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che sono stati randomizzati in due gruppi: ratti controllo (C) e ratti nefrectomizzati (Nx). I ratti

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Academic year: 2021

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RIASSUNTO

Il fattore neurotrofico cervello-derivato (BDNF) appartiene alla famiglia delle neurotrofine e tra queste è la più diffusa in fase di sviluppo e nel cervello di mammifero adulto. E’ implicato nei meccanismi di differenziazione, di sopravvivenza e di plasticità sinaptica dei neuroni sia nel Sistema Nervoso Centrale che in quello Periferico. Le azioni del BDNF sono dovute al legame con uno specifico recettore ed all’attivazione di una cascata di trasduzione del segnale che porta all’attivazione della “extracellular signal regulated protein kinase” (ERK), segnale che modula i fattori di trascrizione che alterano l’espressione genica. Le neurotrofine sono studiate per comprendere il loro ruolo fisiologico ed il loro possibile coinvolgimento nella patogenesi di alcune malattie di tipo neurodegenerativo, come il morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson e, più recentemente, la depressione; tra le categorie in cui vi è un’alta insorgenza della depressione vi è quella di pazienti con insufficienza renale e dializzati.

SCOPO DEL LAVORO: Indagare il ruolo fisiopatologico del BDNF in condizioni di insufficienza renale cronica (IRC).

MATERIALI E METODI: La fase sperimentale è stata condotta su 12 ratti Wistar femmine,

che sono stati randomizzati in due gruppi: ratti controllo (C) e ratti nefrectomizzati (Nx). I ratti

Nx sono stati sottoposti a procedura chirurgica di nefrectomia 5/6 con asportazione del rene dx e

successiva resezione dei poli superiore e inferiore del rene sx (corrispondenti a circa 2/3 del

tessuto). I ratti del gruppo C hanno subito identica procedura chirurgica ma senza l’asportazione

del tessuto renale. Tutti gli animali sono stati alloggiati in gabbie da metabolismo e le urine sono

state raccolte prima dell’operazione e prima del sacrificio, analogamente è stato fatto per i pesi

corporei. Alla fine del periodo sperimentale (dieci settimane), gli animali sono stati sacrificati e

sono stati raccolti campioni di siero, plasma, liquor, tessuto renale, corteccia prefrontale e

ippocampo. I campioni di urine e plasma sono stati utilizzati per valutare i livelli di creatinina e

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proteinuria. I reni sono stati inclusi in paraffina per l’allestimento di preparati istologici con PAS. I campioni di corteccia ed ippocampo sono stati omogenati per valutare i livelli di BDNF centrale. Il BDNF è stato dosato anche nei campioni di liquor, siero, plasma e urine. Per la valutazione del BDNF è stato utilizzata la metodica immunoenzimatica ELISA impiegando appositi kit (BDNF Emax Immunoassay-Promega, USA ) seguendo i protocolli elaborati dal costruttore.

RISULTATI: Nei sei animali del gruppo Nx si assiste, rispetto ai controlli, ad una diminuzione del peso corporeo (228,83±24,29 gr. vs 301,41 ±18,67 gr. nel controllo; p<0,05) e ad una diminuzione della funzionalità renale, come evidenziato dalla riduzione della clearance della Creatinina (0,1561±0,048 vs 1,1423±0,0684 nel controllo; p<0,05), e dall’aumento della Proteinuria (24,970±11,001 mg. tot. prot. vs 8,1518±1,2265 mg. tot prot. nel controllo; p<0,05).

Questi dati sono confermati anche dall’analisi istologica dei preparati di rene, che mostrano il classico quadro della fibrosi glomerulare ed interstiziale, con atrofia dell’epitelio tubulare. Per quanto riguarda i livelli periferici di BDNF nei ratti del gruppo Nx, nelle urine si ha una riduzione, ma non significativa (29,242±22,583 pg/mg prot. vs 90,342±99,396 pg/mg prot. nel controllo) ed analogamente nel plasma (228,75±90,78 pg/ml vs 429,71±377,48 pg/ml nel controllo), mentre i livelli circolanti totali del siero restano invariati (1346,6±105,8 pg/ml vs 1350,6±186,6 pg/ml nel controllo). A livello centrale, nel liquor il BDNF diminuisce significativamente (78,81±16,65 pg/ml vs 128,14±37,09 pg/ml nel controllo; p<0,05), così come in corteccia (28,25±19,82 pg/mg prot vs 66,27±8,19 pg/mg prot nel controllo; p<0,05), mentre nell’ippocampo si assiste ad un aumento significativo (238,1±65,6 pg/mg prot vs 88,9±42,79 pg/mg prot nel controllo; p<0,05).

CONCLUSIONI: Il nostro modello sperimentale di IRC nel ratto dimostra come la

compromissione funzionale a livello renale sia correlata ad un quadro neurologico di tipo

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patologico analogo a quello visto in letteratura in modelli di depressione animale. Infatti nel

gruppo Nx l’alterazione della funzione renale risulta associata ad una riduzione dei livelli di

BDNF urinari, plasmatici, di liquor e corticali. A livello ippocampale si osserva un aumento

significativo di BDNF: dato che l’attività centrale della corteccia prefrontale e dell’ippocampo

sono strettamente legati funzionalmente e anatomicamente, quest’ultimo aspetto potrebbe essere

il risultato di una risposta compensatoria in presenza di una alterazione funzionale corticale.

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