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IL NUOVO IMPERO MAYA

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Academic year: 2021

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MAYA

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Maya

Intorno al 2000 a.C. o forse prima, i Maya partirono da lontane regioni a Nord del Messico, ancora non bene identificate, e per via mare raggiunsero la foce del Rio Panuco (nel Golfo del Messico).

Rio Panuco

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Vivevano di caccia e di pesca, e nei secoli successivi si spostarono lentamente verso Sud sulle orme della selvaggina.

La prima ad abbandonare la vita nomade fu la tribù dei Chontal, i cui discendenti risiedono ancora oggi nella Penisola dello Yucatàn, da loro occupata

appunto a quel tempo.

I Chontal, verso il IV secolo a.C., furono raggiunti dagli Itza, pure appartenenti alla grande famiglia Maya, e vennero assimilati dai nuovi venuti, in possesso di una organizzazione superiore.

Frattanto, altre tribù Maya invadevano l'odierno dipartimento guatemalteco formando città rette da governi autonomi.

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Il periodo, che è compreso tra il 320 e il 987 d.C., viene chiamato dagli studiosi Vecchio Impero Maya. Il termine di Impero non va però inteso nel significato di una dominazione politica e militare, bensì in quello di una egemonia di carattere culturale, che conferì una straordinaria omogeneità di linguaggio, religione, arte, costumi, fra città Maya politicamente autonome e, relativamente per quei tempi, situate in maniera molto distanziata fra loro.

Durante il Vecchio Impero, si assiste all'espandersi dei Maya su una regione sempre più vasta e alla conseguente fondazione di numerose città, tra cui per opera degli Itza, Chichen-Itzà nello Yucatàn. Tuttavia alla fine del secolo VIII si assiste a un arresto di questa espansione e all’abbandono delle città; le cause ci sono ancora ignote.

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IL NUOVO IMPERO MAYA

Dopo un periodo oscuro, che riesce difficile ricostruire, si assiste a una nuova fioritura della civiltà Maya, chiamata Rinascenza Maya o più comunemente Nuovo Impero Maya.

Il centro di questa nuova civiltà è la Penisola dello Yucatàn, e ha inizio con il ripopolamento di città già abbandonate e la fondazione di nuove da parte di popolazioni Maya fuggite prevalentemente dal Guatemala. La storia del nuovo impero comunque non sarà più pacifica come lo era durante il vecchio impero; infatti ci sono 3 città maggiori che si alleano contro tutte le altre e sono: Chichen-Itzà, Uxmal, Mayapàn. La loro alleanza dura dal 987 al 1194 d.C., anno in cui Mayapàn muove guerra a Chichen-Itzà e la sconfigge, per essere a sua volta sopraffatta nel sec. XV da Uxmal.

L'ultimo atto di questa vicenda comunque, non fu scritto mai per il subentrare di un avvenimento del tutto imprevisto: l'arrivo dei Conquistadores Spagnoli.

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Classi Sociali

A capo di ogni città-stato vi era un re al quale venivano attribuiti poteri quasi divini. Il suo più alto titolo onorifico era

“halach huinic” (il vero uomo) e il suo

assolutismo era legge

consapevolmente accettata. La figura dell’ halach hunuic era considerata una personificazione del sole e la sua vita e

morte ne rappresentavano

simbolicamente il ciclo astrale. Il titolo di re era tramandato di padre in figlio.

La società maya era composta da tre classi principali:

· La classe più elevata

· La classe media

· mazehualob (classe bassa)

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La classe più elevata era costituita dai nobili, tra cui venivano scelti funzionari, che erano molto numerosi, i commercianti ed i sacerdoti.

Un posto importantissimo nella gerarchia sociale era occupato dalla casta sacerdotale ah kin (''il solare''), con a capo l'ahaucan (''principe dei serpenti ''). I sacerdoti di rango superiore si occupavano degli aspetti scientifici, dalla scrittura all'osservazione degli astri, dall'architettura sacra alle pratiche mediche.

La classe media era composta da funzionari, guerrieri, artigiani, mercanti bravi più nel calcolo che nella scrittura, artisti, architetti, che abitavano attorno al centro e vicino ai più ricchi.

L'uomo comune ( che costituiva il ceto più numeroso della società ) era posto alla base della scala sociale. Questo dedicava le sue forze al lavoro dei campi ed alla costruzione di edifici monumentali e strade.

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Stranezze fisiche

I Maya usavano modificare il proprio aspetto fisico. Le madri di alto rango, per esempio, rendevano strabici i propri bambini, appendendo una palla di fronte al loro naso, in onore di Kinich Ahau, il dio del sole dagli occhi storti. Oppure stringevano le teste dei neonati con delle cinghie per favorirne l’appiattimento, tratto distintivo dell’elevato status. Infine, i denti dei guerrieri venivano limati per donar loro un aspetto più feroce.

La zona di cuoi capelluto adiacente alla fronte veniva bruciata in modo da far indietreggiare l’attaccatura dei capelli.

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Sacerdoti Maya: depositari del sapere

La cultura dei Maya era così progredita da aver meritato loro la fama di «intellettuali d'America». Depositario della cultura era l'alto clero: solo le arti minori, esercitate con meravigliosa maestria dalle comunità agricole, sfuggivano alla sua diretta influenza. Un gruppo eletto, per ragioni esclusivamente religiose, si occupava di matematica e astronomia; in questo campo, i Maya avevano raggiunto risultati sorprendenti, specie per quello che riguarda il moto di rivoluzione e le fasi della Luna, i movimenti di Venere, Mercurio, Marte, Giove, Saturno.

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Calendario

I Maya (seguiti dagli altri popoli antichi dell'America centrale, quali gli Aztechi e i Toltechi) misuravano il tempo mediante tre calendari: accanto al calendario religioso, chiamato Tzolkin, e a quello civile, chiamato Haab, utilizzavano infatti un sistema per il conteggio nel lungo periodo, chiamato Lungo ciclo.

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0 Ahau 4 Kan 8 Lamat 12 Eb 16 Cib 1 Imix 5 Chiccan 9 Muluc 13 Ben 17 Caban

2 Ik 6 Cimi 10 Oc 14 Ix 18 Etznab

3 Akbal 7 Manik 11 Chuen 15 Men 19 Caunac Questo calendario si limitava a dare un nome a ogni giorno, creandolo dalla combinazione di un numero (da 1 a 13) con un nome (da un elenco di 20), spiegato di seguito.

I 20 nomi erano:

Combinando i numeri da 1 a 13 con i 20 nomi si otteneva un ciclo di 260 giorni con nomi diversi (13 x 20 =260), come, ad esempio, 1 Etznab, 4 Oc, 10 Akbal.

L'associazione tra il numero e il nome rendeva i giorni più o meno "fortunati".

LO TZOLKIN

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L'HAAB

Era il calendario civile, come si è detto, ed era formato da 18 mesi di 20 giorni ciascuno, più 5 giorni detti Uayeb, per un totale di 365 giorni.

I giorni di ogni mese erano numerati da 0 a 19; i cinque giorni Uayeb erano considerati particolarmente sfortunati.

1) Pop

2) Uo

3) Zip

4) Zotz

5) Tzec

6) Xul

7)

Yaxkin

8) Mol

9) Chen 10)

Yax

11) Zac

12) Ceh

13) Mac

14) Kankin

15) Muan

16) Pax

17) Kayab

18)

Cumku I Maya erano riusciti a calcolare la durata dell’anno con

estrema precisione, infatti avevano trovato una durata pari a 365g 5h 48m 40s, mentre l’anno solare ha una durata attualmente calcolata di 365g 5h 48m 46s.

I nomi dei 18 mesi erano:

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Lungo ciclo

Il minimo comune multiplo fra 260 (durata in giorni del calendario sacro) e 365 (durata in giorni del calendario civile) è 18980: ecco perché un periodo di 18980 giorni (circa 52 anni) costituiva per i Maya un ciclo importante, al termine del quale si temeva sempre il rischio di una fine del mondo. Ma per misurare il tempo lungo i secoli occorreva un terzo sistema di datazione, costituito dai seguenti elementi:

•kin (giorno)

•uinal: 1 uinal = 20 kin = 20 giorni

•tun: 1 tun = 18 uinal = 360 giorni

•katun: 1 katun = 20 tun = 7200 giorni

•baktun: 1 baktun = 20 katun = 144000 giorni

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La data era formata da cinque gruppi di cifre, che rappresentavano i cinque elementi come in questo esempio: 7.9.14.12.18

7 baktun, 9 katun, 14 tun, 12 uinal e 18 kin.

I kin, i tun e i katun erano numerati da 0 a 19, mentre gli uinal andavano da 0 a 17 e i baktun da 1 a 13.

Ciò significa che la data presa come esempio corrisponde al giorno n. 1078098 dall'inizio del conteggio: infatti

18 + 12 x 20 + 14 x 18 x 20 + 9 x 20 x 18 x 20 + 7 x 20 x 20 x 18 x 20 = 1078098.

Data di partenza è considerata il 13.0.0.0.0, coincidente con quella conclusiva, oltre la quale il ciclo ricomincia. Un ciclo siffatto ha una durata di 1872000 giorni, cioè circa 5125 anni.

Anche se non vi è certezza assoluta a riguardo, le date più accreditate a corrispondere a quella di partenza sono l'11 o il 13 agosto 3114 a.C. del calendario gregoriano e quindi quella conclusiva del ciclo dovrebbe essere stata il 21 o il 23 dicembre 2012.

Il ciclo lungo corrispondeva per i Maya ad un’era della storia, ecco perché la fine del ciclo era vista come la fine del mondo così come lo conoscevano.

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Cosmologia Maya

I Maya ponevano la Terra al centro del cosmo; essa era divisa in quattro parti secondo le direzioni cardinali, ognuna delle quali aveva un colore caratteristico: rosso per l'est, giallo per il sud, nero per l'ovest e bianco per il nord. Per loro la Terra era una superficie piatta, quadrata, il cui asse principale era il percorso del Sole.

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Al centro del mondo c'era un grande ceiba verde, l'albero sacro; mentre quattro ceiba più piccoli si trovavano sui quattro quadranti della Terra.

La superficie della Terra era il dorso di un enorme coccodrillo che galleggiava su un immenso stagno pieno di fiori; quando questo mostro si muoveva, sulla Terra si manifestavano i terremoti. La volta celeste era formata da 13 strati o cieli, ognuno dei quali era abitato da un Dio. Nel primo livello si trovava la Terra, nel secondo le nubi e la Luna, nel terzo le stelle fisse, nel quarto si muoveva il Sole e nel quinto c'era Venere.

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Salendo ancora si trovavano le comete, i venti e le tempeste, la polvere, etc, fino ad arrivare all'ultimo cielo in cui abitava il creatore dello spazio, del tempo e degli Dei stessi.

Sotto la Terra c'era invece il regno degli inferi, anch'esso diviso in livelli ciascuno abitato da un Dio della notte. Il primo era anche in questo caso il livello della Terra. Credevano che gli astri, dopo essere spariti all'orizzonte, attraversassero questo regno sotto forma di scheletri ed era necessario offrire agli Dei degli inferi dei sacrifici di sangue per permettere agli astri, primo tra tutti il Sole, di tornare a sorgere sulla Terra.

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Matematica

Il sistema numerico dei Maya era vigesimale (a base 20) posizionale e comprendeva l’uso dello zero.

I numeri erano rappresentati attraverso tre simboli; una conchiglia vuota per lo zero, un chicco di mais per l’uno e una stecca di legno per il cinque.

Le cifre erano ordinate verticalmente:

la cifra che rappresentava un valore più alto si trovava al livello grafico superiore.

Inventarono lo zero indipendentemente dai matematici indiani intorno al 771 d.C. come si legge nella stele maya A di Quirigua che risale al giorno 1.418.400 dall’inizio dell’era Maya.

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I Maya oltre alla numerazione attraverso conchiglie, chicchi e stecche talvolta utilizzavano i glifi per rappresentare i numeri.

Questi simboli rappresentavano le teste delle divinità.

Qui di seguito vengono mostrati due esempi di operazioni.

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Astronomia Maya

I Maya erano esperti astronomi, in grado di osservare i pianeti e le stelle con incredibile precisione;

costruirono infatti le loro città seguendo particolari allineamenti.

Molte città erano orientate verso la levata o il tramonto del Sole ai solstizi. L'orientazione poi, teneva conto della latitudine del luogo, cosicché non tutte le città hanno la stessa disposizione assoluta, ma relativa alla propria posizione geografica.

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Numerosi sono i templi che presentano punti di osservazione fondamentali per la vita dei Maya.

Uno di questi si trova nell'antica città di Uaxactum, nel Guatemala dove vi è un complesso templare in cui dalla cima della gradinata di una piramide era possibile osservare la levata del Sole nei solstizi e negli equinozi**.

Infatti al solstizio estivo il Sole appariva al mattino sullo spigolo nord di un piccolo tempio posto di fronte alla piramide; agli equinozi sorgeva dietro la porta di un'altra costruzione sacra ed al solstizio invernale sorgeva invece dietro lo spigolo sud di un terzo tempio.

** Confronta lezione_01 slide 33 Menaidra, Malta 3500 a.C.

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Il monumento più noto come osservatorio è il Caracol (chiocciola) della città di Chichen-Itzà. É una torre cilindrica posta su base quadrata, all'interno della quale una scala a chiocciola porta al piano superiore dove si trovano tre finestre dalle quali venivano effettuate le osservazioni astronomiche. Il Caracol presenta numerosi allineamenti, tra essi c'è quello della gradinata d'accesso che punta sul tramonto del Sole al solstizio estivo.

É interessante inoltre notare che i templi Maya avevano tutti 365 scalini, uno per ogni giorno dell'anno, ad evidenziare ancor di più come questo popolo fosse ben attento al tempo.

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Studiavano il moto del Sole e della Luna, ma da alcuni scritti emerge che questo popolo aveva studiato anche il moto di Venere, di Marte e di Giove.

I Maya si interessarono soprattutto di Venere:

osservarono questo astro che appariva luminoso alla sera ed al mattino**, quando sorgeva assieme al Sole. Avevano notato come Venere si trovasse sempre nelle vicinanze del Sole, e che sembrava ruotargli attorno. Per questo identificarono Venere con un dio potente e terribile, che era necessario ingraziarsi soprattutto quando sorgeva al mattino assieme al Sole.

** Confronta lezione_04 slide 6, nota 1

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Nei loro studi erano riusciti a calcolare il periodo sinodico di Venere in 584 giorni, molto vicino al valore oggi conosciuto(

583,92 giorni).

Nel codice di Dresda si trovano brani che parlano anche di Marte, Giove e perfino di Saturno. Di Marte calcolarono il periodo sinodico in 780 giorni, anch'esso incredibilmente vicino al valore assunto oggi (779,94 giorni).

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Codice di Dresda

Si tratta di un manoscritto risalente al XIII o al XIV secolo d.C. ed è considerato il codice superstite più antico proveniente dalle Americhe. Si pensa possa essere una copia di un manoscritto di molti secoli prima.

Il Codice di Dresda è uno dei quattro codici con geroglifici Maya sopravvissuti all'opera distruttiva dell'Inquisizione spagnola nel Nuovo Mondo. Tre di essi, il codice di Dresda, il codice di Madrid e quello Parigi, prendono il nome della città in cui sono stati riscoperti. Il quarto è il Codice Grolier, che si trova presso il Grolier Club di New York.

Il codice contiene solo 74 pagine; tratta esclusivamente temi di ordine religioso e rituale, come il moto orbitale di Venere, il calcolo delle sue fasi, le previsioni delle eclissi solari e lunari, le cerimonie per il nuovo anno.

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I Maya, così come tutti gli altri popoli mesoamericani vedevano l’apparire di una cometa come un segno di sventura.

I maya ne erano terrorizzati perché pensavano che le comete fossero fonte di fulmini letali e orrende fiamme. Conoscevano anche la cometa di Halley. Si narra che il passaggio di tale cometa nel 1531 abbia annunciato ad Atahualpa, imperatore inca, la fine del suo impero.

L’avvistamento di una cometa sarebbe stato uno dei tanti presagi che avrebbero indicato la fine dell’impero azteco di Montezuma

nel 1519. Montezuma guarda la fase di una cometa - Codice Duran, capitolo LXIII

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Bibliografia:

- calendario.eugeniosongia.com/maya.htm - www.storiologia.it/popoliantichi/maya.htm

- www.sapere.it/sapere/approfondimenti/storia/antichi-imperi-america/maya/calendario-maya.html - Inviati.altervista.org/Inviati_speciali /Maya_astronomia_e_cosmologia.htm

- https://it.wikipedia.org/wiki/Codice_di_Dresda

- http://www.fmboschetto.it/didattica/primadigalileo/MAYA/matematica.html - https://civiltaprecolombiane.wordpress.com/matematica-e-calendario-maya/

- http://gardenofhesperides.blogspot.com/2012/12/i-calendari-maya-lhaab.html?m=1 - http://inviati.altervista.org/Inviati_speciali/politica_classi.htm

- https://www.panorama.it/cultura/arte-idee/maya-10-cose-da-sapere/

- https://books.google.it/books?....

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