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La crescita di Eurolandia potrebbe sorprendere le aspettative. di Massimo Da Ros e Giorgia Fruscalzo (*)

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Academic year: 2022

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Mercati finanziari: analisi e previsioni T ecniche

finanziarie

L’economia internazionale La crescita economica

resta debole e permangono rischi di inflazione

L’economia americana è cresciuta nel primo trimestre dell’anno al passo più lento degli ultimi quattro anni, appesantita dalla recessione immobiliare e dal peggioramento del commercio con l’estero. La cre- scita di +1,3% è risultata inferiore alle attese (+1,8%) e ha fatto seguito alla crescita di +2.5% fatta segnare nel quarto

trimestre del 2006. Su base tendenziale la crescita si attesta a +2,1% a/a da +3,1% a/a. La spesa dei consuma- tori ha continuato a tener viva l’e- spansione, mentre il rallentamen- to immobiliare si è protratto per il sesto trimestre consecutivo, la peggiore sequenza degli ultimi venticinque anni. I consumi pri- vati infatti crescono di +3,8% t/t,

La crescita di Eurolandia potrebbe sorprendere le aspettative

C ontinua la fase di rallentamento della crescita dell’economia americana per il primo trimestre del 2007, mentre l’espansione dell’economia di Eurolandia rimane solida.

Sebbene il prodotto interno per gli Stati Uniti abbia registrato un +1,3 t/t per il primo

trimestre, gli analisti si aspettano che la crescita si attesti su un trend un pò più elevato, anche se moderato, che potrebbe durare a lungo; prevedono che possa accelerare a +2,5% t/t, nonostante ci si aspetti che la spesa dei consumatori diminuisca in risposta a prezzi del petrolio più elevati. Il rallentamento della crescita è accompagnato dall’aumento del costo del lavoro e questo, unito all’aumento del prezzo delle materie prime, farà temere per la stabilità dei prezzi e quindi per l’aumento di aspettative di inflazione. Il settore immobiliare seguita a restare debole, sia per quanto riguarda le nuove abitazioni sia per quelle esistenti. Continua ad essere sostenuta, invece, la crescita economica dell’Area Euro che si è mantenuta su di un robusto sentiero di crescita e le previsioni per il 2007 ed il 2008 confermano che tale espansione potrà esser confermata, con la Germania a fare da traino. Preoccupazioni per i contratti salariali in Germania, disoccupazione in calo e aumento di M3 potrebbero, però, portare a rischi di aumento dei prezzi. Sulla base di ciò, si ritiene che, se la situazione di incertezza del settore immobiliare americano dovesse persistere, la Fed attuerebbe un ribasso di -25 p.b. nella sessione di settembre. Mentre la BCE, se dovesse vedere confermato l’attuale passo di crescita, potrebbe intervenire con un rialzo di +25 p.b. sul tasso di rifinanziamento principale in giugno (Scen. C). Invece, se il costo del lavoro e l’aumento del prezzo del petrolio dovessero risultare più sostenuti delle attese e si ripresentassero rischi di inflazione, la Fed deciderebbe di non intervenire; mentre la BCE, se oltre ad alcuni rischi inflativi dovesse riscontrare una crescita economica superiore ai livelli attuali, interverrebbe con un rialzo di +25 p.b. nella sessione di giugno e di settembre (Scen. B). Ancora, se la crescita continuasse ad indebolirsi e le preoccupazioni sull’inflazione diventassero meno stringenti, la Fed attuerebbe una riduzione del tasso intervento di -25 p.b del tasso sui fed funds nella sessione di giugno;

invece se lo slancio economico di Eurolandia dovesse essere confermato, la BCE interverrebbe con un aumento di +25 p.b. sul tasso di rifinanziamento principale in giugno (Scen. A).

di Massimo Da Ros e Giorgia Fruscalzo (*)

Nota:

(*) Greta Consulting.

L’analisi e le relative proiezioni si riferiscono alla riunione del Gruppo di Lavoro di Greta Consulting tenutasi

il 30 aprile 2007.

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da +4,2% t/t, e si attestano a +3,4% a/a. Gli investi- menti fissi continuano la loro fase negativa con una riduzione di -4,7% congiunturale, che porta una va- riazione tendenziale di -4,2% a/a; il loro contributo alla crescita è negativo e si attesta a -0,76% t/t. An- che le esportazioni decelerano for-

temente e passano da +10,6% a - 1,2% congiunturale. Le importa- zioni invece passano da -2,6% t/t a +2,3% t/t. Il contributo alla cresci- ta delle esportazioni nette scende a -0,52% da +1,59%. Il balzo dei

prezzi petroliferi dello scorso trimestre ha spinto al rialzo i prezzi, con il deflatore del Pil cresciuto di +4,0%, massimo dal 1991, dopo + 1,7% del prece- dente trimestre.

• Per quanto riguarda il commercio con l’estero per il mese di febbraio, si nota una diminuzione del saldo della bilancia commerciale che cala grazie al petrolio, passando da -58,9 mld di $ a -58,4 mld di

$. Peggiorano le esportazioni e le importazioni su base congiunturale; le prime passano da +1,1% a - 2,2%, le seconde da -0,5% a -1,8%.

• Volgendo l’attenzione agli indicatori dell’attività di impresa e industria, si nota una diminuzione del- la produzione industriale nel mese di marzo dovuta ad una riduzione della domanda di elettricità causa- ta da temperature superiori alle medie stagionali. La produzione industriale infatti cala di -0,2% m/m, mentre febbraio è stato rivisto al ribasso di due de- cimi a +0,8% m/m. Il tasso di utilizzo della capacità produttiva è calato da 81,6% a 81,4%, anche se re- sta comunque elevato relativamente all’attuale fase del ciclo. Le scorte delle imprese aumentano di +0,3% m/m a febbraio da +0,2% m/m. Gli or- dini all’industria han- no registrato un au- mento di +1,0% su ba- se congiunturale, dopo il calo record di -5,7%

evidenziato a gennaio;

peggiorano invece su base tendenziale passando da +0,2% a/a a -0,4% a/a e confermano il momento critico perché il recupero registrato resta comunque inferiore alle attese di mercato e non bilancia il crollo di febbraio. Gli or- dini di beni durevoli sono aumentati di +3,4% m/m a marzo, più delle attese (+2,5% m/m), mentre il dato di febbraio è stato rivisto al rialzo (da +1,7%

m/m a +2,4% m/m). Al netto dei trasporti, gli ordini sono aumentati di +1,5% su base mensile.

• Dagli indicatori della domanda giungono notizie

positive. Le vendite al dettaglio sono cresciute in marzo del massimo degli ultimi tre mesi, grazie a redditi personali in crescita e a migliori condizioni meteo. Aumentano di +0,7% m/m in seguito alla re- visione al rialzo da +0,1% m/m a +0,5% m/m del dato di febbraio, mentre su base annua passano da +3,2% a/a a +3,8% a/a. Migliorano le vendite nei grandi magazzini, che passano da -0,9% m/m a +1,2% m/m su ba- se congiunturale e da +6,2% a/a a +7,1% a/a su base tendenziale. La spesa delle famiglie decelera a +0,2% m/m da +0,3% m/m; così come il reddito personale a +0,1%

m/m da +0,6% m/m. Dai principali indici di fiducia giungono segnali non del tutto confortanti. L’indice del Conference Board cala a 104,0 da 108,2 di mar- zo. L’indagine ISM manifatturiera di marzo mostra un calo a 50,9 da 52,3, anche quella non manifattu- riera mostra un peggioramento a 52,4 contro le atte- se di un recupero. L’indice dell’università del Mi- chigan cala a 85,3 da 88,4. Bene il mercato del la- voro in marzo. Le assunzioni sono cresciute oltre le attese; l’incremento di 180mila unità si manifesta dopo i 113mila posti creati in febbraio, rivisti al rialzo dalla precedente stima di +97mila. Il tasso di disoccupazione è diminuito dal 4,6% al 4,4%. Per contro, il settore manifatturiero conferma la fase difficile che sta attraversando, con una diminuzione di -16mila posti di lavoro, 4mila in più delle attese.

I salari medi orari sono aumentati di +0,6% m/m da +0,3% m/m, crescendo di 6 centesimi a 17,22$.

• L’inflazione ha mostrato una variazione di +0,6%

m/m in marzo in accelerazione rispetto a febbraio portando il tendenziale a +2,8% a/a. L’aggregato al netto dei prezzi degli alimentari e dell’energia au- menta di +0,1% m/m, il minore di quest’anno, dopo il +0,2% m/m di febbraio. Il PPI aumenta di +1,0%

m/m su base mensile e di + 3,2% su base annua. Il core è invece invariato, +0,0% m/m, con un tenden- ziale a +1,7% a/a. I prezzi all’importazione di mar- zo aumentano di +1,7% m/m (+2,8% a/a) da +0,1%

m/m del mese precedente. I prezzi all’esportazione aumentano di +0,7% m/m in linea con la variazione del periodo precedente.

L’economia nipponica ha chiuso il 2006 con un buo- no slancio. La crescita del prodotto interno è risulta- ta ampiamente superiore a quella registrata nel terzo trimestre, con una variazione congiunturale di +1,3% t/t anziché +0,2% t/t e l’indice annuale che sale a +2,5% a/a da +1,7% a/a. Il canale interno ha registrato una netta ripresa sia nei consumi che negli investimenti, cresciuti rispettivamente di +1,0% t/t e

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finanziarie

Buona la crescita dell’economia

giapponese per il quarto trimestre

del 2007

Fiducia in calo, buono il mercato

del lavoro

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+3,1% t/t; di particolare rilevanza l’andamento dei consumi che porta in questo modo la variazione an- nuale a +5,6% anno su anno.

• I più recenti indicatori dell’attività di impresa e industria non trasmettono segnali propriamente po- sitivi. Gli ordini di macchinari industriali per il me- se di febbraio sono diminuiti ben al di sotto delle aspettative: -5,2% m/m; la produzione in marzo ca- la di -0,6% m/m a fronte di aspettative che prevede- vano -0,2% m/m.

• Sul fronte della domanda interna continua a se- gnare passi avanti il reddito disponibile per le fa- miglie di lavoratori con un aumento di +4,0% a/a.

Di converso, i consumi hanno subito una leggera flessione, -0,3% a/a ed anche le vendite dei grandi magazzini e quelle al dettaglio sono diminuite ri- spettivamente di -1,1% a/a e -0,7% a/a. Il PMI ma- nifatturiero rimane stabile poco so-

pra i 52 punti. Il quadro provenien- te dal mercato del lavoro rimane positivo, anche se il tasso di disoc- cupazione sale leggermente da 4,0% a 4,2%, grazie al numero di occupati che cresce di quasi un

punto percentuale portandosi a 63,51 mln. Per quanto riguarda gli indici di prezzo, nel mese di marzo, le variazioni mensili ritornano positive.

L’indice generale cresce di +0,3% congiunturale e l’indicatore core sale invece di +0,2% m/m; nella variazione tendenziale gli indici si mostrano negati- vi, rispettivamente, per -0,1% a/a e -0,3% a/a, con- fermando le aspettative di mercato. L’indice dei prezzi dei beni capitali per le imprese cresce di +0,3% m/m e +2,0% a/a. Nella città di Tokio per il mese di aprile il paniere dei beni al consumo si è apprezzato di +0,4% m/m e su base annuale +0,2%

a/a.

Continua la fase di espansione dell’economia europea

Gli ultimi dati provenienti dall’istituto di statistica europeo lasciano praticamente invariate le stime del Pil riferite al quarto trimestre 2006. La crescita del prodotto interno lordo ha accelerato negli ultimi mesi dell’anno passando da +0,5% congiunturale del terzo trimestre a +0,9% t/t; portando così la va- riazione tendenziale a +3,3% a/a. I consumi privati sono incrementati di +0,4% t/t, aumento che ha per- messo di portare a +2,0% la variazione annua. Ro- busta la dinamica degli investimenti fissi aumentati di +1,5% congiunturale e ben +5,8% anno su anno.

Il canale estero ha registrato traffici commerciali piuttosto intensi con un accelerazione di +3,6% t/t

delle esportazioni, che ha portato a ben +10% a/a la variazione annuale, ed un incremento di +1,7% t/t delle importazioni. Equilibrato il contributo alla crescita offerto da consumi ed investimenti, rispetti- vamente +0,2% t/t e +0,3% t/t, con il tendenziale per entrambi a quota +1,2% a/a. Le scorte hanno subito una variazione negativa -0,5% t/t, mentre il canale estero ha contribuito per +0,7% t/t. Relativa- mente al mese di febbraio i traffici commerciali con l’estero fanno registrare una sensibile diminuzione del saldo commerciale che si porta in zona negativa a -0,2 mld€ a fronte di un saldo netto di +1,8 mld€

del mese precedente. Le importazioni hanno effet- tuato una decisa ripresa dopo l’arresto del mese precedente: +2,3% m/m anziché -1,1% m/m; le esportazioni aumentano in minor misura passando da -0,8% m/m a +0,6% m/m. Piuttosto buone le no- tizie provenienti dal settore indu- striale grazie ad una produzione aumentata di +0,6% m/m capace di portare il tasso annuale di variazio- ne a +4,1% a/a. Gli ordini all’indu- stria flettono di -0,7% m/m, ma possono contare su di una varia- zione tendenziale di +4,7% anno su anno. Per quan- to riguarda la domanda interna, è da segnalare un piccolo passo avanti delle vendite al dettaglio:

+0,3% m/m e +1,2% a/a, dopo che la variazione del mese precedente è stata rivista al rialzo. Pratica- mente invariati di poco al di sopra dei 55 punti gli indici PMI del settore manifatturiero e dei servizi;

l’indicatore ESI, invece, aumenta in misura più sen- sibile portandosi a 111,2 da 109,7 grazie ad un mi- glioramento nella componente industria e servizi e alla stabilità per le famiglie. Analizzando l’anda- mento dei prezzi è possibile notare come l’indice generale e quello depurato dalla componente ener- getica abbiano fatto registrare le stesse variazioni:

+0,7% m/m e +1,9% a/a. L’indice dei prezzi alla produzione nella misura congiunturale è aumentato di +0,3 m/m e +2,9% a/a. La stima flash relativa al mese di aprile segnala un leggero rallentamento dell’inflazione che aumenta di +1,8% m/m anziché di +1,9% m/m del mese di marzo. Per quanto ri- guarda la massa monetaria l’aggregato M3 accelera ancora in marzo da +10,0% a/a a +10,9% a/a.

• La seconda stima della crescita tedesca si attesta a +0,9% t/t su base congiunturale, le attese davano un +0,6%, mentre su base tendenziale accelera a +3,7% t/t da +3,1% t/t del trimestre precedente.

Volgendo l’attenzione al commercio con l’estero, si nota un forte miglioramento dei rapporti commer- ciali. La bilancia commerciale è migliorata, passan-

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Superiore alle attese la crescita economica

tedesca

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do da +10,8mld di € a +19,5mld di €. L’export è cresciuto in febbraio di +1,9% m/m da +0,0% m/m, mentre le importazioni sono aumentate di +5,6%

m/m da -1,8% m/m. Dal settore industriale giungo- no buone notizie. La produzione industriale cresce di +0,9% m/m su base congiunturale in linea con il mese precedente, mentre decelera su base annuale a +7,5% a/a da +8,1% a/a. Gli ordini all’industria ma- nifatturiera sono saliti di +3,9% m/m a febbraio do- po il calo di -0,3% m/m del mese precedente, rivi- sto da -1,0% m/m. La variazione tendenziale sale a +9,3% a/a da +8,2% a/a. Le vendite al dettaglio di marzo, incluse le auto, sono au-

mentate di +0,4% m/m. Tuttavia le vendite al netto delle auto hanno segnato un calo di -0,7% m/m, mentre il consenso si attendeva

?un aumento di +0,8% m/m. La fi- ducia degli investitori tedeschi è

balzata in aprile al massimo degli ultimi dieci mesi.

L’indice ZEW si è portato a 16.5, da 5.8 in marzo, contro le attese di 10. L’indice Ifo è tornato al suo livello di massimo storico da dicembre scorso e si attesta a 108,6 da 107,7. Analizzando i principali indici di prezzo si nota un aumento in marzo, anche se minore rispetto alla variazione congiunturale del- lo scorso mese. L’indice generale si attesta a +0,3%

m/m con il tendenziale che passa da +1,6% a/a a +1,9% a/a. L’indice dei prezzi del paniere armoniz- zato per l’Europa è aumentato di +0,2% m/m e +2,0% a/a anziché +0,5% m/m e +1,9% a/a. I prezzi alla produzione mostrano una variazione congiuntu- rale nulla su base mensile ed una decelerazione su base annuale: +2,8% a/a invece di +2,5% a/a.

• L’espansione economica francese nell’ultimo tri- mestre dell’anno si è mostrata in accelerazione ri- spetto al trimestre precedente. Il prodotto interno lordo è infatti cresciuto di +0,7% t/t, contro la cre- scita nulla del periodo precedente. Consumi ed in- vestimenti si sono dimostrati robusti, aumentando rispettivamente di +0,5% t/t e +1,5% t/t; il contribu- to aggregato alla crescita del Pil per queste due voci è stato di +0,7% t/t. Buona è stata anche la dinami- ca del canale estero che ha potuto contribuire alla crescita per +0,2% t/t, grazie ad un aumento delle esportazioni di +0,9% t/t. Gli indicatori dell’attività di impresa e industria sono discordanti: la produzio- ne aumenta la propria attività di +1,1% m/m, risul- tato che comunque lascia in zona negativa, -0,6%

a/a, l’indicatore tendenziale. Gli ordini all’industria subiscono un fisiologico aggiustamento dopo il grande balzo del mese precedente diminuendo di - 6,3% m/m; l’indice tendenziale conserva comunque

una variazione positiva di +1,4% a/a. Buone le informazioni provenienti dagli indicatori della do- manda. I consumi delle famiglie mettono a segno un discreto passo avanti nella misurazione tenden- ziale che accelera da +5,0% a/a a +6,3% a/a; la va- riazione mensile è stata di +0,7% m/m. Allo stesso tempo migliora leggermente l’indice di fiducia dei consumatori che passa da -22 a -20. Il mercato del lavoro registra dei progressi grazie a disoccupati in diminuzione e ad un tasso di disoccupazione passa- to da 8,4% a 8,3%. Per quanto riguarda i prezzi, l’indice generale dei prezzi al consumo aumenta di +0,4% m/m ed il tasso di variazio- ne annuale passa da +1,1% a/a a +1,2% a/a. Il paniere armonizzato per l’Europa aumenta in maniera analoga: +0,5% m/m e +1,2% a/a, in linea con le attese di mercato. Il tasso di variazione annuale dei prezzi alla produzione accelera da +1,6% a/a a +2,1% a/a.

Italia: giungono segnali negativi del settore industriale

Il quarto trimestre del 2006 conferma una fase posi- tiva di crescita economica per l’Italia. La crescita del prodotto interno si è attestata a +1,1% t/t e a +2,8% a/a su base tendenziale. Discreto l’andamen- to dei consumi, +0,2% t/t ed ancor più lusinghiero quello degli investimenti fissi,+1,8% t/t. Le esporta- zioni segnano un gran passo in avanti con +4,5% t/t anziché -1,7% t/t del periodo precedente. Le impor- tazioni conservano più o meno il tasso di crescita del T3:+2,0% trimestre su trimestre. Il saldo mensi- le della bilancia commerciale ha registrato un netto peggioramento per quanto riguarda il rapporto con i paesi UE, da +457 a -467 mln€. Rispetto a gennaio 2007 i dati registrano un aumento di +0,6% per le esportazioni e una diminuzione di -0,2% per le im- portazioni. È stato leggero, invece, il miglioramento del bilancio riguardante il commercio con i paesi extra-UE, salendo da -1160 a -924 mln€. Le espor- tazioni con i paesi extra-UE passano da +5,5% m/m a +1,4% m/m e le importazioni da -0,1% m/m a - 0,5% m/m. Fra gli indicatori dell’attività dell’im- presa e dell’industria emerge una situazione non del tutto incoraggiante. La produzione industriale di febbraio è scesa di -0,5% m/m e di -0,7% a/a, il da- to è sconfortante visto che anche la produzione con- giunturale di gennaio è stata rivista al ribasso da - 1,7%. Anche il fatturato industriale risulta negativo anche se migliora rispetto al mese precedente pas- sando su base congiunturale da -2,4% a -0,8%. Gli

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Segnali positivi dagli indicatori della domanda francesi

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ordini all’industria decrescono fortemente e passa- no a -0,3% m/m da +0,7% m/m. Analizzando gli in- dicatori della domanda giungono segnali confortan- ti: le vendite al dettaglio passano da -0,3% a +0,2%

su base congiunturale e da +0,0 a +0,4% su base tendenziale. L’indice ISAE è balzato inaspettata- mente da 95,6 a 98,2 nel mese di aprile, a seguito di un giudizio migliore sulla situazione corrente e da aspettative di crescita della produzione. L’indice di fiducia dei consumatori segnala invece un calo a 107,8 da 112,2. Per quanto riguarda il mercato del lavoro si nota la diminuzione dell’occupazione nel- le grandi imprese di -0,1% m/m, mentre il costo del lavoro delle grandi imprese sale di +0,7% m/m; al contempo aumentano le retribuzioni contrattuali, da -0,5% m/m a +0,5% sempre su base mensile. Per quanto riguarda la situazione dei prezzi, il CPI ha registrato una variazione mensile di +0,2% m/m a febbraio, analoga a quella riportata nel mese prece- dente, e una variazione tendenziale di +1,7% a/a.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo nel me- se di marzo ha segnato una variazione di +1,2%

m/m sul piano congiunturale e una variazione di +2,1% a/a in termini tendenziali, registrando una forte accelerazione rispetto al mese precedente.

Le previsioni per l’Italia Tassi interbancari

I tassi interbancari sono stati altalenanti nel corso dell’ultimo mese. La stima della crescita economica americana nel primo trimestre del 2007 si attesta su un livello moderato. Investimenti privati e mercato immobiliare restano i settori che mostrano i mag- giori segnali di debolezza. Ci si aspetta che l’econo- mia continuerà a crescere sul sentiero attuale ancora per molti mesi. Inoltre si sono ripresentati alcuni ri- schi inflazionistici, alimentati anche dal notevole aumento del costo del lavoro e del prezzo del petro- lio. Per quanto riguarda l’Area Euro la crescita del prodotto interno mostra segnali positivi. Le ultime indagini congiunturali prospettano una fase di cre- scita sostenuta, prossima al potenziale. Sembrano prospettarsi per Eurolandia nuove spinte inflazioni- stiche. Dato l’attuale contesto economico è verosi- mile attendersi che i tassi interbancari realizzino un leggero incremento nei mesi futuri, in funzione del- l’evoluzione dei dati economici e quindi delle con- seguenti decisioni di intervento da parte delle Ban- che Centrali. In particolare se la crescita negli Stati Uniti e nell’Area Euro rimanesse simile all’attuale, con pressioni inflazionistiche che si moderano nel tempo (scenario C), i tassi interbancari dovrebbero aumentare nei prossimi mesi ed attestarsi a +4,15%

per la scadenza ad un mese, +4,28% per la scadenza a tre mesi e +4,31% per quella a sei mesi a marzo 2008. Qualora la crescita globale sperimentasse un’accelerazione, a seguito di una ripresa di consu- mi ed investimenti, con l’emergere di una certa ten- sione sui prezzi dovuta al rincaro dei beni energetici e alla dinamica del costo del lavoro e dei salari (scenario B), i tre tassi interbancari considerati po- trebbero raggiungere alla fine dell’orizzonte di pre- visione un valore di +4,33% (1 mese), +4,47% (3 mesi) e +4,57% (6 mesi). Se entrambe le aree eco- nomiche subissero un rallentamento, imputabile ad un raffreddamento del clima di fiducia e ad una conseguente debolezza nei consumi negli Stati Uni- ti e anche del comparto industriale e della domanda interna in Europa (scenario A), i diversi tassi inter- bancari si porterebbero rispettivamente a +4,07%, +4,20% e +4,24% alla fine dell’orizzonte di previ- sione.

Struttura a termine

Nel mese di aprile si sono verificate alcune movi- mentazioni per i tassi di struttura a termine sulle va- rie scadenze. Nei prossimi mesi è probabile che i diversi tassi seguano un trend altalenante, a seconda della situazione economica. Nel caso in cui la cre- scita globale dovesse mantenersi analoga all’attuale (scenario C), i rendimenti sui Btp raggiungerebbero ad aprile 2008 quota +4,40% (3 anni), +4,44% (5 anni), +4,46% (7 anni) e +4,51% (10 anni). Se inve- ce l’espansione economica europea manifestasse un più deciso miglioramento, favorita dalla ripresa del- la domanda interna (scenario B), i rendimenti ri- marrebbero un po’ più elevati attestandosi su valori di +4,48%, +4,52%, +4,54%, +4,58% rispettiva- mente per le scadenze a 3,5,7 e 10 anni al termine dell’orizzonte previsivo considerato. Se infine do- vesse verificarsi un peggioramento della situazione economica europea (scenario A), il valore finale po- trebbe ridursi maggiormente, con il decennale a +4,43% ad aprile 2008.

Tassi bancari

Nel mese di febbraio il tasso medio sui depositi è aumentato di otto punti base, il tasso medio sugli impieghi di tre. Nei prossimi mesi si attende che entrambi mostrino una certa tendenza ad aumenta- re, diversa a seconda dell’evoluzione dell’ambiente economico. Nel caso in cui la crescita del prodotto europeo si mantenesse su di un passo simile all’at- tuale (scenario C), ci si aspetta che il tasso medio sugli impieghi manifesti una tendenza al rialzo fino a quota +5,68%, mentre il tasso medio sui depositi

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si attesti intorno ad un valore di +1,69%. Qualora l’Area dell’Euro sperimentasse una fase di crescita particolarmente sostenuta (scenario B), l’incremen- to di tassi attivi e passivi sarebbe più deciso ed essi raggiungerebbero rispettivamente quota +5,72% e +1,73% al termine dell’orizzonte di previsione. Se invece la congiuntura risultasse penalizzata, a causa di un possibile intimidimento della domanda inter- na (scenario A), il tasso sugli impieghi raggiunge- rebbe un massimo di +5,66% e quello sui depositi di +1,64% ad aprile 2008.

Volumi bancari

In base ai risultati delle simulazioni la variazione tendenziale del volume degli impieghi e dei deposi- ti seguirà un andamento oscillante nel periodo con- siderato. Nel caso in cui l’espansione economica europea non si discostasse troppo dagli attuali ritmi di crescita (scenario C), il tasso di variazione ten- denziale dei depositi toccherebbe un valore di +5,64% ad aprile del prossimo anno, mentre la va- riazione tendenziale del volume degli impieghi nel- lo stesso periodo dovrebbe essere di +11,61%.

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Variabili reali 1 mese 3 mesi 6 mesi 12 mesi

Produzione industriale * +0,8 +0,9 +1,1 +1,6

Inflazione +1,7 +1,7 +1,6 +1,7

Indice Comit 2143 2150 2140 2154

* Il tasso di crescita è calcolato su base annua

Tavola 1 – Gli indicatori economici

Tipologie di tassi 1 mese 3 mesi 6 mesi 12 mesi

Tasso di intervento sui p/t 4,12 4,26 4,28 4,30

Overnight 3,91 4,10 4,11 4,11

Interbancario 3 mesi 4,11 4,22 4,26 4,28

Tasso su Depositi * 1,65 1,66 1,69 1,70

Tasso su Impieghi * 5,60 5,64 5,65 5,66

BOT 3 mesi ** 4,12 4,26 4,28 4,30

BOT 6 mesi ** 4,16 4,17 4,19 4,21

BOT 12 mesi ** 4,22 4,24 4,23 4,26

BTP 10 anni ** 4,49 4,50 4,50 4,51

* Tassi medi

** Tassi lordi

Tavola 2 – Le previsioni a 12 mesi sui tassi d’interesse

Riferimenti

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