Alfredo torna dalla sala
operatoria…
La valutazione dello stato di idratazione si fonda su parametri clinici,
anamnestici e biologici.
Fondamentale è la stima delle entrate e delle
perdite, che devono essere misurate in termini quantitativi precisi mediante il
BILANCIO IDRICO
BILANCIO IDRICO
◼
QUALI FATTORI INFLUENZANO
◼
MAGGIORMENTE LE ENTRATE
◼
E LE USCITE DEI LIQUIDI?
ENTRATE
Quantità di acqua assunta con
l’ALIMENTAZIONE e le BEVANDE Quota idrica delle TERAPIE PARENTERALI
Acqua metabolica derivante dall’OSSIDAZIONE DEI
NUTRIENTI somministrati
(1g di proteine=0,41g di acqua; 1 g di glucidi=0,60 g di acqua; 1 g di
lipidi=1,07 g di acqua)
USCITE
URINE
FECI
PERDITE PATOLOGICHE
PERSPIRATIO
INSENSIBILIS rappresenta l’acqua eliminata mediante l’espirazione dell’aria e
attraverso la cute
0,5mlxkgxh + 0,1mlxkgxh per ogni grado di TC>37°
drenaggi stomie
VOMITO
sng
Interventi infermieristici standard per il postoperatorio
◼Monitorare l’aspetto della cute
◼Monitorare il sito chirurgico
Connettere tutti i tubi di drenaggio a caduta o in aspirazione e monitorare
i sistemi di drenaggi chiusi
◼Accertare il livello di dolore, le sue caratteristiche e il
tempo, tipo e via di
somministrazione degli analgesici
La valutazione dello stato di coscienza:
Glasgow Coma Scale
AVPU: valutazione semplificata
dello stato di coscienza
Perché?
◼ Somministrare
ossigeno se prescritto
◼ Controllo
FC,PA,colorito e aspetto della cute
◼ Controllo drenaggi
◼ Monitoraggio accessi venosi/controllo
infusioni
◼ Ispezione sito chirurgico
◼ Controllo diuresi
◼ Controllo infusioni
Individuare le complicanze potenziali
EMORRAGIA
SHOCK
Perché?
◼
Rilevazione e controllo dolore
◼
Somministrazione analgesici
◼
Posizionamento e
◼
mobilizzazione
◼
Incoraggiamento alla tosse , agli
esercizi respiratori e respirazione
profonda
Promozione
ossigenazione dei tessuti
Prevenzione ipossiemia e COMPLICANZE
RESPIRATORIE
Perché?
◼ Rilevare FC,PA,FR
◼ Monitorare aspetto della cute
◼ Accertare livello di coscienza
◼ Monitorare accessi venosi
◼ Somministrare event.
Terapia
antitromboembolica
◼ Incoraggiare il paziente a muovere gli arti inferiori e ad alzarsi il prima
possibile
Prevenire o individuare
precocemente complicanze
TVP
EMBOLIA
POLMONARE
Perché?
◼
Controllo TC
◼
Controllo cute
◼
Controllo ferita chirurgica
◼
Controllo siti di
inserzione drenaggi
◼
Somministrazione puntuale
event.terapia antibiotica
Prevenire o individuare complicanza INFEZIONE
DEISCENZA
DELLA FERITA
Perché?
◼
Dare informazioni al paziente e ad eventuali familiari
Migliorare il comfort del paziente
Ottenere
collaborazione e ridurre al minimo tutte le
complicanze
Perché?
◼
Controllo diuresi (paziente non
cateterizzato)
Prevenire
RITENZIONE
URINARIA
ACUTA
Perché?
◼
Dare informazioni al paziente e ad eventuali familiari
Migliorare il comfort del paziente
Ottenere
collaborazione e ridurre al minimo tutte le
complicanze
Interventi infermieristici per il postoperatorio
◼Accertare la respirazione e somministrare ossigeno supplementare se prescritto
Accertare il livello di coscienza, l’orientamento e la capacità di muovere le estremità
Monitorare i parametri vitali
Connettere e controllare le vie infusionali
E le terapie prescritte
Ritenzione urinaria
Incapacità
Di espellere l’urina Dalla vescica
Ristagno Tra 500 e 800 ml Senza episodi Precedenti:
ACUTA
>500 ml Osservato
Ripetutamente:
CRONICA
Diagnosi: data dalla
Rilevazione del ristagno vescicale
Ritenzione urinaria acuta:
segni e sintomi
Massa addominale Ipogastrica palpabile
Al di sotto dell’ombelico
Dolorabile alla palpazione E alla pressione
Intenso dolore pressorio
sovrapubico
distensione della
vescica rilevabile alla palpazione E tramite ecografia
(GLOBO VESCICALE)
Ritenzione urinaria:cause
neurologiche ostruttive
infettive
infiammatorie
farmacologiche
Ritenzione urinaria acuta:
trattamento
Cateterismo vescicale
Università degli Studi di Pisa Corso di laurea in Infermieristica
a.a.2017/2018
C.I. Discipline chirurgico-infermieristiche, percorsi clinici/terapeutici/assistenziali nella media intensità di cura
Modulo di Infermieristica clinica Dott.ssa Elena Floriani
Interventi standard postop
◼ Somministrare gli analgesici come da prescrizione e verificarne l’efficacia
◼ Monitorare aspetto e pervietà accessi
venosi/verificare soluzioni infusionali e velocità di infusione
◼ Somministrare puntualmente eventuale terapia antibiotica e antitromboembolica
◼ Accertare la diuresi (diuresi spontanea o sistema chiuso)
◼ Incoraggiare il paziente a tossire e ad eseguire esercizi di respirazione profonda
◼ Incoraggiare il paziente a eseguire movimenti attivi degli arti inferiori e, appena possibile, ad alzarsi
◼ Posizionare campanello,bacinella per il vomito , pappagallo o padella in posizione raggiungibile
Interventi standard postop
◼ Somministrare gli analgesici come da prescrizione e verificarne l’efficacia
◼ Accertare pervietà siti di ingresso e.v./verificare soluzioni infusionali e velocità di infusione
◼ Accertare la diuresi (sistema chiuso o diuresi spontanea)
◼ Incoraggiare il paziente a eseguire esercizi di
respirazione profonda e movimenti attivi degli arti inferiori
◼ Posizionare campanello,bacinella per il vomito , pappagallo o padella in posizione raggiungibile
◼ Dare informazioni all’assistito e ad eventuali familiari (Dlg 196/2003!)
Registrare tutti gli interventi infermieristici
sulla documentazione in uso nel reparto
◼(Antibiotico)
◼Terapia infusionale
◼terapia antitromboembolica
◼(in genere con EBPM)
Terapia antalgica
◼Gastroprotezione