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“Riorganizzare le ferrovie verso la quotazione in borsa: opinioni e modelli a confronto”

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Academic year: 2022

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“Riorganizzare le ferrovie verso la quotazione in borsa: opinioni e modelli a confronto”

Roma, 22 gennaio 2016 Il riassetto proprietario delle ferrovie italiane costituisce un passaggio strategico per la politica nazionale dei trasporti. Analizzare le diverse opzioni di riassetto proprietario, valutare opportunità e rischi, mettere in comparazione ipotesi differenti, evidenziandone costi e benefici sociali, costituisce un valore in sé per l’evoluzione e la qualità del processo decisionale pubblico. E’

questa la ragione che ha indotto SIPoTra (Società Italiana di Politica dei Trasporti ) ad organizzare il convegno odierno, per avviare una pubblica discussione, per fornire elementi di valutazione, per mettere a disposizione materiali di analisi e di studio, per evidenziare lo stato della discussione e delle decisioni negli altri Paesi europei.

La collocazione in borsa di una quota di minoranza delle azioni di Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A. rientra nel piano di “privatizzazioni” e dismissioni del patrimonio e partecipazioni pubbliche previsto dal Governo italiano e indicato nei vari documenti di programmazione economica e finanziaria inviati alla Commissione Europea: nell’ultima Nota di aggiornamento al DEF (Documento di Economia e Finanza) 2015, il governo ha rivisto gli obiettivi in termini di proventi attesi dal piano di privatizzazioni, elevandoli al livello di circa lo 0,4 per cento del PIL nel 2015 e 0,5 per cento nel 2016.

Il capitale sociale di Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A. è attualmente costituito da n.

36.340.432.802 azioni ordinarie del valore nominale unitario di euro 1,00 ed è detenuto al 100 per cento dal Ministero dell'economia e delle finanze. Il Gruppo Ferrovie dello Stato è organizzato con una Holding Capogruppo cui fanno capo le società operative nei diversi settori della filiera e altre Società di servizio e di supporto al funzionamento del gruppo. Le società controllate direttamente da FS S.p.a. sono quattordici: Trenitalia (100%), che gestisce le attività di trasporto passeggeri e di logistica; RFI-Rete Ferroviaria Italiana (100%), gestore dell'infrastruttura ferroviaria; FS Logistica (100%), per la logistica ferroviaria del sistema nazionale delle merci; Busitalia Sita Nord (100%), opera nel trasporto persone con autobus nel centro-nord; Italferr (100%), che opera sul mercato italiano e internazionale dell'ingegneria dei trasporti ferroviari; Grandi Stazioni (le cui partecipazioni sono oggetto di riassetto), che gestisce il network delle 14 principali stazioni ferroviarie italiane; Centostazioni (60%), per la valorizzazione, riqualificazione e gestione di 103 immobili ferroviari sul territorio nazionale; Netinera Deutschland (51%), società capogruppo che controlla sette società che governano circa 40 imprese nei Länder tedeschi che operano nel trasporto ferroviario, nel trasporto passeggeri su strada, nella logistica, nella manutenzione e riparazione dei veicoli, nelle infrastrutture ferroviarie; Fercredit (100%), società di servizi finanziari (Factoring, Leasing e Credito al Consumo); Ferservizi (100%), il centro servizi Integrato, che gestisce per la capogruppo e per le società del Gruppo FS le attività di back office (acquisti, servizi immobiliari, servizi amministrativi, servizi informatici e tecnologici); FS Sistemi Urbani (100%), per la valorizzazione del patrimonio del Gruppo non funzionale.

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Nella seduta del 23 novembre scorso, il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto del Presidente del consiglio (dpcm) per la cessione di non oltre il 40% di quote della società Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A. Il decreto prevede che la cessione – che potrà essere effettuata anche in più fasi – si realizzi attraverso un’offerta pubblica di vendita rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti del gruppo, e a investitori istituzionali italiani e internazionali. Nel testo, si legge che “è intenzione del Governo procedere all'apertura ad altri soci del capitale di Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A., anche mediante nuove disposizioni finalizzate alla piena valorizzazione della società e del Gruppo prevedendo altresì l'assegnazione allo Stato della proprietà dell 'infrastruttura ferroviaria relativa a!la rete”. Nel corso del dibattito nelle Commissioni parlamentari sullo schema di decreto, non sono emeresi dettagli sulle “tecnicalità” attraverso cui realizzare la separazione tra proprietà della rete ferroviaria e gestione della rete stessa (linee, binari, nodi, stazioni, impianti elettrici e di segnalamento e relativa manutenzione): è probabile che lo schema ricalchi il modello francese, che prevedeva una società proprietaria dell’infrastruttura ma spogliata di tutte le funzioni relative alla circolazione dei treni, modello che è stato successivamente abbandonato prevedendo un gruppo interamente integrato all’interno di una holding capogruppo, in un percorso esattamente inverso rispetto a quello italiano.

Il dibattito di SIPoTra si innesta in maniera propedeutica rispetto alle scelte che probabilmente saranno adottate dal governo ed è finalizzato ad esplorare non solo le alternative possibili, ma soprattutto ad individuare il modello industriale efficiente per la riorganizzazione e valorizzazione del ruolo delle ferrovie italiane. Nella relazione di Pietro Spirito, si evidenziano i vincoli e le opportunità dei due modelli e delle due scuole di pensiero su cui ci si confronta in Italia e in Europa: da un lato, il modello di un gruppo integrato, dall’altro una separazione netta (unbundling) in due distinti soggetti giuridici del gestore dell’infrastruttura e dell’impresa ferroviaria che gestisce i servizi commerciali di trasporto. Spirito evidenzia che “nei Paesi in cui si è adottato il modello della separazione societaria tra gestore della rete ed imprese ferroviarie senza una Holding integrata (in particolare in Svezia), la più bilanciata liberalizzazione del settore e la crescita dei volumi hanno rappresentato un volano di riequilibrio modale senza pari, nel confronto anche con i migliori modelli integrati.” Il servizio ferroviario in Svezia viene gestito da sette diverse compagnie (con il precedente operatore incumbent statale SJ che non ha visto diminuire sensibilmente la proprie quote di traffico, grazie alla crescita complessiva del movimento ferroviario sia passeggeri che merci) mentre in Gran Bretagna il servizio viene svolto da venti compagnie interamente private. In entrambi i paesi, si stima un incremento della domanda di trasporto passeggeri per ferrovia largamente superiore alla media dei paesi UE: quasi l’80% in Svezia, nel periodo che va dal 1994 al 2012, e più del 100% in Gran Bretagna (sempre nello stesso periodo).

La Società Italiana di Politica dei Trasporti è un’associazione nata per costituire un luogo di confronto di idee e di proposte, i cui contenuti derivano dallo svolgimento del convegno stesso.

Oltre al materiale messo a disposizione dei partecipanti, tutti i lavori del convegno, le sintesi degli interventi, le relazioni e la documentazione disponibile possono ritrovarsi (oltre che sul sito dell’associazione, www.sipotra.it) sul sito dell’agenzia di comunicazione specializzata nel settore dei trasporti: www.ferpress.it

Ufficio Stampa SiPoTra

FerPress Srl piazza di Firenze 24,00186 Roma – tel. 064815303

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