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PTOF (Piano Triennale dell Offerta Formativa) ALTERNANZA SCUOLA - LAVORO

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Academic year: 2022

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Liceo Scientifico A. Einstein, Teramo

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) ALTERNANZA SCUOLA - LAVORO

Definizione dei percorsi di alternanza scuola – lavoro

Riferimenti normativi e finalità

In Italia, l’alternanza scuola lavoro è stata introdotta come modalità di realizzazione dei percorsi del secondo ciclo e non come sistema a se stante (art. 4 legge delega n.53/03). Successivamente, con il D.L. n. 77 del 15 aprile del 2005, questa è stata disciplinata quale metodologia didattica del Sistema dell'Istruzione per consentire agli studenti che hanno compiuto il quindicesimo anno di età, di realizzare gli studi del secondo ciclo anche alternando periodi di studio e di lavoro. La finalità prevista è quella di motivarli, orientarli e far acquisire loro competenze spendibili nel mondo del lavoro. Il ruolo dell’alternanza scuola lavoro è stato successivamente confermato e consolidato con i Regolamenti emanati con i DD.PP.RR. 15 marzo 2010 nn. 87, 88 e 89, riguardanti i nuovi ordinamenti degli istituti professionali, degli istituti tecnici e dei licei, nelle successive “Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento, secondo biennio e quinto anno” degli istituti tecnici e istituti professionali5 e nelle “Indicazioni nazionali” dei percorsi liceali. In particolare: (...) Nell’ambito dei percorsi liceali le istituzioni scolastiche stabiliscono, a partire dal secondo biennio, (…), specifiche modalità per l’approfondimento delle conoscenze, delle abilità e delle competenze richieste per l’accesso ai relativi corsi di studio e per l’inserimento nel mondo del lavoro. L’approfondimento può essere realizzato anche nell’ambito dei percorsi di alternanza scuola-lavoro (…) nonché attraverso l’attivazione di moduli e di iniziative di studio-lavoro per progetti, di esperienze pratiche e di tirocinio (D.P.R. 15 marzo 2010, n.89). La Legge 13 luglio 2015, n. 107 - “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, fa fare un balzo in avanti al rapporto tra la scuola e il mondo del lavoro attraverso la previsione dell’alternanza scuola lavoro come elemento strutturale dell’offerta formativa, da inserire nel PTOF di ogni istituzione scolastica. Tale innovazione riveste portata storica per l’impianto formativo della scuola italiana perché punta ad aprire le porte delle scuole alle esperienze e alle competenze che si formano fuori dall’aula, unendo il sapere al saper fare. Ciò avrà effetto soprattutto sull’occupabilità dei giovani poiché l’Italia è il paese con il minor numero di giovani tra i 16 e i 29 anni che combinano lo studio con esperienze sul lavoro e il secondo peggiore per disoccupazione nella stessa fascia. Un esperienza significativa nei luoghi di lavoro è decisiva per trasmettere le competenze trasversali di cui i nostri ragazzi hanno sempre più bisogno: lavoro in gruppo, progettazione, comunicazione e competenze di cittadinanza. L’alternanza scuola lavoro può rivelarsi inoltre utile strumento di orientamento per i ragazzi che decidono di proseguire gli studi in ambito universitario, permettendo loro di toccare con mano le realtà mutevoli che li attendono quando si cimenteranno con il mondo del

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lavoro, capire i loro punti di forza e di debolezza, scoprire le proprie passioni e, dunque, fare scelte più adeguate per il loro futuro.

In cosa consiste l’alternanza scuola- lavoro

L’alternanza scuola lavoro prevede la possibilità di realizzare i corsi del secondo ciclo, consentendo ai giovani che hanno compiuto il quindicesimo anno di età di svolgere l’intera formazione dai 15 ai 18 anni “attraverso l’alternanza di periodi di studio e di lavoro, sotto la responsabilità dell’istituzione scolastica, sulla base di convenzioni con imprese o con le rispettive associazioni di rappresentanza o con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con enti, pubblici e privati, inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di tirocinio che non costituiscono rapporto individuale di lavoro.” L’alternanza di periodi in aula e in contesti lavorativi avviene nel rispetto del profilo educativo del corso di studi ordinario. In altre parole, il giovane mantiene lo status di studente, la responsabilità del percorso è in capo alla scuola e l’alternanza, presentata come una metodologia didattica, non costituisce un rapporto di lavoro, anche laddove questa si svolga in periodi di sospensione della didattica. Con l'alternanza scuola lavoro si riconosce un valore formativo equivalente ai percorsi realizzati in azienda e a quelli curricolari svolti nel contesto scolastico, si permettono inoltre l'acquisizione, lo sviluppo e l'applicazione di competenze specifiche previste dai profili educativi, culturali e professionali dei diversi corsi di studio.

Cosa prevede la legge

La legge 107/2015, sistematizza l’alternanza scuola lavoro dall’a.s.2015-2016 nel secondo ciclo di istruzione, attraverso:

• la previsione di percorsi obbligatori di alternanza nel secondo biennio e nell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado, che per i Licei sarà di almeno 200 ore, da inserire nel Piano triennale dell’offerta formativa;

• la possibilità di stipulare convenzioni per lo svolgimento di percorsi in alternanza anche con gli ordini professionali e con enti che svolgono attività afferenti al patrimonio artistico, culturale e ambientale o con enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI;

• la possibilità di realizzare le attività di alternanza durante la sospensione delle attività didattiche e all’estero, nonché con la modalità dell’impresa formativa simulata;

• l’emanazione di un regolamento con cui è definita la “Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola lavoro”, con la possibilità, per lo studente, di esprimere una valutazione sull’efficacia e sulla coerenza dei percorsi con il proprio indirizzo di studio;

• l’affidamento alle scuole secondarie di secondo grado del compito di organizzare corsi di formazione in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, rivolti agli studenti inseriti nei percorsi di alternanza e svolti secondo quanto disposto dal d.lgs. 81/2008;

• l’affidamento al Dirigente scolastico del compito di individuare le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili per l’attivazione di percorsi di alternanza scuola lavoro e di stipulare convenzioni finalizzate anche a favorire l’orientamento dello studente. Analoghe convenzioni possono essere stipulate con musei e altri luoghi della cultura, nonché con gli uffici centrali e periferici del Ministero per i beni e le attività culturali;

• la stesura di una scheda di valutazione finale sulle strutture convenzionate, redatta dal dirigente scolastico al termine di ogni anno scolastico, in cui sono evidenziate le specificità del loro potenziale formativo e le eventuali difficoltà incontrate nella collaborazione;

• la costituzione presso le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, a decorrere dall’ a. s. 2015/16, del Registro nazionale per l’alternanza scuola lavoro, in cui sono visibili le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili ad accogliere studenti per percorsi di alternanza (quanti giovani e per quali periodi).

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Forme di accordo scuola - territorio - mondo del lavoro

L’alternanza scuola-lavoro si svolge sulla base di apposite convenzioni tra la scuola e i soggetti esterni disposti ad ospitare gli studenti. Queste, in relazione al progetto formativo, regolano i rapporti e le responsabilità dei diversi soggetti coinvolti nei percorsi in alternanza, ivi compresi gli aspetti relativi alla tutela della salute e della sicurezza dei partecipanti. Oltre alle convenzioni con le singole strutture ospitanti, obbligatorie per legge, è opportuno fare ricorso ad accordi più ampi, quali, ad esempio, i protocolli d’intesa, gli accordi di settore, gli accordi di rete, gli accordi di programma (o programmatici), finalizzati a stabilire organici raccordi tra le filiere produttive e le azioni educative realizzate dalle scuole. Gli accordi che vengono stipulati tra la scuola e i soggetti esterni devono tenere conto di due elementi in particolare: le vocazioni degli studenti e le indicazioni del mercato del lavoro.

Progettazione didattica delle attività di alternanza scuola-lavoro

La buona riuscita dei percorsi di alternanza richiede la presenza di alcuni elementi indispensabili di coordinamento e di coprogettazione:

- un accordo tra i soggetti (scuola/impresa o altra struttura ospitante) che assicurano il supporto formativo al giovane che apprende; questo accordo non può limitarsi ad una intesa programmatica (definizione di obiettivi e azioni da svolgere), ma deve promuovere la collaborazione a livello organizzativo, progettuale, attuativo e puntare ad un controllo congiunto del percorso formativo e alla valutazione condivisa dei risultati di apprendimento;

- la progettazione dell’intero percorso, sia delle attività in aula che dei periodi di permanenza nella struttura ospitante, condivisa e approvata non solo dai docenti della scuola e dai responsabili della struttura stessa, ma anche dallo studente, che assume così una consapevolezza e una responsabilità diretta nei confronti del proprio apprendimento;

- la rilevanza delle attività previste dal progetto di alternanza rispetto al percorso individuale di apprendimento, anche quando queste sono realizzate in situazioni che prevedono il coinvolgimento dell’intera classe o di gruppi di studenti, con particolare attenzione alla promozione dell’autonomia del giovane coerentemente con il progetto;

- un flusso costante di informazioni tra i vari soggetti coinvolti, ciascuno dei quali non si limita solo alla realizzazione delle azioni di sua competenza, ma deve preoccuparsi anche del collegamento con le attività realizzate da altri soggetti.

La progettazione dei percorsi di alternanza scuola lavoro deve considerare sia la dimensione curriculare, sia quella esperienziale, svolta in contesti lavorativi. Le due dimensioni vanno integrate in un percorso unitario che miri allo sviluppo di competenze richieste dal profilo educativo, culturale e professionale del corso di studi e spendibili nel mondo del lavoro.

IMPRESA FORMATIVA SIMULATA

Contestualmente alle iniziative dirette a realizzare partenariati con aziende presenti nei territori di riferimento, vengono avviate nel corrente a.s. esperienze di alternanza simulata con la collaborazione di CONFAO (Consorzio Nazionale per la Formazione, l’Aggiornamento e l’Orientamento), che offre alle Istituzioni Scolastiche uno strumento tecnologico capace di:

• supportare la creazione, lo sviluppo e l’attività delle IFS costituite nel rispetto di: processi, procedure, tempi e documenti del contesto reale;

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• consentire alle IFS di partecipare ad un network di progetto attraverso cui esse (e quindi studenti e docenti) comunicano, realizzano le attività nello spazio digitale, si confrontano e mettono a patrimonio comune le rispettive esperienze;

• consentire l’impiego di risorse umane di qualità provenienti dalla Scuola e con piena cognizione dell’esigenza di riconsiderare i processi di simulazione in un assetto proprio di una didattica per competenze.

L’I.F.S consiste nella costituzione di un’azienda virtuale animata dagli studenti. Essa svolge un’attività di mercato in rete (e-commerce) e fa riferimento ad un’azienda reale (azienda tutor o madrina) che costituisce il modello di riferimento da emulare in ogni fase o ciclo di vita aziendale.

La metodologia didattica adottata è basata sul ricorso a problem solving, learning by doing, cooperative learning e role playing, capaci di favorire negli allievi l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro. Con essa si tende a riprodurre un ambiente simulato che consenta allo studente di apprendere nuove competenze sotto il profilo operativo e di rafforzare quelle conoscenze e competenze apprese nel corso degli studi.

Essa può costituire parte del percorso complessivo di alternanza scuola lavoro che lo studente sviluppa nel triennio, andando ad affiancare ovvero ad integrare altre tipologie di esperienza di lavoro.

Si rivela altresì strumento di orientamento delle scelte degli studenti che, anche dopo un percorso universitario, abbiano l’aspirazione ad inserirsi in una realtà aziendale.

Viene di seguito riportata una schematizzazione indicativa del percorso dell’I.F.S.:

Classe terza

Percorso:

• Sensibilizzazione e orientamento (analisi del territorio, analisi economica, individuazione dei bisogni)

• Business idea

• Studio di fattibilità

• Attività preparatorie alla stesura del business plan Prodotto:

• Idea di Impresa (Business Idea).

Soggetti coinvolti:

• Docenti del Consiglio di Classe e studenti, esperti interni e/o esterni in materia di Economia e Diritto, con eventuale coinvolgimento di enti operanti nel settore prescelto.

Classe quarta

Percorso:

• Stesura del Business Plan

• Simulazione degli adempimenti giuridici iniziali per la costituzione dell’IFS

• Inizio dell’attività gestionale

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Prodotto:

• Atto costitutivo, Statuto e Business Plan

Soggetti coinvolti:

Referente azienda madrina (tutor aziendale), tutor interno, esperti interni e/o esterni, docenti del CdC e studenti

Classe quinta

Percorso:

• Attività gestionale

• Sistema delle rilevazioni aziendali

• Bilancio d’esercizio e dichiarazione dei redditi Prodotto:

• Bilancio di esercizio, Dichiarazione dei redditi, Grafici, Report del controllo di gestione Soggetti coinvolti:

• Referente azienda madrina (tutor aziendale), tutor interno, esperti interni e/o esterni, docenti del CdC e studenti

Il percorso sopra schematizzato coinvolge l'attività di tutto il Consiglio di Classe e contribuisce a far acquisire a tutti gli studenti conoscenze teoriche e applicative, spendibili in vari contesti di vita, di studio e di lavoro, nonché abilità cognitive idonee per risolvere problemi, quali quelli di sapersi gestire autonomamente in ambiti caratterizzati da innovazioni continue e assumere progressivamente anche responsabilità per la valutazione e il miglioramento dei risultati da ottenere.

In particolare l’esperienza in impresa formativa simulata permette allo studente l’esercizio e acquisizione delle otto competenze chiave europee, con riferimento specificamente allo “Spirito di iniziativa e imprenditorialità”, e contribuisce inoltre all’educazione finanziaria dell’allievo.

Le competenze raggiungibili sono classificate in tre differenti categorie e declinate secondo la classificazione che segue:

Competenze tecnico-professionali

afferenti le aree di indirizzo

Competenze trasversali o comuni (soft- skills)

afferenti l’area socioculturale, l’area organizzativa e l’area operativa, tese a potenziare la capacità :

di lavorare in gruppo (teamworking), di leadership,

di assumere responsabilità, di rispettare i tempi di consegna, di iniziativa,

di delegare studiando meccanismi di controllo, di razionalizzare il lavoro,

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con formazione di una “personalità lavorativa”, pronta per l’inserimento in ambiente lavorativo;

Competenze linguistiche

relative alle abilità di comunicazione in funzione del contesto e dello scopo da raggiungere. Esse trovano il pieno coinvolgimento delle discipline umanistiche,

Il percorso di alternanza scuola lavoro in impresa formativa simulata non richiede, anche se non esclude, il tirocinio presso aziende situate nel territorio. L'esperienza aziendale, infatti, viene praticata a scuola in laboratorio e riproduce tutti gli aspetti di un’azienda reale, con il tutoraggio dell'azienda madrina. Essa rappresenta, quindi, un’opportunità per realizzare l’alternanza scuola lavoro, anche in quelle istituzioni scolastiche il cui territorio non riesce ad offrire realtà imprenditoriali capaci di ospitare un numero elevato di studenti e per lunghi periodi. E’ comunque importante un contatto continuo con l’azienda tutor; gli incontri dei tutor aziendali con gli studenti e le visite degli studenti in azienda rafforzano, infatti, il legame con la realtà.

Nella realizzazione dell’Impresa Formativa Simulata, è individuato dal dirigente scolastico per ogni classe coinvolta, un referente (tutor interno) che viene formato ad operare e interloquire con la Centrale di Simulazione (SimuCenter).

Essa è costituita dalla piattaforma informatica di riferimento e gestita da un fornitore di servizi informatici individuato dal Capo d’Istituto, secondo i principi del dlgs. 163/2006. Il dirigente scolastico si accredita presso il SimuCenter di riferimento, abilitando il tutor interno ad operare sulla piattaforma informatica del Simulatore.

Il tutor, in fase di programmazione dell’attività di impresa formativa simulata, presenta ai docenti del Consiglio di classe le linee generali e le varie fasi del progetto. Il Consiglio di classe individua i tempi e i modi di realizzazione secondo gli schemi proposti e profilati come Unità di Apprendimento (UdA).

Ruolo del Comitato Scientifico (CS) nell’ambito delle attività di alternanza

La scuola può innovare la propria struttura organizzativa attraverso la costituzione di un gruppo dedicato all’alternanza, cui possono partecipare soggetti esterni, che hanno competenze non presenti nella scuola e la costituzione del Comitato Scientifico nei Licei (analogo al Comitato Tecnico Scientifico degli istituti tecnici e professionali).

Ai sensi dell’articolo 10, comma 2, del d.P.R. 89 del 2010, recante il Regolamento per il riordino dei licei, il suddetto organismo, composto da docenti e da esperti del mondo del lavoro, delle professioni, della ricerca scientifica e tecnologica, delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, con funzioni consultive e di proposta per l’organizzazione e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità, può concorrere all’apertura della scuola all’esterno. In particolare la sua costituzione contribuirà a migliorare la dimensione organizzativa, collegando l’autonomia scolastica al più vasto sistema delle imprese o istituzioni operanti e alla capacità di auto- organizzazione della scuola, per rispondere meglio alle sfide dell’innovazione. Suo dunque un ruolo di raccordo sinergico tra gli obiettivi educativi della scuola, le innovazioni della ricerca scientifica e tecnologica, le esigenze del territorio e i fabbisogni professionali espressi dal mondo produttivo.

I percorsi di alternanza del Liceo A. Einstein

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Il Liceo Scientifico A. Einstein di Teramo, in ottemperanza a quanto stabilito dalla Legge 107/2015, si è mosso nella direzione di attivare percorsi triennali di alternanza scuola lavoro per i propri studenti di classe terza a partire dall’anno scolastico 2015-2016. A tal fine ha intrapreso contatti con vari soggetti, pubblici e privati presenti sul territorio, con i quali ha stipulato convenzioni, svolto la co- progettazione e avviato percorsi di alternanza scuola lavoro. Questi, iniziati nell'anno scolastico 2015- 16 per le classi terze, hanno trovato naturale prosecuzione nell'A.S. 2016-17 per le classi quarte e sono stati integrati da nuovi percorsi in fase di studio per le attuali classi terze. A tal fine sono stati intrapresi contatti con ulteriori soggetti imprenditoriali o del mondo della cultura con i quali saranno stipulate nuove convenzioni finalizzate all'avvio di percorsi tradizionali o di Impresa Formativa Simulata. Gli studenti interessati dai percorsi di A.S.L, nell'anno scolastico 2018-2019 sonocosì rappresentati:

• n. 7 classi terze, di cui 5 di Indirizzo ordinario, 1 di Indirizzo sportivo, 1 di L.S. Opz. Scienze Applicate ;

• n. 8 classi quarte, di cui 5 di Indirizzo ordinario, 1 di Indirizzo sportivo, 1 di L.S. Opz. Scienze Applicate;

• n. 8 classi quinte, di cui 5 di Indirizzo ordinario, 1 di Indirizzo sportivo, 2 di L.S. Opz.

Scienze Applicate.

I percorsi di Alternanza.scuola-lavoro. in essere o previsti sono riassunti come segue:

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Ente / Azienda Titolo del Progetto Classe o gruppo classe coinvolti.

N. studenti. Tutor Archivio di Stato di

Teramo La seconda guerra mondiale a Teramo. Gli avvenimenti della cronaca. Realizzazione di un prodotto digitale

Classe V A (20 alunni) Tutor Prof.ssa Elisabetta Di Francesco

Impresa simulata

Associazione di volontariato onlus “Associazione faunistica abruzzese”

Classe V B LS Scienze applicate 16 alunni + V D 8 alunni Tutor: Prof.ssa Rosanna Marcello

INAF – Osservatorio Astronomico di Teramo

Didattica dell’Astrofisica con ricercatori dell’Osservatorio Astronomico d’Abruzzo

Classe V C ( 23 alunni) Tutor: Prof.ssa Elvira Di Luigi CONI Abruzzo +

CSI Teramo Il lavoro in ambito sportivo

Classe V D (9 alunni) Tutor Prof.ssa Simonetta Ferrante

Impresa simulata La scienza nelle mani della scuola primaria e secondaria di primo grado: approfondire la conoscenza delle materie scientifiche in laboratorio con l’uso di materili low-cost

Classe VE (26 alunni)

Tutor Prof.ssa Emilia Marchitto

Polo Museale

La narrazione di Teramo archeologica.

Realizzzione di prodotti digitali

Classe VF (27 alunni) Tutor Prof.ssa Daniela D’Alonzo

Impresa simulata

Associazione di volontariato onlus “G- EUNOMIA”

Classe VG (22 alunni) Tutor Prof. Serafino Di Bonaventura

Impresa simulata

Il lavoro in ambito sportivo

Classe VH (29 alunni) Tutor Prof. Simonetta Ferrante

C L A S S I Q U I N T E

Ente / Azienda Progetto Classe o gruppo classe coinvolti. N. studenti.

Tutor Archivio di Stato di

Teramo L’architettura romanica romana a Teramo.

La realizzazi0ne di un sito web

Classe IV A (n. 18 alunni) Tutor prof.ssa Elisabetta Di Francesco

Progetto Vises

Un’impresa che fa scuola:. Apprendere per riprendere

Classe IV B (n. 31 alunni) Tutor prof. Daniel Tinari

Coro Sine Nomine

Rerum concordia discors

Classe IV C (n. 20 alunni) Tutor prof.ssa Ettore Sisino Polo Museale

Le opere di Venanzo Crocetti

Classe IV E (n. 21 alunni) Tutor prof.ssa Annalisa Masignà

INAF – Osservatorio Astronomico di Teramo

Didattica dell’Astrofisica con ricercatori dell’Osservatorio Astronomico d’Abruzzo

Classe IVF (n. 22 alunni) Tutor Prof.ssa Elvira Di Luigi

Università dell’Aquila

Laboratorio di divulgazione scientifica

Classe IV G (n. 19 alunni) Tutor prof.ssa Roberta Pilotti

CONI Abruzzo +

CSI Teramo Il lavoro in ambiente sportivo

Classe IV H (n. 25 alunni) Tutor prof.ssa Simonetta Ferrante

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Scansione temporale

I percorsi si svolgeranno secondo i calendari specifici predisposti in accordo tra la scuola e il soggetto ospitante, che saranno adeguatamente pubblicizzati attraverso il sito della scuola. Per l'attivazione dei nuovi percorsi, relativi alle classi terze, si fa riferimento al seguente cronoprogramma di massima:

Epoca Attività

ottobre 2018 – gennaio 2019 Contatti preliminari con i potenziali soggetti ospitanti.

Corso su salute e sicurezza negli ambienti di lavoro.

Individuazione e nomina dei tutor

da novembre 2018 Individuazione dei soggetti da convenzionare, stipula convenzioni, attività di co-progettazione, adesione al Consorzio Confao. Eventuale formazione dei tutor all'uso della piattaforma Confao. Divulgazione presso le famiglie e sottoscrizione del Patto Formativo dello studente.

da novembre 2018 Svolgimento delle attività di alternanza presso Istituto scolastico, presso le Sedi dei soggetti ospitanti, entro percorsi tradizionali o nella modalità dell' Impresa Formativa Simulata

aprile-maggio 2019 Svolgimento attività di alternanza / Elaborazione di un protocollo per la restituzione dei dati / Certificazione delle competenze per le classi quinte.

in avvio

Sono avviati e in via di perfezionamento i contatti con i soggetti di seguito elencati, che potranno svolgere la funzione di Enti esterni ospitanti:

Archivio di Sato di Teramo

INAF -Osservatorio Astronomico di Teramo Istituto Nazionale di Fisica Nucleare

Polo Museale F.A.I.

Università degli Studi di Teramo

Laboratorio di Fisica Nucleare de L’Aquila

CLASSI

TERZE

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