MINISTERO DI AGRICOLTURA INDUSTRIA E COMMERCIO
DIREZIONE GE;\ERALE DELLA STATISTICA
~~~~--
--~---STATISTICA
PELLECA
USE DI
MOI~TE
NEI
CO~IUNI
CAPOLUOGHI DI PROVINCIA O DI CIRCONDARIO
)1OR'l'1 VlOLE"TE A \'\"KXCTE I" 'l'LTTO IL ltEn"O
Anno 1883
HO~IA
l ND I C]~
INTRODUZIONE
Popob~ione
.
.Morti .
Elenco sistenmtico delle
~aUNe(li morte
Cause delle morti avvenute nei
~olllnnicapoluoghi di provinci:t e (li circoJl(lario (cifre
assolute)
Idem (cifre propor;t,ioDil1i ,t 10,000 lllorti) .
Idem (cifre propor;t,ioDibli it 10,I)UI) ahit:\Ilti)
Influemlt delle stagioni.
Influenza del sesso c dell' eUL
Cause di morte distinte secondo il ses,o
e
l'etit dei defunti (cifro proporz.
lia 10,000 morti)
Idem (cifre proporziomtli iL 10,000 alJitanti) .
Mortalitlt dei bambini legittimi ed illegittimi
C,w~e
(li morte negli imhvidui d'dii superiore
,l,10 anni distinte 8ecom10
la condizione e
la professione esercit:Lt:t (proporzione it
lUO morti) masehi
Idem (femmine)
Confronti intrrmtziOlmli
Statistica clelle cause di
mort(~in ,tlnmi Stati d'Europa e (l'Amoriclt (cifre assolute)
Idem (cifre proporziomtli a 1000 morti).
Idem (10000 ahitlLnti)
.Morti violente .
TA_VOLE
Cltuse delle Illorti iLvvenute in
cias~uncomune o luogo in cui ,Lvvenno
ht
morto
~umel'o
dci morti per ci'Lscnna
CRlliH1,dafisificati per mesi c
pCI'compartimenti
~Iorti
classifimti per sesso e per eUt.
1laschi morti in eUt RUperiol'e a Vi anni classificati per
prof(,~HioniFemmine morte in
CUIwperioro
lt15
anni
cla~sifimtcJler profcHHioni
'.
,
- I V
-APPEN DICE
Riassunto generale delle morti violente, per provincie e compartimenti.
Morti accidentali secondo le cause che le produssero, per provincie e compartimenti
Morti accidentali per mesi, seconelo le cause che le produssero .
Morti a,ccidentali per sesso e stato civile, secondo le cause che le produssero.
Morti accidentali per sesso e per etit, secondo le cause che le produssero .
Morti accidentali avvenute in individui d'etit inferiore a 1.5 anni,
classific~tt.isecondo le
pro-fessioni esercitate d;ti loro genitori.
Morti accidcnt:tli ;tvvenute
IIIinthvidui d'etit superiore lt 15 anni, classificati per
profes-sioni: maschi.
Idem: femmine.
Suicidi secontlo i mezzi di distruzione, per provincie e per compartimenti.
Suicidi secondo lo stttto civile delle persone, per compartimenti
Suicidi secondo lo stttto civile delle persone e i mezzi di distruzione.
Suicidi per mesi, in
ci~tscuncOlllpltrtimento e nel regno
SUIcidi secomlo i mezzi di distruzione per mesi.
Suicidi secondo l'eth, in ciltscun compartimento e nel regno
:Suicidi secondo l'etlL, e i mezzi di distru;lÌone
Suicidi chtssificati secondo la condizione o professione delle persone e l llleZZl di
distru-zio ne: maschi.
STATISTICA DELLE
CAUSI~
DI MORTE
Morti avvenute durante l'anno 1883 nei comuni capoluoghi di provincia e di circondario
INTRODUZIONE
È
questo
il
terzo anno che si pubblica la statistica delle cause di morte,
la
quale
viene compilata sulle dichiarazioni dei medici curanti; essa si limita, come negli anni
scorsi, ai comuni capoluoghi di provincia o di circondario (o distretto nel Veneto).
Popolazione. -
Que<ti comlmi, in numero di
284 (l),
avevano
compl~ssivamente,
secondo il censimento del 31 clicem bre
1881, 7,07;1,601
abitanti
(2).
Quantunque la
data del censimento sia anteriore di due anni a quello cui si riferisce l'indagine
sta-tistica, pure si è creduto di preferire il risultato di quell'operazione demografica alle
cifre calcolate sul movimento dello stato civile, col noto metodo che consiste
nell'ag-giungere alla cifra del censimento il numero dei nati nel
1882
e sottrarne il numero
(1) La statistica delle cause di morte rehttiva all'anno 1881 si limitava lL 281 comuni, non
essendosi potuto ottenere le notizie dei comuni di Gerace, Agordo e Fonzaso; nel
1:-1:-:2 mancavano
soltanto le notizie dei due ultimi comuni; nel
188:3 possimno presentlLre UlllL statisticlL completa
per tutti i
284 comuni capoluoghi.
(2) Pei comuni di Bobbio e Tempio Pausania la statistica riguardlL la sola popohtzione
twcen-trata, non quella sparsa per la campagna; pel comune di Campobasso è escluslL hL frazione di
Santo Stefltno con
802 abita.nti. Per questi comuni, nella tavola I del volume, è intliclLta soltanto
quella parte della popolazione, per la quale si poterono avere le notizie delle cause di morte. Il
totale della p0polazione presente in questi tre comuni, secondo il censimento, sarebbe:
- VI
-dei morti nello stesso anno; e ciò perchè nei comuni più popolosi (che appunto formano
oggetto di questa statistica)
l'
accrescimento annuale della popolazione è causato
non tanto dall'eccedenza delle Ilascite sulle morti, quanto dalla continua immigrazione
che avviene da altri comuni del regno
(1).
Per determinare la cifra della popolazione,
sì sarehbe potuto anche ricorrere alle notizie raccolte nei registri comunali d'anagrafe,
nei quali si cerca di tener conto dei movimenti d'immigrazione e di emigrazione; ma
oltrechè tali registri non sono tenuti regolarmente in tutti i comuni, è noto come le cifre
di popolazione che da essi
~i
ritavano, riescano generalmente superiori al vero (2).
Morti. -
Nei 284 comnni sndrletti, si verificarono in complesso, durante l'anno 1883,
20G,4;~Hca'li di morte
(:l);
cosicchè, in confronto ai dlle anni precedenti, si avrebbero
que"ti risultati:
1881.
18ì::l2.
1883.
ANNOi
i
Numeru (lpi eOlHlllli I 2~1 282 281 PopolaziullC' (31 dicembre 1881) 7on
017 7008 U77 7073 GOL -~----NnnlC'ro Morti !l('l morti ~m 1000 abitanti lUa 030 28.4, 201 228 28.7 205 ,130 20. O
L'aggravamento del quoziente della mortalitll dipende, in parte, dall'essersi
man-tenuto costante per tutti e tre gli anni ht cifra della popolazione del 18Bl , non astante
l'aumenti) verificatosi in qnesto periodo di tempo.
Nell'anno
1883
morirono in tutto il regno
794-,1 9G
individui, sopra un'l popolazione
di
:28,-tGH,G28
data dal cen.:imento, eosicchè si eh1e1"0 27.D morti sopra
1,000
abitanti,
il qnale rappOl:to è alquanto inferiore a quello trovato per i soli cOllluni capoluoghi.
Quantunque i lllfl(lici non smno per legge obbligati a dichiarare le malatt.ie che
hanno determinata la morte delle persone' affidate alle loro eure, nondimeno pochi
rifiutarono il loro concorso. La eau,a di
lllort(~
potè in tal modo e ,sere specificata
per
20:3,8\10
ca~i,
e re."tò ignota
pPl'I,G Hl, sia perchè il medico non volle produrre
(1) Ltl popolazione dci 284 comuni capoluoghi, cn,lcoLtbL Rul movimento clollo stato civile, era a131
dicembre 1882 di 7,117/ìU: sottmendone gli 8/)(j:l abitanti delle frazioni non comprese in questa
shltisticlL, rinmngono 7,lOS,!Jf>:l.
(2)
Ciò si spiega, col fatto che l'ufficio d\LmLgmfc non sempre può avere cognizione delle persone
che si tr,l,sforiscono llltrove: olllie llvvicne che molte di queste non vcng,Lno mai cancellilte neppure
per morte. (Veggasi, per nULggiori schillrimenti,
l'IlItrodlt::io}II' (/1 JJ/ul"iJJ/elltodello
stato ch'ilepel'
l'
(lJ/J/o1l-!8:2,pago
V
e
seg.).
(:3)
1,<1cifra esatta delle lllorti <lvvenute nei
:ZS.l
comuni. è
:ZO:J.8:Z0;
lllll. come giìl fu avvertito,
non sono comprese in
qllesb
stabstict\ tlleune fmziol1i ,lei comuni di Bobbio, Tempio PlLusania
- VII
-il certificato, sia perchè -il defunto non aveva avuto alcuna cura medica (1),
Siafinalmente, perchè la causa di morte non venne designata con termini abbastanza chiari
e preCIsI. Nel 1882 la causa di morte era rimasta ignota per 1,785 casi, nel 1881
per 2,695.
Luogo in cui avvenne la morte. -
Le morti avvenute
Jllciascuno dei tre anm
1881-82-83 si ripadiscono, secondo i luoghi nei quali fu
con~tatato
il decesso, nelle
proporzioni seguenti:
---~---CIFRE ASSOLUTE DgI lIfOlnI CIFHE PHOl'OIlZIONALI A 1000 MORTI
~---- - - -- - - -- - - --- ..
_-
- -ANNO I inI
I a in pubblici in aI
in puhhlici inI
in domicilio b~tituti (2) carcere (3) luogo apertoi
domicilio il:ltitnti carcere . ~lOgO aperto---
--- --I
l.88l.
148206 46814 1262 1277 750.2 237. O 6.4 6.4l.882
152923 45740 1101 1021 761. 6 227.8 5.5 5.1l.883
153667 4933
1 1254 1187 748. O 2·10.1 6.1 5.8 - - - ---~---_.__
.._
..---
-(I) Secondo i risultati del censimento del 1881, nei comuni capoluoghi di provincia e di
cir-condario (esclusi
i
capoluoghi di distretto) esercitavano la professione 6,960 medici e chirurghi, e
2,678 levatrici, ripartiti pelO compartimenti nel modo seguente:
-~---CAPOLUOGHI Numero
IH Popolazione Numero
Popolu7.iono
PROVINCIA E lJl CIRCONDARIO Popolazione dei medici media ù .. llo m~(1ia
lUPARTITI e chirurghi pcr
1111 medico levatrici Ipcr uuu levatrlee
PER COMPARTIMENTI ---.---~- - -
_
.. _ - - ---Piemonte. 614509 683 900 2Gii 2319 Liguria. 279 HO 352 794 111 1 98~ Lombardia 73360S 767 !)5G 4<14 1 ();)~ Veneto 403561 479 8·13 32·t 12,16 Emilia 7M~ 522 739 1013 198 3 7~O Umbria. 1M 372 107 1319 33 1:l7fì Marche. 1590GS 117 1360 ;J2 30GU Toscana. 602916 ;,s6 1029 282 21,J8 Lazio. 3.18 362 516 605 164 21H5Abruzzi e l\iolise 160811 152 1058 5·1 2 U78
CampanIa. 76-1 -178 1171 653 2U5 2591 Puglie. 269178 228 1181 66 4078 Basilicata. 5267:1 4! 1197 18 29ZG Calabri e 177 881 167 10G5 55 32:H Sicilia. 929 720 713 1304 257 3 (;18 Sardegna
: i
132 815 139 056 80 4 ~27 TOTALE. 65.1 1887 6960 938 2678 2439(2) Cioè in ospedali, ospizi di maternità, manicomi, brefotrofi, ospizi di carità e dei cronici,
ricoveri di mendicità, ecc.
- v I I I
-Circa un quarto delle persone venute a morte avevano trovato assistenza in speciali
ricoveri, soccorsi dalla pubblica carità (1). Le proporzioni però variano notevolmente
da regione a regione: infatti si è trovato:
Cifre proporzionali a 1,000 morti avvenute in ciascun compartimento.
COMPARTIMEN'l'I MOHTI 1IOHTI MOHTI MORTI
in puoblici
NEI QUALI SI 'l'UOV.\NO I COMUNI CAPOLUOGHI a domicilio istituti in carcere in altro luogo
._---~--
-Comuni capol noghi del Pj(,lllollte. 030.7 323. O 7.3 8. O
Id. Liguria. 7:J1.7 2GG.l 4.5 7.7 Id. Lombardia 623.3 370.7 2.1 3.9 l,l. Veneto. 727.7 261. 2 4. O 7.1 Id. Enlilia. 7,,4.1 237. O 4.2 4.7 Id. Umbriu. 756.2 228.9 9.3 5.6 Id. Marche. 781. O 186.9 21.1 8.0 Id. Toscana 711. 7 279.5 3.3 G,5 Id. Lazio. 666.4 310.5 13.5 9.6
Id. Abruzzi e Molise 879.1 105.2 11.2 4.5
Id. Campania. 800.3 187.1 8.4 4.2
Id. Puglie 935.4 54.9 4.3 5.4
Id. Basilicata. 936.5 51.7 5.7 3.1
Id. Calabrie 807.6 182.2 5.4 4.8
Id. Sicilia 818.2
!lo.
3 4.0 4.5Id. Sardegna. 831. 9 118.9 30.7 15.5
TOTALE DEI COMUNI. 7-IR.o 2·10. I 6. I 5. 8
Nei comuni della Lombardia, del Piemonte e della provincia romana, i quali
dispongono di numerosi e grandi ospedali, la mortalità avvenuta in pubblici istituti
è cinque o sei volte più grande che nei comuni delle Puglie e della Basilicata.
Per lo stesso motivo le proporzioni dei morti negli ospedali
SIfanno più grandi,
quando si limiti l'esame ai comuni più popolosi.
Napoli Milano Roma. Torino COMUNI Palermo. Firenze. Genova. Venezia. Mpssilla. Bologna. Catania. Livorno. Ferrara. Padova Verona Brescia - IX
-I NU:MERO DEI :MORTI l\hmTI IN PUBBLICI IS'l'l'fU'fr
I
1881--1--188:) - . 1 _ _ _ _ _ _T
l;~) G3~) 1-1 (-iO;) H GU:! 10 L26 ;~ 1:21 2 (ili! 2771 li ~)27 73:H 2 (jO~ 2275 li :! 17 G OtH 1087 377:1 1 :1Ii:; 1537 3372 3008 :1 726 i 11.,7 11(53 31DO 3 O;];; 5:17 1517 561 518 51,) 2H7 5G8 572 587 2102 21:}2 2250 802 80:; 1899 18S:; G2S GGSGn
2328 2350 24315 975 1002 10153MOR'!'I IN POlllU .. lCI lS'l'ITU'l'I SOPRA lODO MOl~TI
lRHI 1H82 1883 171 215 380 380 3215 lliG 2015 3G5 >lll 381 :HG 383 !li:! 171 310 338 1HO 171 190 231 20·1 379 379 325 352 3G7 410 42G 4315
Se
SIconfrontano le ciutl italiane con cittù o Stati esteri,
SItrova che questi
danno quasi tutti ur. minor numero di morti in pubblici istituti.
STATI E CITTÀ Parigi. . Berlino. Londra. Vienna. Francia. Prussia.
Id. (comuni urbani)
Inghilterra. . . .
Austria ei.-;lcitana. là. (15 cittù, prineipn.1i) . Italia (284 capoluoghi) . . .
Id. (16 comuni Vl'ineipali)
i Auno di 1 U:-;KCl'VaZJQllC !
i
1RRI 1882 1RHI lRRO lS81 ISS1 lSK;; Morti Totale in pnllblid dei Illorti i~titl.lti 570Gj) 1il iGO 32 2~ t G 701 82 U1B 838 2:17 iJG !H8 712 Gi)R :11 G:jG 27:3 D71 "l H7 18 ~J3 Mortii
negli iHtitllti HU 1000 IllOrti 2G7 208 1HU fiG 101 102 47 :HiO 2·W 301Soltanto le cittil dell' A l1stria sono
111migliori condizioni delle cittù italiane, qumto
-
x
-S'intende facilmente che in una città o in un gruppo di città,
il
numero dei morti
negli ospedali sia maggiore che in un intero Stato, perchè gli istituti ospitalieri si
trovano d'ordinario nei comuni più popolosi. Ma la maggior proporzione che si osserva
nelle città italiane in confronto alle estere si spiega, oltre che per la ricchezza di
opere pie di cui va gloriosa l'Italia, anche per la minore importanza data presso di
noi al sistema di soccorso agli infermi a domicilio.
Il maggior numero di morti in carcere si osserva in Sardegna e nelle Marche: di
que.3to dato numerico terrà conto l'Amministrazione delle carceri, ponendo a
con-fronto il numero dei morti col numero dei detenuti.
Le morti in luogo pubblico (sulla via, o in fiume o lago, o in mare, ecc.) avvennero
con maggiore frequenza in Sardegna, dove si ha una numerosa popolazione addetta
ai lavori delle miniere, e in Roma per il grande sviluppo dei lavori edilizi in questa
ultima città. Si vedrà infatti che in questi due ultimi compartimenti avvenne il maggior
numero di morti violente per infortunio.
Cause di morte. -
Essendo stati fatti da medici autorevoli alcuni appunti all'elenco
sistematico delle cause di morte, che aveva servito per le pubblicazioni degli anni
1881 e 1882, questo Ministero diede incarico ad una Commissione medica di rivedere
l'elenco anzidetto, e di proporre quelle modificazioni che stimasse opportune, perchè
dal lavoro statistico già avviato si potesse ottenere maggior profitto nell'interesse
della scienza e della pubblica amministrazione (1). La Commissione, compostà dei signori
professori
1. Moleschott, A. Conadi, C. Tommasi-Crudeli, F. Cardarelli, L. Galassi e
D. Toscani, l'adunatasi nei giorni 7, 9,
lO, 11 e 12 dicembre dello scorso anno,
compilò il seguente elenco, in
ba~e
al quale furono e3eguiti gli spogli per l'anno
1883,
che formano oggetto della presente pubblicazione.
(1)
Nel
1876
il Ministero d'i1gricoltUl'i1, industrii1 e commercio i8tituivi1 uni1 Commissione medici1,
composta dei signori professori C. Mi1ggiomni, F. Ratti, P. Ct1stiglioni, A. Cormdi, A. Murri,
G. Sormani e dotto E. Rey, perchè studii1sse l'ordini1mento di uni1 sti1tistiCi1 delle Ci1use di morte.
Questi1 Commissione presentò, ('.ome l'isult..to de' suoi studi, un elenco sistenmtico delle Ci1use di
morte, distinte in
28;3
voci, il quale fu pubblicato nel voI. 6, serie
P,
degli Annali di Statistica.
Circosti1nze imprevellute fecero riti1rc!:1re l'ttttuazione di quel progmmmi1; però un nuovo voto
della Giunti1 Centmle di statistictt (om Consiglio superiore di sti1tistiCi1) sopm relazione del professor
G. Sormani CAnnali di Statistica, serie 2", voI. 15, pttg.
232)
eccitò il Ministero a non indugii1re
più oltre
1:1
proposta indagine. In lJi1ri tempo si credette espediente di aggruppi1re alcune voci
del!i1 cl:1ssifici1zione in cfttegorie più complesse.
- X I
-ELENOO SISTEMATICO DELLE OAUSE DI MORTE
CLASSE
I
Malattie t'el((li
e t'izi
congelliti.
l.
Asfissia nel parto.
2.
Idrocefalo.
3.
Ernie cerebrali; spina bifida.
4. Cianosi.
5. Atresia, (delle narici, dell' esof"go,
del-L,no,
ecc.).
6.
Labbro leporino complicato (gola lupina).
7.
Altre mostruosità.
8.
Immaturità, atrofi,t, atelectasia polmonare.
CLASSEII
Mcclattie int'ettive, miasmaticlle e contagiose.
9. Vaiuolo.
lO.
Morbillo (rosoliaj.
11. SC>1rlattina.
12.
Risipola.
1;:).
Febbre migliare.
14. Febbre tifoide (ileo-tifo).
15. Tifo petecchiale (tifo esantema,tico)
16. M cningite cerebro-spinale epidemic'L.
17. Difterite (crup difterico ed >tUre forme
clifteriche).
18.
Ipertosse (tosse ·convulsiv>t).
19. Grippe o influenza.
20. Febbri da malaria ed infezioni cronic!Je
da nUllari'1.
21. Dissenteria.
22.
ColènL asiatico.
2:3. Sifilid e.
24. Setticemia (pioemi>t, cangrena nosocomi,tle).
2,s. Pustola maligml, ClLrbonchio.
26. Moccio (farcino, cimurro).
27. LebLra (mal di Comacchio, elefantiasi dei
greci).
28. R'Lbhi,t (idrofobin.).
:W.
Altre nmhtttie infettive, miasmatiche e
contllgiose.
CLASSE
III
l'lfal((tlie
costituzionali.
:lO.
Tubercolosi generale e sue m,tnifest'L7.ioni
locitli.
(I)
;)1.Scrofoht disseminata.
:12. R>1chitide.
~l3.Osteomalacia.
04.
Anemi>1.
05.
Clorosi.
06.
Leucocitemia.
37. Porpom emorragica.
38.
Scorbuto.
39. Marasmo senile.
40.
Pellagra.
41.
Gotta.
42. Di,"Lete mellito ed insipido.
4;3. 'l'ulllori nmligni (c,Lncro, sarcoma,
mixo-nUL,
ecc.).
CLASSE
IV
~M((l((ttie
(lei
Hi~telltane/'coso.
44. Apoplessift (emol'ragift cerebrale,
conge-stione, ecc).
4:i. Meningite semplice.
46. l\Ieningite tubercolare.
47. Encef,dite.
48. Iclrocefalo (esclusi i cftsi congeniti).
49. JIilielite. Emorragiit spina,le.
50. ]YIeningite spinale.
51. 'l'ltbe dorsale.
!):l.
'l'ulUori cerebrali ed altri intracranici.
,;8.
'l'ulUori spimtli ed altri intmmchidei.
54. Epilessia.
- XII
-55.
Corea.
56.
Tetano e trisma traumatico.
57.
Tetano per altre cause.
58.
Eclampsia.
59. Demenza paralitica.
60.
Successioni della pazzia.
CLASSE
V
Malattie degli 01'9ani dei sellsi.
61. Malattie degli occhi.
62.
Malattie degli orecchi.
Cr.ASSE
VI
Malattie dell' apparato respiratorio.
63.
Delle fosse nasali (tumori, epistassi, ecc.).
64.
Della trachea e laringe (laringite, ascesso
della laringe, spasmo ed edema della
glottide, tumori, ecc.).
65.
Crup non difterico.
66.
Dei bronchi (bronchite acuta e cronica,
bronchite capillare, bronchiectasia).
67. Della pleura e del mediastino (pleurite,
idrotorace, empiema, pneumotorace,
asces-si del mediastino, ecc.).
68.
Congestione polmonare ed apoplessia
pol-monare, pneumorragia.
69.
Pneumonite craposa e catarrale acutft.
70.
Pneumonite cronica, ecc.
71. Tubercolosi polmona,re.
72.
Della tiroide (gozzo, ascesso, ecc.).
73.
Asma.
74.
Adenite ed adenia toracica.
75.
Affezioni del diaframma.
Cr.ASSIo: VII
~Malattic
dell' apparato circolatorio.
76. Delle arterie (emorragia, endmU'terite,
ate-ron1<18ia, aneurisma., tumori
teleangiecta-sici, e
111bolo).
77. Delle vene (flebite, varici, trombosi).
78.
Dei vasi linflttici (linf<tngioite).
70. Cangrenft degli arti.
80.
Del cuore (endocludite, lesioni valvolari
- della mitrale, della tricuspidale, delle
semilunari, ecc. - rottura, ecc.).
81.
Del pericardio (pericardite, idrocardio, ecc.).
82.
Angina pectori8.
83.
Sincope.
CLASSE
VIII
Malattl:e dell' apparato digaente
84.
Della bocca (mughetto, afte, noma, ecc.).
85.
Della lingua (glossite, tumori, ecc.).
86. Della parotide (parotite, tumori, ecc.).
87.
Delle tonsille, della faringe e dell'esofago,
(ascessi, restringimento dell'esofago, ecc.).
88.
Gastrite.
89.
Ulcera t'Otonpa dello stomaco
90.
Tumori dello stomaco (restringimento
pi-lorico, ecc.).
91.
Epatite, cirrosi.
92.
Atrofia gialla acuta del fegato
93.
Tumori del fegato.
94.
Echinococchi del fegato.
95. Calcoli biliari.
96.
Itterizia.
97.
Della milza (splenite, rottura, tumori, ecc.)
98.
Del pancreas (pancreatite, tumori, ecc.).
99.
Enterite, diarrea, colèra indigrno.
100.
Emorragia intestinale.
101.
Volvolo.
102.
Tumori intestinali.
103.
Ernie intestinali.
104.
Parassiti intestinali.
105.
Tabe mesenterica.
106.
Peritonite.
107.
Idrope-ascite.
108.
Tumori addominali, asceSSI addominali.
CLASSE
IX
~Malattie
dell' apparato w·opoietico.
109.
Dei reni (nefl'ite, pielite, albuminuria,
ure-mia, calcoli, tumori).
110. Della vescica (cistite
~cutae cronica,
fistola, calcoli, paralisi e tumori).
111. Dell 'uretra e della prostata (fistola,
asces-so, ipertrofht della prostata).
112. Delle capsule soprarrenali.
CLASSE
X
Malattie dell' app((/·ato sessHale
113. Dei testicoli (tumori, ecc.).
114. Dell' ovaia (oval'ite, cisti, idrope, ecc.).
IV).
Dell'utero e della vagina all'infuori del
puerperio (metrite, ematocele,
metrorra-gia, tumori, vulvite, ecc.).
,"
- XIII
CLASSE
XI
Malattie di gl'avidanza, parto e pue'·po·io.
117.
Gravidanza estrauterina.
118. Metrorragia.
119.
Distocia.
120. Eclampsia puerperale.
121. Febbre puerperale.
122. Pelvi - e metroperitonite puerperale.
123. Sincope.
CLASSI.,
XII
}([alatfie della pelle e del tessuto sottoclItanto.
124. Flemmone, ascesso, cangrena della pelle.
125. Elefantiasi degli arabi.
126. Favo.
127. Pemfigo, eczema (crosta bttea, psoriasi,
ectima, ecc.).
128. Sclerema.
CLASSIl
XIII
}([alattie dell' appal'llto locoli/otore.
129. Delle ossa (periostite, osteite, osteomielite,
carie, necrosi, tumori, ecc.).
130. Delle articolazioni(tumori bianchi,
artro-cace, sinovite fungosa).
131. MaJe di Pott.
132. Reumatismo articolare acuto.
133. Reumatismo cronico.
134. Psoite.
135. Atrofia muscolare progressiva.
CLASSE
XIV
Morti accidentali.
136. Per ubbriachezza.
137. Per annegamento.
138. Per freddo.
139. Per insolazione.
140. Per fulminar.ione.
141.
Per caduta.
142. Per esplosione di polvere o dinrtmite, per
scoppio di arma da fuoco
Odi mine.
143. Per ferite da trtglio.
144. Por lesioni prodotte da macchine agrarie
ed industriali.
145. Per schirtccirtuH'nto da frane entro cave
o miniere, da altre frane, da vahtnghe
di neve, drt
c~tdutad'alberi o d'altri
corpi; sotto veicoli o cavalli, sotto
con-vogli ferroviari, ecc.
1 t6. Per violenze d\tnimali.
147. Per ustioni.
148. Per in'l,nizi01H'.
149. Per soffocamento.
150. Per lLsfissirt.
151. Per morsi di vipera o di ltltri rtnilllrtli
ve-lenosi.
CLAHSE
XV
Avveleilaillenti.
152. Avvelenamenti acuti rtccidenktli.
l!);~.
Avvelenamenti cronici acciclcntltli.
154. Avvelenamenti professionali.
155. Alcoolismo (delil·/ltll! ti'clIlcns).
CI.AoSB
XVI
Snicidi.
156. Per annegamento.
157. Con armi da fuoco.
151::'. Con
,trmi da titglio.
Vi9. Per impiccamento.
160. Per precipitazione.
161. Per schiacciitlnento sotto convogli
ferro-viari, sotto tram, ecc.
162. Per avvelemunento.
163. Per asfissia.
164. Per altri mezzi.
CLASSB
XVII.
165. Omicidi.
CLASSE
X VrrI.
166. Per con'dauna ,tll'estremo supplizio.
CLASSE
XIX.
- XIV
-Le numerose trasposizioni di voci, rispetto all'elenco adottato prima,
(1)
non
per-mettono di istituire
il
parallelo fra l'anno 1883 e i due precedenti per tutte le forme
morbose; perciò i confronti sul triennio dovettero limitarsi ad un certo numero di esse.
Le cause di morte, esaminate in rapporto ai vari coefficienti demografici, vennero
classificate in cinque tavole. N ella tavola I è indicato per ciascun comune il numero
delle morti causate dalle malattie più frequenti o più caratteristiche per la nosografia
locale e dalle lesioni accidentali o volontarie. Nella tavola II sono indicate, per
ciascun gruppo di comuni posti in uno stesso compartimento, le morti avvenute
IIIogni mese, distinte secondo l'elenco nosologìco sopra riportato. N ella tavola III le
cause di morte sono classificate in rapporto al sesso ed all' età dei deflln ti; inoltre
i morti d'età inferiore a 5 anni furono distinti secondo l'origine legittima od
ille-gittima. Per ultimo, nelle tavole IV e V, le morti avvenute in persone d'età superiore
a 15 anni (maschi e femmine) sono messe in rapporto alla condizione o professione
esercitata.
Distinguendo le morti avvenute nel 188:3 nelle 17 classi, eli cui si compone l'elenco (2)
(escluse le morti per causa ignota o non specificata), si hanno, sopra 10,000 morti
registrate in ciascun compartimento, le proporzioni indicate nella tavola
A).
(1) Le differenze f!"ll questo elenco e quello che 1m servito per
ho
stl1tistictI degli l1nm
pre-cedenti sono le seguenti:
CAUt!E DI l\IURTB
Cl'Up non difterico. Urolnia . . . Atrofia infantile Cachessia palustre o
Lebbra . . o • • • •
Rahùia . . . . Reumatismo articolare acnto . Reumati8nlO cronico •
rrnhcrcolosi mcningeUr .. Tumori m~tliglli. . . . .
AlcooliHmo • . . . • . . • Asfissia nel parto. . . . . Avvelenamenti accitlcnta,li.
rVHTO CHE OCCUPAVANO NELL'EL]~NCO
DEL 1881.
Classe Il. l\Ialattie infettiv,,-'.
Classe II. }Ialattio infettivo. .
Classe III. Malattie costituzionali.
id. 1<1.
Cl(/8s(: III. Malattie co~titnzionali.
('l((SiW .. "(Il". l\lorti accideIlta.li . . .
C1uss(' III. l\Ialatt.ie costituzionali.
l,I. Id. id. Id. Id. hl. 1<1. Ili. Id. Id. ('Iasse
.xn
r , l\IUl't.i acchlcnta,li. .ClaSSi! .. \.1 J '". Morti aecidentali. .
POSTO CHE OCCUP,\N0
NELL'ELENCO ATTUALE
Classe V l. 1tIalattic dèll' apparato l'espi-ratorio.
Classe IX. l\Ialattie dell' apparato lIro-poieti(·o.
Clas8e 1. l\Ialattie fetali e vizi congeniti.
Cht8Se Il. l\Ialattie infettive.
Classe II. ::\Ialattie illfettive.
id. Id.
Clas.'w ~Y. 1\Ialattie del!' apparato ]oco-motol'P.
Cl(/...;.'w .... \. l\I,dattie dt'll' apparato loco-lllot.ure.
Cla88e V'1. l\Ialattic dell'apparato
1'0Rpi-ratul'iu.
Classe IY. l\Ialattie dcI HiKtcma nE'rVOHO.
Y(?1l11f'l'O lasciati fl'<~ le malattie costitu-:t.iullali sult,Lllto i tmnuri Iualigni di~
sel!liuati (caucrro:ìi generale); i tumori Inaliglli localizzati velinero classifi-cati BOt.to la clasHc speciale dell'or-ganu all'etto.
C'7as.'-w .:(Y. Avvelenamenti.
C!((SSl~ lo 1\1alaHie fetali e vizi congeniti. ClWi,.,'e .... yJ"". Avyclcnalncnti.
Inoltre alcuni gruppi di malattie, che priuH\ enlno compresi m mm voce solot, vennero
1'1-partiti in più voci.
TAVOL.\ A.
Cause di morte distinte per classi
(cifre proporzionali a
10,000
morti
l •COMPARTIMENTI
NEI QUALI
SI TROV~\NO I COMUNI
CAPOL UOGHI DI PROVINCIA
E DI CIRCO~DARIO ~ o <:l;"-Sr;
~:g
~~
-\JQ) - \ J o ~ ~ ~ Q Cl) o ... (!).-
...,"
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I
I
_ I 2 3 4 I --I~I-'--~--Piemonte. LiguTia . . LonlbaTdia . . Veneto . . Elnilia . . Ulnbria l'tI'l'che . Toscana. Lazio . . A bruzzi e l\Iolìsc CUlnpania. Puglie . . . ,Basilicata . Calabrie. Sicilia . . Sardegna ...TOTALE DEI COMUNI.
550.
o
11335.o
580 • .l'1~.u.
o
665.5 815.5 620.o
1468.7I
715.411169.6 1081.3 1191.8 913.8i
1078.o
1230.2 H60.5 925.2 1H9.5 961. 9 697. ·1 503.1 654.8 299.1 474.7 459.2 417.4 452.1 485.1I
645· 7'
I
130·1. 3 1333.3 1175.8 1-137.6 1625.3 1585.7 1270.3 2390.5 3310.5 2432.6 2-154. O 22~)O. 6 15°8. 8 981. 3lao.4
826. O H06.9 1019.1 1313.6 910.0 1274.3 481. 7 lG2::l.5 652.5 1.137.\) 506.5 12V;'1.5 436.7 118G.7 383.8 877. 3 431. 2 773.1 630.1 896.8 827.8 1027.3 797-7 I23o·0 .S .S Q)8
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- -
XVI-Le morti per malattie fetali e
VIZIcongeniti ilono relativamente più frequenti nel
comuni dell'Umbria, delle Marche, dell'Emilia e del Veneto (s'intende sempre
uni-camente dei comuni capoluoghi di provincia e di circondario), e raggiungono il
minimo nella Campania, nelle Puglie, nella Basilicata, nella Calabria e nelle isole di
Sicilia e Sardegna. questo fatto concorda coi risultati del movimento dello stato civile,
il quale assegna appunto al primo gruppo di provincie la massima mortalità nel primo
mese di vita, e la minima al secondo (1). Le malattie infettive, mia'lmatiche e
con-tagiose conservano
In,
stessa distribuzione geografica degli anni precedenti, vale a dire
tutti i comuni posti al nord di Homa presentano nna media inferiore alla media
generale del regno, e quelli al sud di Roma (esclmm la Campania) presentano una
media maggiore. Nel gruppo delle malattie costituzionali tengono il primo posto
i
comuni del Veneto, della Lombardia, delle Marehe, dell'Emilia, della Toscana e
dell'Umbria e danno invece minor numero eli morti i comuni dell'Italia meridionale e
della, Sicilia, Questa, distrihnzione dipende specialmente (lal numero ragguardevole di
casi di morte per pellagra, malattia ignota nelle provincie napoletana e nelle dne isole.
Apparisce dalla bwola A) essere più fre(inenti, in generale, nei comuni dell'Italia
settentrionale le morti Iler malattie dell' apparato circolatorio, dell' apparato
loco-motore, del parto e del puerperio, e le morti per avvelenamento (ltCcidentale e
professionale e da abnso di bevande "'piritose) e per suici(lio, mentre invece
i
comuni
dell'Italia meridionale occupano una mortalità più elevata per malattie dell'apparato
digerente. Le morti accidentali flu'ono specialmente numerose in Sardegna, a cagione
probabilmente del gran numero di operai addetti alle miniere;
i
suicidi più
special-mente in Homa, Liguria e ::lardegna. l"m le 811 morti ascritte a questa classe, se ne
contano alcune avvenute sotto
l'influ~nza
di uno stato morboso grave. Così si ebbero
15 suicidi causati da mania, 11 da rellagm e 2 da delirio alcoolico (2). Gli Abruzzi,
la Sicilia e la Campania hanno avuto il maggior numero di morti per omicidio (3).
Mtt
meglio di
que~to
sguardo generale sulle
clas~i
di malattie, ognuna delle quali
comprende cause di morte molto diverse, varranno a dare un 'idea della geografia
nosologica delle singole regioni italiane, i prospetti
B),
C) e D), nei quali vennero
prese in esame alcune forme morbose speciali. Inoltre, per queste malattie si è potuto
stabilire nn confronto fra l'anllo
188:3
ed i due precedenti (4).
(1)
Veggasi G.
SOmL\Nl, La J/Io}·t((llt,ì di'I neonati nrlTe l'a/"Ie P}'oI'IJlc/ed'Italia.
Nota letta al
R. Istituto lombardo di
scien~ec lettere nelì\tl1nnanz,t del
lO
maggio
1888.
(2) Inoltre si ebbero
il
individui i qlmli
~itolsero
llt
vi L, perchè aJfetti cb nml>tttia Ìncur<1bile.
(H)
T~a stati~tic,tdegli omicidi, fOlllbta faille
dichiltm~ionidegli
uffi~icomunali e dei medici
curanti, non presenta sufficienti ll"tmm:ie
cl'
es;tttez~<t:giacchè molte volte il medico dichiara,
sol-tanto che
la.
morte è st'ttlt determinabt eht
I1lmlesione org,wicn, senza, specificare se quesbt sia
aceidentttle o causatlt da 111<tnO omicida. Solo l'autorità
giUlli~i'lriapuò, col tempo e dietro le
pe-rizie opportune, st<tlJilire se un
ca~odi morte sia o no
drLchls.,ificare fm gli omicidi. Si è aperta
nel1<1 stlttistic<t delle cause di morte mm rubrica speciale per glI omicidi, perchè questi non si
potevano confondere colle altre chtssi di morti violente.
11Mnon
~ipuò dare alL, medesima che
U11 v"lore pmamente reLttivo. Llt cifra es,etta degli omicidi si deve ricercare nella statistica
giu-diziaria penale.
...
- XVII
-In tutti e tre gli anni il numero massimo di bamhini morti asfittici nel parto
è
dato dai comnni del Veneto, il minimo da !loma; i comnni dell' Italia
settentrio-nale sembrano soffrire per questa cansa una mortalitlL lliù elevata che non i comuni
dell'Italia meridionale e delle isole. Nè si potrehlw attribnire questo faHo ad un'assistema
meno accurata prestata alle donne padorienti nei primi comuni, giacchè si
è
visto (1)
che i comuni dell' Italia settentrionale dispongono, relativamente alla popolazione,
di un numero di levahici maggiore che nel
re~to
d'Italia. (bserviamo invece che in
quelli sono più frequenti le forme gravi della rachitide,
la
quale detenlliw1 appunto
una maggIOre mortalith nel Veneto e
ll'311'
Emilia, in confronto ai comuni dell' Italia
meridionale.
La mortalità per malattie infL'ttive in complesso va diminuendo (1all"tmo all' altro
anno. Esse C1m,arono nell'1881 -
50,0; nel 1882 -
49,0; nel 1883 -
44,1 morti
sopra
lO mila abitanti. Nel 1883
(j\le~te
malattie rnppre-;cntano il15
%delle morti;
vi furono però 19 comuni, nei quali le mahttie infettive Ca1W1rOllO oltre il 30
%delle morti.
CO:\WNI
--~-~
Spilimbergo. S. Douà ,li Piave Vergato. Arezzo Grosseto Avezzano
I
Morti per mala,Hie infettive 52 7D 100 418 112 65 Proporz. a 1111J morti 3t 3i 51 33 iG 37I
, : , , II
CO:lWXI S. B.ll't. in Galdo ::\IatoriL . RO:;S,LllO CatlLuiu,. Acirca.lo P<1tti. Corleone. ---~~----"-'-_._-_._._----II
l\Iortì lWT. I malat.tie!
Ìufl'ttivo . ~~-- -GI 3:?:3 20~nu
280 102 233 1)ropor2. " lUI! morti ~-I---31 Termini 513I
i
I\J o(lica. ;HI
Noto. 30 1~C'mpio , 31 Iglesi'Ls. 3r:i Oristano ,12 ----~ .. -2L5 57 321 31 191 38 31 32 1U 30 58 33 i -- _.~._-_ _.~._-_ ol,a malattia infettiva che ha cansato il maggIOr numero di morti fu
la
febbre
ti-foide (655\l
=
9,3
%00
abitanti), vengono in seguito in ordine decre,cenre, la
difterite
(6009
=
8,5
%00)'il
1I/Orbilto (5562
:~-=
7,9
O,tOOfl)'la
feM/'e da 1!lularia (3252
=
4,6
% (0),la
scaJ"lattiJlrt
(1990
==
2,8
% 00),la
dissenteria
(198!)
=-=
2,8
°/
(00 ),l'
iperto8se
(1000
=
2,3
%(0)'
la
sifilùl~
(1079
=
1,5
il/ODO)'la
risij!07a
(1071
=
l,;)
%0),il
vaiuolo
(406
=
0,7
0/
000 ),e la
(i'bbre
pWipem71'
(448
=-=
0,6
0/0(0),La mortalità massima per
{ebbre
tifoide si
è
osservata nei comuni di Cagliari,
Valdohbiadene, Larino, Alcamo, Bari e Brescia; nei tre primi essa supera il decimo
della mortt\liti"t generale. Li\
cliftcrite
i\
stab
e'liziule specialmente nei comuni di
Ma-tei'a (44
or
morti), di Vergato (42
%),
di 'rempio (24
%),
di Cento ed Occhinhello (17
%)
e di Ferrara (12
%);
in dodici comuni essa superi) il decimo della mortalità
gene-rale.
Co~ì
pure il
morbillo
causò più eli
1\0
delle morti in 11 comuni, toccando il
suo massimo in Termini (23
%),
Mortara (18
0/0)1
Rossano (17
Ofo),
e Modica (15
%).
(1) Veggasi h1t nota (1) a pagina
VlI.TAVOLA B.
COMPARTmmNTI
nei flnalisi Imano i comnni
Veneto. Emilia. Umbria. Marche. TOHCUWL BaHilicata. Calabrio Sicilia. Sardegna. TUTALE DEI COMUNI - XVIII-Cause delle morti avvenute nei comuni capoluoghi di provincia e di
- XIX
-circondario (o distretto) ripartite per compartimenti (Cifl'e assolute)
DI MORTE
~..,
H o E-< 372
o"
.~"
~"
<:) 38rana sotto altra voce. Por avere le cifre riporta,te nella colonna 14 (altre malattie infettive) furono introdotte nell'eleuco nosologico, che ha servito di morte registrati sotto in. 30,46 e 71 dell'e]enco; sotto la voce" tumori maligni, fI per l'anno 1883, oltre i casi di morte per cancerosi diffusa; confusi cogli altri casi di morte per malattia ,li quel dato organo. - (2) Per gli anni 1881 e 1882 sono state çomprese coll'.poples .• i. le mor!!
TAVOLA C. COMPAItT]~IENT] nei quali
si trovano
comuni
1881 Piemoute • . " lRR2 1883 1881 Liguria • • . • . 1 KH~ 18S:! 1881 Lornbardia. • . • 1HH2 188:! 1881 Veneto . . . . . 188~ 1883 1881 Emilia. 1HR2 188:! 1881 Umbria . 1 HH2 1883 1881 l\farehc . • . • . 1 HHj 188;) 1881 TO!-lctLu:l. • • . , 18H2 188:; 1881 Lazio • . • . " HiH::! 18S:; 1881 Abruzzi. . . • . 1 RH:! 188:; 1881 Campania. . • . 18H2 1Btì;) 1881 Puglie. . . . . . 1HHj 18S:l 18Ml Basilicata. . . . 18H~ 188:; 1881 Calabl'ie. . . . . 1~~:! Sicilia . . . . TOTALE Dr~I COMUNI. 188:1 1881 1HH2 ISSi! 1881 1882 1883 ) 1881 1882 1883 4VA Ba.4 :13.7 ,17.7, 27.2' ilU.Lil
{)(i.2 1 H.1' ,15. ;l 70,ul
(Hl. 11 :,0.1 .'H).G;q
~"i
fl1.G Hl. H :iil.'[I
20.til li).61 :H.8 1 '.HI. 3 1 31. [ 37.0 1 l;;. ·1~]
12, H lH.2 1 l", '11 lU.21 .18.8: 1.11n.2
1 H.2 36.7I
29. 8[3
0 • 2 1I
- - XXI ---- XX(o di distretto) ripartite per compartimenti
(Cifre ]Jl'oporzioJ1ali
(i10,000 morti).
Cause delle morti avvenute nei comuni capoluoghi di provincia e di circondario
--
----=;::~~~~~~~~~C~A~U::S:;;E·_=;D~I_:_JY~_i20:RE~'l'~E~'
:====_=_ =_=_=================================
AL-T-I-,-E -l\[ALATTIE l'UJo:DomnUX'I'I
"-r-MORT]
MALATTIE INFETTIVE I 21.)
1.~.0.J
(,2,,11 ,;01.J ,D. 7.5. :\:!L3 H7.I'1·101.1: (;7.4: 35.1 1 251).oi Il:!.;' 2D",1 1 1":1. 11R.2 3!Hi.7 21:>.
JI·LOH.
2, Gt-i.~
217.8 170." :10,1
:lu·!l1
""':'1 :H7.1 :HI.7 2{j(). ;) 27 L O 1"7.7 :2~;).1lO.
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