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R E L A Z I
Della fòntuofà Fefta celebrata
nel feliciflìmogiorno Natalizio
DELLA
SACRA CESAREA RE AL CATTOLICA MAESTÀ
D'ELISABETTA CRISTINA
IMPERA ORICE
E
nelgiorno Fedivo
del GloriofoNOME
DELLA
SACRA CESAREA REAL CATTOLICA MAESTÀ'
DI CARLO SESTO
IMPERADORE
E TERZO RE' CATTOLICO
D A L
L'ìlìuftrifsimo
ed Eccellenti/sima Signor Conte
GIOVANNI VINCISLAO
DI GALASSO
Ambafciador Ceftreocattolico in Roma.
E L
vent'otto d'Agofto del 1714. giornoNatalizio della S.C.R'C.M.
d'ELISABETTA CRISTINA
Imperadrice,lliluftrifs.ed
Eccelientifs. Sigi
Conte
Gio:Vincsho
diGalano
,volendo
dar pubblico fegno\lella fua divozioneverfo di quella Maeiiè,ordi-nò
cosi magnifica, e fontuofaFeda
, che lamaggiore non
fumai
vifta nella Città noftra fin dal
tempo
forfè degli antichiCefari.
Abita l'Eccell.
Sua
nel Palazzo Odefcalchi fui la piazza de'SS.Apoftoli , a di- rimpetto d'un lato delquale, appoggiato almuro
d'unaparte del PalazzoCo-
lonnenfe fece erigere
uno
fpaziofo,egranTeatro
coperto tutto di teleingeriate dipinte amarmo
venato nellafirma
, che uèdefinellafigurapronte
, per far ivi recitareuna
ferenata di tutta magnificenza.Non
fi voile far il dettoTeatro
direttamente incontro al portone del Palazzo, ilche faria ritìfcito piùcommo-
A do
, edo
, epiùconveniente all'architettonica fimetria, folo pernon
impedire nulla del Portico delTempio
de'So. Apoftoli ;ma
pure il ripiego dell'intelligente Architetto Teppecon
artificiofa periziafa-rfi fervire di migliorcampo
per darprova
del Tuo intendimento l'irregolarità nccetfìtofa del fito .Era
ilTeatro
il-luminato da feflanta torce, e centocandele di bianchiffima cera difeiedaaltret- tanti paravento di criitallo .
Le
torce foflenute da bell'intagliati, e dorati tor- cieri lo circondavano d'intorno alle fponde, e le candele potavano lungo i gra- dini fopra tante InfegneRomane
dorate, ove ogn'Aquiia Imperiale ,che ier- via da leggivo, reggevadue
lumi , il chea maraviglia illuminava l'adornamen- to,& adornava
l'illuminazione.Seffantadue violini, dodici centrabaffi , dodici violoncelli,
due obue
,
quattro corni di caccia , tre arciliuti, e
due
cembali , quattro virtuofì Murici, e Tedici altri pelCoro
ferviròno alla Terenata fotto ladirezzione del Sig.Gio-
vanniBononcino Maeflro
di mufica cosi celebre a'noflritempi, chebafla dirneil
nome
perefiger da tutti ladovuta
lode ailalua riputazione .Egli in vero fé-'ce cola corrifpondente allaTua
fama componendo
quellaTerenata,la di cui poe-lìa è del Sig. Paolo
Antonio
Rolli , il qualeavendo
a Tcriver coTa, che portafle la loded'AUGUSTA
alTommo
riguardevole sì per eifereImperadricede'Ro- mani
, che per eflcre la più bella Principeflàd'Europa
; ad effetto d'efercitareuno
flile dolce, e conveniente alla mufica,compoTe una
Favolapifeatoria, nel- laqualedue
PeTcatrici,edue
PeTcatoricon ilCoro
diPeccatori, e PeTcatrici ra-gionando
de'loroamori
s'inviano per celebrare il giorno feilivo alTempio
dellaVenerc Celefle,dalle antiche mifleriofe favole riputata
Madre
dell'ImperoRomano
, eDea
della Bellezza ; la feena, di chefi finge Topra illido del Ma-re ,dove
ilTevere
mette laTua foce .Ma
quello poi , che era dimaggior
fon tuo-niti , e magnificenza a riguardare , era la gran
Loggia
, che PEccellentiflimo Sig.Ambafciadore
avea fattafabbricare a fronte del Teatro ;a cagione, che le finelire delPalazzonon
Tariano fiate baflevoli al grand' invito della Nobiltà .Il Sig. Giulio Continisì dell'uno , che dell'altra fu l'Architetto, e meritò.vera-
mente
la lode , che tuttaRoma
gli diede , per averein anguflia ancora ditem- po
con tanta intelligenza, e grandiofità architettato, e fatto efeguire il tutto .ho
paginainterpofla moflra bensì laforma
d'ellaL
iggia ,ma
non le ricchezze degli adornamenti . Era fiutatalamedefima
Loggia, perche foiTe diametralmente op- pofta alTeatro
, trail portonedel Palazzo , e il vicolo dell'Arco ,che unifee ilPalazzo
dell'Emincntifs.Dadda coirabitazioneOdefca!cha,ficche laloggia oc-cupava
lametà
del profpetto di clfa abitazione, ed ii portone vero dall'unaed
ilfinto dall'altraparte Tervivanodi ben'intelì confini alla Loggia,che pofava fopra dodicipilafìri delmedefimo
ordinedorico del portone , i quali con pian- ta centinata, acciocché facefie miglior profpetto ne i laterali ,non avendo am-
piezza di Tito infaccia , la portavano all'altezza del piano nobiledei Paìaz zo.
1 pilaiiri poideilc centine
profeguendo
fopra in folonumero
d'otto pernon im-
pedir la vifla de' nobili fpettatori ,con
otto colonne coperte didamafeo
cre- mile trinato d'oro ? co' fuoi piedeitalli dipinti amarmo
, foftenevano il corni- cione dellacima
tuttomeflbad
oro ,con
fregio foltodivelluto cremife ricca-mente
mente
pur trinato, e frangiato, dal qualependevano
felloni didamafeo crem
ife co'foliti ornamenti d'oro,come pur anchependevano
dall'architrave io/tenuto da i pilaftri.Nel mezzo
del cornicione dicima
vedevafì laDea Venere con A- more
ailifa fopratrofei di guerra, edue
fchiavi Orientali , edil tutto eraficru- ratoinmarmo
bianco.Di ricchi paramenti poi, edi plachedi criftalli era ador- natoil dentro dellagranLoggia
,ove
lalendo alcuni gradini , s'entrava perle fineilre dell'appartamentofatte fervire con tutta proporzione da porte.Cento
cinquanta torce in varj dorati , e ben intagliati torcieri appoggiatial cornicio- ne di cima, ed allacornice de' piedestalli fituati d'intorno ai parapetto appara- to condamafeo
cremile increipato, e cadente trinato , e frangiato d'oro, Span-devano
chiarivano lume, ed alpopolo
innumerabile della piazza rendevanoil- luftre fpettacolo inobili Spettatori medefìmi.Tutta
circondatadi torceera lapiazza, poiché oltre quelle degli
Em.
Sig.CardinaliDadda,
RiirFo, eCoradini, OeirEccellentifs.Sig. Èonteflabile, e deli'Iìluftrifs: Sig. Vanniceìli ivi abitanti;altredell'Eccellentifs. Sig.
Ambafciadore empivano
gli fpazj interraelfi pofte alle fineftie ,fuimuro
del giardino, efopra travi dipinti, la di la di cuicima
fidivideva in
due
vaghi torcieri d'eguale altezza, e diftanza.Ilnumero
delle car- rozze diftaccate percommodó
di quelleDame,
che volean goder nellapiazzalaferenata , edelle Signore Cittadine era grandiflimo • erilluftrifs. Sig.
Mar-
chefe Emilio Mafììmi Cavallarizzo di S.E.aveale così ben difpofte, che iifoi- tifiìmo
popolo ebbe campo
di pacarvi framezzo,
e prenderquel flto, che piac- quegli.Oltre così bella difpcfìzione efercitò anche da fuopari il dettoSi^.Mar-
chese la cura dellapiazza
commandando
acinquanta guardie dipendiatedaSua
Eccellenza per invigilare ed alla quiete ed allamodeftiadel popolo, di modo.,, che tutto pafsò conparticolar modefìia ,. ed intiera quiete .Fu degno
per ve-nta d'ammirazione
tutto quello , che al di fuori compariva, poiché
quando
a regio fplendore conveniva/! inuna
fefta cotanto fegnalata fu penfatodall'efat- ta cura de'Sig. Miniftri dell'E. S.intenti folo a far che il tutto avefTe corrifpon-cenza
col nobilanimo
generolbdd
loroEccellentiis. Signore ;Ma
quello, che dentro al Palazzo fu dilpoftoper rinfrefeo, e delizia de'Convitati, forprenderàqualunque animo
gentile di taicofe conofeitore . L'Eccellentifs. SignorConte
ricevuti tutti i congratulamenti,e gliaufpicj di lunga vita per rAuguftiffimalm- peradrice, full'imbrunir della notte colla faggia icorta deU'Illuflriis-.Sig.Fran- cefeo de'Nobili Vitelìefchi Cavalier dell'Ordine Gerofolimitano, e Maeftro di
Camera
dell'Eccel. Sua fi diede a ricevercon fomma
gentilezza gli Eminentifs.Cardinali,le
Dame
, ed i Prelati congli altri Signori invitati .Vennero
leDa-
me
in vetta di gala, adorne di preziofegemme
, ed il Umile fecero i CavalieriRomani,
eForeftieri .Già
correfama
univerfale della richifh'ma magnificenza delPalazzo
Odefcalchftanto per li fuoi fuperbi paramenti, e rare fupeliettiii,'
quanto
per la gran quantità di riguardevoli quadri dc'più faraofi Pittori ;onde puote
ogiiun'figuranl, chefontuofo afbetto fofferoa'Conv
itati le lue fìanze il-luminate difpaziofì lampadarj di criftallo, e fatte adornare di tutto il compi-
mento
ciairi11ufirifs. Sig.Marchefe Urbano
delDrago
BifciaMaggiorduomo
di S. E. al di cui faggio
avvedimento
flava appoggiata la direzzione, e la fo*A
z prain-.<•
pì-ailitendenzadel tutto» Fino ad un'ora'e
mezza
di notte continuò la venuta della Nobiltà per la Fcaletta fegretà illuminata , e la granLoggia
fu piena alla rinfufa . DiFpcnlàti alle dueore da'Sig.Gentiluomini , ePaggi di S.E. gli efem- plari della ferenata perfettamente ltampatj in foglio tanto a tutti gl'invitati ,quanto
a tutte quelleDame
, e Cittadine , che ilavano ne'loro (terzi diilaccati nella piazzaglidiede principio alla gran finfoma,per profeguireil canto.IntantoilSig.
Domenico
TofiScalco della Forelleriadi Palazzone dell'Eccel.Sig.Conte
facca preparare il pinogran rifrefeo perdifpcniarlo a
mezzo
della ferenata.Fin dallamattina Fefìantacinque Officiali Bottiglieri delle Corti diRoma
co'loro fubalterni nel giardino del Palazzo , pernon
aver altro loco , coperti dal folecon una
Fpaziolà tenda di buon'ora cominciarono a lavorar fino a fera leacque
agghiacciate di quante Fortimai la lor arte ne Fomminiflri . Arreltatoficon
piaufo di tutti il canto al fecondoCoro
della ferenata ,incominciarono i Signo-riGentiluomini e Paggi di S. E. a diFpenfare il rifreico con ordine eguale a tutta laNobiltà della loggia, e dell'appartamento : e nel
medelìmo tempo
da quattro Gentiluomini precedutidagli Aiduchi ,e feguiti da cento perfonecon
ibttocoppeinmano
piene di grandigiare d'acque frefche fupur difpeniàta l'al- tra parte del rifrefeo a tutte le perfone , cheIlavano nelle loro carozze.La
Fcekczza , e finezzadi gufto de'ghiacciati liquori , e l'abbondanza de'medeii-
mi
puote arguirfldalnumero
degliOfficiali, che tuttauna
giornatanon
defi- ileronmai
dal lavoro , e dalla peritiilìma fopraintendenza del SignorDo- menico
Tofi Officialedegno
della generofità dell'Ecceilentiiiìmo Sig.Conte
. L' E. S. in quello Fpàzio ditempo
portava!!con
tutta gentilezza ora all'una
, ed ora all'altra parte della gran loggia , ed ivi trattenevateun
talpoco con
quelleDame,
e Cardinali ,che loavean favorito , perinoltrar loro il parti- colar genio , egradimento
, che aveva di Feco fardimora
. CefTato ilprimo
ri-frefeo , ricominciòdalla ripetizione del Fecondo
Coro
il profeguimento della Ferenata j ed in quellomentre
nella vailaCamera
, che guarda la piazza a lini- lira della Sala , illuminatada quattro grandi lampadarj di criltalli , e da trian- goli d'argento , che Fopra argenteecolonne Foilenevano i lumi , preparavafi ilFecondo
rifrefeo ,ma
rifio in cinque tavole del difegno, che me/ira lafigurapre-fettie .
Quanto può mai
inventar l'Arte nellaconfezzione dello zucchero, nelcondimento
delle frutta, e nell' agghiacciamento de' Fapori dellemedelìme
flretti a forza di
neve
informa
, e coloredi tutte lepoma
, tuttoeracon
pro- fufione in bell'ordine eFpoilo alla delizia de'convitati . Pofava fulla tavola centinatadel piano dimezzo
un grandiffimo trionfo, che con i quattro primi cartelloni,e fogliami llendevali fino a gli angoli di eflaJn ognivano
delle quat- tro centine fivedeano
quattroconche
di porcellana delCappone
piene da pi-ramididi fcelti frutti tolti dalla neve , ed un'altra fimi} conca in
mezzo
alzata Foprauna
piramide di crillalli diBoemia
, con infinita copia di confetture , pa-lle , geli ,
marmellate
, bifeotteria , cedrati , portogalli , etutte forte di frutti, e fiori canditi . Otto altre limili ,ma
minori Alzateaccompagnavano
lateral-mente
le grandi , con altre tanti vafi minori della fteffa porcellana , che avean per ciaFcheduno quattro cedrati frefehicon un vago mazzo
di fiori .Due
corna-
corniicopj per parte ufcivano da i cartelloni
con
altrettante tazze di por- cellana , che foftenevano piramidi di forbetto di pertico > di pappina, dimandole
frefche, e di cedrati , che chiudcan dentro le loro frutta Groppate.Le
volute dei prim'ordine regge vandue
tondinidi quella porcellana , sfopra l'uno de'quali ftava una piramidina di b jtiro ghiacciato,e fopral'altra un'altra piramidina di frutti gelati .Le
porcellinipoi del fecond'ordinecontenevano
in ognilato una piramide nel
mezzo
digdo
d'agreftacon
odore di gclfomino, e con agrefla intiera Groppata dentro , ene'due latidue
piramidale diCrema
con marmellata dicedrato . Quelle del terzo aveano nel
mezzo una
piramidedi
Frambues
colmede/imo
frutto intiero iìroppato,e di gelo,e ne' lateralidue
formagetti diCrema. Un
bel vaio fcannellattodi ghiaccio di color d'Alabaftro alto due palmi , emezzo
flava fopra una baie nelmezzo
del gran Trionfo, e ne forgeuaun
verdeartificioib albero , dalli di cui ramipendevano
centocin- quanta frutti gelati.In diflanza di lei palmi daimaggior
trionfo flavan le quat- tro tavole centinate, chelo circondavano .Ciafcuna tavola avea,fecondo l'ufo di tai cofe,una gran caneflra nelmezzo
intagliata,ed inargentatala quale rial- izata da ben centodivertì vai!dicriltallo diBoemia
erapiena di perfetteconfet-ture
, edi frefehi cedratifQuattro
altre minori caneflre di diverfa forma , ne di cui vani laterali ilavandue
fottocoppe difpuma
di pannale di{puma
di ciocco- late , pofavano preffo i quattrolati della grande , a cui pretto ne' vani di lotto, e di fopra giacevanodue
fottocoppe rialzate con iòttocoppe di criftallo pienedi bifcottini,e formagettidi ghiacciofrainezzati di cioccolate,e latte alla por- toghefegelato in pezzi.
Tra
le dettefottocoppev'era un'altra conca dellame-
rielima porcellana con piramide di pappina
3e piena di frutta di gelo .1 vani poi delle tavole eran coperti di tondini dorati confalvictte fìniflime, fazzoletti di fcta,cocchiarini,e forchette d'oro, e coltelli . Il tutto in
fomma
era di cosi pre- ziofo guflo,e delicatezza,chedel paro gliocchi,c.d ilpalato dilettava,perloche n'ebbero le gentiliflimeDame
egualforprendimento, ecompiacenza
. Finita la bella ferenata,la Nobiltà condottanella itanzadel fecondo Rifrefco alla rinfufagirando intorno alle tavole neguflo ,
lodandone
l'artificio , ladelicatezza,e lapompa
. Indi vari tavolini di gioco difjpoili per lo grandeappartamento
accol- ferola riguardevole converiazione, la qualetoltali poi dagiocare veims nella! fuperba fala,ove eraattefa da gran
numero
d'iftromenti, ecfa alcunevirtuoie dicanto affittite dal Signor
Giovanni
Bjnoncino,che meravigliofamente al foiitofuonò
una
fua (inforna avioloncello folo datutti plaudita.Ma non dovea
finirecosi fontuofo convito fenza quegliultimi fegnidi letizia , chela fiorita Nobil- tadeintali o.ccafloiii fuoldarc.Quindi e,diedieffi
moto
adun
feìlofo ballo tan- to più gradito a i Nobiliconvitati ,quanto
fcfèn rade volte foiito a vederli nella noflra Cittade. SeiLampadari
doraticene foftenevano fei ceri per ciafeheduno, illuminavano la vafla Salaadorna tutta di gran quadri de'più celebri Dipintori;òde
e facil cofa l'immaginarli,che vago,ricco,edilettolo fpettacolo folle veder- vi aflìfe in giro lecortei!Dame
, ed i lietiCavai
ieri,che alternavano fradi loro piacevoli, e graziofe danze.Ebbe
in finecompimento
colla notte la regia Felladegna
deliamemoria
degli Uomini/- perla maeilola generalità deliEccmo
del SignorSignor
Conte
Gio. Vincislao di Galaflb,e per quella Auguftiffima,eBcllilfiin*Imperadrice , per lo dicuifelicenatalizio giornofu celebrata .
RA
damolto tempo
, cheRema non
avea (offertoun'Autunno
così piovofo cerne qucflo delcorrente
anno
, talché avvicinan- doli il giorno della Ftfla di S. CarloBorro
meo,nel quale fi cele- brapure lacommemorazione
del gloriofonome
dell'Àuguftifiì-mo
lmpcradore,fitemea
forte,chc ipreparamenti della gran Fe-tta ordinata dallEccellenzadelSignor
Conte
Gio. Vincislao diGal
alloA
rrbafeiadorc Cefareocattolico alla S. Sede,non aveliepotuto condur-fi al diretto fine nella prelcritta giornata;
Ma
parve, che più s'appreiTaiIe il fe-divo
giorno, piùceilaflero lepioggeje pochi diinnanzi al prefìffotempo
difpar- vcro adatto i venti aquofi,e l'importunenuvole, rallegrando la terra, e gii abi- tantiun
coitantiiTimo,e puro fereno , chemolto
continuò . li Sig. GiulioCon-
tini Architettodi S. E. riceuuto il
commandamento
d'avere a fareun
foco ar-tificialepiù ch'ei potefle riguardevole,pensò d'erigere nella piazzade'SS.Apo-
ltoli,ove nel palazzo Odefcalchi
dimora
al prefenteilSig.Ambaiciadore/opra
il
muro
del gran cortile Colonnefe unCafino inVilla,epofe in opera il fuo pen- deròquanto
più in brevetempo
, tanto più conammirazione,
e diletto di tuttaRoma
.La
Figura del dettoFoco
alto palmi 144. , e lungo per linea retta pal-mi
1 16. fi feorge nella frapollailampa,mala
più elatta e inun
granrame
fatto incidere dall'Eccellenza Sua,ilqualeempie uno
fpaziofo foglio di cartapapale.La
mattina del giorno feftivodopo laCappella Papale , alla quale aruftirono i foliEmi
Cardinali , perche NoftroSig. anchedimorava
inCaltel Gandolfo, il Si<^.Ambalciadorecol
treno delle carrozzeadue
cavalli portoni alla Chiefa di S.Carlo alCorlòjla qualeèdellaNazioncLombarda,ed
iviafcoltò laMefla
nella Cappella drcto ali'AltarMag«iore,ove flava efpofto alla venerazione pubblicail
Core
del Santo Cardinale . Di poi ritornato al palazzo dellama
refldenzari-cevette gli aufpicj di felicità fatti all'Auguftiflìino
Imperadoredal
SacroColle- gio , e dalla NobiltàRomana,e
lùll'imbrunir della notte accolfe per la fcaletta oliEmi
Cardinali,e le gentilitfìmeDame,che accompagnate
da tuttii Cavalieri diRoma
vennero a godere della cofpicua féila .Le
fineftre del Palazzoavevan
tutte la lorgratadi ferro per difefa de i 1azzi,e l'Eccellenza
Sua
aveva fatta or- nare afoggia diBalcone lagran loggia (copertacene untóre il palazzo Odefcal- chi,colpalazzo dell'Emo d'Adda, onde ciafeuno dei Nobili cavitati prefequel loco,che glivenne opportuno
per riguardareFaccendone
delFoco Meraviglio- ib oggetto in vero era la bella Piazzade'SS. Apofloli tutta illuminata di torce, colla granmachina
delFoco
, pure tuttacircondata di torce,come 11 vede nella fua hgura,oltre di che tutte quelle piramidi,palle,e vafieran trafparcnti col lu-me
denti o,edi piùtutti i cornicioni,e balauftnte erano adornedilanternoni co-loriti,e contragliati a
forma
di foglia,come
fi vede delineato nella ftampa.ll che dilettavanon poco
sì per ]a bella fimetria della collocazione de ilum
i,cune
perche i medelìmi benché folti,eran talmente fituatijche in
mezzo
a tanta pol- verenon
potevano cagionare accenfione veruna. Ilpopolo
fpettatore era innu-mera-
merabile> ed il
mormorio
diquellocol fuono delle trombe,e de' timpani infon- deva inufìtata allegrezzanegli animi.Nel
mentre ches'attendevailtempo
d'an- cenderc ilfocoi Gentiluomini,e paggi dell'Eccellenza Aiaportavanocontinua-mente
delicati forbetti , ed acque agghiacciate a tuttii perfonaggi invitati , ilchedi
tempo
intempo durò
dal principio fino al fine della nobiliffìma conver- fazionecon abondanza
grande , e varietà, e delicatezzaeguale .Alle
due
ore inpunto
fu accefo ilfoco , ilqualemolto
fpazio ditempo durò
con abbondantiffimi {pari , cheformavano
loitrepito d'unaben
ordinata(Batteria, econ varie emiflìoni dirazzi d'ogni forte ;
Una numerofa
girandolaIdiede il
compimentojmà
fuinafpettata,e dilettofavifta, il vedere,chedimezza
ai 52.gran torcieri laterali alla
machina
per tutta quella parte della piazzaufei-I
rono
all'improvifo tanto fontane difoco , chebuona pezza
continuaronoil di-!letto.
La
fopraintendenzadel foco artificiale fu del Sig.Capit.BaldicapoBom-
j bardiero di Cartel S:Angelo.La gran
Machina dopo
ilBrugiamento reftòcome prima
illuminata dalle torcie , finoche quelle di per fé ltefle ficonfumarono
.
Dopo
di che gliEmi
Cardinali^ leDame con
tuttii Nobili convitatis'uni-rono
nell'Appartamento d'udienza .Una
ìpaziofa cortinadiDamafco
trinatod'oro divideva la gran fala in tal guifa,che lafola terzaparte di efia dava aditoi
formando
una Galleria dallato delle nneftre,per paifare dauna
anticamera all'altra del doppio
appartamento
. All'apparire , che fece l'Eccellenza del SignorConte
collanumerofa
comitiva della Nobiltà invitatagli villo alzarliil fipario, ecomparire il grand'apparato del rifrefeonella figura, che lo dimoftralafrapo-lla pagina : la tavola fopra la quale pofava,era lungapalmi 84.,in
mezzo
diefìavedevafi un Trionfo, la di cui bafe era di4. palmiequilateri, e l'altezzadi otto, edera tale. Sei gradini di
Zucchero
candito eranbafamento
di quattro colonne dello ftefibZucchero
rofi'o,e bianco, che su iloro capitellifoftenevano ottoar- chi grottefehi compofli di tutta forta di canditi fini diFrancia, fopra iquali ar- chi potava un'Aquila Imperiale diZucchero
candito. Dall'una parte, e dall'al- tra del d. trionfo forgevano quattro piramidi alte palmi 5. di quattro gradini»fopra de i quali in variechicchere di criftaliocolorito di
Venezia
, ed in altret- tantipiattini ftavano confetture,c canditi d'ogniforte dicolore,e fapore.Due al-tre piramidi più grandieran polle per confine a i
due
capi della lunga tavola ,parimente
adorne de'medefimidolcine iloro gradini,mafullacima
foftenevanoun
beiralberetto,runad'Aranci,e l'altra diLime
candite . Frapofti a quellepi- ramidi pofavanofopraben
interi piedestalli adue
ordini,quattro ben intagliati vali,l'uno de'quali foftenevaun'albero di cedrati,l'altro un'albero di portogalli,il terzo di perfiche, ed i 1 quartodi pere , e dalli rami diciafeheduno veiliti di fronda fimile alla lor naturale
pendevano
50.perforta de i loro fruttigelati,ed al vivo coloritala terra de'vafipoi erafpuma
di cioccolate.11 1. ordinedel ba-simento
de i d. vafi aveva ne' fuoi angoli 4. fottocoppe di criftalio , dalle quali forgevano4. piramididue
grandi,edue (cannellate di forbettidi diverfi fapori,con
feftoni di varie frutta gelate,ebifcottiniagghucciatijindiciafcunode'4.lati aveadue
fottocoppe minori di criftalio piene difpuma
di cioccolate^ latte ge- lato.Su
gli angoli del fecond'ordinepotevano4.fottocoppine di criftallopienedi
di frutti di cioccolate in
tavolette
d'altri fapori in pezzi di gelo, e in ogni latev'erano 4. piattini pur di crifìallo con piramidale di butiro gelato all'Inglefe
Fornivano la bella
Tavola
16.quadrangoli di dueordini,iprimi4.de'quali pò--vano
nelprimo
ordine4. fottocoppedi crifìallo con formagetti gelati,e 4. pi -tini diporcellanacon bifeottini di cannella,e nel piano del fecondo ordine una Sottocoppa brandepiena di
pan
lavato gelato ad ufo di Polonia. Altri 4.aveano ne'medefimiva(i,e frutta,e cioccolate in pezzi,e bifeottini di gelo-inmezzo
poi vi li vedeva un tondino di ghiaccio con botiro gelato.Le fottocoppe degli altri 4. crancolme
li lattefreddo alla portogliele , i piattini d'ova, e di bifeottini di cannella gelati,ed ilmezzo
difpuma
di cioccolata,edi lattemiele agghiacciato.Negliultimi 4.ftavanoin fottocoppe piramidi di botirogelatogli piattini pezzi di cioccolata,edi crema,e in
mezzo
una piramide verde di piflacchj circondata da molte piramidine di diverti fapori fparfi fopra piatti d'argento.Veran
lenzanumero,
e cedri,e portogalli,e cedrati con tutte l'altre forte dipreziofì agrumi.Vari candelierid'argento,che foflenevano 5.candeledi cera accrefeevano illu-.
me
alla tavola oltre gli 8. granLampadarj
di 6. ceri per ciafeheduno, che pen-devano
accefi dal gran folaro della Sala.Non
vimancavano
1 tondini,ed i eoe Chiarini d'argento con i loro fazzoletti di feta percommodo
de'i Nobili convi-tati,cheguftando i varj delicatifapori,ne lodavano ilfino guflo,e ne
ammirava- no
la proprietà,e l'abbondanza.Tutta
la direzzione del rifrefeo fu del Sig.En rico Dienebier di PragaperitiflìmoIntendente,la confezzione fu opera del Sig.Arnoldo
Ritfelt Inglcfe,edi geli furon difpofli dal Sig.Michele
AnfìdeiRoma
•no
bottiglière:tuttitre officialidell'Eccellenza del Sig. Ambafciadore.Spoglia • ta che fu la gran tavola , furon tolte di fatto lepanche
, e fu ordinata la Sala adue
ranghi cifedie : Affìtti Convitati furon loro difpenfati duecomponimenti
poeticiftampati in lode dell'Augullifs. Imperadore, il
primo
de'quali è del Sig.Paolo Antonio
Rolli,ed il fecondo è del £ig. Paolo Vanniniambi benignamen-
te favoritidell'altoPatrocinio dell'E.S.Eradigià preparato il Sig.Gio.Bononci-
noMaeflro
diCappellabcn noto per la fua riputazione,ilquale difpofe moltuiì-ifii iftromenti d'arco,e diedeun'armoniofa finfonia,pofciafece,che la primadel- le due virtuofe, che
Hanno
al fervizio di S. E. cantarleuna
cantata a voce folaji e quindi affieme col Sig. Franccfco Finaja foprano della Cappella Pontificia di mcravigliofa voce una cantataadue
voci con iilromenti,cdipoi fé dire alla fe-conda
virtuofa un'altra cantata a folo ; e la mufica dilettò al fornaio i nobili afcoltanti sì ger la dolcemodulazione
de'Cantori , che per lamaeflria del vir- tuofoComponitore. Diedcfi alla fineprincipioadun
feflivo ballo, eminio
Sig.Francefco de'Nobili vitcllefchi cavaliero di
Malta
Maeflro dicamera
di S.E.n'efercitò con tutta lode la cura .
Furono
invero dilettofa villa le lietedanze
per le belle,e riccamente adorneDame,che
inficinecon
igentili, e valorofì Ca-valieri le alternavanoje così magnifica fcfla
durò
fino alle 9.ore della notte,coninfolito diletto della
Romana
Nobiltà,la qualedourà
fempre tenervivamemo-
ria della funtuofa magnificenza dell'Eccellenza del Sig.
Conte
di Galafio inten- to folo a compiacerladi continuo,e piùparticolarmente poi ne i feìlivi giorni dicommemorazione
degli Au<zullifTimiRegnanti
.
IN ROMA
, Per PaoloKomarek
alCorfo 1714. )(Con
licenza de' Superiori .1^6
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