• Non ci sono risultati.

Gianotti-Crosti o malattia reumatica?

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Gianotti-Crosti o malattia reumatica?"

Copied!
2
0
0

Testo completo

(1)

Guiducci C, et al. Medico e Bambino Pagine Elettroniche 2018; 21(9) https://www.medicoebambino.com/?id=PSR1809_10.html

Pagina 1 di 2

MeB – Pagine Elettroniche

Volume XXI

Novembre 2018

numero 9

I POSTER DEGLI SPECIALIZZANDI

GIANOTTI-CROSTI O MALATTIA REUMATICA?

Claudia Guiducci, Alessandra Iacono, Monica Sprocati, Giuseppe Maggiore

Scuola di Specializzazione in Pediatria, Dipartimento di Scienze Mediche - Sezione di Pediatria, Università di Ferrara; AOU Arcispedale Sant’Anna, Ferrara

Indirizzo per corrispondenza: claudia.guiducci2@gmail.com

Max è un bambino di 6 anni, atopico, che giunge in Pronto Soccorso (PS) per eruzione cutanea intermittente da circa un mese, mai pruriginosa. Alla visita appare in buone condizioni generali, presenta un esantema eritema-to-maculo-papuloso acroposto ai glutei e al volto che non sparisce completamente alla digitopressione. Presenta inoltre esiti discromici agli arti inferiori in sede di pre-gressi elementi e noduli eritematosi dolenti alla pianta dei piedi. Il faringe appare lievemente iperemico e la restante obiettività clinica distrettuale nella norma.

La madre ci mostra alcune foto dell’esordio: l’eruzione cutanea era caratterizzata da elementi figurati, serpiginosi, a tratti confluenti che scomparivano alla digitopressione

(Figura 1), per i quali ha eseguito una visita

dermatologi-ca e, nel sospetto di un’ortidermatologi-caria, era stato posto in terapia coticosteroidea per os e antistaminica, quest’ultima anco-ra in atto.

Figura 1. Esordio dell’eruzione.

La madre ci riferisce che il piccolo è sempre stato in buona salute e nega episodi infettivi nelle settimane pre-cedenti.

In PS viene richiesta una consulenza dermatologica che pone il sospetto di sindrome di Gianotti-Crosti e, in con-siderazione del protrarsi della storia clinica, viene consi-gliato il ricovero per ulteriori approfondimenti.

Durante il ricovero le lesioni cutanee hanno mostrato un’evoluzione polimorfa, con viraggio a lesioni crostose degli elementi preesistenti e comparsa di nuovi elementi

agli arti superiori con caratteristiche papulose che nel giro di ore esitavano in lesioni eritematose, mai pruriginose e senza interessamento mucoso. I successivi controlli der-matologici hanno confermato il sospetto di sindrome di Gianotti-Crosti sine causa, infatti le ricerche sierologiche per i principali agenti patogeni causa di eruzioni maculo-papulose sono risultate tutte negative.

Durante la degenza, per la comparsa di febbre in asso-ciazione a flogosi delle alte vie aeree, viene eseguita tera-pia antibiotica con amoxicillina con successivo sfebbra-mento, per cui si decide di dimettere il bambino…

Ma quella mattina, durante il consueto giro visite, il to-race di Max è cambiato!

All’auscultazione si apprezza un soffio olosistolico 2/6 l udibile su tutti i focolai, per cui eseguiamo un elettro-cardiogramma che risulta nella norma e decidiamo di trat-tenerlo in reparto.

Il giorno successivo la visita di Max ci riserva un’altra sorpresa! Al gomito destro compare un nodulo sottocuta-neo non dolente di qualche millimetro (Figura 2).

Figura 2. Nodulo sottocutaneo.

Si riconsidera quindi la situazione clinica e si ipotizza la malattia reumatica, ipotesi supportata dal concomitante riscontro del titolo anti-streptolisinico (TAS) elevato (1207 U/ml).

(2)

Guiducci C, et al. Medico e Bambino Pagine Elettroniche 2018; 21(9) https://www.medicoebambino.com/?id=PSR1809_10.html

Pagina 2 di 2 della valvola polmonare, piccola falda pericardica e

fra-zione di eiefra-zione del ventricolo sinistro conservata. In accordo quindi con i criteri diagnostici di Jones, per la presenza di cardite, di nodulo sottocutaneo (criteri maggiori) e del TAS aumentato si pone diagnosi di ma-lattia reumatica. Il tampone faringeo diretto e colturale eseguiti sono risultati entrambi negativi. È stata pertanto eseguita una dose di benzilpenicillina 600.000 U e iniziata terapia steroidea (prednisone 2 mg/kg), diuretica con idroclorotiazide e terapia con ACE-inibitore alla luce del quadro di cardite severa e segni di congestione polmonare alla radiografia del torace.

Visto il buon compenso emodinamico, dopo qualche giorno il bambino viene dimesso con indicazione al ripo-so, terapia steroidea a dosaggio pieno per 2 settimane, poi a scalare per ulteriori 4 settimane e contestuale inizio di terapia con acido acetilsalicilico a dosaggio antinfiamma-torio (75 mg/kg/die) e profilassi secondaria con benzilpe-nicillina ogni 21 giorni.

Max ha eseguito dei controlli cardiologici che hanno mo-strato un progressivo miglioramento del quadro tale da so-spendere la terapia con diuretico. Al follow-up a 6 mesi

permane una lieve insufficienza aortica e mitralica, in evo-luzione favorevole, pertanto è stata dimezzata la terapia con ACE-inibitore; la durata della profilassi secondaria sarà stabilita in base ai successivi controlli cardiologici.

La storia di Max ci ha insegnato che alle volte la “for-tuna” aiuta i tenaci e che la malattia reumatica ha il nome che si merita (reýma, dal greco scorrimento, flusso)!

Bibliografia di riferimento

• Gewitz MH, Baltimore RS, Tani LY, et al.; American Heart Association Committee on Rheumatic Fever, Endocarditis, and Kawasaki Disease of the Council on Cardiovascular Disease in the Young. Revision of the Jones criteria for the diagnosis of acute rheumatic fever in the era of Doppler echocardiography: a scientific statement from the American Heart Association. Circu-lation 2015;131(20):1806-18.

• Pastore S, Marchetti F, Taddio A, Conte MS, Tubaro M, Ventura A. La malattia reumatica nel 2016. Medico e Bambino 2016;35(7):429-36.

Riferimenti

Documenti correlati

Le sole alterazioni del ritmo cardiaco sicuramente associabili ad una diagnosi di cardite reumatica sono le turbe di conduzione atrio-ventricolare (dal

Certamente, il bambino presentava episodi febbrili da diversi giorni ed è risaputo che la febbre, essendo in grado di determinare una instabilità elettrica del tessuto di

Il fatto che tale banda migrasse alla stessa altezza della banda del Fg ha indotto ad ipotizzare una possibile interferenza delle catene leggere con il Fg; il mancato riscontro

Se si guarda invece agli IDE in entrata la situazione appare diversa: pur giocando anche in questo caso i Paesi avanzati un ruolo di primaria importanza, non va trascurata la

As shown in Figure 4, the deletion of the proximal S1 site affected utrophin promoter activity by over 60 %, while mutations of either S2 or S3 sites affected utrophin

Somministrazione della terapia antimicrobica, antivirale e antifungina nell’adulto e nel bambino in

[Raccomandazioni basate su evidenze di qualità da mo- derata a molto bassa da trial controllati randomizzati e su studi di costo-efficacia con limiti potenzialmente