TESSITORI DI TERRITORI
Vademecum operativo
In questi ultimi anni, le gravi problematiche personali e relazionali di molti ragazzi e ragazze hanno messo in forte discussione il sistema dei servizi.
Abbiamo registrato un aumento di:
- situazioni molto difficili, con gravi disturbi della condotta e in alcuni casi
con ricoveri, anche prolungati, nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (Spdc);
- situazioni di isolamento sociale, atti di autolesionismo;
- percorsi scolastici interrotti precocemente (abbandono scolastico).
Ciò che colpisce e che interroga la comunità adulta è che questi “sintomi” non si presentano quasi mai da soli. Alla base ci sono sempre: poli-problematicità, poli-consumi (di sostanze, del proprio corpo,…) che si intrecciano con comportamenti problematici rivolti all’esterno e verso se stessi, un atteggiamento di sfiducia verso il mondo adulto; c’è un deficit di comunicazione verso il contesto sociale “normale”, un richiamo forte, a volte disperato, ad una presenza adulta capace di stare nella relazione, di contenere, di dare senso.
Sono ragazzi fermi nella linea di confine, a volte fuori dai margini, ragazzi “border line”, spesso condannati a perdere la possibilità di costruire futuro per se stessi e per gli altri. Li abbiamo definiti ragazzi “disperati e disperanti”.
BISOGNI E MOTIVAZIONI
Il progetto “Tessitori di territori” nasce soprattutto dalla riflessione fatta su alcune esperienze di prese in carico fatte in questi ultimi anni. Per molti ragazzi i risultati sono arrivati solo quando abbiamo avuto il coraggio di mettere in discussione modelli di presa in carico consolidati, schemi predefiniti, senza aspettative particolari, ma garantendo una forte presenza educativa, capace di stare nella relazione con un adolescente e costruire senso e appartenenza.
In particolare hanno funzionato:
• grande flessibilità dell’intervento,
• capacità di attivare con fantasia diverse opportunità offerte dalla rete dei servizi e delle risorse pubbliche e private,
• legame con il territorio e con le possibilità che questo può offrire se opportunamente stimolato,
• personalizzazione dei percorsi,
• affiancamento educativo spesso “fuori dagli schemi”.
Ciò che ha aiutato molto nello sviluppo di questi interventi è la grande ricchezza di progettualità, anche molto innovative, che sono offerte dal territorio e che, in grande sinergia, si muovono nella direzione di connettere o ri-connettere il mondo dell’adolescenza, in particolare quella più in difficoltà, con una socialità e presenza positiva: progetti di inserimento nel mondo del lavoro spesso in connessione con le scuole per ridurre il precoce abbandono scolastico, laboratori formativi e ri-abilitativi contesti di sperimentazione dell’innovazione, le diverse esperienze di partecipazione dei ragazzi problematici e dei loro genitori, gruppi dei genitori e dei ragazzi, laboratori teatrali, il Centro Adolescenza per la presa in carico di ragazzi “sotto soglia”, ecc.
FINALITÀ GENERALE DEL PROGETTO
ATTENZIONE
Il Progetto vuole proporre un modo nuovo di accompagnare gli adolescenti in difficoltà, che si propone di modellizzare e mettere a sistema.
Un modo caratterizzato da
1. Grande flessibilita’ nella definizione dei percorsi di presa in carico costruiti sul ragazzo,
2. Intreccio di esperienze ed opportunità in modo creativo, evolutivo e non precostituito,
3. marcata personalizzazione dell’intervento (ogni progetto sarà diverso dall’altro),
4. Forte rapporto con il territorio,
con il mondo produttivo e sociale, in un’ ottica di riappropriazione di spazi di cittadinanza attiva (“io faccio attivamente parte di questo territorio”), 5. Sinergie fra competenze cliniche, educative, relazionali e di sviluppo di comunità.
6. Valorizzazione delle buone pratiche presenti in ciascuno dei due distretti in modo che possano diventare pratiche di tutto il territorio.
Pur avendo l’ambizione di coinvolgere nel progetto molti ragazzi, per le caratteristiche descritte le risorse a disposizione per ogni singola esperienza sono limitate. In questo senso il progetto non va inteso come chiave di accesso ad un inserimento lavorativo o all’educativa domiciliare (per il quale sono attive nel territorio altre progettualità e ipotesi di intervento), non è l’alternativa all’inserimento in comunità o ad una presa in carico psicoterapeutica, quando queste siano necessarie e opportune.
Per l’accesso alle progettualità previste da “Tessitori di territori” saranno perciò presi in considerazione i seguenti criteri:
- appropriatezza di percorsi caratterizzati da complessità, differenziazione, flessibilità nel tempo, personalizzazione e utilizzo delle risorse in termini di esperienze e opportunità, - presenza di una chiara intenzione progettuale, - disponibilità a progettare e verificare all’interno del gruppo.
DESTINATARI
Vogliamo sperimentare questa nuova metodologia di lavoro per circa 240 ragazzi dai 16 ai 21 anni del territorio dell’alto vicentino (Bassano, Thiene, Schio) che vivono una condizione di grave o gravissima marginalità sociale. Alcune sperimentazioni sono previste per la fascia di preadolescenti (dai 14 anni) in ottica di prevenzione e fino ai 23 anni per alcuni percorsi rivolti ai CARE LEAVERS. Vogliamo misurarne l’efficacia e vogliamo costruire le condizioni perché possa continuare in modo stabile nel futuro, alla chiusura del progetto.
Tale numerosità, 240 ragazzi, va vista nel complesso del progetto: alcuni di questi ragazzi potranno usufruire di interventi più intensi e articolati, molti altri di accompagnamenti più leggeri (partecipazione a gruppi, consulenze, esperienze di cittadinanza concentrate in periodi di sospensione scolastica, ecc.).
LE AZIONI PREVISTE E FINANZIATE DAL PROGETTO
TESSERE AUTONOMIE:
Accompagnamenti educativi in esperienze lavorative
con utilizzo di strumenti innovativi (media, arte, narrazione, autobiografia), laboratori tematici professionalizzanti, esperienze formative, tirocini o Stage lavorativi con borse lavoro (partnership con le aziende del territorio)
Accompagnamenti educativi in piccoli gruppi per target specifici
destinati ai ragazzi/e con disagio psichico
e alle seconde generazioni, sul modello dei gruppi di parola con obiettivi di socializzazione
e sperimentazione di nuovi contesti sociali Centri di sostegno e consulenza educativa e terapeutica per adolescenti e famiglie
spazio neutro dedicato ai ragazzi/e e alle famiglie orientato alla presa in carico terapeutica qualificata, integrata con le azioni educative del progetto
Percorsi di sostegno e recupero in contrasto alla dispersione scolastica
con il coinvolgimento della scuola nelle situazioni di dispersione scolastica, l’insegnante può essere uno degli attori all’interno dell’équipe
Percorsi gruppali di sostegno allo studio peer to peer, Laboratori formativi
Borse studio come incentivo per l’assolvimento dell’obbligo scolastico e/o formativo
Esperienze di cittadinanza attiva per favorire l’inclusione delle situazioni di disagio diffuso:
gestione delle eventuali sospensioni scolastiche, attraverso esperienze in realtà educative finalizzate alla valorizzazione di competenze nuove.
Care leavers
per i ragazzi sulla soglia della maggiore età che possono essere orientati verso l’autonomia, con recupero di autonomie abitative, lavorative e relazionali
Borse lavoro, borse studio, contributi per affitto, introduzione della guida relazionale per rinforzare
le competenze presenti nel ragazzo/a e attivarne di nuove.
TESSERE ACCOMPAGNAMENTI EDUCATIVI:
Presidii educativi
Incontri e tavoli di coordinamento coinvolgendo più attori del territorio, a cura del community maker che ha una funzione di osservatore e sentinella dei bisogni, con una maggiore sensibilità per spazi e e ai tempi della quotidianità degli adolescenti
Accompagnamento socio-educativo individualizzato
nel contesto di vita dell’adolescente attraverso il ruolo dell’educatore come Guida Relazionale che facilita e accompagna il ragazzo/a
nelle azioni del progetto. Non tutti gli adolescenti avranno un accompagnamento di questo tipo, ma sarà più probabile nelle situazioni maggiormente complesse.
Community maker
È l’operatore sociale che attiva, incentiva e intensifica le reti del territorio, conosce e connette le risorse, tesse relazioni e costruisce possibili alleanze.
TESSERE LEGAMI:
Bussole
Azioni di sportello con spazi e orari dedicati, ma con uno stile di ascolto diffuso, anche in momenti informali e meno istituzionalizzati per facilitare l’intercettazione dei bisogni degli adolescenti e delle famiglie, degli insegnanti, dei soggetti informali, anche laddove non arrivano ai servizi, e raccordarli a eventuali azioni di sistema
Gruppi di empowerment,
partecipazione e ascolto collettivo La partecipazione ai gruppi, diversificati sui bisogni e sulle caratteristiche dei ragazzi, permetterà loro di sperimentare percorsi di riflessività, strumenti di
narrazione, linguaggi nuovi come il teatro per raccogliere i loro pensieri sul progetto, sull’esperienza fatta ma anche su cosa ha funzionato e cosa invece non è stato utile.
Gruppi di parola
anche orientati ai genitori, accompagnare e sostenere le famiglie della cosiddetta “zona grigia”, che non si rivolgono ai servizi e/o non vengono segnalate ma che sono portatrici di forti difficoltà sociali ed educative
Percorsi formativi sui temi dell’innovazione all’interno dei FabLab presenti nel territorio, per incontrare i ragazzi/e attraverso le nuove tecnologie e sperimentare la realizzazione e l’utilizzo di possibili oggetti (robot, droni, stampante 3D, taglio laser, impianti di domotica…) in piccoli gruppi con risvolti partecipativi e relazionali
AZIONI DI SISTEMA
Formazione agli operatori e agli insegnanti
che si occupano nel territorio dell’Ulss 7 di adolescenti difficili
(due/tre seminari aperti, formazione mirata e accompagnamento specifico su singole situazioni)
Costruzione di un documento di linee guida/orientamenti
per la presa in carico dei ragazzi difficili nel territorio dell’Ulss 7
Valutazione e monitoraggio in merito soprattutto all’impatto
del progetto sul sistema. La valutazione sarà anche partecipata (costruita con la partecipazione diretta dei ragazzi e delle loro famiglie)
1
Un operatore della rete compila una richiesta di partecipazione al progetto per una specifica situazione tramite la proposta di adesione scaricabile al sito: www.aulss7.veneto.it/progetti/tessitori-di-territori
2
La proposta dovrà essere inoltra al Servizio Protezione e Tutela Minori per il D1 (dott.Salvatore Me, [email protected]) o al Consultorio Familiare per il D2 (dott.ssa Sabina Zago sabinagermaine.zago@aulss7.
veneto.it), rappresentanti della Cabina di Regia.
3
Se la situazione corrisponde al target e agli obiettivi del progetto, verrà convocata un’équipe operativa mutlidisciplinare che dovrà essere costituita da almeno: un operatore del servizio aziendale interessato; assistente sociale del comune di residenza; uno o più referenti del privato sociale che andrà a coordinare e realizzare una o più azioni previste dal progetto.4
L’équipe costituita dovrà presentare5
Il progetto dovrà essere approvato in sede di Uvmd.6
Il progetto verrà monitorato e valutato con cadenzaquadrimestrale.
COME ACCEDERE ALLE RISORSE PROGETTUALI
un’ipotesi progettuale (scaricabile al sito: www.aulss7.
veneto.it/progetti/tessitori-di-territori) con la valutazione, le azioni previste, i tempi, le responsabilità; e dovrà compilare il bilancio evolutivo (scaricabile al sito: www.aulss7.veneto.it/
progetti/tessitori-di-territori).
COSE DA TENER PRESENTE NELLA COSTRUZIONE DEL PROGETTO
Se il servizio ha conoscenza del ragazzo (o lo ha in carico da tempo) l’ipotesi di progetto dovrà essere proiettata nel futuro (dove penso si possa o si debba arrivare realisticamente al termine del progetto?) Nel caso invece la situazione non sia in carico da tempo e/o non è conosciuta e/o agganciata la prima parte del progetto dovrà essere orientata all’aggancio e alla conoscenza (attraverso una o più attività).
Deve esserci un coinvolgimento attivo dei diversi servizi che si occupano del ragazzo e/o della sua famiglia, oltre che del servizio proponente. E’ bene prestare particolare attenzione al coinvolgimento del comune in un’ottica di sostenibilità futura dell’intervento, di aggancio e/o conoscenza della situazione, di presidio del territorio (conoscenza e/o coinvolgimento delle risorse del territorio).
Vista la dimensione progettuale e la “proiezione nel tempo” degli interventi è bene che in caso di un ragazzo proiettato verso la maggiore età siano coinvolti, almeno “per conoscenza”, i servizi per gli adulti
Tessitori non deve sostituire interventi già in essere che funzionano, semmai le risorse messe a disposizione del progetto possono aggiungersi in un’ottica progettuale più ampia, complessa e di rete, all’interno però di un unico progetto quadro (il progetto individuale), con valutazione, obiettivi e tempi definiti.
Allo stesso modo le risorse messe a disposizione dal Tessitori non possono finanziare interventi già in essere per quel ragazzo.
DURATA
2 anni (fino ad agosto 2020)
CAPOFILA
A.Ulss 7 Pedemontana, Distretti di Bassano e Alto Vicentino
PARTNER
Rivestono un ruolo prioritario per tutte
le attività progettuali, coinvolgendo la propria rete territoriale e personale, in particolare nelle sperimentazioni pilota e le azioni di sistema nei due distretti in particolare nel territorio bassanese:
- Cooperativa Sociale Adelante - Fondazione Pirani Cremona nel territorio Alto Vicentino:
- Cooperativa Sociale Radica’
- Cooperativa Sociale Primavera Nuova - Cooperativa Sociale Samarcanda - Cooperativa Sociale Zattera Blu