M ODALITA ’ DI RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO ECONOMICO
NOZIONI PER L ’ OPERATIVITA ’ IN AMBITO FINANZIARIO
L EZIONE S TRUMENTI C OMMERCIALISTA N . 5
Valerio Malvezzi
ATTENZIONE
Il presente documento contiene materiale pratico messo a disposizione gratuitamente dal Prof. Valerio Malvezzi sul sito
www.strumenticommercialista.it
Il presente documento non contiene materiale didattico del corso MasterBANK ©
www.masterbank.it
La proprietà ed i diritti del presente documento e dei suoi contenuti è riservata ai titolari del sito www.strumenticommercialista.it
Syllabus
1. Concetti di aree di gestione
2. Possibili modalità di riclassificazione del CE
M ODALITA ’ DI RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO ECONOMICO
NOZIONI PER L ’ OPERATIVITA ’ IN AMBITO FINANZIARIO
T EST PRELIMINARE : QUANTO CONOSCI IL CE?
1. A quale sigla italiana corrisponde la sigla inglese EBITA?
2. Quali sono le 2 forme di riclassificazione del CE?
3. Quale è il significato di EBT o PTP?
4. Quali sono le 3 ragioni per cui svalutazioni e ammortamenti non sono cassa?
5. Per un analista finanziario è più rilevante EBITDA o EBIT?
6. EBITDA è influenzato si o no dalle politiche del magazzino?
7. Quale significativa eccezione si può formulare in un giudizio di EBITDA negativo?
8. Il leasing finanziario ha impatto su EBITDA o no?
9. Cosa si intende per EBITDA rettificato e perché si usa?
10. Nell’EBITA si sottraggono gli ammortamenti oppure no?
11. Quali sono le 2 rettifiche necessarie per passare da EBITA a EBIT?
12. Quali sono le 2 ragioni per cui EBITDA è analizzato?
13. Quante e quali aree della gestione considera un E-Margin?
14. EBITDA può essere considerato vera cassa? Se sì, con quale ipotesi?
15. Quali 2 diversi effetti ha un leasing finanziario sul CE rispetto a un mutuo?
16. Considerando i principi del Codice Civile e gli IAS/IFRS quale tipo di riclassificazione del CE usa un analista esterno?
0 errori: ottimo 1 errore: buono 2 errori: discreto 3 errori: sufficiente 4 o più errori: insufficiente
1. Concetti di aree di gestione
Quali sono gli obiettivi di una riclassificazione di conto economico?
• Il primo obiettivo è poter effettuare l’analisi del bilancio, che richiede la riclassificazione
• Si vogliono aggregare le voci del conto in categorie omogenee, trovando risultati intermedi
• Obiettivo primario è capire cosa ha generato l’utile o la perdita, cioè in quali aree gestionali
• Obiettivo finale è sommare le aree gestionali e ottenere nuovamente il risultato netto gestionale
Quali sono le aree gestionali del CE?
AREA OGGETTO
GESTIONE
CARATTERISTICA
REDDITO OPERATIVO
GESTIONE ATIPICA ONERI E PROVENTI ATIPICI GESTIONE
FINANZIARIA
ONERI E PROVENTI FINANZIARI GESTIONE
STRAORDINARIA
ONERI E PROVENTI STRAORDINARI
GESTIONE TRIBUTARIA ONERI TRIBUTARI GESTIONE CORRENTE
ORDINARIA
GESTIONE CARATTERISTICA (O tipica)
• Rappresenta la differenza tra ricavi e costi di gestione tipica
• Contiene ricavi e servizi tipici al netto di costi di produzione (personale, materie prime, servizi, ecc.)
GESTIONE ATIPICA
• Contiene i ricavi e costi che non sono legati al core business dell’impresa
• Esempio: affitti attivi di impresa di produzione industriale
• Esempio: oneri diversi di gestione non collegati al core business (es. manutenzione su immobili in affitto)
• Non è talora agevole individuare tali ricavi e costi per il soggetto valutatore esterno
GESTIONE FINANZIARIA
• Contiene i costi del capitale preso a prestito ed eventuali proventi da liquidità o partecipazioni o crediti finanziari
• Esempio: oneri finanziari per capitale di debito a veloce e a lenta rotazione
GESTIONE CORRENTE (ORDINARIA)
GESTIONE CARATTERISTICA + GESTIONE ATIPICA + GESTIONE FINANZIARIA = GESTIONE CORRENTE (ORDINARIA)
GESTIONE STRAORDINARIA (NON RICORRENTE)
• Contiene i ricavi e costi di caratteristica non ricorrente
• Secondo OIC vanno inseriti minusvalenze e plusvalenze e sopravvenenze attive e passive
• Sono voci di costi e ricavi non di gestione ordinaria e di carattere non ripetitivo
• Vanno inseriti anche i componenti reddituali che costituiscono effetto di variazione nei criteri valutativi d’azienda
• Esempio: plusvalenze derivanti da cessioni di rami aziendali
2. Possibili modalità di riclassificazione del CE
I DUE VALORI CENTRALI DELLA GESTIONE CARATTERISTICA
Valore della produzione
Sommatoria dei ricavi di vendita, altri ricavi e proventi, incremento di immobilizzazioni per lavori interni e variazione delle rimanenze di prodotti finiti, semilavorati e prodotti in corso dei corsi di lavorazione, al netto dei costi sostenuti per la produzione
Valore del venduto
Sommatoria dei ricavi di vendita, altri ricavi e proventi, al netto dei costi per ottenere il risultato di gestione caratteristica. L’incremento delle immobilizzazioni per lavori interni e la variazione di rimanenze di prodotti finiti, semilavorati e prodotti in corso di lavorazione è portata direttamente in deduzione dei costi.
n.b. nel codice civile si presenta il primo metodo, mentre nei bilanci IAS / IFRS è anche possibile trovare il secondo
AGGREGAZIONE DEI COSTI OPERATIVI PER NATURA
• Con la classificazione dei costi per natura, i componenti negativi di reddito sono suddivisi per natura del processo produttivo
• Esempio: ammortamenti, costi di materiali, costi per dipendenti, ecc.
• Questa è la modalità indicata dal Codice Civile
• I principi contabili IAS 1 permettono la classificazione dei costi per natura perché è semplice e pratica per i flussi finanziari
AGGREGAZIONE DEI COSTI OPERATIVI PER DESTINAZIONE
• Con la classificazione dei costi per destinazione, si opera invece per centri di costo aziendali
• Esempio: costo del venduto, costi commerciali, costi amministrativi, ecc.
• Questa modalità non è ammessa dal Codice Civile italiano
• Questa modalità è ammessa dagli IAS 1
• Pro: consente di avere informazioni significative
• Contro: aumenta la soggettività e discrezionalità
SCHEMA DI RICLASSIFICAZIONE NUMERO 1 – MODELLO DEL CODICE CIVILE E POSSIBILE IAS
RICAVI OPERATIVI +
VARIAZIONE RIMANENZE +
INCREMENTI DI IMMOBILIZZAZIONI +
ALTRI RICAVI E PROVENTI =
VALORE DELLA PRODUZIONE -
COSTI OPERATIVI PER NATURA
SCHEMA DI RICLASSIFICAZIONE NUMERO 2 e 3 – MODELLI POSSIBILI IAS / IFRS
RICAVI OPERATIVI +
ALTRI RICAVI E PROVENTI =
VALORE DEL VENDUTO -
COSTI OPERATIVI PER DESTINAZIONE
RICAVI OPERATIVI +
ALTRI RICAVI E PROVENTI =
VALORE DEL VENDUTO -
COSTI OPERATIVI PER NATURA
QUALE TIPO DI RICLASSIFICAZIONE DI CE USA L’ANALISTA ESTERNO?
• Il soggetto analista esterno usa solitamente la riclassificazione a valore aggiunto
• Tale metodo è possibile solo se il bilancio di partenza è riclassificato nei costi per natura (a prescindere dai ricavi, cioè ricavi netti o valore della produzione)
• Se il bilancio è classificato con costi per destinazione non è possibile per l’analista esterno riclassificare i costi per natura in quanto non dispone delle informazioni necessarie
• Il CE previsto ex art. 2425 del Codice Civile può essere riclassificato dall’analista esterno solo a valore aggiunto
• Il CE previsto da IAS/IFRS può essere riclassificato a valore aggiunto solo se i costi sono classificati per natura
3. L’analisi dei principali aggregati con
riclassificazione «a valore aggiunto»
LA RICLASSIFICAZIONE A VALORE AGGIUNTO
• Presuppone la riclassificazione dei costi per natura (esempio: materie prime, servizi, personale, ecc.)
• Possono essere distinti in esterni (es. materie prime e servizi) e interni (es. personale)
• La base di partenza è sempre i valori di vendita
A prescindere dall’iscrizione del valore del venduto o del valore della produzione se i costi sono riclassificati per natura, si
determinano sempre i medesimi risultati intermedi
RISULTATI INTERMEDI IN ITALIANO E LINGUA INGLESE – tav. 1
SIGLA ITALIANO SIGNIFICATO ITALIANO SIGLA INGLESE SIGNIFICATO INGLESE
VA Valore aggiunto VA Value added
MOL Margine operativo lordo EBITDA Earning Before Intererst,
Taxes, Depreciation, Amortization
MON Margine operativo netto EBITA Earning Before Interest,
Taxes and Amortization
RO Reddito Operativo EBIT Earning Before Interest and
Taxes
RISULTATI INTERMEDI IN ITALIANO E LINGUA INGLESE – tav. 2
SIGLA ITALIANO SIGNIFICATO ITALIANO SIGLA INGLESE SIGNIFICATO INGLESE
RC Risultato corrente nn nn
RAT Risultato ante imposte EBT Earning Before Profit
RN Risultato netto E E margin
TCI Total Comprehensive Income
N.b. : solo utilizzando gli IAS / IFRS si può rappresentare il risultato complessivo.
Il VALORE AGGIUNTO
• È la differenza tra ricavi di vendita e costi operativi per acquisto dei fattori produttivi esterni (es. materie prime, servizi, utenze)
• Il valore aggiunto è apprezzato dall’analista esterno come primo motore di redditività
• Il valore aggiunto è il primo margine tra ricavi e costi sostenuti (es. materie, servizi, godimento beni di terzi, ecc.)
• Il valore aggiunto è importante nelle aziende di trasformazione
• Il valore aggiunto è tipico dello schema ATV (acquisto, trasformazione, vendita)
Maggiore i costi di esternalizzazione (es. parte di produzione data a servizi esterni), minore il VA.
VALORE AGGIUNTO Ricavi delle vendite - Costi esterni
- Materie prime - Servizi
- Godimento beni di terzi (es. affitti, canoni)
= VALORE AGGIUNTO
Il MOL (Margine operativo lordo)
• E’ l’equivalente italiano di EBITDA (earning before interest, taxes, depreciation and amortizazion)
• E’ dato dalla differenza tra valore aggiunto e costo del personale
• E’ l’indicatore primario di redditività nella logica dell’analista esterno per 2 ragioni:
Viene calcolato pima di D e A E’ una prima proxy di Cash flow
operativo
• Esprime il valore del reddito prima delle politiche di bilancio (svalutazioni e accantonamenti)
• Si pensi a ricerca e sviluppo, marketing, beni strumentali, svalutazione crediti
VALORE AGGIUNTO Ricavi delle vendite - Costi esterni
- Materie prime - Servizi
- Godimento beni di terzi (es. affitti, canoni)
= VALORE AGGIUNTO - Costi del personale
= MOL (margine operativo lordo)
QUALI SONO LE 3 RAGIONI PER CUI SVALUTAZIONI E ACCANTONAMENTI NON SONO CASSA?
1. Gli ammortamenti seguono il principio di competenza. L’uscita monetaria è legata all’investimento, che va nello Stato Patrimoniale, non in Conto Economico
2. Le svalutazioni rappresentano perdite di valore patrimoniale attivo, per principio di prudenza. Si pensi alle svalutazioni dei crediti verso clienti o degli immobilizzi.
3. Accantonamenti a fondi rischi e oneri sono costi in conto economico destinati a coprire perdite di natura
determinata, esistenza probabile (o certa), ma ammontare o data di sopravvenienza indeterminati alla data di chiusura dell’esercizio. Quindi, poiché sono passività future, non sono costi monetari certi dell’esercizio, ma costi eventuali dell’anno in cui si verificherà l’evento stimato.
Per questi 3 elementi, l’EBITDA è tenuto in grande considerazione nell’ottica dell’analista esterno, poiché non inficiato dalle politiche di bilancio.
L’EBITDA E’ INFLUENZATO DALLE POLITICHE DI MAGAZZINO?
• Sì: se il magazzino aumenta, sono stornati costi dal CE e inseriti in SP (es. materie prime)
Quando di aumenta il magazzino, si aumenta EBITDA, poiché si riducono costi di conto economico (es. materie prime)
• EBITDA approssima il cash flow operativo e per tale ragione è considerato dall’analista esterno
• La ragione è che EBITDA non è influenzato dai costi non monetari.
D. Una impresa produttiva (micro impresa) che abbia fatturato 500k, materie prime 170k, servizi 70k, godimento beni di terzi 60k, costi di personale 75 k, quanto cash flow operativo può generare? E’ vera cassa?
Ricavi di vendita 500.000,00
Materie prime 170.000,00
Servizi 70.000,00
Godimento beni di terzi 60.000,00 Valore aggiunto 200.000,00 Costi del personale 75.000,00
EBITDA 125.000,00
R. Si veda tabella seguente:
1) Ebitda è il valore che copre i costi a valle del CE.
L’impresa genera 125.000,00 euro di risorse finanziarie.
2) No, non è vera cassa. Perché ? Perché l’impresa potrebbe non aver incassato i ricavi e non aver pagato i costi.
D. Quando EBITDA può essere usato come proxy di cash flow operativo?
R. Solo se i costi sono pagati e i ricavi incassati: cioè nelle attività di vendita a vista. In tal caso EBITDA = liquidità operativa.
• In tutti gli altri casi, l’analista esterno usa EBITDA come proxy della capacità di creare le risorse finanziarie per pagare i debiti finanziari del prossimo esercizio.
• L’ipotesi dell’analista esterno è che EBITDA veda ragionevolmente incassare crediti e pagati debiti nell’esercizio seguente.
• Con queste limitazioni e ipotesi forti, EBITDA è usato come proxy della creazione di risorse finanziarie.
EBITDA > 0 è considerato condizione necessaria; sufficiente solo se rapportato ad altri elementi (in
EBITDA > 0 è per un analista esterno sintomo di grave crisi finanziaria, per
D. Quale significativa eccezione si può segnalare su EBITDA negativo?
Le società di costruzioni. Infatti, chi costruisce immobili può avere un periodo di anni di EBITDA negativo, perché non ha venduto il fabbricato, ma ha costi negativi (e spesso uscite finanziarie) per le spese del personale e servizi e tutti i materiali usati per costruire.
Palesemente, una impresa di costruzioni, dovrà sostenere EBITDA negativo o con risorse proprie (capitale di rischio) e/o con risorse di terzi, quali fonti di acconti clienti, oppure mediante debiti fornitori e debito bancario. Spesso, serve un equilibrato rapporto tra tutte queste forme tecniche di finanziamento.
IL LEASING HA IMPATTO SU EBITDA?
• Il leasing finanziario attraverso il metodo patrimoniale ha un impatto sul conto economico
• Il leasing finanziario è una forma di finanziamento a lungo termine alternativa al mutuo ma molto diversa dal punto di vista contabile
I canoni di leasing vanno in B.8
(costi godimento beni di terzi) Si riduce EBITDA
1. EBITDA è alterato da una componente finanziaria (gli interessi) e non operativa Quali sono i 2 effetti distorsivi del leasing su EBITDA?
COSA SAREBBE SUCCESSO SE IL BENE FOSSE STATO PRESO IN SPESA DIRETTA INVECE CHE IN LEASING?
• In conto economico si sarebbe inserito il valore della quota di ammortamento economico del bene
• In Stato Patrimoniale si sarebbe inserito il bene di proprietà
• Il mutuo sarebbe stato iscritto nei debiti finanziari al passivo di Stato Patrimoniale e soggetto ad ammortamento finanziario
• Gli oneri finanziari (e non la quota capitale) del debito, sarebbero stati iscritti in conto economico Cosa osserviamo in conto
economico?
Sia la quota ammortamento, sia gli oneri finanziari, non impattano
su EBITDA
D. Come confronta l’analista esterno imprese che hanno fatto scelte finanziarie diverse o per confrontare EBITDA tra diversi esercizi?
EBITDA (rettificato) = EBITDA + canone di leasing
Esempio di effetto del leasing ANNO 2020 % ANNO 2021 %
Ricavi di vendita 16.221.000,00 94,50% 12.279.000,00 80,10%
Var. rim. Prod. E semilav. 756.000,00 4,40% 1.470.000,00 9,59%
Incrementi di immobilizzazioni - 0,00% 439.500,00 2,87%
Altri ricavi 187.500,00 1,09% 1.141.500,00 7,45%
VALORE DELLA PRODUZIONE 17.164.500,00 100,00% 15.330.000,00 100,00%
COSTI ESTERNI % %
Acquisti 9.258.000,00 53,94% 10.689.000,00 69,73%
Var. rim. Materie prime ecc. 1.323.000,00 7,71% -2.406.000,00 -15,69%
Servizi 2.268.000,00 13,21% 2.964.000,00 19,33%
Altri costi 204.000,00 1,19% 394.500,00 2,57%
TOTALE COSTI ESTERNI 13.053.000,00 76,05% 11.641.500,00 75,94%
VALORE AGGIUNTO 4.111.500,00 23,95% 3.688.500,00 24,06%
Costo del lavoro 2.626.500,00 15,30% 2.665.500,00 17,39%
EBITDA 1.485.000,00 8,65% 1.023.000,00 6,67%
euro %
EBITDA 2021 SU 2020 (variazione) -462.000,00 -0,02
Ebitda peggiora sia in euro sia in %
Il primo gennaio 2021 entra in funzione un leasing sul capannone
Il valore del leasing in CE 2021 (voce B.8) sono € 876.000,00
Si supponga tuttavia che:
• In tal caso il calo di EBITDA è stato generato sia dal calo fatturato, ma anche da canoni di leasing su nuovo capannone
euro %
EBITDA 2021 (rettificato = ebitda + canoni leasing) 1.899.000,00 12,39%
EBITDA 2021 SU 2020 (variazione rettificata) 414.000,00 3,74%
• Senza considerare i canoni di leasing del secondo anno, EBITDA sarebbe stato superiore all’anno precedente
Si ribalta il giudizio dell’analista esterno sulla redditività del core business
IL MON (Margine operativo netto ) o EBITA (Earning before interest, taxes and INTANGIBLE amortization)
• Si ottiene sottraendo a EBITDA gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali e le svalutazioni e accantonamenti
Non si sottraggono le immobilizzazioni immateriali, per prudenza, essendo difficile stimarne vita utile e per rischiosità di valutazione.
Conto economico Ricavi delle vendite - Costi esterni
= VALORE AGGIUNTO - Costi del personale
= MOL (margine operativo lordo) o EBITDA
IL RO (Reddito operativo) o EBIT (Earning before interest and taxes)
• E’ il vero risultato della gestione operativa di impresa
• Si ottiene sottraendo a EBITDA gli ammortamenti, le svalutazioni e gli accantonamenti e gli oneri diversi
Conto economico Ricavi delle vendite - Costi esterni
= VALORE AGGIUNTO - Costi del personale
= MOL (margine operativo lordo) o EBITDA
- Ammortamenti materiali e immateriali, svalutazioni e accantonamenti - Oneri e ricavi diversi di gestione
= RO (risultato operativo) o EBIT
• E’ il valore necessariamente positivo da raggiungere nel medio lungo termine Come si interpreta EBIT?
• Indica la reale capacità di remunerazione del Core business d’impresa
• E’ tuttavia inficiato dalle politiche di bilancio (più di EBITDA)
EBIT > 0 è da verificare in funzione degli investimenti usati
per realizzare tale risultato e in rapporto alle risorse finanziarie
raccolte.
EBIT < 0 è un grave indicatore di squilibrio poiché l’impresa non è
in grado di remunerare
adeguatamente i fattori produttivi del core business.
IL RISULTATO CORRENTE
• E’ il valore che parte da EBIT e considera la gestione finanziaria (oneri e proventi finanziari)
• Non contiene gli oneri e proventi straordinari
Conto economico Ricavi delle vendite - Costi esterni
= VALORE AGGIUNTO - Costi del personale
= MOL (margine operativo lordo) o EBITDA
- Ammortamenti materiali e immateriali, svalutazioni e accantonamenti - Oneri e ricavi diversi di gestione
= RO (risultato operativo) o EBIT + proventi finanziari
- Oneri finanziari
= RISULTATO CORRENTE
IL RISULTATO ANTE
IMPOSTE O EBT (Earning before taxes)
• E’ il valore che si ottiene sommando al risultato corrente la gestione straordinaria.
Conto economico Ricavi delle vendite - Costi esterni
= VALORE AGGIUNTO - Costi del personale
= MOL (margine operativo lordo) o EBITDA
- Ammortamenti materiali e immateriali, svalutazioni e accantonamenti - Oneri e ricavi diversi di gestione
= RO (risultato operativo) o EBIT + proventi finanziari
- Oneri finanziari
= RISULTATO CORRENTE + proventi straordinari
• Misura la redditività lorda aziendale (al lordo delle imposte sul reddito di competenza dell’esercizio).
• Talora si può notare la definizione PTP (pre tax profit)
IL RISULTATO NETTO O E - margin
Conto economico Ricavi delle vendite - Costi esterni
= VALORE AGGIUNTO - Costi del personale
= MOL (margine operativo lordo) o EBITDA
- Ammortamenti materiali e immateriali, svalutazioni e accantonamenti - Oneri e ricavi diversi di gestione
= RO (risultato operativo) o EBIT + proventi finanziari
- Oneri finanziari
= RISULTATO CORRENTE + proventi straordinari - Costi straordinari
= EBT (earning before taxes)
• E’ il valore considera tutte le aree gestionali: tipica, finanziaria, straordinaria e tributaria.
• E’ la base della remunerazione dei portatori di E (Equity).
• Tale remunerazione è residuale (residual claimant).
• Prima si pagano tutti i fattori produttivi , interessi e imposte, e solo alla fine si remunerano i portatori di E.