• Non ci sono risultati.

Sottospazi di R

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Sottospazi di R"

Copied!
2
0
0

Testo completo

(1)

Sottospazi di R

n

13/10

Riassunto

Un insieme V = L (v1, . . . , vk) di combinazioni lineari in Rn è sempre un sottospazio. Se i k vettori sono L I, allora l’insieme {v1, . . . , vk} si chiama una base di V . Vedremo che V ha tante basi, ma che hanno tutte lo stesso numero di elementi, la cosidetta dimensione di V .

Ad esempio, dati w1 = (1, 0, −1) e w2 = (0, 1, −1) , sia w3 = (1, −1, 0) = w1 − w2.

Allora V = {(x, y, z) ∈ R3 : x + y + z = 0} coincide con L(w1, w2) = L (w1, w2, w3) . I tre vettori non sono L I, w3 essendo CL di w1, w2, mentre {w1, w2} è una base di V .

In Rn, esistono sottospazi di dimensioni 0, 1, 2, . . . , n (te- nendo conto che è impossible trovare più di n vettori L I).

C’è solo lo spazio nullo {0} di dimensione 0, e Rn stesso di dimensione n . In generale, si possono scegliere k vettori o righe in Rn che sono L I, e definire V = L (v1, . . . , vk).

Se v1, . . . , vn ∈ Rn sono L I, la matrice A con questi vettori come colonne ha rango n (se no, per RC2 esiste X 6= 0 tale che AX = 0, dando una relazione tra le colonne). Segue (di nuovo per RC2) che AX = B ha un’unica soluzione, quindi ogni B ∈ Rn,1 si esprime in modo unico come CL delle colonne, e Rn = L (v1, . . . , vn).

(2)

Altri appunti

Ci sono due modi di definire sottospazi:

• insiemi di combinazioni lineari

• soluzioni di equazioni lineari omogenei Un primo esempio: si considerino

e1 = (1, 0, 0), e2 = (0, 1, 0), e3 = (0, 0, 1).

Allora

L(e1, e2) = {a1e

1 + a2e

2 : a

1, a2 ∈ R}

= {(a1, a2, 0) : a1, a2 ∈ R}

è un sottospazio di R3, uguale a {(x, y, z) ∈ R3 : z = 0}.

Corrisponde al piano xy nello spazio.

Un secondo esempio:

V = n

(x, y, z) ∈ R3 : x + y + z = 0 o

= n

(x, y, z) ∈ R3 : (1 1 1)

x y z

= (0)o

ha la forma A X = 0

È un sottospazio perché la somma di due soluzioni rimane una soluzione, stessa cosa per il prodotto di una soluzione con λ ∈ R. Se v = (x, y, z) ∈ V , allora z = −x − y e

v = (x, y, −x − y) = x(1, 0, −1) + y(0, 1, −1).

Viceversa, (1, 0, −1), (0, 1, −1) appartengono entrambi a V , stessa cosa qualsiasi loro CL. Segue che

V = L

(1, −1, 0), (0, 1, −1) .

Essendo L I, i due vettori costituiscono una base di V .

Riferimenti

Documenti correlati

t#W JMLVQDiNPJIW G‡N JMLON&LVQ JIQ@DKHKY#Q$ LVt#m1NP|#HKDKWqm#W D ^/HKF HKm#Q HKm$}GVNPGIQ@JIJIQ$ r#tQ h W JIJIW GIW t$LVHKDKW JIHiN"F Q@[\W{JIQ@GI~@W

[r]

4.  Preliminarmente ai cicli di acquisizione, dovete eseguire l’upload dello sketch curv.ino nella memoria di Arduino utilizzando il programma Arduino (o Arduino IDE) nel computer

Durante lo svolgimento non si possono usare libri, appunti, calcolatrice, cellulari né altri oggetti elettro- nici, pena l’annullamento del compito.. Se il compito è svolto da

CORSI DI LAUREA IN MATEMATICA E FISICA.. FOGLIO DI ESERCIZI # 7–

Universit` a degli Studi di Roma Tor Vergata.. Corso di Laurea

Esiste una unica topologia U su X caratterizzata dalla propriet` a di essere la topologia meno fine tra le topologie su X per cui tutti gli elementi di F

[r]