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ebbene, le sue lusinghe, il suo aspetto per me sono ghiaccio e neve,mentre, dal primo momento che ho visto quel forestiero gentile, l'anima mia m'ha gridato: “E' lui che amo

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Academic year: 2022

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(1)

ATTO PRIMO

ALONSO: Amore, ti chiami Amore solo chi ti corrisponde, perchè l'assenso, il favore, forma alla materia infonde.

________________________________________________________________________________

Dagli spiriti vitali

di quei due occhi è disceso quest'amore che m'ha acceso di fiamme così fatali.

________________________________________________________________________________

INES: Lo dicono tutti, Leonor, che dipende dalle stelle.

LEONOR: Così che senza di quelle non ci sarebbe più amore?

INES: Allora, spiegami questo:

don Rodrigo son due anni che mi fa la corte; ebbene, le sue lusinghe, il suo aspetto

per me sono ghiaccio e neve,mentre, dal primo momento che ho visto quel forestiero

gentile, l'anima mia

m'ha gridato: “E' lui che amo!”, e io ho detto “Così sia”.

Di', chi combina e scombina quest'amore e disamore?

LEONOR: L'amore tira alla cieca, ed è raro che indovini.

Ma benché sia grande amico del mio Fernando il tuo tanto detestato don Rodrigo,

ed avrei quindi il dovere di parlarti in suo favore, ti dirò, quel forestiero

è proprio bello e gentile.

INES: Nel suo sguardo c'è una forza che mi spinge a ricambiarlo, perché credo che v'ho scorto lo stesso trasalimento

che lui ha provocato in me,

in modo che lo guardassi proprio con quel sentimento che ho saputo suscitargli.

(2)

Ma già sarà ripartito.

LEONOR: No, a meno che mi sbagli, non credo che possa ormai vivere senza vederti.

________________________________________________________________________________

FABIA: Si tratta d'una ragazza che deve sposarsi... Be', un tipo di Saragozza c'è arrivato prima lui.

S'è raccomandata a me.

Io ho buon cuore... e e poi, sai, è sempre una carità

metter pace in famiglia.

INES: E qui che c'è?

FABIA: Polverine

per i denti, lì pastiglie da profumo, saponette, tutta roba molto fine e molto comoda.

INES: E queste?

FABIA: Preghiere, giaculatorie.

Oh, quello che non mi debbono le anime del purgatorio!

INES: Eh, ma questa qui è una lettera!

FABIA: Birba di una curiosaccia, ti ci sei buttata sopra come fosse per te. Lascia!

Neanche devi vederla!

INES: Ma su, Fabia, per piacere!

FABIA: Sappi allora, che in città c'è un leggiadro baccelliere, che s'è andato a innamorare d'una fanciulla di qua.

M'ha promesso un bel collare se riuscissi a dare a lei

questa lettera, col rischio in cui, certo metterei

il suo onore e il suo buon nome.

E, sebbene sia un'onesta offerta di matrimonio, io non me la sento proprio.

Donna Inés, la faresti

(3)

una cosa per me? Ascolta.

Ho un'idea che non è male.

Tu scrivi la risposta e io racconto a quel tale che l'ha scritta la sua dama.

INES: Ben pensata, veramente, per sfilargli quel collare!

Ma va bene, t'accontento.

FABIA: E che il cielo ti compensi con cent'anni in più di vita!

Eccoti il biglietto, leggi.

INES: me lo leggo di là; e torno con la risposta fra poco.

LEONOR: Bella sì, come trovata!

FABIA [tra sé]: empio abitator del centro della terra, su, il tuo fuoco accidentale prepara

perchè arda in un incendio il cuore a quella fanciulla!

________________________________________________________________________________

LEONOR [a sua sorella]: guarda, che Fabia

sta aspettando per la lista dei panni.

INES: E' pronta, Leonor.

Ecco qua, Fabia, e badate che il ragazzo la riporti.

FABIA: Oh, fortunata quell'acqua che detergerà il tesoro di questa tela d'Olanda cui è toccata, donna Inés,

la ventura di coprire un così puro cristallo!

[Apre il foglietto e fa finta di leggerlo]

Dunque: dieci asciugamani, e sei camicette e quattro tovaglie, e sei camicie da uomo,e otto lenzuola, due involti di federe e...

Be' basta adesso. Vedrete, tutto diventerà più limpido della pupilla degli occhi.

RODRIGO: me lo vendereste, amica,

(4)

quel foglio? E per il compenso state pur tranquilla. E' solo perché comunque m'arrivi da quelle mani crudeli uno scritto, come sia.

FABIA: bell'affare che farei a darvi questo foglietto!

Arrivederci, figliole.

RODRIGO: Ma non avrebbe dovuto lasciare qui, quella lista, anziché portarla via?

INES: La presa, infatti, soltanto, per guardare che non manchi qualcosa: poi, la riporta.

Mio padre adesso è tornato.

Forse è meglio che voi andiate, o passiate a fargli visita:

anche se non dice nulla, a lui non piacciono queste conversazioni fra noi.

RODRIGO: per fare sì ch'io sopporti tanto sprezzante rifiuto, chiedo all'amore e alla morte di prestarmi un qualche aiuto.

________________________________________________________________________________

FABIA: M'hanno scaricato addosso quattromila bastonate!

TELLO: Te li fai bene gli affari!

FABIA: Avessi fatto a metà...!

ALONSO: E' stato proprio uno sbaglio voler pretendere il cielo!

________________________________________________________________________________

FABIA: Via, sciocchino, non t'abbattere!

E su con la vita! Guarda cosa t'ha portato fabia per consolarti. Ecco, prendi.

ALONSO: un biglietto!

FABIA: Già, un biglietto.

ALONSO: Non burlarti di me, Fabia.

(5)

FABIA: Sta' sicuro, è suo, e risponde alla tua dolce romanza.

ALONSO: Qui, inginocchiati, Tello!

TELLO: Non prima di averlo letto.

Tanto per assicurarmi che lì dentro non ci sia ancora un po' di quel legno delle bastonate a Fabia, anche in formato ridotto, magari in stuzzicadenti.

ALONSO (legge): “Ansiosa di sapere se siete chi penso io, e desiderosa che lo siate, vi prego di recarvi stanotte all'inferriata del giardino di questa casa, dove troverete legato il nastro verde delle mie pianelle. Mettetevi domani quel nastro al cappello, così che vi possa riconoscere.”

FABIA: Che ti dice?

ALONSO: che mai, credo,

potrò lodarti e premiarti per un tale bene!

TELLO: Allora,

niente selle per Olmedo!

Signori ronzini, sentono?

Si tranquillizzino pure, si resta tutti a Medina.

________________________________________________________________________________

FABIA: Tu invece aspetti.

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RIASSUNTO

________________________________________________________________________________

TELLO: E allora?

________________________________________________________________________________

FABIA: E' che una donna si sente più sicura insieme a un uomo.

Quello che m'occorre è un dente, di quel bandito

che ieri è andato al capestro.

TELLO: Ma non è già seppellito?

FABIA: No.

TELLO: e cos'è che vuoi fare?

FABIA: Andare a prenderlo. Questo, e che tu mi ci accompagni.

(6)

TELLO: Ti dà di volta il cervello?

Per me, a quella passeggiata ci vai da sola.

FABIA: Vigliacco, io ci vado e tu no?

TELLO: Proprio.

E' che tu c'hai fatto il callo a trattare col demonio.

FABIA: Avanti, Tello, cammina.

TELLO: A me mandami magari a far fuori una decina tutti insieme di avversari, ma n on mettermi mai in mezzo a questioni di defunti.

FABIA: Ah, così? Bada che adesso chiamo qui lui, in persona, così viene e t'arronciglia!

TELLO: T'accompagno, t'accompagno!

FABIA: Vieni, tu porti la scala visto che sei poco pratico di tutte queste faccende.

TELLO: Chi sale certi pioli la stessa fine lo attende.

RIASSUNTO MISTO

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