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SINTOMI GASTROENTEROLOGIA 2 UNIVERSITÀ DI ROMA LA SAPIENZA CORSO DI INFERMIERISTICA PROF. MANUELA MERLI

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(1)

SINTOMI

GASTROENTEROLOGIA 2

UNIVERSITÀ DI ROMA “LA SAPIENZA”

CORSO DI INFERMIERISTICA

PROF. MANUELA MERLI

(2)
(3)

DOLORE ADDOMINALE

• E’ un sintomo comune ad un gran numero di forme morbose e ne rappresenta il segnale d’allarme

• Il dolore è provocato da:

• Distensione o spasmo di un viscere cavo (recettori algici presenti nella tonaca muscolare liscia)

• Distensione della capsula degli organi parenchimatosi (recettori algici presenti nelle capsule: fegato, milza, reni)

• Trazione o infiammazione del peritoneo (il peritoneo parietale è molto più sensibile di quello viscerale agli stimoli algogeni)

• Infiltrazione o compressione neoplastica di nervi sensitivi

• Ischemia

(4)

DOLORE ADDOMINALE 1. Caratteristiche del dolore

1. Che localizzazione ha il dolore?

2. Il dolore presenta una irradiazione?

3. Quale carattere ha il dolore (acuto o sordo, superficiale o profondo)?

4. Intensita?

5. E’ intermittente (colica) o continuo?

6. Cosa lo allevia?

7. Cosa lo fa peggiorare?

(5)

DOLORE ADDOMINALE

1. Rapporto con ?:

I pasti, le evacuazioni, la posizione

1. Sintomi associati ?:

febbre, nausea, vomito, diarrea, stipsi, anoressia, calo ponderale, dispepsia) ?

2. Fattori nell’ Anamnesi:

pregresse neoplasie del tratto GI, ulcera, Malattie infiammatorie croniche intestinali ?

Familiari con neoplasie del tratto GI, ulcera, MICI?

(6)

DOLORE ADDOMINALE

Localizzazione

(7)

DOLORE ADDOMINALE

Localizzazione

Ipocondrio destro

Ipocondrio sinistro Epigastrio

Mesogastrio

Ipogastrio Fossa iliaca

destra Fossa iliaca

sinistra

Fianco sinistro Fianco

destro

(8)

DOLORE ADDOMINALE

DOLORE PARIETALE SOMATICO

Ben localizzato, asimmetrico, iperestesia cutanea, terebrante, continuo.

• Viene acuito dai movimenti del paziente, dalla tosse e dalla respirazione.

• E ’ costante la contrattura di difesa della muscolatura parietale.

Es. Appendicite acuta :

(9)

DOLORE ADDOMINALE

DOLORE VISCERALE

• Sordo e cupo, viene variamente interpretato (a seconda della causa) come crampiforme, urente, tenebrante, a colpo di pugnale.

• In genere è scarsamente localizzato o avvertito nelle regioni mediane.

Es Occlusione intestinale

(10)

DOLORE ADDOMINALE

• Dolore viscerale

• Il dolore viscerale tende ad essere diffuso, perché l’innervazione della maggior parte degli organi è multisegmentale e scatena spesso riflessi autonomi quali il:

• Vomito;

• Sudorazione;

• Nausea;

• Ipotensione.

(11)

DOLORE ADDOMINALE

• Dolore riferito

• si ha quando il dolore viene percepito lontano dalla sede della lesione. Il dolore riferito è dovuto alla confluenza degli stimoli algogeni sullo stesso neuromero dove affluiscono gli stimoli originati dall’organo interessato e dal dermatomero dove viene riferito il dolore.

Es: il dolore colecistico può essere avvertito alla spalla di destra ed il dolore pancreatico può essere avvertito posteriormente al dorso.

(12)

DOLORE ADDOMINALE

Irradiazione

(13)

DOLORE ADDOMINALE

ORIGINE

(14)

DOLORE ADDOMINALE

Ruolo infermieristico:

• Riconoscimento dei sintomi e delle loro caratteristiche

• Riconoscimento dei segni obiettivi

• Definire la rilevanza, rassicurare il paziente, avvisare il medico

• UN DOLORE ADDOMINALE RICHIEDE SEMPRE L ’INTERPRETAZIONE DELLA CAUSA PRIMA DI INTERVENIRE CON TERAPIA ANTI-DOLORIFICA

(15)

I MOMENTI DELL’ESAME OBIETTIVO DELL’ADDOME

• Ispezione

• Palpazione

• Percussione

• Ascultazione

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LAVORO DI GRUPPO PER LA PROSSIMA VOLTA

• Quale terminologia utilizziamo nell’ esame obiettivo dell’addome

• Cosa possiamo vedere

• Cosa possiamo palpare (+ come si fa)

• Cosa possiamo sentire percuotendo (+ come si fa)

• Cosa possiamo sentire auscultando (+ come si fa)

(17)

DIARREA

La diarrea è un aumento del contenuto di acqua nelle feci che si traduce in un

aumento della fluidità e del peso delle feci stesse (> 200 g /24 h) e della frequenza delle evacuazioni.

LA DIARREA E’ CAUSATA DA UNA AUMENTATA SECREZIONE DI LIQUIDI (DIARREA SECRETIVA e OSMOTICA) E DA UN MANCATO RIASSORBIMENTO DEGLI STESSI DA PARTE DELLE PARETI INTESTINALI (DIARREA INFIAMMATORIA).

(18)

DIARREA: COSA SERVE SAPERE Caratteristiche

1.Da quanto tempo è insorta la diarrea ?

2.Frequenza delle evacuazioni nella giornata 3.Orario delle evacuazioni: notturno?

4.Consistenza, colore, quantità. Presenza di

sangue, muco, pus o materiale indigerito

nelle feci

(19)

DIARREA: COSA SERVE SAPERE

Caratteristiche

1.Cosa peggiora o migliora la diarrea ? 2.C’è stato un calo ponderale ?

3.Il paziente ha assunto recentemente antibiotici?

4.Il paziente ha di recente effettuato viaggi in

paesi stranieri ? (Messico, Sud America,

Africa, e Asia sono paesi con elevato rischio

di diarrea del viaggiatore).

(20)

DIARREA: COSA SERVE SAPERE?

1.Sintomi associati:

1.Febbre

2.Nausea e vomito 3.Dolori addominali

4.Distensione addominale 5.Urgenza dell’evacuazione 6.Tenesmo anale

2.Anamnesi

1.Familiarità per cancro del colon o MICI o celiachia 2.Assunzione di farmaci e/o alcolici

(21)

DIARREA

Inquadramento della diarrea : in base alla durata:

• acuta se dura da meno di 4 settimane

• cronica se dura da più di 4 settimane

(22)

DIARREA

Cause di diarrea acuta

Infezioni o tossinfezioni nel 70 % dei casi

E Coli, salmonelle, sighelle e altri patogeni

Tossine preformate da S aureo

Parassitosi: giardia, ameba…

Negli ospedali: candidosi o clostridium difficile

Cause di diarrea cronica

Colon irritabile nel 70% dei casi

Malattie Infiammatorie Croniche intestinali Malassorbimento

resezione gastrica, deficit di lattasi, celiachia, deficit di Sali biliari, pancreatiti croniche, assunzione cronica di lassativi

Neoplasie del colon o tumori endocrini

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DIARREA

Ruolo dell’infermiere:

Le feci in visione:

formate o diarroiche o liquide

presenza di sangue (rosso vivo o coagulato nerastro, solo sangue o commisto alle feci o intorno alle feci

presenza di muco o pus: colite ulcerosa, coliti infettive, tumori villosi del colon, colon irritabile

Feci nerastre poco formate (melena)

feci acoliche (decolorate): ostruzione biliare

feci untuose, grasse, maleodoranti: steatorrea

IN PRESENZA DI DIARREA CONTROLLARE I PARAMETRI DI IDRATAZIONE DEL PAZIENTE

(24)

STIPSI

1.La stipsi è definita dalla presenza di evacuazioni infrequenti. Le evacuazioni sono riferite difficoltose e richiedono sforzo. Le feci sono in genere disidratate. Il paziente riferisce insoddisfazione all’evacuazione.

2.Sintomi associati: meteorismo, dolori addominali che precedono le evacuazioni

3.Frequente abuso cronico di lassativi che il paziente si autoprescrive

(25)

STIPSI

• Una persona si definisce affetta da stipsi se nell’ultimo anno per almeno 12 settimane, non necessariamente consecutive:

Ha avuto meno di due evacuazioni a settimana o almeno due seguenti disturbi (in assenza di assunzione di lassativi e con una frequenza di almeno un quarto delle evacuazioni)

Sforzo ad evacuare

Feci dure e/o caprine

Sensazione di evacuazione incompleta

Sensazione di blocco / ostruzione retto-anale

Utilizzo di manovre manuali (svuotamento manuale, compressione sulla parete posteriore della vagina)

Meno di tre evacuazioni a settimana

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STIPSI

Cause

Dietetiche: inadeguato apporto di fibre e di acqua

Stile di vita: Repressione dello stimolo

Endocrine: ipotiroidismo, neuropatia diabetica, ipocalcemia

Ostruzione meccanica: neoplasie stenosanti gastrointestinali, infiammazione cronica da diverticolite, ernie, volvolo, megacolon, neoplasie dell ’ ovaio, dell ’ utero, rettocele, Megacolon congenito (Malattia di Hirschsprung's) o secondario, fecalomi.

Farmaci (abuso di lassativi, anticolinergici, oppiacei, anticonvulsivanti)

Neuromuscolari (paralisi, lesioni spinali o sacrali, sclerosi multipla)

Patologie anorettali (emorroidi, ragadi, prolasso della mucosa rettale, cancro, ascessi, fistole)

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