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Rassegna Stampa. Giovedì 04 Febbraio 2021

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Rassegna Stampa

Giovedì

04 Febbraio

2021

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Giovedì 4 febbraio 2021

6 PRIMO PIANO

CORONAVIRUS

LA BATTAGLIA IN PUGLIA

LA CURVA NON SCENDE

Positività sopra la media nazionale (9,6%) e altri 46 morti. Gimbe: picco di crescita a Taranto. Niente test dai medici di famiglia

Vaccini, per gli over-80

bisogna aspettare marzo

Le dosi non bastano per tutti. Contagi +5,7% in una settimana

VACCINITutte le Regioni stanno rivedendo il piano vaccinazioni l«Faccio eco a Bertolaso: se entro

unmese ci danno 4 milioni di vaccini allora vaccineremo tutti i pugliesi.

Ma è una battuta perché i vaccini non arriveranno». Non arrivano messag- gi rassicuranti da Pierluigi Lopalco, assessore alla Salute della Puglia, do- po che è confermata la revisione a livello nazionale del piano vaccini.

Dunque anche la Puglia dovrà rive- dere la tempistica prevista per le vac- cinazioni, che a que-

sto punto anche per gli over-80 non par- tiranno prima di marzo. «Il quadro di forniture che abbia- mo arriva al primo trimestre e si parla di qualche centinaio di migliaia - confr-

ma Lopalco - dunque entro il primo trimestre riusciremo a stento a vac- cinare gli ultra ottantenni oltre a quelli della prima fase».

A ieri sera la Puglia aveva a di- sposizione 35mila dosi di Pfizer (che servono a proseguire con i richiami della fase-1) e 4mila di Moderna (che da ieri vengono utilizzate per gli odontoiatri). Entro fine mese dovreb- bero arrivare circa 160mila dosi, con cui avviare le vaccinazioni degli over-80 (il cui numero è in corso di

determinazione): da lunedì sarà pos- sibile prenotarsi sul sito web Puglia- Salute.

Nell’attesa, continuano ad arriva- re notizie sui cosiddetti «furbetti» del vaccino, con i Nas che proseguono le ispezioni sugli elenchi di tutte le Asl.

«Non sappiamo di fatti accertati, ab- biamo fornito elenchi ai Nas che stan- no facendo verifiche. Credo si sia trat- tato di un fenomeno minoritario - as- sicura Lopalco - so- prattutto all’inizio quando c’era ancora l’entusiasmo per l’avvio del vaccino.

E un po’ di confusio- ne organizzativa, le fiale da consumare con le quinte/seste dosi che, sappiamo in maniera aneddotica, non sono sta- te date secondo calendario». «Voglia- mo i nomi dei furbetti, ma anche di coloro che l'hanno permesso» tuona- no i consiglieri regionali di Forza Ita- lia Stefano Lacatena, Giandiego Gat- ta e Paride Mazzotta, ricordando di aver presentato un’interrogazione.

Intanto ieri dai 10.793 test effettuati sono emersi 1.044 casi positivi (tasso del 9,6%, più della media nazionale).

Anche sul fronte delle vittime non va meglio in Puglia: ieri 46 decessi. I

nuovi casi sono stati rilevati 352 in provincia di Bari, 104 in provincia di Brindisi, 80 nella Bat, 123 in provincia di Foggia, 83 in provincia di Lecce, 297 in provincia di Taranto. Un caso ri- guarda un residente fuori regione, altri 4 casi sono di residenza non nota.

I decessi sono 12 a Bari, 14 nella Bat, 2 a Brindisi, 4 a Foggia, 8 a Lecce, 6 a Taranto. Tra le vittime anche un far- macista di Putignano, Domenico Co- stantino, 69 anni. Secondo la Fonda- zione Gimbe, nella settimana dal 26 gennaio al 2 febbraio c'è stato un in- cremento dei casi totali di contagio da Covid del 5,7% rispetto ai sette giorni precedenti, mentre dal 19 gennaio al 2 febbraio è stata registrata un’inci - denza di 341 casi positivi ogni 100.000 abitanti. È Taranto a guidare la corsa, sia per incremento settimanale (+7%) sia per incidenza (440 positivi ogni 100mila abitanti).

Inanto non si arresta la corsa sui tracciamenti: il 70% dei tamponi dia- gnostici - secondo il segretario regio- nale della Fimmg Puglia, Donato Mo- nopoli - sono stati prenotati dai me- dici di base. È l’effetto dell’intesa con la Regione che tuttavia non ha sbloc- cato i tamponi rapidi su cui le or- ganizzazioni sindacali hanno posto una lunga serie di paletti: il risultato è che non li fa quasi nessuno. [red.reg.]

RICHIAMI OK

La Regione: 35mila Pfizer e 4mila Moderna sono in frigo

STATO -REGIONI IMPENNATA DEI CONTAGI E 476 VITTIME IN ITALIA

Astrazeneca agli under-55 Aifa: sì ai monoclonali

Speranza: Pfizer e Moderna agli over-80

lROMA.I vaccini Pfizer e Moderna saranno somministrati a over 80 e ai più fragili, quello di AstraZeneca al di sotto dei 55 anni, al personale scolastico docente e non docente, forze armate e di polizia, personale carcerario e detenuti. Sono le linee di rimodulazione del piano vaccinale emerse nell’incontro di ieri tra Governo e Regioni. Si tratta rispettivamente della fase 2 e 3 della campagna, che entreranno nel vivo dopo l’arrivo lunedì del primo carico di dosi di Astrazeneca in Italia. Secondo quanto riferito c’è accordo unanime Stato-Regioni sulla distribuzione dei 3 vaccini ad oggi disponibili. «Il tetto anagrafico (di 55 anni) per il vaccino AstraZeneca potrebbe essere superato in futuro dopo ulteriori valutazioni scientifiche», ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza al vertice con le Regioni. «I vaccini sono essenziali ma ci sono anche altre opzioni in valutazione - ha aggiunto - stiamo accelerando sugli anticorpi monoclonali». «Il vaccino russo? Non dobbiamo avere timori delle origini dei vaccini, quello che per noi è importante è il passaggio all’Ema (Agenzia europea farmaco. Abbiamo sollecitato l’Ue alla va- lutazione scientifica sul vaccino russo e di altri Paesi».

Intanto ieri è arrivato il via libera dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) a due anticorpi monoclonali per il trattamento di Covid-19, con alcune condizioni e per una categoria limitata di pazienti, ovvero per una casistica limitata in fase precoce in pazienti ad alto rischio di evoluzione. La combinazione di più anticorpi monoclonali contro la minaccia rappresentata dalle varianti del virus SarsCov2, la cui diffusione sta crescendo nel mondo, è la strada che la ricerca internazionale e varie aziende stanno seguendo per scongiurare una perdita o diminuzione dell’efficacia di tali terapie, che sinora hanno dimostrato un beneficio sui pazienti Covid meno gravi e non ospedalizzati. LA decisione dell’Aifa trova il plauso dell’Ordine dei medici. «Si avvii in tempi rapidi l’iter per la somministrazione - dice il presidente Fnomceo Filippo Anelli - sarebbe una boccata d’os - sigeno per il sistema. Avere a disposizione anche questa opzione terapeutica, che, in determinate condizioni, permette di ridurre le ospedalizzazioni e di migliorare i risultati clinici, può essere una strategia per condurre a termine la campagna vaccinale in un tempo più flessibile».

Ieri è anche emersa una ripresa dei contagi in Italia: sono stati 13.189 i test positivi al coronavirus registrati (a fronte dei 9.660 del giorno precedente) e le vittime sono 476 (erano state 499).

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BRINDISI LECCE TARANTO

Giovedì 4 febbraio 2021 www.lagazzettadelmezzogiorno.it

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - Quotidiano fondato nel 1887

I NUMERI DELLA PANDEMIA I POSITIVI REGISTRATI NELLE ULTIME 24 ORE IN PROVINCIA DI BRINDISI SONO 104, MENTRE SONO 83 IN PROVINCIA DI LECCE

Covid, 8 morti a Taranto

È tra le città più colpite di Puglia: 297 i nuovi casi

lSono 297 i nuovi positivi nella provincia di Taranto sul totale regionale di 1044 nuovi casi. Nella giornata di ieri sono stati effettuati 10.793 test in tutta la Puglia con una per- centuale di positività che sfio- ra il 10%.

Il dato più critico rimane legato ai decessi: su 46 nell’in - tera Regione, 8 nel tarantino, di cui 6 al Moscati, 1 al Giannuzzi di Manduria e 1 al presidio San Marco di Grottaglie.

Numeri della pandemia più confortanti nelle altre due pro- vince del Salento. I casi re- gistrati nelle ultime 24 ore in provincia di Brindisi sono 104 e 83 i nuovi positivi in pro- vincia di Lecce. A Brindisi di- versi contagi si registrano all’interno del comando dei vi- gili.

SERVIZI NELLE PAGINE INTERNE>> LA LOTTA AL VIRUSTaranto, l’ospedale Moscati dedicato ai casi Covid

IL PROCESSO ALL’EX ILVA IERI TERZO GIORNO DELLA REQUISITORIA

«Ambiente svenduto»

le accuse pesanti del pm

L’UDIENZALa corte nel salone della Scuola sottufficiali della MM RICAPITO A PAGINA XXII>>

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Giovedì 4 febbraio 2021

I XIX

TARANTO

IL BILANCIO DEL VIRUS NELLE ULTIME 24 ORE A TARANTO E PROVINCIA

Depressione o demenza

per un paziente guarito su 8

Covid, possibili conseguenze sui casi più gravi. I medici: serve prevenzione

Otto vittime e 297 nuovi casi

Risale la curva dei contagi nella provincia di Taranto. Forte la pressione sugli ospedali

lSono 297 i nuovi positivi nella nostra Provincia sul totale regionale di 1044 nuovi casi. Nella giornata di ieri sono stati effettuati 10.793 test con una percentuale di positività che sfiora il 10%.

Il dato più critico rimane legato ai decessi:

su 46 nell’intera Regione, 8 nel tarantino, di cui 6 al Moscati, 1 al Giannuzzi di Manduria e 1 al presidio San Marco di Grottaglie. Se i numeri sono un aspetto rilevante in piena pandemia almeno quanto i colori che contraddistinguo- no il territorio, definendo limiti e possibilità di spostamento, proprio i numeri crescono a tutti i livelli. Che rappresentino la percentuale di nuovi positivi o quella relativa ai ricoverati

nelle strutture ospedaliere, cartina di torna- sole di una Sanità stremata, questo andamen- to non mostra alcun declino. Una verità dif- ficile da accettare per i tanti cittadini che ritengono incomprensibile la modalità di com- portamento voluta dalla Regione.

Tra rimostranze e resistenze verso una Pu- glia arancione in nome di un sistema eco- nomico alla deriva, i numeri che non scemano rimangono un dato che fa paura agli occhi dei cittadini. «Se limitando la mobilità i casi non diminuiscono, a che serve stare in casa?».

Tante domande e poche risposte, in ogni caso si attendono le disposizioni del Ministero della Salute che dalla prossima settimana potreb-

bero allentare le misure, consentendo mag- giori libertà a fronte di un disperato bisogno dell’economia di risollevarsi. I ricoverati nelle strutture ospedaliere passano a 306, così di- stribuiti: 63 al Moscati (26 in Malattie Infettive;

26 in Pneumologia; 13 in Rianimazione); 54 al Giannuzzi di Manduria (49 in Medicina e 5 in Rianimazione), 55 al San Pio di Castellaneta;

43 al San Marco di Grottaglie; 29 al presidio ospedaliero “Valle d’Itria” di Martina Franca;

25 alla casa di cura Santa Rita; 10 al centro ospedaliero Militare di Taranto. Il presidio Covid post acuzie di Mottola ospita 25 pa- zienti.

[Federica Marangio]

I NUMERI DELLA PANDEMIA Il dato più critico rimane legato ai decessi: su 46 nell’intera Regione, 8 nel tarantino, di cui 6 al Moscati, 1 al Giannuzzi di Manduria e 1 al presidio San Marco di Grottaglie

.

FEDERICA MARANGIO

lUn guarito su 8 manifesta disturbi psichiatrici o neurologici. Sappiamo ancora poco dell’infezione da SARS-CoV-2 che si è propagata dalla Cina, ma più cerchiamo di saperne e più questo virus ci spaventa. Inevitabile in- certezza aleggia quando una nuova ma- lattia colpisce la popolazione e, com- prendere clinicamente lo spettro com- pleto delle implicazioni e complicazioni da Covid-19 non fa eccezione. Un re- centissimo studio pubblicato dall’Uni - versità di Oxford si focalizza sugli effetti fino ad ora lasciati in second’ordine del Covid, ponendo in evidenza come 1 pa- ziente guarito su 8 manifesti disturbi psichiatrici o neurologici.

«La percentuale è bassa, ma se con- sideriamo tutte le persone che hanno contratto il virus ammalandosi anche in maniera moderatamente grave e che sono guarite, allora è evidente che il numero di persone potenzialmente af- fette da disturbi diventa considerevo- le». Nell’articolo scientifico si appro- fondiscono le persone che sono poten-

zialmente interessate a questa evolu- zione del post-Covid. Si tratterebbe di quanti hanno necessitato di ospedaliz- zazione, ma non mancherebbero casi di soggetti che non hanno avuto bisogno dell’ospedalizzazione ma che pure mo- strano complicazioni psichiatriche. Co- sa si intende per disturbi possibili? Tra quelli più frequenti, la depressione ma sono stati intercettati anche casi gravi, come ictus e demenza. Il lavoro dei ri- cercatori dell’Università di Oxford av- valora inoltre la tesi secondo cui il Co- vid comporti problemi cognitivi ma non aggiunge informazioni su quanto pos- sano durare questi problemi. Nei casi in cui il virus abbia avuto una lunga du- rata sui pazienti, i sintomi perdurereb- bero anche dopo la guarigione, stando allo studio inglese. In questi casi si par- lerebbe di long-Covid. Spia di questa condizione affanno e difficoltà a respi- rare, mal di testa, un senso di spos- satezza, vuoti di memoria e difficoltà a concentrarsi, per menzionarne alcune.

Per ciò che attiene alle cause e ai col- legamenti con il cervello si continua a cercare una risposta. Il Coronavirus in-

tacca senza ombra di dubbio l’apparato respiratorio, ma alcune ipotesi corre- lerebbero l’infiammazione ad eventuali problemi al cervello, come una conse- guenza diretta. Una delle ipotesi sul campo è che a causa

dei problemi respira- tori e delle conse- guenze sul cuore, af- faticato per la malat- tia, al cervello non ar- rivi ossigeno a suffi- cienza. Ovviamente ci vorrà ancora molto tempo prima di cono- scere il Covid e i suoi effetti a lungo termi- ne. «Ad ogni modo per sconfiggere que- sto virus sarà neces- sario continuare a ri- spettare i comporta-

menti acquisiti negli ultimi mesi, quelli secondo cui il lavaggio costante delle mani e l’utilizzo della mascherina sono gli espedienti più semplici da mettere in campo». I medici del Moscati si dichia- rano concordi nel prendere con le pinze

studi con pochi casi, ma individuano tra le armi più potenti a nostra disposizione i dispositivi di protezione individuale e il vaccino. Le immagini che ritraggono numerosi giovani riversati per le vie del centro storico di Ta- ranto in un freddo sa- bato sera di una Pu- glia arancione sono controproducenti perché allontano dal nostro orizzonte visi- vo la fine di questo in- cubo. «La denuncia di Confcommercio sui social – enfatizzano i medici – deve scate- nare reazioni di di- sgusto da parte della collettività tutta altri- menti questo tempo speso, chi diligente- mente nei propri domicili e chi fur- bescamente in giro, non sarà altro che tempo sprecato che ci fa ripartire ogni volta da zero, come in un gioco dell’oca fuori controllo. Fai un passo falso e tor- ni indietro di due caselle all’infinito».

LOTTA AL COVIDIl Moscati

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Giovedì 4 febbraio 2021

XXII I TARANTO PRIMO PIANO

IL PROCESSO

«AMBIENTE SVENDUTO»

PROCESSO ALL’EX ILVA Ieri in aula è proseguita la requisitoria del pm Buccoliero.

Gravi le accuse per gli imputati

.

«Una fabbrica vecchia con tecnologia antica»

Terza udienza, in aula la requisitoria del pm Buccoliero

VITTORIO RICAPITO

l Continua la maratona giudiziaria al processo «Ambiente svenduto», sul presunto disastro ambientale causato a Taranto dall’Ilva nel periodo di gestione della fami- glia Riva, 1995-2013. Ieri terzo giorno di re- quisitoria del pubblico ministero Mariano Buccoliero, che da più di 20 ore sta parlando in aula, ricostruendo gli anni dell’era privata del siderurgico targata Riva e tutte le cir- costanze che hanno portato davanti alla Cor- te d’Assise 47 imputati (44 persone e 3 società) con contestazione gravissime come associa- zione a delinquere, disastro ambientale e avvelenamento di sostanze alimentari. Uno scenario da inferno dantesco. Così ieri il pm ha descritto l’area dell’acciaieria più grande d’Europa, nelle condizioni in cui è stata tro- vata al momento del sequestro deciso dalla magistratura a luglio 2012. «Un inferno di fumi e palle di fuoco». «Era una fabbrica vecchia con tecnologie antiche – ha detto Buccoliero in aula – in cui ogni area aveva impianti disastrosi dal punto di vista delle prestazioni ambientali. Se immaginiamo l’operatività globale e contemporanea di tut- ti gli impianti, la situazione è infernale». Per descrivere quell’inferno il pm ha fatto ri- ferimento anche ai video realizzati negli anni dall’ambientalista Fabio Matacchiera, «in cui si vedono le imponenti emissioni diffuse e fuggitive. Esplosioni, palle di fuoco, nubi velenose di polvere». La strategia era di ri-

sparmiare, perché gli interventi costavano tanto e spremere al massimo gli impianti per ottenere il massimo profitto. Il risultato, pe- rò, furono anche i record peggiori d’Europa per emissioni. Pochi gli interventi. «Solo pic- cole opere di maquillage per prendere in giro i controlli», ha aggiunto il pm che è tornato di nuovo a parlare degli atti di intesa, accordi siglati negli anni Duemila tra Ilva e enti locali, comune e regione sui temi ambientali.

«Carta straccia, per ingannare una città che è stata venduta ai Riva» ha detto il pm in aula,

«una presa in giro colossale». «Ilva ha sempre imbrogliato le carte per dimostrare che l’im - pianto non aveva problemi di emissioni. Le falsificazioni dei dati sulle emissioni inizia- no nel 1995 e anche la commissione mini- steriale che nel 2011 doveva stabilire i limiti di inquinamento della nuova Aia (autoriz- zazione integrata ambientale n.d.r.) fu “cie -

ca”. Dalle intercettazioni sappiamo che il presidente era stato avvicinato e la commis- sione pilotata». Ilva ha iniziato a preoccu- parsi della diossina solo dopo le indagini di Arpa nel 2008 e la legge regionale sui limiti di emissioni. «Con un milione e mezzo di euro ha installato il sistema a carboni attivi che ha ridotto molto le emissioni. Una tecnologia conosciuta da dieci anni. Se lo avesse fatto prima non saremmo in quest’aula oggi». In

ALLA SBARRA L’ILVA DEI RIVA Associazione a delinquere, disastro ambientale e avvelenamento di

sostanze alimentari. Sono 47 gli imputati

una memoria difensiva, l’ex direttore dello stabilimento Luigi Capogrosso, uno dei prin- cipali imputati, scrive che Ilva ha investito 1,2 miliardi di euro sull’ambientalizzazione.

«Un libro dei sogni, che diventa un libro degli incubi per le famiglie che hanno perso i pro- pri cari», ha tuonato il pm in aula. La procura ha chiesto e ottenuto un giorno in più per la requisitoria. Le richieste di condanna po- trebbero arrivare giovedì prossimo.

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Giovedì 4 febbraio 2021

Anno XXI - N.34 q1,20* www.quotidianodipuglia.it

La Lombardia punta all’immu- nizzazione completa entro l’esta- te; molto meno rosee sono le pre- visioni per la Puglia: per l’asses- sore alla Salute Pier Luigi Lopal- co, «a stento riusciremo a vacci- nare entro la fine di marzo gli over 80» e sempre «a stento» sa- rà possibile immunizzare gli an- ziani entro l’estate. La Regione si è incagliata sullo scoglio della scarsa disponibilità di dosi, al punto da rendere impossibile fa- re stime. Non solo: nessuna trac- cia dei presìdi sanitari promessi dalla Regione per un ritorno in sicurezza nella scuola. Anche per questo le aule continuano a essere disertate dagli studenti.

Iaia e Minervaa pag.4

Ieri sono stati registrati 1.044 casi po- sitivi su 10.793 test, con un tasso di positività del 9,67% (martedì 10,1%

con 879 casi). A preoccupare è so- prattutto l’impennata di decessi: 46, di cui otto in provincia di Lecce. Se- condo il report settimanale della Fondazione Gimbe, è ancora il terri- torio Tarantino quello che fa regi- strare il maggior incremento percen- tuale dei casi: solo ieri, 297 i positivi.

Damiania pag.5

Risalgono i contagi e i decessi (46) Nel Tarantino 297 i casi in 24 ore

Il bollettino in Puglia

Vaccini a rilento, i tempi slittano

Lopalco ammette i ritardi nella tabella di marcia: a stento saranno immunizzati gli over 80 entro marzo e solo per l’estate tutti gli anziani. Stallo anche sui presìdi sanitari nelle scuole

Le richieste di condanna slittano all’11 febbraio

Ilva, il pm Buccoliero all’attacco

«Una città venduta ai Riva»

Slittano di un giorno le richieste di condanna nel processo Am- biente svenduto. Si concluderà infatti l’11 febbraio (e non il 10) la requisitoria dei pubblici ministe- ri. Nell’udienza di ieri, il pm Ma- riano Buccoliero ha parlato di

«Una città venduta ai Riva» con

«atti di intesa che erano solo fu- mo negli occhi» ricordando co- me i Riva avessero in diverse oc- casioni assunto impegni con le istituzioni locali per migliorare la qualità della produzione, ma senza in realtà che quegli accor- di fossero portati a compimento.

Casulaa pag.14

(7)

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Giovedì 4 Febbraio 2021 www.quotidianodipuglia.it

Attualità

Oggi incontro tra l’assessore Leo i sindacati e l’Usr per illustrare la prossima

ordinanza regionale

L’assessore pugliese Pier Luigi Lopalco ha detto: «Senza le dosi necessarie, a stento vaccineremo tutti gli over 80 entro la fine di marzo, e a stento vaccineremo tutti gli anziani entro l’estate».

Ben più ottimista Guido Bertolaso, nominato consulente per la campagna vaccinale per la Regione Lombardia:

«Vaccinare tutti entro l’estate? È possibile».

Secondo l’ultimo report del ministero, aggiornato alle 14 di ieri, sono state somministrate 117.628 dosi su 124.535 disponibili allo stato attuale.

Maria Claudia MINERVA A quattro giorni dalla scadenza dell’ultima ordinanza regiona- le, con la quale è stato disciplina- to anche il rientro in presenza degli studenti delle superiori, dei presìdi sanitari promessi e posti dai sindacati della scuola come condizione indispensabi- le al raggiungimento dell’accor- do per un ritorno tra i banchi con la massima sicurezza, non c’è neppure l’ombra. Nel senso che in nessuna scuola della Pu- glia sono stati ancora attivati.

Eppure sulla carta, come confer- mato dalla Giunta che li ha for- malmente istituiti, questi orga- nismi sarebbero dovuti partire il primo febbraio contestual- mente con la ripresa delle lezio- ni con il 50% della popolazione studentesca in aula, fugando co- sì i timori di chi, invece, sulla da- ta di partenza del servizio è sem- pre stato piuttosto scettico. Ma tant’è.

Vale la pena ricordare che sempre sulla carta gli operatori destinati al team Toss Covid so- no 355 operatori spalmati su mezzo milione di ragazzi (un operatore su 1.500 studenti), con questa ripartizione provin- ciale: a Bari su 164.810 studenti sono previsti 110 operatori sani-

tari, a Brindisi su 49.565 studen- ti sono previsti 33 operatori sa- nitari; nella Bat su 55.807 stu- denti 37 operatori sanitari; a Foggia su 86.178 studenti 57 ope- ratori; a Lecce su 99.559 studen- ti 66 operatori sanitari; infine a Taranto su 76.230 studenti 51 operatori, per un totale di 355 operatori sanitari su 532.149 stu- denti. Sta di fatto che ad oggi all’orizzonte, come si è detto, non si intravede nulla, come confermano dirigenti scolastici e sindacati, che all’unisono ripe- tono: «Lo avevamo previsto che la data del primo febbraio non sarebbe stata rispettata, nono- stante le rassicurazioni degli as- sessori regionali alla Sanità e all’Istruzione (Lopalco e Leo), che avevano detto di aver incas- sato la disponibilità dei direttori

generali delle Asl sul personale già pronto». Invece così non è, almeno per alcune Asl, come quella di Bari che ha avviato una procedura di reclutamento 110 infermieri per l’istituzione di presidi sanitari nelle scuole. La procedura di reclutamento è stata avviata sia attraverso la chiamata di personale a tempo determinato da un elenco già di- sponibile che con un bando in- terno per verificare la disponibi- lità - tra il personale infermieri- stico assunto a tempo indeter- minato - a supportare in distac- co temporaneamente il diparti- mento di Prevenzione per tutte le attività di contrasto alla pan- demia. «Abbiamo messo in mo- to in tempi rapidi le prime fasi della macchina organizzativa per dare maggiore forza alle ri-

sorse del Dipartimento di pre- venzione in prima linea per con- trastare e contenere i contagi - ha spiegato il direttore generale dell’Asl Antonio Sanguedolce - il reclutamento di 110 infermieri contribuirà ad assicurare a tut- to il personale scolastico e agli studenti un sistema di assisten- za e sorveglianza epidemiologi- ca finalizzato allo svolgimento delle attività didattiche in sicu- rezza».

La Asl di Brindisi, invece, tranquillizza sul personale, sot- tolineando che le squadre sono pronte, ma mancano i tamponi rapidi per lo screening a studen- ti, docenti e personale Ata. Stes- so copione nelle Asl di Lecce e di Taranto, come pure Foggia e Bat, dove la disponibilità del per- sonale c’è ma, di fatto, material-

mente i presìdi non sono ancora partiti. Nessuno della Asl ha pre- so contatto con le scuole. È un po’ come il cane che si morde la coda, non si fa in tempo a risol- vere un problema che subito se ne ripresenta un altro.

Ieri l’assessore all’Istruzione, Sebastiano Leo, nel corso di un’audizione in VI Commissio- ne consiliare ha promesso la partenza effettiva dei Toss Co- vid a partire da lunedì prossi- mo, giorno in cui scade l’ordi- nanza regionale, che secondo l’assessore sarà riconfermata anche per la settimana prossi- ma.«La nostra scuola pugliese è una eccellenza grazie al lavoro di tutti - ha detto Leo - al mo- mento dobbiamo sperare di po- ter ritornare in presenza in tota- le sicurezza. Domani (oggi) con- vocherò i sindacati per illustra- re la nuova ordinanza che so- stanzialmente confermerà quantogià previsto».

E sempre ieri è scesa in cam- po l’Unione degli Studenti Pu- gliesi (Uds), che ha avviato un’inchiesta sul rientro in pre- senza al 50% e sulla prosecuzio- ne della Ddi. «Chiediamo rispo- ste chiare e responsabilità alla Regione Puglia - ha dichiarato il coordinatore dell’Uds Puglia, Stefano Mariano -. Stiamo rac- cogliendo tutte le voci e le pro- blematiche segnalate attraver- so un’inchiesta diffusa su tutto il territorio regionale, sulla quale poi chiederemo un tavolo di confronto con l’assessore Leo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Dall’8 al 14 febbraio Pfizer dovrebbe consegnare 33.930 dosi, Moderna 8.700.

Dal 15 al 21 febbraio, Pfizer farà arrivare altre 40.950 dosi.

Massimiliano IAIA

Se la Lombardia, attraverso le parole del consulente per la campagna vaccinale Guido Ber- tolaso, annuncia un’immuniz- zazione totale per l’estate, ben più fosca è la previsione dell’as- sessore alla Salute della Regio- ne Puglia Pier Luigi Lopalco. Se- condo l’epidemiologo, infatti,

«a stento riusciremo a vaccina- re entro la fine di marzo gli over 80». Non solo: sempre «a sten- to» sarà possibile immunizzare gli anziani entro la fine di giu- gno.

Proprio dalle parole di Berto- laso prende spunto Lopalco, ma per fare una battuta: «Entro quando saranno vaccinati i pu- gliesi? Faccio eco a Bertolaso:

se entro un mese ci danno 4 mi- lioni di vaccini, allora vaccine- remo tutti i pugliesi. Ma è una battuta perché i vaccini non ar- riveranno», ha detto l’assesso- re, intervistato ieri a Radio24.

Secondo Lopalco, infatti, la Regione, così come l’Italia, deve prima superare lo scoglio della scarsa disponibilità di dosi, che rende impossibile fare una sti- ma dei vaccinati entro l’estate:

«Il quadro di forniture che ab- biamo arriva al primo trimestre e si parla di qualche centinaio di migliaia, entro il primo tri- mestre riusciremo a stento a vaccinare gli ultra ottantenni ol- tre a quelli della prima fase, spe- riamo nel secondo trimestre di avere dosi sufficienti per vacci- nare almeno gli anziani». Lopal- co ribadisce che mancano le for- niture: «Se non abbiamo i quan- titativi promessi da Astrazene- ca e quelli di Johnson & John- son, con cui l’Italia ha stretto dei contratti di fornitura impor- tanti, è molto difficile arrivare ad una copertura entro la fine dell’anno perché da soli Pfizer e Moderna non ci potranno far coprire la popolazione entro l’estate, bisognerà aspettare l’autunno-inverno».

Sono lontani, insomma, i toni trionfalistici delle prime setti- mane, quando si pensava ad un percorso netto per la campagna vaccinale. Lo scarso approvvi- gionamento di dosi, da parte di aziende che hanno comunicato - a volte anche senza un adegua- to preavviso - le variazioni al programma di consegne, han- no costretto il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri a rivedere il piano. Eppure, si è mostrato molto più ottimista Bertolaso: «Il traguardo di vac- cinare tutta la regione Lombar- dia prima di giugno è assoluta- mente possibile», aveva detto martedì.

Secondo l’ultimo report del ministero della Salute, aggior- nato alle 14 di ieri, in Puglia so- no state somministrate 117.628 dosi su 124.535 disponibili allo stato attuale, quindi sono meno di 7mila le dosi conservate nelle farmacie hub regionali. Secon- do il calendario delle consegne, la Puglia entro il 28 febbraio do- vrebbe ricevere 186.970 dosi, escludendo il vaccino Astraze- neca. Dovrebbe, appunto. Per- ché dopo i cambi di programma del mese di gennaio, nulla può essere dato per scontato, anche se Pfizer ha spiegato che si ri-

metterà presto al passo rispetto alle consegne previste. E su AstraZeneca restano ancora di- verse incognite. Dall’8 al 14 feb- braio Pfizer consegnerà 33.930 dosi, Moderna 8.700. Dal 15 al 21 febbraio, Pfizer farà arrivare altre 40.950 dosi; infine, dal 22 al 28 febbraio, verranno conse-

gnati 40.950 dosi Pfizer e 32.400 flaconcini Moderna.

Lopalco ha parlato anche dei cosiddetti “furbetti del vacci- no”, ovvero tutti coloro che si sarebbero immunizzati nella fa- se 1 pur non essendo inseriti nel- la lista delle priorità. Una vicen- da sulla quale anche i Nas stan-

no facendo luce: «Non sappia- mo di fatti accertati - dice Lopal- co -, abbiamo fornito elenchi ai Nas che stanno facendo verifi- che. Credo si sia trattato di un fenomeno minoritario soprat- tutto all’inizio quando c’era an- cora l’entusiasmo per l’avvio del vaccino e un po’ di confusio-

ne organizzativa, le fiale da con- sumare con le quinte/seste dosi che, sappiamo in maniera aned- dotica, non sono state date se- condo calendario».

Dichiarazioni, però, che non sono passate inosservate all’op- posizione. In una nota, i consi- glieri regionali di Forza Italia Stefano Lacatena, Giandiego Gatta e Paride Mazzotta affer- mano: «Una volta può passare, due no. E se l’assessore Lopalco afferma ancora pubblicamente di essere a conoscenza dei “fur- betti” dei vaccini e di aver con- segnato la lista ai Nas, noi chie- diamo formalmente di sapere i nomi di coloro che, pur non avendo diritto, hanno potuto vaccinarsi. L’elenco che va reso pubblico perché la campagna vaccinale è una questione di straordinaria rilevanza sociale e di equità: perché un 80enne non può vaccinarsi perché le dosi non bastano e qualche

“raccomandato”, invece, si?». I consiglieri ricordano di aver presentato anche un’interroga- zione le scorse settimane senza aver ricevuto ancora risposta.

«Ed è grave».

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Scuola, presìdi sanitari in ritardo:

mancano infermieri e test rapidi

Vaccini ancora a rilento

«A stento tutti gli anziani

immunizzati entro l’estate»

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Lopalco: «Se non abbiamo le dosi promesse sarà impossibile una copertura a fine anno»

L’Unione degli studenti lancia un’inchiesta sul rientro in aula degli alunni al 50%

e sulla Ddi

Per la prossima settimana attese circa 43mila dosi Zoom

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Dall’assessore regionale una previsione “nera”

In Lombardia Bertolaso si dice ben più ottimista

Somministrate 117.628 dosi su 124.535 disponibili

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Gli studenti delle superiori sono tornati in classe dal primo febbraio scorso ma al 50%. Ritardi sull’attivazio- ne dei presìdi sanitari che sarebbero dovuti entrare in funzione lunedì scorso

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Sui “furbetti”: «Consegnata la lista ai Nas»

Ma l’opposizione tuona: «Vogliamo i nomi»

Il coronavirus

L’emergenza

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Giovedì 4 Febbraio 2021 www.quotidianodipuglia.it

Attualità

Vincenzo DAMIANI

Frena la crescita dei contagi rispetto alla settimana prece- dente ma il numero dei casi resta elevato: è la fotografia che scatta la fondazione Gim- be attraverso il suo report set- timanale. Nella settimana dal 26 gennaio al 2 febbraio, ri- spetto a sette giorni prima, c’è stato un incremento dei con- tagi totali da Covid del 5,7%;

mentre nelle ultime 2 settima- ne (dal 19 gennaio al 2 febbra- io) è stata rilevata un’inciden- za pari a 341 casi positivi ogni 100.000 abitanti. Seppure in aumento, la crescita è rallen- tata e la curva epidemiologica è in una fase di lenta discesa rispetto ad una settimana fa, quando la stessa fondazione Gimbe segnalava un +6,2%.

In riduzione anche il dato relativo all’incidenza, passata da 348 a 341 ogni 100mila abi-

tanti. Analizzando il trend provinciale, è ancora il terri- torio di Taranto quello che fa registrare il maggior incre- mento percentuale dei casi dal 26 gennaio al 2 febbraio (+7%) e la maggiore incidenza dal 19 gennaio al 2 febbraio, con 440 positivi ogni 100mila abitanti. Una situazione che non fa certo dormire sonni tranquilli e lascia supporre che la seconda ondata è ben lontana dall’esaurirsi e le va- rianti del Covid fanno temere

il peggio per le prossime setti- mane, con una nuova risalita.

E ancora, la situazione negli ospedali rispecchia l’anda- mento epidemiologico: i rico- veri calano di poco ma il nu- mero di pazienti assistiti re- sta elevato, sono in tutto 1.584 (contro i 1.602 di martedì) di

cui 155 si trovano nelle tera- pie intensive. Ieri, intanto, so- no stati registrati 1.044 casi positivi su 10.793 test, con un tasso di positività del 9,67%, martedì era stato del 10,1%

con 879 casi.

Anche il bollettino quoti- diano, quindi, conferma il trend settimanale. Ieri, però, c’è stata anche una impenna- ta dei decessi, sono morte nel- le ultime 24 ore 46 persone:

12 in provincia di Bari, 14 in provincia Bat, 2 in provincia di Brindisi, 4 in provincia di Foggia, 8 in provincia di Lec- ce, 6 in provincia di Taranto (ma sono 8 secondo l’Asl joni- ca). Martedì i decessi erano stati 26. Si impenna ancora il numero totale, in Puglia dall’inizio della pandemia so- no 3.300 le vittime del Covid. I 1.044 casi positivi, invece, so- no così suddivisi: 352 in pro- vincia di Bari, 104 in provin-

cia di Brindisi, 80 nella pro- vincia Bat, 123 in provincia di Foggia, 83 in provincia di Lec- ce, 297 in provincia di Taran- to, 1 residente fuori regione, 4 casi di provincia di residenza non nota. Dall’inizio dell’emergenza sono stati ef- fettuati 1.336.292 test, sono 70.194 i pazienti guariti, 985 in più di martedì quando era- no 69.209. Tornano a salire leggermente i casi attualmen- te positivi, a 51.715 contro i 51.702 di martedì. Il totale dei

casi positivi Covid, infine, è di 125.209: 47.618 nella provin- cia di Bari; 13.825 nella pro- vincia di Bat; 9.038 nella pro- vincia di Brindisi; 26.326 nel- la provincia di Foggia; 10.575 nella provincia di Lecce;

17.123 nella provincia di Ta- ranto; 586 attribuiti a residen- ti fuori regione; 118 provincia di residenza non nota.

Intanto, a quasi un mese dall’avvio dell’accordo tra Re- gione e sindacati, l’attività di contact tracing è stata poten- ziata con la collaborazione dei medici di famiglia: «Il 70%

dei tamponi diagnostici per il Covid vengono oggi prenotati attraverso i medici di base», spiega il segretario regionale della Fimmg Puglia, Donato Monopoli. Il protocollo d’inte- sa ha autorizzato i medici di medicina generale ad effet- tuare il contact tracing, in so- stanza, attraverso il sistema informatico regionale, posso- no prenotare un tampone per i loro assistiti in caso di so- spetto contagio, possono emettere provvedimenti di isolamento e quarantena ed effettuare i test rapidi nei loro studi o in strutture messe a di- sposizione delle Asl ai pazien- ti asintomatici dopo 10 giorni di isolamento. Per quanto ri- guarda i test rapidi, al mo- mento «stanno procedendo a farli solo i medici che hanno degli studi idonei» chiarisce il segretario Monopoli. Questo perché ancora manca un ca- lendario delle disponibilità per l’uso delle strutture Asl, nonostante le sedi siano state giù tutte individuate.

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Donato Monopoli

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Nuova impennata dei decessi: altri 46

Nelle ultime 24 ore registrati 1.044 nuovi casi

Otto morti nel Salento A Taranto 297 positivi

L’ANDAMENTO DEI POSITIVI

352 104 80 123

83 297

1 4 1.044 Provincia di Bari

Provincia di Bat Provincia di Brindisi Provincia di Foggia Provincia di Lecce Provincia di Taranto Residenti fuori regione Residenza non nota

TOTALE Totali Totali Ieri

46 GUARITI

TAMPONI

IERI DECESSI

125.209

47.618 13.825

9.038

26.326 10.575

17.123 586

118

985

Ieri

7/10 14/10 21/10 28/10 04/11 11/11 18/11 25/11 02/12 09/12 16/12 23/12 30/12 06/01 13/01 20/01 27/01 03/02

3.133 4.229 5.991 9.437 14..233

20.099

27.614

34.071

40.760

48.070

52.850 52.872 52.740

54.028 55.478 55.101

53.443

51.715

il coronavirus in Puglia

3.300

70.194

Totali

10.793

Ieri

1.336.292

Totali

14 BAT

2 BRINDISI

FOGGIA 4 BARI

12

LECCE 8 TARANTO 6

Negli ospedali ricoveri in calo ma numero di pazienti ancora elevato:

155 nelle intensive Contact tracing

Monopoli (Fimmg):

«Il 70% dei test prenotati

attraverso

i medici di base»

Il coronavirus L’emergenza

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Secondo il report settimanale di Gimbe

un incremento di contagi del 5,7 per cento

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Giovedì 4 Febbraio 2021 www.quotidianodipuglia.it

Nazareno DINOI

È ancora una volta della pro- vincia di Taranto il numero più alto di nuovi contagi nelle ultime 24 ore in rapporto ai re- sidenti.

Secondo dopo Bari per nu- meri assoluti, il territorio ioni- co ieri ha fatto segnare un più 297 nuovi casi portando il con- tatore generale del bollettino epidemiologico della Regione Puglia a 17.123 contagiati dall’inizio dell’allarme pande- mico.

Male anche il report quoti- diano dei ricoveri e dei decessi ospedalieri che ieri contava 306 posti letto occupati nei va- ri reparti Covid della provin- cia jonica, diciotto dei quali nelle rianimazioni e otto mor- ti attribuiti al virus avvenuti negli ospedali Moscati di Ta- ranto, Giannuzzi di Manduria e San Marco di Grottaglie.

Pressoché risparmiata nella prima ondata della pandemia, la provincia di Taranto sta combattendo ora contro un vi- rus che non sta risparmiando nessun comune.

Interessante, a proposito, l’indagine epidemiologica e statistica realizzata dalla Asl (Rapporto Covid-19 a cura di Sante Minerba, Antonia Min- cuzzi, Simona Leogrande con la collaborazione del Diparti- mento di prevenzione) che fo- tografa lo stato di avanzamen- to del coronavirus territorio per territorio.

Il lavoro che comprende il periodo che va da febbraio del- lo scorso anno a gennaio del 2021, traccia la classifica dei confini territoriali dove il Sars Covid ha trovato terreno più fertile per espandersi.

Si scopre quindi che nel rap- porto tra casi di positività e abitanti, il comune con più contagi è stato quello di Pala-

gianello dove sono risultati po- sitivi 315 residenti pari a 41,2 ogni mille abitanti.

Secondo posto, con 40,4 per mille residenti, il comune di Laterza con 605 casi.

Sul podio anche Monteiasi con 214 contagiati e un rappor- to di 38,9 per mille abitanti. A seguire, tra i primi sette centri più “sporchi” dal punto di vi-

sta del contagi, compaiono i comuni di Statte (475 casi, rap- porto abitanti 35,3 per mille), Lizzano (342 casi, rapporto 35,1 per mille), Roccaforzata (63 casi, rapporto 35,1 per mil- le).La città capoluogo si trova al settimo posto con 6.649 casi positivi e un rapporto pari a 34,8 per mille abitanti.

Sono tutti del versante orientale, sempre nello stesso rapporto positività-residenti, i tre comuni dove il virus ha avuto una bassa diffusione:

Avetrana, Maruggio e Torri- cella, quest’ultimo con Gino- sa.Questi ultimi due centri hanno avuto delle primogeni- ture che non si possono non ri- cordare: a Torricella, infatti, si è registrato il primo contagio da coronavirus della Puglia e a Ginosa il primo grande focola- io scoppiato all’interno dei una residenza sanitaria assi- stenziale per anziani.

Nell’analisi dei numeri asso- luti, invece, la provincia di Ta- ranto ha avuto 16.719 persone che hanno contratto il virus, 8.815 donne e 7.904 uomini.

Nello stesso periodo i morti attribuibili all’infezione pan- demica sono stati 381 pari a 67,6 per centomila abitanti e una letalità (morti per nume- ro di contagiati), del 2,3%. Una conta drammatica che pur- troppo, alla luce dei livelli di emergenza che si stanno vi- vendo in queste ultime setti- mane, è inevitabilmente desti- nata a salire.

I due dati sono entrambi al di sotto della media regionale e nazionale rispettivamente di 80,7 e 148.4 casi per centomila abitanti e 2,6 e 3,5 per la letali- tà. Dall’inizio dell’emergenza coronavirus, alla data del 26 gennaio scorso, infine, i repar- ti Covid dell’area ionica hanno ospitato 1841 pazienti di cui 189 in gravi condizioni nelle due rianimazioni del Moscati di Taranto e Giannuzzi di Manduria. Nello stesso perio- do nelle strutture sanitarie di terra jonica, gradualmente convertite ad affrontare l’emergenza coronavirus, si sono registrati 5.352 pazienti guariti.

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Nasce all’ospedale SS. Annunzia- ta un team di tre urologi per la presa in carico e la cura delle pa- tologie che riguardano l’aspetto funzionale del sistema urinario e ne ostacolano il corretto fun- zionamento. «Integrare le com- petenze e prendere in carico il paziente nella sua interezza, gui- dandolo e orientandolo nelle scelte e nel percorso di cura, è l’obiettivo a cui la sanità moder- na deve tendere» - spiegano dal- la Asl. Per questo, presso l’Unità Complessa di Urologia dell’ospe- dale il team avrà il compito di prendere in carico il paziente, in- dividuare il percorso di cura più adatto e accompagnarlo nella ge- stione delle patologie che riguar-

dano l’aspetto funzionale degli organi del sistema urinario e che ne ostacolano il corretto funzio- namento.

Dal punto di vista diagnostico terapeutico, il team prenderà in carico un ampio spettro di pato- logie.

Il servizio, già proposto in pas- sato, è stato ora messo a sistema in maniera organica: i medici specialisti urologi diventano quindi il fulcro di un team inter- disciplinare per la presa in cari- co e la cura del o della paziente con patologie di questo tipo.

L’obiettivo è la creazione di una rete, ramificata nel territorio, di professionisti di varie discipline che possano curare i diversi

aspetti di queste patologie e an- che la riabilitazione.

Il team di urologia funzionale, composto per ora da tre medici Evangelista Martinelli, Paolo Mi- nafra e Mari Luka, si occuperà di un vasto numero di pazienti che, allo stato attuale, non trovano una risposta organica alle pro- prie esigenze.

«Il paziente entrerà in un per-

corso strutturato capace di forni- re risposte differenziate rispetto alle esigenze - spiega il dottor Evangelista Martinelli, uno degli urologi del team - non si tratterà di prescrivere o effettuare singo- li esami ma, dopo l’ascolto delle esigenze, in base alla situazione di ognuno, sarà attivata una ge- stione personalizzata del pazien- te con percorso dedicato multidi- sciplinare con presa in carico di diagnosi e cura a 360 gradi».

Il percorso di cura ricalca quanto già avviene nei sistemi più avanzati: a seguito della visi- ta urologica, lo specialista valute- rà qual è il percorso più adatto per il paziente che così sarà inse- rito in un percorso di gestione multidisciplinare interno com- petente per il tipo di problemati- ca riscontrato.

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Al primo posto Palagianello, con 41,2 positivi ogni mille abitanti, poi Laterza e Monteiasi

Oltre 17.000 i casi registrati in Puglia

dall’inizio

della pandemia da coronavirus

Pianeta Sanità

Un progetto per fornire risposte differenziate rispetto alle esigenze

Ecco i Comuni jonici dove il virus viaggia più veloce

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Il capoluogo si piazza al sesto posto con 34,8 contagiati. Avetrana è ultima

Il virus nella provincia di Taranto

Comune N°casi positivi

Maschi Femmine Avetrana

Carosino Castellaneta Crispiano Faggiano Fragagnano Ginosa Grottaglie Laterza Leporano Lizzano Manduria Martina Franca Maruggio Massafra Monteiasi Montemesola Monteparano Mottola Palagianello Palagiano Pulsano Roccaforzata San Giorgio Ionico San Marzano di San Giuseppe Sava

Taranto Torricella Statte Totale

Totale 89 208 414 258 77 117 390 884 605 251 342 652 1.009

73 1.054

214 86 59 523 315 551 278 63 416 309 283 6.649

75 475 16.719

FONTE: Istituto Superiore di Sanità

Numero grezzo per 100000 ab (pop: 01/01/2020)

42 100 206 121 39 53 174 420 258 131 165 306 502 37 503 104 37 26 252 148 281 149 32 200 133 134 3.097 38 216 7.904

47 108 208 137 38 64 216 464 347 120 177 346 507 36 551 110 49 33 271 167 270 129 31 216 176 149 3.552 37 259 8.815

1382.85 3079.20

2525.16 1945.41

2228.65 2296.37 1791.62

2834.33 4048.72 3118.79

3514.18 2155.59 2110.30 1393.93

3287.28 3896.58 2316.81

2535.45 3348.70

4128.44 3459.53

2446.54 3511.71

2862.45 3427.62 1825.10

3480.24 1798.99

3539.23 2964.39

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Urologia, team di tre medici per seguire i percorsi di cura

Nel reparto dell’ospedale Santissima Annunziata nasce l’urologia funzionale

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Giovedì 4 Febbraio 2021 www.quotidianodipuglia.it

Francesco CASULA

Si concluderà l’11 febbraio la re- quisitoria dei pm nel processo per il disastro ambientale di Ta- ranto che vede alla sbarra pro- prietà e dirigenza dell’ex ilva nel periodo di gestione della fa- miglia Riva.

La Corte d’assise ha infatti concesso un’udienza in più all’accusa rispetto a quelle già stabilite nel calendario: la pro- cura aveva chiesto altre due udienze, ma il presidente Stefa- nia D’Errico ha disposto l’ag- giunta di una sola delle udienze nelle quali il pool di inquirenti composto dai pm Mariano Buc- coliero, Giovanna Cannarile, Remo Epifani e Raffaele Grazia- no dovranno esaurire il proprio intervento.

Ieri, nel corso della terza udienza dedicata all’accusa, è stato ancora Mariano Buccolie- ro a portare avanti la requisito- ria. «Una città venduta ai Riva»

con «atti di intesa che erano so- lo fumo negli occhi» ha denun- ciato il magistrato ricordando come nel corso degli anni i Riva avessero in diverse occasioni as- sunto impegni con le istituzioni locali per migliorare la qualità della produzione, ma senza in realtà che quegli accordi fosse- ro portati a compimento. «Una presa in giro colossale» li ha de- finiti Buccoliero soffermandosi in particolare su quello del 2007 che, secondo l’accusa, non faceva altro che ripetere gli stes- si impegni contenuti nel primo atto di intesa che risaliva al 1997. La gestione dell’Ilva da parte dei Riva, secondo l’accu- sa, in realtà aveva attuato inter- venti ambientali inefficaci o

«farlocchi»: interventi dilazio- nati in tempi lunghi perché non offrivano alla proprietà «van- taggi produttivi». Il pm ha riper-

corso un lungo esempio di casi ricordando che «fermare una batteria, ci hanno detto, era una sconfitta», per la stock house dell’altoforno 4 si parla di «in- tervento del 2006, ma dalla pe- rizia del gip emerge é stato atti- vato nel secondo trimestre 2007, un anno e mezzo dopo». E poi ancora «la depolverazione nella macinazione del calcare realizzata nel 2006 anche se l’impianto era gestito dal 1995»

oppure «l’intervento per l’elet- trofiltro dell’agglomerato, spac- ciato per risolutorio e dichiara- to realizzato nel 2004» secondo Arpa nel 2007 il reparto Agglo- merato continuava a emettere diossina». Insomma per l’accu- sa gli ammodernamenti raccon- tati in aula da alcuni imputati erano inesistenti o inefficaci.

Buccoliero ha evidenziato co- me Luigi Capogrosso, ex diret- tore dello stabilimento, avesse affermato che quegli interventi avevano «consentito a Ilva di ri- spettare i limiti della legge re- gionale 44 del 2008», quella che imponeva i limiti per le emissio- ni di diossina, a cui proprio Ilva si era strenuamente opposta minacciando in quegli anni ad- dirittura «la chiusura dell’im- pianto se la legge fosse entrata in vigore». L’elenco, di interven- ti è stato snocciolato per ore e si è concluso con i nastri traspor- tatori che da tempo dovevano essere coperti per evitare la di- spersione delle polveri: «Capo- grosso ci ha detto nel 2011 era tutto a posto - ha detto Buccolie- ro – mentre ancora oggi la co- pertura è in corso. Capogrosso evidentemente parlava di un al- tro impianto».

Il processo riprenderà lunedì e fino all’11 la parola sarà anco- ra affidata all’accusa. Poi toc- cherà alle parti civili e infine ini- zierà le discussioni delle difese.

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Al processo “Ambiente svenduto”

continua la requisitoria dei pm

Nella foto a sinistra il banco dei pubblici ministeri al processo

“Ambiente svenduto”foto studio Renato Ingenito

«Ilva, con gli atti d’intesa

una presa in giro colossale»

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L’intervento dei magistrati si chiuderà

giovedì prossimo con le richieste

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Giovedì 4 Febbraio 2021 Anno XXIX n. 22 | € 0,80

redazione@tarantobuonasera.it www.tarantobuonasera.it

Ambiente svenduto, terza udienza

consecutiva dedicata alla requisitoria

del pubblico ministero Mariano

Buccoliero.

Nelle sue parole la condanna per gli atti di intesa che non avrebbero

tutelato ambiente e salute

PAGINA 3

IL PROCESSO

Il Pm: «Così la città fu svenduta ai Riva»

PAGINA 5

COVID, ALTRO PICCO

Nuovo boom di contagi: 297 nel bollettino di ieri I decessi sono otto

PAGINA 4

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Giovedì 4 Febbraio 2021

PRIMO PIANO 3

Grafica: SPARTA soc. coop.

di Annalisa Latartara

TARANTO – “Gli impegni assun- ti col primo atto d’intesa del 1997 riguardano gli stessi interventi di ambientalizzazione contenuti nell’Aia 2011. E’ la conferma evi- dente della negligenza nella ge- stione e nella manutenzione degli impianti. Sì, certo, qualche opera i Riva l’hanno fatta ma era di ma- quillage, di facciata, quando han- no capito che c’era un’inchiesta in corso. In realtà tutti gli interventi effettuati avevano l’obiettivo di migliorare le performance pro- duttive degli impianti non quelle ambientali. L’esempio più evidente è quello della copertura dei parchi che avrebbe evitato lo spolverio dei minerali sul quartiere Tam- buri; non è stata effettuata perché non era necessaria per la produ- zione ma solo per l’ambiente”. Il pm Mariano Buccoliero, nella sua requisitoria, proseguita anche ieri, nella terza giornata consecutiva davanti alla Corte d’Assise, ha fat- to ancora leva sugli atti d’intesa, anche ieri usando parole pesanti,

“fumo negli occhi serviti per ven- dere la città ai Riva“.

Il disastro ambientale contesta- to all’Ilva dei Riva si evince da quanto scritto nelle relazioni Arpa anche antecedenti al periodo delle indagini e in quelle dell’ingegne- re Barbara Valenzano e degli altri custodi dello stabilimento e dell’I- spettorato del Lavoro.

“Polveri sottili come borotalco si sollevavano ad ogni passo”. La

“Con gli atti d’intesa città venduta ai Riva”

LA REQUISITORIA. Discussione fiume del pm

descrizione dell’Ispettorato del Lavoro della situazione all’interno dello stabilimento a febbraio del 2010 è stata letta in aula dal pub- blico ministero.

La relazione è stata redatta dall’i- spettore Fernando Severini (testi- mone in dibattimento) inviato in Ilva durante l’ispezione disposta dallo stesso pm Buccoliero dopo la prima relazione del professor Lorenzo Liberti, ora imputato ma all’epoca consulente della Procu- ra.

L’ispezione, secondo il pm, non sarebbe stata effettuata in maniera rigorosa. Mentre Liberti, sostiene il magistrato, nella prima relazio- ne traccia un quadro che ritraeva fedelmente la situazione delle emissioni diffuse “per poi fare una giravolta nella relazione integrati- va”. L’ex rettore del Politecnico è finito sotto processo con l’accusa di aver ammorbidito la sua relazio- ne per renderla meno sfavorevole

ai Riva e ai vertici del Siderurgico del 2010.

Il pm ha contestato la “dispersio- ne incontrollata di polveri” degli elettrofiltri di captazione dell’area agglomerato e del camino E 312.

“I filtri si bloccavano perché erano pieni di polveri che poi finivano nei polmoni dei lavoratori”. Inol- tre ha sollevato dubbi sullo smal- timento di queste polveri raccolte in sacchi che prendevano una de- stinazione ancora ignota, sempre secondo l’accusa: “I sacchi si rom- pevano mentre venivano caricati sui camion che non su sa ancora dove venivano trasportati”. Sullo smaltimento, nel processo c’è un video di Fabio Matacchiera pro- dotto dalla pubblica accusa.

Non solo polveri ma anche dios- sina, benzopirene e altre sostanze pericolose, ha ribadito il magi- strato. Gli altri dati allarmanti sui quali il magistrato ha richiamato l’attenzione riguardano anche la

L’accusa: emissioni incontrollate e su Taranto, in 17 anni, più diossina che a Seveso

diossina: “Nel periodo 1995-2012 – ha sottolineato Buccoliero - l’Il- va ha riversato sulla città di Taran- to un quantitativo di diossina mag- giore di quello sprigionato durante l’incidente a Seveso, nel 1975”. Le cause? Concause, secondo l’accu- sa, poiché “gli impianti acquista- ti dall’Iri erano vecchi” ma c’era

“negligenza nella gestione” e pro- prietà e dirigenti erano “perfetta- mente consapevoli che gli impian- ti inquinavano con conseguenze devastanti per l’ambiente”. Quin- di, è la tesi accusatoria, andavano fermati: “Questo è quello che un imprenditore illuminato avrebbe dovuto fare”. Perchè le “emissioni oltre i limiti di legge imponevano, fra l’altro, “il totale rifacimento e lo spegnimento” degli altiforni 1 e 5”.

Il pm ha puntato il dito anche con- tro le cokerie che “con le emissio- ni di benzopirene devastavano l’a- ria del quartiere Tamburi”.

Secondo il pm se fossero stati ef- fettuati tutti gli interventi indica- ti da testimoni e consulenti della difesa “i custodi avrebbero dovuto trovare uno stabilimento model- lo invece hanno trovato impianti come cokerie e altiforni in condi- zioni che richiedevano lo spegni- mento”. Evidentemente, è stata la suaconclusione, gli interventi era- no “farlocchi“.

Nel corso del dibattimento, i di- fensori dei Riva e del direttore del- lo stabilimento Luigi Capogrosso hanno prodotto documentazione tecnica e contabile, sostenendo che gli interventi di ambientaliz- zazione sono stati regolarmente effettuati. Tesi confermata da al- cuni consulenti ascoltati in aula, che è stata respinta dal pubblico ministero: “Bilanci e memorie sono un libro dei sogni diventato libro degli incubi delle famiglie dei lavoratori che non ci sono più”.

Il pm Buccoliero, al contrario di quanto stabilito dal calendario, non ha terminato ieri la sua di- scussione. Quindi continuerà nella giornata di lunedì. Ha chiesto due udienze ma il presidente Stefania D’Errico gliene ha concessa una.

e, di conseguenza, slitteranno le discussioni dei suoi colleghi Remo Epifani (inizialmente prevista lunedi), Giovanna Cannarile (in servizio alla Dda di Lecce che ha conservato l’applicazione al pro- cedimento) e Raffaele Graziano.

Sotto accusa e in attesa del verdet- to ci sono 47 imputati, di cui 44 persone fisiche e tre società.

L’ingresso di Mariscuola in cui si svolge da tre giorni il processo Ambiente Svenduto. Nell’altra foto i pm Buccoliero e Cannarile nell’aula magna

ARCELORMITTAL

Ripartita

la Batteria 9

ferma dal 2013

TARANTO - È stato sfornato l’altro ieri il primo coke dalla Batteria 9 del Siderurgico. L’impianto, fermo da marzo del 2013, “è stato oggetto di una completa am- bientalizzazione, secondo quanto previsto nella pre- scrizione Aia del Dpcm del settembre 2017”.

In una nota, ArcelorMittal Italia spiega i dettagli dell’intervento: “Le innovazioni tecnologiche riguar- dano l’installazione e la messa in servizio del sistema SoPreCo, per il controllo della pressione di ogni sin- golo forno della Batteria; del filtro al camino dei gas combusti della Batteria; della nuova transfer-car per l’abbattimento delle polveri durante lo sfornamento del Coke e la nuova doccia 5 di spegnimento”.

Tutti gli interventi sono stati “verificati dall’ente di controllo Ispra. Nei prossimi mesi, gli stessi adegua- menti, evidenzia ancora la nota dell’azienda, “saranno operativi anche nelle restanti Batterie 7, 8 e 12”.

Come riferito ieri, lunedì, con la prima colata, è stato riavviato l’Altoforno 2 dopo lo stop del marzo dello scorso anno per consentire i lavori di adeguamento alle prescrizioni del Tribunale di Taranto. Lo stabili- mento è tornato in produzione con tre altiforni (Afo 1, Afo 2, Afo 4) e le due acciaierie.

Sfornato il primo coke dopo i lavori di ambientalizzazione

per ridurre

polveri e gas

(13)

Giovedì 4 Febbraio 2021

4 ATTUALIT À

L’EMERGENZA SANITARIA

Cronaca

TARANTO - Resta allarmante la situazione relativa ai contagi da Coronavirus a Taranto e provincia. Ieri, mercoledì 3 febbraio 2021 in Puglia, sono stati registrati 10.793 test per l’infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.044 casi positivi: 352 in provincia di Bari, 104 in provincia di Brin- disi, 80 nella provincia Bat, 123 in provincia di Foggia, 83 in provincia di Lecce, 297 in provincia di Taranto, 1 residente fuori regio- ne, 4 casi di provincia di residenza non nota.

Taranto è la seconda provincia più colpita.

Secondo i dati della Asl, ieri negli ospedali della nostra provincia si sono verificati otto decessi. Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 1.336.292 test. 70.194 sono i pazien- ti guariti. 51.715 sono i casi attualmente posi- tivi. Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 125.209, così suddivisi: 47.618 nella Pro- vincia di Bari; 13.825 nella Provincia di Bat;

9.038 nella Provincia di Brindisi; 26.326 nella Provincia di Foggia; 10.575 nella Provincia di Lecce; 17.123 nella Provincia di Taranto;

586 attribuiti a residenti fuori regione; 118 provincia di residenza non nota. Da febbraio 2020 al 31 gennaio 2021 i casi di Covid in provincia di Taranto sono 16.719: 281 nel- la prima fase (febbraio 2020-luglio 2020), 16.438 nella seconda fase, da agosto 2020 ad oggi. I decessi sono 381: 34 nella prima fase, 357 nella seconda.

Gli attualmente positivi sono 10.338, dato aggiornato al 31 gennaio. Tra i comuni il più colpito è Taranto con 6.649 casi, seguito da Massafra con 1.054 casi e Martina Fran- ca con 1.009 casi di positività al Sars-Cov-2 da febbraio 2020. È quanto si legge nel Rap- porto Covid-19 diffuso dalla Asl di Taranto, a cura di Sante Minerba, Antonia Mincuzzi, Simona Leogrande in collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione della stessa Asl. Da febbraio 2020 al 31 gennaio 2021 i casi di infezione da Coronavirus in Puglia sono 122.907.

Nella provincia ionica la maggior parte dei pazienti risulta asintomatica (55.6%) o pau- cisintomatica (32.9%); il 9.7% con sintomi lievi, 1.3% sintomi severi, 0.2% critici. Un dato sostanzialmente in linea con quello re- gionale. La Struttura Complessa di Statisti- ca ed Epidemiologia della Asl di Taranto, che si occupa di attività di studio, ricerca e sorveglianza epidemiologica, ha elaborato un rapporto statistico sui casi di Covid-19 registrati in provincia di Taranto al 31 gen- naio 2021, sulla base dei dati dell’Istituto Superiore di Sanità, della Protezione Civile e del Bollettino Epidemiologico della Re- gione Puglia.

Vaccini: restano poche dosi a disposizione della Puglia: secondo l’ultimo report del ministero della Salute sono state sommi- nistrate 117.628 dosi su 124.535 disponi- bili allo stato attuale, quindi sono meno di 7mila le dosi conservate nelle farmacie hub regionali. Connessa alla possibilità di diffu- sione del virus è la tematica della scuola: da registrare una nota dei consiglieri regionali del Gruppo di Forza Italia Stefano Lacate- na, Giandiego Gatta e Paride Mazzotta, a margine delle audizioni da loro richieste in VI Commissione. “Chiarezza sui dati delle frequenze scolastiche, necessità di una pro- grammazione a lungo termine e una Giunta regionale che si assuma la responsabilità di decidere sul destino imminente dei nostri studenti: in VI Commissione si è tenuta la corposa lista di audizioni che il Gruppo di Forza Italia ha richiesto sulla scuola. Un momento di confronto con tutti gli attori del mondo scolastico per fare chiarezza:

siamo l’unica Regione che ha un’ordinanza che invita a limitare la frequenza scolastica, andando contro anche a quanto stabilito dal governo nazionale. Se Emiliano non vuole ascoltare noi, ascolti almeno il grido d’al- larme lanciato oggi dai sindacati e smetta di irrorare di confusione un terreno così importante per il futuro dei nostri giovani.

La normativa nazionale ha stabilito l’ob- bligo del ritorno a scuola, ma l’ordinanza di Emiliano ha dato facoltà di scelta agli studenti e alle famiglie. Il punto, allora, è questo: se nelle aule c’è il rischio di con- tagio e la Giunta regionale ne è convinta, allora non dovrebbe dare libertà di sceglie- re se frequentare in presenza o meno, ma dovrebbe semplicemente chiudere le scuole.

Dovrebbe, in altri termini, assumersi la re- sponsabilità di decidere, compito affidatole dai cittadini con le elezioni. Se si lascia, invece, possibilità di scelta alle famiglie, si- gnifica che non si ritiene pericoloso seguire le lezioni in classe. Inoltre, tutti gli auditi

Contagi, nuovo boom E ci sono altri otto morti

convocati oggi hanno espresso la necessità di conoscere i dati precisi sulle frequenze scolastiche perché le ordinanze emanate dal presidente della Giunta fanno riferimento a tali numeri che, però, nessuno conosce.

E in ultimo, ma come prima cosa: non è pos- sibile continuare ad emanare provvedimen- ti che stravolgono la situazione senza alcun preavviso, da un giorno all’altro, impeden- do ai dirigenti di organizzare degnamente il percorso scolastico dei nostri ragazzi.

In sostanza, oggi abbiamo cristallizzato i

punti cardine e critici della situazione, ma sentiamo di sintetizzarli con un appello preciso al presidente Emiliano: basta con- fusione. Emiliano inizi ad esercitare il suo compito e i suoi poteri decisionali con chia- rezza, assumendosi la responsabilità delle scelte, e dando un orizzonte temporale di certezza più ampio affinché la qualità della didattica possa essere all’altezza del compi- to affidato alla scuola. Continuare a gestire la situazione ad occhi bendati, per tentati- vi, significa compromettere un intero anno

scolastico e questo sarebbe un atto grave e un fardello politicamente pesantissimo da portare”. “Oggi abbiamo ascoltato il grido di dolore del mondo della scuola davanti al quale non possiamo restare indifferenti.

L’amministrazione regionale sta sottovalu- tando la portata del danno culturale e so- ciale che la possibilità della non frequenza sta causando. Ci uniamo alla richiesta di tutti i Sindacati di pubblicare i dati di fre- quenza scolastica che le scuole inviano alla Regione, richiesta che il Presidente della Commissione Metallo si è impegnato a for- malizzare. Non è possibile continuare con ordinanze pubblicate all’ultimo momento e con una durata estremamente ridotta che generano confusione sia tra il personale scolastico che tra le famiglie”. Lo dichiara la consigliera regionale del M5S Antonella Laricchia a margine delle audizioni in VI Commissione. “È necessario - continua La- ricchia - analizzare i dati della frequenza scolastica, calcolare la percentuale di fre- quenza sostenibile e mettere le scuole in condizione di muoversi in autonomia all’in- terno di un perimetro ben determinato. Così come è indispensabile promuovere la vac- cinazione del personale scolastico. Non si può continuare a fare lo scaricabarile sulle famiglie e cercare di far passare la superfi- cialità in un ambito strategico per le future generazioni come libertà di scelta”. Intanto, è stato presentato nell’aula consiliare del Palazzo del Consiglio regionale il manuale anti-Covid “Regioni Sicure”, redatto ini- zialmente in lingua italiana ed ora anche in albanese. La genesi del volume è stata illu- strata dalla Presidente del Consiglio regio- nale, Loredana Capone, alla presenza dei Rettori delle Università pugliesi Pierpaolo Limone, Stefano Bronzini, Francesco Cu- pertino e della delegata del rettore dell’u- niversità di Lecce Fabio Pollice, introdotti dal giornalista Franco Giuliano, fondatore dell’Associazione culturale “L’Isola che non c’è”, promotore dell’iniziativa editoria- le. In collegamento video si sono susseguiti gli interventi dell’Ambasciatrice d’Albania in Italia, Anila Bitri, dell’Ambasciatore d’I- talia in Albania, Fabrizio Bucci. Grazie al lavoro di 130 personalità del mondo Acca- demico scientifico delle quattro Università pugliesi, il manuale - un contributo scienti- fico per la ripartenza delle attività produt- tive e professionali rallentate dalla violenza della epidemia che ha investito il mondo a partire dallo scorso marzo - è stato tradot- to in lingua albanese e si avvia ad essere distribuito in quel Paese, mentre in Italia è stato diffuso anche tra gli oltre 63mila iscritti dell’Ordine nazionale dei medici.

Ancora allarmanti i dati in Puglia sul Covid

FONTE BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO REGIONALE DEL 3 FEBBRAIO

FONTE BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO REGIONALE DEL 3 FEBBRAIO

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