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E’ stato proprio il fatto che le perdite connesse con il CVA siano state maggiori rispetto a

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CONCLUSIONI

Il presente lavoro ha voluto, innanzitutto, porre l’attenzione sulla notevole rilevanza assunta dalla misura del Credit Valuation Adjustment in seguito alla crisi finanziaria degli ultimi anni, quando si è originata la consapevolezza che nessuna controparte negoziale potesse essere considerata come priva di rischio di default e che, dunque, fosse necessario per le istituzioni finanziarie incorporare il prezzo del rischio di controparte nel fair value dei loro derivati, in particolare quelli over-the-counter. Il CVA ha suscitato un particolare interesse soprattutto nel momento in cui è emerso che le perdite connesse con esso fossero ben superiori rispetto a quelle dovute ai casi di insolvenza veri e propri. Si è visto come da allora il CVA rappresenti un importante strumento a disposizione delle istituzioni finanziarie per valutare le perdite che possono derivare dal deterioramento della qualità creditizia delle loro controparti o da variazioni dei fattori di rischio sottostanti ai contratti stipulati, che prima della crisi non venivano considerate. E’ quindi utile perché consente di accantonare riserve o acquistare strumenti di copertura per poter fronteggiare queste perdite, ma anche di calcolare il giusto prezzo di operazioni nuove che includa il rischio di controparte.

E’ stato proprio il fatto che le perdite connesse con il CVA siano state maggiori rispetto a

quelle causate dai casi di insolvenza ad aver spinto nel 2010 il Comitato di Basilea ad

introdurre per le banche l’obbligo di detenere capitale per far fronte ad eventuali perdite

inattese dovute a variazioni sfavorevoli del CVA. Prima del 2010, esisteva esclusivamente un

requisito patrimoniale a fronte del rischio creditizio di controparte, ma non del rischio di

CVA. In particolare, Basilea 3 ha previsto due approcci per la quantificazione del requisito

patrimoniale per quest’ultimo rischio: uno standardizzato e l’altro avanzato, che si basano su

due diverse formule regolamentari per il calcolo della misura. In ogni caso, l’introduzione del

requisito ha portato a diverse conseguenze per l’industria bancaria, tra cui l’aumento del costo

del capitale, l’incremento dei costi di transazione, l’incremento nell’uso di collateral e dei

connessi arbitraggi regolamentari, l’aumento delle richieste all’autorità di vigilanza per

l’autorizzazione all’uso del metodo dei modelli interni per il calcolo dell’esposizione al

rischio di controparte in modo da ottenere risparmi di capitale, l’aumento della domanda di

derivati creditizi ed il disincentivo a coprire i fattori di rischio del CVA diversi dagli spreads

creditizi. Alcune criticità rilevate dal regulator stesso nel framework corrente, lo hanno poi

spinto a procedere verso una revisione, con l’intento di catturare tutti i rischi di CVA e

riconoscere un maggior numero di coperture del CVA, allinearsi con le pratiche ed i modelli

già utilizzati dalle banche a fini contabili ed allinearsi con la revisione del framework del

rischio di mercato.

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Le evidenze della crisi hanno spinto anche lo IASB, tramite l’IFRS 13, a specificare in modo più chiaro ed esplicito i principi della misurazione del fair value, inclusi gli aggiustamenti relativi al credito, ossia i CVAs, che erano già previsti in modo più generico dallo IAS 39.

Diversamente dalle previsioni di Basilea 3, i principi contabili internazionali considerano due tipi di aggiustamenti del fair value: non solo il CVA, che cattura il rischio di controparte, ma anche il DVA (Debit Valuation Adjustment), che cattura il rischio di default proprio della banca. Disallineamenti tra Basilea 3 ed i principi contabili si hanno anche a proposito dell’ambito di applicazione.

Abbiamo visto, comunque, che l’IFRS 13 non prevede una metodologia specifica per il calcolo del fair value e delle rettifiche relative, ossia CVA e DVA, ma richiede di utilizzare tecniche valutative che siano appropriate alla disponibilità dei dati e che massimizzino l’uso di dati osservabili sul mercato e minimizzino quello degli input non osservabili. Così, le banche hanno messo a punto varie tecniche interne di valutazione del CVA, che si basano sulla quantificazione dei tre elementi che lo compongono: l’esposizione, la probabilità di default della controparte ed il tasso di recupero. Tra i vari approcci, si è analizzato il più sofisticato tra quelli utilizzati da banche o altre istituzioni finanziarie che possiedono ampi portafogli di derivati, ossia quello che si basa sull’esposizione attesa. Abbiamo visto che tramite questo approccio vengono simulate le variabili di mercato da cui è influenzato il fair value del contratto derivato in essere, viene quantificata l’esposizione attesa rivalutando il derivato per ogni scenario simulato e, infine, il profilo dell’esposizione ottenuto viene usato per determinare il CVA tramite l’applicazione della probabilità di default della controparte. In particolare, abbiamo visto che il processo di stima si articola in cinque fasi: la generazione degli scenari di mercato, la valutazione degli strumenti in portafoglio, il calcolo dell’esposizione a livello di controparte, il calcolo della probabilità di default della controparte e l’applicazione della formula del CVA. Tale formula è paragonabile a quella prevista da Basilea 3 all’interno dell’approccio avanzato, nonostante il fine sia completamente diverso: se il regulator concepisce la formula come la semplice base da cui partire per poter effettuare un calcolo più ampio che ha come obiettivo la stima del capitale regolamentare da detenere a fronte di perdite inattese derivanti dal rischio di CVA, la tecnica di valutazione interna presentata ha il solo fine di calcolare un aggiustamento al fair value dei derivati.

Dopo aver effettuato alcune assunzioni ed importato i dati forniti da un’importante banca

italiana, le varie fasi sono state implementate in MATLAB® attraverso un particolare codice,

giungendo così alla stima del CVA per contratti di interest rate swaps con diverse controparti.

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La successiva analisi di sensitività del CVA ha mostrato che ad un aumento degli spreads creditizi delle controparti corrisponde un incremento meno che proporzionale del CVA e che l’impatto del tasso di recupero sul CVA è negativo e minimo in virtù di un “effetto di compensazione”. Si può affermare che l’uso di dati reali ha permesso di avere un’idea chiara e precisa dell’importanza del CVA, non solo teorica ma pratica e numerica. Infatti, abbiamo anche visto come questo sia risultato rilevante rispetto all’esposizione attesa media. Tuttavia, la difficoltà principale si è riscontrata proprio nel reperimento e nell’acquisizione dei dati poiché, da un lato, si è necessitato di informazioni sulle controparti per cui non esistono banche dati pubbliche, e, dall’altro, c’è stato bisogno di filtrare e adattare i dati prima di poterli utilizzare.

Infine, si sono potuti rilevare gli aspetti positivi e negativi dell’implementazione in MATLAB® del processo di stima. Tra i primi si sono potuti osservare la flessibilità e la capacità di adattarsi a nuove esigenze e continui cambiamenti, la precisione, la velocità, la trasparenza, la capacità di essere competitivi e di effettuare calcoli in tempo reale, l’esaustività e l’economicità. Tra i secondi si sono potuti rilevare la necessità di possedere competenze tecniche piuttosto avanzate ed un sistema informatico sofisticato, costoso da creare.

Va detto, comunque, che la materia è in continua evoluzione e che modelli sempre più

avanzati potranno accentuare gli aspetti positivi, ma anche quelli negativi. La sfida di ogni

banca sta nel valutare preventivamente gli elementi di vantaggio e quelli di svantaggio e nel

comprendere quali siano quelli che pesano di più, in modo tale da capire se procedere con

l’implementazione in MATLAB® del modello oppure valutare altre alternative. Banca Carige

rappresenta un esempio concreto in cui gli aspetti vantaggiosi si sono rivelati molto più

significativi di quelli svantaggiosi.

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ELENCO GRAFICI E TABELLE Elenco grafici

Grafico 1.1 Confronto tra derivati OTC ed exchange-traded pag. 13 Grafico 1.2 Suddivisione del valore nozionale totale dei derivati OTC

per tipo di prodotto “ 15

Grafico 1.3 Confronto tra valore nozionale e valore di mercato lordo

dei derivati OTC “ 16

Grafico 1.4 Serie storica dei CDS spreads di tre grandi compagnie di

assicurazione monoline nel periodo 2006-2009 “ 19

Grafico 2.1 Illustrazione dell’approccio avanzato per il calcolo del

CVA VaR “ 34

Grafico 3.1 Path-Dependent Simulation “ 60

Grafico 3.2 Direct-Jump to Simulation Date “ 60

Grafico 3.3 Il framework di simulazione per il calcolo

dell’esposizione a livello di controparte “ 64

Grafico 4.1 Curva dei tassi zero o spot dell’Area Euro al 20 giugno

2016 “ 80

Grafico 4.2 Evoluzione della curva dei tassi nello scenario n°500 “ 85 Grafico 4.3 L’evoluzione dei prezzi degli swaps nello scenario n° 500 “ 88 Grafico 4.4 Valore totale del portafoglio di swaps nei vari scenari per

BNP Paribas “ 89

Grafico 4.5 Valore totale del portafoglio di swaps nei vari scenari per

Goldman Sachs “ 89

Grafico 4.6 Valore totale del portafoglio di swaps nei vari scenari per

Deutsche Bank “ 89

Grafico 4.7 Valore totale del portafoglio di swaps nei vari scenari per

JP Morgan “ 89

Grafico 4.8 Valore totale del portafoglio di swaps nei vari scenari per

Barclays “ 89

Grafico 4.9 Esposizione per BNP Paribas “ 90

Grafico 4.10 Esposizione per Goldman Sachs “ 90

Grafico 4.11 Esposizione per Deutsche Bank “ 91

Grafico 4.12 Esposizione per JP Morgan “ 91

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Grafico 4.13 Esposizione per Barclays pag. 91

Grafico 4.14 Esposizione creditizia in uno swap “ 92

Grafico 4.15 Profili di esposizione per BNP Paribas “ 93 Grafico 4.16 Profili di esposizione per Goldman Sachs “ 93 Grafico 4.17 Profili di esposizione per Deutsche Bank “ 93

Grafico 4.18 Profili di esposizione per JP Morgan “ 93

Grafico 4.19 Profili di esposizione per Barclays “ 94

Grafico 4.20 Le esposizioni attese scontate per ogni controparte “ 95 Grafico 4.21 Le curve della probabilità di default di ogni controparte “ 97 Grafico 4.22 Credit Valuation Adjustment per tutte le controparti “ 98

Elenco tabelle

Tabella 1.1 Suddivisione delle perdite per tipo di prodotto o categoria subite dalle dieci maggiori banche internazionali del Regno Unito nel

periodo gennaio 2007-marzo 2009 pag. 17

Tabella 2.1 Percentuali per il calcolo dell’esposizione creditizia futura

(add-on) nel metodo dell’esposizione corrente “ 24

Tabella 2.2 Ponderazioni applicabili alle controparti nell’approccio

standardizzato “ 37

Tabella 2.3 Ammontare nozionale dei derivati creditizi OTC durante

la crisi finanziaria (in miliardi di dollari) “ 41

Tabella 3.1 L’effetto controintuitivo del Debit Valuation Adjustment “ 55 Tabella 4.1 I dati degli interest rate swaps stipulati dalla Banca X con

5 diverse controparti alla data del 20 giugno 2016 “ 77

Tabella 4.2 Tassi spot o zero dell’Area Euro al 20 giugno 2016 “ 80 Tabella 4.3 Spreads dei credit default swaps delle 5 controparti per

diverse scadenze alla data del 20 giugno 2016 “ 96

Tabella 4.4 I valori del CVA e le relative percentuali rispetto all’EPE

per tutte le cinque controparti “ 98

Tabella 4.5 Spreads dei credit default swaps delle 5 controparti

raddoppiati per tutte le scadenze “ 99

Tabella 4.6 Impatto del raddoppio dei CDS spreads sul CVA “ 100

Tabella 4.7 Impatto del raddoppio del recovery rate sul CVA “ 100

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SITOGRAFIA

Per la stesura del presente elaborato sono stati consultati i seguenti siti:

alluve.worldpress.com en.wikipedia.org eur-lex.europa.eu

financetrainingcourse.com financial.thomsonreuters.com fixglobal.com

it.mathworks.com www.aifirm.it www.bancaditalia.it www.bis.org

www.borsaitaliana.it www.consob.it

www.datagrapple.com www.deloitte.com www.eba.europa.eu www.ecb.europa.eu www.europarl.europa.eu www.ey.com

www.financetrainer.com www.fiscomania.com www.fsa.gov.uk www.iasplus.com www.iijournals.com www.ilsole24ore.com

www.investinginbondseurope.org www.kpmg.com

www.markit.com www.researchgate.net www.reval.com www.reval.com

www.solum-financial.com

www.ssrn.com

(12)

www.studioc3.it

www.worldbank.org

www2.isda.org

(13)

ALLEGATI

Codice MATLAB® utilizzato per l’implementazione numerica

%% FASE 0 : DATI

% IMPORTARE DATI DEGLI INTEREST RATE SWAPS DA EXCEL swapFile = 'swap-portfolio.xlsx';

swapData = readtable(swapFile, 'Sheet', 'Swap Portfolio');

swaps = struct( ...

'Counterparty',[], ...

'NettingID',[], ...

'Principal',[], ...

'Maturity',[], ...

'LegRate',[], ...

'LegType',[], ...

'LatestFloatingRate',[], ...

'FloatingResetDates',[]);

swaps.Counterparty = swapData.CounterpartyID;

swaps.NettingID = swapData.NettingID;

swaps.Principal = swapData.Principal;

swaps.Maturity = swapData.Maturity;

swaps.LegType = [swapData.LegType ~swapData.LegType];

swaps.LegRate = [swapData.LegRateReceiving swapData.LegRatePaying];

swaps.LatestFloatingRate = swapData.LatestFloatingRate;

swaps.Period = swapData.Period;

swaps.LegReset= [swapData.Period swapData.Period];

numSwaps = numel(swaps.Counterparty);

%% FASE 1: SIMULAZIONE

% CREARE LA CURVA DEI TASSI ALLA DATA DI VALUTAZIONE Settle = datenum('20-Jun-2016');

Tenor = [3 6 9 12 2*12 3*12 4*12 5*12 6*12 7*12 8*12 9*12 10*12 11*12 12*12 13*12 14*12 15*12 16*12 17*12 18*12 19*12 20*12 21*12 22*12 23*12 24*12 25*12 26*12 27*12 28*12 29*12 30*12]';

ZeroRates = [-0.00558538 -0.00558378 -0.00563131 -0.00570248 -0.00592062 - 0.00573496 -0.00512042 -0.00421353 -0.00316079 -0.00207308 -0.00102102 - 0.00004315 0.00084387 0.00163689 0.00234026 0.00296195 0.00351120

0.00399724 0.00442863 0.00481294 0.00515677 0.00546573 0.00574459 0.00599736 0.00622742 0.00643765 0.00663045 0.00680789 0.00697171 0.00712342 0.00726430 0.00739547 0.00751790]';

ZeroDates = datemnth(Settle,Tenor);

Compounding = 2;

Basis = 0;

RateSpec = intenvset('StartDates', Settle,'EndDates', ZeroDates, ...

'Rates', ZeroRates,'Compounding',Compounding,'Basis',Basis);

figure;

plot(ZeroDates, ZeroRates, '*-');

xlabel('Date');

datetick('keeplimits');

ylabel('Zero rate');

grid on;

title('Euro Area Spot Yield Curve');

(14)

% IMPOSTARE I PARAMETRI DELLA SIMULAZIONE numScenarios = 1000;

simulationDates = datemnth(Settle,0:12);

simulationDates = [simulationDates

datemnth(simulationDates(end),3:3:111)]';

numDates = numel(simulationDates);

% CALCOLARE LE 'RESET DATES'

floatDates = cfdates(Settle-90,swaps.Maturity,swaps.Period);

swaps.FloatingResetDates = zeros(numSwaps,numDates);

for i = numDates:-1:1

thisDate = simulationDates(i);

floatDates(floatDates > thisDate) = 0;

swaps.FloatingResetDates(:,i) = max(floatDates,[],2);

end

% IMPOSTARE IL MODELLO DI HULL-WHITE AD UN FATTORE

% Input del modello:

Alpha = -0.002054;

Sigma = 0.00703;

hw1 = HullWhite1F(RateSpec,Alpha,Sigma);

% PER OGNI SCENARIO, SIMULARE LA CURVA DEI TASSI DI INTERESSE FUTURA AD OGNI DATA DI VALUTAZIONE, USANDO IL MODELLO HULL-WHITE

% Usare il generatore di numeri casuali per rendere la simulazione riproducibile

prevRNG = rng(0, 'twister');

dt = diff(yearfrac(Settle,simulationDates,1));

nPeriods = numel(dt);

scenarios = hw1.simTermStructs(nPeriods, ...

'nTrials',numScenarios, ...

'deltaTime',dt);

% Ripristinare lo stato del generatore di numeri casuali rng(prevRNG);

% Calcolare i fattori di sconto per ogni scenario di tasso generato dfactors = ones(numDates,numScenarios);

for i = 2:numDates

tenorDates = datemnth(simulationDates(i-1),Tenor);

rateAtNextSimDate = interp1(tenorDates,squeeze(scenarios(i-1,:,:)), ...

simulationDates(i),'linear','extrap');

% Calcola D(t1,t2)

dfactors(i,:) = zero2disc(rateAtNextSimDate, ...

repmat(simulationDates(i),1,numScenarios),simulationDates(i-1),- 1,3);

end

dfactors = cumprod(dfactors,1);

% VISUALIZZARE UN PARTICOLARE SCENARIO i = 500;

figure;

surf(Tenor, simulationDates, scenarios(:,:,i)) axis tight

datetick('y','yyyy');

(15)

xlabel('Tenor (Months)');

ylabel('Observation Date');

zlabel('Rates');

ax = gca;

ax.View = [-49 32];

title(sprintf('Scenario %d Yield Curve Evolution\n',i));

%% FASE 2: PRICING

% CALCOLARE IL PREZZO MARK-TO-MARKET DEGLI SWAPS

values = hcomputeMTMValues2(swaps,simulationDates,scenarios,Tenor);

% VISUALIZZARE I PREZZI DI UNO SCENARIO i = 500;

figure;

plot(simulationDates, values(:,:,i));

datetick;

ylabel('Mark-To-Market Price');

title(sprintf('Swap prices along scenario %d', i));

%VISUALIZZARE I VALORI SIMULATI DEL PORTAFOGLIO PER OGNI CONTROPARTE figure;

cpID = 1; % identifica la cp 1. Inserire 2, 3, 4 o 5 per visualizzare un’altra cp

cpValues = squeeze(sum(values(:,swaps.Counterparty == cpID,:),2));

plot(simulationDates,cpValues);

title(sprintf('Mark-to-Market Contract Values for Counterparty: %d',cpID));

datetick('x','mmmyy')

ylabel('Portfolio Value (€)')

%% FASE 3: CALCOLO DELL'ESPOSIZIONE

% CALCOLARE L'ESPOSIZIONE PER OGNI CONTROPARTE

[exposures, expcpty] = creditexposures(values,swaps.Counterparty, ...

'NettingID',swaps.NettingID);

% VISUALIZZARE L'ESPOSIZIONE DEL PORTAFOGLIO NEL TEMPO PER OGNI CONTROPARTE figure;

cpID = 1; % identifica la cp 1. Inserire 2, 3, 4 o 5 per visualizzare un’altra cp

cpIdx = find(expcpty == cpID);

plot(simulationDates,squeeze(exposures(:,cpIdx,:)));

title(sprintf('Exposure for counterparty: %d',cpIdx));

datetick('x','mmmyy') ylabel('Exposure (€)') xlabel('Simulation Dates')

% CALCOLARE I PROFILI DELL'ESPOSIZIONE

cpProfiles = exposureprofiles(simulationDates,exposures);

% VISUALIZZARE I VARI PROFILI DI ESPOSIZIONE PER UNA PARTICOLARE CONTROPARTE

cpIdx = find(expcpty == 1); % identifica la cp 1. Inserire 2, 3, 4 o 5 per visualizzare un’altra cp

figure;

plot(simulationDates,cpProfiles(cpIdx).PFE, ...

simulationDates,cpProfiles(cpIdx).MPFE * ones(numDates,1), ...

simulationDates,cpProfiles(cpIdx).EE, ...

simulationDates,cpProfiles(cpIdx).EPE * ones(numDates,1), ...

simulationDates,cpProfiles(cpIdx).EffEE, ...

(16)

simulationDates,cpProfiles(cpIdx).EffEPE * ones(numDates,1));

legend({'PFE (95%)','Max PFE','Exp Exposure (EE)','Time-Avg EE (EPE)', ...

'Max past EE (EffEE)','Time-Avg EffEE (EffEPE)'}) datetick('x','mmmyy','keeplimits')

title(sprintf('Counterparty %d Exposure Profiles',cpIdx));

ylabel('Exposure (€)') xlabel('Simulation Dates')

% CALCOLARE LE ESPOSIZIONI SCONTATE

% Calcolare le esposizioni scontate per controparte, per ogni scenario discExp = zeros(size(exposures));

for i = 1:numScenarios

discExp(:,:,i) = bsxfun(@times,dfactors(:,i),exposures(:,:,i));

end

% Esposizione attesa scontata

discProfiles = exposureprofiles(simulationDates,discExp, ...

'ProfileSpec','EE');

% Aggregare le esposizioni attese scontate di ogni controparte in una matrice

discEE = [discProfiles.EE];

% Esposizione scontata per controparte figure;

plot(simulationDates,discEE)

datetick('x','mmmyy','keeplimits')

title('Discounted EE for Each Counterparty');

ylabel('Discounted EE (€)') xlabel('Simulation Dates')

legend({'BNP Paribas','Goldman Sachs','Deutsche Bank','JP Morgan', 'Barclays'})

%% FASE 4: PROBABILITA' DI DEFAULT DELLE CONTROPARTI

% CALIBRARE LA CURVA DELLE PROBABILITA' DI DEFAULT DI OGNI CONTROPARTE

% Importare i dati di mercato dei CDS di ogni controparte CDS = readtable(swapFile,'Sheet','CDS Spreads');

CDSDates = datenum(CDS.Date);

CDSSpreads = table2array(CDS(:,2:end));

ZeroData = [RateSpec.EndDates RateSpec.Rates];

% Calibrare le probabilità di default di ogni controparte DefProb = zeros(length(simulationDates), size(CDSSpreads,2));

for i = 1:size(DefProb,2)

probData = cdsbootstrap(ZeroData, [CDSDates CDSSpreads(:,i)], ...

Settle, 'probDates', simulationDates);

DefProb(:,i) = probData(:,2);

end

% Disegnare la probabilità di default cumulata di ogni controparte figure;

plot(simulationDates,DefProb)

title('Default Probability Curve for Each Counterparty');

xlabel('Date');

grid on;

ylabel('Cumulative Probability') datetick('x','mmmyy')

ylabel('Probability of Default') xlabel('Simulation Dates')

(17)

legend({'BNP Paribas','Goldman Sachs','Deutsche Bank','JP Morgan', 'Barclays'})

%% FASE 5: CVA Recovery = 0.4;

CVA = (1-Recovery) * sum(discEE(2:end,:) .* diff(DefProb));

for i = 1:numel(CVA)

fprintf('CVA for counterparty %d = €%.2f\n',i,CVA(i));

end

figure;

bar(CVA);

title('CVA for each counterparty');

xlabel('Counterparty');

ylabel('CVA €');

grid on;

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RINGRAZIAMENTI

Desidero innanzitutto ringraziare il Professor Riccardo Cambini, nonché relatore di questa tesi, per essersi dimostrato sempre disponibile e per avermi pazientemente fornito consigli preziosi per la stesura dell’elaborato.

Voglio ringraziare anche la Professoressa Paola Ferretti per avermi dato l’opportunità di mettermi in contatto con l’istituzione bancaria che gentilmente mi ha fornito i dati, fondamentali per lo sviluppo di questa tesi.

Ringrazio di cuore babbo Moreno per aver sempre creduto in me, mamma Antonella per avermi sostenuto ogni giorno in questi lunghi cinque anni di carriera universitaria, Marco per essersi dimostrato un vero “fratello maggiore”, insegnandomi e proteggendomi sempre, e nonna Mariella per aver riempito di merende e chiacchierate ogni mia pausa studio.

Ringrazio tutta la mia famiglia, anche quella “acquistata”, chi purtroppo ci ha lasciati e chi lo ha fatto troppo presto.

Devo ringraziare Alessia e Federica perché mi hanno accompagnato durante gran parte del mio percorso universitario, condividendo con me gioie e dolori di questo cammino e rendendolo più piacevole.

Ringrazio tutte le mie amiche che sono state sempre presenti nei momenti di bisogno e che hanno saputo ascoltare i miei sfoghi.

L’ultimo, ma non per importanza, che devo ringraziare è Francesco, che ha saputo starmi vicino, consigliarmi, tranquillizzarmi e che da quasi sette anni non sa solo supportarmi ma anche sopportarmi. Lo ringrazio perché è il mio punto di riferimento, la mia àncora, il porto sicuro dove posso approdare sempre.

Riferimenti

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