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Academic year: 2021

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Il progetto

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INSIDEOUT | UN NUOVO SISTEMA DI SPAZI

A partire dagli spunti ricavati dall’analisi dei progetti vincitori, sono stati individuati da un lato i punti di forza di ogni intervento, quegli aspetti che sono stati ritenuti degni di connotazione e che quindi sono stati mantenuti dal nuovo progetto, e dall’altro le criticità, che ancor più dei primi sono servite come stimolo per ripensare completamente l’approccio al progetto.

Il titolo «insideout» deriva dal gesto di capovolgimento del sistema forte-compendio per il quale le attività posizionate all’esterno si raggiungono solo passando dall’interno del forte, la cui piazza d’armi diventa punto cardine di tutta la composizione svolgendo la funzione di una grande hall distrubutiva, snodo da cui si diramano tutti i percorsi che raggiungono i vari punti di interesse.

Solo effettuando questo gesto forte è possibile instaurare una relazione intima tra il forte e le strutture di nuova costruzione che, diventando strettamente dipendenti dal forte, si collegano ad esso ancorandosi ai tre punti più significativi del fronte di fuoco: la casamatta principale e le due mezze-caponiere.

Questo stratagemma inoltre permette di ripensare il forte come un grande contenitore di attrazioni sociali che, nonostante siano rivolte a pubblici ben distinti (il centro anziani e l’asilo servono evidentemente due fasce di età completamente diverse) non vivono in maniera indipendente ma interagiscono tra di loro a livello spaziale.

Partendo da questo presupposto per prima cosa sono state selezionate, tra quelle proposte dal bando, le attività da realizzare in fase di progetto: le sedi per le associazioni di quartiere, l’asilo, il centro anziani, il centro sportivo ed il bar/

Molteplicità di accessi

Il problema

?

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IL PROGETTO | 147

La soluzione

Insideout è il concetto con il quale si trasforma

la piazza d’armi in una grande hall distributiva da cui si accede a tutte

le funzioni

ristorante in primo luogo, in quanto attività obbligatorie. Per ciascuna di esse è stato individuato un macrotema, all’interno del quale ricadessero anche le destinazioni accessorie ritenute interessanti per il programma. Si hanno dunque quattro macrotemi: quello dell’istruzione (relativo all’asilo), quello sportivo, quello sociale, che lega da un lato il centro anziani e dall’altro le sedi delle associazioni, e infine quello storico- culturale, che guardando alla valenza storica del forte Portuense lo eleva dallo stato di museo di se stesso trasformandolo in testimone di queslla parte di storia dimenticata dai romani alla quale appartengono anche gli altri quattordici forti del campo trincerato.

Basandosi sulle disposizione del concorso si sono individuate poi quelle destinazioni d’uso che potevano essere ricavate all’interno del sedime del forte, catalogando anch’esse all’interno dei macrotemi sopra citati. In questo modo ognuna delle strutture principali esterne al forte si espande all’interno di esso per mezzo di attività affini e lo contamina legandovisi imprescindibilmente.

Un altro aspetto chiave del progetto è la scelta di collocare le nuove strutture allo stesso livello del fossato del forte, allo scopo di non ripetere l’errore del passato in cui si è costruito addossando volumi emergenti al forte coprendolo completamente, e liberando completamente la superficie del compendio che potrà essere adibita a grande parco pubblico.

I nuovi spazi sono illuminati da ampi patii, che creano un

vuoto che alleggerisce le massiccie costuzioni dialogando con

esse in maniera intima e andando a creare un sistema del

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tutto simile a quello del forte stesso. Infatti, come il forte si

configura come una serie di ambienti successivi e comunicanti

che si affacciano sulla piazza d’armi centrale, così l’asilo, il

centro sportivo ed il centro anziani seguendo lo stesso principio

accostano i volumi coperti ai vuoti dei patii.

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IL PROGETTO | 149

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Villa Flora

Villa Flora costituisce ad ora il più importante esempio di verde storico del quartiere Portuense, pur attendendo ancora un’opera di recupero e di valorizzazione. L’area è costituita da un casino nobile di gusto eclettico, da alcuni edifici a uso agricolo ispirati all’archeologia industriale e da due pregiate serre in ghisa e vetro concepite in stile neo-medioevale. Il parco è caratterizzato da un lungo viale fiancheggiato da cipressi che costeggiano le pendici della villa, distinte da rigogliosi pini e da altre essenze tipiche della flora romana.

MASTERPLAN E PROGETTO PAESAGGISTICO

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IL PROGETTO | 151

Il progetto per il Parco Ruspoli, ad oggi non ancora compiuto, prevere la realizzazione di una grande area verde attrezzata che collega la terminazione ad est di Via Colonna con la zona Nord del quartiere sviluppata a partire dalla Via Crispigni. Il parco sarà dotato di un’area di gioco per i bambini, una zona di verde dedicata ai cani, un anfiteatro all’aperto ed un percorso di collegamento che raccorderà tutti gli spazi.

Parco Ruspoli

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Mancanza di dialogo con

la città

Il problema Come già introdotto inizialmente qualsiasi progetto riguardante

un soggetto come quello del Forte Portuense non può che guardare alla tematica del paesaggio.

Per la sua natura strategica il forte dipende principalmente dalla morfologia del terreno: la volumetria totale non deve essere riconoscibile dall’esteno, e gli spazi interni devono essere ben riparati e nascosti dal nemico, con forti mura a prova di bomba.

Il progetto, però, prevede interventi su più scale. In primo luogo si è guardato al Forte Portuense come elemento facente parte di un sistema più ampio ma attualmente dislocato composto dalle aree verdi del parco di Villa Flora e del parco Ruspoli, individuando l’area di pertinenza come una importantissima risorsa per il quartiere che quindi non può rimanere isolata dalle altre due.

Il sistema della viabilità che caratterizza l’area non si presta

ad un traffico pedonale o ciclabile adatto al ripensare il

quartiere Portuense alla maniera delle moderne città Europee,

in cui le tendenze sono dirette nettamente a favore di una

circolazione su strada più green che favorisca gli spostamenti

a piedi e su ciclo. Il lotto confina lungo il lato Nord-Ovest

con la via Portuense, strada urbana di grande comunicazione

che presenta una carreggiata da quattro corsie, due per senso

di marcia, separate dalla sola segnaletica orizzontale. Ai lati

esterni chiudono due fasce di parcheggi in fila, oltre le quali

inizia la zona pedonale con il marcipiede che occupa una

piccola parte rispetto alla larghezza totale della strada. La

fascia del marciapiede inoltre è occupata dagli alberi, disposti

in maniera non uniforme lungo il corso della via, e molto

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IL PROGETTO | 153

La soluzione

I collegamenti tra il forte e la città avvengono

sul piano delle coperture verdi,

dove il parco comunica con il

tessuto urbano

ravvicinati ai prospetti che vi si affacciano.

Lungo l’altro lato del compendio si trova la via Degli Irlandesi.

Questa è una via minore, a carreggiata singola e unico senso di marcia da via Portuense fino al Largo di Santa Silvia e quindi alla via Sirtori; la corsia ha una larghezza abbondante, 3,75 metri, e presenta fasce di parcheggi su entrambi i lati.

Anche in questo caso i marciapiedi sono ristretti rispetto alla dimensione totale, e quello di dimensioni maggiori si trova dal lato opposto rispetto al muro del forte.

Il viale Sirtori, l’ultimo asse stradale trattato, non confina

propriamente con il lotto, il cui limite Sud è costituito da aree

di pertinenza di edifici residenziali, la chiesa e il mercato di

Santa Silvia, ma è quello che riveste il ruolo più importante

all’interno del sistema di aree verdi che si va creando con

il parco di Villa Flora e il Ruspoli. Con i suoi trenta metri

di larghezza (dimensione paragonabile a quella della via

Portuense) presenta una carreggiata a quattro corsie, due per

senso di marcia, separate da un’isola centrale spartitraffico

che presenta un filare di pini. In questo caso le fascia adibite

a parcheggio sono quattro, due che fiancheggiano l’isola

centrale e due che separano le corsie dai marciapiedi. Lungo

i marciapiedi, qui piuttosto ampi, sono disposte due seconde

alberature minori, che però non hanno continuità lungo il

tracciato del viale, ma si interrompono spesso come nel caso

della via Portuense.

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ANALISI DEL LUOGO | schema della viabilità pubblica

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IL PROGETTO | 155

VIABILITA’ PUBBLICA

Autobus Treno

Fermata dell’autobus

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ANALISI DEL LUOGO | schema della viabilità privata

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IL PROGETTO | 157

VIABILITA’ PRIVATA

Strade urbane di scorrimento Strade urbane di quartiere

Strade urbane locali Piste ciclabili

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ANALISI DEL LUOGO | schema della viabilità privata

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IL PROGETTO | 159

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INTERVENTO | nuova sezione stradale di via Portuense

Sulla via Portuense si prevede di inserire una pista ciclabile a doppia corsia dal lato che fiancheggia il compendio del forte.

Le quattro corsie vengono mantenute per necessità di collegamenti extraurbani, ma i due sensi di marcia vengono separati da uno spartitraffico rialzato, per maggior sicurezza, e le fasce di parcheggi vengono pavimentate dello stesso materiale dei

marciapiedi per permettere di essere

utilizzate per altri scopi (ad esempio mercati

temporanei) quando non occupati dalle

auto o in specifiche fasce d’orario. Gli alberi

sono disposti con un ritmo raddoppiato, a

coppie di due ogni dieci metri, e spostati

nella fascia di pertinenza dei parcheggi,

liberando lo spazio pedonale e i prospetti

dei palazzi che si affacciano sulla via.

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IL PROGETTO | 161

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INTERVENTO | nuova sezione stradale di viale Sirtori

Viale Sirtori presenta una fascia centrale occupata da un filare di pini adulti:

essi vengono mantenuti nella nuova configurazione e alla loro base creati dei rain garden, aiuole che ospitano piccole specie arbustive e che, sfruttando la pendenza del manto stradale, vengono irrigate dalle acque piovane filtrando poi l’acqua stessa e restituendola alla falda sotterranea. Anche

in questo caso, come in via Portuense, i

parcheggi vengono pavimentati e alternati

con alberi a coppie ogni due lotti. La

pista ciclabile si posiziona al centro della

carreggiata, ai due lati dei rain garden,

mantenendo un senso di marcia concorde

con quello delle corsie carrabili. Tra i

parcheggi ed il marciapiede vero e proprio

è prevista una fascia di sicurezza di 50 cm.

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IL PROGETTO | 163

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INTERVENTO | nuova sezione stradale di via Degli Irlandesi

In via Degli Irlandesi i parcheggi vengono ridotti ad una singola fascia laterale, per poter inserire la pista ciclabile che si colloca sul lato sinistro della strada, lungo il muro di contenimento del terrapieno del forte. È una pista ciclabile doppio senso di marcia, che separa il marciapiedi dalla fascia di parcheggi. Restringendo un minimo la corsia carrabile viene lasciato più spazio per

i marcipiedi a entrambi i lati.

Se allo stato attuale la via non presenta

affatto elementi arborei, con l’intervento si

intende realizzare, come negli altri due casi,

un filare con alberi accoppiati, ogni due

lotti di parcheggio.

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IL PROGETTO | 165

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Per quanto riguarda la scelta delle vegetazione sono state proposte alcune specie arboree tipiche dei grandi viali romani come la Robinia preudoacacia e il Cercis siliquastrum, e altre meno comuni ma comunque diffusissime sul territorio come il Pyrus e il cicliegio da fiore.

La vicinanza dei prospetti principali degli edifici con le corsie veicolari delle strade non permette l’utilizzo di specie particolarmente grandi che andrebbero a mascherare eccessivamente gli affacci, soprattutto dato che attualmente i filari di alberi sono inseriti nella fascia di pertinenza dei marciapiedi; in fase di progetto si prevede di allontanare le alberature dal bordo strada spostandole nella fascia dei parcheggi e guadagnando qualche metro che permetterà di far crescere maggiormente le piante rendendole un elemento caratterizzante della nuova viabilità di quartiere.

Sono state favorite le specie fiorite per poter creare un contrasto con la vegetazione più spontanea e principalmente a foglia verde del compendio, e per fa sì che la percorrenza di questi viali divenga un’esperienza sensoriale per il visitatore.

Inoltre, avendo scelto specie che durante l’alternanza delle

stagioni assumono diversa colorazione, si evita di creare una

paesaggio statico favorendo invece la mutevolezza degli scorci

che servono ad inquadrare il forte dall’esterno e mantenerlo

intatto e protetto dal forte traffico che percorre queste strade.

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IL PROGETTO | 167

i viali

Robinia

pseudoacacia L. Pyrus

communis L. Prunus serrulata

kanzan Cercis

siliqusatrum L.

Fusto: corteccia grigio- brunastra, fessurata longitudinalmente in età.

Foglie: alterne, brevemente picciolate di forma ovale, a margine intero e di colore verde pallido.

Fiori: (maggio - giugno) riuniti in racemi penduli, fogliosi alla base, con calice campanulato e corolla bianca.

Frutti: legumi lisci e coriacei lunghi 5/10 cm, compressi, deiscenti, di colore rosso- bruno quando maturi.

restano sulla pianta per tutto l’inverno.

Fusto: scorza grigio brunastra che si fessura con l’età.

Foglie: decidue, alterne, con picciolo ornato di stipole lineari caduche. Forma variabile da ovale a cordata con apice acuto. Pagina superiore lucida color verde scuro, pagina inferiore più chiara.

Fiori: (aprile - maggio) riuniti in corimbi eretti, portati da peduncoli tementosi. Corolla composta da 5 petali ovati bianchi.

Frutti: pomi piriformi commestibili a completa maturazione.

Fusto: corteccia marrone.

Foglie: ovate, verde scuro, lunghe fino a 12cm, color bronzo da giovani, che in autunno si tingono di giallo,arancio e rosso.

Fiori: (aprile - maggio) doppi, rosa intenso, larghi 5cm, raccolti in mazzetti di 2-5.

Frutti: -

Fusto: irregolare e contorto, corteccia bruno-rossastra con fini screpolature.

Foglie: alterne cuoriformi o reniformi, semplici, glabre ed intere, glauche di sotto, verdi più scure sopra.

Fiori: peduncolati, raccolti in fascetti densi inseriti direttamente sul fusto, corolla zigomorfa color rosa- porporino o violacea.

Frutti: a legumi glabri, lineari, compressi, bruno- rossastri, lunghi fino a 10 cm.

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IL NUOVO PARCO PORTUENSE

Come si è detto prima, si è voluto liberare lo spazio del compendio demaniale del forte abbassando la quota delle nuove strutture ad un livello inferiore e realizzando sopra di esse un vasto parco verde.

È proprio a questo livello che il forte più comunica con la città.

Gli accessi al parco sono stati individuati in punti strategici che mettano in relazione l’area con i vicini parchi di Villa Flora e Ruspoli: si ha quindi un ingresso verso la via Portuense, da dove proviene la pista ciclabile che passa da Villa Flora, uno sulla via degli Irlandesi, che mette in comunicazione il forte con l’asse verde di viale Sirtori, ed infine un accesso principale che trovandosi di fronte al portale monumentale del forte mette in comunicazione il parco con la nuova piazza.

La sfida che è stata affrontata in fase di progettazione è stata quella di riuscire ad aprire il forte alla città senza però intaccarne gli equilibri interni, caratterizzati da un marcato silenzio in cui il visitatore entra in strettissimo contatto con la natura, protagonista indiscussa di tutta l’area. In questo senso il parco si configura esso stesso come un filtro: lungo il perimetro viene creata una cortina alberata che protegge dal caos veicolare esterno e permette di equilibrare le altezze degli edifici esistenti che superano di gran lunga la quota del forte.

Si ha quindi vero e proprio bosco, che segna marcatamente

il bordo del parco creando importanti spazi d’ombra, e che

circonda il percorso principale. Questo, partendo dalla salita

dell’accesso principale dalla nuova piazza, si snoda attorno

al forte quasi come una ripetizione della sua galleria anulare

interna, e così mette in comunicazione i vari accessi al parco

e permette di ottenere, passeggiando, una vista sempre

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IL PROGETTO | 169

diversa della complessa morfologia del forte stesso. Il bosco ed il percorso dialogano tra loro costituendo l’uno il limite dell’altro, non un limite netto ma contaminato da singoli esemplari arborei che portandosi al di là della strada espandono la densità della fascia esterna evitando che si trasformi in un mero ricalco del limiti fisici del lotto.

All’interno del percorso si aprono grandi spazi verdi trattati a prato, che costituendo le coperture degli edifici sottostanti non possono ospitare specie arboree sia per motivi di profondità degli apparati radicali, sia e soprattutto per motivi di schermatura dei patii, che altrimenti si ritroverebbero in ombra non consentendo una sufficiente illuminazione per le attività interne. In questa zona si trovano dei percosi secondari che permettono di avvicinarsi ai bordi dei patii, ma soprattutto al muro esterno del fossato del forte.

I patii, che per motivi di sicurezza richiederebbero una barriera lungo il loro confine, sono invece circondati da uno strato arbustivo non calpestabile, che impedendo al visitatore di avvicinarsi permettono di non inserire strutture come ringhiere o muretti.

Per il bordo sono stati scelti alberi come Quercie, Tigli, e Aceri,

affiancati da alcuni esemplari di Cercis sulla fasica interna. Per

la vegetazione arbustiva dei patii sono invece state scelte specie

spontanee che richiedano una matunenzione minima.

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il bordo

Quercus

cerris L. Tilia cordata

Mill. Acer

campestre L. Cercis

siliqusatrum L.

Fusto: scuro brunastro, solcato e ruvido. I solchi lasciano vedere un tessuto rossastro.

Foglie: membranacee, molto incise, verde scuro nella pagina superiore e pubescenti inferiormente.

Fiori: (aprile - maggio) fiori maschili raggruppati in amenti penduli e femminili solitari o in gruppi di 2-5, brevemente peduncolati.

Frutti: ghiande di 2,5 cm con cappuccio con squame arricciate lunghe fina a 1 cm.

Fusto: corteccia liscia e bruna da giovane e poi nerastra e screpolata verticalmente con solchi rossastri.

Foglie: caduche, semplici, alterne, rotondeggianti cuoriformi con apice acuminato e asimmetrico.

Fiori: (aprile - maggio) piccoli e profumati, sono rinuiti in gruppi di 3-15 che alla base hanno una brattea allungata e che non sono pendenti.

Frutti: piccole noci ovali, secche, brunastre a maturazione, con costole appena visibili.

Fusto: corteccia dapprima liscia ocra-bruna con sfumature grige poi negli esemplari adulti grigio bruna con profonde fessurazioni verticali rossastre.

Foglie: semplici opposte caduche e piccole (max 10 cm) palmate a cinque lobi, a volte tre, con picciolo di pari lunghezza.

Fiori: (aprile - maggio) verdi, riuniti in corimbi terminali, appaiono assieme alle foglie.

Frutti: disamare ad ali opposte lunghe ciascuna 3-4 cm.

Fusto: irregolare e contorto, corteccia bruno-rossastra con fini screpolature.

Foglie: alterne cuoriformi o reniformi, semplici, glabre ed intere, glauche di sotto, verdi più scure sopra.

Fiori: peduncolati, raccolti in fascetti densi inseriti direttamente sul fusto, corolla zigomorfa color rosa- porporino o violacea.

Frutti: a legumi glabri, lineari, compressi, bruno- rossastri, lunghi fino a 10 cm.

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IL PROGETTO | 173

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i patii

Viburnum

tinus L. Acanthus

mollis L. Myrtus

communis L. Buxus

sempervirens L.

Fusto: eretto, con rami opposti, cosparso da peli semplici e stellati in età giovane.

Foglie: coriacee, persistenti, con inserzione opposta in verticilli di 3, margine intero e picciolo d 1-2 cm caniculato glabrescente o scarsamente peloso.

Fiori: (ottobre - giugno) attinomorfi più o meno uguali, subsessili con peduncoli di 3-4 mm, tutti fertili e inodori.

Frutti: drupa ovoide di colore bluastro-metallico e lungamente persistente con peli stellati vicino al picciolo.

Fusto: fiorifero sublegnoso ed eretto, si innalza dal centro di grosse rosette di foglie.

Foglie: basali sparsamente villose nella pagina superiore, pubescenti sulle nervature della pagina sottostante e sul picciolo, lunghe fino a 80 cm.

Fiori: (marzo - giugno) hanno il calice bilabiato con il labbro superiore violaceo, e corolla ad un solo labbro inferiore, trilobato, pubescente, di colore biancastro con venature purpuree.

Frutti: capsula loculicida bivalve ad apertura esplosiva.

Fusto: lignificato e ramificato sin dalla base, rami opposti, ramuli angolosi.

Foglie: coriacee, semplici, opposte, o in verticilli, sessili, hanno lamina di 2÷5 cm, lanceolata o ellittica, margine intero, pagina superiore di color verde scuro, lucida, verde pallido inferiormente.

Fiori: (giugno - luglio) bianchi dal profumo molto intenso, con calice a 5 sepali liberi e acuti; corolla a 5 petali obovati .

Frutti: bacche subglobose o ellissoidi, glabre, blu-nerastre.

Fusto: giallo-ocraceo o grigiastro, a corteccia rugosa reticolata.

Foglie: persistenti opposte, coriacee, verdi scure lucide di sopra, verdi chiare inferiormente, con picciolo brevissimo.

Fiori: (marzo - aprile) unisessuali in infiorescenze ascellari giallo-verdastre, calice a 4 lacinie, con un fiore femminile centrale privo di corolla circondato da più fiori maschili.

Frutti: capsule obovoidi tricocche e coriacee.

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IL PROGETTO | 175

Taxus

baccata L. Photinia Santolina corsica

Jord. & Fourr.

Fusto: corteccia liscia, sottile, di colore bruno-rossiccio, che negli esemplari più vecchi diventa bruno-grigastra.

Foglie: persistenti, aghiformi, disposte in due file a spirale ai lati dei rametti e che per distorsione del picciolo risultano subopposte o subdistiche. Verde scuro e lucida sulla pagina superiore, giallastra su quella inferiore.

Fiori: (gennaio - maggio) Coni disposti all’ascella delle foglie in piante separate.

Frutti: simili a bacche, formati da una caratteristica coppa carnosa prima verde, rosso viva a maturità.

Fusto: arbusto sempreverde.

Foglie: scarlatte quando giovani, diventano verdi in estate.

Fiori: (aprile - maggio) numerosi fiori piccoli in infiorescenze a pannocchia, bianco-giallastri, odorosi.

Fusto: Pianta perenne, suffruticosa, sempreverde, cespuglioso ramosa a rami eretti, con tomento biancastro-cinereo o giallo- verdastro.

Foglie: alterne, lineari di 1÷

5 cm, brevemente picciolate, dotate di corte lacinie carnosette digito-claviformi e ottuse.

Fiori: (maggio - luglio) riuniti in capolini terminali gialli, emisferici, tubuliformi con apice dilatato in alto e con 5 denti triangolari acuti.

Frutti: acheni costolati e lisci.

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IL PROGETTO | 177

Per quanto riguarda la vegetazione che ricopre i terrapieni del forte, si è deciso di opereare uno sfoltimento al fine di rendere accessibili i livelli superiori del ramparo e dei percorsi annessi, ad eccezione di qualche esemplare arboreo che, per l’elevato vaolere naturalistico, verrà mantenuto privilegiando soprattutto la fascia esterna.

La piazza d’armi verrà sgombrata da ogni ostacolo, rendendola percorribile in tutta la sua ampiezza, e sfruttando la curva formata dal terrapieno alle spalle del traversone, verrà realizzato un anfiteatro all’aria aperta, per ospitare proiezioni per eventi e il cinema estivo.

In fase di progetto del verde, le specie arboree ricoprenti il forte sono stati solo accennate, in quanto non è stato possibile effettuare un rilievo della vegetazione per individuare quali di esse fossero diventate ormai elementi di valore e quali, invece, fossero crescite in maniere eccessivamente incontrollata determinando anche problemi alle murature.

Da un rilievo visivo a distanza sono state individuate alcune

specie come alcune Acacie, dei Castagni, ma soprattutto

Ailanti, che raggiungono in certi casi dimensioni notevoli.

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Debolezza di collegamenti interno-esterno INCLUSIONE | GLI INTERVENTI SUL FORTE

Il problema Le sttività localizzate all’interno degli ambienti del forte si

concentrano in due aree principali, che poi sono quelle con la maggior quantità di affacci verso l’esterno: la stecca di volumi in filata degli ex alloggi delle truppe e i duei piani della polveriera compresi gli ambienti del traversone.

I primi due ambienti immmediatamente successivi al portale di ingresso verranno adibiti allo spazio di accoglienza e all’infopoint; da essi si accede alla grande galleria anulare che precorre i fianchi del forte arrivando agli ex alloggi, e alle stanze del traversone, un tempo cucina e spazi di ricovero oggi tramutati in spazi polivalenti adibiti alle attività delle associazioni di quartiere. La polveriera per la sua posizione prossima all’accesso del forte, e quindi dell’intero sistema, si presta ad ospitare le destinazioni d’uso di interesse comune come il ristorante e il bar. Al piano terra saranno alloggiati gli ambienti di servizio come i magazzini ed i locali tecnici, accessibili dalla quota del fossato, dai quali si può salire, tramite una scala di servizio per il personale, direttamente alla dispensa del piano ristorante. Dall’ingresso del bar invece, una seconda scala di uso pubblico porta al piano superiore affacciandosi alla reception del ristorante, la quale può essere raggiungibile anche dalla galleria interna del forte.

Per quanto riguarda le nuove destinazioni d’uso degli alloggi

delle truppe, si distingue tra tre differenti ambiti: sportivo,

sociale e di istruzione. Nella parte centrale si trovano gli spazi

del centro sportivo, uno spazio di accoglienza dal quale si

accede agli spogliatoi e a due sale minori (70 mq circa) pensate

per attività come la ginnastica dolce e la danza. Negli spazi,

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IL PROGETTO | 179

La soluzione

Al piano della piazza d’armi il forte comunica con le strutture

esterne assumendo l’aspetto di un organismo aperto

più ampi, della casamatta è stata collocata una sala attrezzi, che potrà usufruire anche dei piccoli spazi di servizio che fiancheggiano il lungo corridoio di collegamento. Da qui si scendono due scale raggiungendo la quota del fossato esterno, dove si trova l’accesso al centro sportivo vero e proprio.

La successione di ambienti che prosegue, in successione a quelli delle aree sportive, verso l’ala Ovest del forte, viene adibita agli spazi di aggregazione per il centro anziani. In questo caso l’accesso si trova lateralmente, in corrispondenza del piano inclinato di collegamento alla mezza caponiera, dove si trova un blocco di servizi comprendente la reception, gli uffici, l’archivio ed i servizi igienici; da qui si attraversa un corridoio e si raggiungono le diverse aree come i laboratori artistici, uno spazio più raccolto per il gioco delle carte ed una sala tv, una piccola biblioteca e una sala riunioni, tutte destinazioni d’uso già esistenti e altamente sfruttate dagli ospiti dell’attuale centro anzini che andrà sostituito.

In maniera del tutto simmetrica si trovano gli spazi che rientrano nell’area dell’istruzione: accedendo dalla mezza caponiera del versante Est si incontrano i locali di accoglienza e i servizi, e da lì si susseguono la ludoteca, la sala lettura e la biblioteca/mediateca dei ragazzi, e infine una sala proiezioni che può essere utilizzata anche come auditorium per il piccolo pubblico.

Tutti questi spazi sono connotati da una grande versatilità:

gli elementi che vengono aggiunti agli ambienti del forte,

pur mantenendo una propria autonomia e caratterizzando in

maniera differente e nuova i volumi, permettono a questi di

mantenere la loro forte presenza di involucro contenitivo.

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IL PROGETTO | 181

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IL PROGETTO | 183

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IL CENTRO SPORTIVO

Mediante un’analisi del luogo si è visto che il quartiere Portuense non manca di piccoli centri sportivi aperti al pubblico, principalmente palestre, sale pesi, centri misti e una piscina. Seguendo anche le indicazioni che erano state date dal manifesto dell’Associazione Culturale Forte Portuense si è scelto quindi di realizzare un vero e proprio palazzetto dello sport che possa rispondere alle esigenze delle società sportive locali ma anche servire alle scuole limitrofe.

Il progetto, che come visto si configura secondo una tipologia

a patio, si sviluppa su più piani: dal fossato asciutto si accede

senza cambio di quota al’atrio principale, nel quale trovano

posto la reception, connessa a locali di servizio per il personale

e ad uno spazio per uffici al piano superiore, servito da una

scala interna, e i servizi per il pubblico. Da questo atrio è

possibile accedere direttamente al patio attraversando una

grande parte vetrata che illumina tutta l’area; una scala posta

frontalmente all’ingresso serve a raggiungere le gradinate del

pubblico, mentre un ulteriore passaggio permette di accedere

all’aria dei campi da gioco vera e propria, attraverso una

corsia di distribuzione sulla quale si affacciano gli ingressi

degli spogliatoi di squadre e arbitri, e che serve anche ad

ospitare i posti riservati ai portatori di handicap. I campi da

gioco sono stati collocati ad una quota inferiore rispetto a

questo piano, ottenendo così un duplice risultato: da una parte

si migliora la visibilità da parte del pubblico che occupa le

gradinate, comprese le persone che si trovano al piano terra,

e dall’altro si contiene l’altezza totale dell’edificio evitando che

esso sporga eccessivamente all’esterno coprendo il muro di

scarpa del fossato.

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Pianta piano terra scala 1:200

Il lato lungo della zona di gioco è completamente vetrato e si affaccia sul patio in direzione Nord-Est: in questo modo non si avrà durante l’arco della giornata un’illuminaizone diretta sul campo, che potrebbe compromettere le attività in corso, ma l’ambiente conserva comunque una notevole luminosità.

Sul lato opposto del campo si

aprono i locali di servizio, due alla

quota basse a uno, che funge da

infermeria, alla quota degli ambienti

di ingresso. Quest’ultimo è collegato

direttamente all’esterno mediante una

porta di servizio affacciata su una via

secondaria, via del Forte Portuense,

che si collega a Sud al viale Sirtori

permettendo l’accesso dei mezzi di

soccorso.

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IL PROGETTO | 189

Pianta piano primo scala 1:200

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IL PROGETTO | 191

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L’ASILO NIDO

All’interno del programma del concorso viene indicata l’area minimia che dovrà avere il nuovo asilo, cioè 1100 mq, e il corpo previsto dal progetto, ricoprendo un’area totale di 1300 mq, rientra in questa indicazione.

L’impianto planimetrico è organizzatu su tre corpi principali affacciati su due patii, e una stecca di servizi posta trasversalmente a chiudere e collegare tra loro gli ambienti.

Come nel caso del centro sportivo si accede agli spazi dell’asilo tramite un filtro costituito da un ampio atrio illuminato direttamente dalla vetrata che affaccia sul patio;

da qui si prosegue verso il corridoio di distribuzione, il cui sviluppo marcatamente longitudinale viene spezzato da una duplice alternanza di pieni e vuoti: da una parte ambienti chiusi di servizio, come l’infermeria, dei depositi, i servizi per il personale si intervallano a nicchie tematiche che ospitano aree di gioco per i bambini, l’angolo morbido e l’angolo delle costruzioni, dall’altro le vetrate che si aprono sui lati corti dei patii danno respiro e profondità agli spazi interni.

Nel primo corpo, oltre all’atrio di ingresso su cui si affaccia la reception con i relativi servizi per il personale, si trovano gli ambienti degli educatori: la sala insegnanti, una sala riunioni che serve anche per gli incontri con i genitori, un archivio e locali tecnici tra cui il deposito passeggini.

Il secondo ed il terzo corpo invece sono interamente dedicati

ai bambini e alle loro attività: le tre aule, divise in fasce di

età tra lattanti, semi-divezzi, e divezzi, occupano uno spazio

centrale e sono costruite sulla base di uno stesso modulo. Da un

ampio spazio di distribuzione completamente vetrato si accede

ai blocchi-aula, composti dallo spazio per il sonno, i servizi

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IL PROGETTO | 193

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Pianta piano terra scala 1:200

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IL PROGETTO | 195

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igienici/fasciatoi, e infine il grande spazio per le attività, che, simmetricamente rispetto al corridoio distributivo, presentano una parete completamente vetrata. Caratteristica impostante di questi ambienti è la possibilità di unificarli semplicemente spostando i pannelli mobili che li separano, in modo da creare un grande spazio utilizzabile per gli eventi che si svolgono durante l’anno scolastico.

A chiudere, nel terzo e ultimo corpo, si trova la mensa. La

zona pranzo vera e propria non è separata dal corridoio

principale ma ne costituisce parte terminale, permettendo di

vivere tutto l’ambiente dell’asilo come un grande open space

in cui i bambini possono girare liberamente scoprendo sempre

scorci nuovi. Sul lato corto della grande sala da pranzo e

direttamente affacciata su di essa si trova la cucina, che,

tramite il magazzino/dipensa e un piccolo corridoio di servizio

è collegata con il patio esterno e, da qui, ad una galleria che

si affaccia sulla via degli Irlandesi permettendo le attività di

carico/scarico delle derrate e l’accesso di eventuali mezzi di

soccorso.

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IL PROGETTO | 197

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IL CENTRO ANZIANI

Il centro anziani, che in realtà si sviluppa in maggior misura all’interno dei volumi del forte, viene completato all’esterno con due ambienti molto importanti per la attiva comunità locale: la bocciofila e la grande sala polivalente. Sono due spazi che hanno vite diverse: da un lato la staticità della bocciofila dettata dalla presenza del campo da gioco, e dall’altro la sala polivalente che può mutare di configurazione semplicemente modificando gli arredi, per poter servire attività anche molto differenti tra loro come corsi di ballo, laboratori creativi, conferenze, proiezioni, e altro.

Come l’asilo ed il centro sportivo anche qui è presente un

collegamento diretto con l’esterno che affacciandosi sul patio

lo collega con una traversa di via Portuense permettendo il

carico/scarico di materiale e l’accesso di eventuali mezzi di

soccorso.

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IL PROGETTO | 199

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Configurazione 1 Sala da ballo

Configurazione 2 Conferenze e proiezioni cinema

Configurazione 3 Corsi e laboratori creativi

Configurazione 4 Pranzi e cene

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IL PROGETTO | 203

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