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Osservatorio sul Turismo del Vino. Strade e Città del Vino:

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Academic year: 2022

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(1)

C e n s i s S e r v i z i S p a

Osservatorio sul Turismo del Vino

4°Rapporto Annuale

Strade e Città del Vino:

Mappa Tipologica e Situazioni a Confronto

(2)

I.

Il riposizionamento egemonico dei comportamenti turistici:

ritardi e opportunità per le strade e le città dei vini

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1. - Riposizionamento. Questo sembra il concetto chiave per capire ciò che sta accadendo in questi mesi, nei comportamenti turistici degli italiani e degli europei.

Malgrado la difficile congiuntura economica, a un po’ di vacanza infatti non si rinuncia.

Anzi, sono proprio le difficoltà del quotidiano che spingono la maggioranza operosa dei cittadini e delle famiglie nella direzione di:

- una diversa gerarchia nelle priorità tra i consumi non quotidiani (meno arredamento, elettrodomestici, auto, abbigliamento, ma comunque un po’ di leisure);

- una rivendicazione dell’autonomia delle scelte, sempre più lontano dalle forzature delle mode, dei media, dei persuasori interessati, degli organizzatori di massa;

- un recupero della razionalità di arbitraggio tra prezzi- qualità-tempi-condizioni, nel tentativo di spendere bene il proprio reddito per un po’ di “stacco”, da cercare con cura nel mercato del last minute.

Emerge in sostanza un nuovo profilo di “turisti ben temperati, “ governato dal gene egostia del diritto al leisure, orientato alla ricerca più di esperienza che di prodotti, oculato gestore delle risorse di tempo e denaro.

Questo riposizionamento disegna nel turismo nuovi equilibri di distribuzione tra prodotti, organizzatori, destinazioni del territorio, a danno di alcuni e a vantaggio di altri, secondo un vettore che sposta (ma non contrae, anzi) la formazione del valore dall’offerta alla domanda.

Di queste nuove tendenze potrebbero di molto beneficiare - tra l’altro - le destinazioni tematiche come le strade del vino.

Ma lo stato ancora larvale, asistemico e poco visibile della relativa offerta, non è per ora in grado di convogliare su queste destinazioni, tutto il potenziale di una domanda vasta, disponibile, segmentata.

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2. Cinque anni sono trascorsi dal varo della Legge nazionale sulle strade del vino (agosto 1999). Il quadro dell’offerta che in questo periodo si è venuto delineando, presenta oggi i tratti caratteristici di un vasto cantiere aperto, con poche opere concluse e larghe zone di “lavori in corso”.

Simmetricamente duali sono i giudizi che corrono in materia: un misto di attese e delusioni, di movimentismi e di stanchezze, di giovanili impazienze e di senili prudenze.

Eppure, la scommessa che stava alla base della legge, era a ben vedere troppo lungimirante e ambiziosa per lasciarla agli esiti incerti che la dialettica degli interessi e degli eventi spontaneamente produrrà.

Molto opportuna sembra perciò la scelta operata dall’Associazione della Città del Vino, di continuare ad esplorare in profondità dal lato dell’offerta i soggetti e le fenomenologie che stanno alla base del turismo del vino in Italia, dedicando questo Quarto Rapporto Annuale all’analisi dello stato di attuazione delle Strade del Vino.

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3. Per fare il punto su questa situazione, varrà prima di tutto la pena di ricordare che nessun cantiere di produzione del nuovo nasce e si sviluppa nel vuoto assoluto. Così le “Strade del Vino”, promosse dalla legge sull’onda montante di una tendenza espansiva delle mode e dei comportamenti enogastronomici, sono poi venute attuandosi nell’intreccio di una congiuntura – del vino e dei turismi – via via più riflessiva, inquieta e complessa, anche se non per questo meno promettente.

Anzi, come dice il filosofo e come si vedrà in questo Rapporto, anche per le Strade del Vino la salvezza (ed il successo) sembra stare proprio nel luogo del pericolo.

Per inquadrare il tema e contestualizzare le situazioni, varrà dunque la pena soffermare per un attimo l’attenzione su quanto sta accadendo, soprattutto negli ultimi due anni, nell’ambiente del Vino e dei relativi turismi.

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4. Dal punto di vista della filiera vino siamo infatti dentro un ciclo:

- ancora dominato dalla ricerca della qualità, basato su grandi investimenti (200 milioni di € nel 2002, 28% in più rispetto all’anno precedente), alimentati più da risorse proprie e cash flow delle aziende che da finanza innovativa e dedicata;

- ma sempre più condizionato dalla competitività internazionale, dalla rottura della curva ascendente dei prezzi, da un incalzante arbitraggio dei consumatori in termini di qualità/prezzo;

- alla ricerca delle strategie da seguire, tra contenimento dei prezzi, investimento sui brand, offerta (di gamma e di gusti) marketing oriented, fuga in avanti dei grandi produttori nazionali e faticosi inseguimenti dei medi e dei piccoli.

Dal punto di vista dei turismi del vino, siamo invece dentro un trend:

- di visibilità e qualità dell’offerta ancora troppo dominata da destinazioni classiche (Langhe, Collio, Chianti, Montalcino, ecc.);

- di un’offerta della numerosità e della tipologia di altre destinazioni tematiche crescente e ricca ma tuttavia disordinata, quasi sempre episodica, spesso troppo elementare e troppo standardizzata;

- di una segmentazione all’opposto della domanda, molto rapidamente evolutiva, in termini di esigenze (meno prodotti, più esperienze) e di autonomia decisionale, quanto a influenza mediatica, scelta di tempo (last minute) composizione del pacchetto di acquisto e soprattutto voglia di scoperta di nuovi territori e vere identità all’insegna della ricerca di total leisure experience.

5. La cifra interpretativa che sembra lecito attribuire alle tendenze (del vino e dei turismi) di questo scorcio di tempo, è dunque quella propria di uno scenario sostanzialmente diverso da quello di soli pochi anni fa: non più dominato dalle mode, dai santoni (del vino e della ristorazione), dai più forti produttori e intermediari, ma non per questo meno vasto, profondo e

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Nel vino e nei turismi del vino la competitività va anzi infittendosi:

tra prodotti simili, tra alternative possibili, con le opportunità di scelta all’ultimo momento, attraverso l’arbitraggio qualità-prezzo proposto dal confronto in tempo reale, nei luoghi del consumo, sui canali distributivi e in rete.

Ed è questa la novità forte destinata a durare: il consumatore di vini e di turismi del vino, non rinuncia alle esplorazioni malgrado le difficoltà congiunturali e si riappropria di un potere di scelta che solo pochi anni fa sembrava sempre più limitato.

I processi in corso nei comportamenti di consumo dei vini e dei turismi in questi anni, propongono quindi una situazione di forte discontinuità tra:

- il “non più” di un ciclo di crescita ininterrotta (a lungo immaginato senza limiti) con spazi di affermazione alla portata di (quasi) tutti, strutturato sulla base di una catena del valore che procedeva linearmente dai produttori egenomi ai consumatori a tutto passivamente disponibili;

- e il “non ancora” dominato da un sistema di informazioni, di azioni e reazioni in rapido e continuato aggiustamento, dove il valore si genera in forme molteplici e trasversali dentro una ragnatela in cui tutti, (produttori, intermediari, ristoratori, città e luoghi, comunicatori e consumatori), sono contemporaneamente attori e spettatori, soggetti e oggetti, protagonisti e comparse, nel melting pot della competitività enologica e turistica.

A fronte della crescente volatilità di una domanda comunque consistente e tonica si prospetta dunque un quadro dell’offerta in grande mutamento.

- con forti rischi per i soggetti (delle imprese e delle destinazioni) di più grande ma rigida consistenza;

- e grandi opportunità per new entries e soggetti più flessibili e adattivi, capaci di intercettare in rete il valore delle informazioni contenute nei comportamenti e di reagire di conseguenza in tempo

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E’ nelle faglie aperte da questa discontinuità congiunturale che si apre una nuova stagione di riposizionamento per i vini e per i relativi turismi. Una stagione nella quale sono proprio le Città e le “Strade dei vini” i soggetti potenzialmente più adatti a giocare le migliori mani di carte.

Vediamo perché.

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II.

La definizione del quadro normativo:

pregi e difetti dell’eclettismo istituzionale

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1. Prima l’uovo o la gallina ? Prima le norme o prima le “strade”?

Sembra essere questo il paradigma che meglio interpreta la situazione

“istituzionale” attuale delle strade italiane del vino.

L’analisi puntuale condotta in questo Rapporto riverbera un quadro di riferimento sostanzialmente diverso dalle precedenti letture, che descrivevano un’Italia ricca di esperienze consolidate.

Lo stato dell’arte – riletto in questi mesi da Censis Servizi per Città del Vino - riflette la molteplicità delle fenomenologie in atto, disegnando percorsi di sviluppo molto diversi e molto distanti tra loro.

La legislazione di settore sembra riflettere – nell’autonomia delle Amministrazioni Regionali – modelli, discipline, tempistiche attuative estremamente diversificate.

Nella Tavola n° 1 viene riepilogato il quadro normativo come risultante dell’analisi condotta sulle fonti, attraverso colloqui, documentazione e siti web ufficiali delle Regioni italiane.

Nel ricostruire la situazione d’insieme delle 19 Regioni e delle 2 province autonome di Trento e Bolzano relativamente alle “Strade del Vino”, si è tenuto conto dell’esistenza di una legge o altra normativa regionale, del tipo di normativa, del numero di “strade” ufficialmente riconosciute dalla Regione in base all’applicazione della norma applicata. Ed ancora del numero di “strade” in attesa di riconoscimento (strade costituite ma che non hanno compiuto per intero l’iter procedurale) e di quelle accertate da fonti diverse (colloqui con i responsabili regionali, pubblicistica di settore, siti web, ecc.) ma prive di un riconoscimento ufficiale.

Tavola n° 1.1 - Il quadro normativo e fenomenologico delle "Strade del Vino" a Luglio 2004 nelle Regioni italiane

Legge N° Strade N° Strade del N° Strade

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VALLE D'AOSTA NO 0 1

PIEMONTE SI L.R. 9/8/99 (manca regolamento) 0 7

LIGURIA SI delibera reg.499/01 6* 0

LOMBARDIA SI L.R. n°7 del 7/2/00 8 0

P.A.BOLZANO NO 0 1

P.A. TRENTO SI L.P. n°10 del 19/12/01 2 0

FRIULI-VENEZIA G. SI L.R. n° 21 del 20/11/00 0 2

VENETO SI L.R. n°17 del 07/09/00 13 0

EMILIA ROMAGNA SI L.R. n° 23 del 7/04/00 11 0

TOSCANA SI L.R. n°69 13/08/96 e 03/02/99 14 0

MARCHE NO 0 2

UMBRIA SI L.R. n°38 del 22/12/99 4 0

LAZIO SI L.R. n°21 del 03/08/01 2 1 0

ABRUZZO SI L.R. n°101 del 18/05/00 (non attuata) 0 6

MOLISE NO 0 1

CAMPANIA SI regolamento DPGR 2212 del 25/10/01 0 2

PUGLIA SI POP/PUGLIA 1994/1999 FONDO FEOGA 9 0

BASILICATA SI L.R. n°7 del 02/02/00 (non attuata) 0 1

CALABRIA SI delibera reg.1092 del 28/12/00 11 3

SICILIA SI L.R. n°5 del 02/08/02 4 1 0

SARDEGNA NO 0 0

Totali 84 2 26

*Il totale tiene conto delle strade dei vini ed anche di quelle dei sapori Fonte: Censis Servizi S.p.a. 2004

(13)

Come si può notare dalla lettura della Tavola 1, a fronte di cinque Amministrazioni che non si sono dotate di alcuno strumento legislativo, sono sedici quelle che hanno normato o riconosciuto ufficialmente le realtà che, su base spontanea o più o meno organizzata, sono sorte a livello territoriale.

Ad eccezione della Regione Sardegna che non ha adottato nessuno strumento legislativo e non ha “strade” costituite neanche ufficiosamente, (sebbene vi sia stato un tentativo di “forzare la mano” da parte del consorzio di tutela dei vini doc), il quadro delle esperienze delle altre Amministrazioni si presenta quanto mai articolato.

Attualmente esistono prima di tutto alcune Regioni che hanno legiferato per la regolamentazione delle “strade del vino” ed hanno provveduto a riconoscere e finanziare quelle che si sono costituite secondo i dettami legislativi: rientrano in questo primo gruppo di Regioni la Liguria, la Lombardia, la Provincia Autonoma di Trento, il Veneto, l’Emilia Romagna, la Toscana, l’Umbria, il Lazio, la Calabria e la Sicilia che è stata anche l’ultima Regione a dotarsi di una legge sulla strada del vino.

Un altro gruppo di Regioni è caratterizzato dall’avere uno strumento legislativo ma non aver dato luogo a riconoscimenti ufficiali delle strade esistenti: è il caso del Piemonte, del Friuli Venezia Giulia, dell’Abruzzo, della Campania e della Basilicata. Tuttavia la mancanza di ufficializzazione delle realtà esistenti è imputabile a situazioni differenti da regione a regione. In Abruzzo e in Basilicata la legge varata non è mai stata attuata per mancanza di specifici regolamenti. Anche in Piemonte manca il regolamento attuativo ma il caso assume particolare rilevanza se si considera che la prima legge regionale adottata dal Piemonte risale al 1980, vale a dire 19 anni prima che la legge nazionale invitasse le Regioni a regolamentare le strade del vino e dei sapori tipici. Un altro caso emblematico, sempre all’interno di questo gruppo, è quello della Campania

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provvedimento di revoca, riazzerate in mancanza della costituzione dei comitati di gestione previsti dalla delibera regionale.

L’ultimo gruppo è costituito da Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano, Marche e Molise dove, in assenza di legislazione apposita si sono comunque costituite alcune “strade” con appositi comitati di gestione costituiti con singoli comuni o altri enti pubblici e privati.

Unico caso isolato, Sardegna a parte, è quello della Puglia dove il riconoscimento ufficiale delle “strade del vino e dell’olio” è avvenuto sulla base di un Programma Operativo Provinciale che prevedeva un bando per l’assegnazione “una tantum” di risorse finanziarie per la valorizzazione e promozione dei prodotti agroalimentari tipici.

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2. In buona sostanza la legge nazionale del 1999 ha certamente funzionato da volano per stimolare – immediatamente a ridosso della sua approvazione o in seguito - una legislazione autonoma delle Amministrazioni regionali, ma nei fatti non sempre, all’approvazione della normativa, è seguita un reale sviluppo dei processi attuativi (regolamenti applicativi, costituzione di comitati promotori, ecc.).

Il censimento, realizzato in questi ultimi mesi finisce per identificare tre contesti distinti:

- 84 strade riconosciute secondo procedimenti di legge, presenti in sole 10 regioni e nella provincia autonomia di Trento;

- 2 strade in attesa di riconoscimento;

- 26 strade distribuite in 10 regioni prive di riconoscimento ufficiale.

Al di là degli aspetti legislativi, sembrano comunque emergere modelli di costituzione, di gestione, di finanziamento certamente articolati:

a) Una prima articolazione è quella che contrappone il modello top- down ad un modello bottom-up. La spinta legislativa – e un po’ di dotazione finanziaria – sono alla base della costituzione di alcune realtà. Altrove l’aggregazione di produttori, amministrazioni comunali, operatori turistici ha generato itinerari, eventi, strade indipendentemente da riconoscimenti formali.

b) Una seconda articolazione è quella relativa al binomio agricoltura- turismo. Le dotazioni finanziarie delle leggi regionali per le strade del vino non appaiono particolarmente capienti o comunque tali da garantire una gestione “brillante” della stessa strada, limitandosi a volte a supportare la sola progettazione e manutenzione della cartellonistica. In molti casi sono gli assessorati al turismo a supportare la creazione e lo sviluppo delle politiche promozionali.

c) Una terza articolata dimensione è quella delle scelte relative alla merceologia “inglobata territorialmente” dalle strade. Dal

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concept “strada del vino e dei sapori” o strada dei prodotti tipici dei quali il vino rappresenta una sola delle componenti. L’evoluzione, sia delle strade riconosciute sia di quelle “spontanee”, sembra indirizzarsi verso il secondo e terzo modello. In questi casi tende ad affermarsi un concetto “distrettuale”, non antagonista rispetto a quello delle strade, ma evolutivo in chiave di sviluppo locale.

d) Una quarta considerazione riguarda le fonti di finanziamento.

L’esperienza della Regione Puglia – che ha avviato la propria strada attraverso il programma Feoga del 1994-1999 – può essere replicata a scala regionale attivando progetti da finanziare con risorse comunitarie.

In questa direzione sembrano muoversi alcuni PIT in fase di avvio in alcune regioni del Mezzogiorno.

e) Un quinto elemento di riflessione è legato alla cautela che muove alcune amministrazioni regionali nell’approvazione e/o nel finanziamento delle strade del vino, cautela che nasce dalla possibilità di richiami dell’UE per violazione del principio del divieto degli aiuti di Stato che ledono la concorrenzialità per operatori di altri paesi.

Un quadro a forte dinamismo e densa complessità nel quale sembrano affermarsi percorsi, itinerari di sviluppo, modelli di finanziamento, conpcet relativamente diversi, ma ugualmente vitali.

3. La spinta verso la costituzione di strade del vino – vissuta come abbiamo visto con modalità particolarmente articolate – riproduce con eguale articolazione situazioni diverse sui territori regionali.

L’analisi puntuale dei comuni impegnati istituzionalmente o attraversati dalle strade del vino ha evidenziato una notevole diversità di modelli.

Esistono infatti strade imperniate su un solo comune (Montespertoli, Vernaccia di San Gimignano, ecc.) e strade che sviluppano la loro trame su decine di territori comunali (il valore massimo è rappresentato dalla strada del vino dell’Alto Monferrato con 60 comuni attraversati).

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In complesso sono 1.135 i comuni che fanno parte delle strade del vino, pari al 14% dei comuni italiani. Il peso percentuale va da un massimo del 43,1% dell’Emilia Romagna ad un minimo del 3,3% della Campania (graf. n.1). E’ interessante evidenziare come tra le prime quattro regioni si collochino due regioni del Centro Italia,Toscana e Umbria, tra le prime a legiferare in materia.

Grafico 1. - Percentuale di comuni interessati dalle strade del vino sul

totale dei comuni della regione

(18)

Emilia-Romagna Valle d'Aosta Umbria Toscana Puglia Calabria Veneto Abruzzo Italia Piemonte Liguria Marche Lombardia Trentino-Alto-Adige Lazio Friuli-Venezia-Giulia Sicilia Basilicata Molise Campania Sardegna

0 12,5 25,0 37,5 50,0

3,3 5,1 5,3 5,6 5,9 6,1 6,2

9,0 11,4

11,9 13,0

14,0 17,0

20,3 21,3

34,1 38,7

41,3 41,9

43,1

(19)

Correlata naturalmente al numero di comuni è anche la superficie regionale interessata dai Comuni delle strade del vino: al primo posto la regione Puglia con il 51,5% dello spazio, all’ultimo la Campania con il 2,1%.

Emilia, Toscana ed Umbria presentano comunque valori elevati largamente superiori ad un terzo della propria superficie (graf. n. 2).

Grafico 2. - Percentuale delle superfici dei comuni interessati dalle strade del vino sul totale della superficie regionale

Puglia Emilia-Romagna Toscana Umbria Valle d'Aosta Calabria Italia Veneto Marche Abruzzo Lombardia Sicilia Molise Piemonte Liguria Basilicata Friuli-Venezia-Giulia Lazio Trentino-Alto-Adige Campania Sardegna

0 15 30 45 60

2,1 3,0

3,8 4,3

6,9 9,2

10,9 11,2 13,0

14,1 16,2

17,3 18,0

19,2 26,6

28,7

39,3 44,4

44,9 51,1

Le relazioni esistenti tra il sistema delle strade del vino e sistema turistico è misurata invece nel graf. n. 3 dove viene analizzato il grado di turisticità inteso come presenza di comuni turistici presenti nelle strade del vino sul totale dei comuni classificati come turistici (studio

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Grafico 3. - Percentuale dei comuni turistici interessati dalle strade del vino sul totale dei comuni turistici della regione

Valle d'Aosta Puglia Emilia-Romagna Toscana Umbria Calabria Marche Veneto Abruzzo Italia Lombardia Liguria Basilicata Sicilia Friuli-Venezia-Giulia Piemonte Molise Lazio Trentino-Alto-Adige Campania Sardegna

0 12,5 25,0 37,5 50,0

1,9 5,1

6,0 6,5 6,5 7,1 7,1 7,2

11,1 13,1

15,0 16,8

18,5 18,8

27,6 31,0

33,3 36,8

38,6 42,5

Vi sono quattro regioni nelle quali il rapporto supera il 33%, in sostanza un terzo dei comuni turistici (Valle d’Aosta, Puglia, Emilia Romagna, Toscana). Nella parte bassa della classifica si posizionano regioni e diverso grado di sviluppo turistico ed a diverso grado di sviluppo delle strade del vino.

Un ulteriore chiave di lettura è quella che proviene dalla sovrapposizione tra vocazione e ricchezza del territorio in termini vitivinicoli (intesa come presenza di aree DOC, DOCG, IGP) e mappa delle

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A titolo esemplificativo sono state selezionate due regioni a diverso grado di sviluppo: l’Emilia Romagna e il Friuli Venezia Giulia.

Nella carta 1 la parte superiore rappresenta la mappa delle diverse zone vitivinicole riconosciute: nella parte inferiore sono rappresentati i territori comunali interessati alle strade del vino. Si evidenzia – con buona approssimazione – una sostanziale sovrapponibilità, con pochi territori vitivinicoli non valorizzati attraverso il paradigma della strada del vino.

Nella carta 2 – con analogo meccanismo – si evidenzia una buona valorizzazione di una/due aree a denominazione e l’esistenza di giacimenti enologici ancora tutti da sviluppare (secondo il principio che c’è ancora molto da fare e molto da offrire).

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(23)
(24)

III

Il sondaggio sulle Strade del Vino piatto ricco mi ci ficco

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1. - Due cifre per descrivere la ricchezza del piatto:

4 milioni di turisti del vino

2000 milioni di euro di consumi turistici legati al vino.

Il profumo di mosto materializza una domanda crescente, evoluta, di nuove opportunità e nuove emozioni di viaggio. La competizione per intercettare questa consistente cluster di consumatori non può non svilupparsi.

E’ una sintesi del contesto di mercato nel quale si collocano le strategie delle 100 Strade del Vino.

Il Censis Servizi le ha “ascoltate” attraverso un Sondaggio al quale hanno risposto 38 Strade del Vino, delle quali 35 sono riconosciute da leggi o regolamenti regionali e 3 “spontanee” non riconosciute”: La redemption prossima al 35% consente di poter estrapolare alcuni dei dati quantitativi, possono quindi essere riferiti all’universo dell’esperienza nazionale.

La trama territoriale

In media una strada del vino coinvolge 14 soggetti pubblici tra comuni, comunità montane, amministrazioni provinciali, etc. e 57 operatori privati tra produttori, enoteche, cantine, etc. Riportando questi dati all’universo, dal momento che la distribuzione territoriale e “qualitativa” dei rispondenti (vedi tavola in appendice) ne garantiscono la rappresentatività, l’effetto alone delle strade del vino coinvolge oltre 1.400 soggetti pubblici e circa 6.000 privati.

Buona parte delle strade del vino segmenta l’offerta in sottoitinerari territoriali, per consentire visite e soggiorni di diversa durata: la media degli itinerari è di 4,1 per strada.

Delle 38 strade intervistate, 17 (quindi circa il 45% delle strade) hanno un proprio museo dedicato e 14 (il 35%) una enoteca di sistema.

(tab. n. 1 )

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Tab. 1 La trama territoriale

V.A. Valore medio

n. di soggetti pubblici 481 13,7

n. di soggetti privati 2166 57,0

n. di itinerari 135 4,1

n. di strade con museo 17 44,7

n. di enoteche 14 36,8

Fonte: Censis servizi 2004

Occupazione, risorse, attività

L’”impatto occupazionale” diretto e indiretto delle strade del vino è ancora marginale: in totale (tab.2), le 38 considerate sono risultate avere 15 addetti diretti a tempo pieno (0,39 addetti in media per strada) e 22 addetti diretti a tempo parziale o saltuari (0,58 per strada), mentre gli addetti indiretti sono risultati essere in totale 23 a tempo pieno (0,61 per strada) e 65 part time/saltuari (1,71 per strada).

Tab. 2 – Addetti per le strade del vino

Addetti diretti Addetti indiretti Totale

(v.a.)Valore medio

per strada Totale

(v.a.) Valore medio per

strada

Tempo pieno 15 0,39 23 0,61

Tempo parziale/saltuari 22 0,58 65 1,71

Fonte: Censis Servizi 2004

Valori dunque ancora molto limitati, ai quali vanno affiancati quelli relativi alle risorse destinate alle attività realizzate dalle strade del vino considerate (tab. 3). Nel 2003 in totale sono stati spesi 1.074.482 euro (circa 56.500 in media per ciascuna delle strade che hanno fornito indicazioni su questo punto), dei quali 583.992 euro per la gestione ordinaria (32.400 euro circa per strada) e 440.490 per la gestione straordinaria (circa 31.500

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euro in media per strada); in pratica il minimo di spesa per qualche addetto, le spese correnti di gestione e per la promozione.

Tab. 3 – Spesa destinata alle attività della strada nell’ultimo triennio (valori in €)

2001 2002 2003

Gestione ordinaria 363693 587310 583992

Gestione straordinaria 194605 386080 440490

Totale 588298 1013390 1074482

Valore medio sul numero di rispondenti (*)

Valore medio per la gestione

ordinaria 24246 30911 32444

Valore medio per la gestione

straordinaria 19461 27577 31464

Valore medio totale 36769 50670 56552

(*) Il valore medio totale non è pari alla somma di colonna perché varia, per ciascuna cella, il numero di rispondenti

Fonte: Censis Servizi 2004

Questi valori sembrerebbero dunque mostrare, come detto, un valore economico molto limitato per quanto concerne le strade del vino. Ma per una corretta valutazione vanno considerati anche gli elementi dinamici relativi a tutto il triennio 2001-2003: la spesa destinata alle attività è praticamente raddoppiata, passando da 588.298 euro totali del 2001 (gestione ordinaria più gestione straordinaria) ai 1.074.482 euro del 2003, con una spesa media per strada che passa dai 36.769 euro del 2001 ai 56.552 euro del 2003 (tra l’altro è aumentata sensibilmente l’incidenza della gestione straordinaria sul totale).

Ma l’elemento più significativo, riguardo alla dinamica del triennio 2001-2003, è quello relativo al numero delle manifestazioni promosse annualmente (tab.4): erano 117 nel 2001 (4,5 in media per strada), sono

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per strada). Vi è inoltre da sottolineare un elemento importante riguardo alla tipologia di attività svolte, che sono state suddivisi in tre settori fondamentali, e cioè attività di formazione, attività di educazione e tour turistici: su 38 strade interpellate, quasi la metà ha svolto attività di tutte e tre le tipologie identificate, 12 in almeno due tipologie e 7 in una tipologia di attività, elementi questi che fanno intravedere un buon dinamismo nelle attività compiute.

Tab. 4 – Manifestazioni promosse nell’ultimo triennio

2001 2002 2003

Totale Media stradaper

Totale Media stradaper

Totale Media per strada Numero di manifestazioni o

eventi 117 4,5 183 6,3 258 8,6

Fonte: Censis Servizi 2004

Gli elementi dinamici sopra esposti, relativi sia alle risorse impegnate che alle attività effettuate, fanno dunque emergere una notevole accelerazione ed espansione che si traduce in un raddoppio, nel triennio, di ambedue gli elementi (risorse ed attività): non appare troppo ottimistico, dunque, sottolineare che ad un triennio che potrebbe definirsi “di promozione” sta seguendo il periodo della “raccolta” di quanto seminato, con una ulteriore espansione non solo delle attività ma anche dell’importanza del peso economico che avrà ciascuna strada sul proprio territorio.

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29 Forze e debolezze

L’analisi delle opinioni fornite dagli interpellati riguardo a quelli che vengono ritenuti i punti di forza e quelli di debolezza delle strade del vino, mette in risalto come da un lato la forza sia identificata nella qualità intrinseca dei prodotti enogastronomici dell’area e del territorio tout court, mentre i principali elementi di debolezza vengono identificati nelle strutture, siano esse di promozione, di commercializzazione o di accoglienza.

Esaminando infatti i punteggi (Tab.5) che gli interpellati hanno assegnato ad una serie di fattori ( e pur sottolineando come in una scala da 1 a 10 non si sia mai scesi sotto la sufficienza), è facile notare come i valori più bassi sono stati assegnati a fattori come il livello del museo del vino locale, la diffusione e la qualità dei punti di degustazione, la diffusione e la capillarità della rete di vendita, la qualità dell’accoglienza nelle aziende.

All’opposto, i punteggi maggiori sono stati assegnati alla qualità dei vini, del paesaggio, dei prodotti alimentari tipici e della ristorazione tipica del territorio: in pratica si ha consapevolezza della qualità delle risorse che si è in grado di offrire, ma vengono giudicate non ancora adeguate le strutture necessarie a valorizzare appieno tali risorse.

Tab. 5 - Valutazione media per alcuni fattori/elementi

Qualità del paesaggio

Qualità dei prodotti alimentari tipici

Qualità e fama dei vini

Qualità della ristorazione tipica

Accoglienza degli abitanti del luogo

Qualità degli eventi/vino organizzati nel 2003

Qualità della rete di vendita dei vini

Diffusione dei punti di eccellenza

Efficacia degli itinerari

Qualità dei prodotti non alimentari tipici

Qualità dei punti di degustazione dei vini

Qualità di accoglienza nelle aziende

7,1 7,6 7,7 8,1

8,4

Valutazione media (1=bassa; 10=alta) per:

(30)

D’altra parte, il grado di problematicità per una serie di aspetti organizzativi e gestionali (tab. 6) non è ritenuto, nella media, troppo elevato, o almeno non in misura tale da compromettere le possibilità di sviluppo dell’area.

Tab. 6 - Grado di problematicità per gli aspetti organizzativi e gestionali della Strada

0 2,5 5,0 7,5 10,0

Grado di problematicità per gli aspetti organizzativi e gestionali della Strada

Fonte: Censis Servizi 2004

Tuttavia la valutazione di problematicità (valutata in una scala ascendente da 1 a 10) assegnata ad alcuni elementi fa trasparire in alcune aree elementi da non sottovalutare: ad esempio i problemi maggiori sono stati riscontrati nell’accordo tra i soci (della strada del vino) nelle strategie e sui programmi (valore 6,6 su 10) e nella raccolta di contributi pubblici

(31)

( 6,4 su 10), mentre appare più soddisfacente il giudizio sulla raccolta di fondi derivanti da attività turistico promozionali (5,5 su 10), il raggiungimento di risultati favorevoli allo sviluppo (4,8) e le possibili ricadute negative del turismo sul sistema locale (3,3).

Nell’individuazione dei punti di debolezza, dunque, a quelli già segnalati in precedenza e cioè le strutture, vanno ad aggiungersi la carenza, o comunque il non soddisfacente livello del sostegno pubblico, e la difficoltà di raggiungere l’accordo sulle strategie tra i soci, anche se a quest’ultimo proposito va sottolineato come, a giudizio degli interpellati, il grado di conflittualità tra operatori economici sia sicuramente diminuito negli ultimi anni, forse proprio grazie ad una diversa organizzazione e promozione dell’offerta sul territorio (su una scala da 1 a 10, è scesa da 4,2 a 3,5).

Tab. 7 – I punti di forza e i punti di debolezza

Punti di Forza Punti di debolezza

 Qualità intrinseca di prodotti e produttori

 Q u a l i t à d e l p a e s a g g i o , dell’accoglienza e della ristorazione

 Crescita delle manifestazioni ed eventi organizzati nell’area

 Crescita della coesione tra operatori economici

 Presenza insufficiente di Musei del Vino ed Enoteche

 Insufficienza delle strutture (punti di degustazione, rete di vendita, …)

 Bassa qualità dell’Accoglienza nelle aziende

 Scarsa affluenza di contributi da parte degli Enti pubblici locali

 Disaccordi tra i soci nelle strategie e sui programmi

Fonte: Censis Servizi 2004

(32)

IV

Rating e Ranking delle Strade del Vino:

andar per vino, andar per cibo, andar per turismi

(33)

1. La tavola 1 comprende 84 strade del vino ordinate attraverso la tecnica del ranking. Per una corretta lettura della classifica vanno esplicitate alcune considerazioni preliminari che hanno contribuito alla costruzione della classifica stessa.

Sono state prese in considerazione sia le strade ufficialmente riconosciute che quelle prive di riconoscimento regionale o in attesa di riconoscimento.

Le strade valutate sono unicamente quelle in cui il fattore vino rivesta un ruolo determinante e a questo proposito sono state escluse altre tipologie di itinerari e percorsi tesi alla valorizzazione di altri prodotti (olio, insaccati, ecc.).

La valutazione della strada è stata realizzata analizzando i dati e gli indicatori fenomenologici di performance – come illustrato più in dettaglio nella nota metodologica – dei comuni interessati dal percorso della strada, siano essi aderenti al comitato di gestione o semplicemente attraversati dal percorso.

Le 84 strade valutate non esauriscono l’universo delle strade del vino esistenti in Italia ma rappresentano un campione altamente significativo (il 75% circa). In quest’ottica il ranking delle strade del vino è un primo tentativo di valutare le potenzialità dei territori coinvolti (e non l’efficacia o l’efficienza dei comitati di gestione) e va inteso come uno degli strumenti utili alla comprensione del fenomeno e, se ripetuto in futuro, a seguirne le evoluzioni.

(34)

2. La classifica finale scaturisce dalla media di sette indicatori in cui vengono analizzati: il fattore vino (tre indicatori), il fattore ristorazione (tre indicatori) e la visibilità (un indicatore).

Per il fattore “vino” sono stati presi in considerazione, attraverso le citazioni ed i relativi apprezzamenti qualitativi espressi dalle tre principali guide di settore (Gambero Rosso, Veronelli e Associazione Italiana Sommelier), indicatori inerenti a:

 il numero ponderato di citazione dei prodotti;

 la qualità media dei vini citati;

 la quota di vini con alte valutazioni (Top).

In modo speculare per il fattore “ristorazione” sono stati apprezzati tre indicatori che scaturiscono dalla rilevazione effettuata nelle tre principali guide di settore (Michelin, Veronelli, Gambero Rosso) e riferiti a:

 il peso ponderato delle citazioni di ristoranti;

 la qualità media dei ristoranti citati;

 la quota di ristoranti con alte valutazioni (Top).

La costruzione del punteggio di “visibilità” è stata ottenuta conteggiando, sempre in modo ponderato, il numero di citazioni ottenute dai comuni nelle principali guide enogastronomiche (le sei già citate ed altre specifiche sui prodotti tipici food).

La media finale, costruita come media aritmetica dei punteggi dei sette indicatori e successivamente standardizzata tra 60 e 100, stabilisce dunque la posizione dal 1° all’84° posto.

Tavola n. 1 - Classifica finale e punteggi degli indicatori

(35)

REGI ONE

RICONOS CIMENTO

POSIZ

IONE STRADA MEDI

A

VISIBI LITA’

DELLA STRAD

A

VINO RISTORAZION E CITA

TI QUAL

ITA' MEDI A

TOPCIT ATI

QUAL ITA' MEDI A

TOP

PIE NR 1 ASTESANA 92 68 10010010089 90 95

TOS RIC 2 C O S T A D E G L I

ETRUSCHI 92 77 10010010010079 85

PIE NR 3 BAROLO 90 82 10010010083 87 80

PIE NR 4 M O S C A T O E

BARBARESCO 90 88 10010010074 87 80 TOS RIC 5 C H I A N T I C O L L I

FIORENTINI 89 79 10010010081 84 75 LOMRIC 6 FRANCIACORTA 88 72 10010010077 85 80

FRI NR 7 DEL COLLIO 87 78 10010010069 89 75

PIE NR 8 C A S T E L L I D E L

ROERO 86 67 10010010066 96 75

PIE NR 9 DAL ROERO ALLE

LANGHE 86 77 10010010072 80 75

ALT NR 10 VINO ALTO ADIGE 86 76 10010010069 91 65 TOS RIC 11 VINO NOBILE DI

MONTEPULCIANO 86 96 10010010063 76 65 M AR NR 12 VINO VERDICCHIO

E DI MATELICA 84 75 84 78 90 90 88 85 U MB RIC 13 ETRUSCO ROMANA 81 71 78 74 79 93 81 90

LOMRIC 14 V I N I B R E S C I A N I

DEL GARDA 81 73 71 76 68 95 81 100 TOS RIC 15 COLLI DI MAREMMA 79 81 70 77 87 93 78 65 LOMRIC 16 VALCALEPIO 78 66 66 74 62 92 84 100

VEN RIC 17 SOAVE 77 73 86 81 85 73 77 65

LOMRIC 18 OLTREPO' PAVESE 77 67 90 73 85 75 81 65 TOS RIC 19 TERRE D'AREZZO 76 74 69 77 80 86 74 70

LOMRIC 20 VALTELLINA 75 71 67 79 80 82 83 65

TOS RIC 21 VERNACCIA DI SAN

GIMIGNANO 75 100 77 77 83 63 67 60 EMI RIC 22 COLLI D'IMOLA 75 70 65 74 66 79 84 85 SIC STAND 23 C E R A S U O L O D I

VITTORIA 75 83 63 76 65 75 84 75

VEN RIC 24 P R O S E C C O D E I

COLLI CONEGLIANO 75 77 85 73 69 75 78 65

VEN RIC 25 BARDOLINO 74 73 81 75 80 81 71 60

PIE NR 26 ALTO MONFERRATO 74 63 77 75 73 77 84 70 EMI RIC 27 COLLI DI FORLI E

CESENA 74 70 75 72 79 73 84 65

(36)

REGI ONE

RICONOS CIMENTO

POSIZ

IONE STRADA MEDI

A

VISIBI LITA’

DELLA STRAD

A

VINO RISTORAZION E

EMI RIC 28

C O L L I N E S C A N D I A N O E

CANOSSA 74 70 70 72 68 81 80 75

TOS RIC 29 COLLI DI CANDIA E

DI LUNIGIANA 73 76 62 82 65 71 86 70 VEN RIC 30 LESSINI DURELLO 73 65 68 75 68 74 87 75 VAL NR 31 ROUTE DES VINS 73 68 70 73 67 75 83 75 EMI RIC 32 COLLI PIACENTINI 73 67 71 70 69 77 80 75 TOS RIC 33 M O N T E R E G I O -

MASSA MARITTIMA 73 74 64 84 72 72 79 65 TOS RIC 34 MEDICEA DEI VINI

DI CARMIGNANO 72 87 64 81 72 63 74 65 LAZ RIC 35 CASTELLI ROMANI 72 73 72 74 70 74 79 65 EMI RIC 36 CITTA' CASTELLI

CILIEGI 72 70 72 74 75 67 83 65

ABR NR 37 COLLINE TEATINE 72 69 69 74 73 69 81 70 TOS RIC 38 COLLINE LUCCHESI

E MONTECARLO 72 77 67 79 75 67 80 60

LIG RIC 39

D E L V I N O E DELL'OLIO DALLE

ALPI AL MARE 72 65 64 82 63 77 77 75 TOS RIC 40 CHIANTI RUFINA E

POMINO 72 72 67 79 79 62 79 65

U MB RIC 41 VINI DEL CANTICO 72 80 64 76 66 75 76 65 U MB RIC 42 SAGRANTINO 72 76 66 80 78 62 79 60 EMI RIC 43 COLLINE DI FAENZA 72 76 69 73 67 66 85 65 ABR NR 44 C O L L I N E D E L

DUCATO 71 82 64 78 65 72 78 60

EMI RIC 45 COLLI DI PARMA 71 71 62 73 62 77 83 70

BAS NR 46 BASILICATA 71 72 67 76 77 63 77 65

TOS RIC 47 COLLINE PISANE 71 68 65 81 76 67 75 65 LOMRIC 48 VINI E DEI SAPORI

MANTOVANI 71 68 61 66 60 83 83 75

PUG RIC 49 VINO DOC CASTEL

DEL MONTE 71 75 64 68 65 78 75 70

VEN RIC 50 COLLI EUGANEI 71 70 67 73 67 80 78 60

PUG RIC 51

P R I M I T I V O D I M A N D U R I A E

LIZZANO 70 70 65 67 66 70 87 65

CAL RIC 52 P O L L I N O -

CASTROVILLARI 70 62 60 88 60 64 91 65 LOCOROTONDO E

(37)

REGI ONE

RICONOS CIMENTO

POSIZ

IONE STRADA MEDI

A

VISIBI LITA’

DELLA STRAD

A

VINO RISTORAZION E

SIC RIC 54 MARSALA TERRE

D'OCCIDENTE 70 70 67 74 66 62 86 65 PUG RIC 55 VIGNA DEL SOLE 70 68 70 72 74 73 72 60 EMI RIC 56 D E I C O L L I D I

RIMINI 70 65 61 90 65 70 73 65

U MB RIC 57 TRASIMENO 70 76 64 80 68 65 75 60 ABR NR 58 CONTROGUERRA 70 70 65 77 69 63 83 60 FRI NR 59 DEL TERRANO 69 81 62 75 60 67 75 65 VEN RIC 60 COLLI BERICI 69 65 62 69 61 62 100 65 MOLNR 61 VINO DEL MOLISE 69 68 63 79 65 67 75 65 VEN RIC 62 TORCOLATO E VINI

DI BREGANZE 69 64 62 89 66 61 80 60

LOMRIC 63

SAN COLOMBANO E D E I S A P O R I

LODIGIANI 69 64 61 67 62 68 88 70

LAZ STAND 64 C E S A N E S E D E L

PIGLIO 69 68 60 73 60 60 98 60

PIE NR 65 CANAVESE 69 65 64 75 62 66 84 65

TRE RIC 66 VALLAGARINA 68 70 74 77 73 61 63 60 SIC RIC 67 TERRE SICANE 68 69 64 79 68 62 75 60 TOS RIC 68 MONTECUCCO 68 76 62 71 63 65 79 60 ABR NR 69 COLLINE APRUTINE 68 71 64 75 65 63 71 65 ABR NR 70 TREMONTI E VALLE

PELIGNA 68 67 64 74 66 67 76 60

LOMRIC 71 COLLI LONGOBARDI 68 65 61 68 61 77 77 65 SIC RIC 72 ALCAMO DOC 68 68 64 77 67 63 73 60 ABR NR 73 TRATTURO DEL RE 67 66 61 77 61 69 76 60

CAMNR 74 IRPINIA 67 68 70 73 70 60 60 65

TOS RIC 75 MONTESPERTOLI 67 81 63 72 65 61 63 60 VEN RIC 76 RECIOTO E VINI DI

GAMBELLARA DOC 66 67 64 68 62 61 80 60 PUG RIC 77 V I N I D O C D E L

SALENTO 66 62 64 71 64 61 77 60

VEN RIC 78 D O C L I S O N -

PRAMAGGIORE 65 63 65 67 63 63 77 60 PUG RIC 79 MURGIA CARSICA 65 64 62 67 61 68 71 60

LAZ RIC 80 TEVERINA 65 64 63 76 63 61 66 60

PUG RIC 81 VINI DOC DELLA

DAUNIA 64 69 63 65 61 62 70 60

PUG RIC 82 A N T I C H I V I N I

ROSSI 63 62 61 60 60 62 69 65

STRADON DEL VIN

(38)

Soffermandoci solo sulla parte alta della classifica si può notare che le prime undici posizioni sono occupate da “fuoriclasse” del fattore vino, vale a dire “strade” che fanno proprio del prodotto vino il loro punto di forza con valutazioni di assoluta eccellenza.

Negli indicatori relativi alla ristorazione, invece, i punteggi si distribuiscono in modo più variegato lungo l’asse della classifica con punte di eccellenza anche in strade che complessivamente si collocano oltre la cinquantesima posizione.

Anche i punteggi del fattore “visibilità” si dispongono in modo non fortemente correlato con la classifica finale sebbene, dalla settantesima posizione in giù, solo una strada ottenga un punteggio, in questo indicatore, superiore a 69 punti.

(39)

3. Gli altri tre ranking prodotti, fermo restando tutte le considerazioni di carattere generale fin qui espresse, possono aiutare il lettore ed il viaggiatore ad orientarsi in base alla prevalenza di motivazioni che sottostanno alla visita delle strade del vino.

In altre parole è possibile attraverso una ponderazione differente dei tre indicatori del fattore vino, scegliere in base a gerarchie che di volta in volta privilegino la noterietà diffusa (il numero di citazioni), la qualità media (la qualità media dei vini citati), l’eccellenza (la quota dei vini al top).

Se si prescinde dalle prime undici posizioni che sono sempre occupate dai “fuoriclasse”, si può appunto sottolineare la differente gerarchia delle posizioni (qui ci limiteremo ad una analisi dettagliata delle strade classificate dal 12° al 20° posto), al mutare della ponderazione dei singoli fattori.

Nella Tavola n. 2 è stato dato maggior peso al numero di citazioni rispetto alla qualità media ed al top. Ebbene la “Strada dei Vini e dei Sapori dell’Oltrepò Pavese”, diciottesima classificata nel ranking generale, si posiziona al 12° posto vale a dire subito dopo i

“fuoriclasse”.

Tavola n. 2 - Classifica del VINO (fattore citazione peso 2)

(40)

REGIONE STATUS

(1) STRADA MEDIA

ALT NR VINO ALTO ADIGE 100,0

FRI NR DEL COLLIO 100,0

LOM RIC FRANCIACORTA 100,0

PIE NR DAL ROERO ALLE LANGHE 100,0

PIE NR CASTELLI DEL ROERO 100,0

PIE NR BAROLO 100,0

PIE NR MOSCATO E BARBARESCO 100,0

PIE NR ASTESANA 100,0

TOS RIC COSTA DEGLI ETRUSCHI 100,0

TOS RIC CHIANTI COLLI FIORENTINI 100,0

TOS RIC VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO 100,0

LOM RIC OLTREPO' PAVESE 84,4

VEN RIC SOAVE 84,3

MAR NR VINO VERDICCHIO E DI MATELICA 83,7

VEN RIC BARDOLINO 79,1

TOS RIC VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO 78,2

VEN RIC PROSECCO DEI COLLI CONEGLIANO 77,6

UMB RIC ETRUSCO ROMANA 76,9

TOS RIC COLLI DI MAREMMA 75,7

PIE NR ALTO MONFERRATO 75,2

EMI RIC COLLI DI FORLI E CESENA 74,9

TRE RIC VALLAGARINA 73,9

TOS RIC TERRE D'AREZZO 73,4

EMI RIC CITTA' CASTELLI CILIEGI 73,1

LOM RIC VALTELLINA 73,0

TOS RIC CHIANTI RUFINA E POMINO 72,9

UMB RIC SAGRANTINO 72,2

LOM RIC VINI BRESCIANI DEL GARDA 71,6

TOS RIC COLLINE LUCCHESI E MONTECARLO 71,5

TOS RIC COLLINE PISANE 71,4

BAS NR BASILICATA 71,3

PUG RIC VIGNA DEL SOLE 71,3

LAZ RIC CASTELLI ROMANI 71,2

ABR NR COLLINE TEATINE 71,1

CAM NR IRPINIA 70,5

TOS RIC MONTEREGIO - MASSA MARITTIMA 70,5

TOS RIC MEDICEA DEI VINI DI CARMIGNANO 70,0

VAL NR ROUTE DES VINS 70,0

EMI RIC COLLI PIACENTINI 69,9

EMI RIC COLLINE SCANDIANO E CANOSSA 69,8

VEN RIC LESSINI DURELLO 69,4

(41)

REGIONE STATUS

(1) STRADA MEDIA

EMI RIC COLLINE DI FAENZA 69,0

ABR NR CONTROGUERRA 68,9

EMI RIC DEI COLLI DI RIMINI 68,8

UMB RIC TRASIMENO 68,6

SIC RIC TERRE SICANE 68,4

SIC RIC MARSALA TERRE D'OCCIDENTE 68,0

LIG RIC DEL VINO E DELL'OLIO DALLE ALPI

AL MARE 68,0

VEN RIC COLLI EUGANEI 67,9

SIC RIC ALCAMO DOC 67,7

TOS RIC COLLI DI CANDIA E DI LUNIGIANA 67,3

ABR NR COLLINE DEL DUCATO 67,2

EMI RIC COLLI D'IMOLA 67,1

UMB RIC VINI DEL CANTICO 67,1

MOL NR VINO DEL MOLISE 67,1

ABR NR TREMONTI E VALLE PELIGNA 66,6

SIC STAND CERASUOLO DI VITTORIA 66,6

CAL RIC POLLINO-CASTROVILLARI 66,5

ABR NR COLLINE APRUTINE 66,5

LOM RIC VALCALEPIO 66,5

PIE NR CANAVESE 65,8

LAZ RIC TEVERINA 65,8

TOS RIC MONTESPERTOLI 65,5

PUG RIC VINI DOC DEL SALENTO 65,3

PUG RIC PRIMITIVO DI MANDURIA E LIZZANO 65,2

PUG RIC VINO DOC CASTEL DEL MONTE 65,1

VEN RIC DOC LISON-PRAMAGGIORE 64,5

EMI RIC COLLI DI PARMA 64,5

ABR NR TRATTURO DEL RE 64,4

FRI NR DEL TERRANO 64,4

TOS RIC MONTECUCCO 64,3

VEN RIC RECIOTO E VINI DI GAMBELLARA

DOC 63,9

VEN RIC STRADON DEL VIN FRIULARO 63,5

PUG RIC LOCOROTONDO E MARTINA FRANCA 63,1

LAZ STAND CESANESE DEL PIGLIO 63,0

VEN RIC COLLI BERICI 62,8

LOM RIC SAN COLOMBANO E DEI SAPORI

LODIGIANI 62,5

PUG RIC VINI DOC DELLA DAUNIA 62,4

(42)

REGIONE STATUS

(1) STRADA MEDIA

LOM RIC VINI E DEI SAPORI MANTOVANI 61,2

CAL RIC LOCRIDE 60,5

PUG RIC ANTICHI VINI ROSSI 60,0

1) RIC: riconosciuta; NR: non riconosciuta; STAND in attesa di ricononoscimento

Da segnalare anche l’entrata nella top 20 della “Strada del Vino Bardolino”, della “Strada del Vino Vernaccia di San Gimignano”, del

“Prosecco e dei Colli di Conegliano” e la “Strada del Vino dell’Alto Monferrato”.

Nella Tavola n. 3 il maggior peso è stato attributo all’indicatore che esprime la qualità media.

Qui la migliore inseguitrice degli undici leader è la “Strada del Vino Soave” che precede Verdicchio di Matelica e Oltrepò Pavese.

Anche in questo caso si registrano delle “new entry” rispetto alla classifica generale e sono: Vernaccia di San Gimignano, Bardolino, Colli di Rimini e “Strada del Torcolato e dei Vini di Breganze”.

Tavola n. 3 - Classifica del VINO ( fattore qualità peso 2)

(43)

REGIONE STATUS

(1) STRADA MEDIA

ALT NR VINO ALTO ADIGE 100,0

FRI NR DEL COLLIO 100,0

LOM RIC FRANCIACORTA 100,0

PIE NR DAL ROERO ALLE LANGHE 100,0

PIE NR CASTELLI DEL ROERO 100,0

PIE NR BAROLO 100,0

PIE NR MOSCATO E BARBARESCO 100,0

PIE NR ASTESANA 100,0

TOS RIC COSTA DEGLI ETRUSCHI 100,0

TOS RIC CHIANTI COLLI FIORENTINI 100,0

TOS RIC VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO 100,0

VEN RIC SOAVE 83,2

MAR NR VINO VERDICCHIO E DI MATELICA 82,3

LOM RIC OLTREPO' PAVESE 80,1

TOS RIC VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO 78,5

VEN RIC BARDOLINO 77,7

TOS RIC COLLI DI MAREMMA 77,4

LOM RIC VALTELLINA 76,4

EMI RIC DEI COLLI DI RIMINI 76,2

VEN RIC TORCOLATO E VINI DI BREGANZE 76,2

UMB RIC ETRUSCO ROMANA 76,2

TOS RIC CHIANTI RUFINA E POMINO 76,0

UMB RIC SAGRANTINO 75,8

TOS RIC TERRE D'AREZZO 75,7

TOS RIC MONTEREGIO - MASSA MARITTIMA 75,6

TOS RIC COLLINE PISANE 75,4

PIE NR ALTO MONFERRATO 75,0

TRE RIC VALLAGARINA 74,8

TOS RIC C O L L I N E L U C C H E S I E

MONTECARLO 74,7

VEN RIC P R O S E C C O D E I C O L L I

CONEGLIANO 74,7

TOS RIC M E D I C E A D E I V I N I D I

CARMIGNANO 74,6

EMI RIC COLLI DI FORLI E CESENA 74,3

BAS NR BASILICATA 73,9

CAL RIC POLLINO-CASTROVILLARI 73,7

EMI RIC CITTA' CASTELLI CILIEGI 73,6

UMB RIC TRASIMENO 73,0

LOM RIC VINI BRESCIANI DEL GARDA 72,9

(44)

REGIONE STATUS

(1) STRADA MEDIA

ABR NR COLLINE TEATINE 72,5

TOS RIC COLLI DI CANDIA E DI LUNIGIANA 72,5

SIC RIC TERRE SICANE 72,5

ABR NR CONTROGUERRA 72,1

LAZ RIC CASTELLI ROMANI 71,9

PUG RIC VIGNA DEL SOLE 71,8

MOL NR VINO DEL MOLISE 71,5

CAM NR IRPINIA 71,3

VEN RIC LESSINI DURELLO 71,2

SIC RIC ALCAMO DOC 71,1

ABR NR COLLINE DEL DUCATO 71,0

VAL NR ROUTE DES VINS 70,8

UMB RIC VINI DEL CANTICO 70,5

EMI RIC COLLINE SCANDIANO E CANOSSA 70,4

EMI RIC COLLINE DI FAENZA 70,2

SIC STAND CERASUOLO DI VITTORIA 69,9

SIC RIC MARSALA TERRE D'OCCIDENTE 69,9

EMI RIC COLLI PIACENTINI 69,9

EMI RIC COLLI D'IMOLA 69,8

VEN RIC COLLI EUGANEI 69,6

ABR NR COLLINE APRUTINE 69,4

ABR NR TREMONTI E VALLE PELIGNA 69,2

LAZ RIC TEVERINA 69,2

PIE NR CANAVESE 68,8

LOM RIC VALCALEPIO 68,7

ABR NR TRATTURO DEL RE 68,7

TOS RIC MONTESPERTOLI 68,0

FRI NR DEL TERRANO 67,8

EMI RIC COLLI DI PARMA 67,5

PUG RIC VINI DOC DEL SALENTO 67,2

TOS RIC MONTECUCCO 66,8

LAZ STAND CESANESE DEL PIGLIO 66,4

PUG RIC VINO DOC CASTEL DEL MONTE 66,1

VEN RIC STRADON DEL VIN FRIULARO 66,1

PUG RIC P R I M I T I V O D I M A N D U R I A E

LIZZANO 66,0

VEN RIC DOC LISON-PRAMAGGIORE 65,3

VEN RIC RECIOTO E VINI DI GAMBELLARA

DOC 65,1

VEN RIC COLLI BERICI 64,9

LOM RIC COLLI LONGOBARDI 64,4

(45)

REGIONE STATUS

(1) STRADA MEDIA

LOM RIC SAN COLOMBANO E DEI SAPORI

LODIGIANI 64,0

PUG RIC MURGIA CARSICA 63,9

PUG RIC L O C O R O T O N D O E M A R T I N A

FRANCA 63,2

PUG RIC VINI DOC DELLA DAUNIA 63,1

LOM RIC VINI E DEI SAPORI MANTOVANI 62,7

CAL RIC LOCRIDE 61,8

PUG RIC ANTICHI VINI ROSSI 60,0

1) RIC: riconosciuta; NR: non riconosciuta; STAND: in attesa di riconoscimento

(46)

Infine nella terza Tavola – la n.4 – la media del fattore vino è stata costruita attribuendo maggiore peso alla quota di vini Top. Qui le sorprese rispetto alla classifica finale sono minori: la migliore classificata dietro le undici stelle è sempre Matelica e le “new entry”, limitate a due: Vernaccia di San Gimignano e Bardolino.

(47)

Tavola n. 4 - Classifica del VINO ( fattore top peso 2)

REGION

E STATUS

(1) STRADA MEDIA

ALT NR VINO ALTO ADIGE 100,0

FRI NR DEL COLLIO 100,0

LOM RIC FRANCIACORTA 100,0

PIE NR DAL ROERO ALLE LANGHE 100,0

PIE NR CASTELLI DEL ROERO 100,0

PIE NR BAROLO 100,0

PIE NR MOSCATO E BARBARESCO 100,0

PIE NR ASTESANA 100,0

TOS RIC COSTA DEGLI ETRUSCHI 100,0

TOS RIC CHIANTI COLLI FIORENTINI 100,0

TOS RIC VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO 100,0

MAR NR VINO VERDICCHIO E DI MATELICA 85,3

VEN RIC SOAVE 84,3

LOM RIC OLTREPO' PAVESE 83,3

TOS RIC VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO 80,0

TOS RIC COLLI DI MAREMMA 79,9

VEN RIC BARDOLINO 79,1

UMB RIC ETRUSCO ROMANA 77,4

LOM RIC VALTELLINA 76,6

TOS RIC TERRE D'AREZZO 76,3

EMI RIC COLLI DI FORLI E CESENA 76,2

TOS RIC CHIANTI RUFINA E POMINO 75,9

UMB RIC SAGRANTINO 75,4

PIE NR ALTO MONFERRATO 74,4

TOS RIC COLLINE PISANE 74,2

BAS NR BASILICATA 74,1

EMI RIC CITTA' CASTELLI CILIEGI 74,0

TRE RIC VALLAGARINA 73,9

TOS RIC COLLINE LUCCHESI E MONTECARLO 73,8

VEN RIC PROSECCO DEI COLLI CONEGLIANO 73,7

TOS RIC MONTEREGIO - MASSA MARITTIMA 72,7

TOS RIC MEDICEA DEI VINI DI CARMIGNANO 72,4

PUG RIC VIGNA DEL SOLE 72,2

(48)

REGION

E STATUS

(1) STRADA MEDIA

LOM RIC VINI BRESCIANI DEL GARDA 71,0

LAZ RIC CASTELLI ROMANI 70,9

CAM NR IRPINIA 70,7

VEN RIC TORCOLATO E VINI DI BREGANZE 70,4

UMB RIC TRASIMENO 70,0

ABR NR CONTROGUERRA 70,0

EMI RIC DEI COLLI DI RIMINI 69,8

VEN RIC LESSINI DURELLO 69,7

EMI RIC COLLI PIACENTINI 69,6

SIC RIC TERRE SICANE 69,6

VAL NR ROUTE DES VINS 69,4

EMI RIC COLLINE SCANDIANO E CANOSSA 69,4

SIC RIC ALCAMO DOC 68,7

EMI RIC COLLINE DI FAENZA 68,6

TOS RIC COLLI DI CANDIA E DI LUNIGIANA 68,3

VEN RIC COLLI EUGANEI 68,1

LIG RIC DEL VINO E DELL'OLIO DALLE ALPI AL

MARE 68,1

UMB RIC VINI DEL CANTICO 67,9

MOL NR VINO DEL MOLISE 67,9

SIC RIC MARSALA TERRE D'OCCIDENTE 67,9

ABR NR COLLINE DEL DUCATO 67,8

EMI RIC COLLI D'IMOLA 67,7

SIC STAND CERASUOLO DI VITTORIA 67,2

ABR NR TREMONTI E VALLE PELIGNA 67,2

ABR NR COLLINE APRUTINE 67,0

CAL RIC POLLINO-CASTROVILLARI 66,7

TOS RIC MONTESPERTOLI 66,0

LAZ RIC TEVERINA 65,9

LOM RIC VALCALEPIO 65,8

PIE NR CANAVESE 65,6

PUG RIC PRIMITIVO DI MANDURIA E LIZZANO 65,6

PUG RIC VINI DOC DEL SALENTO 65,5

PUG RIC VINO DOC CASTEL DEL MONTE 65,4

TOS RIC MONTECUCCO 64,8

ABR NR TRATTURO DEL RE 64,7

EMI RIC COLLI DI PARMA 64,5

VEN RIC DOC LISON-PRAMAGGIORE 64,2

FRI NR DEL TERRANO 64,0

VEN RIC RECIOTO E VINI DI GAMBELLARA

DOC 63,6

(49)

REGION

E STATUS

(1) STRADA MEDIA

LAZ STAND CESANESE DEL PIGLIO 63,1

LOM RIC SAN COLOMBANO E DEI SAPORI

LODIGIANI 62,9

VEN RIC COLLI BERICI 62,8

LOM RIC COLLI LONGOBARDI 62,4

PUG RIC LOCOROTONDO E MARTINA FRANCA 62,3

PUG RIC MURGIA CARSICA 62,2

PUG RIC VINI DOC DELLA DAUNIA 62,2

LOM RIC VINI E DEI SAPORI MANTOVANI 61,3

CAL RIC LOCRIDE 60,8

PUG RIC ANTICHI VINI ROSSI 60,0

1) RIC: riconosciuta; NR: non riconosciuta; STAND: in attesa di riconoscimento

(50)

4. Il ranking riepilogativo a base regionale – Tavola 5 – è organizzato ordinando le strade per posizione finale con i relativi posizionamenti in ciascuno dei sette indicatori calcolati. La strada delle Colline Teatine, ad esempio, si è classificata al 37° posto nel ranking finale risultando la più alta in classifica in Abruzzo e ha raggiunto il 49°

posto in “visibilità”, il 31° nell’indicatore delle citazioni del vino nelle guide, ecc.

Tavola n. 5 - Ranking regionale per classifica finale e posizione degli indicatori

(51)

REG STRADA POSIZI ONE

VISIBI LITA’

DELLA STRAD

A

VINO RISTORAZIONE

CIT ATI

QUAL ITA' MEDI

A TO

P CITA TI

QUAL ITA' MEDI

A

TOP

ABR

COLLINE TEATINE 37 49 31 50 29 43 31 22

C O L L I N E D E L

DUCATO 44 7 60 29 54 36 48 59

CONTROGUERRA 58 46 43 30 36 64 28 59

COLLINE APRUTINE 69 37 54 46 54 60 73 29 TREMONTI E VALLE

PELIGNA 70 63 50 51 50 48 58 59

TRATTURO DEL RE 73 66 80 33 72 43 61 59

ALT VINO ALTO ADIGE 10 23 1 1 1 42 4 29

BAS BASILICATA 46 35 38 38 24 60 55 29

CAL P O L L I N O -

CASTROVILLARI 52 82 83 14 79 59 5 29

LOCRIDE 84 84 83 83 79 64 78 59

CAM IRPINIA 74 58 30 60 34 82 84 29

EMI

COLLI D'IMOLA 22 46 47 48 48 16 19 5

COLLI DI FORLI E

CESENA 27 40 20 67 20 33 22 29

C O L L I N E S C A N D I A N O E

CANOSSA 28 45 28 65 42 12 35 11

COLLI PIACENTINI 32 62 25 71 36 18 36 11 C I TTA ' C A S T E L L I

CILIEGI 36 43 22 54 26 49 27 29

COLLINE DI FAENZA 43 19 32 59 46 55 17 29

COLLI DI PARMA 45 36 68 56 70 19 26 22

DEI COLLI DI RIMINI 56 73 77 12 60 41 71 29

FRI DEL COLLIO 7 14 1 1 1 43 7 11

DEL TERRANO 59 9 71 43 79 49 62 29

LAZ

CASTELLI ROMANI 35 29 23 55 35 30 46 29

C E S A N E S E D E L

PIGLIO 64 54 82 58 79 82 2 59

TEVERINA 80 77 65 41 65 79 80 59

LIIG D E L V I N O E DELL'OLIO DALLE

ALPI AL MARE 39 69 57 16 63 19 52 11

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