ritrova in moltissime, e in
quasi in tutte le altre materie ( come si può riconoscere) sarebbe bene quelle che si può col
sdrucirle riaggiustarle con miglior ordine, e quelle che non si può lasciarle stare come
stanno, e aver pazienza”.
3) ASFi, Relazione di Carlo Bonsi, Riguccio Galluzzi e Ferdinando Fossi del 28 novembre 1770, Segreteria di Stato (1765-1808), “IX Affari risoluti da S. A. R. Dal dì primo a 27 dicembre 1770”.
“Il Conservare le scritture collocate nella Segreteria Vecchia, e disporle in modo da
poterne fare uso nelle occorrenze fu un pensiero ben degno di V. A. R. ; ed essendosi
perciò degnata sotto dì 31 Ottobre 1769 di comandarcene la riordinazione, abbiamo
creduto nostro debito il tender conto di tale onorevole incarico con umiliarle un breve
Saggio della qualità , e importanza di dette scritture, e sottoporre all’approvazione della
R. A. la proposizione di ciò che noi crederemmo opportuno per L’intiera esecuzione dei
suoi venerati ordini. Le sette stanze che compongono la così detta Segreteria Vecchia
contengono un aggregato di più, e diverse Segreterie […]. Comincia la prima dal
Carteggio di Cosimo Padre della Patria circa l’anno 1434 in cui fu richiamato dall’esilio,
e seguita con quella dei suoi discendenti fino al Novembre dell’anno 1494.[…]Dal 1494
in poi si trova una lacuna fino al 1512 nel quale anno la Famiglia medici fu interamente
restituita ai Beni, e al onor della Patria. Da questo tempo fino all’anno 1527, in cui segue
la terza espulsione di detta Famiglia, la serie non è così continua, e completa perché gli
affari principali della Repubblica si maneggiavano a Roma alla corte di Leone X. […]La
riordinazione di queste scritture può essere utilissima per due oggetti, cioè per il servizio
dello Stato negli affari esteri, e nel regolamento interno; Il primo potrà ottenersi quando
sarà fatto lo spoglio di tutte le legazioni secondo l’ordine dei tempi, e l’altro dipenderà
dallo spoglio che dovrà farsi della Segreteria di Stato. Per ciò che riguarda il regolamento
interno abbiamo osservato che poco o nulla vi è di notizie delle Magistrature Fiorentine, e
di ciò che riguarda la città di Firenze, ma più assai di notizie spettanti al rimanente della
Toscana[…]. L’altro oggetto di questa riordinazione può esser quello di appagare la
curiosità per rapporto alla storia politica, e Letteraria. L’Istoria della Famiglia Medici
che universalmente si desidera non potrà essere scritta con esattezza senza far uso di dette
scritture, e le molte corrispondenze che essa aveva in tutte Le Corti hanno somministrato
molte notizie anecdote che non è sperabile ritrovare negli storici[…]. L’Istoria della
Letteratura Italiana potrà esserne molto illustrata , poiché senza porre in considerazione
Le molte Lettere dei più sapienti uomini dell’Italia, che dal 1430 fino agli ultimi tempi si
trovano sparse in Italia, basterà solo indicare, che tuttavia si conserva gran parte del
carteggio che il Cardinale Leopoldo dei Medici teneva con i più rinomati Letterati
d’Europa, allorché stabilì in Firenze la tanto celebre Accademia del Cimento. Dalle
lacune che si operavano in varj carteggi si ha motivo di credere che questa Segreteria sia
stata in diversi tempi espilata, o almeno che le scritture espilate di mano in mano non
siano state tutte restituite; ed infatti si trova che ne è stato fatto uso per L’Istoria, poiché
esiste un inventario di registri consegnati al Varchi per questo effetto L’anno 1564, i quali
non essendo bene indicati non si è potuto riscontrare se siano stati tutti restituiti. Altra
Serie di registri si narra essere stata consegnata all’Adriani per stesso motivo.[…]Molte
mancanze si possono attribuire alla trascuratezza di quelli che ne avevano la custodia,
perché ogni volta che per uso della Segreteria di Stato occorreva qualche documento, o si
disperdeva fra i segretarj, o se ritornava non era collocato al suo posto, il che ha prodotto
quella gran farragine di fogli sciolti intorno alla quale abbiamo dovuto impiegare molto
tempo. Si aggiunse poi il caso dell’Incendio seguito nelle stanze contigue per cui fu
necessario trasportare altrove le dette Scritture tumultuariamente senza essere state di poi
rimesse con esattezza nell’ordine Primiero, e siccome per L’avanti la custodia di esse era
confidata a persone di capacità per conoscerne il merito, fra le quali fu L’Antiquario
Cosimo della Rena, dopo L’incendio quando appunto ve n’era maggior bisogno, pare che
questa custodia fosse più trascurata finché cessò affatto, e ne furono date le chiavi al Custode della Segreteria di Stato, e così durò fino all’Anno 1753. E’ stato in altri tempi pensato di riordinare le dette scritture, e farne un Indice Generale come si rileva dal Progetto fatto del Segretario Ugo Caciotti circa l’Anno 1640 e diretto al Primo Segretario di Stato Bali Andrea Cioli, e che si annette sotto Numero 2 .si espongono in esso i medesimi disordini che regnano presentemente, cioè L’angustia del Luogo la quale adesso si rende tanto più sensibile quanto maggiore è la quantità dei Fogli, dei quali è stata accresciuta sotto il Regno di Cosimo Terzo, e La confusione grande in cui sono state trascuratamente Lasciate in abbandono fino da quel’ tempo tutte Le Scritture. Sotto Numero 3 Si uno sbozzo di rappresentanza che si suppone aver fatta il Canonico Cecini Custode di detta Segreteria dal quale si rileva che esso vi aveva faticato per dieci anni continui per riordinarla, e che il caso dell’Incendio gli tolse il frutto di tutta questa fatica.
Per ben’ riescire presentemente in questa impresa Si è pensato a più e diversi metodi, i quali poi si son trovati ineseguibili per La troppo varia disposizione di dette Scritture.
Molto ci sgomenta La quantità delle cose inutili mescolate con le più interessanti, e il
disordine con cui sono state cucite in filza promiscuamente; Lo Scucire le Filze per
toglierne il Superfluo, e riordinare ciò, che po’ interessare, La crediamo un impresa
pericolosa assai, di molto dispendio, e poco necessaria per i tempi nostri, nei quali
essendo variate tanto Le circostanze, La Segreteria vecchia non è più un Archivio manuale
da ricorrere a quello anco per i più minuti dettagli, per i quali si richiede un accuratissimo
Indice, come Lo era nel Regno della Casa Medicea, e come è per i tempi presenti
L’Archivio della Segreteria di Stato. Non essendo adunque così frequente il caso di
ricercarvi Le notizie Si è concluso che un Indice Alfabetico oltre ad esser difficilissimo a
eseguirsi con tutta esattezza, sarebbe anco superfluo. Il dividere tutte le Scritture Secondo
i Regni non può eseguirsi senza scucire le filze, e dopo molte operazioni ed esperienze
Siamo convenuti nel Sentimento, che per la minore Spesa, e per il più sicuro esito di questa
impresa convenga Secondare quell’ordine Stabilitovi da Principio qualunque siasi, e fare
di ciaschedun’Carteggio uno Spoglio Separato. Questi Spogli fatti con critica, e con
accuratezza Secondo L’ordine dei tempi potranno in ciaschedun’fatto indicare Le Filze,
che contengono quelle tali notizie, e che a tal effetto sarà necessario di numerare, e fare a
ciascuna di esse un estratto distinto. In tal guisa potranno facilmente evitarsi Le
Superficialità, e si avrebbe un estratto di tutte quelle notizie in forma di annali, che
potrebbe esser letto ancora come uno sbozzo d’Istoria. Qualora V. A. R. piacesse di
approvar questo metodo, che noi crediamo il più eseguibile, ed il più comodo, per ben
riescire nell’esecuzione del medesimo, abbiamo giudicato opportuno di umiliargli Le
Seguenti Proposizioni. Che sia ordinato al Guardaroba il cedere uso della Segreteria
Vecchia il luogo compreso nella Pianta Sotto le lettere L. M. N. O. al N. 4 con quel’metodo
che è descritto nella Pianta medesima, poiché quella medesima angustia che dall’allegato
al N. 2 apparisce avere impedito più di cento anni fa La buona disposizione, e custodia
delle Scritture Si rende ora più sensibile per esser quelle cresciute assai, e perché Sempre
più cresceranno quando dalla Segreteria di Stato saranno quivi trasportate tutte le Filze
Spettanti alla fine del Regno di Cosimo Terzo, e a quello di Gian Gastone. Queste stanze
sarebbero un doppio vantaggio, perché servirebbero ancora ad illuminare quella con cui
dovrebbe aprigli La communicazione che è totalmente oscura. Secondariamente Siccome
tale operazione richiede sommo Studio e fatica ci facciamo arditi di Supplicare V. A. R. a
usare della Sovrana Sua beneficienza verso i Sacerdoti Carlo Petrai, e Giuseppe Picchi,
che con Rescritto dei 15 Marzo 1770 Si degnò di approvare che si ammettessero in nostro
aiuto come pratici di caratteri antichi, e si degnò di ordinare che nelle prime vacanze
fossero preposti per un Benefizio. La loro opera ci è di grande aiuto, e molto si può
sperare dalla Loro assiduità ed esattezza. In terzo Luogo Siccome Si è trovato in tre casse
n. 170 esemplari Sciolti di dei Dialoghi del Galileo della prima edizione del Landini, dei
quali forse ne sarà stata trattenuta La pubblicazione allorché L’autore fu richiamato a
Roma, giudicando, che non convenga di più quivi tenerli infruttuosamente Sepolti, tanto
più, che di questa istessa edizione trovandosene pochi esemplari è divenuta alquanto rara,
attendiamo che la Sovrana Sua volontà ci prescriva qual uso gli piacerà ne sia fatto. E E
profondamente inchinati baciamo La Real Veste. Di T. A. R. Dalla Segreteria Vecchia li 28
Novembre 1770. Umilissimi Servi, e Sudditi. Carlo Bonsi, Riguccio Galluzzi, Ferdinando
Fossi”.
4) ASFi, Relazione di Riguccio Galluzzi e Ferdinando Fossi del 22 dicembre 1777, Consiglio di Reggenza, f. 1031, n. 101, 22 dicembre 1777
“Altezza Reale. La Riordinazione della Segreteria Vecchia che Vostra Altezza Reale si degnò di ordinare e dirigere con i Motupropri dei 31 Ottobre 1769, dei 26 Dicembre 1770 e Istruzioni dei 6 Marzo 1771, è ridotta all’ultimo suo compimento. Questo archivio che contiene tutti i Carteggi e notizie di Stato e di Corte dal 1537 al 1737 è ripartito in nove stanze e contiene Filze N. 657 circa e quasi altrettanto Cartapecore collocate in Armadj e Scaffali. E’ già noto a Vostra Altezza Reale l’importanza delle medesime, e noi nel corso delle nostre operazioni non si è mancato di render conto sensualmente del metodo che si teneva in ciascheduna classe. Noi le abbiamo tutte spogliate, e questi spogli disposti in forma di Annali e chiusi in diciotto Volumi possono anco risparmiar la pena di ricorrere all’Originale. Il metodo che si è tenuto per compilargli è stato d’indicare puramente tutto ciò che potesse interessare il Governo, la Curiosità istorica, la Letteratura e le Belle Arti.
La sola Critica ci ha servito di Guida, poiché in tanta farragine di cose senza questo arbitrio era impossibile di eseguire la mente di Vostra Altezza Reale. Oltre i diciotto volumi di spogli ve ne sono due di Cartapecore, parte provenienti dalla Eredità d’Urbino, e parte spettanti già alla Casa Medici. Questa operazione può dirsi compita in cinque anni, poiché i primi due si scorsero nella incertezza del Metodo da intraprendersi nell’esercizio sopra i caratteri, nello Spoglio delle Cartapecore e in varie esperienze per orientarsi fintanto che non fu giudicato espediente di seguitare l’ordine antico con cui erano state tenute quelle scritture. Resta ora da ultimare la copia di due volumi di Spogli, alla quale dovrebbero applicare Patrizio Sivart, e Giuseppe della Santa, il primo essendo infermo do occhj è incerto quando potrà riprendere il suo esercizio, il secondo se dovrà copiarli ambedue avrà da occuparsi per quasi tutto l’anno che viene. Si degnò ancora Vostra Altezza Reale di riunire alla Segreteria vecchia l’Archivio di Urbino, il quale resta tuttavia confuso e disordinato. Per quanto si è veduto due terzi sono Libri di Scrittura, e Carteggi tenuti con li agenti ed Affittuarj sull’economia di quei Beni. Vi sono alcuni Volumi di Documenti originali, e il Carteggio tenuto dai Duchi d’Urbino con li agenti che tenevano alle Corti d’ Europa. Questo Archivio situato nei Terreni di Palazzo Vecchio è oscuro e poco atto a praticarsi d’Inverno, e contentandosi di ordinarlo semplicemente e farne un Indice a forma d’Inventario potrebbe essere l’occupazione di un mese nella grande Estate. Noi non avremo altra ambizione che di obbedire ai cenni di Vostra Altezza Reale, a cui profondamente inchinati abbiamo la gloria di essere. Di Vostra Altezza Reale.
Dalla Segreteria Vecchia. Li 22 Dicembre 1777. Umilissimi Servi e Sudditi. Riguccio
Galluzzi, Ferdinando Fossi”.
5) ASFi, Mediceo del principato, f. 616, ins. 20, cc. 598-604, “Memoria autografa del Concini per l’elezione del pontefice”, Roma del 13 maggio 1572.
“Giunsi qui Giovedì sera su la notte, et se bene molto stacco per haver fatto il giorno sette poste, mi convenne però passar la mera notte col Card. mio Sig. re. La mattina di poi incomincia a presentare le lettere che tenevo ingegnandomi con alcuni di scoprir paese, con alcuni altri far di quelli offitj, che giudicavo opportuni, secondo li humori, parte persuadendo, et animando, parte dissuadendo e dannando, offrendo alli amici et papabili ogni favore, et aiuto dell’Alt. re V. V. et con l’universale condolendomi della perdita fatta et rimostrando il zelo di V. V. Alt. verso il ben publico, et particularmnte di questa santa sede. Li affetti et le passioni si son trovate diverse, perché ci sono molti che si promettono il pontificato, come dire Morone, Montepulciano, Correggio, Farnese, Ferrara, Santa Croce, Buoncampo Pisa, Piacenza, Crivelo San Giorgio, Sirleto, Perugia, et questi frati, non volendo anco Albano restare indietro alli altri, Si chè l’Alt.za V. può giudicare, se bisogni schermire. Tuttavia si è atteso soprattutto a unire la fattione d’Aless. no, con questa di […] nel che il Car. le mio Sig.re si è portato veramente con molto valore […] et il nagotio non haveva bisogno di manco et VV Alt.ze sene possino satisfare compiutamente. Egli è stato aiutato da molti amici, ma particularmente da Cesi, et da Altaemps, li quali ho conosciuto si ardenti nel servitio dell’Alt.ze, che certo elle tengono molto obligo […]. Venne poi sforza, et […] ha operato la parte sua, che se io havessi a rapresentare la diversità degli humori, sarebbe storia troppo lunga, basta che con l’opera delli affezionati, che ce ne sono assai, con l’allettamento di molti, con la vigilanza del Car.le et con la diligentia et destrezza dell’Amb. nostro le cose sono ridotte in termine che le creature di Pio Quarto et Quinto staranno unite per la esclusione di Farnese, di Ferrara […] et anco escluderanno Pisa et Piacenza, à quali dua ultimi si è offerto ogni potere di V.V. Alt.ze sendosi scoperto capo dell’eslusione di Piacenza il Car.le Orsino, et di Pisa la fattione Borromeo […] non vuol per niente Morone et il Car.le di Thiano, che pretende al Pontificato ha portato in Conclave […] il suo processo con qualche aggiunta di nuovo […]. Aless. no non ha diminuito niente della voluntà c’ha mostrato di continuo verso le Alt.ze V.re et hammi usato queste formali parole, che l’Car. le mio Sig. re et egli sono un’anima in due corpi. Le creature sue lo seguiteranno al sicuro, et se bene si temeva di Rusticoccio, tuttavia l’uno et l’altro m’hanno affermato che questa […] del vulgo è vanissima […]. Potrebbe bene essere che alcuna delle creature dell’una et dell’altra fattione per qualche loro particolare affetione non andasse dovunque li capi loro volessero portarli, ma questo c’importa poco, poiché nella esclusione di Farnese, Ferrara, et Pisa sono unitissime, che d’Aldobrandino non ci è consideratione alcuna, et di Piacenza come ho detto avanzano voti à buttarlo interra, sendo reputato da ogn’uno rozo, aspro et troppo rugido, et dicon tutti i vecchi non volere fare una persona che non consochino, oltrechè Aless. no no se ben gli darà il voto, non si cura che li altri se gli opponghino, perché vorrebbe un Papa piacevole, et la mira sua sarebbe un Iustiniano, […] o Albano […] et perché comparendo hiersera Borromeo incontrato da me si dubitava che havesse voluto favorire Morone come nell’altra sede vacante non fusse cagione di rottura fra lui et Aless.
no […] fu letto stracco per il lungo camino, et d’ordine del Car.le nostro lo persuase à non
impugnare l’impresa di Morone mostrandogli come in verità credo che sia, che dandogli
satisfatione à Aless. no nelle creature sue, che non sino alla fine per riuscire, s’habbia a
battere ragionevolmente in una di quelle di Pio Quarto, di modo che egli […]usciva di
conclave onoratissimo perché harebbe fatto duoi Pontefici alla fila […]. In qusta
concordia gli lasciai ambidue che l’uno et l’altro represe molta consolatione con
aggiungere che sepure nascesse talvolta tra loro qualche disparere il Car.le mio Signore
fusse egli solo l’instrumento di concordargli. Granvella arrivò hiersera, che di già i Car.li
erano fargli reverenza, fissigli che gli presentavano il Car.le nostro per figlio suo, et per
servire S. N.tà Catt.ca […]subito si mise a visitarlo nella camera sua dove all’hora stava
Farnese, Urbino, Savello, Sermoneta et Correggio […]. [L’ambasciatore] era stato tutto il
giorno in conclave a operare il medesimo havendo anche in congregatione presentato la
lettera piombata che fu letta con molta attenzione et piacere di quei de quali se bene ciè
che nel secreto invidia la grandezza dell’Altezze Vostre, ci sono però molti amici ma
particularmente Paceco, Sforza, Cesi, Altaemps, Borromeo Como, Aless. no, et
Simoncello, et Lomellino, senza qualcun altro, avendone il Cardinale acquistati più di
quello che io mi pensavo per la piacevolezza et liberalità […]. Hier mattina cantarono in
San Pietro la messa dello Spirito Santo, poi con la loro processione entrarono in
Conclave. La maggior parte desinò in conclave in conclave et in Palazzo nelle stanze loro
et il Cardinale che ha quelle del Sangalletto molto buone hebbe a pranzo Paceco,
Paleotto, Colonna, et Altaemps, hiersera poi n’hebbe altrettanti con santacroce et
Simoncello. Questo mangiare di hiermattina in Palazzo et in Conclave nacque da alcune
girandole, che si videro de Farnesiani, sendosi bisbigliato che partendosi li Cardinali per
andare a desinare come sogliono, vi restassi destamente quella fattione, per creare subito
Farnese, dove accortosi questi altri, lasciorno guardia di loro nel Conclave che rese vano
il disegno di coloro. Insomma l’esclusione di Farnese è chiarissima perché ancora il Re
Cattolico non lo vuole, et se bene non lo scludono i suoi ministri apertamente lo vanno
descrivendo di maniera che ogn’un l’intende. Granvella ha tardato la venuta sua per due
cagioni, l’una per haver voluto consegnare il governo di Napoli presentialmente al
Vescovo di Badajoz uno dell’Inquisitione di Spagna, dubitando che il populo, in assenza
sua, non tumultuasse […]. L’altra è che egli ha voluto aspettare un inscritto da S. M. tà
che non si vada in Farnese, havendo detto sempre che se non vedeva la mano del Re, era
per dargli il suo voto. Dirò, in questo proposito per far ridere V. Altezza che visitando io
nel suo Giardino il trastevere, dopo aver letto le lettere di V.re Alt.ze […] fummo interrotti
dal Cardinale Santacroce, non di meno in questa dolcezza m’invitò a ritornare da lui, il
che non ho potuto fare per le molte occupazioni. Dell’Ambasciatore difrancia ho veduto
l’istruttione del Re et il registro suo proprio […]. Santaseverina sta male, ne credo sia per
entrare in conclave dove questa mattina perché habbino giostrato Coreggio, et poiché no
ci è nuovo Papa fiutato le reti per sempre. Montepulciano si harebbe buono se Farnese
volesse per servirlo, perché il Re Cattolico non lo ricuserebbe et delle creature delli duoi
Pij v’andrebbe qualc’uno. Se il Buoncompagno non ha lasciato di se in Spagna nome di
cervicoso et duro, è tenuto tanto huomo da bene che nel Collegio haverebbe poca
opposizione. Però per mio opinione sel Cardinale Aless.no, di sganna delle sue creature
facil cosa sarebbe che la sorte cadesse in Crivello, in Sangiorgio,o, in Sirleto. Questo è
quanto di presente ci si scopre, nesi meravigli l’Altezza Vostra che io habbia tardato a
scrivere perché volevo vedere prima in che stato si trovava il nagotio di vedere il Conclave
serrato. Hoggi parte Marcantonio Colonna per à Gaeta havendo incamminato le fanterie,
et io ho fatto la scusa seco che l’Alt.za V. non ha risposto alla sua […] con qual fine le
bacio le mani. Di Roma”.
6) ASFi, Carte Strozziane, I serie, f. 15, “Scritture attenenti al Gran Duca di Toscana, Firenze, e suo Stato, come nell’Indice appresso. Di Luigi del Se. re Carlo di Tommaso Strozzi, 1677”,
c. 28, “Informatione intorno alla Carica di Primo Auditore del G. Duca, suoi cariche et emolumenti”.
“L’Officio, che haveva m. Giovanbattista Concino con titolo di Primo sec. rio e di p.
mo Auditore, ha di Provisione del Monte delle Doti, e Comune di firenze di 60 ms e soldi il mese, che sono di >30 in circa l’anno, et ha le mancie da molti luoghi, e Magistrati, talchè detto Offitio si può ragionare che vaglia di 800;ò di passo l’anno, che pare era la Provisione antica del primo sec. rio della Repub. a et il resto di certi altri offitiali, e Ministri Antichi, che quando lo collocò nella persona di m. Lelio Torelli, che lo tenne mentre visse, et di poi fu dato al Concino dal Ser. mo Duca Francesco.
I carichi sono gli appresso. La segnatura di tutti i Memoriali, e suppliche che spedisce ordinariamente S. Alt. e per molt’anni il detto m. Lelio attualmente intervenne à negoziare con S. Alt. et se bene di poi negotiava di poco in voce, in ogni modo la segnatura in seguito sotto suo nome mentre visse;in questa parte il detto Concino e subentrato, che ha solo hauto il nome della segnatura non essendo mai intervenuto à negoziare memoriali con S.
Alt.
Interviene nella Pratica segreta dove hà il primo luogo, siede sopra il Fiscale.
Dal medesimo si concedono le licentie de Possessi di tutti i Benefitj ecclesiastici, cos’ di Firenze come dello Stato;e come si tratti di voler citare alcuno per tirar Cause à Roma, e fuori delli stati per cose ecclesiastiche ò per liti con ecclesiastici i Notari e altri Ministri dello Stato non ardirebbono di far citare senza licenza di questo Auditore, il quale di queste cose partecipa con S. Alt. quella parte che giudica convenienti.
Suol fare le informationi di tutte le suppliche per le Ruote di Firenze, e di Siena, quando si mutano, o viene occasione di vacanza.
Per lo studio di Pisa ogn’anno si rifà il Ruolo per le nuove condotte;come per la mutatione, che occorra fare delle Letture, e Cathedre, et aumenti di salari;et il med. mo per le Letture, che si solevano leggere in Firenze. Per conto dell’elletione delli scolari della sapienza di Pisa, che S. A. concede per gratia, à lui tocca il carico di fare l’Informatione.
Soscrive tutte le lettere, che il clariss. mo Mag. to de Consig. ri scrive fuora per lo stato, et altri ordini, che occorrono darsi dal detto Mag. to.
Soscrive tutte le Patenti de Rett. ri et Officiali, che vanno fuora, e tutti e Privilegij che concede S. Alt.
Soscrive le licenze di stampare libri, et cose nuove, che non si può fare senza licenza.
Agli Dottori condotti per lo Studio Pisano, et à tutti li scolari che vanno à studio a Pisa soscrive la licenza, perché le loro robe passino franche alle Doghane.
Se S. Alt. Ser. ma vorrà disporre di questo offitio hoggi che si è introdotta la Consulta
parrebbe che si potessi dare à un soggetto, il quale fussi capo di detta Consulta non solo
rispetto al nome per la segnatura, ma ancora perché intervien poco al giudicare fuori
della Pratica secreta che è molto à proposito perché deva intervenire come capo della
Consulta, et ancora perché nel resto non ha molte brighe, consistendo per lo più in
semplici sottoscritioni , e l’Audieare della Pratica son dua la settimana, et per il carico de
Possessi de Benefitij, che è forse il magg. re ha il suo Canc. re che lo solleva di molte
brighe, lo deve anche poter aiutare per l’Informat. ne delle Ruote che sono per ordinario
ogni tre anni, e per lo Studio, e sapienza che è una volta l’anno, e però potrebbe servire à S. Alt. in molte commissioni straordinarie.
Quanto alli soggetti per hora sovviene, che stessi bene all’Auditor Cavallo consgravarlo di tutti gl’altri offitio, che egli ha delle Bande, e degl’Otto, e delle Religione, e fare in luogo suo dua Auditori, uno per le Bande e per gl’Otto, et uno per la religione, che quello delle Bande ha di quattrocento l’anno et quello della Religione di 250 e di più il detto Aud. Re Cavallo partecipa del terzo della Canc. ria de Consig. ri che frutta circa di 140 l’anno, che gli fu concessa doppo che gli fu diminuito il salario per metà dell’Audictorato della Religione, che prima haveva di 100 l’anno, talchè di questo Off. Solo il detto Aud. re Cavallo caverebbe, più che di quello ha di presente di tanti luoghi, massime, che si crede, che detto Off. Del Concino passi […]. Oltre che crescerebbe in grado, diminuirebbono le fatiche, e come se gli relassassi la pensione de Consig. ri harebbe circa à di 1000 l’anno.
Quando S. A. non volessi disporre di quest’Off. Ma sopprimerlo, sarebbe necessario di
spartire le sua cariche ad altri Off. Ci e Ministri, e quanto alla segnatura relassarla alla
secreteria, e per la pratica secreta eleggere qualche Dottore del numero del Senato, et in
tal caso, il Fiscale che è hoggi il secondo in detto luogo restassi il primo;E per il restante
pare, che non si possa far diverso di non disporre dell’off. o di sec. rio et Off. le delle
Riformagioni stato in disposto dalla morte di m. Iacopo Dani in qua, et a questo Off. o
aggregare la maggior parte ò tutte l’altre cariche, come sono le licenze di possessi,
Informat. ne delle Ruote, e studio, e carico di soscritt. ni il quale Off. e assai importante
intervenendo per sec. rio della Pratica secreta per le cose di Firenze, et alle Riformagioni
si conservono tutti gli ord. ni Provvisioni e memorie anche moderna della Città e dello
Stato; Et detto off. le ha di provisione circa di 22 o 23 il mese del med. mo Monte del
Comune di Firenze con certe altre poche regalie, che in ogni modo quando si disponesse
di questo, e non di quello del Concino s’accrescerebbe dall 37 alli 38 denari il Mese, e
forse qualcosa di maggiore per amor delle mancie di que magistrati che le danno all’Off. o
del Concino, che no le darebbe à quello delle Riformagioni”.
Carteggio Universale di Cosimo I
Lettere inviate e ricevute dal segretario Francesco Campana (filze n. 356-365
2)
Lettere inviate
DESTINATARIO DA DATA FILZA E
CARTA f. 357
Ugolino Grifoni Firenze 1542 maggio 1 c. 127
Ugolino Grifoni Firenze 1542 maggio 1 c. 128
Ugolino Grifoni Firenze 1542 maggio 5 c. 195
Lorenzo [Pagni] Firenze 1542 luglio 19 cc. 742-743
f. 358
Lorenzo Pagni Firenze 9 ottobre 1542 cc. 402-403
Lorenzo Pagni Firenze 1542 luglio 22 cc. 780-781
f. 359
Pietro [Camaiani], segretario Pisa 1542 dicembre 3 c. 8
f. 360
[Ugolino Grifoni] Firenze 1543 aprile 30 c. 207
Ugolino Grifoni Firenze 1543 maggio 9 cc. 291-292
Ugolino Grifoni Firenze 1543 maggio 16 c. 375
Ugolino Grifoni Firenze 1543 maggio 21 c. 419
Lorenzo Pagni Firenze 1543 maggio 21 c. 420
f. 363
Cosimo I Pisa 1543 ottobre 20 cc. 99-100
Cosimo I Pisa 1543 ottobre 22 c. 145
Lorenzo[Pagni] Pisa 1543 ottobre 23 cc. 147-148
Lorenzo Pagni Pisa 1543 ottobre 22 c. 165
Lorenzo Pagni Pisa 1543 ottobre 25 c. 216
Cosimo I Pisa 1543 ottobre 25 c. 217
2 Le date sono riportate allo stile comune
Lorenzo Pagni Pisa 1543 ottobre 25 c. 218
Cosimo I Pisa 1543 ottobre 27 c. 253
Lorenzo Pagni Firenze 1543 novembre 3 c. 342
f. 364
Lorenzo Pagni Firenze 1543 dicembre 3 c. 15
Lorenzo Pagni Firenze 1543 dicembre 9 cc. 143-144
Lorenzo Pagni Firenze 1543 dicembre 10 c. 161
Ugolino Grifoni Firenze 1544 gennaio 1 cc. 317-318
Ugolino Grifoni Firenze 1544 gennaio 3 cc. 336-337
Ugolino Grifoni Firenze 1544 gennaio 6 c. 351
Ugolino Grifoni Pisa 1544 gennaio 14 c. 394
Lettere ricevute
MITTENTE DA DATA FILZA E
CARTA f. 357
Don Francesco Tassinara Dovadola 1542 aprile 29 c. 116
Andrea Casale Bologna 1542 luglio 17 c. 747
f. 359
Giangiacomo de Medici Milano 1542 dicembre 15 c. 75
Giovan Battista di ser Mannello Adriani
Barga 1543 febbraio 7 c. 273
Pietro Camaiani Poggio [a Caiano] 1543 marzo 5 c. 378
f. 360
Francesco del Nero Napoli 1543 aprile 10 c. 550
f. 362
Don Lope de Soria Milano 1543 agosto 8 c. 74
Domenico Galeotti da Pescia Pisa 1543 agosto 10 c. 102
[Bernardino Castellari] vescovo di Casale
Bologna 1543 agosto 7 c. 228
[Giuliano Gabrielli] Brescioldo Pisa 1543 agosto 19 c. 282
Ettore da Carpegna Milano 1543 agosto 21 c. 292
[Giuliano Gabrielli] Brescioldo Pisa 1543 agosto 22 c. 294
Nicolò Bufalini Pietrasanta 1543 agosto 24 cc. 323-326
Nicolò Bufalini Pietrasanta 1543 agosto 30 cc. 388-389
f. 363
Andrea Turini da Pescia Roma 1543 ottobre 10 c. 539
f. 364 Giovanni Antonio detto il Sarto Bologna 1543 dicembre 14 c. 219
Nicolò Campana Bologna [1543] dicembre 17 c. 690
Lettere inviate e ricevute dal segretario Lelio Torelli (filze n. 356-365)
Lettere inviate
DESTINATARIO DA DATA FILZA E
CARTA
357
Ugolino Grifoni Firenze 1542 maggio 2 cc. 97-98
Ugolino Grifoni Firenze 1542 maggio 6 c. 216
Cosimo I Firenze 1542 maggio 13 c. 320
Ugolino Grifoni Firenze 1542 maggio 13 c. 325
Cosimo I Firenze 1542 maggio 17 cc. 380-381
Cosimo I Firenze 1542 maggio 18 c. 406
Ugolino Grifoni Firenze 1542 maggio 20 cc. 448-449
Ugolino Grifoni Firenze 1542 maggio 20 c. 450
Cosimo I Firenze 1542 maggio 20 c. 456
Cosimo I Firenze 1542 luglio 12 c. 636
f. 358
[Cosimo I] Firenze 1542 ottobre 30 cc. 466-467
Lorenzo Pagni Firenze 1542 novembre 28 c. 702
f. 359
Cosimo I Firenze 1543 gennaio 18 cc. 203-204
Giovanni s. l. s. d. c. 294
f. 360
Cosimo I Firenze 1543 aprile 26 cc. 139-140
[Ugolino Grifoni] Firenze 1543 aprile 30 cc. 198-199
[Ugolino Grifoni] Firenze 1543 maggio 10 c. 308
Cosimo I Firenze 1543 maggio 10 cc. 312-313
[Ugolino Grifoni] Firenze 1543 maggio 22 c. 427
Cosimo I Firenze 1543 maggio 22 cc. 429-430
f. 362
[Ugolino Grifoni] Firenze 1543 settembre 20 c. 598
Lorenzo Pagni Firenze 1543 agosto 29 c. 776
f. 363
Lorenzo Pagni Firenze 1543 dicembre 6 c. 529
f. 364
Cosimo I Firenze 1543 dicembre 5 cc. 56-57
Cosimo I Firenze 1544 gennaio 1 c. 319
Cosimo I Firenze 1544 gennaio 7 cc. 355, 388
Cosimo I Firenze 1544 gennaio 9 c. 361
[Cosimo I] Firenze 1544 gennaio 13 cc. 375-376
[Ugolino Grifoni] Firenze 1544 gennaio 13 c. 391
Cosimo I Firenze 1544 gennaio 14 c. 393
[Ugolino Grifoni] Firenze 1544 gennaio 16 c. 409
Lorenzo Pagni Firenze 1544 febbraio 23 cc. 529, 539
Lettere ricevute
MITTENTE DA DATA FILZA E
CARTA f. 357
Alessandro Bovio Bologna 1542 aprile 4 c. 17
Leonardo Vallato Foligno 1542 maggio 15 c. 337
f. 363
Pietro Angelo Savelli Roma 1543 novembre 29 c. 530
f. 364
Manfredi Macinghi Bagno [di Romagna] 1543 dicembre 8 c. 121
Manfredi Macinghi Bagno [di Romagna] 1544 gennaio 5 c. 356
Manfredi Macinghi Bagno [di Romagna] 1544 gennaio 9 c. 360
Manfredi Macinghi Bagno [di Romagna] 1544 febbraio 22 c. 530
Lettere inviate e ricevute dal segretario Bartolomeo Concino (filze n. 356-365)
Lettere inviate
DESTINATARIO DA DATA FILZA E
CARTA f. 362
Lorenzo Pagni Piombino 1543 settembre 25 c. 653
f. 363
Cosimo I Firenze 1543 ottobre 16 c. 20
f. 364
Cosimo I Piombino 1544 gennaio 26 c. 736
f. 365
Nicolò Campana, studente Ferrara 1544 maggio 9 c. 499
Lettere ricevute
MITTENTE DA DATA FILZA E
CARTA f. 363 Iacopo V Appiani d’Aragona,
signore di Piombino
Piombino 1544 ottobre 13 c. 21
Lettere inviate e ricevute dal segretario Lorenzo Pagni (filze n. 356-365)
Lettere inviate
DESTINATARIO DA DATA FILZA E
CARTA f. 356
Pirro Musefilo Pisa 9 maggio 1541 c. 4
Pirro Musefilo Pisa 24 maggio 1541 c. 8
[Cosimo I] Genova 12 marzo 1543 cc. 130-131
Cosimo I Genova 1543 marzo 13 c. 135
Cosimo I Genova 1542 marzo 14 c. 136
f. 357
Ugolino Grifoni Firenze 1542 aprile 29 c. 118
Marzio Marzi Medici o Ugolino Grifoni
Firenze 1542 aprile 19 c. 119
Ugolino Grifoni Firenze 1542 aprile 30 c. 121
Ugolino Grifoni Firenze 1542 maggio 4 c. 138
Ugolino Grifoni Firenze 1542 maggio 4
Ugolino Grifoni Firenze 1542 maggio 5 c. 194
Ugolino Grifoni Firenze 1542 maggio 6 c. 217
Ugolino Grifoni Firenze 1542 maggio 7 c. 226
Ugolino Grifoni Firenze 1542 maggio 7 c. 237
Ugolino Grifoni Firenze 1542 maggio 10 c. 259
Cosimo I Firenze 1542 maggio 10 cc. 262-263
Ugolino Grifoni Firenze 1542 maggio 11 c. 293
Ugolino Grifoni Firenze 1542 maggio 12 c. 297
Ugolino Grifoni Firenze 1542 maggio 12 c. 300
Ugolino Grifoni Firenze 1542 maggio 14 c. 329
Ugolino Grifoni Firenze 1542 maggio 14 c. 330
Ugolino Grifoni Firenze 1542 maggio 15 c. 363
Ugolino Grifoni Firenze 1542 maggio 16 c. 370
f. 358
Cosimo I Livorno 1542 settembre 15 c. 240
Cosimo I Livorno 1542 settembre 23 c. 307
f. 359
Cosimo I Sarzana 1542 dicembre 21 c. 97
Cosimo I Piacenza 1542 dicembre 28 c. 132-133
Ugolino Grifoni Firenze 1543 febbraio 5 c. 270
Cosimo I Firenze 1543 febbraio 5 c. 271
f. 360
Cosimo I Pietrasanta 1543 maggio 26 c. 471
Cosimo I Pietrasanta 1543 maggio 26 c. 472
Cosimo I Pietrasanta 1543 maggio 31 c. 526
f. 361
Ugolino Grifoni Poggio [a
Caiano]
1543 giugno 10 cc. 22-23
Cosimo I Poggio [a
Caiano]
1543 giugno 10 cc. 29-30
[Ugolino Grifoni] Poggio [a
Caiano]
1543 giugno 13 c. 37
Cosimo I Poggio [a
Caiano]
1543 giugno 13 cc. 40-41
f. 362
Nicolò Bufalini Firenze 1543 luglio 31 c. 616
f. 364
Ugolino Grifoni Firenze 1543 dicembre 30 c. 301
[Ugolino Grifoni] Firenze 1543 dicembre 10 cc. 302-303
[Ugolino Grifoni] Firenze 1543 dicembre 31 c. 315
[Ugolino Grifoni] Firenze 1544 gennaio 1 c. 320
[Ugolino Grifoni] Firenze 1544 gennaio 3 c. 335
[Ugolino Grifoni] Firenze 1544 gennaio 6 c. 341
[Ugolino Grifoni] Firenze 1544 gennaio 6 cc. 342-344
[Ugolino Grifoni] Firenze 1544 gennaio 7 c. 357
Ugolino Grifoni Pisa 1543 gennaio 16 cc. 401-402
Rodolfo Baglioni Firenze 1547 febbraio 3 c. 694
Lettere ricevute
MITTENTE DA DATA FILZA E
CARTA f. 356
Nicolò Campana Bologna 1542 febbraio 6 cc. 25-26
Ugolino Grifoni Pisa 1542 febbraio 12 c. 41
Nicolò Campana Bologna 1542 febbraio 14 c. 42
Nicolò Campana Bologna 1542 febbraio 19 cc. 45-46
Nicolò Campana Bologna 1542 febbraio 22 cc. 52-53
Nicolò Campana Bologna 1542 febbraio 22 c. 55
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 febbraio 24 cc. 59-61
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 febbraio 24 c. 62
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 febbraio 24 cc. 63-64
Ugolino Grifoni Firenze 1542 febbraio 24 c. 69
Ugolino Grifoni Firenze 1542 febbraio 25 cc. 70-71
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 febbraio 25 c. 73
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 febbraio 25 c. 74
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 febbraio 25 c. 75
Nicolò Campana Bologna 1542 febbraio 28 c. 76
Nicolò Campana Bologna 1542 marzo 14 c. 138
Nicolò Campana Bologna 1542 marzo 18 c. 148
f. 357
Nicolò Campana Bologna 1542 aprile 3 c. 13
Nicolò Campana [Bologna] 1542 aprile 3 c. 14
Nicolò Campana Bologna 1542 aprile 8 c. 28
Abate Tommaso di Negro Genova 1542 marzo 7 c. 34
Abate [Tommaso] di Negro Genova 1542 aprile 10 c. 58
Nicolò Campana Bologna 1542 aprile 13 cc. 63-65
Abate [Tommaso] di Negro Genova 1542 aprile 15 cc. 70-71
Nicolò Campana Bologna 1542 aprile 16 c. 83
Nicolò Campana Bologna 1542 aprile 17 c. 84
Abate [Tommaso] di Negro Genova 1542 aprile 21 cc. 100-102
Nicolò Campana Bologna 1542 aprile 21 c. 105
Nicolò Campana Bologna 1542 aprile 26 c. 113
Nicolò Campana Bologna 1542 maggio 6 cc. 199-200
Nicolò Campana Bologna 1542 maggio 9 c. 252
Nicolò Campana Bologna 1542 maggio 9 c. 253
Nicolò Campana Bologna 1542 maggio 18 c. 414
Nicolò Campana Bologna 1542 maggio 4 c. 529
Nicolò Campana Bologna 1542 giugno 11 cc. 536-538
Nicolò Campana Bologna 1542 giugno 13 c. 556
Nicolò Campana Bologna 1542 giugno 15 c. 557
Bernardino Duretti Venezia 1542 luglio 8 c. 606
Nicolò Campana Bologna 1542 luglio 3 c. 627
Ugolino Grifoni Firenze 1542 luglio 12 c. 633
Ugolino Grifoni Firenze 1542 luglio 12 c. 634
Giovanni Conti Firenze 1542 luglio 12 c. 635
Ugolino Grifoni Firenze 1542 luglio 13 c. 637
Giovanni Conti Firenze 1542 luglio 13 c. 639
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 luglio 13 c. 643
Ugolino Grifoni [Firenze] 1542 luglio [13 o 14] cc. 662-663
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 luglio 14 c. 664
Tommaso di Negro Genova 1542 luglio 14 c. 674
Giovanni Conti Firenze 1542 luglio 14 c. 676
Ottavini Giorni doctor Firenze 1542 luglio15 c. 680
Bernardino Duretti Venezia 1542 luglio 15 c. 681
Bernardino Duretti Venezia 1542 luglio 15 c. 682
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 luglio 15 c. 683
Ugolino Grifoni Firenze 1542 luglio 15 cc. 685-687
Ugolino Grifoni Firenze 1542 luglio 15 c. 696
Pietro Caimani Arezzo 1542 luglio 15 cc. 697-698
Ugolino Grifoni Firenze 1542 luglio 15 c. 699
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 luglio 15 cc. 703-704
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 luglio 16 c. 709
Ugolino Grifoni Firenze 1542 luglio 16 c. 710
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 luglio 17 cc. 713-714
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 luglio 18 c. 724
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 luglio 19 cc. 737-738
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 luglio 19 c. 739
Ugolino Grifoni Firenze 1542 luglio 19 c. 740
Ugolino Grifoni Firenze 1542 luglio 19 c. 741
Francesco Campana Firenze 1542 luglio 19 cc. 742-743
Ugolino Grifoni Firenze 1542 luglio 19 c. 748
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 luglio 20 cc. 756-757
Ugolino Grifoni Firenze 1542 luglio 20 c. 758
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 luglio 21 c. 763
Chiarissimo de Medici Ripafratta 1542 luglio 22 c. 777
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 luglio 22 c. 779
Francesco Campana Firenze 1542 luglio 22 cc. 780-781
B(ernardino) (Duretti) Venezia 1542 luglio 22 c. 782
Ugolino Grifoni Firenze 1542 luglio 22 cc. 789-790
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 luglio 25 c. 791
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 luglio 23 c. 793
Ugolino Grifoni Firenze 1542 luglio 24 c. 794
Ugolino Grifoni Firenze 1542 luglio 24 c. 795
Bartolomeo [Castagni]
cappellano di Cosimo I
Firenze 1542 luglio 25 c. 797
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 luglio 24 c. 798
Ugolino Grifoni Firenze 1542 luglio 24 c. 800-802
Nicolò Campana Bologna 1542 luglio 24 c. 812
Pierfrancesco R(iccio) Firenze 1542 luglio 24 c. 813
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 luglio 25 c. 814
Ugolino Grifoni Firenze 1542 luglio 25 c. 815
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 luglio 26 c. 819
Ugolino Grifoni Firenze 1542 luglio 27 c. 823
Pierfrancesco R(iccio) Firenze 1542 luglio 27 c. 824
Chiarissimo de Medici Ripafratta 1542 luglio 27 c. 828
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 luglio 28 c. 850
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 luglio 28 c. 853
Pierfrancesco [Riccio] Firenze 1542 luglio 29 c. 854
Ugolino Grifoni Firenze 1542 luglio 29 c. 865
Abate [Tommaso] di Negro Genova 1542 luglio 29 cc. 866-867
Ugolino Grifoni Firenze 1542 luglio 30 c. 871
Ugolino Grifoni Firenze 1542 luglio 30 cc. 872-875
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 luglio 30 c. 878
B(ernardino) D(uretti) Ferrara 1542 luglio 31 c. 879
f. 358
Abate [Tommaso] (di Negro) Genova 1542 agosto 1 cc. 4-6
Nicolò Campana Bologna 1542 agosto 1 cc. 10-11
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 agosto 4 c. 22
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 agosto 5 c. 37
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 agosto 5 c. 38
Ugolino Grifoni Firenze 1542 agosto 5 c. 40
B(ernardino) D(uretti) Modena 1542 agosto 11 c. 72
B(ernardino) D(uretti) Bologna 1542 agosto 14 c. 81
Nicolò Campana Bologna 1542 agosto 15 c. 100
B(ernardino) D(uretti) Bologna 1542 agosto 15 c. 101
B(ernardino) D(uretti) Bologna 1542 agosto 21 c. 110
Nicolò Campana Bologna 1542 agosto 22 c. 113
Nicolò Campana Bologna 1542 agosto 24 c. 118
Nicolò Campana Bologna 1542 agosto 28 c. 148
B(ernardino) D(uretti) Bologna 1542 agosto 29 c. 164
Abate [Tommaso] di Nigro Genova 1542 agosto 30 c. 170
B(ernardino) D(uretti) Bologna 1542 agosto 31 c. 192
Nicolò Campana Bologna 1542 settembre 1 c. 198
B(ernardino) D(uretti) Cesena 1542 settembre 4 c. 218
B(ernardino) D(uretti) Perugia 1542 settembre 11 c. 234
B(ernardino) D(uretti) Perugia 1542 settembre 18 c. 269
B(ernardino) D(uretti) Perugia 1542 settembre 20 c. 280
B(ernardino) D(uretti) Perugia 1542 settembre 20 c. 281
B(ernardino) D(uretti) Cesena 1542 ottobre 9 c. 318
B(ernardino) D(uretti) Cesena 1542 settembre 26 c. 336
Nicolò Campana Bologna 1542 settembre 27 c. 338
B(ernardino) D(uretti) Cesena 1542 settembre 28 c. 346
B(ernardino) D(uretti) Cesena 1542 settembre 28 c. 347
Ugolino Grifoni Poggio [a Caiano] 1542 settembre 28 c. 354
B(ernardino) D(uretti) Cesena 1542 settembre 29 c. 355
Ugolino Grifoni Poggio [a Caiano] 1542 settembre 29 cc. 356-357 Marzio [Marzi Medici]
vescovo di Marsico
Poggio [a Caiano] 1542 settembre 29 c. 358
B(ernardino) D(uretti) Cesena 1542 ottobre 2 c. 387
Nicolò Campana Bologna 1542 ottobre 4 c. 393
B(ernardino) D(uretti) Cesena 1542 ottobre 6 c. 397
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 ottobre 9 c. 401
Pierfrancesco [Riccio] Firenze 1542 ottobre 9 c. 420
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 ottobre 10 c. 430
Pierfrancesco R(iccio) Firenze 1542 ottobre 11 c. 431
Pierfrancesco (Riccio) Firenze 1542 ottobre 11 c. 433
B(ernardino) D(uretti) Imola 1542 ottobre 12 c. 435
B(ernardino) D(uretti) Imola 1542 ottobre 15 c. 439
B(ernardino) D(uretti) Bologna 1542 ottobre 16 c. 441
B(ernardino) D(uretti) Bologna 1542 ottobre 20 c. 443
Nicolò Campana Bologna 1542 ottobre 20 c. 444
B(ernardino) D(uretti) Imola 1542 ottobre 21 c. 445
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 ottobre 27 c. 455
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 ottobre 28 c. 459
Pierfrancesco [Riccio] Firenze 1542 ottobre 29 c. 465
B(ernardino) D(uretti) Imola 1542 ottobre 30 c. 506
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 ottobre 31 cc. 508-509
Pierfrancesco [Riccio] Firenze 1542 ottobre 31 c. 510
Paolo da Catignano Firenze 1542 ottobre 31 c. 512
Gerolamo del Vezzo Modena 1542 novembre 2 c. 515
Pierfrancesco [Riccio] Firenze 1542 novembre 2 c. 518
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 novembre 2 c. 519
Pierfrancesco [Riccio] Firenze 1542 novembre 3 c. 528
Antonio Maria Buonanni Firenze 1542 novembre 4 c. 531
Pierfrancesco (Riccio) Firenze 1542 novembre 4 cc. 532-533
B(ernardino) D(uretti) Imola 1542 novembre 5 cc. 558-559
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 novembre 5 cc. 560-561
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 novembre 6 cc. 563-564
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 novembre 7 c. 566
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 novembre 8 cc. 574-575
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 novembre 8 c. 576
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 novembre 9 cc. 579-580,
594
Pierfrancesco [Riccio] Firenze 1542 novembre 10 cc. 597-598
Pierfrancesco [Riccio] Firenze 1542 novembre 11 cc. 601-602
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 novembre 12 cc. 607-608
Pierfrancesco [Riccio] Firenze 1542 novembre 12 c. 610
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 novembre 14 cc. 613-614
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 novembre 15 cc. 616-617
B(ernardino) D(uretti) Imola 1542 novembre 16 c. 628
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 novembre 16 cc. 629-630
Pierfrancesco (Riccio) Firenze 1542 novembre 16 c. 631
Pierfrancesco R(iccio) Firenze 1542 novembre 23 c. 658
B(ernardino) D(uretti) Imola 1542 novembre 24 c. 664
B(ernardino) D(uretti) Imola 1542 novembre 25 c. 665
Pierfrancesco [Riccio] Firenze 1542 novembre 26 c. 671
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 novembre 26 c. 672
Pierfrancesco Riccio Firenze 1542 novembre 28 cc. 696-697
Lelio Torelli Firenze 1542 novembre 28 c. 702
B(ernardino) D(uretti) Cesena 1542 dicembre 8 c. 29
f. 359
Pierfrancesco R(iccio) Firenze 1542 dicembre 9 cc. 33-34
B(ernardino) D(uretti) Cesena 1542 dicembre 16 c. 76
Pietro Camaiani Poggio[a Caiano] 1543 gennaio 16
Ugolino Grifoni s. l. [1543 gennaio] c. 158
Nicolò Campana Bologna 1543 gennaio 15 c. 181
Pietro Camaiani Poggio [a Caiano] 1543 gennaio 17 c. 187
Pietro Camaiani Poggio [a Caiano] 1543 gennaio 19 c. 207
Pietro Camaiani Poggio [a Caiano] 1543 gennaio 21 c. 210
Pietro Camaiani Poggio [a Caiano] 1543 gennaio 23 c. 222
Pietro Camaiani Poggio [a Caiano] 1543 gennaio 23 c. 223
Pietro Camaiani Poggio [a Caiano] 1543 gennaio 23 c. 224
Pietro Camaiani Poggio [a Caiano] 1543 gennaio 25 c. 232
Valerio Orsini Vicenza 1543 febbraio 10 c. 293
Nicolò Orsini Bologna 1543 marzo 2 c. 353
f. 360
(Giraldo) Raset Milano “dal Castello” 1543 aprile 1 c. 1
Nicolò Campana Bologna 1543 aprile 2 c. 8
Giraldo Raset Milano 1543 aprile 5 c. 13
Giraldo Raset Milano 1543 aprile 12 c. 54
Giraldo Raset Milano 1543 aprile 14 c. 70
Giraldo Raset Milano 1543 aprile 18 c. 77
Abate [Tomaso] di Negro Genova 1543 aprile 20 cc. 81-82
Ugolino Grifoni Pavia 1542 maggio 7 c. 253
Pierfrancesco Riccio Firenze 1543 maggio 11 c. 321
Bartolomeo Lanfredini Voghera 1543 maggio 11 c. 322
Pierfrancesco Riccio Firenze 1543 maggio 14 c. 363