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(1)

Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Prof. A. Andreazza

Il Modello Standard

Lezione 19

(2)

Simmetria di gauge

•  Abbiamo visto diversi tipi di simmetrie:

–  Simmetrie per traslazione (anche temporale), rotazione –  Simmetrie discrete C, P, T

–  Simmetrie nello spazio interno delle variabili (Isospin, SU(3))

•  Simmetrie di gauge

–  Compaiono in maniera naturale nell’elettromagnetismo classico

–  Acquistano un significato più profondo in meccanica quantistica relativistica:

•  Estensione delle simmetrie nello spazio interno delle particelle

•  Introducono in maniera univoca interazioni collegate con queste simmetrie interne

•  Modello Standard

–  3 gruppi di simmetria: U(1)Y, SU(2)L, SU(3)C

–  Con rottura spontanea della simmetria di gauge U(1)Y, SU(2)L

•  interazioni elettrodeboli elettromagnetiche + deboli

Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 19 A. Andreazza - a.a. 2016/17

2

(3)

Simmetria di gauge: elettromagnetismo

•  I campi elettrico e magnetico possono venire generati da un potenziale scalare ed un potenziale vettore:

•  In forma covariante:

E = −∇φ(t, x) −

∂tA(t, x) B = ∇ × A(t, x)

Aµ = φ(t, x)

c −A(t, x)

⎜⎜

⎟⎟

Fµν = ∂µAν − ∂νAµ=

0 1 c

∂t(−Ax) −

∂x φ

c 1 c

∂t(−Ay) −

∂y φ

c

1 c

∂t(−Az) −

∂z φ

c

0

∂x(−Ay) −

∂y(−Ax)

∂x(−Az) −

∂z(−Ax)

0

∂y(−Az) −

∂z(−Ay) 0

=

0 Ex c

Ey c

Ez c 0 −Bz By

0 −Bx 0

(4)

Simmetria di gauge: elettromagnetismo

•  I campi elettrico e magnetico non cambiano se il potenziale viene modificato:

•  È evidente nella forma covariante:

•  Siccome le equazioni di Maxwell sono espresse in termini dei campi:

•  le osservabili fisiche non possono cambiare per questa variazione di gauge del potenziale.

Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 19 A. Andreazza - a.a. 2016/17

4

Aµ ⇒ ʹAµ = Aµ − ∂µα(t, x)

ʹ

Fµν = ∂µAνʹ − ∂νAµʹ φ(t, x) ⇒ ʹφ (t, x) =φ(t, x) −

∂tα(t, x) A(t, x) ⇒ ʹA (t, x) = A(t, x) + ∇α(t, x)

= ∂µAν − ∂µνα− ∂νAµ + ∂νµα = Fµν

∇ ⋅ E = ρ ε0

∇ × B − 1 c2

∂E

∂t =µ0j

jµ =

(

cρ j

)

µFµν =µ0jν

∇ ⋅ B = 0

∇ × E +∂B

∂t = 0

1

2εµνρσνFρσ = 0

(5)

Simmetrie dell’equazione di Klein-Gordon

•  Consideriamo una funzione d’onda che soddisfi l’equazione di Klein-Gordon:

–  È soluzione anche la trasformata

•  α = numero reale

•  e = carica elementare (adimensionale in unità naturali)

•  La stessa cosa vale se 𝜙 ha dei gradi di libertà interni:

–  Esempio: spin isotopico:

•  g=costante di accoppiamento

•  αj=numeri reali

•  σj=matrici di Pauli

–  Esempio: colore:

•  gS=costante di accoppiamento

•  αj=numeri reali

•  λj=generatori di SU(3)

µµφ + m2φ = 0 1

c2

2

∂t2 φ − ∇2φ + m2φ = 0

φ = au u + ad d , u = 1

( )

0 , d =

( )

01

φ = exp ieαʹ

( )

φ

φ = exp igʹ αj

1 2σj j=1,2,3

⎝⎜ ⎞

⎠⎟φ φ = ar r + ag g + ab b , r = 1

0 0

⎜⎜

⎟⎟, g = 0 1 0

⎜⎜

⎟⎟, b = 0 0 1

⎜⎜

⎟⎟ φ = exp igʹ S αj

1 2λj j=1,2,3

⎝⎜ ⎞

⎠⎟φ

(6)

Simmetrie locali

•  Consideriamo una trasformazione che vari da punto a punto:

•  α = funzione del tetravettore x

•  e = carica elementare (adimensionale in unità naturali)

•  Trasformazione di simmetria locale

–  OK: 𝜙′ non è soluzione dell’equazione!

–  Si può però recuperare una simmetria introducendo:

•  un’interazione con il campo elettromagnetico

•  estendendo il concetto di trasformazione di gauge: è una trasformazione congiunta del campo elettromagnetico e delle particelle cariche.

Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 19 A. Andreazza - a.a. 2016/17

6

µµφ + mʹ 2φʹ

φ = exp ieα(x)ʹ

( )

φ

= ∂µ

(

µ

(

eieα( x )φ

) )

+ m2eieα( x )φ = ∂µ

(

eieα( x )ie∂µα(x)φ + eieα( x )µφ

)

+ m2eieα( x )φ

= ∂µ

(

eieα( x )

[

ie∂µα(x)φ + ∂µφ

] )

+ m2eieα( x )φ

= eieα( x )

(

ie∂µα(x) ie∂

[

µα(x)φ + ∂µφ

]

+ ie∂µµα(x)φ + ie∂µα(x)∂µφ + ∂µµφ

)

+ m2eieα( x )φ

= eieα( x )

[ (

−e2µα(x)∂µα(x) + ie∂µµα(x)

)

φ + ie ∂

(

µα(x)∂µφ + ∂µα(x)∂µφ

)

+ ∂µµφ + m2φ

]

(7)

Simmetrie locali: equazione di Klein-Gordon

•  Introduciamo un’interazione con il campo elettromagnetico facendo la sostituzione:

–  Applicando l’operatore a 𝜙′

•  Si può recuperare un’invarianza se combiniamo la trasformazione della funzione d’onda con una trasformazione di gauge del campo e.m.:

–  Con questa trasformazione:

–  Se 𝜙 è soluzione di –  𝜙′ è soluzione di

–  i campi elettrici e magnetici sono identici in entrambi i casi:

µ → ∂µ − ieAµ

µ − ieAµ

( )

φ = ∂ʹ

(

µ − ieAµ

)

eieα( x )φ = eieα( x )

(

µ − ieAµ + ie∂µα(x)

)

φ

φ → ʹφ = exp ieα(x)

( )

φ

Aµ → ʹAµ = Aµ + ∂µα(x)

µ − ie ʹAµ

( )

φ = ∂ʹ

(

µ − ieAµ − ie∂µα(x)

)

eieα( x )φ = eieα( x )

(

µ − ieAµ − ie∂µα(x) + ie∂µα(x)

)

φ

µ − ie ʹAµ

( )

φ = eʹ ieα( x )

(

µ − ieAµ

)

φ

µ − ieAµ

( ) (

µ − ieAµ

)

φ + m2φ = 0

µ − ie ʹA µ

( ) (

µ − ie ʹAµ

)

φ + mʹ 2φ = 0ʹ

Fµνʹ = Fµν

(8)

Simmetrie locali: equazione del campo e.m.

•  Vediamo adesso cosa succede nelle equazioni del campo e.m.

•  Abbiamo visto che ad un campo che soddisfa l’equazione di Klein- Gordon è associata una corrente conservata:

•  se il campo corrisponde ad una particella carica, questa diventa una sorgente del campo:

•  La formulazione originale non è invariante per trasformazioni di gauge:

–  infatti è immediato vedere che

•  Tuttavia possiamo darne una forma invariante usando l’espressione:

–  è palesemente invariante per trasformazioni di gauge –  è effettivamente una corrente conservata:

–  se

la corrente elettrica eJ

ν

soddisfa le condizioni per essere una sorgente del campo e.m.

Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 19 A. Andreazza - a.a. 2016/17

8

Jν = −i

(

φ*νφ − φ ∂

(

νφ

)

*

)

, νJν = 0

µFµν = µ0jν = µ0eJν

ʹ

Jν = −i

(

φʹ*νφʹ− ʹφ (νφʹ)*

)

= Jν + 2 φ 2να

Jν = −i

(

φ*(∂ν − ieAν)φ − φ (∂

(

ν − ieAν

)

*

)

νJν = 0

µ − ieAµ

( ) (

µ − ieAµ

)

φ + m2φ = 0

(9)

Simmetrie locali

•  Questo procedimento è del tutto generalizzabile.

•  Se ho una simmetria interna, la cui trasformazione generica è data da:

•  g=costante di accoppiamento

•  αj=numeri reali

•  Tj=generatori delle trasformazioni

•  Si può trasformare in una simmetria locale:

–  introducendo interazione con N campi:

(uno per ogni generatore)

–  definendo una trasformazione congiunta di campi di interazione e gradi di libertà interni.

•  L’elettromagnetismo corrisponde ad una simmetria di tipo U(1):

–  rotazione di fase

•  Per gruppi più complessi è solo tecnicamente leggermente più complicato:

–  cambia l’espressione di Fµν e delle equazioni dei campi –  i campi diventano carichi e possono interagire tra di loro

•  ad esempio gli 8 gluoni di SU(3) hanno hanno carica di colore:

U = exp ig αjTj

j=1 N

⎝⎜ ⎞

⎠⎟

µ → ∂µ − ig AµjTj

j=1 N

φ → e

ig αjTj j=1

N

∑ φ

rg, gr, rb, br, gb, bg, 12(rr − gg),12(rr + gg − 2bb )

AµjTj → AµjTj + ∂µαjTj

− igAµiαk[Ti, Tk]

(10)

Masse dei bosoni vettori

•  Il campo elettromagnetico soddisfa l’equazione di una particella che si propaga con massa nulla.

–  Dalle equazioni di Maxwell nel vuoto:

–  si ottiene:

–  O in forma covariante, calcolando:

Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 19 A. Andreazza - a.a. 2016/17

10

∇ ⋅ E = 0

∇ × B − 1 c2

∂E

∂t = 0

∇ ⋅ B = 0

∇ × E +∂B

∂t = 0

∇ × ∇ × E +∂B

∂t

⎣⎢

⎦⎥= 0

∇ ∇ ⋅ E( )− ∇2E +

∂t(∇ × B)= 0

−∇2E +

∂t 1 c2

∂E

∂t

⎟ = 0 1

c2

2

∂t2 − ∇2

⎟E = 0

∇ × ∇ × B − 1 c2

∂E

∂t

⎣⎢

⎦⎥= 0

∇ ∇ ⋅ B( )− ∇2B − 1 c2

∂t(∇ × E)= 0

−∇2B − 1 c2

∂t ∂B

∂t

⎟ = 0 1

c2

2

∂t2 − ∇2

⎟B = 0

εµαβγα

( )

21εµνρσνFρσ ⎟ = 0 ⇒ ∂ααFβγ = 0

(11)

Masse dei bosoni vettori

•  Questo fenomeno è strettamente legato all’invarianza di gauge.

–  Per esempio si potrebbe introdurre un termine di massa:

–  Modificando le equazioni di Maxwell:

–  si ottiene:

∇ ⋅ E = −m2c2

!2 φ

∇ × B − 1 c2

∂E

∂t = −m2c2

!2 A

∇ ⋅ B = 0

∇ × E +∂B

∂t = 0

∇ × ∇ × E +∂B

∂t

⎣⎢

⎦⎥= 0

∇ ∇ ⋅ E( )− ∇2E +

∂t(∇ × B)= 0

∇ × ∇ × B − 1 c2

∂E

∂t

⎣⎢

⎦⎥= ∇ × −m2c2

!2 A

∇ ∇ ⋅ B( )− ∇2B − 1 c2

∂t(∇ × E) = −m

2c2

!2 (∇ × A)

−∇2B − 1 c2

∂t ∂B

∂t

⎟ = −m2c2

!2 B 1

c2

2

∂t2 − ∇2 + m2c2

!2

⎟E = 0 1

c2

2

∂t2 − ∇2 + m2c2

!2

⎟B = 0

∇ −m2c2

!2 φ

⎟ − ∇2E +

∂t 1 c2

∂E

∂t m2c2

!2 A

⎟ = 0 1

c2

2E

∂t2 − ∇2E + m2c2

!2 −∇φ +

∂tA

⎟ = 0 1

c2

2E

∂t2 − ∇2E +m2c2

!2 E = 0 1

c2

2B

∂t2 − ∇2B +m2c2

!2 B = 0

(12)

Masse dei bosoni vettori

•  Le equazioni modificate per introdurre un termine di massa:

•  Contengono esplicitamente i potenziali:

•  L’applicazione di una trasformazione di gauge modifica le equazioni dei campi:

•  Anche questa proprietà è del tutto generale:

–  In presenza di una simmetria di gauge i campi devono obbedire a equazioni di propagazione con massa nulla

Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 19 A. Andreazza - a.a. 2016/17

12

∇ ⋅ E = −m2c2

!2 φ

∇ × B − 1 c2

∂E

∂t = −m2c2

!2 A

∇ ⋅ B = 0

∇ × E +∂B

∂t = 0 1

c2

2

∂t2 − ∇2 + m2c2

!2

⎟E = 0 1

c2

2

∂t2 − ∇2 + m2c2

!2

⎟B = 0

∇ ⋅ E = −m2c2

!2 φ(t, x) −

∂tα(t, x)

⎣⎢

⎦⎥, ∇ × B − 1 c2

∂E

∂t = −m2c2

!2 [A(t, x) + ∇α(t, x)]

(13)

Il Modello Standard

•  Il Modello Standard è costruito su tre simmetrie di gauge.

•  Interazioni forti:

–  gruppo SU(3) di colore

–  grado di libertà interno dei quark –  8 generatori 8 gluoni

•  particelle senza massa

•  confinati in adroni:

mesoni ( ) e barioni ( )

•  Interazioni elettrodeboli

–  prodotto di due gruppi:

•  U(1) di ipercarica: 1 generatore

•  SU(2) di isospin debole: 3 generatori –  particelle organizzate in doppietti di SU(2)

•  quark: ipercarica Y=1/3

•  leptoni: ipercarica Y=-1

–  Relazione di Gell-Mann Nishijima: Q = Y 2 + T3

qq qqq

Q=2/3 Q=-1/3 Q=0 Q=-1

m=0

m=91 GeV m=80 GeV

Simmetria di gauge violata nelle interazioni deboli:

•  rottura spontanea della simmetria

•  meccanismo di Higgs

(14)

Proprietà di W e Z

•  W

±

–  mW=80.385±0.015 GeV –  ΓW=2.085±0.042 GeV –  S=1, Q=±1, Y=0, T3=±1 Interagisce con coppie

–  con intensità GF

–  con intensità GFVqq′

e cambiamento di sapore

•  Z

–  mZ=91.1876±0.0021 GeV –  ΓZ=2.4952±0.0023 GeV –  S=1, Q=0, Y=0, T3=0

Interagisce con coppie di leptoni e quark:

senza cambiamento di sapore

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14

e

+

e

, ν

e

ν

e

… uu, dd, ss … e

+

ν

e

, µ

+

ν

µ

, τ

+

ν

τ

ud, us, ub, cd, cs

Esperimento UA1

Nobel lecture di Rubbia (1984)

Wµν

Zee

Non partecipa ai decadimenti deboli degli adroni

(15)

Rottura spontanea di simmetria

•  La rottura spontanea di simmetria è un fenomeno in cui:

–  le equazioni che descrivono un sistema mostrano una certa simmetria –  lo stato fondamentale però la viola

•  Esempio: materiali ferromagnetici

–  Hamiltoniana data dai prodotti scalari dei momenti magnetici:

–  È esplicitamente invariante per rotazioni

–  Però ad un certo istante i momenti magnetici si allineeranno in una direzione comune

–  Il sistema assume una direzione privilegiata, rompendo l’invarianza per rotazione.

–  La risposta dipende anche dalla

temperatura.

H = −k ! µi !

µj

i≠ j

(16)

Rottura spontanea di simmetria

•  Se scriviamo un’equazione del tipo:

–  con λ e v parametri positivi

•  è palesemente invariante per trasformazioni di fase

–  ammette soluzioni statiche E=p=0 per |𝜙|=v

–  qualunque soluzione del tipo 𝜙=ve soddisfa la richiesta

•  scegliamone una, per comodità |𝜙|=v

•  e consideriamo piccoli spostamenti attorno a questo valore:

–  dove abbiamo esplicitato la reale ed immaginaria

•  Tenendo solo i termini al primo ordine in ρ,η, l’equazione diventa:

–  Considerando perturbazioni attorno alle soluzioni statiche:

•  Abbiamo perso l’evidenza della simmetria

•  vediamo che la componente η si comporta come se avessa massa nulla

•  mentre la componente ρ ha una massa m2=2λv2.

Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 19 A. Andreazza - a.a. 2016/17

16

µµφ + λ φ

(

2 −υ2

)

φ = 0

φ → eiαφ

φ = υ + ρ(x) + iη(x)

µµ

(

υ + ρ + iη

)

+λ (υ + ρ)

(

2 +η2 υ2

) (

υ + ρ + iη

)

= 0

µµ

(

ρ + iη

)

+λ 2υρ + ρ

(

2 +η2

) (

υ + ρ + iη

)

= 0 µµ

(

ρ + iη

)

+ 2υ2λρ = 0

(17)

Rottura spontanea di simmetria

•  Vediamo adesso come l’effetto si propaga sulle equazioni del campo:

•  se anche in questo caso guardiamo perturbazioni attorno al minimo:

•  compare all’ordine zero in ρ e η un termine:

•  che sostituito nell’equazione dei campi produce una dipendenza esplicita dal potenziale:

•  che abbiamo visto implicare per i campi e.m. un’equazione equivalente ad una particella con massa:

•  La rottura spontanea di simmetria fa acquisire un termine di massa ai campi mediatori delle forze.

µFµν = µ0eJν Jν = −i

(

φ*(∂ν − ieAν)φ − φ (∂

(

ν − ieAν

)

*

)

φ = υ + ρ(x) + iη(x)

Jν = −2eυ2Aν

µFµν = −2µ0e2υ2Aν

m = 2µ0

(18)

Il bosone di Higgs

•  Quando descritto in maniera

estremamente semplificata è il concetto alla base del meccanismo di Higgs.

–  v=246 GeV

–  mH=125 GeV, Q=0, S=0

•  Fornisce massa a W e Z

–  mentre il fotone rimane senza massa

•  Fornisce anche massa ai fermioni:

–  può mescolare stati con gli stessi numeri quantici anche se provengono da diverse famiglie: matrice CKM

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18

(19)

Il bosone di Higgs

•  Siccome l’intensità dell’accoppiamento del bosone di Higgs è proporzionale alla massa delle particelle, questo decade preferenzialmente nelle particelle più massive a disposizione.

•  Anche in particelle di massa nulla, tramite stati intermedi qq e W+W-

Osservati

(20)

Masse di W e Z, sin

2

θ

W

•  Abbiamo detto che le interazioni elettrodeboli sono collegate a due simmetrie di gauge:

–  U(1) di ipercarica

–  SU(2) di isospin debole

•  Se indichiamo con g′ e g rispettivamente le costanti di accoppiamento dei due gruppi, abbiamo che:

•  si definisce angolo di Weinberg θ

W

quello definito dalle relazioni:

•  Sperimentalmente: sin

2

θ

W

=0.22336±0.00010

–  i due gruppi di simmetria hanno intensità comparabili

–  gli accoppiamenti che vediamo al di sotto della scala di v sono dati da:

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20

mZ = 1

2 g2+ ʹg 2υ, mW = 1 2

cos2θW = g2

g2 + ʹg 2 , sin2θW = gʹ2 g2 + ʹg 2

e = g sinθW GF 2 = 1

8 g2 mW2

(21)

I padri del Modello Standard

•  Concludiamo questo corso con gli ultimi Nobel da ricordare:

(22)

ESERCIZI

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22

(23)

Esercizi 19.1 e 19.2

Esercizio 19.1

Dato un campo che soddisfa l’equazione:

dimostrare che il tetravettore definito da:

soddisfa l’equazione di continuità: e quindi definisce una corrente conservata.

Esercizio 19.2

A partire dai valori misurati delle masse di W e Z, e dalla costante di Fermi G

F

, calcolare:

•  i valori di g e g′

•  il valore della carica elettrica elementare e e confrontarlo con quello osservato.

µ

− ieA

µ

( ) (

µ

− ieA

µ

) φ + m

2

φ = 0

J

ν

= −i ( φ

*

(∂

ν

− ieA

ν

) φ − φ ( (∂

ν

− ieA

ν

) φ )

*

)

νJν = 0

(24)

Esercizio 19.3

La massa e la larghezza di decadimento del bosone W sono rispettivamente di 80.385±0.015 GeV e 2.085±0.042 GeV:

•  Qual è il range delle interazioni mediate da tale particella?

•  In quanto tempo avviene il decadimento?

Dare una stima dei rapporti di decadimento del W in coppie eν

e

, µν

µ

, τν

τ

, ud, us, cd, cs. Per rispondere alla domanda considerare che:

–  la massa dei prodotti di decadimento è trascurabile in tutti i casi

–  la costante di accoppiamento è g per tutte le particelle, ma per i quark bisogna considerare l’effetto dell’angolo di Cabibbo e del colore

Confrontare il risultato ottenuto con i valori tabulati nel PDG

.

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