n. 8/2014
[ SPECIALE BIOGAS ]
Terra e Vita 25Un mix di qualità garantisce la resa
N
egli ultimi anni la produzione di biogas ha avuto un notevole sviluppo, tanto che la sua filiera è quella che ha avuto il più alto trend di crescita nel nord Italia fra le filiere agroenergetiche.Per avere un quadro realistico delle rese pro
duttive effettive e dei principali parametri rela
tivi all’efficienza energetica e all’affidabilità ge
stionale degli impianti, all’interno del progetto SEBE (vedi box) il Crpa ha individuato e moni
torato in EmiliaRomagna cinque impianti di biogas (http//sebe.crpa.it).
Uno degli impianti monitorati è stato quello della Cooperati
va agroenergetica territoriale (CAT), costruito dalla ditta MT Energie. La cooperativa è costituita da 27 aziende agricole, 5 cantine vinicole, tre soci tecnici, una banca e una società di consulenza e servizi come soci sovventori.
La superficie agricola totale delle aziende agricole socie è di oltre 1.100 ha, mentre la superficie agricola dedicata per la produ
zione di biomassa per l’impianto a biogas è di circa 300 ha.
L’impianto è ubicato a Correggio, in provincia di Reggio Emi
lia, in una zona dove era presente la coltivazione della barbabieto
la da zucchero e la nascita di questa cooperativa ha permesso ai soci agricoltori di affrontare la crisi del settore saccarifero. Infatti
la maggior parte di loro ha dedicato parte dei terreni una volta riservati alla coltivazione della barbabietola alla produzione di colture energeti
che per il biogas, potendo così continuare a tene
re in vita le loro aziende agricole grazie agli introiti derivati dalla vendita di energia elettrica prodotta nell’impianto di digestione anaerobica.
Prima della nascita della CAT, il 16% dei terreni coltivati dai soci era dedicato alla coltiva
zione di barbabietole per la produzione di zuc
chero, mentre il 6% era in regime di setaside.
Presso l’impianto di biogas sono presenti tre trincee (25 x 100 m ciascuna) per l’insilamento o per lo stoccaggio delle biomasse fornite dai soci della cooperativa. L’impianto di digestione anae
robica è alimentato con insilato di mais, triticale e sorgo, sottopro
dotti dell’industria agroalimentare e liquame e letame bovino.
L’impianto (figura 1) è costituito da due digestori primari (F1 e F2) di volume pari a 2.500 m3ciascuno e un digestore secondario (PF) di 3.200 m3, tutti miscelati, coibentati e riscaldati in mesofilia a una temperatura pari a circa 40 °C; i digestori sono connessi tra loro tramite pompe dotate di valvole. Sono presenti anche due vasche di stoccaggio del digestato di capacità di 4.400 m3ciascuna, di cui una coperta e miscelata. Inoltre è presente in testa all’impianto una vasca miscelata e coperta per la ricezione dei liquami. In testa ai
I risultati di due anni di monitoraggio presso l’impianto
di biogas della cooperativa CAT di Correggio (Re)
[ DI
N
ICOLAL
ABARTINO*,C
LAUDIOF
ABBRI*,M
ASSIMOZ
AGHI**,S
ERGIOP
ICCININI* ][ FIG. 1 SCHEMA DI FLUSSO DELL’IMPIANTO CAT
26 Terra e Vita
[ SPECIALE BIOGAS ]
n. 8/2014digestori primari ci sono due tramogge di alimentazione per introdurre, in maniera distribui
ta sulle 24 ore, le matrici solide. I digestori e una delle vasche di stoccaggio sono coperti sulla sommità da un gasometro in materiale elastomerico per lo stoccaggio del biogas.
Il biogas prodotto viene deumidificato e desolforizzato prima di essere utilizzato in due cogeneratori della ditta MWM, ciascuno con potenza elettrica installata pari a 499 kW. Il digestato in uscita dal
l’impianto viene separato per ottenere una frazione liquida e una solida utilizzate come fertilizzanti sui terreni dei soci della coope
rativa, in accordo con le buone pratiche agronomiche.
[
PRESTAZIONI PRODUTTIVE NEL PERIODO MONITORATO Nel corso del monitoraggio (605 giorni) sono state campionate e caratterizzate le varie matrici alimentate ai digestori, sono stati rilevati i parametri di processo dei digestori e sono stati caratterizzati i digestati prodotti.
Inoltre sono stati determinati i
parametri produttivi specifici.
Nel periodo il motore numero 1 ha lavorato 14.321 ore e il moto
re 2 ha lavorato 14.401,3 ore.
L’energia elettrica totale pro
dotta è stata pari a 13.925.740,74 kWh, con un autoconsumo to
tale di 1.462.202,7 kWh elettrici (10,5%), equivalente a una po
tenza elettrica media netta im
messa in rete di 858,30 kW.
In figura 2 si può notare co
me durante il periodo di moni
toraggio la produzione elettri
ca sia rimasta tra i 900 e i 1.000 kW, a eccezione dei due perio
di evidenziati, durante i quali sono state fatte operazioni di manutenzione ordinaria sui cogeneratori.
[
BIOMASSE UTILIZZATENel periodo monitorato, l’impianto è stato alimentato con insilati di colture dedicate (mais, triticale), con sottoprodotti agroindu
striali di origine vegetale (graspi d’uva, scarti di frutta, vinaccioli, polpe di barbabietola) e con ef
fluenti zootecnici (essenzial
mente liquami bovini, saltua
riamente pollina di ovaiole).
[ Vista dei due digestori primari e delle tramogge di carico.
[ Vista dei due digestori primari F1 e F2 e, sullo sfondo, quello secondario PF.
I
l progetto SEBE Sustainable and Innovative European Biogas Environ
ment (www.sebe2013.eu), svoltosi nel
l’arco di 42 mesi dal 2010 al 2013 con il finanziamento dell’Unione europea nel
l’ambito del programma Central Europe www.central2013.eu), ha avuto come scopo l’ottimizzazione e l’ampliamento dell’uso del biogas a livello transnazionale. Gli obiettivi generali del progetto che ha visto coinvolti il Crpa insieme ad altri 13 partner provenienti dal settore privato e pubblico di Austria, Slovenia, Polonia, Slovacchia, Germania, Re
pubblica Ceca, Romania e Ungheria
riguardavano la protezione e l’uso responsabile delle risorse naturali.
In particolare SEBE ha voluto favori
re lo sviluppo del settore della pro
duzione di di biogas con l’intento di rendere
i Paesi coinvolti meno dipendenti dalle importazioni estere per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico, contribuendo nel contempo al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Ue di ridurre di almeno il 20% le emissioni di gas a effetto serra e aumentare al 20% l’uso di energia da fonti rinnovabili. n
[ SEBE
Un progetto transnazionale
[ FIG. 2 ANDAMENTO POTENZA MEDIA AL GIORNO E DI QUELLA IMMESSA IN RETE
Mediamente sono stati caricate 74 t/giorno di matrici organi
che (27.010 t/a), equivalenti a 16.700 t/anno di solidi volatili (SV), con un contenuto di soli
di volatili sui solidi totali di 93,5% (6.095,5 tSV/anno). Il ca
rico organico volumetrico (COV), che esprime la quantità di solidi volatili caricati per giorno e per metro cubo di reat
tore anaerobico, è risultato me
diamente pari a 2,03 kgSV/
m3/giorno, rimanendo ragio
nevolmente costante nel perio
do monitorato come eviden
ziato in fig. 3.
In figura 4 e 5 si può notare la varietà di matrici alimentate, che ha permesso di mantenere una buona stabilità del processo di digestione anaerobica, come indicato anche dall’andamento del
l’indice FOS/TAC (fig. 6).
[
CARATTERISTICHE DEL DIGESTATOLa caratterizzazione del digestato ha evidenziato un progressivo calo della concentrazione di solidi totali (ST) e solidi volatili (SV)
all’interno dei digestori passando dai due digestori primari (92,6 g/kg e 93,1 g/kg di ST) alla prima vasca di stoccaggio, cioè quella di preseparazione solido/liquido del digestato (69,1 g/ kg di ST) (tab. 2).
All’uscita dei digestori primari il rapporto di SV/ST è risulta to in media di 0,79 per il digestore primario F1 e di 0,78 per il digestore primario F2. All’uscita del fermentatore secondario PF il rapporto SV/ST è risultato in media di 0,76, mentre all’uscita della vasca di stoccaggio (coperta e miscelata), prima della sepa
[ FIG. 3 ANDAMENTO DEL CARICO ORGANICO VOLUMETRICO (COV)
GIORNALIERO E DEL CONSEGUENTE RENDIMENTO GIORNALIERO IN BIOGAS
[ FIG. 4 PERCENTUALE IN PESO DELLE VARIE MATRICI ALIMENTATE ALL’IMPIANTO DI BIOGAS
[ FIG. 5 RIPARTIZIONE % DELLE MATRICI RIFERITA AL CONTENUTO DI SOLIDI VOLATILI
[ Alcune matrici caricate: da sinistra insilato di mais, raspi d’uva, polpe di barbabietola surpressate.
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[ SPECIALE BIOGAS ]
Terra e Vita 27digestori primari ci sono due tramogge di alimentazione per introdurre, in maniera distribui
ta sulle 24 ore, le matrici solide. I digestori e una delle vasche di stoccaggio sono coperti sulla sommità da un gasometro in materiale elastomerico per lo stoccaggio del biogas.
Il biogas prodotto viene deumidificato e desolforizzato prima di essere utilizzato in due cogeneratori della ditta MWM, ciascuno con potenza elettrica installata pari a 499 kW. Il digestato in uscita dal
l’impianto viene separato per ottenere una frazione liquida e una solida utilizzate come fertilizzanti sui terreni dei soci della coope
rativa, in accordo con le buone pratiche agronomiche.
[
PRESTAZIONI PRODUTTIVE NEL PERIODO MONITORATO Nel corso del monitoraggio (605 giorni) sono state campionate e caratterizzate le varie matrici alimentate ai digestori, sono stati rilevati i parametri di processo dei digestori e sono stati caratterizzati i digestati prodotti.
Inoltre sono stati determinati i
parametri produttivi specifici.
Nel periodo il motore numero 1 ha lavorato 14.321 ore e il moto
re 2 ha lavorato 14.401,3 ore.
L’energia elettrica totale pro
dotta è stata pari a 13.925.740,74 kWh, con un autoconsumo to
tale di 1.462.202,7 kWh elettrici (10,5%), equivalente a una po
tenza elettrica media netta im
messa in rete di 858,30 kW.
In figura 2 si può notare co
me durante il periodo di moni
toraggio la produzione elettri
ca sia rimasta tra i 900 e i 1.000 kW, a eccezione dei due perio
di evidenziati, durante i quali sono state fatte operazioni di manutenzione ordinaria sui cogeneratori.
[
BIOMASSE UTILIZZATENel periodo monitorato, l’impianto è stato alimentato con insilati di colture dedicate (mais, triticale), con sottoprodotti agroindu
striali di origine vegetale (graspi d’uva, scarti di frutta, vinaccioli, polpe di barbabietola) e con ef
fluenti zootecnici (essenzial
mente liquami bovini, saltua
riamente pollina di ovaiole).
[ Vista dei due digestori primari e delle tramogge di carico.
[ Vista dei due digestori primari F1 e F2 e, sullo sfondo, quello secondario PF.
I
l progetto SEBE Sustainable and Innovative European Biogas Environ
ment (www.sebe2013.eu), svoltosi nel
l’arco di 42 mesi dal 2010 al 2013 con il finanziamento dell’Unione europea nel
l’ambito del programma Central Europe www.central2013.eu), ha avuto come scopo l’ottimizzazione e l’ampliamento dell’uso del biogas a livello transnazionale. Gli obiettivi generali del progetto che ha visto coinvolti il Crpa insieme ad altri 13 partner provenienti dal settore privato e pubblico di Austria, Slovenia, Polonia, Slovacchia, Germania, Re
pubblica Ceca, Romania e Ungheria
riguardavano la protezione e l’uso responsabile delle risorse naturali.
In particolare SEBE ha voluto favori
re lo sviluppo del settore della pro
duzione di di biogas con l’intento di rendere
i Paesi coinvolti meno dipendenti dalle importazioni estere per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico, contribuendo nel contempo al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Ue di ridurre di almeno il 20% le emissioni di gas a effetto serra e aumentare al 20% l’uso di energia da fonti rinnovabili. n
[ SEBE
Un progetto transnazionale
[ FIG. 2 ANDAMENTO POTENZA MEDIA AL GIORNO E DI QUELLA IMMESSA IN RETE
Mediamente sono stati caricate 74 t/giorno di matrici organi
che (27.010 t/a), equivalenti a 16.700 t/anno di solidi volatili (SV), con un contenuto di soli
di volatili sui solidi totali di 93,5% (6.095,5 tSV/anno). Il ca
rico organico volumetrico (COV), che esprime la quantità di solidi volatili caricati per giorno e per metro cubo di reat
tore anaerobico, è risultato me
diamente pari a 2,03 kgSV/
m3/giorno, rimanendo ragio
nevolmente costante nel perio
do monitorato come eviden
ziato in fig. 3.
In figura 4 e 5 si può notare la varietà di matrici alimentate, che ha permesso di mantenere una buona stabilità del processo di digestione anaerobica, come indicato anche dall’andamento del
l’indice FOS/TAC (fig. 6).
[
CARATTERISTICHE DEL DIGESTATOLa caratterizzazione del digestato ha evidenziato un progressivo calo della concentrazione di solidi totali (ST) e solidi volatili (SV)
all’interno dei digestori passando dai due digestori primari (92,6 g/kg e 93,1 g/kg di ST) alla prima vasca di stoccaggio, cioè quella di preseparazione solido/liquido del digestato (69,1 g/
kg di ST) (tab. 2).
All’uscita dei digestori primari il rapporto di SV/ST è risulta
to in media di 0,79 per il digestore primario F1 e di 0,78 per il digestore primario F2. All’uscita del fermentatore secondario PF il rapporto SV/ST è risultato in media di 0,76, mentre all’uscita della vasca di stoccaggio (coperta e miscelata), prima della sepa
[ FIG. 3 ANDAMENTO DEL CARICO ORGANICO VOLUMETRICO (COV)
GIORNALIERO E DEL CONSEGUENTE RENDIMENTO GIORNALIERO IN BIOGAS
[ FIG. 4 PERCENTUALE IN PESO DELLE VARIE MATRICI ALIMENTATE ALL’IMPIANTO DI BIOGAS
[ FIG. 5 RIPARTIZIONE % DELLE MATRICI RIFERITA AL CONTENUTO DI SOLIDI VOLATILI
[ Alcune matrici caricate: da sinistra insilato di mais, raspi d’uva, polpe di barbabietola surpressate.
28 Terra e Vita
[ SPECIALE BIOGAS ]
n. 8/2014 n. 8/2014[ SPECIALE BIOGAS ]
Terra e Vita 29razione solido/liquido, il rapporto SV/ST era di 0,73. Conside
rando il rapporto SV/ST come indicatore della sostanza organica e l’invarianza della quantità delle ceneri, tale riduzione corri
sponde a una conversione dei solidi volatili in biogas pari al
l’82%.
Per quanto riguarda il rapporto FOS/TAC (rapporto tra aci
dità volatile e alcalinità totale, che è indice dell’equilibrio chimico del processo), si pas
sa da valori di 0,4 e 0,36 rispet
tivamente dei digestori pri
mari a 0,24 del digestore se
condario, a 0,22 della vasca di stoccaggio coperta. In fig. 6 si nota come il rapporto FOS/
TAC sia salito subito dopo gli interventi di manutenzione avvenuti a dicembre 2011, questo perché nel periodo precedente all’intervento ma
nutentivo è stato ridotto il ca
rico organico volumetrico e nel periodo successivo all’in
tervento tale carico è stato au
mentato in maniera repentina, provocando qualche squili
brio nel processo di digestio
ne anaerobica dovuto a un leggero sovraccarico.
Il valore del pH è stato in media di 7,8 in entrambi i digestori primari e di 7,97 nel digestore secondario e nella vasca di stoccag
gio. Ciò indica un carico organico volumetrico ottimale e una buona performance per quanto riguarda la degradazione della sostanza organica.
[ TAB. 1 ANALISI DELLE MATRICI CARICATE NELL’IMPIANTO DI BIOGAS
MATRICE PH
[]
ST SV NTK NNH4+
[G/KG] [%TQ] [G/KG] [%ST] [G/KG] [%ST] [G/KG] [%NTK]
Liquame al carico 7,41 ± 0,24 49,7 5,0 35,5 0,7 2,0 8,4 1,4 56,7
Insilato mais 3,79 ± 0,17 346,1 34,6 331,4 95,7 4,1 1,2
Pere 154,8 15,5 150,0 96,9
Polpa di barbabietola
surpressata 4,67 ± 0 255,2 25,5 246,1 96,4
Raspi d’uva 7,54 ± 0 214,5 21,5 186,2 86,8 2,7 1,2 3,9 1,3
Insilato di triticale 3,56 ± 0,01 319,0 31,9 300,7 94,0 4,2 1,4 30,5 7,4 Insilato di barbabietola +
graspi 3,7 260,9 26,1 246,4 94,5
Insilato di sorgo 294,8 29,5 274,4 93,1 3,0 1,02
ST= solidi totali; SV= solidi volatili; NTK= azoto totale Kjeldahl.
[ Separatore solido/liquido e frazione solida separata del digestato.
[ FIG. 6 ANDAMENTO INDICE DI FOS/TAC NEI DIGESTORI PRIMARI E IN QUELLO SECONDARIO*
La produzione specifica di gas per unità di volume di dige
stione anaerobica (GPR, Gas Production Rate), con esclusione delle vasche di stoccaggio, è risultata pari a 1,35 m3biogas/m3 digestore*giorno, mentre il tempo medio di ritenzione idraulica nei tre digestori anaerobici è stato di 112,3 giorni (142,5 se si prende in considerazione anche la prima vasca di stoccaggio, coperta e miscelata).
La produzione elettrica specifica è stata di 1,38 kWh/kgSV.
L’impianto di cogenerazione è predisposto per il recupero del calore, utilizzato, nel periodo monitorato, solo per il riscalda
mento delle biomasse all’in
terno dei digestori anaerobici.
Il progetto prevedeva la ces
sione del calore in eccesso ri
spetto al riscaldamento dei di
gestori a una rete di teleriscal
damento progettata dal Comune di Correggio, non ancora realizzata. Nell’autun
no del 2013 la Cooperativa CAT, per valorizzare anche questa quota di energia termi
ca, ha installato un impianto di essiccazione del fieno che sarà utilizzato sia dai soci del
la cooperativa che per conto terzi. L’impianto, a flussi d’aria contrapposti, è dimen
sionato per valorizzare una potenza termica di 750 kW.
[
CONCLUSIONIIl monitoraggio di questo im
pianto ha confermato la buona resa, in termini di produzione di biogas, derivante del mix di colture dedicate, effluenti zoo
tecnici e sottoprodotti del
l’agroindustria con cui è stato
[ TAB. 2 ANALISI DEI CAMPIONI DELL’INTERNO DEI DIGESTORI E DEI DIGESTATI IN USCITA
MATRICE PH
[]
ST SV NTK NNH4+ PTOT
[G/KG TQ]
KTOT TAC
[G CACO3/L]
FOS/TAC
[G/KG TQ] [%TQ] [G/KG TQ] [%ST] [MG/KG TQ] [%ST] [MG/KG TQ] [%NTK] [G/KG TQ] [%ST] []
Digestore F1 7,85 ± 0,13 92,59 ± 4,44 9,26 ± 0,44 74,55 ± 2,57 78,81 ± 1,44 4658,0 4,9 2.126,33 ± 112,81 46,8 13.533 ± 1.080,53 0,4 ± 0,09
Digestore F2 7,84 ± 0,12 93,07 ± 2,34 9,31 ± 0,24 73,44 ± 2,66 78,26 ± 2,66 4.715,0 5,0 2.108,5 ± 172,58 48,2 13.465,88 ± 998,02 0,36 ± 0,08
Digestore PF 7,97 ± 0,11 83,48 ± 2,73 8,35 ± 0,27 63,28 ± 3 75,79 ± 1,99 4.868,5 ± 31,82 5,8 ± 0,21 2.395,71 ± 170,8 53,19 ± 2,79 15.488,63 ± 723,57 0,24 ± 0,01
Digestato tq 7,97 ± 0,18 69,11 ± 2,68 6,91 ± 0,27 50,53 ± 2,65 73,08 ± 1,32 4.363 ± 161,59 6,29 ± 0,1 2.543,25 ± 87,38 59,28 ± 0,86 15.652,57 ± 550,27 0,22 ± 0,02 Digestato frazione liquida separata 7,99 ± 0,11 47,94 ± 12,83 4,79 ± 1,29 32,75 ± 9,08 68,04 ± 2,04 4.005,75 ± 797,3 8,04 ± 0,73 2.181,11 ± 537,53 57,7 ± 4,23 0,62 ± 0,14 4,46 ± 0,61 8,37 ± 1,29 Frazione solida separata 9 ± 0,16 238,83 ± 26,25 23,88 ± 2,62 206,21 ± 24,25 86,27 ± 1,08 5.754 ± 231,57 2,47 ± 0,32 1.875,88 ± 304,5 31,72 ± 5,44 2,26 ± 0,20 5,21 ± 0,40 2,32 ± 0,70
Liquame al carico 7,41 ± 0,24 49,74 ± 18,95 4,98 ± 1,9 35,46 ± 15,1 0,7 ± 0,05 1.958 ± 0 8,43 ± 0 1.400,0 56,7
Pollina liquida* 237,0 177,4 0,7
Insilato mais 3,79 ± 0,17 346,13 ± 37,64 34,61 ± 3,76 331,35 ± 36,87 95,71 ± 0,41 4.123,2 ± 446,73 1,2 ± 0,13
Pere* 154,8 15,5 150,0 96,9
polpa di barbabietola suppressata 4,67 ± 0 255,16 ± 11,82 25,52 ± 1,18 246,05 ± 11,4 96,44 ± 1,32
Raspi d'uva 7,54 ± 0 214,51 ± 2,09 21,45 ± 0,21 186,17 ± 17,61 86,84 ± 9,06 2.664 ± 520,43 1,24 ± 0,25 38,9 1,3
Insilato di triticale 3,56 ± 0,01 318,95 ± 30,83 31,9 ± 3,08 300,72 ± 30,6 93,98 ± 1,13 4.223 ± 577,05 1,35 ± 0,22 305 ± 70,27 7,35 ± 1,14
Insilato di barbabietola + graspi* 3,7 260,9 26,1 246,4 94,5
Insilato di sorgo* 294,8 29,5 274,4 93,1 3000,0
(*) Valori riferiti ad un unico campione NNH4+= azoto ammoniacale; Ptot= fosforo totale; Ktot= potassio totale; FOS= acidità volatile; TAC= alcalinità totale
[
INDICI DI EFFICIENZA NEL PERIODO MONITORATOLa produzione di biogas è stata misurata a monte dei cogenerato
ri ed è risultata di 11.088 m3/giorno (6.708.240 m3nei 605 giorni) con in media una percentuale di metano del 52,15%.
Considerando la quantità totale di solidi volatili complessiva
mente caricata (10.103,5 t) la resa di conversione biologica delle biomasse è stata di 663,80 Nm3biogas/tSV corrispondente a 346,15 Nm3metano/tSV. La produzione di biogas rispetto alla quantità totale delle matrici caricate è risultata pari a 150,07 Nm3/t (78,26 Nm3metano/t).
30 Terra e Vita
[ SPECIALE BIOGAS ]
n. 8/2014alimentato. A differenza di altre situazioni ove l’utilizzo di sotto
prodotti agroindustriali ha creato problemi di approvvigionamen
to e di variabilità della qualità delle matrici stesse, in questo caso tale problematica non si è verificata grazie al fatto che la cooperati
va è formata da numerosi soci che hanno garantito sia l’approvvi
gionamento delle matrici e dei sottoprodotti, che la qualità degli stessi (polpe di barbabietole e graspi sono gli esempi più eclatanti).
La resa di trasformazione della sostanza organica è risultata in linea con i valori di letteratura, con una resa in metano di 346,15 Nm3/tSV.
[ Vista dell’impianto di essiccazione del fieno, a sinistra, e dei due container che alloggiano i cogeneratori, a destra.
L’affidabilità impiantistica è ben evidenziata dalla potenza media giornaliera erogata, data dalla somma dei due motori, che è stata, nel periodo monitorato, di 959 kWe con una produ
zione lorda di energia elettrica di 23,018 MWh per giorno.
L’autoconsumo elettrico medio dell’impianto è stato del 10,5% e il rendimento elettrico dei cogeneratori, monitorato, è stato di
circa il 40%. n
* Crpa spa, Reggio Emilia sebe.crpa.it
** CAT Cooperativa Agroenergetica Territoriale