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NIDO D INFANZIA QUARTIERI Progetto Pedagogico A.S. 2020/2021

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Academic year: 2022

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1 SCUOLA DELL’INFANZIA PARROCCHIALE PARITARIA “MARIA QUARTIERI”

PARROCCHIA DI SANT’ADRIANO

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Via Marconi n. 3, 41057 Spilamberto (MO) - tel. 059 / 78.41.16 e-mail asilo.quartieri@gmail.com

NIDO D’INFANZIA QUARTIERI Progetto Pedagogico

A.S. 2020/2021

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2 INDICE

Finalità e identità pedagogica del servizio……….………pag. 3 I colloqui iniziali e l’ambientamento al nido……….pag. 4 Organizzazione interna………...pag. 5 La giornata al nido………..pag. 6 Il gioco……….…………pag. 8 Educazione all’aria aperta……….………...pag. 8 Attività grafico-pittoriche……….…..…..pag. 8 La relazione con le famiglie………..……...pag. 9 Progetto di continuità………..……...pag. 9 Documentazione e verifica dell’azione educativa………..…...pag. 10 Strumenti di valutazione………....pag. 11

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3 FINALITÀ E IDENTITÀ PEDAGOGICA DEL SERVIZIO

Il Nido si propone come servizio che concorre all'educazione integrale dei bambini, nel rispetto e nella valorizzazione dei ritmi evolutivi, delle capacità e dell'identità di ciascuno. È un ambiente educativo in cui si valorizzano esperienze ed

apprendimenti diversi ed è il luogo privilegiato d’incontro tra i bambini in uno spazio che favorisce la costruzione di legami significativi. Per questo il nido si propone di affiancare e sostenere le famiglie nel compito di cura e di crescita dei figli, secondo i principi fondanti il servizio:

- Personalizzazione del percorso educativo: a ogni bambino e bambina è garantito un percorso di crescita rispettoso della sua identità, dei suoi bisogni e dei suoi tempi. I bambini e le bambine sono infatti soggetti attivi e competenti, capaci di intrecciare relazioni significative con coetanei e adulti e contribuire alla costruzione della propria personalità. Ogni bambino chiede di essere rispettato e valorizzato nella propria identità e unicità. Le attività sono svolte partendo sempre dalle esperienze dei bambini che, attraverso il fare, lo sperimentare, il contatto con le cose reali e alla loro portata, hanno la possibilità di raggiungere le competenze della loro età con tempi e modalità precipui di ciascuno.

- Comunità educante: è riconosciuta collegialmente l’idea di bambino come soggetto sociale e comunicativo, che struttura la sua identità e i suoi apprendimenti a partire dal proprio contesto relazionale e valoriale di riferimento e come soggetto che esercita proprie specificità e abilità in risposta agli stimoli e agli strumenti educativi che gli sono offerti. Inoltre, il bambino dà e riceve emozioni e le esprime prevalentemente attraverso la sua fisicità e spontaneità.

Data la complessità del lavoro educativo, appare sempre più evidente che per far crescere i bambini e le bambine in condizione di benessere e di autonomia non sia sufficiente solo proteggerli, averne cura e nutrirli, ma sia fondamentale aiutarli a comunicare e a sviluppare le loro potenzialità creative in un ambito socio-educativo più esteso e collegato tra famiglie e servizi dedicati ai più piccoli.

- Tempi e spazi: Il bambino ha diritto a tempi e spazi adeguati, che seguano e favoriscano il suo naturale sviluppo, senza cadere nel rischio della fretta e della frenesia dell’apprendimento, che limitano la sua naturale curiosità, fondamento di ogni sano apprendimento. Gli spazi aperti sono il dispositivo educativo più adeguato a questo scopo, poiché valorizzano non solo il lavoro a piccoli gruppi, gli angoli, i laboratori, l'atelier, ma, con un’equilibrata integrazione dei momenti di cura (come l'ingresso, il pasto, la cura del corpo, il riposo) si offre ai bambini una base sicura per nuove esperienze e sollecitazioni.

- Le diversità come risorsa: da sempre il personale del nido Quartieri ritiene che le fragilità di cui soffrono alcuni bambini (disabilità, difficoltà familiari, povertà educative…) siano da intendersi e da valorizzare quali vere e proprie risorse educative per il gruppo. In quest’ottica si leggono anche le differenze legate alle differenti appartenenze culturali delle famiglie. Si è convinti che questa strada sia la migliore per un autentico ed equilibrato percorso d’inclusione.

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I COLLOQUI INZIALI E L’AMBIENTAMENTO AL NIDO

La prima occasione in cui si iniziano a costruire le basi per un positivo rapporto Nido-Famiglia è il colloquio che precede l’inserimento. Questa è un’occasione per dare e ricevere informazioni nei confronti del Nido e sulle abitudini del piccolo.

Colloqui successivi possono essere richiesti in qualunque momento sia dai genitori che dalle educatrici.

L’inserimento al Nido rappresenta un processo che vede coinvolti contemporaneamente il bambino, i genitori e le educatrici. È un evento molto delicato sia per il bambino che per il genitore, poiché determina l'uscita di entrambi dall'ambiente familiare ed il conseguente ingresso in un nuovo mondo fatto di esperienze sociali, incontri, nuovi spazi, affetti e persone diverse da quelle consuete. Il Nido, quindi, rappresenta un'importante risorsa per i bambini ma anche per educatori e genitori, coinvolti in prima persona in un rapporto di collaborazione reciproca affinché l'azione educativa sia incentrata sul sostegno e sulla promozione dei processi di crescita e sviluppo del bambino. L'ambientamento al nido è un passaggio di grande impatto emotivo ed è per questo che, con attenzione e cura, si adotta una strategia d'intervento che permetta al bambino un graduale e sereno inserimento. Nei primi giorni, infatti, il bambino rimane al nido solo poco tempo e con un genitore, questo per offrire al piccolo una fonte di rassicurazione verso ciò che è sconosciuto. Con il passare dei giorni si prova a lasciare solo il piccolo per un po’ di tempo in modo che si abitui a vedere andar via il papà o la mamma ma anche a vederli tornare. Si introduce allora, dopo un periodo di tempo ritenuto opportuno sia dalle educatrici che dalla famiglia, il pasto e poi gradualmente anche il momento del sonno. È molto importante rispettare i tempi di ciascun bambino senza avere fretta di far vivere al piccolo queste nuove esperienze.

Il bambino può portare con sé un oggetto (peluche, copertina, ciuccio, bambola...) che lo aiuti e lo accompagni nell’avventura del Nido. L' “oggetto transazionale” rappresenterà il suo ambito familiare, un rimando ai suoi affetti, lo aiuterà a sentirsi più sicuro nell'esplorazione del nuovo ambiente ed a rafforzare la fiducia verso le educatrici, che saranno pronte ad accogliere con cura ed empatia il bambino e la sua famiglia.

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ORGANIZZAZIONE INTERNA

I bambini iscritti al Nido sono 23, con un’età che varia dai 12 ai 36 mesi.

Le educatrici, tutte con titolo valido, sono tre a tempo pieno e una a tempo parziale. Ogni anno le educatrici partecipano ai corsi di formazione organizzati dalla FISM, che le impegna per un totale variabile tra le 20 e le 25 ore.

In questo periodo di emergenza sanitaria la sezione unica è stata divisa in 2 bolle :” Sole” e “Luna

“ e ogni sezione è seguita da 2 educatrici

Al Nido sono presenti diversi spazi, ciascuno in grado di comunicare l’identità del servizio e di offrire svariate esperienze.

Anche gli spazi sono stati divisi in modo che le 2 bolle mantengano un giusto distanziamento.

- Ingresso: è l’ambiente che si presenta per primo, è fornito di diverse tabelle a disposizione del genitore, che le può consultare al momento dell’uscita dal Nido per capire com’è trascorsa la giornata del bambino (ha mangiato, ha dormito ecc..), cosicchè nell’interazione con le educatrici resti tempo per domande inerenti più alla partecipazione del bambino alle attività e alla socializzazione con i compagni. Sono inoltre presenti una cornice digitale contenente foto e il diario di bordo, a raccontare i momenti più salienti della giornata, e una “bussola” per presentare la struttura e l’organizzazione del personale.

- Corridoio: spazio di passaggio dove sono presenti gli armadietti personali; le pareti sono decorate con disegni, cartelloni e foto che vengono aggiornati nel corso dell’anno.

- Dormitorio: è diventato lo spazio per i bambini di una bolla: “Luna”. Spazio adattato per le diverse funzioni: angolo morbido per coccole, giochi tranquilli e lo spazio lettura, angolo per gioco simbolico con cucina attrezzata, angolo atelier con materiale strutturato e non strutturato,angolo con tappeti morbidi per gioco motorio. E’ diventato anche lo spazio per la “nanna”, secondo le indicazioni sanitarie per mantenere il distanziamento.

- Area dedicata al pasto: accoglie i bambini della bolla “Luna” durante il pasto e, nella brutta stagione, anche per la merenda pomeridiana. È arredata con tavoli colorati e seggioline;

inoltre è presente un lavello. Ogni bambino si reca in autonomia a prendere il proprio tovagliolo appeso alla parete: così facendo si sviluppa l’identità personale.

- Bagno: è fornito di fasciatoio e di mobiletti appesi alle pareti, contrassegnati dalle foto dei bambini, dove vengono sistemati i pannolini per uso personale. Ci sono 5 piccoli water per chi ormai è autosufficiente e per abituare gli altri al controllo sfinterico. Di fianco al fasciatoio è presente un lavatoio che viene usato per il lavaggio delle parti intime, e un lavandino per le mani ad altezza bambino. Tutto il materiale usato per l’asciugatura è usa e getta, per garantire la massima igiene.

- Salone: è diventato in una parte lo spazio per il pranzo della seconda bolla “Sole”. L’altra parte del salone è stata attrezzata per il gioco motorio dei bambini della bolla.

- Spazio Atelier: è stato predisposto per la bolla “Sole”, qui sono presenti l’angolo del gioco simbolico con cucinai; la pedana per le costruzioni destrutturate (treno e animali); lo spazio lettura e rilassamento e lo spazio atelier con materiali strutturati e non strutturati; inoltre uno spazio morbido per la lettura, le coccole ei giochi tranquilli.

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6 - Giardino: è presente una zona ben definita e recintata dove sono presenti due scivoli, due casette, un tunnel e alcuni giochi tipo tricicli e macchinine. Uno spazio, condiviso con la scuola dell’infanzia, prevede giochi più di tipo esplorativo: terraia, sassaia, capanne, tronchi, spazio per leggere all’aperto, un piccolo labirinto di canne di legno. Gli spazi sono stati divisi per garantire anche fuori il distanziamento.

- Bagno e spogliatoio adulti

LA GIORNATA AL NIDO

Le linee guida ministeriali relative alla emergenza sanitaria per Covid, impongono di distanziare gli ingressi dei bambini per non creare assembramenti. Pertanto sono state create fasce di ingresso e di uscita con orari precisi per ogni famiglia sulla base delle esigenze di ognuno.

Non si sono organizzati pre-scuola e post-scuola.

Ore 8.00 - 9.00 -> entrata Ore 9.30 - 10.00 -> appello

Ore 10.15 - 11.15 -> attività ludico-educative Ore 11.15 - 11.30 -> momento del bagno Ore 11.30 - 12.15 -> pranzo

Ore 12.30 - 12.45 -> prima uscita Ore 12.45 - 15.00 -> riposo

Ore 15.00 - 15.45-> risveglio, cambio e merenda Ore 15.20 - 16.00 -> seconda uscita

- Entrata/uscita: sono momenti in cui si stabilisce fra educatrici, bambini e genitori una certa costante abitudine; gli atteggiamenti, le parole, i gesti che si ripetono quotidianamente rendono questa relazione a tre un punto di riferimento. Ogni bambino ha il suo modo di vivere la separazione è quindi importante escogitare e proporre rituali a lui più congeniali.

- Appello: un momento importante della giornata, anche questo con rituali ben precisi per abituare il bambino a rendersi conto che esistono anche gli altri e iniziare e poi continuare un’esperienza di integrazione. Ogni anno questo momento viene ripensato sempre con la medesima finalità ma viene calato nella progettazione annuale. Al momento dell’appello, poi, vengono dati gli “incarichi” (responsabile appello, capofila, cameriere) e, in più, si scopre il tempo atmosferico quotidiano.

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7 - Attività ludico-educative: le esperienze intenzionalmente pedagogiche che vengono

proposte ai bambini sono numerose e tra queste si possono citare:

 laboratorio plastico manipolativo e grafico pittorico, strutturato per la creatività e organizzato in due zone:

- per la pittura, con tavolo rettangolare, fogli a parete e la possibilità di essere messi a terra, al fine di sperimentare attività su piani orizzontali e verticali; sia individualmente sia con attività di gruppo.

- Per la manipolazione e le prime costruzioni con materiali plastici (plastilina, das, ecc..) e con materiali diversi (cartone, sassi e pasta di diversi tipi). In quest’area i bambini possono anche sperimentare i travasi e i primi concetti topologici (dentro/fuori ecc).

 socializzazione e sviluppo delle competenze relazionali: l’angolo morbido e della comunicazione è strutturato per incentivare la fantasia, la verbalizzazione, la lettura di immagine, l’ascolto delle prime storie e dei primi testi narrativi. Interessante e intimo, questo spazio per la comunicazione di piccolo gruppo ha il compito di favorire la concentrazione e la conversazione con i libri alla portata dei bambini per essere “letti” in piena autonomia. E’ allestito con tappeti morbidi, libri di argomenti e materiali diversi (cartone rigido, plastica morbida e dura).

 Inoltre, si progettano dei laboratori di esplorazione/manipolazione che si rifanno all’approccio montessoriano (rocchetti che si impilano per stimolare il senso di equilibrio e la precisione; scatole di recupero da usare per il gioco della matrioska…). Queste attività sono utili al fine di consolidare le acquisizioni in termini di autonomia e conoscenza del proprio corpo.

- Cambio: è un momento di intimità e di forte rapporto affettivo, di dialogo e di stimolazione verbale. I bambini vengono accompagnati in bagno a piccoli gruppi per offrire a ciascuno i tempi necessari per sperimentare la propria autonomia.

- Pranzo: il pasto è importante e delicato poiché qui il contatto tra adulto e bambino si fa più stretto. È bene rispettare i tempi di ciascuno, così i bambini imparano a stare a tavola e a consumare il cibo in un’atmosfera relazionale che aiuta a superare qualche difficoltà nei rapporti con alcuni cibi. Anche durante il pasto vengono proposti momenti di condivisione attraverso il gioco dei camerieri, quando i più grandi affiancano le educatrici nei gesti di attenzione rivolti ai più piccoli: in questo modo si rafforzano le autonomie e le competenze.

- Sonno: è un momento delicato in cui i bambini si affidano alle educatrici; abbandonarsi al sonno significa abbandonarsi alle figure di riferimento e all’ambiente da loro predisposto affinchè i piccoli possano addormentarsi in totale tranquillità. È poi fondamentale rispettare le abitudini di ogni bambino, che possono essere: avere un adulto vicino, addormentarsi con l’oggetto transizionale, accarezzare una stoffa; tutte queste azioni possono dare sicurezza al bambino che le cerca e permettono un passaggio meno ansioso nel mondo del sonno.

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IL GIOCO

Il gioco è il lavoro dei bambini e all’interno del Nido acquista un ruolo primario, infatti esso favorisce lo sviluppo di numerose capacità relazionali e cognitive.

Il bambino impara però solo da ciò che veramente lo attrae, lo incuriosisce o lo commuove, non da ciò che è costretto ad accettare, più o meno di buona voglia, per compiacere un adulto. Diventa chiaro che aiutare un

bambino a giocare significa dargli la possibilità di sperimentare senza interferire con il suo naturale percorso: è il gioco libero, la continua esplorazione del proprio corpo, degli oggetti, degli spazi, sempre comunque all’interno di una buona relazione con gli altri, che più di ogni altra cosa aiuta il bambino a crescere. Il gioco maggiormente utilizzato dai bambini al Nido è quello simbolico: è proprio attraverso questo gioco che il piccolo compensa frustrazioni e può sentirsi capace, quanto un adulto, di fare ciò che gli adulti fanno (es. accudire i bambini, lavare i piatti, preparare la pappa, guidare la macchina, ecc…).

EDUCAZIONE ALL’ARIA APERTA

Il Nido è dotato di un vasto spazio esterno dove i bambini possono trascorrere alcuni momenti della giornata educativa. L’area, che è stata recentemente riprogettata per meglio accogliere i bisogni educativi dei più piccoli, viene valorizzata dalle educatrici per i suoi

aspetti pedagogici e didattici: in quest’ottica è pensata come un prolungamento esterno degli spazi interni, in una reciprocità e continuità tra dentro e fuori senza barriere. L’outdoor education è fondamentale soprattutto nei momenti di accoglienza dei nuovi bambini e di ri-ambientamento degli altri, poiché all’aperto i bambini riescono più facilmente ad entrare in connessione con la loro parte più emotiva e a riconoscere meglio i loro bisogni affettivo-relazionali.

ATTIVITA’ GRAFICO-PITTORICHE

A due anni un bambino cammina con una certa sicurezza, corre, pronuncia molte parole ed ha imparato che si può fidare degli adulti che stanno con lui. Ormai riconosce animali e oggetti raffigurati, ed anche fotografie dei suoi familiari e di se stesso. Questo accade molto prima che egli sia in grado di rappresentare con il disegno le immagini della sua mente. Ciò non significa che macchie, segni e scarabocchi possano essere definiti inutili pasticci. Lo scarabocchio è, per il bambino, la continua sorpresa di una meraviglia in atto: è il tentativo di dare ordine al movimento, all’intenzione, al pensiero, attraverso l’uso della mano, degli occhi e dell’intera concezione di sé.

Piano piano il bambino, attraverso lo scarabocchio, arriva a far muovere cose e persone presenti nel suo pensiero: da qui nasceranno segni più complessi, omini, disegni veri e propri la cui radice sarà da ricercare nel piacere di scarabocchiare.

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LA RELAZIONE CON LE FAMIGLIE

Le famiglie, di solito, venivano conosciute dalle educatrici alla chiusura dell’anno scolastico precedente l’inizio della frequenza: in quest’occasione si organizzava una merenda al Nido con i genitori e i loro bambini. A giugno, poi, si svolgeva una riunione durante la quale si comunicava alle famiglie la data dei colloqui di settembre; in questa stessa occasione vengono date anche alcune informazioni relative alle modalità di inserimento e sul suo significato, al materiale che le famiglie dovranno portare a settembre, al regolamento del servizio, al concetto sotteso al primo ingresso in una comunità.

Durante questo anno scolastico, così difficile e particolare in seguito all’emergenza sanitaria e alla chiusura delle scuole da febbraio a giugno, è stata organizzata una riunione con i genitori all’aperto all’inizio di settembre per spiegare e informare sulla nuova organizzazione realizzata per ottemperare le indicazioni ministeriali per la riapertura delle scuole

Le famiglie sono state poi accolte a settembre, dall’educatrici e dalla coordinatrice, con un colloquio individuale, durante il quale i genitori hanno raccontato il loro bambino attraverso la scheda narrativa precedentemente compilata.

Inoltre sono stati previsti colloqui per tutti i bambini a marzo e colloqui per i bambini che andranno alla scuola dell’Infanzia a maggio.

I genitori saranno sempre informati sulle attività proposte attraverso e-mail e si invieranno alle famiglie progetti e verifiche.

PROGETTO DI CONTINUITÀ

Il Nido, essendo integrato alla Scuola dell’Infanzia Quartieri adiacente, intende valorizzare, per tutto l’anno scolastico, la continuità verticale con la scuola stessa. Il progetto viene realizzato attraverso la preparazione e la realizzazione di un progetto comune tra il Nido e la Scuola dell’Infanzia, si offrono ai bambini esperienze che favoriscono l’accoglienza e la conoscenza del nuovo ambiente (scuola d’infanzia), predisponendoli positivamente a lasciare il contesto conosciuto (nido d’infanzia).

Il progetto si pone come finalità di realizzare in modo armonioso la continuità 0/6 attraverso la predisposizione di occasioni in cui da un lato i bimbi esprimano la curiosità e il desiderio di scoperta della scuola d’Infanzia, dall’altro genitori e insegnanti stabiliscano un contesto di relazione efficace.

La finalità di attuare un raccordo nido - scuola dell’infanzia orienta l’articolarsi del progetto nelle sue varie fasi: esse seguono una scansione temporale condivisa collegialmente sia dalle educatrici del nido che dalle insegnanti della scuola ma possono, allo stesso tempo, dipendere dal pensiero e dalla verifica del gruppo di lavoro e divenire il presupposto necessario per sistematizzare e

regolare futuri interventi e migliorare così il progetto nel suo insieme.

Alcune di queste azioni sono:

o collettivi educativi congiunti tra educatrici del nido e insegnanti della scuola dell’infanzia;

o presentazione dei bambini alle insegnanti della scuola dell’Infanzia;

o i “progetti-ponte”, che coinvolgono bambini, educatrici ed insegnanti.

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DOCUMENTAZIONE E VERIFICA DELL’AZIONE EDUCATIVA

Quotidianamente viene fatto uso della macchina fotografica digitale, divenuta ormai uno

strumento indispensabile sia per documentazione interna, sia per mostrare ai genitori come i loro figli trascorrono la giornata al nido e riprendere momenti di gruppo o del singolo bambino per seguire l’evoluzione del suo comportamento.

Gli educatori, osservando, prestano attenzione al bambino e ne colgono le caratteristiche, il modo che ha di interagire con l’ambiente e di crescere. Le interpretazioni che ne derivano sono da considerare tutte importanti per riflettere insieme tra colleghe, per prevedere altre possibilità d’intervento o per confermare/smentire le proprie ipotesi.

L’osservazione permette di conoscere sempre meglio le piccole persone che si hanno di fronte e di sintonizzarsi sui loro bisogni e desideri così da porsi in maniera più personalizzata nei confronti di ognuno di loro.

La documentazione fa parte della pratica delle educatrici e riveste una parte fondamentale poichè rende leggibile ed evidente il progetto educativo; inoltre:

 permette di valutare l’efficacia di iniziative educative precedentemente pensate e poi proposte ai bimbi;

 rende visibile e valorizza il tempo che i bambini passano al Nido;

 consente a bambini e ai genitori di “impadronirsi” dei propri percorsi e di ricordare quanto vissuto insieme;

 rappresenta un importante momento “auto formativo” per le educatrici perché la si fa assumendo un atteggiamento osservativo e valutativo che, se condiviso dal gruppo di lavoro, produce importanti occasioni di confronto e di revisione del progetto stesso;

 comunica all’esterno il percorso educativo svolto dal servizio.

Raccontare qualcosa del proprio fare educativo significa porsi delle domande, riflettere e rivedere obiettivi, strategie, tempi che sono stati scelti; la documentazione non è un momento marginale ma è presente ogni qualvolta ci sia bisogno di focalizzare l’attenzione su una data esperienza, di mettere in ordine ricordi e pensieri, di ritrovare il senso degli interventi fatti, di esplicitare l’intenzionalità e la partecipazione attiva dei bambini.

Per questo sono previste svariate modalità di documentazione per esplicitare la vita al Nido e per restituire la memoria delle esperienze fatte:

- brochure

- pannelli

- raccolte fotografiche quotidiane (cornice digitale)

- diario di bordo

- realizzazione di video e PowerPoint

La verifica di attuazione del progetto è fatta in itinere dalle educatrici a livello collegiale e insieme alla coordinatrice interna per definire quali siano i punti di forza e le criticità che emergono col passare del tempo e quali risultati ipotizzati sono poi stati realizzati o disattesi, ragionando sulle

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11 condizioni che hanno favorito o ostacolato l’andamento del progetto e vagliando alternative progettuali e nuovi obiettivi.

La verifica diventa a sua volta produttrice di significati nuovi, strumento per vagliare nuove idee, fonte d’ispirazione di nuovi percorsi (anch’essi poi da valutare nuovamente) e occasione per le educatrici di dare/ritrovare il senso del proprio operato.

STRUMENTI DI VALUTAZIONE

È sempre a disposizione del personale il questionario di valutazione della qualità educativa e didattica strutturato dal coordinamento pedagogico della provincia di Modena, che verrà compilato periodicamente e ogni volta che la coordinatrice interna e la coordinatrice pedagogica FISM lo riterranno opportuno.

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