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COMUNE DI GEROLA ALTA PROVINCIA DI SONDRIO D.U.P. Documento Unico di Programmazione semplificato 2017/2019

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COMUNE DI GEROLA ALTA PROVINCIA DI SONDRIO

D.U.P.

Documento Unico di Programmazione semplificato

2017/2019

(per enti con popolazione inferiore a 5.000 ab.)

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Il Documento unico di programmazione semplificato1

Il Documento unico di programmazione semplificato, predisposto dagli enti locali con popolazione fino a 5.000 abitanti, individua, in coerenza con il quadro normativo di riferimento e con gli obiettivi generali di finanza pubblica, tenendo conto della situazione socio economica del proprio territorio,le principali scelte che caratterizzano il programma dell’amministrazione da realizzare nel corso del mandato amministrativo e gli indirizzi generali di programmazione riferiti al periodo di mandato.

Ogni anno sono verificati gli indirizzi generali e i contenuti della programmazione con particolare riferimento al reperimento e impiego delle risorse finanziarie e alla sostenibilità economico – finanziaria, come sopra esplicitati. A seguito della verifica è possibile operare motivatamente un aggiornamento degli indirizzi generali approvati.

In considerazione degli indirizzi generali di programmazione al termine del mandato, l’amministrazione rende conto del proprio operato attraverso la relazione di fine mandato di cui all’art. 4 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149, quale dichiarazione certificata delle iniziative intraprese, dell’attività amministrativa e normativa e dei risultati riferibili alla programmazione dell’ente e di bilancio durante il mandato.

Il DUP semplificato, quale guida e vincolo ai processi di redazione dei documenti contabili di previsione dell’ente, indica, per ogni singola missione/programma del bilancio, gli obiettivi che l’ente intende realizzare negli esercizi considerati nel bilancio di previsione (anche se non compresi nel periodo di mandato). Per ciascuna missione/programma gli enti possono indicare le relative previsioni di spesa in termini di competenza finanziaria. Con riferimento al primo esercizio possono essere indicate anche le previsioni di cassa

Per ogni singola missione/programma sono altresì indicati gli impegni pluriennali di spesa già assunti e le relative forme di finanziamento.

Gli obiettivi individuati per ogni missione / programma rappresentano la declinazione annuale e pluriennale degli indirizzi generali e costituiscono indirizzo vincolante per i successivi atti di programmazione, in applicazione del principio della coerenza tra i documenti di programmazione.

L’individuazione delle finalità e la fissazione degli obiettivi per ogni missione / programma deve

“guidare”, negli altri strumenti di programmazione, l’individuazione dei progetti strumentali alla loro realizzazione e l’affidamento di obiettivi e risorse ai responsabili dei servizi.

Gli obiettivi devono essere controllati annualmente a fine di verificarne il grado di raggiungimento e, laddove necessario, modificati, dandone adeguata giustificazione, per dare una rappresentazione veritiera e corretta dei futuri andamenti dell’ente e del processo di formulazione dei programmi all’interno delle missioni.

Il DUP semplificato comprende inoltre, relativamente all'arco temporale di riferimento del bilancio di previsione :

a) gli obiettivi degli organismi facenti parte del gruppo amministrazione pubblica;

b) l’analisi della coerenza delle previsioni di bilancio con gli strumenti urbanistici vigenti;

c) la programmazione dei lavori pubblici,

d) la programmazione del fabbisogno di personale;

e) la programmazione delle alienazioni e della valorizzazione dei beni patrimoniali.

1 Paragrafo inserito dal decreto ministeriale 20 maggio 2015.

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La realizzazione dei lavori pubblici degli enti locali deve essere svolta in conformità ad un programma triennale e ai suoi aggiornamenti annuali che sono ricompresi nel DUP.

I lavori da realizzare nel primo anno del triennio sono compresi nell’elenco annuale che costituisce il documento di previsione per gli investimenti in lavori pubblici e il loro finanziamento.

La programmazione del fabbisogno di personale che gli organi di vertice degli enti sono tenuti ad approvare, ai sensi di legge, deve assicurare le esigenze di funzionalità e di ottimizzazione delle risorse per il miglior funzionamento dei servizi compatibilmente con le disponibilità finanziarie e i vincoli di finanza pubblica.

Al fine di procedere al riordino, gestione e valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare l’ente, con apposita delibera dell’organo di governo individua, redigendo apposito elenco, i singoli immobili di proprietà dell'ente. Tra questi devono essere individuati quelli non strumentali all’esercizio delle proprie funzioni istituzionali e quelli suscettibili di valorizzazione ovvero di dismissione. Sulla base delle informazioni contenute nell’elenco deve essere predisposto il “Piano delle alienazioni e valorizzazioni patrimoniali” quale parte integrante del DUP.

La ricognizione degli immobili è operata sulla base, e nei limiti, della documentazione esistente presso i propri archivi e uffici.

L’iscrizione degli immobili nel piano determina una serie di effetti di natura giuridico – amministrativa previsti e disciplinati dalla legge.

Infine, nel DUP devono essere inseriti tutti quegli ulteriori strumenti di programmazione relativi all’attività istituzionale dell’ente richiesti dal legislatore. Si fa riferimento ad esempio alla possibilità di redigere piani triennali di razionalizzazione e riqualificazione della spesa di cui all’art. 16, comma 4, del D.L. 98/2011 – L. 111/2011.

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1. – LE SCELTE DELL’AMMINISTRAZIONE LINEE PROGRAMMATICHE DI MANDATO

La Lista civica “Insieme per Gerola” ha presentato un programma elettorale all’insegna della continuità con la precedente legislatura, che tocca le macro aree di seguito elencate, per le quali sono state tracciate linee di azione e di interventi che si intendono concretizzare:

Assetto territoriale e viabilità Turismo, sport e cultura Acquedotti e fognature

Risorse idriche e attività produttive Agricoltura e foreste

Servizi sociali

Elemento caratterizzante che riguarda in modo trasversale le modalità operative dell’Amministrazione è la partecipazione attiva della popolazione ed in modo particolare dei giovani, nella fase di valutazione delle scelte e della costruzione di idee progettuali.

Nell’ottica di una migliore efficacia delle azioni pubbliche si ritiene fondamentale anche la collaborazione con le associazioni locali e la Parrocchia. Sotto il profilo sia dell’efficienza che dell’efficacia si reputa inoltre necessaria la valutazione concreta di forme di gestione associata delle funzioni fondamentali dell’ente, come peraltro richiesto dalle disposizioni legislative vigenti .

ANALISI DELLE CONDIZIONI ESTERNE - CONTESTO

La legislazione europea - Il fiscal compact

Con la stipula nel 1992 del Trattato di Maastricht la Comunità Europea ha gettato le basi per consentire, in un contesto stabile, la nascita dell’EURO e il passaggio da una unione economica ad una monetaria (1° gennaio 1999). La convergenza degli stati verso il perseguimento di politiche rigorose in ambito monetario e fiscale era considerata condizione essenziale per limitare il rischio di instabilità della moneta unica.

In quest'ottica, venivano fissati i due principali parametri di politica fiscale al rispetto dei quali era vincolata l'adesione all'unione monetaria. L’articolo 104 del Trattato prevede che gli stati membri debbano mantenere il proprio bilancio in una situazione di sostanziale pareggio, evitando disavanzi pubblici eccessivi e che il livello del debito pubblico deve essere consolidato entro un determinato valore di riferimento.

Tali parametri, definiti periodicamente, prevedono:

a) un deficit pubblico non superiore al 3% del Pil;

b) un debito pubblico non superiore al 60% del Pil e comunque tendente al rientro;

L’esplodere nel 2010 della crisi della finanza pubblica e il baratro di un default a cui molti stati si sono avvicinati (Irlanda, Spagna, Portogallo, Grecia e Italia) ha fatto emergere tutta la fragilità delle regole previste dal patto di stabilità e crescita europeo in assenza di una comune politica fiscale. E’

maturata di conseguenza la consapevolezza della necessita di giungere ad un “nuovo patto di bilancio”, preludio di un possibile avvio di una Unione di bilancio e fiscale.

Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha firmato il cosiddetto Fiscal Compact (Trattato sulla stabilità, coordinamento e governance nell’unione economica e monetaria)2, tendente a “potenziare il coordinamento delle loro politiche economiche e a migliorare la governance della zona euro, sostenendo in tal modo il conseguimento degli obiettivi dell'Unione europea in materia di crescita sostenibile, occupazione, competitività e coesione sociale”. Il fiscal compact, entrato ufficialmente in vigore il 1° gennaio 2013 a seguito della ratifica da parte di 12 stati membri (Italia, Germania,

2 L’accordo di diritto internazionale è stato sottoscritto da 25 Stati membri, tutti ad eccezione del Regno Unito e della Repubblica Ceca

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Spagna, Francia, Slovenia, Cipro, Grecia, Austria, Irlanda, Estonia, Portogallo e Finlandia), prevede:

– l’inserimento del pareggio di bilancio (cioè un sostanziale equilibrio tra entrate e uscite) di ciascuno Stato in “disposizioni vincolanti e di natura permanente – preferibilmente costituzionale”

(in Italia è stato inserito nella Costituzione con una modifica all’articolo 81 approvata nell’aprile del 2012);

– il vincolo dello 0,5 di deficit “strutturale” – quindi non legato a emergenze – rispetto al PIL;

– l’obbligo di mantenere al massimo al 3 per cento il rapporto tra deficit e PIL, già previsto da Maastricht;

– per i paesi con un rapporto tra debito e PIL superiore al 60 per cento previsto da Maastricht, l’obbligo di ridurre il rapporto di almeno 1/20esimo all’anno, per raggiungere quel rapporto considerato “sano” del 60 per cento.

I vincoli di bilancio derivanti dalle regole del patto di stabilita e crescita ed i conseguenti condizionamenti alle politiche economiche e finanziarie degli stati membri sono da tempo messi sotto accusa perchè ritenuti inadeguati a far ripartire l’economia e a ridare slancio ai consumi, in un periodo di crisi economica mondiale come quello attuale, che, esplosa nel

2008, interessa ancora molti paesi europei, in particolare l’Italia.

Sotto questo punto di vista è positiva la chiusura, avvenuta a maggio del 2013, della procedura di infrazione per deficit eccessivo aperta per lo sforamento, nel 2009, del tetto del 3% sul PIL, sforamento imposto dalle misure urgenti per sostenere l’economia e le famiglie all’indomani dello scoppio della crisi.

La chiusura della procedura di infrazione ha consentito all’Italia maggiori margini di spesa, che hanno portato ad un allentamento del patto di stabilità interno, finalizzato soprattutto a smaltire i debiti pregressi maturati dalle pubbliche amministrazioni verso i privati.

Il Consiglio Europeo, il 5 marzo 2014, in occasione dell’esame del Programma nazionale di riforma 2014 presentato dal Governo italiano, ricorda come ancora “l'Italia presenta squilibri macroeconomici eccessivi che richiedono un monitoraggio specifico e un'azione politica decisa. In particolare, il persistere di un debito pubblico elevato, associato a una competitività esterna debole, entrambi ascrivibili al protrarsi di una crescita fiacca della produttività e ulteriormente acuiti dai persistenti pessimi risultati di crescita, richiedono attenzione e un'azione politica risoluta”.

La legislazione nazionale: le riforme

I documenti di finanza pubblica contengono le politiche economiche e finanziarie decise dal Governo. Nel corso degli ultimi decenni i documenti programmatici hanno assunto sempre di più un ruolo chiave nella definizione ed esposizione delle linee guida di politica economica del Paese. In una economia caratterizzata da continui e rapidi cambiamenti, essi svolgono una delicata e importante funzione informativa a livello nazionale, comunitario e internazionale, in grado di rendere pienamente visibili le scelte di policy. L’elaborazione dei documenti programmatici implica un processo lungo e articolato che vede partecipi tutti i Dipartimenti del MEF.

ll Documento di economia e finanza (DEF), previsto dalla Legge 7 aprile 2011 n. 39, viene presentato alle Camere entro il 10 aprile di ogni anno. E’ il principale strumento della programmazione economico-finanziaria in quanto indica la strategia economica e di finanza pubblica nel medio termine. Viene proposto dal Governo e approvato dal Parlamento. Si compone di tre sezioni e di alcuni allegati.

La “Nota di aggiornamento” viene presentata alle Camere entro il 20 settembre di ogni anno per aggiornare le previsioni economiche e di finanza pubblica del DEF in relazione alla maggiore stabilità e affidabilità delle informazioni disponibili sull’andamento del quadro macroeconomico. Il documento contiene l'aggiornamento degli obiettivi programmatici, le osservazioni e le eventuali

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modifiche e integrazioni del DEF in relazione alle raccomandazioni del Consiglio dell'Unione Europea relative al Programma di stabilità e al Programma nazionale di riforma.

Il DEF per l’anno 2016 presentato dal Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan e deliberato dal Consiglio dei Ministri l’8 Aprile 2016, indica come principale obiettivo il rilancio della crescita e dell’occupazione.

Gli strumenti operativi si possono riassumere in quattro punti:

• una costante azione di riforma strutturale del Paese e di stimolo agli investimenti, privati e pubblici;

• una impostazione della politica di bilancio al tempo stesso favorevole alla crescita e volta ad assicurare un graduale ma robusto consolidamento delle finanze pubbliche, tale da ridurre in misura via via crescente il rapporto tra debito e PIL;

• la riduzione del carico fiscale, che si associa a una maggiore efficienza della spesa e dell’azione delle pubbliche amministrazioni;

• il miglioramento del business environment e della capacità competitiva del sistema Italia.

Dalle premesse del DEF si riporta quanto segue:

Contesto esterno e risultati raggiunti

L’azione di politica economica del Governo si è misurata negli ultimi mesi con un contesto esterno via via più problematico. Nel corso del 2015 il progressivo rallentamento delle grandi economie emergenti e la protratta fase di debolezza dell’Eurozona hanno negativamente influenzato l’andamento della domanda esterna; sull’evoluzione dell’economia internazionale hanno inoltre pesato l’accresciuta volatilità sui mercati finanziari e la minaccia terroristica.

Nell’area dell’euro il permanere di spinte deflazionistiche – in parte dovute alle continue cadute delle quotazioni delle materie prime, ma anche alla debolezza della domanda interna – ostacola la trasmissione all’economia reale delle misure eccezionalmente espansive di politica monetaria adottate dalla Banca Centrale Europea; ne risultano frenati gli investimenti, accresciuto l’onere dei debiti pubblici e privati.

L’Eurozona resta inoltre caratterizzata da un’ineguale distribuzione della crescita e dell’occupazione che la espone periodicamente a shock, con seri rischi per la sostenibilità del progetto europeo; l’insoddisfacente processo di convergenza – anche nei comparti in cui l’integrazione sta procedendo con maggiore decisione, ad esempio nel settore bancario e della finanza – perpetua la segmentazione dell’area, ostacolando il necessario percorso di riforma strutturale delle diverse economie.

L’afflusso di migranti e richiedenti asilo costituisce solo una delle nuove sfide sistemiche, di natura eccezionale, che rivelano in modo drammatico i punti di debolezza del progetto europeo, incapace di adottare una politica coordinata e di elaborare iniziative comuni. Crescono in quasi tutti gli Stati membri il consenso verso proposte populiste e l’euroscetticismo.

A fronte del rischio concreto che gli interessi nazionali prevalgano sul bene comune il Governo italiano ha proposto una articolata strategia europea per la crescita, il lavoro e la stabilità, affinché l’Europa sia parte della soluzione ai problemi che abbiamo di fronte e venga ricostituita la fiducia tra i cittadini e tra gli Stati membri.

Nonostante la fragilità del contesto di riferimento, dopo tre anni consecutivi di contrazione l’economia italiana è tornata a crescere nel 2015 – dello 0,8 per cento in termini reali, 1,5 nominali.

Ne hanno beneficiato l’occupazione – in sensibile incremento – e il tasso di disoccupazione, che si è ridotto in misura rilevante; il miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro si è associato al buon andamento dei consumi delle famiglie. I dati positivi di produzione industriale registrati nei primi mesi del 2016 lasciano prefigurare una nuova accelerazione del prodotto nei prossimi trimestri.

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In linea con tali andamenti il DEF prevede per il 2016 un incremento del PIL pari all’1,2 per cento;

nello scenario programmatico l’accelerazione della crescita proseguirebbe nel 2017 e nel 2018, anche beneficiando di una politica di bilancio orientata al sostegno dell’attività economica e dell’occupazione.

Una politica di bilancio attenta alla crescita e alla sostenibilità delle finanze pubbliche

L’andamento della finanza pubblica è soggetto ad alcuni vincoli, primo fra tutti l’esigenza di ridurre il debito pubblico in percentuale del PIL.

Nel 2015 il rapporto debito/PIL si è sostanzialmente stabilizzato; per il 2016 si prevede una discesa dal 132,7 al 132,4 per cento; per il 2019 si prevede un valore pari al 123,8 per cento. L’inversione della dinamica del debito è un obiettivo strategico del Governo. Dopo aver raggiunto nel 2015 l’obiettivo prefissato di riduzione dell’indebitamento netto al 2,6 per cento del PIL, nel 2016 il disavanzo scenderà ulteriormente al 2,3 per cento.

Negli anni successivi spazio di bilancio addizionale verrà generato da risparmi di spesa, realizzati mediante un ampliamento del processo di revisione della spesa, ivi incluse le spese fiscali, e da strumenti che accrescano la fedeltà fiscale e riducano i margini di elusione. L’effetto congiunto di queste misure assicurerà la riduzione dell’indebitamento netto all’1,8 per cento del PIL nel 2017.

L’azione di consolidamento delle finanze pubbliche beneficia dell’attuazione del programma di privatizzazioni di aziende e proprietà immobiliari dello Stato, uno strumento fondamentale per modernizzare le società partecipate e contribuire alla riduzione del debito pubblico.

Le previsioni macroeconomiche

Le stime ufficiali dell’ISTAT confermano che nel 2015 l’economia italiana è tornata a crescere dopo tre anni di contrazione, registrando un tasso di crescita dello 0,8 per cento in termini reali e dell’1,5 per cento in termini nominali. Anche per effetto di revisioni ai dati degli anni precedenti, il PIL nominale nel 2015 è risultato in linea con quanto stimato in settembre (1.636,4 miliardi contro 1.635,4 miliardi).

Per quanto riguarda il 2016 e gli anni seguenti, il presente Programma di Stabilità stima una crescita tendenziale del PIL reale per il triennio 2016-2018 dell’1,2 per cento annuo. La previsione di crescita reale nello scenario programmatico è più elevata in tutto il triennio.

Secondo la nuova previsione, quest’anno il PIL crescerà dell’1,2 per cento in termini reali e del 2,2 per cento in termini nominali. Nello scenario tendenziale, nei prossimi anni il tasso di crescita reale rimarrebbe intorno al livello del 2016, mentre quello nominale accelererebbe col crescere dell’utilizzo delle risorse produttive e anche a causa di un recupero del prezzo del petrolio e delle materie prime.

Nello scenario programmatico, dopo un incremento dell’1,2 per cento nel 2016, la crescita del PIL reale nel triennio 2017-2019 risulterebbe più elevata che nel tendenziale, a motivo di una politica fiscale ancora rigorosa, ma più focalizzata sulla promozione dell’attività economica e dell’occupazione.

Il PIL reale crescerebbe dell’1,4 per cento nel 2017, quindi dell’1,5 per cento nel 2018 ed infine dell’1,4 per cento nel 2019.

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Le previsioni del governo dell'ultima nota di aggiornamento del Def 2015 (autunno scorso) e del Def 2016

2016 2017 2018

SETT. '15 APR. '16 SETT. '15 APR. '16 SETT. '15 APR. '16

PIL (VAR %) 1.6 1.2 1.6 1.4 1.5 1.5

DEFICIT/PIL

(%) -2.2 -2.3 -1.1 -1.8 -0.2 -0.9

DEBITO/PIL (%) 131.4 132.4 127.9 130.9 123.7 128

Simulazioni rispetto alle variabili demografiche

L’invecchiamento della popolazione rappresenta uno degli aspetti più critici che l’Italia dovrà affrontare nel corso dei prossimi decenni. A questo riguardo, assume particolare importanza valutare adeguatamente il peso dei flussi migratori attesi misurando il loro impatto sulle finanze pubbliche italiane.

In linea con le ipotesi concordate in seno ad EPC-WGA e sulla base di uno scenario demografico elaborato ad hoc da Eurostat, l’esercizio ipotizza due scenari alternativi per il periodo 2020-2060:

i) una diminuzione del 20 per cento del flusso netto medio annuo di immigrati rispetto all'ipotesi base, a partire dal 2021; o

ii) ii) un aumento del 20 per cento del flusso netto di immigrati, ancora a partire dal 2021.

La Legge di Stabilità 2016 (L. 28.12.2016 n. 208): le principali misure

La Legge di Stabilità 2016, in continuità con le misure di sostegno alla crescita economica già adottate negli anni precedenti, prevede la riduzione della tassazione sulle famiglie e sulle imprese e dispone interventi in materia di lavoro, in ambito socio-culturale, nel settore dell’istruzione e per il potenziamento della sicurezza nazionale.

Ulteriori riduzioni del carico fiscale delle famiglie sono garantite attraverso la revisione della disciplina della tassazione sugli immobili.

Sintesi principali novità introdotte

TASI e IMU

Per le abitazioni concesse in comodato d’uso a figli o genitori Imu e Tasi sono ridotte del 50%. Il beneficio si applica purché il contratto sia registrato e il comodante possieda un solo immobile nello stesso Comune. Sono esclusi gli immobili di lusso

Dal 2016 niente più Tasi sulle abitazioni principali, compresa la «quota inquilini» dovuta dall’occupante non proprietario (conduttore o comodatario) che utilizza l’immobile come prima casa.

Rimane l’imposta (e un residuo Imu del 4 per mille) su abitazioni signorili, case storiche e ville.

Vengono assimilati all’abitazione principale (che resta quella dove dimora e risiede il possessore).

Risolto il problema dei macchinari “imbullonati”: dal 2016 non pagheranno Imu a parte se inseriti in immobili di categoria D e E la cui rendita include il valore dei macchinari e degli impianti connessi al procedimento di produzione.

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Facilitazioni anche per chi possiede terreni agricoli: via l’Imu per tutte le proprietà di imprenditori agricoli professionali e coltivatori diretti, anche se si trovano in Comuni di pianura (dove nel 2015 hanno dovuto pagare). Per le altre tipologie di proprietari, invece, l’Imu resta dovuta.

È abrogata l'Imposta municipale secondaria

L’aliquota aggiuntiva Tasi dello 0,8 per mille può essere confermata ai livelli 2015 con delibera ad hoc.

Sconto del 25% su Imu e Tasi per le abitazioni affittate a canone concordato.

Regole di alimentazione del Fondo di solidarietà comunale.

Vengono modificate le regole di alimentazione e gestione del fondo di solidarietà comunale per garantire ai Comuni il rimborso del mancato gettito determinato dall’abolizione della Tasi sull’abitazione principale e dell’imposta Imu sui terreni Agricoli

Assunzioni di personale enti locali

Viene fissato al 25% rispetto alle cessazioni dell’anno precedente il turn over per le regioni e gli enti locali nel triennio 2016-2018.

Turn over al 100% per Unioni di Comuni e Comuni istituiti dal 2011 per effetto di fusioni.

Art bonus.

In materia di Art-bonus viene reso permanente il credito di imposta per erogazioni liberali per la cultura, inizialmente introdotta per il solo triennio 2014-2016.

Acquisti centralizzati.

Vengono ampliate le possibilità di acquisto in deroga di alcune tipologie di beni e servizi per le quali è previsto l’obbligatorio ricorso alle convenzioni Consip e dei soggetti aggregatori regionali.

Le amministrazioni possono sviluppare procedure autonome prevedendo a base d’asta corrispettivi inferiori a quelli delle convenzioni-quadro del 10% per alcune categorie e del 3 % per altre.

Affidamento diretto lavori.

Fermi restando gli obblighi di acquisto con convenzioni e mercato elettronico, la possibilità di acquisizione di lavori, servizi e forniture con affidamento diretto entro i 40.000 euro viene estesa anche ai Comuni sotto i 10.000 abitanti.

Razionalizzazione acquisti beni e servizi informatici.

Per razionalizzare la spesa per acquisti di beni e servizi informatici le amministrazioni pubbliche e le società inserite nell’elenco Istat devono rivolgersi esclusivamente a Consip e agli altri soggetti aggregatori, in particolare quelli regionali, i quali possono assumere personale in deroga ai limiti vigenti per assicurare massima funzionalità. L’Agid predispone un piano triennale per l’informatica della pubblica amministrazione, individuando per categorie di amministrazioni le tipologie di beni o servizi informatici da acquisire per sostenere l’innovazione. Sulla base di tale piano le amministrazioni definiscono la programmazione dei propri acquisti di beni e servizi e la rapportano ai processi di aggregazione di Consip e dei soggetti aggregatori. La amministrazioni possono acquisire beni o servizi informatici al di fuori della programmazione solo con autorizzazione dell’organo di governo e comunicandolo all’Agid. Le violazioni costituiscono presupposto per responsabilità disciplinare e danno erariale.

Abrogazione del Patto di stabilità.

Vengono abrogate le norme che regolavano il Patto di stabilità degli enti locali.

Introduzione del pareggio di bilancio negli enti locali.

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Il Patto di stabilità viene sostituito con l’obbligo di raggiungere un risultato non negativo in termini di saldo finale di competenza. Per il solo 2016, i calcoli considerano il fondo pluriennale vincolato per la quota non rinveniente dall’utilizzo dell’indebitamento. A partire dal 2016 gli enti locali devono allegare al bilancio di previsione un prospetto che attesti il rispetto del pareggio di bilancio.

In particolare, entro il 31 marzo di ogni anno le

amministrazioni dovranno inviare alla Ragioneria generale un prospetto firmato dal legale rappresentante, dal ragioniere capo e dall’organo di revisione che attesti il rispetto del pareggio di bilancio. Il mancato invio del prospetto è considerato inadempimento e fa scattare le sanzioni.

Bonus edilizia scolastica.

Per il 2016 sono esclusi dai calcoli del pareggio di bilancio 480 milioni per gli interventi di edilizia scolastica.

Oneri di urbanizzazione.

Nel 2016 i Comuni possono utilizzare tutti gli oneri di urbanizzazione e le relative sanzioni per le spese di manutenzione ordinaria e per progettazione di opere pubbliche.

La riforma della contabilità pubblica e l’armonizzazione contabile

L’armonizzazione dei sistemi e degli schemi contabili costituisce il cardine della riforma della contabilità pubblica (legge n.196/2009) e della riforma federale prevista dalla legge n. 42/2009, finalizzata a garantire:

1. Autonomia di entrata e di spesa;

2. Superamento graduale del criterio della spesa storica a favore dei costi e fabbisogni standard;

3. Adozione di:

• regole contabili uniformi;

• comune piano dei conti integrato;

•comuni schemi di bilancio articolati in MISSIONI E PROGRAMMI coerenti con la classificazione economico-funzionale;

• sistema e schemi di contabilità economico-patrimoniale;

• bilancio consolidato per aziende, società ed organismi controllati;

• sistema di indicatori di risultato semplici e misurabili;

4. Raccordabilità dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio degli Enti territoriali con quelli Europei ai fini della procedura per i disavanzi eccessivi.

Sotto l’aspetto contabile, la delega e stata esercitata attraverso il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, attraverso il quale si e inteso:

• consentire il controllo dei conti pubblici nazionali (tutela della finanza pubblica nazionale);

• verificare la rispondenza dei conti pubblici alle condizioni dell’articolo 104 del Trattato istitutivo UE;

• favorire l’attuazione del federalismo fiscale.

Documento di economia e finanza regionale

Il Documento di Economia e Finanza regionale (DEFR) è il documento che annualmente aggiorna le linee programmatiche del PRS (Programma Regionale di Sviluppo) per il periodo compreso nel bilancio pluriennale e quindi costituisce il riferimento per la programmazione su base triennale.

Introdotto dalla normativa sull’armonizzazione dei sistemi contabili (decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118), il DEFR è presentato annualmente dalla Giunta al Consiglio per la approvazione definitiva.

La normativa ad oggi vigente prevede due momenti di definizione del DEFR:

entro giugno, deve essere predisposto e approvato il documento principale (DEFR)

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entro 30 giorni dal DEF nazionale, va invece approvata la Nota di Aggiornamento.

Il Documento di Economia e Finanza 2015 aggiorna le linee programmatiche indicate nel PRS X Legislatura, tracciando la visione strategica dell’azione regionale per il triennio 2016-2018, con un focus sulla programmazione per l’anno 2016.( D.g.r. 30 ottobre 2015 - n. X/4239 Documento di economia e finanza regionale 2015, comprensivo di nota di aggiornamento: proposta da inviare al consiglio regionale - D.g.r. 17 dicembre 2015 - n. X/4575 Rettifica del documento di economia e finanza regionale 2015 ex d.g.r. 4239/2015).

“Il DEFR 2016-2018 si presenta molto leggero: conferma le politiche prioritarie, su cui la Giunta intende investire con maggiore vigore, e delinea numerose strategie, che potranno essere perseguite solo a fronte di una revisione alcune regole eccessivamente stringenti. In tal senso, Regione Lombardia sta lavorando perché il Governo e il Parlamento introducano:

• la modifica alla legge 243/2012 ovvero ci si concentri solo sull’equilibrio sulla competenza

“rinforzata” (impegni) e introduca un sistema di premialità per le regioni che riescono a rispettare anche gli altri equilibri previsti (cassa/ preventivo);

• la proroga delle deroghe alla normativa del pareggio per l’anno 2015;

• il miglioramento della normativa per la definizione dei saldi in special modo sulla parte sanità dopo la sperimentazione di quest’anno (coordinamento fra la legge 243/2012 e d.lgs 118/2011).

La situazione dell’economia della Lombardia In Lombardia, la ripresa appare più robusta rispetto a quanto evidenziato dalle dinamiche nazionali (+0,2% la crescita lombarda del 2014). In particolare, per l’anno in corso l’aumento del Pil atteso è dell’ordine dell’1,2%, contro lo +0,7% previsto per l’Italia. Tale discrepanza sembra destinata a protrarsi, in base alle previsioni, anche nel 2016, anno in cui il Pil lombardo dovrebbe aumentare dell’1,8% (+1,3% il dato nazionale).

Il DEFR conferma dunque le priorità strategiche per la Lombardia a partire dai temi più rilevanti nel contesto attuale e con una visione al 2018:

¬ le politiche per l’impresa, con la promozione delle start-up di giovani imprenditori, il sostegno all'innovazione non solo tecnologica, la creazione di nuove forme di agevolazione del credito, l’internazionalizzazione, il sostegno alla ricerca;

¬ un mercato del lavoro più aperto ed inclusivo, rimuovendo gli ostacoli che separano la formazione dal lavoro e che impediscono un ingresso adeguato dei giovani e delle donne, oltre che sostenendo e promuovendo la riqualificazione dei lavoratori e il reinserimento lavorativo;

¬ un nuovo welfare lombardo che significa:

¬ evoluzione del sistema sociosanitario per rispondere alle nuove sfide e individuare nuove modalità di soddisfacimento dei bisogni sociali emergenti, in attuazione della lr 23/15;

¬ reddito di autonomia per una risposta integrata alle persone e famiglie a rischio di povertà con interventi di sostegno al reddito per i figli, la casa, l’accrescimento dell’occupabilità, la disabilità e non autosufficienza e accesso equo per il diritto alla salute anche in riferimento al reddito;

¬ una Pubblica Amministrazione più efficiente e meno costosa, che completi la rivoluzione digitale, e renda servizi più trasparenti, rapidi ed efficaci ai cittadini e alle imprese;

¬ una scuola e un’università che valorizzino il merito per una sempre maggiore garanzia di libertà di scelta e di autonomia degli istituti;

¬ la valorizzazione del ruolo del volontariato e del non profit;

¬ la tutela del territorio e dell’ambiente, a partire dall’attenzione alla qualità delle aree urbane, dal buon uso e il non consumo di suolo, dal riuso e recupero delle aree dismesse, dalla bonifica dei siti inquinati, dalla tutela del paesaggio, la valorizzazione del sistema delle aree protette fino alla sicurezza idrogeologica, alla qualità delle acque e dell’aria;

¬ politiche per la Montagna, quale risorsa strategica per l’intera Regione Lombardia;

(12)

¬ la valorizzazione del patrimonio culturale materiale ed immateriale per garantirne l’accessibilità, la fruibilità e la promozione attraverso l’Abbonamento Musei Lombardia Milano, progetti integrati di messa in rete di istituti e luoghi della cultura, iniziative di promozione dei siti UNESCO, nuovi allestimenti, realizzazione di percorsi turistico culturali ed eventi in grado di intercettare nuovi flussi di visitatori;

¬ l’edilizia residenziale sociale e lo sviluppo urbano sostenibile con la riforma del sistema di edilizia residenziale pubblica e una nuova programmazione di settore, l’attuazione di programmi di intervento che integrino politiche di inclusione sociale e abitare sociale, lo sviluppo dell’offerta in risposta alle esigenze abitative temporanee di particolari tipologie di cittadini e lavoratori;

¬ il sostegno all’attrattività del territorio e delle sue componenti economiche, sia dal punto di vista dell’attrazione degli investimenti che da quello della valorizzazione delle risorse e della vocazione turistica, nonché del sistema della ricettività della Lombardia anche attraverso azioni volte al consolidamento del posizionamento turistico del territorio lombardo e dei flussi turistici nella fase post Expo;

¬ il commercio, con il consolidamento del modello distributivo lombardo;

¬ la moda e il design come quali settori d’eccellenza del Made in Lombardy per il rilancio dell’economia lombarda e dell’occupazione in termini di indotto trasversale

¬ lo sviluppo del settore agricolo e del sistema agroalimentare, anche attraverso il presidio dei negoziati della nuova PAC;

¬ la tutela delle produzioni delle nostre imprese, in particolare nel contrasto alla contraffazione alimentare, Italian Sounding e Look Alike;

¬ le infrastrutture per favorire sempre più la competitività e la mobilità nella Regione;

¬ lo sport, anche come strumento di educazione e formazione, di tutela della salute, di trasferimento valoriale;

¬ l’ordine pubblico e la sicurezza, anche attraverso la promozione del coordinamento sovraregionale”.

LE SCELTE DI VALORE DELL’AMMINISTRAZIONE

Le principali scelte che caratterizzano il programma dell’Amministrazione da realizzare nel corso del mandato amministrativo e che possono avere un impatto di medio e di lungo periodo e che trovano formale allocazione tra le poste iscritte nell’arco temporale del prossimo triennio, incidono direttamente sul territorio ed in particolare sulla previsione di adeguamento della viabilità, con auspicabili benefici nell’ambito socio-economico e turistico, di tutela e valorizzazione della montagna. In particolare vengono evidenziate le seguenti

Anno 2017

L’Amministrazione intende partecipare ai bandi PSR per le strade agro-silvo pastorali Fenile- Rundanitt e Case di Sopra, per apportare un significativo miglioramento della viabilità secondaria che avrà ripercussioni positive in termini di riduzione dei costi di gestione. La valorizzazione della viabilità di montagna concorre inoltre al mantenimento del patrimonio montano e alla sicurezza del territorio, aspetti non trascurabili in relazione alle caratteristiche morfologiche del territorio.

L’Amministrazione ha intenzione di partecipare al bando PSR o ad altri che consentano di reperire i fondi per il prolungamento della Rete di Teleriscaldamento, al fine di consentire l’allacciamento degli Uffici Comunali. Per attuare tale obiettivo si prevede un onere di spesa di € 200.000 che sarà ammortizzato nel tempo grazie alle economie di spesa per il riscaldamento dell’immobile. Tale intervento si inserisce nell’ambito degli interventi di tutela ambientale in quanto concorrerà

(13)

validamente alla riduzione delle emissioni inquinanti, tenuto conto del lungo periodo invernale che richiede l’accensione degli impianti di riscaldamento.

Si prevede di attivare un intervento di sistemazione della Strada Fenile-Pescegallo che garantisca un maggior livello di sicurezza agli utenti e determini una contrazione dei costi attuali di manutenzione.

E’ previsto il completamento della Strada Foppa e quello della Via IV Novembre con fondi regionali.

Anno 2018

E’ previsto il completamento della Riqualificazione del Centro Abitato, per una spesa di € 180.000,00, con la finalità di conferire maggior decoro ed attrattività al paesaggio e migliorarne le condizioni di vivibilità.

Nell’ambito delle linee di sviluppo turistico ed economico si inserisce il progetto di riqualificazione dell’ex Casa Comunale con trasformazione della stessa in struttura dedicata a Servizi Ricettivi e Spa. L’intervento richiede tuttavia un notevole sforzo economico quantificato ragionevolmente nella somma di € 2.000.000,00, dedotta dal progetto di massima dell’intervento. Poiché l’Ente non dispone di risorse finanziarie adeguate a sostenere l’intervento si è in attesa di poter accedere ad un bando di finanziamento che consenta di candidare il progetto. Inoltre, l’Amministrazione ha intenzione di sensibilizzare anche soggetti economici privati e quindi verificare l’eventuale interesse a compartecipare finanziariamente all’iniziativa.

Anno 2019

Si prevede di attivare un intervento di sistemazione della Strada di Nasoncio che garantisca un maggior livello di sicurezza agli utenti e determini una contrazione dei costi attuali di manutenzione.

Fra le azioni finalizzate alla tutela del territorio montano l’Amministrazione intende continuare la politica di sostegno attuata negli anni precedenti che ha dato risultati positivi. In particolare, saranno mantenuti i contributi a favore di coloro che effettuano gli interventi di sfalcio dei prati, per i quali, nell’arco del triennio è previsto un contributo annuo di €. 10.000,00 che verrà elevato ad €.

20.000,00 nel 2017 per coloro che nel quinquennio hanno mantenuto tale impegno con carattere di continuità.

Tra le linee strategiche di mandato sono incluse iniziative a sostegno della promozione turistico – sportiva - culturale del territorio, da attuare in sinergia e con la collaborazione dell’Associazione Ecomuseo della Val Gerola. A tale scopo sul bilancio triennale trova allocazione una somma significativa. I progetti/azioni saranno sottoposti preventivamente all’Amministrazione per condividerne contenuti e scopi, in uno spirito di sussidiarietà nell’interesse della collettività e dei fruitori dei servizi.

L’Amministrazione ritiene inoltre di continuare la politica di sostegno alle famiglie che decidono di risiedere sul territorio, riconoscendo alcuni contributi a parziale sostegno degli oneri correlati ai disagi “del vivere in montagna” (contributi bonus bebè, bonus giovani famiglie, gratuità dei trasporti scolastici sino alla scuola dell’obbligo, contributi una tantum per alunni delle scuole medie e superiori etc).

(14)

POPOLAZIONE

1.1.1 Popolazione legale al censimento n° 193

1.1.2 Popolazione residente al 31/12/2015 (art.110 D.L.vo 77/95) n° 160

di cui maschi n° 89

femmine n° 71

nuclei familiari n° 100

comunità/convivenze n° - 1.1.3 Popolazione al 01/01/2015 n° 171

1.1.4 Nati nell'anno n° 0

1.1.5 Deceduti nell'anno n° 4

saldo naturale n° - 4

1.1.6 Immigrati nell'anno n° 2

1.1.7 Emigrati nell'anno n° 9

saldo migratorio n° - 7

1.1.8 Popolazione al 31/12/2015 n° 160

di cui 1.1.9 In età prescolare (0/6 anni) n° 2

1.1.10 In età scuola dell'obbligo (7/14 anni) n° 4

1.1.11 In forza lavoro 1^ occupazione (15/29 anni) n° 18

1.1.12 In età adulta (30/65 anni) n° 77

1.1.13 In età senile (oltre 65 anni) n° 59

1.1.14 Tasso di natalità ultimo quinquennio Anno Tasso

2014 0,94%

2013 0,00%

2012 0,94%

2011 0,95%

2010 0,97%

1.1.15 Tasso di mortalità ultimo quinquennio Anno Tasso

2014 1,82%

2013 1,02%

2012 2,84%

2011 2,86%

2010 2,91%

1.1.16 Popolazione massima insediabile come da strumento

urbanistico vigente abitanti n° 1.500

entro il 31.12.2020

1.1.17 Livello di istruzione della popolazione residente:

LAUREA n. 7 DIPLOMAn. 45

LICENZA MEDIA INFERIORE n. 80 LICENZA ELEMENTARE n. 26 NESSUN TITOLO n. 2

1.1.18 Condizione socio-economica delle famiglie:

Globalmente discreta, non esistono casi di grave indigenza o conclamata ricchezza.

(15)

STRUTTURE

ESERCIZIO IN CORSO

PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE

TIPOLOGIA

Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017 Anno 2018

1.3.2.1 - Asilo nido n.° 0 posti n.° 0 posti

n.° 0 posti

n.° 0 posti

n.° 0

1.3.2.2 - Scuole materne n.° 0 posti n.° 0 posti

n.° 0 posti

n.° 0 posti

n.° 0

1.3.2.3 - Scuole elementari n.° 0 posti n.° 0 posti

n.° 0 posti

n.° 0 posti

n.° 0

1.3.2.4 - Scuole medie n.° 0 posti n.° 0 posti

n.° 0 posti

n.° 0 posti

n.° 0

1.3.2.5 - Strutture residenziali per anziani n.° 0 posti n.° 0 posti

n.° 0 posti

n.° 0 posti

n.° 0

1.3.2.6 - Farmacie comunali n.° 0 n.° 0 n.° 0 n.° 0

1.3.2.7 - Rete fognaria in Km. - mista 6,0 6,0 6,0 6,0

1.3.2.8 - Esistenza depuratore

si no si no si no si no

1.3.2.9 - Rete acquedotto in Km. 13,0 13,0 13,0 13,0

1.3.2.10 - Attuazione servizio idrico integrato

si no si no si no si no

1.3.2.11 - Aree verdi, parchi, giardini

hq. hq. hq. hq.

1.3.2.12 - Punti luce illuminazione pubblica n.° 120 n.° 120 n.° 120 n.° 120

1.3.2.13 - Rete gas in Km. no no no no

1.3.2.14 - Raccolta rifiuti in quintali: 11,2 11,2 12,0 12,0

- civile 11,2 11,2 12,0 12,0

- racc.

diff.ta si no si no si no si no

1.3.2.15 - Esistenza discarica

si no si no si no si no

1.3.2.16 - Mezzi operativi n.° 1 n.° 1 n.° 1 n.° 1

1.3.2.17 - Veicoli n.° 1 n.° 1 n.° 1 n.° 1

1.3.2.18 - Centro elaborazione dati

si no si no si no si no

1.3.2.19 - Personal computer n.° 4 n.° 4 n.° 4 n.° 4

1.3.2.20 - Altre strutture (specificare)

(16)

2 – GLI INDIRIZZI

Gli indirizzi generali e gli obiettivi gestionali sono individuati in maniera puntuale solo per le società interamente partecipate dal comune o per le società che operano in regime di “in house providing” o che comunque risultano affidatarie di servizi pubblici locali, tenendo in considerazione che alcune scelte dovranno essere concordate in sede di assemblea dei soci in quanto il comune è socio di minoranza.

2.1 - Organizzazione e modalità di gestione dei servizi pubblici locali

2.1.1 - Modalità di gestione

Servizio Modalità di svolgimento

Soggetto gestore (in caso di gestione

esternalizzata)

Scadenza affidamento

Conformità alla normativa comunitaria Raccolta, trasporto,

smaltimento RSU

Società partecipata S.EC.AM SpA 31.12.2017 sì Trasporto alunni

scuole medie

Società partecipata STPS SpA Incarico annuale

2.1.2 - Elenco degli organismi ed enti strumentali e società controllate e partecipate

Denominazione Tipologia % di parte- cipaz

Capitale sociale al 31/12/2013

Note

Secam SpA Servizi Idrici e Rifiuti

0,11 3.120.000 Soggetto gestore dell’ambito Società Trasporti

Pubblico Spa

Trasporti 0,05 1.319.144 Servizio affidato a livello provinciale

Pescegallo 2000 Srl

Funivie 2,00 0 Attivata procedura per

dismissione quote. Gara deserta.

Gerola Energia Srl Produzione Energia Elettrica

100 10.000 Società interamente partecipata che gestisce l’impianto la cui concessione di derivazione a scopo idroelettrico è intestata al Comune

2.1.3 - Indirizzi generali sul ruolo degli organismi ed enti strumentali e società controllate e partecipate, individuazione obiettivi gestionali e di servizio e delle procedure di controllo dell’ente:

S.EC.AM SpA - La società è affidataria in forma diretta dei seguenti servizi che gestisce a livello di ambito provinciale:

a) il servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani e speciali assimilati nelle varie fasi di conferimento, raccolta, spazzamento, cernita, trasporto, trattamento (inteso come operazione di trasformazione necessaria per il riutilizzo, la rigenerazione, il recupero, il riciclo e l'innocuizzazione dei medesimi) nonché l'ammasso, il deposito e la discarica sul suolo e nel suolo e la termodistruzione;

(17)

b) la raccolta, il trasporto e le lavorazioni di scarti di rifiuti speciali (ivi inclusi gli inerti e i rifiuti lapidei), i rifiuti assimilabili ai rifiuti urbani e i rifiuti tossico-nocivi, al fine di recupero e riciclaggio di materie prime e/o di un trattamento di innocuizzazione per renderli smaltibili in discariche controllate nonché il servizio di smaltimento di tali rifiuti;

c) l'assunzione di specifiche funzioni di coordinamento operativo e gestionale, allo scopo di migliorare l'efficienza e l'economicità dei servizi connessi alla tutela dell'ambiente e al rispetto del territorio e, in particolare, con riferimento:

alla depurazione e al disinquinamento delle acque alla produzione di energia;

d) l'attività di autotrasporto per conto terzi di merci;

e) la commercializzazione relativa a tutte le fasi di smaltimento dei rifiuti in genere;

f) il noleggio di attrezzature per l’ecologia ai fini del servizio;

g) il servizio di pulizia meccanizzata e manuale, la gestione, la manutenzione di parchi, giardini, piazze, strade, vie e parcheggi sia pubblici sia privati, nonché dei relativi servizi complementari connessi;

h) l'esercizio delle attività nel campo della ricerca, progettazione in proprio, produzione, approvvigionamento, trasporto, vendita, utilizzo, recupero e gestione di strutture, infrastrutture e servizi relativi al ciclo integrato delle acque (acquedotti, fognature, depuratori ed ogni altro impianto collegato), e relativi all'utilizzo ed al recupero delle energie del ciclo integrato delle acque;

La partecipata S.Ec.Am S.p.a. detiene partecipazioni anche nelle seguenti Società:

- Bioase S.r.l. (30%); Enerbio S.r.l. (51%); Servizi Ecologici Ambientali (100%);

La Società S.EC.AM SPA. gestisce pertanto servizi pubblici locali; è costituita nel rispetto delle disposizioni normative nazionali ed europee. Si ritiene di precisare che occorre definire in modo puntuale le modalità di svolgimento del cd. controllo analogo. A tal fine di reputa di dover concordare con la società stessa e gli altri enti locali un protocollo che agevoli ed uniformi l’esercizio del predetto controllo. Per quanto concerne i servizi erogati si deve precisare che è già stata approvata la Carta del servizio idrico come pure quella del servizio rifiuti. L’indirizzo che si reputa di dare è dunque quello di mantenere lo standard dei servizi erogati.

Società Trasporti Pubblici Sondrio Spa. - La Società ha come scopola progettazione ed erogazione di servizi di trasporto di persone: servizi regolari, servizi specializzati ed occasionali.

La Società STPS SPA. Gestisce quindi il servizio di trasporto pubblico locale. L’affidamento è effettuato direttamente dalla Provincia a livello di ambito ottimale. Valgono le considerazioni esposte sopra per la Soc. Secam. Si proporrà l’adozione di una Carta dei Servizi.

Società Pescegallo 2000 Srl - La società ha per oggetto la costruzione in territorio del Comune di Gerola Alta di funivie aeree e di impianti affini e stabilimenti accessori, nonché l’utilizzo indiretto degli impianti e stabilimenti suddetti e l’incremento del movimento turistico della Valgerola.

Poiché la Società non svolge attività strettamente necessarie per il perseguimento delle finalità istituzionali del Comune ed ha chiuso gli ultimi tre esercizi in passivo, il Consiglio ha deciso di cedere la quota di compartecipazione societaria, nel rispetto delle disposizioni legislative vigenti.

E’ stata effettuata la gara per la cessione delle quote societarie da parte di questo Ente socio e di altri, che tuttavia è andata deserta. Sono in corso valutazioni in merito ad ulteriori iniziative che dovranno essere definite e concordate con tutti i soci.

Gerola Energia s.r.l.- Ha come finalità la produzione e vendita energia idroelettrica. La Società è sempre in utile di esercizio ed il Comune non deve devolvere contribuzioni a pareggio, anzi, riscuote, a titolo di affitto della concessione, un importo variabile in relazione all’energia prodotta.

Trattasi di società interamente partecipata da questo Comune che consente al Comune l’attivazione di progetti ed iniziative, grazie all’entrata garantita dal contratto stipulato.

(18)

2.2.2 - Quadro riassuntivo delle fonti di finanziamento

Trend storico Programmazione pluriennale % scosta

m.

Entrate Esercizio Esercizio Esercizio Bilancio di previsione finanziario della col. 4 Anno 2014 Anno 2015 in corso 1° Anno 2° Anno 3° Anno rispett

o (acc.comp.

)

(acc.comp) (previsione )

2017 2018 2019 alla

col. 3

1 2 3 4 5 6 7

Fondo pluriennale vincolato di entrata per spese correnti (+)

0,00 8.974,05 14.761,69

Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa (+)

551.659,60 430.370,76 504.000,00 431.500,00 431.500,00 431.500,00 -14,38

Contributi e trasferim.

correnti (+)

623,80 614,48 33.500,00 33.500,00 28.500,00 33.500,00 0,00 Extratributarie (+) 619.468,75 448.805,28 427.905,00 418.605,00 418.605,00 418.605,00 -2,17 TOTALE ENTRATE

CORRENTI

1.171.752,24 888.764,07 980.166,69 883.605,00 878.605,00 883.605,00 -9.85 Contributi agli investimenti

destinati al rimborso di prestiti (4.02.06) (+) ALTRE POSTE DIFFERENZIALI PER ECCEZIONI PREVISTE DA NORME DI LEGGE CHE HANNO EFFETTO SULL’EQUILIBRIO Avanzo di amministrazione per spese correnti (+) Entrate di parte corrente destinate ad investimenti (-) Entrate di parte capitale destinate a spese correnti (+) Entrate da accensione di prestiti destinate ad estinzione anticipata (+) TOTALE ENTRATE UTILIZZATE PER SPESE CORRENTI E

RIMBORSO PRESTITI (A)

1.171.752,24 888.764,07 980.166,69 883.605,00 878.605,00 883.605,00 -9.85

. Fondo pluriennale vincolato di entrata per spese in conto capitale (+)

88.682,06 759.087,19

. Avanzo di amministrazione per spese in conto capitale (+)

775.489,33 48.875,00 100

. Entrate titoli 4.00-5.00-6.00 (+)

221.558,16 150.985,10 1.148.051,18 2.321.500,00 121.500,00 121,500,00 +202,21 . Contributi agli investimenti

(19)

destinati al rimborso di prestiti (4.02.06) (-) . Entrate di parte corrente destinate ad investimenti (+) . Entrate di parte capitale destinate a spese correnti (-) . Entrate Titolo 5.02-5.03- 5.04 (-)

. Entrate da accensione di prestiti destinate ad estinzione anticipata (-) TOTALE ENTRATE C/CAPITALE DESTINATE AD INVESTIMENTI (B)

221.558,16 1.015.156,49 1.956.013,37 2.321.500,00 121.500,00 121,500,00 +118,69

. Entrate Titolo 5.02-5.03- 5.04 (C)

. Entrate per anticipazione da istituto tesoriere Titolo 7.00 (D)

. Entrate per conto di terzi e partite di giro Titolo 9.00 (E)

145.763,29 300.000,00 300.000,00 300.00,00 300.000,00

TOTALE GENERALE DELLE ENTRATE (A+B+C+D+E)

1.393.310,40 1.952.028,24 3.231.180,06 3.508.105,00 1.303.105,00 1.308.105,00 -15,36

(20)

2.2.3 - Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa (Titolo 1.00)

Trend storico Programmazione pluriennale Esercizio Esercizio Esercizio Bilancio di previsione

finanziario Anno

2014

Anno 2015

in corso 1° Anno 2° Anno 3° Anno

(acc.comp) (acc.comp) (previsione) 2017 2018 2019 Entrata

2 2 3 4 5 6

Imu 240.000 243.601,53 316.000 250.000 250.000 250.000

Tosap 4.000 3.862,46 5.000 5.000 5.000 5.000

Tari 50.000 58.110,21 59.500 59.500 59.500 59.500

F. di Solidarietà Comunale 117.430 124.796,56 123.500 117.000 117.000 117.000

Totale 411.430 430.370,76 504.000 431.500 431.500 431.500

Alla data di stesura del presente documento non è ancora entrata in vigore la Legge di stabilità per l’anno 2017 e pertanto non si è a conoscenza di eventuali modifiche nel settore imposte e tasse locali. Peraltro notevoli sono stati i cambiamenti apportati dalla legge di stabilità per l’anno corrente (L. n. 208/2015) in sintesi descritti nell’analisi di contesto esterno.

Si riportano comunque alcune informazioni in merito alla situazione vigente in questo Comune:

IMU:

Aliquota 4 per mille (abitazione principale nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, e relative pertinenze)

La detrazione per l'unita immobiliare adibita ad abitazione principale e per le relative pertinenze (nella misura massima di una per categoria) viene prevista in euro 200,00.

La detrazione di € 200,00, maggiorata di 50 euro per ciascun figlio di età non superiore a ventisei anni, purché dimorante abitualmente e residente anagraficamente nell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale.

Per i fabbricati rurali ad uso strumentale di cui all’articolo 9, comma 3-bis, del decreto legge 30 dicembre 1993, n. 557, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 1994 N 133, l’aliquota è fissata nella misura dello 0,2 per cento.

Si è stabilita l’aliquota dello 0,46 per cento per gli tutti gli altri immobili e per le aree edificabili, determinando il valore al mq. rispettivamente in €. 31,00 (zona A), €. 36,00 (zona B), €. 30,00 (zona C e Piani attuativi), mentre si è stabilita l’aliquota dell’1,06 per cento per gli immobili iscritti al catasto per la categoria D/1 (Opifici), atteso che il comma 6 del citato articolo 13 consente al Comune di modificare in aumento sino a 0,3 punti percentuali, l’aliquota di base dell’imposta fissata nello 0,76 per cento.

Per le restanti categorie D l’aliquota è stabilita in misura dello 0,76 per cento. TUTTO

L'ammontare del gettito complessivo previsto a favore dell'Ente (abitazione principale + altri fabbricati + aree edificabili + terreni agricoli), tenuto conto del taglio operato alla fonte da parte dell'Agenzia delle Entrate sui versamenti effettuati, commisurato a quello disposto nel 2016 e destinato ad alimentare il FSC, dovrebbe attestarsi intorno ai 240.000,00 euro circa.

Tale gettito sarà sicuramente influenzato nel corso degli anni dagli ulteriori seguenti fattori:

1) naturale incremento del patrimonio immobiliare;

2) lotta all'evasione intrapresa dall' Ufficio Tributi attraverso una costante attività di controllo e verifica in relazione ai vari cespiti imponibili;

(21)

3) possibili modifiche legislative;

4) situazioni di crisi economica che rendono difficili il recupero dell'imposta.

Una sua precisa quantificazione sarà però possibile solo al termine dell'anno, anche a seguito di un attento controllo dei versamenti ed emersione di eventuale connessa evasione.

Il gettito previsto in sede di elaborazione del bilancio è stato stimato anche sulla base delle risultanze catastali allo stato attuale per il tramite del portale dell'agenzia del territorio e dei versamenti effettuati nel corso degli anni precedenti, come in precedenza affermato, utilizzando i parametri di calcolo (aliquote e detrazioni) previsti dalla deliberazione del Consiglio Comunale.

Si prevede la conferma delle aliquote anche per gli anni successivi.

Con la Legge di Stabilità 2016 (Legge 28 dicembre 2015, n. 208 - G.U. n. 302 del 30/12/2015, S.O.

n. 70) sono state apportate importanti variazioni alla IUC in particolare IMU su terreni agricoli, esenzione per quelli posseduti e condotti da agricoltori diretti ed introduzione del comodato ad uso gratuito per parenti in linea diretta (genitori/figli) con abbattimento della base imponibile del 50%.

Si prevede che la politica tributaria rimanga constante negli anni.

Gettito stimato 2017: € 240.000,00 2018: € 240.000,00 2019: € 240.000,00

TASI

Il Comune non ha istituito la Tasi.

TARI

Per quanto concerne il servizio di igiene ambientale, si ricorda che la previgente disciplina della TARES è stata sostituita dall’istituzione, a decorrere dal 1.1.2014, della TARI che comunque ricalca lo schema del tributo abrogato. Infatti anche la TARI è corrisposta in base a tariffa:

- commisurata ad anno solare, cui corrisponde un’autonoma obbligazione tributaria;

- commisurata alla quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi ed alla tipologia di attività svolte.

La tariffa è composta da:

- una quota fissa determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio di gestione dei rifiuti investimenti per le opere e relativi ammortamenti);

- una quota variabile rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito e all’entità dei costi di gestione.

Per i criteri, per l’individuazione del costo del servizio di gestione dei rifiuti e per la determinazione della tariffa si applicano le disposizioni del D.P.R. 158/1999 recante norme per l’elaborazione del metodo normalizzato per definire la tariffa del servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani e assimilati. Alla tariffa non è più applicabile la maggiorazione dello 0,30 euro/mq. a copertura dei costi relativi ai servizi indivisibili dei Comuni, che doveva essere versata direttamente allo Stato, in pratica sostituita dalla TASI comunale.

Il Consiglio Comunale determina, con apposito regolamento, la disciplina per l’applicazione del tributo e approva le tariffe entro il termine fissato per l’approvazione del bilancio di previsione, in conformità al piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani. Per la formulazione delle previsioni 2016 si è preso a base il ruolo TARI 2015, con le utenze domestiche e non domestiche riclassificate nelle categorie previste dal citato DPR e con applicazione per ogni categoria dei coefficienti di produttività ivi previsti. Si procederà in modo analogo per l’anno 2017.

Non si prevede di introdurre aumenti fatto salvo per la copertura di incrementi di costi correlati alla gestione del servizio e allo smaltimento dei rifiuti.

Gettito stimato:

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