DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE e AMBIENTALE Sezione Geotecnica
Risposta Sismica Locale Risposta Sismica Locale
Prof. Ing. Claudia Madiai
¾ Le caratteristiche del moto sismico in superficie, in assenza di manufatti (condizioni di free-field), sono il risultato di un insieme di fenomeni molto complessi legati in generale a:
Caratteristiche del moto sismico al sito
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insieme di fenomeni molto complessi legati in generale a:
- meccanismo di sorgente - cammino di propagazione
¾ Tuttavia numerose osservazioni sul campo hanno chiaramente evidenziato che contano soprattutto e in maniera determinante le:
- ‘condizioni locali’ del sito (caratteristiche geologiche, morfologiche e geotecniche dei depositi e degli ammassi rocciosi superficiali)
SITO 1 SITO 2 SITO 3 SITO 4
Variabilità spaziale del danno con la distanza in un sottosuolo ‘ideale’
epicentro
Danni importanti
Danni medi
Danni lievi
Nessun danno
ipocentro ROCCIA
33
SITO 1
Danni
SITO 2
Danni
SITO 3
Danni
SITO 4
Danni
Variabilità spaziale del danno con la distanza in un sottosuolo reale
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importanti medi lievi importanti
TERRENO
epicentro
ROCCIA
ROCCIA
ipocentro
44
In prossimità dell’epicentro (near field) l'influenza dei
Caratteristiche del moto sismico al sito INFLUENZA DELLA SORGENTE
p p ( )
meccanismi di sorgente prevale generalmente su quella degli altri fattori. I parametri che caratterizzano i meccanismi di sorgente sono:
a. profondità della sorgente
A parità di altre condizioni un terremoto più superficiale:
- è più distruttivoè più distruttivo
- interessa un’area meno estesa
- l’accelerogramma è di tipo più impulsivo, la durata è minore, il contenuto in frequenza è più ricco di alte frequenze
55
Caratteristiche del moto sismico al sito
b. lunghezza della frattura a DURATA LUNGHEZZA
INFLUENZA DELLA SORGENTE
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c. energia rilasciata
Maggiore è l'energia rilasciata, maggiore è l’estensione dell’area di
i ti t i i i l i di l i t i tt i ti i
g
È un parametro a cui risulta
proporzionale l’energia rilasciata, quindi anche alcuni parametri caratteristici del terremoto e del moto sismico
MAGNITUDO amax
[g] DURATA
[s] FRATTURA[km]
5.5 0.15 6 5 ÷ 10
6.5 0.29 18 15 ÷ 30
7.5 0.45 30 60 ÷ 100
8.5 0.50 37 200 ÷ 400
risentimento e maggiori sono i valori di alcuni parametri caratteristici del terremoto e del moto sismico (magnitudo, intensità, durata, accelerazione massima, spostamento)
d. meccanismo di rottura
Influenza la forma, l’ampiezza, la frequenza e la durata delle vibrazioni, oltre all'intervallo di tempo fra successivi rilasci di energia (eventi sismici)
Allontanandosi dalla sorgente, l'energia trasportata dalle onde
Caratteristiche del moto sismico al sito INFLUENZA DEL CAMMINO DI PROPAGAZIONE
g , g p
di volume diminuisce, il moto sismico si arricchisce di basse frequenze e l'ampiezza delle vibrazioni decresce
(smorzamento geometrico, per scattering e isteretico)
77
L’esperienza ha dimostrato che, in un dato territorio:
per un dato terremoto ogni sito ha una risposta diversa:
Caratteristiche del moto sismico al sito INFLUENZA DELLE CONDIZIONI LOCALI
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alcuni siti possono amplificare il moto sismico in arrivo al sito senza comportare rotture ed elevati cedimenti del terreno; altri lo
amplificano fino a portarlo a collasso; altri lo attenuano
uno stesso sito ha risposte diverse durante i diversi terremoti che possono colpire l’area
la variabilità delle risposte è da ricondurre alla caratteristiche geologiche, morfologiche e geotecniche del sito (‘condizioni locali’)
8888
Caratteristiche del moto sismico al sito INFLUENZA DELLE CONDIZIONI LOCALI
Effetti topografici
Danni i t ti
Effetti stratigrafici
Danni importanti
Sito di riferimento
Danni lievi
Effetti di valle
Danni importanti
3 importanti
2 1
99
Caratteristiche del moto sismico al sito INFLUENZA DELLE CONDIZIONI LOCALI
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The map shows how the level of shaking is likely to vary across the Los Angeles Basin because of soft sediments and
Gli effetti dei terremoti legati alle caratteristiche del sito vengono denominati ‘effetti di sito’
sediments and subsurface geologic structures.
Evidenze sperimentali degli effetti di sito
Torre latino-americanaIl caso di Città del Messico
(1985)
perché?
11 11
Evidenze sperimentali degli effetti di sito
Il terremoto di Città del Messico (1985)
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Considerando la notevole distanza epicentrale (≅ 400km) e i modesti valori di PGA su affioramento rigido (<0.1g) non si giustificano i drammatici effetti del terremoto a Città del Messico. La stazione STC registra però un amax= 0.17g
12 12
Evidenze sperimentali degli effetti di sito
Il terremoto di Città del Messico (1985)
La città è fondata su uno spesso deposito di argille recenti molto molli (Ip≅200%, Vs=75m/s) che riempiono la depressione dell’antico Lago Texcoco (dove sorgeva Tenochtitlan)
Gli effetti dell’amplificazione locale giustificano i gravi danni, soprattutto nella zona III della città
13 13
Evidenze sperimentali degli effetti di sito
Il terremoto di Città del Messico (1985)
Nelle diverse stazioni accelerometriche si è osservato un incremento del periodo fondamentale del moto all’aumentare dello spessore di argilla
Si è t f t lifi i d ll’ i tt l ( f STC
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Si è osservata una forte amplificazione dell’ampiezza spettrale (cfr. STC per T≅2s) quando il periodo fondamentale del deposito coincide con quello del segnale sismico (cfr. UNAM, su formazione rigida )
⇒ risonanza
Periodo fondamentale del deposito in STC:
T1=4H/Vs= 4⋅37/75 ≅2s prossimo al periodo fondamentale di un edificio con N≅20 piani (telaio con N≅20 piani (telaio regolare in c.a. senza interaz. terreno-struttura ) o con N<20 piani (con interaz. terreno-struttura )
⇒ doppia risonanza
Evidenze sperimentali degli effetti di sito
Effetto di forti discontinuità laterali nel sottosuolo
15 15
Evidenze sperimentali degli effetti di sito
Effetti stratigrafici e topografici
Cesi Villa – comp. NS
a [g]
0 2 6
0.1
-0.1
Cesi Villa – comp. NS
0
Sa [g]
0 4 0 8 1 2
0.2 prof. ing. Claudia Madiai
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s 5 . 0 V
H T 4
S
≅
= Periodo fondamentale
del deposito:
tempo [s]
0 2 6 0 0.4 0.8 1.2
periodo [s]
prossimo al periodo fondamentale di
Cesi Bassa – comp. NS
tempo [s]
0
a [g]
2 6
0.2
-0.2
Cesi Bassa – comp. NS
0
Sa [g]
0.4 0.8 1.2
periodo [s]
0.5
edifici a 5 piani
16 16
Evidenze sperimentali degli effetti di sito
Effetti stratigrafici e topografici
17 17
EFFETTI DI SITO
¾ ‘Effetti di sito’ o ‘Risposta Sismica Locale’: modifiche in ampiezza, durata e contenuto in frequenza del moto sismico rispetto al moto di riferimento su affioramento rigido pianeggiante
¾ Sono legati ai numerosi e complessi fenomeni fisici che avvengono durante la
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Effetti Sito di if i
3
Effetti topografici
¾ Sono legati ai numerosi e complessi fenomeni fisici che avvengono durante la propagazione delle onde sismiche all’interno dei terreni e degli ammassi rocciosi
¾ Si distinguono 3 tipi principali di effetti:
effetti stratigrafici (monodimensionali, 1D)
effetti di valle (bi-tridimensionali, 2D-3D)
effetti topografici (bi-tridimensionali, 2D-3D)
Effetti
stratigrafici riferimento
Effetti di valle
2 1
-
¾ Effetti stratigrafici 1D:
Effetti stratigrafici
g
sono legati alla interazione tra onde sismiche e caratteristiche geotecniche dei terreni (in particolare al rapporto di impedenza sismica I=ρRVSR/ρSVSe al rapporto di smorzamento del terreno, D) e ai fenomeni di ‘risonanza’ tra moto sismico e deposito che si verificano quando il periodo fondamentale del deposito
ρ
sV
s, D
Terreno H
(dipendente da H e Vs) coincide con quello del moto sismico
ρ
RV
SRRoccia
19 19
Effetti di valle
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¾ Effetti di valle 2D o 3D: sono legati alla interazione tra onde sismiche e morfologia sepolta con effetti di focalizzazione delle onde sismiche e generazione di onde di superficie in prossimità dei bordi
¾ Rispetto al caso 1D:
maggiori amplificazioni
aumento significativo della durata
20 20
Effetti topografici
¾ Effetti topografici 2D o 3D: sono legati alla interazione tra onde
sismiche e morfologia superficiale con effetti di focalizzazione delle onde sismiche
¾ Rispetto al caso 1D:
maggiori amplificazioni in sommità
complessa interazione tra campo d’onda incidente e diffratto
21 21
Secondo il D.M. 14.01.2008:
¾ “Ai fini della definizione dell’azione sismica di progetto, si rende necessario valutare l’effetto della risposta sismica locale mediante specifiche analisi…”
EFFETTI DI SITO E NORMATIVA
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p p
¾ In assenza di tali analisi si può fare riferimento a un approccio semplificato che si basa sull’individuazione di categorie di sottosuolo di riferimento e di categorie topografiche
¾ In particolare, per determinare l’azione sismica di progetto in termini di accelerazione massima*(ad es. per analisi all’equilibrio limite di muri di sostegno, pendii, ecc..),si utilizzano 2 coefficienti:
Ss: fattore di amplificazione stratigrafica, basato sull’identificazione di tego ie di otto olo di ife imento
di categorie di sottosuolo di riferimento
ST: fattore di amplificazione topografica, basato sull’identificazione di categorie topografiche
NOTA: Per determinare l’azione sismica di progetto in termini spettrali (per analisi strutturali), oltre ai due coefficienti SSe ST, è necessario definire in funzione della categoria di sottosuolo anche il coefficiente CC
Coefficiente di amplificazione stratigrafica S
S(D.M. 14.01.08)
EFFETTI DI SITO E NORMATIVA
23 23
Coefficiente di amplificazione stratigrafica S
S(D.M. 14.01.08)
EFFETTI DI SITO E NORMATIVA
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24 24
Coefficiente di amplificazione stratigrafica S
S(D.M. 14.01.08)
EFFETTI DI SITO E NORMATIVA
ll coefficiente di amplificazione stratigrafica Ss dipende dalla categoria sottosuolo :
ag, Foe TC* si ricavano dalla pericolosità del territorio nazionale
(http://www.cslp.it/cslp/) 2525
EFFETTI DI SITO E NORMATIVA
È necessario eseguire specifiche analisi di RSL per sottosuoli
t ti ll ti t i S1 S2
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appartenenti alle seguenti categorie S1 e S2:
Coefficiente di amplificazione topografica S
T(D.M. 14.01.08)
PENDII
EFFETTI DI SITO E NORMATIVA
T2: ST=1.2 in sommità
i > 15°
T1: ST=1
i ≤ 15°
RILIEVI CON LARGHEZZA IN CRESTA MOLTO MINORE CHE ALLA BASE
T3: ST=1.2 sulla cresta
i > 30°
15°≤ i ≤30°
T4: ST=1.4 sulla cresta
STè definito variabile linearmente dalla sommità fino alla base dove ST=1 2727
Analisi della Risposta Sismica Locale
¾ Ipotesi generalmente assunte nella modellazione:
effetti indotti dalle onde P trascurabili
moto sismico orizzontale indotto da onde S che si propagano in
di i i l
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direzione verticale
moto sismico rappresentabile mediante un accelerogramma (dominio del tempo) o uno spettro di Fourier (dominio delle frequenze)
direzione di propagazione direzione
di moto di moto
28 28
Analisi della Risposta Sismica Locale
funzione di trasferimento:
descrive la trasformazione, nel dominio delle frequenze, del moto in superficie (S) rispetto a quello della formazione rocciosa di base (R) o affiorante (A)
29 29
Analisi della Risposta Sismica Locale
MODELLI Possono essere suddivisi in base a diversi criteri
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¾ In relazione alla dimensionalità del problema si suddividono in:
modelli monodimensionali (1-D)
modelli bidimensionali (2-D)
modelli tridimensionali (3-D)
¾ In funzione del modello fisico impiegato si individuano:
modelli a strati continui
modelli a masse concentrate
l l d ll d d l d d
¾In relazione al modello di comportamento adottato per il terreno si individuano:
modelli lineari
modelli lineari equivalenti
modelli non lineari
Dal punto di vista geotecnico un’altra importante distinzione riguarda il fatto che l’analisi venga condotta in termini di pressioni totali o in termini di pressioni efficaci
Analisi della Risposta Sismica Locale
Effetti stratigrafici
A S t
a
R
2-D 1-D
a a
¾ In molti casi è possibile ricondursi ad un problema 1-D
¾ Le assunzioni fondamentali dei modelli 1-D sono :
condizione free field
formazione rocciosa di base orizzontale
terreno stratificato orizzontalmente 3131
T dz
T ∂
+∂
MODELLI 1-D a strati continui
Analisi della Risposta Sismica Locale
schema della trave a taglio
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H dz
T (=τA=Gγ A)
∂z
u dz A &&
ρ
ug
equazioni di equilibrio dinamico nell’ipotesi di terreno elastico:
terreno
roccia
2 2 2
2
z G u t
u
∂
⋅∂
∂ =
⋅∂
ρ 22 22 ug
z G u t
u =− &&
∂
⋅∂
∂ −
⋅∂
ρ
Oscillazioni libere Oscillazioni forzate
A=area della sezione trasversale; G=modulo di taglio; γ =∂u/∂z=deformazione di taglio;
ρ = densità; u= spostamento del terreno; ug= spostamento della base
32 32
schema della trave a taglio
MODELLI 1-D a strati continui
Analisi della Risposta Sismica Locale
z dz T T
∂ + ∂
ug
terreno
roccia
H dz
T (=τA)
∂z
u dz A &&
ρ
G t
dove ∂
+ ∂
= γ η γ τ
In analogia al caso del SDOF in cui:
ω ξ
ξ ω c 2k
k 2
c ⇒ =
= si avrà:
η ω
ηω 2GD
G D=2 ⇒ =
equazioni di equilibrio dinamico nell’ipotesi di terreno visco-elastico:
t z
u z
G u t
u
2 3 2
2 2
2
∂
∂
⋅ ∂
∂ +
⋅∂
∂ =
⋅∂ η
ρ
Oscillazioni libere Oscillazioni forzate
A=area della sezione trasversale; G=modulo di taglio; γ =∂u/∂z=deformazione di taglio;
η= coeff. di viscosità; ρ =densità; u=spostamento del terreno; ug=spostamento della base 2 g
3 2
2 2
2
u t z
u z
G u t
u =−&&
∂
∂
⋅ ∂
∂ −
⋅∂
∂ −
⋅∂ η
ρ
33 33