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c,. c.,... Banca di Romagna Atti del Convegno Nazionale di Studi Castellologici Ferrara, Castello Estense, Sala deil;omuni

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l!ALIANO DEI CASTELLI Seuone Emil1a-Rornagna

PROVINCIA DI FERRARA

• Banca di Romagna

un per la conoscenza qell 'architettura fortificata

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Atti del Convegno Nazionale di Studi Castellologici 13 -11 2006

Ferrara, Castello Estense, Sala deil;omuni

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ATTI DEL CONVEGNO NAZIONALE DI STUDI CASTELLOLOGTCI

Le misure del castello

un percorso per la conoscenza dell'architettura fortificata

a cura di Franca Manenti Valli

I STITUTO ITALIANO DEI CASTELLI

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Apertura del Convegno

,( A l LUIG I BRAGAD I , Preside nte Sezio ne Em ilia Romagna lstituro Italiano dei Castelli

A ,E.LO BARTOLOTTI, Pres idente Ban ca di Ro magna FLAVIO CO TI, Presidenre lstiwro Italiano dei Castelli

DOME l[CO TADDEI, Prcs idenrc Co n igli o cienti fìco azionale lstitu ro Italiano dei Castelli , Uni versità el i Pisa

Relnz ioue i11 trodu ttivn

FRA CA MANE T I VA LLI , Co nsiglio , cicnti fìco Nazionale Istituto Itali ano dei Castell i

Trattati di carta, trattati di pietra

Cnrc!Jitettum del Cmtelmwt;o di Pndovn.

U1111 rilettum critica dei dowmenti, delle misure e dei luoghi MA U RIZ IO BERTI, Univers ità di U rb ino

Il recinto bastionato di Castel Num;o e In nuova dnrsenn

LA t-:R.A C O LO GOBARDI , Scuola Studi Ava nzati Venezia

/.e Misure dei Cnstelli: il caso di Prato, le verifiche di Mmtji·edonin

e La riconoscibilit?t di una matrice gemnetrico compositiun nel/n Piew Castello di Stazzema CE l LIA l.USCI-1 l, Un iversità di Firenze

Forte Stella corne esempio di progetlnzione ideale 11el sistema fortificato di Porto l:·rcole rt Mo11te Argentario

l OLETTA MA IOU, Soprinrendenza per i beni architetton ici e per il paesaggio di iena e G rosseto

L'arte del misumre: trattati di nren milanese l m XV e XVI secolo t-:RA CESCO REP ISHTI , Politecnico di Milano

AnaliJi geometrico-proporzionale di m/opem di Brtrtolino dn No1111m:

il Castello di Sn11 Giorgio in Ma11to11a

CO RRADO ROGG ERI , G IOVAN l MACC IONl , Istituto lraliano dei Castell i

Geometri n e proporzioni nel "cassero" di Fulignr1110 11el Comune di Snn Ciminitmo-Sienn DOM E ICO TADDEI, Presidente Consiglio Scientifico azionale

l tituta Ital iano dei Castelli , Un iversità di Pisa

p a g. 7 p a g. 8 p a g.

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Sistemi di difesa e di o.lfesa

Metrtrnorfosi di un crtstello: Le viceude di Crtstelsismondo

FABRIZIO JVAN APO LLO N IO, OAVl D I:: BRA IATO, Uni versità di Bo logna

Drti recinti sempre più rtLti rtlle nuove caverne bLindate MASS IMO ORI ,O LI , Un iversidt di Pisa

BrinLmo11t e In geometria deL crtmpo trincemto

DAMIA O IACO BO E, Co nsiglio ciem ifico Nazionale Is tituto Ita li ano dci Castelli , Politecnico di Milano

/,o sviluppo storico delle jòrtijiertzioni mrtLtesi

A TO I O LE T ! l, Segretario Sezione Emilia Romagna Istituto Italiano dei Castel li

Pirtzzefòrti mrrrittirne e diftsa costiera neL Regno di Napoli in epoert rtrrtgonese LUIG I MAG LI O, Consiglio Scientifico Nazionale Isti tuto Italiano dci Cmell i

Lrt rocca di Lugo. Lo spessore nwrario come indizio della presenzn di preesistenze fortificate negLi edifici storici

DI O PALLO l , Consiglio Scientifico Nazionale Istitu to Italiano dei Castell i

Le strategie del rilievo

Lrt misum deL/architettura fortificrtta. Modellazione digitrtLe dellrt Rocca di Dozza GIUSEPPE AMO RUSO, C RlSTIA A BARTO LO M EI, Uni versità d i Bologna

'fècniche di misum rtntiche e moder11e: aLmni esempi di riLieui di crtstefLi e fortificrtzioni LAU RA BARATl N, Uni versità di Urbino

Crtstello Arirt

G IAN l LUIGI BRAGA Df *,MA RG HERITA BRAGADI , cz1one Em ilia Romagna Istitu to Italiano dci Castelli , Uni versità di Bologna

RiLieui, geometrie, recupero, riuso di caste/Li e città fortificate

RO BERTO CORAZZI, Co nsiglio cienrifi co azionale Istitu to Italiano dci Castel li, Università d i Firenze

/,e stime come strumento di conoscmzrr drll'rtssetto ediLizio dei crtsteLLi deL prtssrtto

VITTO RI O FORAM ITT I, Consiglio cicnrifico azionale Istituto Ital iano dc i Castell i

Contributo per una conoscenza anaLitica deLLe mura bolognesi: iL rilievo critico CLAUDI O GAL LI , MATTEO CRILU , FABIO LUG U , Uni versità di Bologna

La rnumtum deLle torri medievrtLi in '/i·elltillo

GIORG IA GE T lLI l , Consiglio cienrifico Nazionale Istitu to Italia no dci Castell i

«Quamnte cincq pieds rLe Largeur; et quinze pieds de projònde111: .. "· /VIisure e fobbric/;e deLla fortezza di Namur in col/tratti d appaLto di Pietro Morettini (l 696-1697)

MARI O VIGA 0 ', Consiglio cientifico azionale l tituto Italiano dci Castelli

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l castelli nel territorio

Istruzioni e misure difensive per In realizzazione e !tt Sfllvagurtrdin di 111/tl fortezza.

he inedite memorie dell'ingegnere militare Fmncesco Malacreda

ALESSA DRO BRO DI l , o nsigli o ezione Lo mbard ia l tituro Italiano dci .astelli

Le torri costiere nel sistema difènsif;o del territorio pugliese

A TO ELLA CAL DERAZZI, Consigli o Scientifico azionale Isriruro Italiano dei Castell i, Pol itecnico di Bari

L'orga11izznzione di[emi11a medievale dellerritorio del sud-est bnre:;e attmverso l'analisi di un caso di studio: In gmn torre del castello di Vnlenzrmo

GAETA O CATA LDO, Poli tecnico di Bari

/.a rete di fortificazioni comunali bolognesi nei XV secolo e il suo sistema di someglinnw e segnnlttzione

ALBERTO MONTI, lsriruro Italiano dci Castelli

Dislocazioni e reciproc!Je ''opposizioni " di castelli e fortezze Lu11go un fium e: il caso deii'Ogiio C IUSJ VILLA R!, Co nsiglio Scientifico Nazionale lsriruro Italiano dci Castelli ,

Vice Pres idente Sezione Lo mbard ia

Appendice

La via dei mstelli: Bologna-Cervia

. IO RGJO A GIO RG I, lsti[Uto lralia no dci Castell i

Abstract in lingua inglese

p a g. 165

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p a g. 186

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p a g. 197

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MAUR IZ IO BERTi

[ARCHITETTURA DEL CASTELNUOVO DI PADOVA.

UNA RILETTURA CRITI CA DEI DOCUMENTI, DELLE MISURE E DEI LUOGHI

La cosrruzionc d el nuovo cas tello di Padova fì.1 il risulraro di una serie di progetti e lavo ri . cavi, so ttofondazioni, fondazio ni c una pa rte notevole d e lle srrutture edilizie definirono un primo gene rale assetto, impromaro al proge tto di Bartolomeo D 'Alviano nel 1515. A partire da un a fase ormai avan za ta d ei la vo ri di cos truzio ne e fino al m eno a l finire dell a seco nda metà del C inquccc mo, fu rono ordinare radi cali trasfor mazion i, in particolare in co nsegue nza d egli o rdini dei Duchi di Urbino han cesco Maria della Rovere c G uidobaldo Il.

Il Cas telnu ovo, ossia il nuovo castello di Pad ova, situato nell a parte de lla cinta murari a che guard a verso Ve nezia, prese nta rre propugnacoli colloca ti lungo una corrina rettilinea co n direzione nord-sud. Al l'estre mità nord è il torrion e Po rce llo uovo, a q uella sud è il ro r-

rionc Portello Vecchi o, in prossimità d ell'asse m ed iano è il bastione della Rocca.

Lungo quasi un cinquante nnio, l'asse tto defi niti vo d el sistema bastionata padovano si co mpì in un clima in c ui si ebbero alcun i fondamentali ca mbiamenti dell'ingegn e ria mi li- tare. La primiti va co ncezio ne delle difese, quell a a ncora prc- moderna ch e ri c hied eva l'im- piego prevalente della muratura, fu interame nte s upe rata dall a co nstatazione c he i te rra- p ieni eran o molro piLI adatti alla difesa d a i colpi d e lle a rti glie rie e, pe r quesro, i terrapien i furono adottat i siste mati ca me nte.

Se da un laro si può rag io nevo lmente ritene re ch e, a Pad ova, le imm e nse opere d i scavo e d i fonda zio ne d el nu ovo c ircu ita id ri co e d ife nsivo ri fc ribili al progerro di Ba rtolom eo D 'Alviano abbian o d e finiro quasi d el rutto la forma del traccia to delle difese; d 'altro !aro, si pu ò osserva re che alcuni settori d el c ircuito murario non so no rari ne ppure adarrari alla ripo logia del terrap ie no e che l'inte ro setto re nord fu rifo rmaro co n la cos truz ione dci baluardi Moro l e 2 ass um end o così una ripologia di fens iva radi ca lmente nuova rispetto al primitivo rracciaro gene ra le. Sicché qu el c ircui ro c he la cartografia padova na, a partire da l Seicc nro, c i suggeri sce essere li nea re e intrinseca mente coe re nte, più ve rosim ilmente è il risu lraro di episodi di diffe rente tecno logia ed erà.

Il Castelnu ovo, co n riguardo alla compresenza di sra ri archirc rronici success ivi, cosrirui ce un caso di peciale interesse. Col suo do ppio affaccio, ve rso l'interno e ver o l'e rerno della città, esso prese nra alcun e prerogati ve edili e a rc hi tettoniche ri co nduc ibili, per va ri aspetti, al castello Tramonta n o di M a te ra o al masrio d ell a rocca di Todi. In rermini gene rali , s i rice rca no i pre upposri tec ni ci e forma li in quei siste m i d i di fesa prc-mod e rni che so no asc ri vibili all 'opera d i Francesco di Gio rg io, Baccio Po m e lli c A nronio Sanga llo il Vecchio.

Ma un m odello c hi aro, cui fa re rife ri mento so pra ttutto pe r va luta re i caratteri ripo logici d i architett ura mi litare coevi, non è sraro a nco ra ind ividuaro.

el l'assem .. a d i un disegno d 'a rchi vio riferibile ad un plaus ibile proge tto, resta as ai proble- matico formars i un' idea ge ne ra le del Cas telnuovo. Lo sto ri co Lioncllo Puppi è fra i poc hi

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che si sono propos ti di ri co ntcstua li zza re la fìg ura d i Barto lo m eo D 'Alvia no ingegne re militare in un mondo di rel az io ni suffìcie nrementc ampi o, al di fuo ri cioè del ristretto am- bi to padova no. Il Puppi riti ene, co n riferimcnro a doc um enti d 'a rc hi vio, c he il D ' Alviano impartiva ordini di ca nti e re su lla base di schemi progerruali o co nve nzio ni ope rative, m a ci riporta pure alcuni d ocum enti ri fe ri t i a Treviso e a Rovereto in c ui so no dare alcune misure d ei lavori o rdin a ti d all o sresso capi tano d elle milizie ve nere1

La proge rrazione di un nu ovo cas tello di Padova, circondato d a un a fossa pie na d 'acqua corre nte, ap parti e ne anche a ll'arc hi terra Sebastiano Mariani. Il cap itano ge ne rale Bartolo- m eo D 'Al viano muore n el 15 15. l lavori pe r il nuovo castello so no in co rso. All'archite rro Mariani , che aveva co ll aborato co n D ' Alviano, i responsabili del gove rno c hi edo no un a relazione in modo da spiegare come il suo ca pitano aveva concepi ro la fortifi cazion e di Padova e, in parti colare, il nuovo castel lo . Seco nd o dunqu e la tes timo ni a nza di Ma ri ani

"sua Signoria vo leva far un o castello d e p residio tondo ch e fusse d e dia me tro pertege 34 de fuora da le mura di la pa rte d e sopra, c um li sui allozamenri e luogo dc muniti ò si da basso o soto te rra come in so le ro , siccome appa r per lo disegno dato per lo d icto maistro Sebastian o, er nota che sua Signo ria vo leva far che dal cas tello a cad auno tor ione fusse distanti pertege 8 dc aqu a la qual aqua havesse a ciraidar atomo al di c ro cas tello , et da di c ro castello a d ieri torioni vo leva che pe r bisogno se podesse tira r do cade ne pe r cadaun o torion a di cto castello.

Ite m , voleva che fu sse fac to la conc ha over porta d al portcllo, che so no prin cip ia ta per el n av igar da Sa nta Croce al Porrcllo. Ire m , voleva che fusse facro cl ro ri o n de Lion C orno che son princi piato, apresso dicto turi o n un o sustegno d a la banda d el fìum e vechio cum una con cha simile a qu ella c h e si ha da far al Ponello"2. Pe rpless idt a Venezia consigliavano di riconsiderare il progetto del nuovo cas tello di Padova. lnfarri, n el se tte mbre del 1517 un a commissione si recò a Padova.

E rano presenti Andrea G ritti, G io rgio Co rn aro, G iuliano G rad e ni go, Teodoro Tri vulzio e Janus di Campo Fregoso. La co mmissione si espresse in modo c riti co nei confronti impianto difensivo g ià avviaro secondo il progetto di D 'Al via no, e imposero va ri e modi- fì che-1.

Marco Foscari il 14 giug no 1517 riferisce il pa rere del Grade nigo: " La udò sier Z uli a n Gra- d enigo capita nio, qual si afatich a. lre m , al basrio n dil Porrelo, d ove il signor Barrolamio o rd e nò fusse faro so ro pcrrege 8, hanno faro cavar; non è se non 6 co n effero, per il rere n non si poteva far più. H a nn o sente nrià li maistri .. . "4

Il 28 e il 29 agosto 1517, G io rgio Co rn a ro e Andrea Gritti , incar icati d al Gran Co nsiglio di Ven ezia, so no in soprallu ogo alle difese padovane con il Govern atore militare Teod oro Trivulzio e alrri: " Poi co nsu lrono di far il castello al Porrello. El sig no r Governador era di opinion far lo in certo loch o al Ponello, e li pratici loro so no d i opinion no n farlo dove designò il signor Barra lo di

f.·u,

ma , dal ro rion faro al Portello, si chi ama d i maestro Bo n , ch'è una cosa m o lro d egna, tirar un muro in la terra longo vadi a trova r quesro basrio n fano far, qual sia largo e alro co m e el dise, con li soi socorsi cove rei in m odo di vuovo, e fa r l'altra parte di le muraje c ussì forre, dove questi do rorio n i bare rà per fìan c ho; in m ezo porrà star zente d 'arm e e sarà be n faro; e ha nn o posro li segnali , az iò, vole ndo fa r, si la vori.

E co me li pratici concl ud cno, faro questo e mudà la porta dii Portello, e posro più in là, pe r

1.. Pt l'l'l, Bartolomeo D'Aillùmo l' il pro,'l,rtlll/11111 di rÌtwt' /10 dello "Sitllo da tam " nella crisi di Citmbmi, in I.Ìi rciJitrllum militare t'elle/a del Cinquecnllo, Cemro l111 ernazio nalc di Srudi diArc hircnura ''Andn.::t Palla- dio" di Vicem.a, Mibno 1988, pp. 34-47 (con tr:t>cri- Lione di documc mi in Appe ndicl").

" Trascrina in C. O:\ l, !.e murtt di Ptulotr.t, Fbs- l n l ' pp. 92-94 (d a Com/1/e/1/0rinli. libro XX, doc. 30, c. 20 tergo).

E. FRJ\, /IN . l'tulot'tl t'le me Pad ova 1982.

pp. 69 sgg.

Per qua nro a trit· nt: alla critica dd Castel- nuovo si rimand a .1M. H 11U 1. Il Castelnuof!o di !'atlmm, in "Arko;. Scit:n ta t: r" tatHO ddl'a rc hitcrrura'', Anno V II , 1 uov.t \cric .. tprildgiugno 2006, pp. 45-5 1.

M . S '"l'no, D imi, vol. XXIV, M D XVII g iugno.

Venezia, 1879- 1 ')05. co l. 360.

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l. Schema per !t1 rimstruzione del Cìrstelnuol'O e delle stmde del soccorso (MB).

A) Ancora presento

alcuno conco del cordone L CASTELNUOVO E LE STRADE DEL SOCCORSO

sulla fronte onterna - - della fronte onterna ò

C) Tracce evodento -- .

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dello spoccato -

del preesostente

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parapetto verso la cma D) Impronte dell ammattonato E) Il permanente parapetto verso la campagna

comodità eriam di quelli vi e ntra, Padoa a rà incxpugnabilc, c Faro qu esta forreza padoani non porrano calzir rar"'.

Di rito rn o da Vero na, c irca 20 g io rni pi ì.t tardi , relazio na G io rg io Co rn a ro: "Et disse come era srà faro l'h ord ine pe r fa r il GJ.ste llo .

Come disse prima, sa ri a passa 8 di fossà den tro e t 18 di fu o ra; e t vo le n do Fa rl o, è bon p rin - cipia r a far cavar ... Il qua l castello longo 50 pe rrege e largo 30; dicendo altre m isure d i

Padova etc., c he qui non noterò per non ave rl e poste in memori a"r..

Varie vicende costrutti ve d el nuovo castello di Padova, do po un primo generale asserto im- prontato al p rogetto di Bartolomeo d 'A lviano nel 15 15, furono determinare da una serie consegue nte di progetti c lavori.

C. ui do baldo duca d 'U rbin o, Governatore ge ne ra le d elle Armare della Repubblica di Ve- nezia, il 26 febbra io 1543 co mpi e un so pra lluogo alle for tificazion i di Padova. e lla re- lazio ne inviata al Doge parla so prarrurro d e i migliora m enti da fa rsi alla fortezza p resso il Porrcllo vecchio. Egli ritiene che questo sia il p unto pi ù d ebole delle d ife e della città.

Due so no i m orivi princ ipali pe r cui propone di e ri ge re u n ba luardo in luogo d el l'csisre nre torrione Buovo: la po sibili tà c he il ca na le in uscita d a lla c ittà possa esse re prosciugato, c qu ind i urili zzaro come tri ncea ripa rata da parre d c i ne mi c i per accede re a lla c irrà c, in secondo luogo, l'i nterruzione d ella corrina che u na b c un a nella line:.J. d i ella parte opposta, in luogo del torrion e Grad e n igo propon eva pure un secondo balmrdo.

rl Bastione della Rocca sarebbe dovuto essere eliminato o, com unqu e, rrasfo rmaro in u n cavalie re ch e em e rge se in altezza d a l profi lo della co rrina per batte re la campagna c te ne re lonta ni i n emi c i sia d a lla co rtina sia dai nuovi ba luardi.

In linea con il Buovo, m a aldil à del canale San Massim o, sarebbe stato eretto un seco ndo cavaliere. Q ues ta p ri ma soluzio ne e ra g iudica ta d a G uidobaldo di miglio re effe tto. La se- co nda soluzio ne da lui p roposta, c he si ritiene sia s ta ta quell a poi ad ottata e app lica ta a lla lettera , era un adauamenro dell'esi re nrc piu t tosto che un a ricostruz ione, e quindi sa rebbe srara eco no mi ca m ente più van taggio a della prima.

L Il luglio 1547 il Duca d 'U rbi no fa la relazio ne di una successiva v isita alle forr ifì cazioni di Padova. Egli co nfe rm a l' id ea della cos truzio ne d i un a fo rtezza c la s ua loca lizzazio ne

Id .. Diari. \o l. XX l V. 1\ l D XV II seuernlm:, V.:m:-

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così com e era stato proposto dai suoi pred ecesso ri . Ne co nferm a anche il dupl ice copo : difend ersi dai nemic i arracca nri dalla ca mpagna, ma anche dalla cirrà, una vo lta che questa fos e cadura nelle mani d ci nemi ci. Promerrc un suo disegno c di ce di aver va lutato quello di Michele Sanmi cheli che, però, giudica incffìcace e d i diffì cilc rim edio per la parre che prospetta verso la c ittà. l passaggi progerrua li dell'adarramento erano i seguenti:

- mediante la d emo lizio ne di una po rzione di corrina che guardava verso la cirrà, i torrion i (Buovo e Gradenigo) sa rebbero sra ri modifì ca ri pe r presentare un fron te di difesa orientato verso la campagna (" .. . con aprir di d e ntro i dirti torrioni ridu- ce nd o le ca nn on iere di qu ella sorte che io dirò ... " );

- il bastione d ell a rocca sarebbe stato rerrapi enato c le co rrin e, che forma vano le sue ali fìno ai due to rrioni , sarebbero state sopraelevare sino all 'altezza del bas tion e stesso;

- il terreno di ca mpagna (in co rrispondenza dell a strada este rna e d ella spianata) sareb be stato abbassato;

- il fossato a ridosso del prospetto interno d ella co rrina fra to rrioni e bastio ne sa reb- be sraro prosciuga to. In luogo del fossato interno sa rebbero srari all es titi i terrapie- ni c i "rampari " sicché i di fensori po tessero appostarsi sulle p iazze di di fesa co n i loro arm ame nti.

G uidobaldo m anifes ta una qualche coscienza delle pro blemat ichc eventu al- mente prese nti, che porrebbero causare ced imenti o crolli . Più precisamente egli si riferisce alle fondazion i predi sposte a sos tegno d ei muri, ma non d el terrap ieno che a qu esti muri sa rà accostato;

- - - : J - . 2, 3, 4. M etodo messo n punto per il

rilevnmemo peculiare del palnzzo di Alvise Comnro (MB).

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- i due torrioni alle estremità (Buovo e Grade ni go) dovevano essere co ng iunri al pe rimetro d ella corrina della città;

- un nuovo "cavaliere" per "pu lire" il prospetto del torrione Buovo (la difesa sa rebbe co munqu e stata in completa anche in prese nza dci tiri incroc ia ti da un cavalie re u lla ri va opposta del canale San M ass imo, in qu anto il torrion e rotondo generava inevitabilmente un'a rea non raggiung ibile dai proietti , il cosiddetto "angolo m o r- ro");

- impedire ai nemi ci l'uso de ll'alveo del canale San Massimo e ba ttere la ca mpa- g na;

- eliminare le can no n iere co perte c pred ispo rre nuov i p arapetti a riparo d elle nu ove postazio ni di tiro in piazza alta.

In una successiva relazione ch e lo stesso Duca sc risse il tG gennaio 1555, la situazione sembra ancora quella d escrirta n el l 543. Ad eccezio ne forse del canale ch e e ra staro scavaro lungo la Fronte della fortezza rivo lta verso la c ittà, di c ui non si fa pil.1 m enzione, a nche se si parla di cos truire ponti "sopra l'acque acciò si possa girare l'artig lieria ato rn o in ogni luocho dove sa rà il bisogno"-.

Rilevare oggi con iL sistema mensumLe utiLizzato a LLora per In costruzione

Un programm a di studio che verifi chi le misure c i relati vi schem i proporzionali prese n t i nel C a relnuovo, anche per trarne u tili co nfront i co n i dim e ns ionamenti d elle a rchitetture di difesa così come furono va riamcmc co ncepiti nella trattatistica durame il XV I secolo, può avval ersi di una metodo logia g ià sperim entata co n esiti sodd isface nt i da chi sc ri ve nel co rso d el lu ngo res tauro del palazzo di Alv ise Co rnaro presso il Sam o a Padova.

Il sos tegno letterario d i cui la Loggia c I'Od eo d el palazzo di Al vise Cornaro ha nn o goduto da ll' inizio d ell'Ottocen to fi no a rutti gli a nni Ottanta d el Novecento , co m e sin goli episodi architetton ici, ha in qualche modo oscurato alcun e pecu liar ità dell'ime ro palazzo.

Il ri co noscime nto del progetto di un co rril e di casa all'antica, problematica m ente ascri- vibile ai canoni virruvia ni , è avvenuto sull a ri costruzio ne d elle progress ioni simmet ri ch e dell' archite ttura; un a ricostruzione d ecifrata nella "modulazione" del pied e ve nezian o, ia relat iva m ente al giuoco numerico delle modanarure arc hite ttoniche sia ai ra pporti Fra le misure di sintesi qu ali la riquadrat u ra d el co rril e o l'elevazione d ei p rospetti .

Per accerta re su quale unirà me nsural e fosse costruito il sistema proporzionale del bica- netto sono state eseguite verifi che con il pied e ro m a no capitolino, con il pied e rom ano arc hitetto ni co antico, con il piede padova no, con quello vice ntino, co n il ve ron ese e co n quel lo ve neziano. Il pied e veneziano (cm 34,75) è risultato l'unità rico ndu cibile sia alle misure ge neral i della co rre sia a quell e d egli ordinam enti a rchitettonic i d ella Loggia, dci- I'Odco c de lle a rca te pcrimctrali6

Il tracciato settentrionaLe deLla cinta rnumria cinquecentesca di Padova

Per vedere fortezze in forme ri sponde nti ai modelli ideali elaborati nei tra tta ti d ' architettu- ra mi lita re m od e rna è necessario superare la m e tà d el XVl secolo. li pe rfezio namento delle difese padovane, perseguito in gra n parre nella prima m età del C inquece nto, al co ntra ri o risen te di locali cd estese distorsio ni formali e funzionali dovute non tanto ad ince rtezze progctruali o cos trutt ive quanto, piuttosto, alla presenza dell e diffe re nti personali tà c he vi hanno o perato c, so pratturto, alle nuove misure ch e via via si prese ntava no nell'arre d ella gue rra c delle fort ifi cazioni. Ma è attorno all' argo me n to delle misure ch e si è svilup pata la cospicua trattatis ti ca di questo periodo. In ques ta chi ave è in co rso la le ttura d el tracciato

Da /?Jm·o!ttl rlelle rrlnzioni di Cuidobnltlo di Ur/Ji- no sullr jimijimzioni di "lermftnna. in A rc hivio di Swo di Vc neti.l, Matair miste notabili, b. 114.

Questi s!Lidi so no s par'i in varie puhhlicat.io ni. Si può utilmcm c far riferimento a l\ 1. Fi i Rl l . Unti t'Orte

;;11111 rli selle regole. L'idea , in G. C AlfNDOI I (.1 cur:1 di).

" Ili Convegno imernazionalc di Srudi R1rta m e".

P:1dova 1')')0. pp. l 'i?- 1')0.

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(11)

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5. Pri mc /ler{fìcht• di ri- /el'l/11/el/lo pcm!iftrc del CftStelnuo11o di Padollll (MB e CM).

mura ri o di Padova. Il rilevamento ha in co rso un a prova m erodologia su du e aree d el cir- cui w: il Cas telnu ovo e il siste m a d e i du e bas tio ni d eno minati Mo ro.

" Ese mpl are appare, d a qu csro punto di vista, il tracciato che si svi lu ppa, co n u na vaga for- m a di corona, fra il to r rio ne dell'Impossib ile cd il w rrio ne d el la G ana, co mpre nd endo i bas ti o ni Moro I e Moro Il. Sono Barto lo m eo d 'Alvia no , fra il 151 0 cd il 15 14, i w rri oni della Garra e d el l' Impossibile so no fra i primi , del l'inrcra ce rchi a mu ra ri a, ad essere foni- fìca ti. La loro pianta c ircola re c i co nfe rm a la primitiva o rigine.

D 'altra pa rte il n·acciaw delle mura è d efìniro compiutamente, d allo stesso D 'Alviano, solta nto n el 1 5 14, sicché il siw d ei rorrioni della Gatta c dell ' Impossibile po teva esse re già sta ro d c te rm inaro in acco rdo con le preced en ti ope re d i terra a llestite seco nd o le indicazio-

ni fra G iocondo fra il 1509 ed il 15 l O. l bastioni Moro l c Moro II , costruiti fra il 153 1 cd il 1532, qu ando G iova nn i Moro e ra Ca p ita no di Padova, so n o in vece a p ia nta pen- tago nale. L' id eazio ne di ques ti due balua rdi è assegnata a r:rancesco M a ri a d ella Rovere, ma l'attribuzio ne è in certa, essendovi pure l'a ttribuzio ne ad un certo " inzegner no min aro Mi chiel", fo rse Mi chiel Leoni o d a i Leo ni '1.

Lo stesso M ichele Sanm ichiel i, c he risu lta u fficialmen te assunto dalla Sereni ssima Repub- blica di Ven ezia a partire dal 29 se rre mbre 153 1, pa rreb be aver avu to un qualch e ru olo ne lla d efinizio ne d ell a forma10

L'i nnovazione in trodo tta con ta li balua rdi è riportata da rutta la le tteratura in materia, tut- tavia ci è parso es e rvi ancora spaz io, ne ll 'ambi w degli studi , pe r approfo ndire il ra pporto rra questi du e bas ti o ni cd i già citati wrrioni.

L'ipo tesi di fondo è c he la localizzazio ne d e i bas ti o ni M o ro l e Il s ia stata stabil ita, in fun- zio ne de i torrio ni g ià esiste nti, co n l' inte nto d i rea lizza re un a sona di t racciata srellarc.

Dalla seguente affe rmazione d i Lo rin i: "si douerà .. . s tabil ire . . . quanto d oue rà essere la dista n ti a dal fian co ... a lla punta d ell'a ngo lo infe riore del l'a ltro baluardo ... dipe nd e ndo da questa misura ... tutta la perfe tt io ne, & la im perferrione della .. . Fo rte-a..a"11 abbiamo dcfìniro il m etro, pe r così dire, dell a rice rca.

Ri gua rd o alle unità di misura è sta to utilizzato il sistem a m cnsuralc padova no ( l pied e = 35,76 c m ), a nche se qu es ta scelta 11011 è sccv ra d a dubbi , inolrre le dista nze rra i vari ba- stio ni sono state misurate d alle rispe ttive sezion i di go la.

li risu ltatO più inte ressa nte è l'ave r indi viduaro una m isura va ri ab ile tra 83 ed 88 passi ch e se mbra informare l' in te ro tracciaro.

Dci tre tratti d i corri na in esame so lta n tO quello co mpreso tra il Torrio ne d ella Gatta cd il Bastio ne Moro l è re rri lin eo, c prese nta uno svilup po di 166 passi.

A. LE:>:( l, Parl01w 1509: la rironuersùnw delle ur- rhir fo n ifìmre medin•tdi 11 sistemtl bmt i011t1lo, i n Le 1111mt rirrot•tlte, Padov.t l 994. p. 42.

1" G. RL'>< o:-;1, /.e 11111 /ìl di 1921.

pp. 69-7 1.

11 G. M \11 1. mnin11 medin'lllt• al{rowe bmtio- 1/tlto. in l t' mum di l'adol'tl. f'errorso storit·o-tlnbitrllo- 1/Ùu. 1002. p . . 32.

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6. Vrrifim 11/fJJSIImle pemlinn dd/11 corti1111 cinquecentesm com- pri'SII jì;1 il b11stione Impossibile e qurllo drff,t Gm11. !·)imulnzionr s ul/11 11111 p p11 d rl P i mw Rrgof111orl' di P11d011n di'l 18-2 (Cì\1).

G li alrri du e t ra tti , qu elli c ioè che vann o d al To rri o ne Im possibile al Bastione Moro II , pre- sem ano in vece i bastioni c h e si inn esta no s u salie n ti. Ques te corrine vengo no pe rta nto a determin are un andamento a V ii c ui ve ni ce, no n in posizione ba rice ntrica, era in te ressato dalla prese nza di un cavalie re.

In pa rti colare il cavaliere tra l' Impossibi le cd il Moro LI , o ra no n p iLI esistente, aveva un o sviluppo di 28 pass i; le dista nze c he inte rcorrevano tra ques to e le sezio ni di go la e ra no di 86 passi verso il To rrion e dell'l m possibile c di 8 8 passi verso il Bastion e M o ro Il.

Analoga m ente il cava li ere tra i due bastioni d el Moro, alm eno fino a l penultim o d ece nn io dci i'Ottoce nro anco ra esistente, aveva un o svilup po di 26 pass i che d ete rmin ava, ve rso le go le d ei due bast ioni, la lunghezza di 8 3 passi.

Può esse re d ' inte resse notare che il rapporto tra lo sviluppo del cavalie re e la lun ghezza da questo all a go la è pressoc hé costa nte ed approssimab ilc ad l/3 .

La massima di sta nza, per t iro di fia ncheggiame nto, è m isura ta in 135 passi; sebbe n e que ta misura risulti in fe ri o re alla mass ima di sta nza prevista dal Lorin i ( 180 passi venezian i co rri- spo nd enti a 175 pass i padovani ) essa d ovrebbe comunque essere posta in rel azio ne co n le capac ità ba listic he d elle a rmi al 1530 "1! .

Il ll'!>lO riport3l0 è u n3 prim;t ri fl e"ionl' Ji uno 'tudio in cor'o sui r3 p poni memur31i fr3 Il' p3rri dd

!>i'>ll'lll,t h.t'>lion3to padovano con rif..:riml'lllO .ti !>Cl!Orl' nord .• 1 cura di C. t<. l o l 1 \. Ringratio l'Autore di awrmi

d3ro questo s uo comributo. Con l.t su,t coll.thoratione 'tiamo, inoltre. ricos nuenJ o il "car.ut .::n.:" llll'll!>Ur.tle Jd Casteln uovo Ji Padova.

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