maestralu.altervista.org Il nomadismo
L’Homo Sapiens del Paleolitico era nomade: ciò significa che non viveva sempre nello stesso luogo, ma si spostava alla ricerca di cibo e costruiva dei ripari provvisori.
Questi uomini, infatti, non conoscevano l’agricoltura e l’allevamento: dopo aver raccolto tutti i vegetali e dopo aver cacciato tutti gli animali che si trovavano in un certo posto, erano costretti a migrare altrove.
In questo modo l'homo sapiens dall'Africa si spostò verso l'Asia e l'Europa. Tra uno spostamento e l’altro, le tribù di Homo Sapiens trovavano rifugio in grotte, tende o capanne.
I gruppi di Homo sapiens nei periodi invernali e più freddi, si stabilivano in profonde grotte sotto gli strapiombi delle montagne, spesso vicini a torrenti ricchi di pesce che avevano imparato a pescare. All'entrata delle caverne sistemavano paletti di legno intrecciati con rami per formare una barriera contro il vento e il freddo, rendendo l’interno della grotta più caldo e accogliente; le caverne erano anche riscaldate dal fuoco.
Nella stagione più calda e di caccia l'Homo sapiens abbandonava le caverne e, seguendo gli spostamenti della selvaggina, costruiva delle capanne o delle tende che venivano smontate e rimontate all'occorrenza.
Per fare le capanne abbattevano lunghi rami, li pulivano dai ramoscelli e poi ne univano sette o otto alla sommità.
Infine ricoprivano con frasche o pelli. Le tende invece erano sostenute da ossa e zanne di mammut e ricoperte da pelli.
La sedentarietà
Circa 12.000 anni fa terminò l’era glaciale e le condizioni climatiche migliorarono molto. In questo periodo l’uomo scoprì l’agricoltura e imparò ad allevare gli animali. Così l’uomo smise di spostarsi in cerca di cacciagione e cibo da raccogliere. Occupandosi dei campi infatti, gli uomini erano costretti a fermarsi in attesa che il raccolto fosse pronto. Gli animali allevati inoltre,
fornivano latte e carne tutto l’anno. In questo modo l’uomo divenne sedentario, cominciò a costruire capanne stabili e si crearono i primi i villaggi .