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LA TEMPERATURA T. con il TERMOMETRO. basato su PRINCIPIO ZERO DELLA TERMODINAMICA

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(1)

LA TEMPERATURA T

unità di misura pratiche

gradi Celsius o centigradi

°C

gradi Fahrenheit

°F

si misura in in

con il

TERMOMETRO

formule di conversione

T T F

T T

° °

° °

° °

°

° °

°

C F

F c

C F

F F

C

( 32 )100 180

32 180

100

formule di conversione

T T

T T

° K

° C

K c

,

, 273 15

273 15

basato su

PROPRIETÀ TERMOMETRICHE

Proprietà della materia che cambiano regolarmente

con la temperatura

PRINCIPIO ZERO DELLA TERMODINAMICA

Se il corpo A è in equilibrio termico con il corpo B e il corpo B è in equilibrio termico con il corpo C, allora il corpo A e il corpo C sono in equilibrio termico tra loro

unità di misura ufficiale

gradi Kelvin K

EQUILIBRIO TERMICO

Due corpi in contatto termico sono in equilibrio termico

quando hanno la stessa temperatura

(2)

LA TEMPERATURA

1

PROPRIETÀ TERMOMETRICHE della materia

DILATAZIONE TERMICA NEI SOLIDI

ΔS ⴝ σ S0 ΔT

dilatazione superficiale

σ

coefficiente di dilatazione superficiale

DV ⴝ α V0 DT

dilatazione volumica

α

coefficiente di dilatazione volumica

Δᐍ ⴝ λᐍ0ΔT

dilatazione lineare

λ

coefficiente di dilatazione lineare

unità di misura

K–1

σ == 2 λ

α == 3 λ relazioni approssimative

DILATAZIONE TERMICA NEI LIQUIDI

DV ⴝ α V0 DT

dilatazione volumica

unità di misura

K–1

αsolidi ⬍ αliquidi

α

coefficiente di dilatazione volumica

EQUAZIONE DI STATO

DEI GAS PERFETTI pVT ⴝcostante

un gas che si comporta secondo la legge di Boyle e la prima e la seconda legge di Gay-Lussac

è detto gas perfetto

LEGGI DEI GAS

PRIMA LEGGE DI GAY-LUSSAC

V

T ⴝcostante se p ⴝ costante

SECONDA LEGGE DI GAY-LUSSAC

LEGGE DI BOYLE pV ⴝ costante se T ⴝ costante trasformazioni isoterme

trasformazioni isobare

p

T ⴝcostante se V ⴝ costante trasformazioni isocore

DV ⴝ α V0 DT α ⴝ 1

273 15

1

, K

per tutti i gas αsolidi ⬍ αliquidi ⬍ αgas

(3)

NON È UNA SOSTANZA MATERIALE FLUIDA

IL CALORE Q

si misura in joule J

è equivalente al LAVORO

DA UN CORPO A TEMPERATURA

MAGGIORE A UN CORPO A TEMPERATURA

MINORE È UNA MODALITÀ DI TRASFERIMENTO

DELL’ENERGIA

pareti isolanti termometro

con il mulinello di Joule si calcola che

così come

una quantità di calore di 4186 J

innalza di 1 K la temperatura di 1 kg di acqua una quantità di lavoro

pari a 4186 J innalza di 1 K la temperatura di 1 kg di acqua

4,186 J sono equivalenti a 1 cal

(4)

IL CALORE

2

LA CAPACITÀ TERMICA C ⴝ mc

IL CALORE SPECIFICO c

di un corpo è equivalente all’energia necessaria a

innalzare di 1 K la temperatura

del corpo

di una sostanza è equivalente all’energia necessaria

a innalzare di 1 K la temperatura di 1 kg

di tale sostanza

si determina con il calorimetro

si misura in J/K si misura in J/kg ⭈ K

quando tra due punti dello spazio c’è una DIFFERENZA DI TEMPERATURA l’energia si trasferisce da un punto all’altro

CONVEZIONE è il meccanismo

di trasporto dell’energia da un punto all’altro

dello spazio con trasporto di materia

per mezzo della

AVVIENE NEI FLUIDI

PROPAGAZIONE DEL CALORE

CONDUZIONE è il meccanismo

di trasporto dell’energia da un punto all’altro

dello spazio senza spostamento di materia

IRRAGGIAMENTO è il meccanismo

di trasporto dell’energia da un punto all’altro dello spazio attraverso

la materia e il vuoto

È PREVALENTE NEI SOLIDI

AVVIENE ANCHE NEL VUOTO

(5)

LA MATERIA È FATTA DI PICCOLE PARTICELLE

che

SI MUOVONO CONTINUAMENTE INTERAGISCONO FRA LORO

tendono ad allontanarsi si attraggono reciprocamente

AGITAZIONE TERMICA COESIONE

definiscono gli

in base alle interazioni

e alla disposizione delle particelle nello spazio

STATI DI AGGREGAZIONE

SOLIDI

hanno volume e forma definiti

le particelle microscopiche occupano posizioni

ben definite

LIQUIDI

hanno volume definito, ma la forma dipende dal recipiente che li contiene

le particelle microscopiche possono muoversi le une rispetto alle altre pur rimanendo vicine tra loro

AERIFORMI

non hanno né volume né forma definiti, ma tendono

a occupare tutto lo spazio a disposizione

le particelle microscopiche si muovono liberamente

(6)

I PASSAGGI DI STATO

3

È UNA NETTA TRANSIZIONE FRA UNO STATO DI AGGREGAZIONE DELLA MATERIA E UN ALTRO

si misura in J/kg UN PASSAGGIO DI STATO

sublimazione brinament

λs o fusione

solidificazione λf

condensazione vaporizzazione

λv LIQUIDO

AERIFORME

SOLIDO

evaporazione ⴙ ebollizione

AVVIENE A UNA TEMPERATURA FISSATA CHE DIPENDE DALLA PRESSIONE ESTERNA AVVIENE A QUALSIASI TEMPERATURA

⌬E ⴝ ⴞλm IL CALORE LATENTE ⴞλ

per ogni passaggio di stato è equivalente alla quantità di energia necessaria a 1 kg di sostanza

per compiere la transizione a temperatura costante il DIAGRAMMA DI STATO di una sostanza è un grafico

in cui sono riportati i valori di pressione e temperatura per i quali

avvengono i passaggi di stato puntocritico

acqua p

T punto

triplo solido liquido

aeriforme

punto triplo: valori di pressione e temperatura per i quali c’è equilibrio dinamico tra gli stati solido-liquido-aeriforme punto critico: valori di pressione e temperatura

che delimitano l’esistenza dello stato liquido

(7)

IL MODELLO MICROSCOPICO IDEALE RIPRODUCE MOLTI FENOMENI MACROSCOPICI REALI SE IL GAS È MOLTO RAREFATTO

IPOTESI sulle particelle

sono molto numerose

CONDIZIONI l’ordine di grandezza

del numero di particelle in un volume macroscopico

è circa 1023

IN UNA MOLE DI SOSTANZA CI SONO

6,022 ⴛ 1023 PARTICELLE DI QUELLA SOSTANZA

compiono urti elastici

sono conservate l’energia e la quantità di moto

NAⴝ 6,022 ⴛ 1023 NUMERO DI AVOGADRO

fra un urto e l’altro si muovono di moto

rettilineo uniforme

si possono trascurare le interazioni

a distanza

non ci sono direzioni privilegiate

le particelle si muovono in modo casuale MODELLO MICROSCOPICO

PER IL GAS PERFETTO

basato sull’ipotesi atomica e molecolare della materia

(8)

LA TEORIA CINETICA DEI GAS

4

PROPRIETÀ MACROSCOPICHE

DESCRITTE ATTRAVERSO IL MODELLO MICROSCOPICO

la temperatura T di un gas è una misura di quanto velocemente si muovono le particelle

TEMPERATURA

VELOCITÀ QUADRATICA MEDIA

v N vx vy vz

i N

qm = 1

=1

(

i2 + i2 + i2

)

è la radice quadrata del valor medio dei moduli

quadrati delle velocità delle singole particelle la pressione p

esercitata da un gas sulle pareti del recipiente è

dovuta agli urti delle particelle sulle pareti stesse

PRESSIONE

TEMPERATURA Ec= 3k TB

2

la temperatura assoluta di un gas perfetto

è direttamente proporzionale all’energia cinetica media

delle particelle

PRESSIONE

E V

N p

c =3 2

pⴝ 1 v 3

ρ qm2

T = k1 mv 3

2 B

qm

ENERGIA CINETICA MEDIA Ec = 1mvqm

2

2

kBⴝ 1,38 ⴛ 10–23 J/K COSTANTE DI BOLTZMANN

(9)

EQUILIBRIO TERMICO EQUILIBRIO MECCANICO EQUILIBRIO CHIMICO

APERTO:

scambia energia e materia con l’ambiente

LA SUA ENERGIA INTERNA VARIA SE UN SISTEMA TERMODINAMICO

SCAMBIA ENERGIA CON L’AMBIENTE

CHIUSO:

scambia energia con l’ambiente

ΔU ⴝ Q ⴚ L

PRIMO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA:

LA VARIAZIONE DI ENERGIA INTERNA DI UN SISTEMA È PARI

ALL’ENERGIA SCAMBIATA CON L’AMBIENTE IN FORMA

DI CALORE O DI LAVORO ISOLATO:

non scambia né energia né materia con l’ambiente

LA SUA ENERGIA INTERNA È COSTANTE

SE UN SISTEMA TERMODINAMICO NON SCAMBIA ENERGIA

CON L’AMBIENTE

I VALORI DI PRESSIONE, VOLUME, TEMPERATURA E NUMERO DI MOLI SONO COSTANTI E UGUALI PER OGNI PUNTO DEL SISTEMA SE UN SISTEMA È IN EQUILIBRIO

TERMODINAMICO

definiscono è definito da un insieme

di valori delle

p, V, T

VARIABILI DI STATO

LO STATO TERMODINAMICO

p

V 0

stato

è rappresentato da un punto sul piano p-V

(10)

IL PRIMO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

5

una FUNZIONE DI STATO è una grandezza fisica che dipende solo dalle variabili di stato

avviene una

DA UNO STATO

DI EQUILIBRIO TERMODINAMICO A

A UNO STATO

DI EQUILIBRIO TERMODINAMICO B

TRASFORMAZIONE TERMODINAMICA

IDEALE

è una successione di infiniti stati di equilibrio

p

V 0

A

B

è rappresentata da una curva sul piano

p-V

QUASI-STATICA è una successione di un numero elevato

di stati di equilibrio

REALE

è approssimata con una trasformazione ideale

se è quasi-statica

p

V 0

A

B

non si può

rappresentare sul piano p-V

L’ENERGIA INTERNA di un gas perfetto è una FUNZIONE DI STATO

U nRT pV U

=3 2

2

=3

IL LAVORO TERMODINAMICO non è

una funzione di stato

è equivalente all’area sottesa

alla curva che rappresenta la trasformazione

sul piano p-V

p

V 0

A

B

L

(11)

opera fra due diverse temperature T2 ⬎ T1

CALORE Q2

secondo Kelvin

è impossibile realizzare una trasformazione termodinamica il cui unico risultato sia quello di assorbire una quantità di calore

da una sola sorgente termica e convertirlo integralmente in lavoro

UNA MACCHINA TERMICA converte

LAVORO L + CALORE Q1

Q2 ⴝ L ⴙ Q1

in

IL RENDIMENTO ␩ DI UNA MACCHINA TERMICA

non è mai superiore al rendimento di una macchina termica ideale che operi fra le stesse temperature

T1 e T2

MACCHINA IDEALE DI CARNOT:

compie cicli reversibili di Carnot

È DEFINITO COME η = L

Q2

RAPPORTO FRA LAVORO E CALORE ASSORBITO

η = −1 1

2

Q Q

p

0 D A

B

C V T1

T2

η η≤ rev= −1 1

2

T T

secondo Clausius

è impossibile realizzare una trasformazione termodinamica il cui unico risultato sia quello di trasferire una quantità di calore

da un corpo a temperatura minore a un corpo a temperatura maggiore

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

sono equivalenti

T1 T2

L

Q1

Q2 M

T1 L

T2

Q2 M M M

2 2 M M

(12)

IL SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

6

cioè

L’ENTROPIA S

si misura in J/K di un sistema isolato

è sempre non decrescente

ΔS ⱖ 0

è una funzione di stato

ΔS S S Q

i T

i i r

= − = ⎛

⎝⎜⎜ ⎞

⎠⎟⎟

( )B ( )A

A B

la variazione di entropia dipende solo dagli stati iniziale A e finale B

della trasformazione

ASIMMETRIA della natura rispetto all’inversione del tempo

L’ENTROPIA DELL’UNIVERSO È SEMPRE CRESCENTE

L’ENERGIA DELL’UNIVERSO

SI CONSERVA E SI DISPERDE

INTERPRETAZIONE MICROSCOPICA

ai quali corrispondono MICROSTATI PIÙ NUMEROSI

L’ENTROPIA DI UNO STATO A

DIPENDE DAL NUMERO DI MICROSTATI W(A) CHE LO CARATTERIZZANO

kBⴝ 1,38 × 10–23 costante di Boltzmann S(A) ⴝ kB⭈ ln W(A)

Un sistema evolve sempre verso stati termodinamici più probabili

(13)

UN’ONDA È VARIAZIONE

DI UNA GRANDEZZA FISICA RISPETTO A UNA SITUAZIONE

DI EQUILIBRIO

CHE SI PROPAGA UNA PERTURBAZIONE

DA UNA SORGENTE A UN RIVELATORE

v perturbazione

velocità

ONDE TRASVERSALI

LA PERTURBAZIONE È PERPENDICOLARE

ALLA DIREZIONE DI PROPAGAZIONE

perturbazione

propagazione

ONDE LONGITUDINALI

LA PERTURBAZIONE È PARALLELA ALLA DIREZIONE DI PROPAGAZIONE

perturbazione

propagazione

se due o più onde incidono nello stesso istante in un punto dello spazio,

le perturbazioni relative si sommano

algebricamente

possiamo scomporre un’onda complicata nella somma di onde più semplici che, sovrapposte, riproducono l’onda di partenza

le ampiezze si sommano l’una all’altra

le ampiezze si sottraggono l’una all’altra

PRINCIPIO DI SOVRAPPOSIZIONE

(14)

LE ONDE

7

ONDE PERIODICHE LE CARATTERISTICHE SI RIPETONO NELLO SPAZIO A INTERVALLI

DI TEMPO COSTANTI

perturbazione

0

periodo

ampiezza

tempo

GRANDEZZA DEFINIZIONE UNITÀ DI MISURA

periodo T è l’intervallo di tempo più piccolo dopo il quale la perturbazione si ripete

s

frequenza ν è il numero di oscillazioni complete in un secondo

ν 1 T

Hz ⴝ s–1

lunghezza d’onda λ è la distanza percorsa dall’onda in un periodo con velocità v

λ ⴝ vT

m

COMPORTAMENTI CARATTERISTICI DELLE ONDE

INTERFERENZA

COSTRUTTIVA: onde in fase:

le ampiezze si sommano

DISTRUTTIVA: onde in opposizione di fase:

le ampiezze si sottraggono

è conseguenza del principio di sovrapposizione

DIFFRAZIONE IN PRESENZA DI UN OSTACOLO L’ONDA NON SI PROPAGA IN LINEA RETTA MA RAGGIUNGE ZONE ALTRIMENTI IN OMBRA

la PERTURBAZIONE oscilla nel tempo senza propagarsi nello spazio ONDE STAZIONARIE

derivano dall’interferenza di un’onda progressiva e dell’onda regressiva riflessa

(15)

NEL VUOTO

LE EQUAZIONI DI MAXWELL DECRIVONO IL CAMPO ELETTROMAGNETICO

LE CARICHE ELETTRICHE SONO LE SORGENTI DEL CAMPO ELETTRICO

Φ( )I B ⴝ0

1

le linee di forza del campo elettrico

sono aperte e hanno origine nelle

cariche elettriche Φ( )I

EQ ε0 Teorema di Gauss

UN CAMPO MAGNETICO VARIABILE GENERA UN CAMPO ELETTRICO INDOTTO NON CONSERVATIVO 2

B B

E

冷B冷 aumenta

E

冷B冷 diminuisce

le linee di forza del campo elettrico

indotto formano linee chiuse intorno al campo

magnetico

C E B

( ) ( )t ⴝ⫺ ΔΦ

Δ Legge di Faraday- Neumann-

Lenz

NON ESISTONO MONOPOLI MAGNETICI ISOLATI

3 N S

le linee di forza del campo magnetico sono

linee chiuse Φ( )I

B ⴝ0 Teorema di Gauss per il campo

magnetico

UN CAMPO ELETTRICO VARIABILE GENERA UN CAMPO MAGNETICO 4

E

E

B

冷E冷 aumenta

B

冷E冷 diminuisce

le linee di forza del campo magnetico indotto formano

linee chiuse intorno al campo

elettrico

C B i E

( )I ( )tI ⴝμ0⎛ +ε

⎝⎜⎜ ⎞

⎠⎟⎟

ΔΦ Δ Legge di Ampère-

Maxwell

(16)

LE ONDE ELETTROMAGNETICHE

8

LA LUCE È UN’ONDA ELETTROMAGNETICA

vⴝ ⴝc 1 ⴝ

3 00 10

0 0

8

ε μ , × m/s

LE ONDE ELETTROMAGNETICHE

si propagano

a VELOCITÀ COSTANTE v ⴝ 1

0 0

ε μ

onde radio microonde infrarossi luce visibile ultravioletti raggi X raggi γ

c = λν

è l’insieme di tutte le possibili frequenze o lunghezze d’onda delle onde elettromagnetiche

LO SPETTRO ELETTROMAGNETIC0

aumenta la frequenza ν

aumenta

la lunghezza d’onda λ sono ONDE TRASVERSALI

campo elettrico e campo magnetico sono perpendicolari fra loro

B

E

k 0

direzione di propagazione

sono generate da CARICHE ELETTRICHE

OSCILLANTI

(17)

LA LUCE

SPETTRO VISIBILE

è l’insieme delle lunghezze d’onda λ delle onde elettromagnetiche comprese fra 380 nm e 760 nm È UN’ONDA ELETTROMAGNETICA

VISIBILE

c  λν

si propaga nel vuoto con velocità c  3,00  108 m/s

a ogni colore corrisponde un intervallo di lunghezze d’onda

dello spettro visibile

VISIONE DEI CORPI

sono sorgenti di luce LUMINOSI

emettono luce che viene percepita direttamente

dai nostri occhi

CORPI TRASPARENTI lasciano passare

tutta la luce che li attraversa ILLUMINATI

diffondono la luce proveniente

da un corpo luminoso, che viene poi percepita dai nostri occhi

generano un’ombra, cioè un’area non illuminata

in posizione opposta rispetto

alla sorgente CORPI OPACHI

assorbono tutta la luce che li investe

(18)

LA LUCE

9

COMPORTAMENTO ONDULATORIO DELLA LUCE

2

1

Condizioni

ZONE SCURE ᐉ ᐉ2 1 2 1

− =( n+ )2λ ZONE CHIARE

2  ᐍ1  nλ

FIGURA DI INTERFERENZA è una conseguenza

del principio di sovrapposizione

ESPERIMENTO DI YOUNG

con due fenditure investite da un’onda luminosa di lunghezza d’onda λ

INTERFERENZA

in presenza di un ostacolo

la luce non si propaga

in linea retta

nell’attraversare una stretta fenditura la luce invece di propagarsi si espande

illuminando una zona più ampia DIFFRAZIONE

MASSIMO LUMINOSO CENTRALE

è tanto più ampio quanto più è stretta la fenditura

(19)

LEGGE DI WIEN

LEGGE DI RAYLEIGH-JEANS PROBLEMA DELLA FISICA

CLASSICA

soluzioni proposte

PROBLEMA DEL CORPO NERO

è un corpo che assorbe tutte le frequenze della radiazione incidente

legge di Planck legge di Rayleigh-Jeans

legge di Wien intensità

della radiazione

lunghezza d’onda 0

CLASSICHE

RIPRODUCE MOLTO BENE IL COMPORTAMENTO SPERIMENTALE

è basata sul

LEGGE DI PLANCK NON CLASSICHE

PROBABILITÀ QUANTIZZAZIONE l’energia

è distribuita statisticamente tra gli oscillatori

l’energia degli oscillatori varia per multipli

interi di hν

cavità con oscillatori hertziani con ENERGIA QUANTIZZATA

εn nhν

h  6,626 × 10–34 J⭈s QUANTI DI ENERGIA

QUANTIZZAZIONE DELLA RADIAZIONE ELETTROMAGNETICA

L’EMISSIONE DI ELETTRONI DIPENDE DALLA FREQUENZA DELLA RADIAZIONE INCIDENTE E NON DIPENDE DALLA SUA INTENSITÀ

E  hν l’energia della radiazione elettromgnetica è composta da piccoli quanti indivisibili detti FOTONI

SPIEGA L’EFFETTO FOTOELETTRICO

l’emissione di elettroni da parte di un metallo colpito da radiazione elettromagnetica MODELLO DEL CORPO NERO

+

+

+ +

+

2

444444

1

2

3 4

5

(20)

LA FISICA QUANTISTICA

10

ATOMO SEMICLASSICO ¤ IDROGENO QUANTIZZAZIONE

DELL’ENERGIA

E

n

13 6n

2

, eV il numero quantico principale determina l’energia degli elettroni

QUANTIZZAZIONE

DELL’ORBITA

r

n( ,5 3 10

×

11m)n2 il numero quantico principale determina l’orbita permessa QUANTIZZAZIONE

DEL MOMENTO ANGOLARE

L

nnh

il momento angolare

di un elettrone può avere solo valori discreti

si spiegano gli spettri

atomici l’elettrone ruota

intorno al nucleo senza perdere

energia  n ⫽ 1

nucleo n ⫽ 2n ⫽ 3

n ⫽ 4 livelli energetici

CONCETTI IMPORTANTI DELLA FISICA QUANTISTICA

le leggi della fisica quantistica non sono deterministiche la probabilità di osservare una particella

in un punto è proporzionale a 冷ψ冷2 PROBABILITÀ

LA FUNZIONE D’ONDA RAPPRESENTA UN STATO QUANTISTICO DEL SISTEMA FUNZIONE

D’ONDA ψ

a ogni particella con quantità di moto p

è associata una lunghezza d’onda λ h p LUNGHEZZA D’ONDA

DI DE BROGLIE

istante per istante non si può definire con certezza quali siano la posizione e la quantità di moto di una particella

Δ Δxp≥ ? 2 PRINCIPIO DI

INDETERMINAZIONE

il comportamento corpuscolare e quello ondulatorio delle particelle quantistiche si escludono a vicenda PRINCIPIO DI

COMPLEMENTARITÀ

il generico stato quantistico ψ di un sistema è dato istante per istante dalla sovrapposizione

di autostati ψ1, ψ2, ...

ψ=c1ψ1+c2ψ2+...

PRINCIPIO DI SOVRAPPOSIZIONE

(21)

formati da

LA MATERIA È FATTA DI ATOMI

ELETTRONI carica negativa

GLI ELETTRONI interagiscono

fra loro per mezzo della

INTERAZIONE ELETTROMAGNETICA

L’ATOMO

NUCLEO carica positiva

sono

PARTICELLE ELEMENTARI

formato da

non sono divisibili

sono identici l’uno all’altro

PROTONI carica positiva

NEUTRONI neutri

non sono particelle elementari

sono formati da

up down

u d

sono

PARTICELLE ELEMENTARI QUARK

interagiscono fra loro per mezzo della INTERAZIONE FORTE

È LA FUNZIONE D’ONDA DEGLI ELETTRONI ORBITALE

Anumero di massaⴝ Znumero atomico ⴙ Nnumero di neutroni protone

u u d u u u

neutrone u

d u d u u

perché

nucleo

(neutroni ⫹ protoni)

orbitali

(22)

LA MATERIA

11

l’INTERAZIONE DEBOLE è responsabile del decadimento β IL NUCLEO

IL DECADIMENTO RADIOATTIVO

è un processo statistico

VITA MEDIA N t N e

t

( )ⴝ 0 τ

numero dei nuclei non decaduti

numero iniziale di nuclei

l’INTERAZIONE FORTE è responsabile del decadimento α

cambia il numero di protoni nel nucleo DECADIMENTO β

particella beta

Co-60 Ni-60

particella alfa (nucleo di elio)

24He⫹⫹

Th-234 U-238

DECADIMENTO α

l’INTERAZIONE ELETTROMAGNETICA

è responsabile del decadimento γ

non cambia il numero di protoni nel nucleo

raggi gamma particella beta

Co-60 Ni-60

DECADIMENTO γ

OLTRE L’ATOMO

charmc t u top

up

stranges b

bottom downd

neutrinomuon

neutrinotau

e electron neutrino

muon tau

photon

Z0

Z boson W boson gluong

electrone

leptoniquark

tre generazioni della materia (fermioni)

bosoni

W

III II

MODELLO I

STANDARD le particelle

materiali (FERMIONI) interagiscono fra loro scambiandosi

particelle virtuali (BOSONI)

MATERIA ORDINARIA

particelle che si trovano nei raggi cosmici e

negli esperimenti negli acceleratori

di particelle REAZIONI NUCLEARI

FISSIONE: un nucleo pesante cattura un elettrone e si divide in 2 o più nuclei più piccoli

FUSIONE: nuclei leggeri si uniscono formando un nucleo di massa maggiore

energia en e e e ennneeeer

2H

3H 4

He ⫹ energia n ⫹ 14,1 MeV energia

235U 93Rb

140Cs n

n

n

(23)

sono caratterizzate da

LE STELLE

LUMINOSITÀ magnitudine apparente

m m L

= L

⎜⎜

⎟⎟

0

0

2 5, log L ⴝ luminosità

m0 e L0 valori di riferimento

è un ammasso di materia allo stato di si misura in parsec

(pc)

1 pc ⴝ 3,09 ⴛ 1016 m

DISTANZA COLORE

CLASSI SPETTRALI

dipende dalla temperatura

superficiale della stella

PIÙ CALDE

PIÙ FREDDE

UNA STELLA PLASMA

gas ionizzato globalmente neutro,

costituito da atomi, elettroni, ioni è lo stato della

materia abbondante nell’UNIVERSO

NASCE dall’addensamento del mezzo interstellare

SI EVOLVE attraverso reazioni di fusione nucleare, passando per diverse fasi di equilibrio

MUORE

nebulosa planetaria

¤

nana bianca

piccola massa

grande massa supernova

stella di neutroni

buco nero

(24)

L’UNIVERSO

12

si attraggono reciprocamente

e formano

LE STRUTTURE DELL’UNIVERSO SONO DOVUTE ALL’INTERAZIONE GRAVITAZIONALE

gruppi di stelle tenuti insieme dalla reciproca attrazione gravitazionale

SISTEMI STELLARI stelle intorno a cui

orbitano altri piccoli corpi attratti da esse

SISTEMI PLANETARI

STELLE

LA TEORIA DELLA RELATIVITÀ GENERALE

è basata sul

un sistema di riferimento inerziale in un campo gravitazionale uniforme è equivalente a un sistema

di riferimento uniformemente accelerato rispetto al primo, in un campo gravitazionale nullo

PRINCIPIO DI EQUIVALENZA

GALASSIE

è una moderna teoria della gravitazione

la gravità è rappresentata dalla curvatura dello spaziotempo

le masse incurvano lo spaziotempo

L’UNIVERSO NON È UN’ENTITÀ STATICA, IMMUTABILE ED ETERNA, MA È IN CONTINUA TRASFORMAZIONE

15 miliardi di anni fa HA AVUTO ORIGINE

DAL BIG BANG

tempo 0origine del tempo

e dello spazio Big Bang

attualmente l’universo è in fase di espansione

? ellittiche a spirale irregolari

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