APSP Casa Benefica
Talenti rivelati
Inserimenti lavorativi
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Talenti rivelati
Azienda Pubblica Servizi alla Persona CASA BENEFICA - Torino Inserimenti
lavorativi
L’accesso al mercato del lavoro rappresenta uno dei problemi che maggiormente colpisce gli utenti inseriti e seguiti nelle strutture e nei servizi della Casa Benefica, un difficile ultimo passaggio verso la completa autonomia. Questa iniziativa è diretta a scoprire e promuovere potenzialità lavorative e produttive perdute o inespresse attraverso azioni di sostegno a uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 55 anni, disoccupati o inoccupati residenti sul territorio di Torino e Provincia. Ai candidati viene richiesto di ricambiare, una volta superata la condizione di fragilità, l’appoggio e il sostegno ricevuto dal progetto.
Con il finanziamento di 2 borse lavoro la Fondazione Luigi Rossi si impegna a sostenere altrettanti progetti di inserimento in tirocinio lavorativo per un periodo di 6 mesi. L’inserimento sarà preceduto da un periodo di formazione e preparazione dei partecipanti (nel caso si trattasse della loro prima
esperienza lavorativa). Attraverso una stretta collaborazione con gli operatori della Casa Benefica mediante incontri periodici, verrà monitorato il percorso formativo dei candidati. Al termine del percorso, previa verifica degli obiettivi raggiunti, sarà data diffusione dei risultati.
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Dalla data di approvazione del progetto si sono presentati notevoli ostacoli dovuti dall’emergenza sanitaria in corso che hanno dilatato tempi del programma senza comunque modificarne gli obiettivi.
Le difficoltà riscontrate sono state le stesse che hanno fermato tutta la nostra nazione. L’esito di questo sforzo ha prodotto: il colloquio e l’orientamento: 23 persone in cerca di opportunità lavorative in quanto in stato di disoccupazione o inoccupazione (5 ragazzi italiani tra i 18-25 anni senza esperienza lavorativa, 7 donne con figli, di cui tre con difficoltà per la mancanza di conoscenza della lingua italiana, 4 con mancanza di rete sufficiente per accudimento figli); la selezione e l’inserimento con azioni personalizzate di 7 candidati nel progetto;
l’attivazione di 4 percorsi di tirocinio finalizzati all’assunzione.
Come detto le difficoltà non sono mancate e il primo tirocinio attivato a favore di M.M. un ragazzo promettente nel campo della ristorazione, purtroppo si è interrotto in anticipo per la chiusura definitiva dell’attività che lo stava ospitando. Visto la situazione complessiva delle limitazioni nel campo della ristorazione T.G. ha cambiato il suo progetto di vita decidendo di ritornare in formazione e abbandonando temporaneamente l’idea di entrare nel mondo del lavoro come cuoco.
Anche il secondo tirocinio ha avuto un’evoluzione imprevista, ma in questo caso positiva, la chiusura anticipata del tirocinio per permettere l’assunzione del tirocinante da parte di un’altra azienda che nel frattempo era venuta a contatto con il ragazzo selezionandolo nel proprio personale. Questa è stata l’esperienza di A. H. ragazzo
giovane e dinamico ma che dopo la fine della scuola non aveva mai avuto opportunità concrete di lavoro. Le aziende chiedevano esperienza e lui aveva un diploma, molta volontà ma nessuna esperienza. Dopo più di un anno d’inattività, grazie al progetto, A. H. ha potuto mettersi in gioco iniziando un tirocinio come idraulico e impiantista di condizionatori. Inserito nel modo del lavoro si è trovato in contatto con molte altre imprese
trasformando questa esperienza in opportunità per farsi conoscere anche da altre realtà che collaboravano con la sua azienda. In breve tempo è arrivata la proposta di assunzione e l’inizio di una nuova esperienza.
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I restanti due tirocini sono stati attivati in ambiti che non hanno risentito della crisi dovuta all’emergenza sanitaria.
Uno in una grande catena di supermercati e l’altro in una struttura sanitaria.
Nel supermercato è stata inserita L. T. donna di 30 anni, disoccupata da molto tempo nonostante un diploma da pasticcera, forse penalizzata dall’età in un ambito tanto competitivo. Depressa e sconfortata L.T. si presenta alla selezione con molte paure e insicurezze. Il primo colloquio in un laboratorio di pasticceria finisce in un pianto. La signora però ha buone qualità e molta motivazione, gli manca solo qualcuno che possa credere in lei. Grazie al progetto Talenti Rivelati lo fa il titolare di un supermercato nella provincia di Torino inserendola nel reparto di gastronomia della propria attività. La signora da subito felice per l’opportunità, si impegna e con il passare dei giorni cresce in fiducia e in prestazioni arrivando con il suo operato a convincere l’azienda a estendere l’esperienza del tirocinio a carico loro. Il progetto si sarebbe dovuto concludere a Novembre 2021 con un’assunzione da parte del titolare del Conad ma la signora a settembre ha ricevuto una proposta ben remunerata come vicedirettrice da parte di una catena di piadinerie operanti in Piemonte e Lombardia. Accompagnata nella scelta dagli educatori ad oggi è felicemente impiegata in questa attività appena avviata con la prospettiva e la promessa di un rinnovo a tempo indeterminato.
L’altra candidata inserita nel progetto si chiama A. G. è una mamma sola con due figli a carico. Anche lei molto motivata e capace, con una storia difficile alle spalle, è disoccupata da molti anni; nonostante i tantissimi tentativi non riesce a farsi conoscere, le aziende gli dicono che non risulta sufficientemente disponibile rispetto gli orari e giorni di lavoro, con due figli e senza ancora un reddito è per lei indubbiamente complicato.
Il progetto crede in lei e la aiuta a collocare i figli contribuendo economicamente e stabilendo con un’azienda sensibile giorni e orari di tirocinio compatibili con l’organizzazione famigliare. Viene selezionata da una
cooperativa per lavorare in una casa di cura, attualmente, dopo quasi tre mesi di esperienza la signora sta
dimostrando di aver meritato questa opportunità e con molta probabilità verrà assunta. In un colloquio di verifica A.G. ha riferito: “ora mi sento in grado di poter decidere sulla mia vita, sono contenta e più forte di prima...”.
(Dalla relazione degli educatori di Casa Benefica)
“ ”
A.G. donna, 30 anni
— Ora mi sento in grado di poter decidere sulla mia vita, sono contenta
e più forte di prima…
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