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Le Aree di Ricerca. L Istituto riconosce fortemente l importanza della Ricerca.

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Academic year: 2022

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Le Aree di Ricerca

È per questo che, in accordo con didatti, allievi- didatti e collaboratori sono state individuate tematiche di particolare

interesse.

L’Istituto riconosce fortemente l’importanza della Ricerca.

(3)

Il vertice triadico per l’Infant Research:

per una nuova lettura della cogenitorialità

Referenti Ragusa: G. Gionfriddo, E. Ficili.

Referenti Roma: G. Orlando, C. Cervoni, E. Savino.

(4)

Il vertice triadico per l’Infant Research:

per una nuova lettura della cogenitorialità

“Sfondo”

Obiettivo

Strumenti

Assumere come campo di studio e osservazione la triade padre-madre-figlio. Nuove chiavi di lettura per comprendere e operare nella gestalt dei vissuti corporei - relazionali del Triangolo Primario.

La ricerca vuole esplorare l’ipotesi – emersa nel lavoro clinico – di una significativa correlazione tra i vissuti di un genitore nei confronti del figlio e i vissuti che vive nei confronti del partner genitoriale. Si ipotizza che un rapporto disfunzionale con il partner cogenitoriale determini disfunzioni nella relazione con il figlio. Si ipotizza infine che tale paradigma di correlazioni interessi sia estensibile ad altri contesti educativi e formativi.

 Videoregistrazione

 Intervista semistrutturata

(5)

Il vertice triadico per l’Infant Research:

per una nuova lettura della cogenitorialità

Fasi

Prima fase:

I videoregistrazione della situazione interattiva (10 minuti).

II osservazione e codifica del materiale raccolto.

Seconda fase:

Intervista (separatamente ai membri della coppia).

Terza fase:

Resoconto narrativo.

Consegna

Scelta delle famiglie: famiglie con figli primogeniti età 12-18-24

“Vi chiediamo di giocare insieme per 10 minuti”.

“Pensate a cosa potete fare in tre”.

“Più tardi discuteremo di “come l’avete vissuto”.

(6)

Traità intercorporea e interruzione di contatto

La Ricerca vuole esplorare le modalità in cui ogni interruzione di contatto – capisaldo della clinica della GT – interessi non solo il soggetto ma i background feeling che intercorrono nell’intercorporeità (Organismo/Ambiente) e che arrivano al confine di contatto.

Referenti: V. Conte, G. Salonia.

(7)

La funzione personalità del sé:

potere e responsabilità nei micro e macro sistemi

La ricerca vuole delineare una ermeneutica nuova della funzione-personalità-del- sé che ridia spazio teorico e clinico nel lavoro con la famiglia e con il singolo al tema del potere e della responsabilità.

Referenti: G. Salonia, A. Sichera.

(8)

Fratria e psicopatologie:

nuove prospettive

In linea con le ultime ricerche sulla fratria e sull’influsso della traità fratelli-sorelle nella maturazione della competenza al contatto (prendendo le mosse dalla comprensione delle modalità relazionali narcisistica e isterica).

Referenti: P. Aparo, R. Lisi.

(9)

Spiritualità e Gestalt:

emergono nuovi orizzonti

La ricerca vuole analizzare i nessi emergenti tra il confrontarsi con le domande di senso e la competenza al contatto. In altre parole, si vuole esplorare se esista una correlazione significativa tra contatto ‘finale’ e produzione di senso.

Referenti: S. Dell’Agli, G. La Speme.

(10)

Teoria evolutiva come

sviluppo dello stile relazionale

In questa ricerca il focus è rappresentato dall’analisi della teoria evolutiva non come

‘sviluppo del bambino’ ma sviluppo della relazione triadica bambino-figure-genitoriali.

La ricerca vuole approfondire per ogni fase dello sviluppo i cambiamenti nel corpo delle figure genitoriali nella categoria dell’intercorporeità bambino- figure genitoriali.

Referenti: L. Leggio, L. Cilia.

(11)

L'adolescente dentro le metamorfosi del corpo e delle relazioni.

L'ermeneutica corporeo-relazionale della Gestalt Therapy.

Referenti: S. Antoci, R. Lisi.

Obiettivi:

 Individuare l’eventuale presenza di disturbi alimentari nei giovani

adolescenti.

 Verificare quali effetti si evidenziano

dall’applicazione della

teoria sul corpo in un

gruppo di adolescenti.

(12)

Tre Esperienze...

1. Vedere il corpo: “L’altro è il mio specchio”.

2. Sentire il corpo, pensare il corpo: “Guardarsi ed essere visti”.

3. Vivere il corpo: “Dall’empatia al riconoscimento”

(13)

0 5 10 15

IM BU IC IN P SI CE PM ASC I IS

P.GREZZI

GRUPPO CONTROLLO

0 5 10 15

IM BU IC IN P SI CE PM ASC I IS

P.GREZZI

GRUPPO TRATTATO

Prima Dopo

Risultati

EDI-2 Perfezionismo

(14)

Dal Perfezionismo

all’unicità della propria bellezza

Nello specifico si denota un abbassamento del valore medio di perfezionismo nel gruppo sperimentale, che noi proviamo ad imputare al percorso conoscitivo – esperienziale cui gli studenti hanno partecipato.

Una possibile spiegazione deriva dal fatto che “Agendo sul corpo e attraverso i corpi in relazione” sciogliamo i blocchi (gli introietti) che portano i ragazzi a fare ricorso ad ideali e modelli estetici di perfezionismo, lasciando spazio alla spontaneità e alla bellezza della

“reale e regale unicità del corpo” (G. Salonia).

“Ogni genuino percorso di crescita parte dallo scarto tra corpo reale e corpo vissuto per arrivare alla loro progressiva integrazione: è questo un

evento che viene percepito e raccontato come ‘rinascita’.”

G. Salonia, Sulla felicità e dintorni p. 19

… Grazie

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