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PTEN, un’incredibile variabilità di espressione

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Academic year: 2021

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Pellegrin MC, et al. Medico e Bambino Pagine Elettroniche 2016; 19(7) http://www.medicoebambino.com/?id=PSR1607_20.html

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MeB – Pagine Elettroniche

Volume XIX

Settembre 2016

numero 7

I POSTER DEGLI SPECIALIZZANDI

PTEN, UN’INCREDIBILE VARIABILITÀ DI ESPRESSIONE

Maria Chiara Pellegrin

1

, Milena Mariani

2

, Silvia Maitz

2

, Francesca Bertola

3

, Angelo Selicorni

2

1Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università di Trieste

2UOS di Genetica Clinica Pediatrica, Fondazione MBBM, AO San Gerardo, Monza 3Consorzio di Biologia Molecolare, Monza

Indirizzo per corrispondenza: pellegrin@gmail.com Bruno presenta un quadro sindromico non del tutto

compreso. La storia di iper-accrescimento corporeo asso-ciato a ritardo intellettivo lieve-moderato (QI 54) e a di-smorfismi, come prognatismo e palato ogivale, ha fatto pensare a una sindrome di Sotos. L’analisi del gene NSD1 ha dato però esito negativo. Poiché array-CGH e analisi del locus FRAXA sono risultati nella norma, Bruno riceve diagnosi clinica di sindrome di Sotos ed esegue un fol-low-up annuale. Tutto cambia all’età di 18 anni, quando viene valorizzato, alla luce delle recenti ricerche geneti-che, un elemento clinico cruciale: la macrocrania. Nell’iper-accrescimento è stata infatti la circonferenza cranica a mantenersi sempre al di sopra del 97° percentile (con peso tra 90-97° percentile e altezza tra 50-75° per-centile) e a stabilirsi su un valore definitivo di ben 63 cm. Dopo pochi mesi arriva conferma che l’ipotesi è giusta: è presente in eterozigosi una mutazione patogenetica nel gene PTEN, regolatore della soppressione tumorale. La diagnosi rientra nelle PHTS (sindromi da tumori amarto-matosi causati da PTEN) e in particolare nello spettro ma-crocefalia-amartoma syndrome in cui sono comprese le sindromi di Cowden e di Bannayan-Riley-Ruvalcaba. Tali condizioni si caratterizzano per macrocefalia, lesioni mu-cocutanee (tricolemmomi, cheratosi acrali/plantari, papule papillomatose, macchie melanotiche genitali) e predispo-sizione a neoplasie maligne a carico di sistema nervoso,

mammella, tiroide ed endometrio. Costituiscono invece criteri minori il ritardo mentale (QI <75), lesioni benigne della tiroide (quali adenoma e gozzo multinodulare), poli-pi amartomatosi del tratto gastrointestinale, lipomi e fi-bromi, malattia fibrocistica della mammella, tumori o malformazioni del tratto genitourinario. Alla diagnosi Bruno risulta asintomatico e non presenta lesioni mucocu-tanee, alterazioni tiroidee o disturbi gastro-intestinali. Sangue occulto fecale, esame urine, eco addome ed eco tiroide risultano nella norma.

Il problema è che l’ereditarietà delle PHTS è autosomi-ca dominante (nel 10-50% dei autosomi-casi un genitore è affetto) e che nella famiglia di Bruno il fratello maggiore, la madre e la nonna materna si scoprono portatori della medesima mutazione. La diagnosi fatta a Bruno implica l’estensione dello screening tumorale anche ai suoi familiari, apparen-temente asintomatici e privi di macrocrania.

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