LE ONDE ELETTROMAGNETICHE LE ONDE ELETTROMAGNETICHE
Lunghezza d’onda:
Lunghezza d’onda:
=vT= v/ =vT= v/ f f
v: velocità 3*108 m/s
f: frequenza es. 6*1014Hz
T=1/f: periodo 1 / 6*1014 s
= v/f = (3*108 m/s)/(6*1014Hz)=5*10-7m=500 nm Intensità
Intensità:
l’energia che un’onda trasporta attraverso
una superficie A in un intervallo do tempo t:
I=E/(A*t) (W/m2)
Periodo T
ONDE ELETTROMAGNETICHE: i fotoni ONDE ELETTROMAGNETICHE: i fotoni
I FOTONI I FOTONI
sono privi di massa privi di massa
e sono caratterizzati da ENERGIA ENERGIA
E=h* E=h* f f
QUANTITA’ DI MOTO QUANTITA’ DI MOTO
p=(h* p=(h* f f )/c )/c
con h 4*10-15 eV*s COSTANTE DI PLANCK
Planck scoprì che l’energia di un’onda elettromagnetica non può avere un valore qualsiasi, ma è un multiplo intero di un’energia minima chiamata ”quanto di luce” o FOTONE
COS’E’ un’onda elettromagnetica?
COS’E’ un’onda elettromagnetica?
UN CAMPO ELETTRICO E’ GENERATO DA
CARICHE ELETTRICHE FERME NELLO SPAZIO;
corrente
campo
+
campo elettrico
QUANDO ESSE SI MUOVONO, GENERANO UN CAMPO
MAGNETICO
QUANDO CAMPO ELETTRICO E MAGNETICO
VARIANO NEL TEMPO LA LORO COESISTENZA DA’
ORIGINE AD UN CAMPO ELETTROMAGNETICOCAMPO ELETTROMAGNETICO
LO SPETTRO del CAMPO ELETTROMAGNETICO LO SPETTRO del CAMPO ELETTROMAGNETICO
correnti radio micro I.R. visibile UV X e alternate onde onde
10-12 10-8 10-4 10-1 100 102 107 eV 105 10-1 10-3 10-6 10-7 10-9 10-14 m 103 107 1011 1014 1015 1017 1022 Hz
IL TRASPORTO DI ENERGIA ASSOCIATO
ALLA PROPAGAZIONE DI UN’ONDA ELETTROMAGNETICA E’ DESCRITTO DAL TERMINE
RADIAZIONE RADIAZIONE
LE
RADIAZIONI
SI SUDDIVIDONO INE <12 eV
E <12 eV E >12 eV E >12 eV
Non hanno energia Hanno energia sufficiente sufficiente per per ionizzare l’atomo
IONIZZANTI
NON IONIZZANTI (N.I.R.)
LE RADIAZIONI IONIZZANTIIONIZZANTI si suddividono in
Direttamente ionizzanti costituite da
particelle elettricamente cariche, come elettroni e protoni
Indirettamente ionizzanti
costituite da fotoni o neutroni che trasferiscono energia
agli elettroni degli atomi
Fenomeno della IONIZZAZIONE Fenomeno della IONIZZAZIONE
- + +
Le radiazioni sono ionizzanti se, interagendo con un atomo,
- ++
sono in grado di spezzare
il legame tra un elettrone e il nucleo dell’atomo e creare una coppia di ioni, uno negativo,
l’elettrone libero, e uno positivo, cioè l’atomo privo di elettrone
Ciascun atomo stabile, in funzione del suo numero atomico Z (e dunque della sua configurazione elettronica)
possiede una determinata Energia di ionizzazioneEnergia di ionizzazione:
la minima energia necessaria per rimuovere
Quando la radiazione cede all’atomo energia sufficiente soltanto per passare dallo stato fondamentale ad
un livello energetico superiore,
(ma non tale da strappare un elettrone) si parla di eccitazione dell’atomo
in seguito a tale processo,l’atomo tende poi a tornare allo stato fondamentale
e la differenza di energia tra il livello fondamentale
e quello di eccitazione
viene riemessa sotto forma di raggi Xraggi X
Energia eV
N=1 N=2
L= 0 L= 1 fotone
Fenomeno dell’ ECCITAZIONE
Fenomeno dell’ ECCITAZIONE
I RAGGI
I RAGGI X X
4*102 eV< ENERGIA < 4*106 eV 10-10< < 10-12 m SONO ENERGIE CHE RIGUARDANO
LE TRANSIZIONI TRA I LIVELLI ELETTRONICI DEGLI ATOMI
LE RADIAZIONI INDIRETTAMENTE IONIZZANTIIONIZZANTI
I RAGGI
I RAGGI GAMMA ( GAMMA ( ) )
4*105 eV< ENERGIA < 4*107 eV
SONO ENERGIE CHE SI TROVANO SOLTANTO ALL’INTERNO DEI NUCLEI ATOMICI
10-11 m <
COSA SUCCEDE QUANDO
UNA RADIAZIONE ELETTROMAGNETICA ATTRAVERSA UN MEZZO MATERIALE ?
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
0 1 2 3 4 5 6
SPESSORE MEZZO ATTRAVERSATO X N.FOTONI
N= N0 e-x
N0 = n° fotoni iniziale
N = n° fotoni dopo spessore x
: coefficiente
di attenuazione lineare
Un onda elettromagnetica (ossia un fascio di fotoni) attraversando un mezzo materiale cede a questo tutta o parte della sua energia.
LEGGE dell’attenuazione
L’
INTERAZIONE
sarà diversa a seconda di:• ENERGIA
• NATURA DEL MEZZO ( numero atomico, spessore)
3
SONO i PRINCIPALI“FENOMENI” di INTERAZIONE di un fascio di fotoni con un mezzo materiale:
1. Effetto fotoelettrico 2. Effetto Compton
3. Produzione di Coppie
Dipendono dall’energia del fascio
Generano elettroni liberi nel mezzo
1. EFFETTO FOTOELETTRICO ( per U.V. , X e 1. EFFETTO FOTOELETTRICO ( per U.V. , X e ) )
INTERAZIONE DEI FOTONI CON LA MATERIA INTERAZIONE DEI FOTONI CON LA MATERIA
Un fotone, urtando con un atomo, viene assorbito dall’atomo e TUTTA la sua energia è ceduta ad un elettrone legato, generalmente delle orbite più interne, che si “libera “dall’atomo con una certa energia cinetica.
La “lacuna” che si è creata viene riempita da un elettrone delle orbite più esterne, che salta
ad un livello di energia inferiore e l’energia in eccesso viene emessa sotto forma di fotone detto di
“fluorescenza”
La probalilità di emissione del fotone è elevata per i materiali con alto numero atomico Z
ENERGIA < 100 keV
2. EFFETTO COMPTON ( per X) 2. EFFETTO COMPTON ( per X)
FOTONE INCIDENTE ELETTRONE COMPTON
FOTONE DIFFUSO 100 keV < ENERGIA< MeV
Un fotone cede parte della propria energia ad un elettrone dell’atomo (elettrone Compton).
L’elettrone è emesso dall’atomo e il fotone diffonde
Un fotone, interagendo con il campo coulombiano del nucleo, cede TUTTA la sua energia
sono prodotti un ELETTRONEELETTRONE e un POSITRONEPOSITRONE
(elettrone con carica positiva)
Al termine del suo percorso nel mezzo,
il positrone si combina con un elettrone “libero”,
dando origine a 2 FOTONI “DI ANNICHILAZIONE”FOTONI “DI ANNICHILAZIONE”
3. PRODUZIONE DI COPPIE 3. PRODUZIONE DI COPPIE
1.02 MeV < ENERGIA < 10 MeV
FOTONE INCIDENTE (1.02 MeV)
ELETTRONE POSITRONE (0.51 MeV)
ELETTRONE (0.51 MeV)
FOTONI
PRODUZIONE DI COPPIE
PRODUZIONE DI COPPIE
DAI
3 processi
di interazione si producono quindiELETTRONI liberi
Queste particelle cariche ( carica e- = 1.6 * 10-19 C),
dotate di una certa energia assorbita dal fascio di fotoni incidenti, cedono a loro volta l’energia nel mezzo
COME SI COMPORTANO GLI ELETTRONI NEL MEZZO?
Fascio di FOTONI ELETTRONI
Mezzo materiale
FRENAMENTO FRENAMENTO IONIZZAZIONE diretta
IONIZZAZIONE diretta
Produzione di raggi X
Energia < 1 MeV
Energia < 1 MeV Energia > 1 MeV Energia > 1 MeV
Z del materiale
INTERAZIONE degli ELETTRONI CON la materia INTERAZIONE degli ELETTRONI CON la materia
Energia persa Energia persa
in prossimità elettrone in prossimità elettrone
Energia persa Energia persa
a distanze maggiori a distanze maggiori
ZZ2 2 del materialedel materiale
Produzione di elettroni liberi:
Fenomeno della IONIZZAZIONE diretta Fenomeno della IONIZZAZIONE diretta
Quando un elettrone, interagendo con un atomo,
- +
è in grado di spezzare
il legame tra un elettrone e il nucleo dell’atomo
e creare una coppia di ioni, uno negativo, l’elettrone libero, e uno positivo,
cioè l’atomo privo di elettrone si parla di ionizzazione diretta.
Il fascio di fotoni, che ha liberato gli elettroni a loro volta ionizzanti, di dice per questo
INDIRIRETTAMENTE IONIZZANTE
- + +
-
IL PROCESSO DI FRENAMENTO IL PROCESSO DI FRENAMENTO
Il percorso degli elettroni viene continuamente deflesso a causa della presenza del campo elettrico
creato dai protoni degli atomi del mezzo
Gli elettroni decelerano e dunque perdono energia sotto forma di raggi x detti “di frenamento”.
Questo processo è chiamato
“ “Bremsstrahlung” (= frenamento)Bremsstrahlung”
:è il fenomeno su cui si basa
la produzione artificiale dei raggi x
DIVERSO PERCORSO DI
FOTONI ED ELETTRONI IN UN MEZZO fotone
ACQUA elettrone
Percorso elettrone 1/10 mm
Percorso fotone 1/2 cm
SORGENTI SORGENTI
delle radiazioni ionizzanti delle radiazioni ionizzanti
NATURALI NATURALI
Raggi cosmici Raggi cosmici
Radionuclidi naturali Radionuclidi naturali
ARTIFICIALI ARTIFICIALI
• Tubo a raggi X Tubo a raggi X (diagnostica) (diagnostica)
• Acceleratore lineare Acceleratore lineare (radioterapia) (radioterapia)
• Radionuclidi Radionuclidi
(Medicina nucleare) (Medicina nucleare)
GLI EFFETTI BIOLOGICI DELLE GLI EFFETTI BIOLOGICI DELLE
RADIAZIONI RADIAZIONI
Cosa succede ad un organismo biologico quando viene colpito da una radiazione?
Il Danno Biologico si distingue in 1. Danno
FISICO
2. Danno
CHIMICO
Gli elettroni secondari sono i RESPONSABILI del DANNO BIOLOGICO
LE FASI DEI PROCESSI DI INTERAZIONE TRA RADIAZIONE E TESSUTI BIOLOGICI
FASE TEMPO EFFETTO
Fisica 10-13 secondi ionizzazione-eccitazione Fisico-chimica 10-9-10-6 secondi formazione di radicali liberi Biochimica frazioni di secondi-settimane inattivazione enzimi
e organuli cellulari Biologica giorni-mesi-anni inattivazione, riparazione,
morte cellulare e tissutale Clinica giorni- mesi- anni manifestazioni cliniche
a carico dell’organismo
FASE FISICA FASE FISICA FASE FISICA FASE FISICA
L’interazione delle radiazioni con la struttura cellulare che costituisce il tessuto biologico può causare danni fisici diretti letali par la cellula:
se la deposizione di energia è elevata si possono avere infatti mutazioni nella replicazione cellulare a causa della rottura delle eliche del DNA.
In questo caso la cellula non si riproduce correttamente:
MORTE CELLULARE
Questo effetto è POSITIVO: se si vuole distruggere un tessuto malato (tumore)
NEGATIVO: se si colpisce un tessuto sano
Sistema biologico
Raggi X
Fotone
diffuso elettrone
FASE FISICA FASE FISICA FASE FISICA FASE FISICA
Energia della Radiazione EFFETTI
Fotoelettrico Compton Coppie 10 kV 95% 5% -
25 kV 50% 50% - 100-1022 kV - 100% - 20 MV - 50% 50%
Ionizzazione, eccitazione
I principali fattori che influenzano la risposta biologica sono:
: qualità della radiazione
DOSE DOSE
Linear Energy Trasfer (LET) Linear Energy Trasfer (LET)
TRASFERIMENTO LINEARE DI ENERGIA TRASFERIMENTO LINEARE DI ENERGIA
: quantità e rateo di radiazione assorbita
Definiamo una serie di Grandezze dette DOSIMETRICHE che caratterizzano il campo di radiazione e il suo effetto sul tessuto biologico
LA DOSE ASSORBITA LA DOSE ASSORBITA
E’ l’energia media dE ceduta dalle radiazioni ionizzanti in un elemento volumetrico di massa dm
Si misura in Gray (Gy)
1 Gy= 1J/1Kg
Quando un fascio incide su un paziente, la dose assorbita varia con la profondità e dipende: dal tipo di radiazione,
dalla sua energia,
dalla densità del mezzo attraversato
D= dE/dm
Rappresenta l’energia (in KeV) trasferita dalla radiazione nell’unità di percorso (usualmente in m)
indica la capacità della radiazione di provocare ionizzazione
Radiazione a BASSO LET
(<10 KeV/ m) Radiazione ad ALTO LET (>100 KeV/ m)
Il Il LET LET “ linear energy transfer” “ linear energy transfer”
: TRASFERIMENTO LINEARE di ENERGIA
: TRASFERIMENTO LINEARE di ENERGIA
Radiazione a ALTO LET (>100 Kev/ m)
Radiazione ad BASSO LET (<10 Kev/ m)
PROTONI E NEUTRONI ELETTRONI
Massa maggiore Massa minore
Velocità minore nel mezzo Velocità maggiore nel mezzo
> DENSITA’ di
IONIZZAZIONE < DENSITA’ di IONIZZAZIONE
L’ ESPOSIZIONE ESPOSIZIONE
Si misura in C/kg E= dQ/dm
Esprime la capacità della radiazione elettromagnetica
di produrre ionizzazione (elettroni con carica elettrica dQ) in un elemento volumetrico di aria di massa dm
La radiazione incidente nel tessuto biologico oltre ad un La radiazione incidente nel tessuto biologico oltre ad un danno direttamente letale per la cellula (fase FISICA), in danno direttamente letale per la cellula (fase FISICA), in seguito ai fenomeni di ionizzazione ed eccitazione genera seguito ai fenomeni di ionizzazione ed eccitazione genera delle specie chimiche altamente dannose per l’organismo delle specie chimiche altamente dannose per l’organismo
MOLECOLE D’ACQUA
FASE CHIMICA FASE CHIMICA FASE CHIMICA FASE CHIMICA
RADIAZIONE
AZIONE DIRETTA AZIONE INDIRETTA
MODIFICAZIONE STRUTTURALE DELLE MOLECOLE formazione di
radicali liberi
molto reattivi con le altre molecole : RADIOLISI DELL’ACQUA
- scissione di
legami inter e intra molecolari - formazione di
ponti inter e intra molecolari
REAZIONI DI RADIOLISI DELL’ACQUA REAZIONI DI RADIOLISI DELL’ACQUA
H2O
La radiazione causa ionizzazione:
H2O+ + e-
H+ + OH- OH- : radicale idrossilico
H+ : radicale idrogeno
H+ + H+ H2
OH- + OH- H2O2 Molto reattiva chimicamente Lo ione H2O+
si scinde in
Dalla RADIOLISI DELL’ACQUA si generano dunque:
Dalla RADIOLISI DELL’ACQUA si generano dunque:
OH-: radicale idrossilico H+ : radicale idrogeno
e-
attivi contro le basi del DNA RADICALI LIBERI
FASE BIOCHIMICA E BIOLOGICA FASE BIOCHIMICA E BIOLOGICA FASE BIOCHIMICA E BIOLOGICA FASE BIOCHIMICA E BIOLOGICA
LESIONI CELLULARI
Rottura di un singolo filamento di DNA
Rottura del doppio filamento di DNA Rottura della membrana nucleare
CELLULA
EFFETTI A LIVELLO ATOMICO-MOLECOLARE
Lesioni cellulari Lesioni cellulari Lesioni cellulari Lesioni cellulari
LESIONI CELLULARI (in 1 cellula: 1013 -1014 molecole) Al CORPO CELLULARE
alterazione della permeabilità delle membrane cellulari
Al NUCLEO - mutazioni geniche
- aberrazioni cromosomiche L’interazione fisico-chimica della radiazione con il tessuto
biologico genera delle
LESIONI alle cellule
Morte immediata o
ritardata della cellula:
EFFETTI LETALI
Possibilità di recupero:
(ricostruzione delle
strutture atomico-molecolari reazioni chimiche inverse) EFFETTI SUBLETALI
EFFETTI delle LESIONI CELLULARI
Per esempio le cellule e i tessuti embrionali e fetali presentano una maggiore radiosensibilità dei tessuti di un adulto come tutte le cellule checrescono e si riproducono più rapidamente
Per le donne in gravidanza:
esposizione a raggi X per diagnosi solo in casi eccezionali
La radiosensibilità di una cellula, La radiosensibilità di una cellula,
la suscettibilità di danno
la suscettibilità di danno
dipendonodalla fase del ciclo mitotico in cui la cellula si trova dalla funzione specifica della cellula
dalla sua struttura molecolare.
Quali sono gli EFFETTI sull’intero ORGANISMO UMANO provocati dall’irradiazione
Effetto
Effetto GENETICO : : viene trasmesso e può viene trasmesso e può
manifestarsi nella progenie manifestarsi nella progenie Effetto Stocastico : esiste una dose soglia al di sotto
della quale non vi è danno
Effetto SOMATICO : si limita al solo individuo : si limita al solo individuo
colpito dalla radiazionecolpito dalla radiazione Si distingue tra:
E tra:
Effetto Non Stocastico : non esiste una dose soglia
ESPOSIZIONE ACUTA
ESPOSIZIONE ACUTA ESPOSIZIONE FRAZIONATAESPOSIZIONE FRAZIONATA
PANIRRADIAZIONE PANIRRADIAZIONE
(irradiazione totale) (irradiazione totale)
IRRADIAZIONE PARZIALE IRRADIAZIONE PARZIALE
TIPOLOGIE DI ESPOSIZIONE
Si possono avere diversi tipi di irradiazione:
IRRADIAZIONE ACUTA AL CORPO INTERO IRRADIAZIONE ACUTA AL CORPO INTERO
EFFETTO
DOSE (Gy)
sterilità permanente nel maschio
> 4 sterilità permanente nella donna
cataratta > 2
rischio di morte per sindrome del midollo osseo 2-10 (settimane)
morte per sindrome gastrointestinale 10-100 (giorni)
morte persindrome del sistema nervoso centrale > 100 (ore)
morte istantanea > 1000
LA RADIOTERAPIA
Con il termine RADIOTERAPIA si intende l’uso di radiazioni ionizzanti altamente energetiche (fotini X o , elettroni, protoni) nel trattamento e cura dei tumori.
La radiazione incidente sui tessuti neoplastici distrugge le cellule tumorali
Irradiare la regione neoplastica con una
DOSE elevata
senza danneggiare irreparabilmente gli organi sani adiacenti
La RADIOTERAPIA può essere:
PRE OPERATORIA (sul volume neoplastico) POST OPERATORIA (sul volume a rischio)
RADICALE ESCLUSIVA (sul volume neoplastico + volume a rischio)
PALLIATIVA (sul volume neoplastico o una sua parte)
Cosa si irradia ?
GROSS
TUMOR VOLUME CLINICAL
TARGET VOLUME
PLANNING TREATED VOLUME
IRRADIATED VOLUME
RAZIAZIONI UTILIZZATE IN RADIOTERAPIA
Fotoni di alta energia ( MeV) : raggiungono regioni profonde Elettroni ( MeV) : raggiungono regioni poco profonde
e poi si attenuano rapidamente nel tesssuto Protoni ( MeV) : depositano la maggior parte della dose in profondità
Le radiazioni sono generate da
1.
Acceleratori lineari ad uso medico (fotoni, elettroni)
2. Sincrotroni (protoni) 3. Tubi radiogeni
DISTRETTO CORPOREO
polmone mammella
fotoni da 18 MV fotoni da 6 MV
neoplasie superficiali elettroni (6-9-12 MeV)
ESEMPIO
Com’è fatto un ACCELERATORE LINEARE ?
STAND
STAND: produzione di microonde
GANTRY GANTRY
TESTATA GUIDA ACCELERANTE
isocentro
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DI UN ACCELERATORE LINEARE
accelerazione degli elettroni
raggi X
o elettroni Cannone
di elettroni ( per
effetto
termoionico)
GUIDA
ACCELERANTE
MAGNETE
INCURVANTE della traiettoria degli elettroni
TESTATA
Generatore di MICROONDE di alta potenza
FASCIO DI ELETTRONI
COLLIMATORE variabile
elettroni
DIMENSIONI del CAMPO DI TRATTAMENTO
GENERAZIONE del FASCIO di ELETTRONI
FASCIO DI FOTONI
BERSAGLIO DI ELEVATO Z COLLIMATORE
variabile
elettroni
Produzione di FOTONI
per FRENAMENTO DIMENSIONI
del CAMPO DI TRATTAMENTO
GENERAZIONE del FASCIO di FOTONI
LE FASI DI UN TRATTAMENTO RADIOTERAPICO:
1. Individuazione della regione anatomica da irradiare (Volume bersaglio) attraverso esame diagnostico (TAC, risonanza magnetica, ecografia)
2. Scelta del tipo di radiazione (fotoni, elettroni)
3. Definizione del trattamento attraverso il calcolatore elettronico: costruzione del PIANO DI
TRATTAMENTO.
Il Piano di trattamento deve erogare la massima dose possibile al volume malato risparmiando i tessuti sani
4. Realizzazione del trattamento (Dose totale erogata
IRRADIAZIONE con l’ACCELERATORE LINEARE
Realizzazione del PIANO DI
TRATTAMENTO Paziente che deve
essere sottoposto a radioterapia con fasci esterni
CT per localizzare la zona neoplastica
“Simulazione” del trattamento per verificare la posizione del paziente rispetto al
fascio di trattamento
Simulatore
Nuova simulazione in base al
piano di trattamento
COME SI REALIZZA UN CORRETTO PIANO DI TRATTAMENTO ?
Sistema
computerizzato dedicato
1-sono inserite le immagini CT 2- il radioterapista
disegna il volume da irradiare e indica la dose da erogare
3- il fisico decide:
• tipo di radiazione
•energia
•numero, direzione, dimensioni campi
il tecnico imposta:
• tipo di radiazione
•energia
•numero, direzione, dimensioni campi
•eventuali modificatori del fascio
•tempi calcolati dal sistema computerizzato
decisi dal fisico computer connesso
all’acceleratore
il paziente
viene irradiato
ESECUZIONE DEL TRATTAMENTO
Esempio di immagine TAC, inserita nel sistema computerizzato volume bersaglio
campi di trattamento
Il sistema di piani di trattamento calcola i valori di dose assorbita in ogni punto del volume irradiato
distribuzioni di dose
Per migliorare la distribuzione della dose al vlume bersaglio si può:
1. Utilizzare una tecnica a più campi contrapposti: la regione viene irradiata non con un unico campo di irradiazione bensì con diversi fasci
2. Utilizzare spessori (in materiale tessuto equivalente) o fasci schermati in alcune parti (Acceleratori
MULTILAMELLARI) per schermare in parte o del tutto gli organi critici altrimenti irradiati
3. Utilizzare modificatori del fascio (cunei) per rendere la dose più omogenea
MODIFICATORI DEL FASCIO MODIFICATORI DEL FASCIO
MODIFICATORI DEl FASCI
MODIFICATORI DEl FASCI
posti sotto la testata
BLOCCHI BLOCCHI
in piombo o COLLIMATORI in piombo o COLLIMATORI
MULTILAMELLARIMULTILAMELLARI PER RISPARMIARE
ORGANI O TESSUTI SANI LIMITROFI :
VOLUME TUMORALE
lamelle
VOLUME TUMORALE
campo di irradiazione