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Academic year: 2021

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(1)

♦ Relazioni di equivalenza classi - insiemi quoziente

♦ Relazioni d’equivalenza e funzioni

♦ Interi e razionali come insiemi quozienti

♦ La congruenza

simbolo indicante argomento trattato e discusso in classe ma non riportato in queste slides

Rosalba Barattero

ESERCITAZIONE N.6

10 novembre 2009

ESERCIZIO 1.

Relazioni di equivalenza – Definizione formale di Z

In ùxù si consideri la relazione di relazione d’equiva- lenza (a,b)∼(c,d) ⇔ a+d=b+c

(cfr. Ex.3 –esercitazione N.5)

a) Descrivere le classi di equivalenza di (0,0), (1,0), (0,1), (3,2).

b) Provare che ogni classe di equivalenza contiene almeno una coppia (a,b) avente una componente nulla.

c) Provare che Z è in corrispondenza biunivoca con l'insieme quoziente ùxù/∼

a) Descrivere le classi di equivalenza di (0,0),(1,0),(0,1),(3,2).

(0,0) = {(a,b) ∈ùxù | (a,b)∼(0,0)}

= {(a,b) ∈ùxù | a=b}

(1,0) = {(a,b) ∈ùxù | (a,b)∼(1,0)}

= {(a,b) ∈ùxù | a=b+1}

(0,1) = {(a,b) ∈ùxù | (a,b)∼(0,1)}

= {(a,b) ∈ùxù | a+1=b}

(2)

(3,2) = {(a,b) ∈ùxù | (a,b)∼(3,2)}

= {(a,b) ∈ùxù | a+2=b+3}

= {(a,b) ∈ùxù | a=b+1}

Oh ! (3,2) = (1,0) Ciò non deve stupire perché (3,2)∼(1,0) e in generale si ha: x = y ⇔ x ∼ y

Le classi di equivalenza sono le semirette uscenti

dall'origine e parallele alla bisettrice del I° e III° e il loro insieme forma l'insieme quoziente.

Le classi d'equivalenza sono a due a due disgiunte e la loro unione dà tutto l'insieme quoziente : formano una

partizione di ùxù

Inoltre notiamo che:

b)

(a, contiene (a-b,0) se a≥b contiene (0,b-a) se a≤b .

Questo ci consente di realizzare una c.b. tra l’insieme quoziente ùxù/∼ e Z .

Dunque vale c)

(3)

d) La figura illustra la c.b. tra l'insieme quoziente e Z: alla semiretta bisettrice del I° quadrante corrisponde lo zero di Z, alle semirette 'sotto' la bisettrice corrispondo-no gli interi positivi, a quelle 'sopra' gli interi negativi:

+

Z : 0 n N, n n - n) (0,

Z : 0 n N, n n (n,0)

0 (0,0)

Si tratta poi di introdurre le operazioni su ùxù/∼

lo omettiamo x ora.

Discussione in classe sul significato matematico di questa introduzione formale di Z tramite i concetti già definiti di ù, prodotto cartesiano, relazione d’equivalenza.

ùxù/∼ Z ( 0 , 2 ) -2

) 1 , 0

( -1

) 0 , 0

( 0

) 0 , 1

( 1

etc.

ESERCIZIO 2.

Relazioni di equivalenza – Definizione formale di Q

Nel prodotto cartesiano ZxZ

*

si introduce la seguente relazione (a,b)~(c,d) ad=bc.

a) Provare che ~ è una relazione d’equivalenza b) Provare che l’insieme quoziente ( = l’insieme delle

classi di equivalenza) è in corrispondenza biunivoca con Q .

Con l’uso della nozione di relazione d’equivalenza e di Z si dà una definizione formale di Q (analogo a Ex1. per Z).

a) lasciato per esercizio

b) la figura illustra alcune classi di equivalenza in ZxZ

*

ossia alcuni elementi di Q ( secondo la c.b.).

3 ... 1 ) 3 , 1 ( ) 3 , 1 ( 2 ...

) 3 , 6 ( ) 1 , 2 ( 1 ...

) 3 , 3 ( ) 1 , 1

( = = ↔ = − − = ↔ − = − = ↔

Motivazione della rel. di equiv.

za

: ad bc d

c b

a = =

(4)

ESERCIZIO 3.

Relazioni di equivalenza e funzioni

Su Z si consideri la relazione a~b a e b divisi per 4 hanno lo stesso resto.

a) Provare che ~ è una relazione d’equivalenza b) Determinare il numero delle classi dell’insieme

quoziente Z/~

c) Determinare il più piccolo intero positivo x tale che la classe di x coincida con la classe di -21.

a) Quando nella definizione di equivalenza interviene il segno di uguaglianza, conviene controllare se la relazione data definita sull’insieme A coincide con la relazione asso- ciata ad una funzione f avente come dominio A.

Infatti se f:A→B è una funzione tra due insiemi, ad essa è associata la relazione R

f

così definita

a R

f

b f(a)=f(b) (1) che si prova essere una relazione d’equivalenza.

Il vantaggio è quindi quello di evitare le tre verifiche di rifl., simm, trans., a patto di individuare f !

Nel ns. caso f ha come dominio Z, la costruiamo in modo tale che sia

a R

f

b il resto di a diviso 4 = il resto di b diviso 4 (2) Dal confronto di (1) con (2) si ricava:

f(a) = il resto di a diviso 4

Non ci resta che individuare un possibile codominio per f , tenendo conto che deve avere tra i suoi elementi tutti i possibili resti di un intero diviso per 4.

Il resto della divisione di un intero per 4 sappiamo essere un intero positivo o nullo, dunque scegliamo come codo-minio N, o Z, o, come suggerisce lo studente [G.]

(*)

, l’insieme

{0,1,2,3}!

Così f:Z→N definita da f(a)=resto della divisione di a per 4 ci consente di dire che :

la relazione a~b a e b divisi per 4 hanno lo stesso resto è un’equivalenza !

b) Quante sono le classi di equivalenza A/~ ? Calcoliamo la classe di 0:

0 = {a∈Z | a~0} ( usiamo la def. di ~)

= {a∈Z | il resto di a diviso 4 = il resto di 0 diviso 4}

= {a∈Z | il resto di a diviso 4 è 0}

= {a=4n | n∈Z } = 4Z

Calcoliamo la classe di 1 :

1 = {a∈Z | a~1} ( usiamo la def. di ~)

= {a∈Z | il resto di a diviso 4 = il resto di 1 diviso 4}

= {a∈Z | il resto di a diviso 4 è 1}

= {a∈Z | a=4q+1, con q∈Z } = 4Z+1

2 = 4Z+2 , 3 = 4Z+3 e stop ! i resti possibili di un intero diviso per 4 sono 0,1,2,3 (il teorema della divisibilità in Z ).

Ecco il perché della risposta precedente (*) di [G].

Conclusioni le classi di equivalenza sono 4 : 0 , 1 , 2 , 3 .

(5)

Così Z per effetto della relazione ~ viene ′suddiviso′ in 4 insiemi a due a due disgiunti.

c)Determinare il più piccolo intero positivo x tale che la classe di x coincida con la classe di -21.

21 x = −

Quando sono uguali (coincidono) due classi?

Quando i due rappresentanti sono tra loro equivalenti !

Secondo la ns. def. di equivalenza x e -21 , divisi per 4 hanno lo stesso resto ( 0,opp.1,opp.2,opp. 3).

Dividiamo -21 per 4 :

facciamo prima 21:4 = 5 con resto 1, quindi 21= 5⋅ 4+1 , cambiamo i segni

-21 = -5⋅ 4 – 1 , ma così non va ! il resto r per def. è 0≤r<4 ! Basta aumentare il valore assoluto del quoziente di 1 , con l’aggiunta giusta in modo da non alterare

l’uguaglianza, così : -21 = (-5-1) ⋅ 4 – 1 +4

Quindi : -21 = -6⋅ 4 +3 , ora il quoziente è -6 e il resto è 3 >0 ! E si conclude -21∈ 4Z+3 = 3 , ma vedremo la prossima volta che si può fare anche diversamente …

Insieme partizionato in 4 classi di equivalenza a due a due disgiunte

Discussione in classe su partizioni e relazioni d’equivalenza

Passiamo quindi dalle classi agli interi che le rappresen- tano:

21

x = − x~ -21

Il calcolatore ad orologio di Gauss

1, 13, -11 , … sono tra loro equivalenti ( modulo 12 )

• Sono le 3 e se aggiungiamo 5 ore , l'orologio indicherà le 8 . Scriviamo 3+5 =8.

Sono le 9 e aggiungiamo 5 ore, l'orologio indicherà le 2.

Scriviamo 9+5=2.

Ogni volta che passiamo dallo zero ( le 12) , ricomincia-

mo a contare le ore da 1 .

(6)

Tutti i multipli di 12 equivalgono a 0.

• Quindi per convertire numeri interi ai numeri equivalenti modulo 12 ( 0, 1, 2, 3, 4,..., 11) , dividiamo per 12 il

numero e prendiamo il resto, che è l'unico che ci interessa, ed è UNICO ! ( per la divisibilità ! )

• Dunque in modulo 12 usiamo solo i numeri : 0,1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11 ( il resto della divisione di qualunque intero per 12 )

• Siamo partiti da Z che è un insieme infinito e siamo arrivati a Z

12

, un insieme finito di 12 elementi.

Ogni numero intero è rappresentato da un UNICO numero compreso tra 0 e 11.

Formalizziamo come fa Gauss:

DEFINIZIONE DI CONGRUENZA MODULO

n

Sia n ∈ ù, n>1. Due numeri interi a, b ∈ Z si dicono congruenti modulo n, in simboli

a≡b (mod n)

se n divide la differenza a-b,ossia se vale a-b=kn con k∈Z.

La congruenza è una relazione di equivalenza e si può esprimere anche così :

a, b ∈ Z sono congruenti modulo n

se hanno lo stesso resto quando vengono divisi per n

Scriviamo le classi di equivalenza modulo

(*)

12:

Per ogni x∈Z vale x ≡ r ( x congruo ad r) dove r è il resto della divisione x:12.

• I resti possibili sono 0,1,2,3,4,…,11, quindi ci sono 12 classi di equivalenza (con la notazione seguente):

0 = {tutti gli elementi congruenti a 0}

= {…,-24,-12,0,12,24,… } = {12k |al variare di k in Z}

1 = {tutti gli elementi congruenti a 1}

= {…,-23,-11,1,13,25,… } etc.

= {12k+1 |al variare di k in Z}

( n=12k+1 ⇔ n diviso per 12 dà come quoziente k e come resto 1 (teorema di divisibilità, Eserc.N.2,pag. 1,2)) …

11 = = {12k+11 |al variare di k in Z}

L’insieme quoziente ( l’insieme delle classi di equiv.) è : Z

12

= { 0 ,1 ,2 , 3 , 4 ,…,11 }.

Ma gli orologi con 12 ore non hanno nulla di speciale ! Gauss crea così l’aritmetica modulare ( ′orologi′ con un n. qualsiasi di ore), in cui le def. di somma e prodotto sono …

(*) "I feel fine today modulo a slight headache. ( Oggi mi sento bene modulo un leggero mal di testa. ) - The Hacker’s Dictionary "

Discussione in classe sul significato di questa umoristica citazione

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