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4.3.3 Analisi della forma dei clasti

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Academic year: 2021

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4.3.3 Analisi della forma dei clasti

4.3.3.1 Metodologia analitica

Dopo aver separato all’interno delle varie classi granulometriche i componenti juvenili da quelli litici, è stata eseguita un’analisi della forma su un totale di 902 clasti (677 juvenili + 225 litici), a tale scopo sono stati considerati solo quelli di taglia superiore a 11,3 mm (≥ -3,5Φ), al fine di garantire risultati sufficientemente accurati e precisi.

La finalità di questa analisi consiste nel confronto della forma assunta dai clasti juvenili (spatter) rispetto a quella della frazione litica, nonché nell’analisi della forma dei clasti juvenili in relazione alle varie classi granulometriche e ai diversi siti campionati (posizione stratigrafica).

Le analisi sono state effettuate manualmente mediante l’utilizzo di un calibro (fig. 1), misurando per ogni clasto la lunghezza (mm) dei tre assi principali, fissati a partire dall’asse maggiore. Gli assi, perpendicolari tra loro, rappresentano rispettivamente il massimo allungamento (asse a), il massimo appiattimento (asse c) e la misura intermedia (asse b) (fig. 2, 3).

Figura 1: Calibro con precisione del centesimo di mm approssimata a multipli

metric scale Vernier scale a b a c b c

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Figura 3: Assi principali descriventi la forma di un clasto.

Dopo aver effettuato le misure relative agli assi dei clasti, è stato valutato l’errore (deviazione standard) della metodologia utilizzata. A tale scopo sono stati considerati venti clasti da diverse classi granulometriche e su ognuno sono state ripetute dieci misure relative ai tre assi, ottenendo un valore medio dell’errore (± 1 mm).

Tramite l’utilizzo del computer sono stati plottati i dati in opportuni grafici, ottenendo le specifiche forme dei clasti esaminati e le eventuali tendenze generali nei confronti delle forme più frequenti.

Nello studio delle forme sono stati trattati i seguenti metodi: A) analisi dell’indice di sfericità;

B) diagramma ternario di Sneed&Folk (1958); C) diagramma binario di Zingg (1935).

A) Lo scopo di tale analisi è stato quello di valutare l’indice di sfericità

(Ψ=(c2/ab)1/3) dei clasti juvenili e di quelli litici, confrontando le relative

distribuzioni percentuali nelle varie classi di sfericità ottenute. L’indice di sfericità dei componenti juvenili è stato inoltre messo in relazione al proprio volume equivalente (V=(a/2×b/2×c/2)×4/3Π), al fine di rilevare eventuali tendenze nelle diverse classi granulometriche o nei campioni prelevati dai vari siti lungo deposito.

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B

BB))) Il metodo proposto da Sneed e Folk (1958) consiste in un diagramma

ternario in cui sono rappresentate tutte le possibili classi delle forme che i clasti possono assumere, definite dal fattore forma (F = (a-b)/(a-c)) e dal grado di deviazione dalla compattezza (S = c/a) (fig. 4). Nella costruzione del diagramma si tiene conto dei valori dell’indice di sfericità, rappresentati da isolinee. Mediante l’utilizzo di un foglio di calcolo elettronico (Tri-plot, Graham and Midgley, 2000) si plottano i dati relativi ad ogni clasto, espresso ognuno dai tre valori degli assi che lo descrivono, ottenendo la generale distribuzione nelle relative classi.

C

CC))) Il diagramma binario di Zingg

(1935) è costruito sulla base dei rapporti tra gli assi (a, b, c) dei clasti misurati, secondo: c/b vs b/a, che esprimono rispettivamente il grado di appiattimento e di allungamento. Ciascun asse del diagramma cartesiano è diviso in due parti in corrispondenza di un valore (0,68) che separa il grafico in quadranti, caratterizzato ognuno da una particolare classe di forma (fig. 7).

0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1 0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1 a=b=c A L L U N G A M E N T O 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 b=c APPIATTIMENTO a=b c/b b /a a>b>c 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 sfericità 0,9 cb a Spheroids Disks Rods Blades

Figura 7: Diagramma binario di Zingg (1935)

I II

III IV

VERY VERY VERY

P BB E 0 0,33 0,67 1,0 0,3 0,5 0,7 1,0

Platy (P) Elongate (E)

F = (a-b)/(a-c) Bladed (B) Compact (C) S = c/a Ψ = (c2/ab)1/3 0,3 0,4 0,50,6 0,7 0,8 0,9

Figura 4: Rappresentazione delle classi delle forme secondo Sneed e Folk (1958).

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4.3.3.2. Risultati

A) Lo studio dell’indice di sfericità non ha evidenziato alcuna particolare tendenza riguardo eventuali relazioni tra il grado di sfericità relativo al volume equivalente dei clasti juvenili e la variazione granulometria o la posizione stratigrafica del campione di materiale rispetto al deposito.

In figura 4 sono mostrati i confronti tra l’indice di sfericità (valore medio) e granulometria, come si può vedere non si evidenza alcuna relazione tra questi due parametri. Ugualmente non si è notata alcuna variazione di tali indici anche in funzione della posizione stratigrafica.

Interessanti informazioni sono state fornite dal confronto della distribuzione degli indici di sfericità (espressi in classi di sfericità: 0,1-0,2…0,9) della frazione juvenile con quella litica (fig. 3),. A tale scopo è stata stimata la quantità in percentuale (normalizzata a 100) delle due frazioni, considerando il valore medio della deviazione standard (± 0,08 Ψ).

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55

60 Distribuzione classi di sfericità

0,30,3 0,40,4 0,4 0,50,5 0,5 0,60,6 0,6 0,70,7 0,7 0,80,8 0,8 0,90,9

Indice di sfericità Ψ = (c2/ab)1/3

% Ju v e n ile L it ic o 1,0

Figura 5: Confronto della distribuzione degli indici di sfericità della 1 -3,5 -4 -4,5 -5 -5,5 -6 Classi granulometriche (Ф) 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 In d ic e d i s fe ri c it à (Ψ )

Figura 4: Confronto tra gli indici di sfericità (valore medio) e le relative classe granulometriche dei clasti juvenili.

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La distribuzione delle classi di sfericità della frazione juvenile, compresa nell’intervallo tra Ψ=0,3 e Ψ=0,9, risulta di tipo unimodale, simmetrica, con moda principale sulla classe Ψ=0,6 (≈ 35%), il valore medio di sfericità è pari a 0,63 Ψ ± 0,08. Nel caso della frazione litica, la distribuzione è più simmetrica, unimodale, compresa nell’intervallo tra le classi Ψ=0,5 e Ψ=1, con moda principale sulla classe Ψ=0,7 (≈ 55%) e valore medio di sfericità pari a 0,75 Ψ ± 0,08. L’esito di queste analisi rivela una tendenza da parte della frazione juvenile rispetto a quella litica a forme meno sferiche.

B) I dati relativi ai componenti juvenili e litici, ottenuti mediante il metodo di Sneed e Folk, sono stati messi a confronto tra loro evidenziando una propensione dei clasti juvenili a forme più appiattite (classe B=Bladed) rispetto ai litici (classe CB=Compact-Bladed), confermata dalla loro

distribuzione percentuale nelle diverse classi occupate (fig. 7).

Dopo aver determinato tutte le forme ed analizzato la distribuzione nelle

Figura 7: Confronto della distribuzione delle forme tra la frazione juvenile e quella litica (Sneed e Folk, 1958), evidenziata dalla frequenza in percentuale definita dalla tabella al centro del grafico.

Juvenile Litico % 0 10 > 30 10 20 20 30

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dalla frazione juvenile e le varie classi granulometriche o la specifica posizione stratigrafica rispetto al deposito, i risultati ottenuti non hanno evidenziato alcuna tendenza particolare.

C) Il diagramma di Zingg evidenzia una tendenza dei clasti juvenili a forme discoidali (> 50 %), contro forme più sferiche (> 50 %) maggiormente diffuse nella frazione litica (fig. 8).

In base ai dati ottenuti dai metodi utilizzati, risulta che la forma maggiormente distribuita nella frazione juvenile appartiene alla classe di tipo discoidale-appiattita, contro quella di tipo sferica/poco appiattita più frequente in quella litica. La forma dei clasti juvenili, inoltre, non risulta essere dipendente dalla dimensione né dalla posizione stratigrafica relativa al deposito.

0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1 0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1 0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1 0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1 57,3% 26,7% 2,7% 13,3% 9% 56% 18% 17%

Figura 8: Diagramma di Zingg relativo ai clasti juvenili (a) e litici (b). La distribuzione delle forme (punti nel grafico) nelle quattro classi (quadranti) è rappresentata anche mediante isolinee di addensamento e valore in percentuale.

Juvenile Litico

Figura

Figura  1:  Calibro  con  precisione  del  centesimo  di  mm  approssimata  a  multipli
Figura  3:  Assi  principali  descriventi la forma di un clasto.
Figura 7: Diagramma binario di Zingg (1935)
Figura 4: Confronto tra gli indici di sfericità (valore  medio) e le relative classe granulometriche dei clasti  juvenili
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