A. NARBONE CALTAGIRONE
INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
1. L’INTEGRAZIONE
Accogliere gli alunni diversamente abili significa fare in modo che essi siano parte integrante del contesto scolastico, che siano, dunque, inseriti ed integrati in una realtà che ne accetta e valorizza le peculiarità, senza discriminazione alcuna. L’accoglienza non può essere intesa semplicemente come un atto di generosità, ma come il riconoscimento del valore della persona: l’alunno diversamente abile, come tutti gli altri, va accolto per le sue potenzialità, per l’insieme dei valori umani di cui è portatore.
Integrazione per la nostra scuola vuol dire:
-
- conoscenza dell’alunno attraverso un raccordo con la famiglia, con la scuola di provenienza e con il servizio medico – riabilitativo;
- organizzazione flessibile dell’attività educativa e didattica; - -
- dialogo costante e condivisione degli obiettivi da parte del team docenti, della famiglia e degli altri soggetti coinvolti, fondamentali per l’attuazione del progetto educativo;
- attenzione al progetto di vita della persona fin dall’inizio del percorso formativo e - attivazione di forme sistematiche di orientamento;
- consapevolezza della diversità come risorsa. La molteplicità delle esperienze, delle - difficoltà, ma anche delle abilità diverse, costituisce per l’insegnante un’opportunità per la promozione delle reali possibilità di ciascuno, nella convinzione che ogni persona, pur con le proprie disabilità, è in grado di sviluppare un percorso personale che valorizzi al massimo le proprie potenzialità.
2. PERSONALE DI RIFERIMENTO
Per assicurare il diritto allo studio agli alunni diversamente abili è indispensabile la presenza e il coordinamento di figure con diversa professionalità.
Il Dirigente Scolastico ha il ruolo fondamentale di facilitare l’integrazione garantendo un’efficiente organizzazione delle risorse presenti all’interno della scuola e mantenendo contatti con le istituzioni che si occupano di integrazione. È inoltre garante nei confronti della famiglia della qualità dell’integrazione progettata.
territoriali, Cooperative, scuole, ASL e famiglie; coordina il personale e controlla la documentazione in ingresso e predispone quella in uscita.
I docenti (curriculari e di sostegno). Il Dirigente scolastico assegna l’insegnante specializzato alla classe che accoglie l’alunno con disabilità in contitolarità con gli altri docenti. Insieme progettano e conducono l’attività didattica, anche individualizzata, facilitando l’integrazione dell’alunno nella classe (L. 104/92 art.13, comma 6).
L’insegnante di sostegno ha un ruolo determinante nel processo di integrazione e rappresenta una risorsa competente e mediatrice. Integrato nell’organizzazione della scuola, il docente specializzato non si limita al rapporto esclusivo con il singolo allievo, ma lavora con la classe fungendo da mediatore nel rapporto tra l’alunno e i compagni, gli insegnanti e la scuola. Il docente di sostegno lavora con gli insegnanti di classe in sede di programmazione e di individuazione di strategie atte alla realizzazione di processi integranti di insegnamento e mantiene i rapporti con la famiglia, gli esperti dell’ASL e gli operatori comunali.
Il team docenti concorda ed attua con l’insegnante di sostegno le fasi di progettazione e di verifica del percorso educativo e formativo rispondente alle potenzialità dell’alunno, esplicitando contenuti ed obiettivi e collabora all’osservazione e alla valutazione iniziale, in itinere, finale. Nell’organizzazione delle attività scolastiche ed extrascolastiche (viaggi d’istruzione, uscite didattiche, distribuzione dell’orario settimanale…) tiene conto dei bisogni educativi speciali dell’alunno diversamente abile.
Il personale socio-‐educativo-‐assistenziale si attiva per il potenziamento dell’autonomia, della comunicazione e della relazione dell’alunno. Prende parte alla formulazione del Piano Educativo Personalizzato e collabora con gli insegnanti per la partecipazione dell’alunno alle varie attività formative.
3. GLI STRUMENTI DELL’INTEGRAZIONE
II comma 5 dell'art. 12 della legge quadro n. 104, 5 Febbraio 1992, identifica alcuni momenti significativi dell'iter finalizzato alla piena integrazione scolastica degli alunni diversamente abili:
-- l'individuazione dell'alunno come persona in situazione di handicap;
-- la definizione di una Diagnosi Funzionale;
-- la predisposizione di un Profilo Dinamico Funzionale;
-- la formulazione di un Piano Educativo Personalizzato;
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- l’elaborazione del Progetto Educativo Didattico;
-- le occasioni di verifica degli interventi realizzati e di aggiornamento della documentazione.
DOCUMENTI O
RESPONSABILITÀ COMPETENZA TEMPI I Certificazione
Primo atto formale che viene richiesto alla famiglia per poter usufruire di tutti i servizi per la disabilità.
Genitori ASL
Prima
dell’iscrizione a scuola
Diagnosi Funzionale (D.F.)
Descrizione analitica della compromissione funzionale, delle competenze e delle capacità dell’alunno diversamente abile.
(D.P.R. 24/02/94, art.2)
ASL ASL All’inizio di ogni
ciclo scolastico
Profilo Dinamico Funzionale (P.D.F.) Definisce la situazione di partenza e indica il prevedibile livello di sviluppo che l’alunno dimostra di possedere nei tempi brevi e medi.
(L. 104/92 art.12, comma 5)
Dirigente Scolastico
ASL Scuola Famiglia Altri
All’avvio del primo anno scolastico di ogni ciclo d’istruzione
Piano Educativo Personalizzato (P.E.P.) Descrizione degli interventi, integrati ed equilibrati tra loro, predisposti per l’alunno nell’arco dell’anno scolastico ai fini della realizzazione del diritto all’educazione e all’istruzione.
(D.P.R. 24/02/94, art. 5)
Dirigente Scolastico
Scuola ASL Famiglia Altri
Definizione entro Novembre di ogni anno scolastico (verifiche periodiche successive)
Progetto Educativo Didattico (P.E.D) Programmazione educativo-‐didattica, detta anche in deroga, per i casi di gravità (art. 3, comma 3).
Dirigente
Scolastico Scuola
Predisposizione entro Maggio, per l’anno successivo
I sussidi didattici sono gli oggetti, gli strumenti, le attrezzature, i materiali (strutturati e non), compresi i mezzi audiovisivi e informatici che possono facilitare l'autonomia, la comunicazione e il processo di apprendimento. Tra questi, particolare importanza assumono le nuove tecnologie e in particolare il computer, l’iPad, la LIM (Lavagna Interattiva Multimediale), per le numerose e innovative potenzialità che offrono anche nel campo educativo e della didattica delle singole discipline.
Per gli alunni diversamente abili, accanto ai sussidi tradizionali, presso il nostro istituto sono disponibili materiali hardware e software che possono essere facilmente ed efficacemente utilizzati nella scuola. Le nuove tecnologie sono strumenti indispensabili al servizio dei docenti che consentono di conseguire l'obiettivo di un insegnamento individualizzato, agendo come stimolo all'apprendimento e all'attenzione continua e favorendo la memorizzazione.
Con il sussidio informatico è possibile rendere più efficace il tempo-‐istruzione, utilizzare al massimo le capacità dell'alunno, verificare il raggiungimento di obiettivi didattici, attuare curricoli integrati e avere canali comunicativi multimediali con soggetti privi di manualità o con deprivazioni sensoriali.
5. SPAZI, LABORATORI, AMBIENTI
Gli alunni diversamente abili utilizzano tutti gli spazi a disposizione dei vari plessi scolastici, per attività individualizzate, di piccolo gruppo e con il gruppo classe e usufruiscono dei laboratori attivi all’interno del nostro Istituto Comprensivo.
La Biblioteca d’Istituto si presenta particolarmente ricca di testi e sussidi per il sostegno che possono essere consultati e utilizzati dagli insegnanti e viene costantemente aggiornata sulla base dei bisogni emersi.
Dall’anno scolastico 2015/2016, per gli alunni diversamente abili, è inoltre attiva una stanza multisensoriale, progettata e realizzata secondo il metodo Snoezelen, un approccio mirato alla ricerca di un contatto con il mondo interno dei soggetti, attraverso la stimolazione dei sensi, e al miglioramento del benessere delle persone. L’approccio Snoezelen nasce nei Paesi Bassi, per rispondere più efficacemente alle esigenze assistenziali e di cura di persone con gravi disabilità,
ma si è oggi diffuso per la possibilità di raggiungere obiettivi più ampi:
§ gestire i disturbi comportamentali
§ favorire il rilassamento
§ stimolare l’esplorazione dell’ambiente
§ favorire il contatto e la relazione interpersonale
§ instaurare relazioni positive nella cura quotidiana
§ promuovere il benessere della persona
§ ri-‐attivare la persona
6. ACCOGLIENZA, CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO
La vera accoglienza si realizza attraverso il riconoscimento dell’altrui individualità, percepita e accolta nella globalità della sua unica e irripetibile ricchezza esistenziale. L’integrazione degli alunni in situazione di handicap può essere realizzata solo in una scuola che si fa a misura di tutti gli alunni, perché tutti, non solo i disabili, sono diversi. La diversità è caratteristica peculiare dell’uomo.
Nel nostro istituto l’accoglienza degli alunni diversamente abili si realizza attraverso le seguenti prassi:
- amministrative e burocratiche (acquisizione della documentazione necessaria e verifica - della completezza del fascicolo personale)
- comunicative e relazionali (prima conoscenza dell’alunno e accoglienza all’interno della - nuova scuola)
- educativo -‐ didattiche (assegnazione alla classe, accoglienza, coinvolgimento dell’equipe - pedagogica e didattica).
L’Istituto Comprensivo “A. Narbone” attua sistematicamente azioni volte alla continuità tra i vari ordini scolastici. L’acquisizione dei Plessi Semini e Acquanuova (Infanzia e Primaria) e di tutti quelli appartenenti all’Istituto Comprensivo “G. Pascoli”, accorpato nell’anno in corso, consente l’elaborazione di protocolli di continuità più efficaci, in quanto pianificati e
La continuità per gli alunni diversamente abili è una condizione di garanzia per interventi non frammentari, coerenti ai bisogni educativi ed ai ritmi di apprendimento personali. Mira a favorire la crescita della persona, nell'ambito di un processo che si amplia e si diversifica in rapporto alle fasi di sviluppo e alla specificità dell'ordine di scuola. L'alunno con deficit, proprio perchè pone alla scuola una domanda più complessa di aiuto educativo e di sostegno didattico, necessita più di ogni altro di una particolare attenzione educativa volta a realizzare un progetto individualizzato unitario che, pur nella differenziazione dei tre ordini di scuola-‐ infanzia, primaria e secondaria di primo grado -‐ consenta un'esperienza scolastica di ampio respiro, priva di fratture e sempre coerente con gli individuali bisogni educativi e ritmi di apprendimento.
Il processo di orientamento degli alunni diversamente abili è finalizzato alla individuazione ed alla progressiva costruzione del Progetto di vita della persona. Si basa su ipotesi formulate sulla scorta delle rilevazioni e delle osservazioni effettuate durante il percorso formativo nell'ambito scolastico e negli altri contesti di socializzazione e di eventuale riabilitazione dell’alunno.
Le ipotesi sono formulate congiuntamente dalla famiglia, dal servizio scolastico, istituzionalmente orientativo, dagli operatori dei servizi sociali e sanitari che seguono l’alunno; se possibile, l’orientamento è sempre da intendersi come auto-‐orientamento e quindi come promozione della consapevole azione di scelta da parte del soggetto.
Le ipotesi formulate sono verificate periodicamente fino al momento della decisione definitiva.