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OP0638 PISTA CICLABILE CASTELFRANCO CAMPIGO (VIA LARGA) RELAZIONE INVARIANZA IDRAULICA - progetto esecutivo rev.0 [OP638]

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P ISTA C ICLABILE C ASTELFRANCO - C AMPIGO (VIA LARGA) [OP638]

STUDIO DI COMPATIBILITA’ IDRAULICA Ai sensi della Del. G.R. n. 3637 dd. 13/12/2002

Comune CASTELFRANCO VENETO Località Via Larga – fraz. Campigo Committente Comune di Castelfranco Veneto

Oggetto [OP638] PISTA CICLABILE CASTELFRANCO - CAMPIGO (VIA LARGA)

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Sommario

1. Premessa e motivazioni dell'opera 3

2. Generalità 3

3. Modifiche -integrazioni rispetto al progetto preliminare 4

4. Stato Attuale 4

5. Stato di progetto 5

6. Caratterizzazione idrologico – idraulica dell’area oggetto di intervento 7 7. Volumi di invaso necessari per il rispetto dell’invarianza idraulica (per modifica del coefficiente di

deflusso delle superfici) 11

8. Conclusioni 16

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1. Premessa e motivazioni dell'opera

Il presente progetto, redatto su incarico e per conto del Comune di Castelfranco Ve- neto, prevede la realizzazione di un tratto di percorso ciclopedonale lungo via Larga, a colle- gamento del centro della località di Campigo e via Loreggia, in corrispondenza dell’inserimento dell’opera sostitutiva del passaggio a livello di via Larga (linea Castelfranco-Mestre) previsto in ambito SFMR.

Il progetto di sottopasso ferroviario in ambito SFMR è attualmente in fase di progetta- zione definitiva e prevede la soppressione del passaggio a livello lungo via Larga e la realiz- zazione di una bretella di collegamento che si innesterà, all’incirca all’altezza del civico n° 47 per la formazione del sottopasso ferroviario. Evidentemente, una volta realizzato il sottopasso ferroviario, l’intera viabilità verso Campigo sarà convogliata lungo questo asse, compresa la pista ciclabile.

Il progetto tiene conto del futuro assetto viabilistico, dovendo al contempo garantire i collegamenti e la funzionalità dell’opera anche nella situazione attuale. Pertanto, al fine di ga- rantire condizioni accettabili di sicurezza e funzionalità delle opere, si è progettato l’intervento in modo da permettere l’uniformità della carreggiata stradale lungo via Larga ed al contempo garantire la maggior compatibilità possibile con le scelte progettuali previste in ambito SFMR.

2. Generalità

La presente relazione espone lo Studio di Compatibilità Idraulica relativo al riassetto della viabilità locale, che interessa un tratto di via Larga a Campigo, nel comune di Castel- franco Veneto (TV).

L’intervento in oggetto interessa una strada esistente che si sviluppa in direzione est – ovest attraversando un area semi urbanizzata all’uscita dell’abitato di Campigo in direzione Castelfranco Veneto e prevede, oltre a realizzare un percorso ciclopedonale in affiancamento, il riassetto complessivo della piattaforma stradale nel tratto compreso tra via Gramegne e via Loreggia di Campigo, mediante un allargamento con parziale rettifica della carreggiata stra- dale in modo da garantire una larghezza della carreggiata di 5,50, con raggi di curvatura ade- guati alle prescrizioni normative. Il progetto prevede nei tratti di estremità il raccordo con la viabilità esistente.

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L’obbligo di redigere lo Studio di Compatibilità Idraulica nasce a seguito dell’approva- zione della Delibera della Giunta Regionale n° 3637 del 13 dicembre 2002, nella quale si pre- vede che per gli “strumenti urbanistici generali o varianti generali o varianti che comportino una trasformazione territoriale che possa modificare il regime idraulico…” dovesse essere re- datta una specifica “Valutazione di compatibilità idraulica” dalla quale si potesse desumere, in relazione alle nuove previsioni urbanistiche, che non veniva aggravato l’esistente livello di ri- schio idraulico né pregiudicata la possibilità di riduzione, anche futura, di tale livello. La Deli- bera prevede l’obbligo di indicare le misure compensative da introdurre nello strumento urba- nistico ai fini del rispetto delle condizioni minime richieste.

Con le deliberazioni n.1322/06, 1841/07 e 2948/09 la Giunta regionale del Veneto ha ridefinito “Modalità operative ed indicazioni tecniche relative alla Valutazione di Compatibilità idraulica degli strumenti urbanistici”, al fine di garantire sia una uniformità di approccio per la redazione della Valutazione di Compatibilità idraulica che un aggiornamento delle norme in conformità ai recenti aggiornamenti legislativi.

La Valutazione di Compatibilità deve individuare gli interventi necessari alla cosiddetta invarianza idraulica, a garantire cioè che la trasformazione d’uso di un’area non accresca il rischio idraulico, modificando i processi di trasformazione degli afflussi meteorici in deflussi nei corpi idrici e incrementando sensibilmente i contributi specifici dei terreni.

Lo studio di compatibilità idraulica deve avere come scopo che “le valutazioni urbanisti- che, sin dalla fase della loro formazione, tengano conto dell’attitudine dei luoghi ad accogliere la nuova edificazione, considerando le interferenze che queste hanno con i dissesti idraulici presenti o potenziali, nonché le possibili alterazione del regime idraulico che le nuove destina- zioni o trasformazioni d’uso del suolo possono venire a determinare”.

3. Modifiche -integrazioni rispetto al progetto definitivo

Rispetto al progetto definitivo non si rilevano variazioni significative

4. Stato Attuale

Via Larga è una strada che si sviluppa in direzione est – ovest a partire dal centro di Campigo e che nel tratto finale, in direzione Castelfranco Veneto, attraversa un’area parzial- mente urbanizzata. Nel tratto prossimo all’abitato, sino all’incrocio con via Gramegna, la strada risulta essere stata recentemente sistemata, con tutte le infrastrutture compreso un marcia- piede su entrambi i lati. Nel restante tratto, di lunghezza pari a circa 850 m in direzione Ca- stelfranco Veneto, la strada si restringe ad una larghezza media di circa 5,50 m e non vi sono marciapiedi ma solo una banchina di larghezza variabile, a tratti praticamente assente, che

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rende la percorrenza ciclopedonale assai rischiosa. Lungo la strada si immettono numerosi accessi privati, passi carrai, nonché strade comunali e private. A lato della sede stradale sono presenti scoline che garantiscono la regimazione delle acque scolanti dalla strada e dalle aree agricole ed urbanizzate ad esse competenti. Il senso di deflusso superficiale è definito nella cartografia allegata, che evidenzia una direzione nord-sud, compresa tra i due sistemi di con- vogliamento principali della zona che sono, a nord lo scarico Sabbionare ed a sud lo scarico Musoncello. L’area in studio convoglia pertanto le acque nello scarico Musoncello, per mezzo di una condotta in calcestruzzo DN 800, che a partire dall’incrocio con via Gramegna, percorre un tratto di via Larga in direzione est per poi deviare verso sud, come rappresentato negli elaborati grafici allegati.

5. Stato di progetto

Dalla planimetria di progetto si evince che il tratto interessato presenta uno sviluppo di circa 750 m e l’intervento comporterà l’occupazione di terreno esterno all’attuale carreggiata stradale per complessivi 3.706 mq circa. Il progetto prevede la realizzazione di una pista ci- clabile con contestuale allargamento e rettifica parziale della carreggiata stradale, che sarà caratterizzata da larghezza costante, pari a 5,50m. Sul lato nord, nel tratto compreso tra via Gramegna e via Loreggia, sarà realizzata una pista ciclabile di larghezza pari a 2,50m, che risulterà separata dalla strada da uno spartitraffico, di larghezza 50 cm, entro la quale saranno collocati i pali della pubblica illuminazione.

I lavori sulla piattaforma stradale comporteranno, dal punto di vista idraulico:

- modifiche ai fossati lato strada (scoline), che in alcuni tratti saranno interrati, in altri modificati;

- trasformazione delle superfici con incremento del coefficiente di deflusso per via della pavimentazione finale prevista in conglomerato bituminoso, sia sulla carreg- giata stradale, sia lungo la nuova pista ciclabile.

Per quanto riguarda la rete di smaltimento delle acque, il progetto preliminare prevede:

• la realizzazione ex novo di un collettore interrato in calcestruzzo del diametro variabile 600mm – 800mm posato nel sedime della pista ciclabile e per l’intero suo sviluppo. Il collettore è destinato principalmente ad invasare le acque scolanti dalle nuove superfici pavimentate; tale collettore sarà interrotto, a tratti di lunghezza pari a 100 m circa, da pozzetti di laminazione per garantire il riempimento della condotta in concomitanza degli eventi di precipitazione critica. Il collettore nel tratto terminale sarà dotato di una

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serie di scarichi trasversali, alcuni dei quali già esistenti ed ortogonali alla strada con sbocco nel fossato sul lato sud; l’ultimo scarico sarà realizzato ex novo in corrispon- denza di via Gramegna; La presenza degli scarichi trasversali consentirà un collega- mento, a monte del recapito finale, tra i due sistemi di convogliamento idraulico posti sui lati opposti della strada; questo consentirà di ridurre il diametro del tratto terminale del collettore in modo da minimizzare le interferenze con tutti i sottoservizi interrati già presenti.

• la realizzazione di una serie di pozzetti-caditoie posizionati lungo l’allineamento dell’aiuola spartitraffico, con scarico nel collettore principale a mezzo di condotta in Pead DN 200 – 250 mm. Il sistema di captazione delle acque lato nord, sarà comple- tato con caditoie e canali grigliati posti in corrispondenza degli accessi privati, per ga- rantire l’intercettazione del deflusso superficiale al confine con le proprietà private;

• il riassetto dei fossati lungo il lato nord, con incremento complessivo della capacità di invaso rispetto allo stato attuale;

• il riassetto dei fossati lungo il lato sud, con incremento complessivo della capacità di invaso rispetto allo stato attuale;

Il riassetto dei fossati si rende necessario in quanto l’allargamento della piattaforma stradale comporta l’occupazione degli attuali impluvi. Pertanto, l’esigenza di contenimento dei costi ha imposto la scelta di minimizzare l’occupazione di aree urbanizzate ed infrastrutturate, con conseguente interramento dei relativi tratti. Questo ha imposto la necessità di recuperare volumi di invaso nelle aree agricole, sia incrementando le sezioni di fossato esistenti, sia creando tratti di fossato ex novo, rispetto allo stato attuale.

Il prospetto di raffronto riportato nel seguito, rappresenta la situazione pre – post inter- vento con elenco del posizionamento dei fossati e dei relativi volumi di invaso.

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Il prospetto mette in evidenza che su ambo i lati della strada, l’intervento produce un incremento dei volumi di invaso delle scoline, stimabile in circa il 4% del volume complessivo attuale. In questo modo si garantisce l’invarianza idraulica rispetto alla modifica dei profili tra- sversali correlati all’allargamento della piattaforma stradale.

L’invarianza correlata alla modifica del coefficiente di deflusso correlato alla impermea- bilizzazione delle nuove superfici è trattato nel seguito.

6. Caratterizzazione idrologico – idraulica dell’area oggetto di intervento

Idrografia

CALCOLO PRE-POST VOLUME COMPLESSIVO DEI CANALI PARZIALMENTE E/O TOTALMENTE MODIFICATI DALL'INTERVENTO

( Rif. Planimetria e Sezioni progetto definitivo)

STATO ATTUALE (rif.tavole grafiche)

STATO di PROGETTO

(rif.tavole grafiche ) variazione

rif. SEZ.(da>a) Rif.

CANALE

SVILUPPO [m]

AREA [mq]

VOLUME

[mc] rif. SEZ.(da>a) Rif.

CANALE

SVILUPPO [m]

AREA [mq]

VOLUME

[mc] [mc] %

15-17 1sx 26,50 1,79 47,44 //

32-36 2sx 53,50 1,00 53,32 32-34 1'sx 35,00 3,40 119,00

38 3 sxa 5,50 0,80 4,40 //

38 3 sxb 5,00 0,80 4,00 //

40 4 sx 21,50 2,94 63,10 //

42-46 5 sx 50,00 // 42-46 2' sx 45 3,00 135,00

53 6 sx 4,00 2,94 11,76 //

55-58 7 sx 38,50 1,82 69,88 //

61 8 sx 13,00 2,73 35,49 //

62-71 9 sx 90,00 2,36 211,95 62-71 3' sx 85,00 3,40 289,00

75 10 sx 7,00 0,65 4,55 //

78-79 11 sx 18,50 0,47 8,70 //

83-84 12 sx 18,50 0,24 4,35 //

Totale Lato Nord: 518,93 543,00 24,07 5%

15-17 1 dx 24,50 2,10 51,45 15-17 1' dx 23,00 2,60 59,80

20 2 dx 15,20 0,96 14,59 //

30-31 3 dx 11,00 1,05 11,55 //

32-34 4 dx 29,00 1,16 33,64 //

35-38 5 dx 33,00 1,31 43,07 35-37 2' dx 30,00 2,60 78,00

39-41 6 dx 30,00 1,00 30,00 //

49-55 7 dx // 49-55 3' dx //

57-59 8 dx // 57-59 4' dx //

61-62 9 dx 23,00 0,77 17,71 61-62 5' dx 23,00 1,60 36,80

64-67 10 dx 35,00 1,36 47,60 64-67 6' dx 35,00 2,60 91,00

69-74 11 dx 57,00 2,14 121,79 69-74 7' dx 54,00 2,60 140,40

77-81 12 dx 36,50 2,08 75,74 //

83-93 13 dx 98,00 1,8 176,40 83-93 8' dx 90,00 2,60 234,00

Totale Lato Sud: 623,53 640,00 16,47 3%

TOTALE COMPLESSIVO 1142,46 1183,00 40,54 4%

LEGENDA:

CANALE NON MODIFICATO CANALE RITOMBATO/ELIMINATO CANALE MODIFICATO/AMPLIATO

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L’area interessata dal presente progetto è compresa nella porzione del territorio co- munale in sinistra idraulica del torrente Muson dei Sassi, nel comprensorio del Consorzio di bonifica Piave. In base alla caratterizzazione del bacino prodotta nello Studio di Compatibilità Idraulica della Variante Generale al PRG, l’area è tributaria dello scarico Musoncello. In que- sto bacino ricadono le aree poste a sud est del centro storico, la frazione di Campigo e le aree prevalentemente agricole circostanti. Lo scarico Musoncello trae origine in sinistra dal torrente Avenale poco prima della sua immissione nelle Fosse di Castelfranco, percorre un tratto a sud del centro affiancato allo scarico Musoncello ed alla ex S.S. 245 per poi distac- carsi verso sud-est e recapitare le proprie portate al Fiume Dese a sud di Castelminio di Resana.

Nel complesso il territorio risulta direttamente scolante in Laguna di Venezia. L’area è posta poco a monte della linea delle risorgive, ma è già caratterizzata da terreni con tessitura superficiale medio-fine, derivante da alluvioni prealpine, poggiate su strati ghiaiosi. Il drenaggio della parte superficiale del terreno è pertanto mediocre.

Rischio idraulico della zona oggetto di intervento

Nell’ambito della valutazione del rischio idraulico dell’area in oggetto, lo studio effettuato per il Piano di Assetto del Territorio del Comune di Castelfranco ha classificato l’area come E14, porzione di circa 300 ha identificata dal PTCP come P0 gravitante in- torno alla roggia Musoncello (rif. cartografia allegata). L’area individuata come E14 si estende da Borgo Padova a Campigo lungo una fascia compresa tra lo scarico Muson- cello e lo scarico Sabbionare. Essendo a ridosso dei due corsi d’acqua sopra citati (tor- rente Avenale e fiume Dese), può essere interessata da tracimazioni degli stessi, come può soffrire di allagamenti diffusi dovuti a rigurgiti nella rete minore a causa dell’innalza- mento del tirante idrico nella rete principale.

Il livello di rischio attuale è destinato a perdurare fino alla ricalibratura e manuten- zione straordinaria della scarico Musoncello, ed è subordinato anche al completamento delle opere di laminazione e controllo delle piene del torrente Avenale in ingresso alle Fosse Civiche. Si osserva che la realizzazione di tali casse di espansione indirettamente costituisce un operazione di miglioramento anche dello stato della roggia Musoncello.

Nell’area di interesse non è impedita la realizzazione di nuove opere urbanistiche, ma si raccomandano specifiche norme tecniche esposte nel PAT, che per le aree peri- metrate come P0 fa riferimento all’art. 19:

In tutte le aree sondabili /a ristagno idrico perimetrate dal P.A.T. qualsiasi intervento deve:

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a. mantenere le condizioni esistenti di funzionalità idraulica o migliorarle, agevolare e comunque non impedire il deflusso delle piene, non ostacolare il normale deflusso delle acque;

b. non aumentare le condizioni di pericolo a valle o a monte dell’area interessata;

c. non ridurre i volumi invasabili delle aree interessate e favorire se possibile la creazione di nuove aree di libera esondazione;

d. non pregiudicare l’attenuazione o l’eliminazione delle cause di pericolosità;

e. migliorare o comunque non peggiorare le condizioni di stabilità dei suoli e di sicurezza del territorio;

f. non costituire o indurre a formare vie preferenziali di veicolazione di portate solide o liquide;

g. minimizzare le interferenze, anche temporanee, con le strutture di difesa idraulica.

Tutti gli interventi consentiti non devono pregiudicare la definitiva sistemazione né la rea- lizzazione degli altri interventi previsti dalla pianificazione di bacino.

Salva eccezione ammessa in presenza di interventi di compensazione che garantiscano l’assetto idraulico preesistente o comunque per interventi di mitigazione del rischio, di tutela della pubblica incolumità o previsti dal piano di bacino, nelle aree esondabili / a ristagno idrico non è generalmente consentito:

a. eseguire scavi o abbassamenti del piano di campagna in grado di compromettere la stabilità delle fondazioni degli argini ovvero di scarpate soggette a fenomeni franosi;

b. realizzare intubazioni o tombinature dei corsi d'acqua superficiali;

c. occupare stabilmente con mezzi, manufatti anche precari e beni diversi le fasce di transito al piede degli argini;

d. impiantare colture in grado di favorire l’indebolimento degli argini

In tutte le aree esondabili / a ristagno idrico perimetrate dal P.A.T., l’applicazione di nor- mative finalizzate all’invarianza idraulica deve riferirsi ad un coefficiente udometrico mas- simo non superiore a 10 l/s ha, indipendentemente dallo stato di impermeabilizzazione preesistente. Tale valore si riferisce alle portate scaricate nella rete superficiale, a pre- scindere dall’utilizzo di sistemi di infiltrazione facilitata, ove ammesso.

Permeabilità dei suoli

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Per la caratterizzazione pedologica dell’area si è fatto riferimento alla Carta dei Suoli del Veneto predisposta da ARPAV nel 2005. La carta identifica l’area di interesse nell’ambito dei suoli formati da alluvioni limose di origine prealpina su ghiaie alpine (Figura 1). Il drenaggio è mediocre e la permeabilità è moderatamente bassa (Figura 2).

Figura 1: Estratto della Carta dei Suoli della Provincia di Treviso.

Figura 2: Carta della permeabilità dei suoli della Provincia di Treviso

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Da un punto di vista idrologico, sono pertanto suoli ai quali si può associare un coeffi- ciente di deflusso medio. La possibilità di utilizzare pozzi perdenti per l’infiltrazione delle por- tate nel sottosuolo deve essere esclusa, anche in ragione degli elevati livelli medi di falda dell’area oggetto di intervento, come risulta dalla carta idrogeologica del PAT (tavola G2) ri- portata negli allegati cartografici.

7. Volumi di invaso necessari per il rispetto dell’invarianza idraulica (per modifica del coefficiente di deflusso delle superfici)

Determinazione dei deflussi meteorici

Per stimare i volumi che defluiscono attraverso la rete di fognatura risulta indispensa- bile conoscere le caratteristiche dei terreni, per valutare la porzione di pioggia che viene natu- ralmente assorbita dai terreni e separarla quindi dalla porzione che giunge in rete. Questa caratteristica è espressa dal coefficiente di deflusso, che indica la frazione del volume di piog- gia che giunge alla rete di fognatura. La D.G.R.1841/2007 definisce i seguenti valori guida da utilizzare:

Tipo di Superficie Coefficiente di deflusso φ

Aree agricole 0.10

Aree verdi (giardini) 0.20

Aree semipermeabili (grigliati drenanti) 0.60 Aree impermeabilizzate

(tetti, strade, terrazze)

0.90 Tabella 9: Coefficienti di deflusso (D.G.R. 1841/2007).

La realizzazione della nuova piattaforma stradale prevede l’adozione di una superficie in conglomerato bituminoso, da realizzarsi su una base in misto stabilizzato. Per tale ragione viene attribuito alla superficie di intervento un coefficiente di deflusso pari a 0,90.

Calcolo dei volumi d’invaso

La stima dei volumi di invaso necessari all’invarianza idraulica può essere ottenuta considerando un coefficiente udometrico in uscita dal sistema costante pari 10 l/s ha.

La ricerca del volume di invaso necessario per la laminazione può essere condotta, con buona approssimazione, considerando il bilancio tra portate entranti, ovvero gli afflussi meteorici, e la portata uscente.

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Qualora si voglia procedere con una valutazione analitica del volume di invaso e del tempo di riempimento, si può considerare lo ietogramma ottenuto dall’applicazione ricorsiva dell’altezza totale di pioggia indicata dalla curva segnalatrice di possibilità pluviometrica, ca- ratterizzato da un’intensità di precipitazione via via decrescente che consente di individuare a priori la situazione più gravosa per qualsiasi caso in esame e che nel caso specifico

La stazione agrometeorologica di riferimento risulta essere quella di Castelfranco Ve- neto, che fa parte della Rete regionale di Telemisura del Centro Meteorologico di Teolo ed è sita a nord-est del centro urbano di Castelfranco (periodo 1990-2007)

Si è proceduto quindi alla regolarizzazione dei dati misurati con il metodo di Gumbel, che permette di attribuire a qualsiasi valore di precipitazione un corrispondente tempo di ri- torno (TR), sulla base di un campione di N valori massimi annuali, intendendo per tempo di ritorno il tempo dopo il quale, mediamente, un dato evento viene raggiunto; ovviamente più alto è il tempo di ritorno e più raro (e quindi anche più intenso) risulta l’evento in considera- zione.

La D.G.R. 1841/2007 e s.m.i. stabilisce in 50 anni il tempo di ritorno (Tr) dell’evento di progetto. Pertanto, le altezze di pioggia si ottengono mediante la curva segnalatrice di possi- bilità pluviometrica corrispondente a Tr 50 anni, che con il metodo di Gumbel corrisponde alla seguente relazione analitica:

h

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Figura 9. Curva segnalatrice di possibilità pluviometrica utilizzata per TR=50 anni.

In tali ipotesi ed in assenza di dispositivi di infiltrazione facilitata (pozzi perdenti) il vo- lume specifico necessario per l’invarianza idraulica risulta pari a circa 800 m³/ha, che corri- sponde al valore prescritto dal Consorzio di Bonifica Piave per l’intervento in oggetto.

Per quanto riguarda la superficie interessata dall’allargamento complessivo della piat- taforma stradale, facendo riferimento alla planimetria di progetto, si può elaborare il prospetto di raffronto sotto riportato, che evidenzia in dettaglio la variazione del coefficiente di deflusso determinata dall’intervento stesso. Nello specifico, l’area complessivamente interessata pre- senta un estensione di 2715 mq, ed è caratterizzata attualmente (PRE) da un valore medio del coefficiente di deflusso pari a 0,27 (valore calcolato con la formula della media aritmetica ponderata). Nello stato di progetto (POST), l’area di 2715 mq è caratterizzata da coefficiente di deflusso costante, pari a 0,90 (pavimentazione in conglomerato bituminoso).

L’intervento determina un incremento netto di aree impermeabilizzate pari a 2630 mq.

Pertanto, il volume di invaso richiesto per l’invarianza idraulica per effetto della pavi- mentazione in conglomerato bituminoso delle superfici di allargamento della piattaforma stra- dale risulta dalla seguente espressione:

Vr = 800 m3/ha * 2.630 m2 * 0,90/10.000 m2= 190m3

PROSPETTO DI RAFFRONTO MODIFICA COEFF. DEFLUSSO SUPERFICIALE

( Rif. Planimetria)

TIPO SUPERFICIE

Coeff. di deflusso

ϕ PRE

[mq]

POST [mq]

Differenza [mq]

Cemento- Congl.

Bituminoso 0,90 85,00 2715,00 2630,00

Misto Stabilizzato 0,60 515,00 0,00 -515,00

Giardini - banchine rinverdite

0,20 1350,00 -1350,00

Area Agricola 0,10 765,00 -765,00

Sommano ϕmedio = 0,27 2715,00 2715,00 0,00

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Modalità di realizzazione del volume d’invaso

Il volume d’invaso necessario per garantire l’invarianza idraulica potrà essere ricavato, all’interno dell’area oggetto di intervento, mediante l’adozione di sistema di collettori di fogna- tura bianca dotati di un’adeguata sezione trasversale.

Il sistema di collettamento delle acque meteoriche sarà costituito da elementi di dimen- sioni elevate con un grado di riempimento massimo dell’ordine del 90%, al fine di garantire anche con un evento con tempo di ritorno pari a 50 anni il funzionamento a pelolibero.

Nel seguito è riportato un prospetto riepilogativo del sistema di condotte previste in progetto (per l’ubicazione dei singoli tratti di condotta fare riferimento alla planimetria di pro- getto).

Nota: a favore di sicurezza, non sono stati computati i volumi di invaso DN400 mm inseriti già nel progetto definitivo

CALCOLO VOLUME COMPLESSIVO INVASATO IN CONDOTTE

( Rif. Planimetria e Sezioni Tipo)

STATO di PROGETTO

rif. SEZ. Rif.

TUBO

SVILUPPO [m]

Diametro [mm]

AREA [mq]

VOLUME [mc]

15-26 1' sx 88,00 600 0,28 24,87

26-36 2' sx 88,00 600 0,28 24,87

36-48 3' sx 115,00 800 0,50 57,78

48-61 4' sx 105,00 800 0,50 52,75

61-72bis 5' sx 105,00 800 0,50 52,75

72bis-85 6'sx 107,00 600 0,28 30,24

85-94bis 7' sx 80,00 600 0,28 22,61

Sommano lato Nord 265,86

19-35bis 1' dx 145,00 600 0,28 40,98

39-42bis 2' dx 37,00 600 0,28 10,46

69-69bis 3'dx 6,00 600 0,28 1,70

75-84 4' dx 70,00 800 0,50 35,17

75-84 5' dx 30,00 800 0,50 15,07

0,00 0,00

Sommano lato Sud 103,37

Somma Totale 369,23

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Il sistema di nuove condotte determina un volume complessivo pari a 369 m3 circa, che sostanzialmente è un incremento di volume netto, in considerazione del fatto che i tratti di condotta esistente sono quasi tutti caratterizzati da diametri ridotti (e perlopiù intasati) ed inte- ressano solo gli attraversamenti in corrispondenza degli accessi laterali.

Al fine di garantire l’invarianza idraulica nonostante la modifica dei coefficienti di de- flusso, in favore di sicurezza nella verifica si è considerato il solo volume di invaso del collettore principale previsto lungo la pista ciclabile (al netto degli scarichi laterali), che determina un volume complessivo pari a circa 265 m3.

Assumendo un grado di riempimento della condotta pari a 0,90 si ottiene il volume di invaso netto:

V’ = 0,90 * 265 = 238 m3 > Vr

Per assicurare il regolare funzionamento della rete di collettamento delle acque me- teoriche in corrispondenza dell’evento di precipitazione critico con tempo di ritorno di 50 anni è necessario che tutte le immissioni delle caditoie stradali avvengano a quota superiore alla quota di massimo invaso. Inoltre, per garantire e potenziare la capacità di invaso delle tuba- zioni, è previsto lungo il collettore l’inserimento di pozzetti di laminazione muniti di luce ridotta di passaggio e di soglia sfiorante di sicurezza. La soglia sarà posta ad un’altezza tale da ga- rantire il completo riempimento della sezione di condotta immediatamente a monte in contem- poranea dell’inizio dello sfioro. Il battente dovrà consentire lo smaltimento della portata mas- sima del tubo di monte con funzionamento a pelo libero. Tutti i pozzetti di ispezione avranno il fondo impermeabilizzato. Per tali manufatti si dovrà valutare l'opportunità di inserire disposi- tivi di non ritorno quali valvole a clapet. Ogni pozzetto sarà dotato di chiusino con passo d’uomo per l’ispezione; nelle successive fasi di progettazione si valuterà se e dove eventual- mente prevedere una copertura grigliata del pozzetto in modo da agevolare sia l’ispezione, sia la manutenzione del manufatto stesso. A causa della realizzazione dei manufatti di laminazioni atti al contenimento dei volumi di invaso la velocità dell’acqua all’interno del sistema di collet- tamento risulta modesta e di conseguenza la capacità di trasporto solido della corrente risulta ridotta. La necessità di limitare l’accumulo dei sedimenti nelle condotte è di particolare impor- tanza ai fini della funzionalità idraulica della rete. A tal fine dovrà essere previsto, nel piano di manutenzione delle opere, l’ispezione, la verifica e l’eventuale pulizia della rete di fognatura bianca e del manufatto di modulazione delle portate scaricate, con cadenza almeno annuale, per assicurare nel tempo la piena efficienza delle opere progettate.

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Negli elaborati grafici è riportato il profilo idraulico di un tratto rappresentativo di con- dotta compreso tra due pozzetti di laminazione, che conferma la correttezza delle ipotesi as- sunte nelle verifiche di invarianza. I collettori saranno posati con pendenza media corrispon- dente a quella dell’asse stradale, pari a circa il tre per mille, in direzione est.

8. Conclusioni

L’invarianza idraulica in una trasformazione urbanistica che prevede la trasformazione di terreno agricolo con terreno urbanizzato può essere ottenuta con la realizzazione di un manufatto di recapito che impedisca lo scarico di portate più elevate di quanto ottenuto con riferimento a terreni agricoli. Le maggiori portate devono quindi essere invasate per un certo periodo all’interno dell’area stessa, laminando il picco di portata.

L’intervento in oggetto comporta l’infrastrutturazione di nuove aree per una superficie complessiva di 2715 mq, che saranno destinate a strada e pista ciclabile.

Alla luce delle analisi svolte si possono evidenziare le seguenti conclusioni:

l’area oggetto di intervento comporta modifiche del terreno sia in termini di riprofilatura (interramento e modifica di fossati esistenti), sia in termini di impermeabilizzazione delle aree (correlata alla pavimentazione prevista in conglomerato bituminoso della strada e della ciclabile);

per quanto riguarda la riprofilatura, l’invarianza idraulica è garantita dall’incremento del volume di invaso prevista dal progetto su entrambi i lati della strada;

per quanto riguarda la riduzione di permeabilità delle superfici, le modifiche previste comportano un valore finale di coefficiente di afflusso di 0.9; riferendosi a un coeffi- ciente udometrico massimo di 10 l/s ha, i calcoli svolti portano ad indicare la necessità di 800 m³/ha di volume compensativo di invaso, per un totale di 190 m³. Il volume di invaso richiesto sarà ottenuto la realizzazione di un sistema di collettamento e scarico delle acque dotato di manufatti di laminazione al fine di invasare il volume necessario.

Per la quota media della falda si esclude la possibilità di utilizzo di dispositivi di infiltra- zione facilitata.;

ALLEGATI: estratti cartografici

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