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IDEALI TEST, MOLTIPLICATORI E INVARIANTI

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Academic year: 2021

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(1)

IDEALI TEST, MOLTIPLICATORI E INVARIANTI

Matteo Varbaro

Universit` a degli Studi di Genova

(2)

Ideali moltiplicatori

Dato un polinomio f ∈ C[x

1

, . . . , x

N

] che si annulla in un punto z, il suo log-canonical threshold ` e definito come:

lct

z

(f ) = sup{λ ∈ R

>0

: ∃ un intorno B di z t.c. Z

B

1

|f |

< ∞} ESEMPIO: lct

0

(x

1a1

· · · x

NaN

) = min

i

{1/a

i

}.

Partendo da questa nozione, dato un ideale I = (f

1

, . . . , f

r

) in C[x

1

, . . . , x

N

] e λ ∈ R

>0

, si definisce l’ideale moltiplicatore (con coefficiente λ) come:

J (λ • I ) =



g ∈ C[x

1

, . . . , x

N

] : |g |

2

( P

r

i =1

|f

i

|

2

)

λ

∈ L

1loc



(3)

Ideali moltiplicatori

Dato un polinomio f ∈ C[x

1

, . . . , x

N

] che si annulla in un punto z, il suo log-canonical threshold ` e definito come:

lct

z

(f ) = sup{λ ∈ R

>0

: ∃ un intorno B di z t.c.

Z

B

1

|f |

< ∞}

ESEMPIO: lct

0

(x

1a1

· · · x

NaN

) = min

i

{1/a

i

}.

Partendo da questa nozione, dato un ideale I = (f

1

, . . . , f

r

) in C[x

1

, . . . , x

N

] e λ ∈ R

>0

, si definisce l’ideale moltiplicatore (con coefficiente λ) come:

J (λ • I ) =



g ∈ C[x

1

, . . . , x

N

] : |g |

2

( P

r

i =1

|f

i

|

2

)

λ

∈ L

1loc



(4)

Ideali moltiplicatori

Dato un polinomio f ∈ C[x

1

, . . . , x

N

] che si annulla in un punto z, il suo log-canonical threshold ` e definito come:

lct

z

(f ) = sup{λ ∈ R

>0

: ∃ un intorno B di z t.c.

Z

B

1

|f |

< ∞}

ESEMPIO: lct

0

(x

1a1

· · · x

NaN

) = min

i

{1/a

i

}.

Partendo da questa nozione, dato un ideale I = (f

1

, . . . , f

r

) in C[x

1

, . . . , x

N

] e λ ∈ R

>0

, si definisce l’ideale moltiplicatore (con coefficiente λ) come:

J (λ • I ) =



g ∈ C[x

1

, . . . , x

N

] : |g |

2

( P

r

i =1

|f

i

|

2

)

λ

∈ L

1loc



(5)

Ideali moltiplicatori

Dato un polinomio f ∈ C[x

1

, . . . , x

N

] che si annulla in un punto z, il suo log-canonical threshold ` e definito come:

lct

z

(f ) = sup{λ ∈ R

>0

: ∃ un intorno B di z t.c.

Z

B

1

|f |

< ∞}

ESEMPIO: lct

0

(x

1a1

· · · x

NaN

) = min

i

{1/a

i

}.

Partendo da questa nozione, dato un ideale I = (f

1

, . . . , f

r

) in C[x

1

, . . . , x

N

] e λ ∈ R

>0

, si definisce l’ideale moltiplicatore (con coefficiente λ) come:

J (λ • I ) =



g ∈ C[x

1

, . . . , x

N

] : |g |

2

( P

r

i =1

|f

i

|

2

)

λ

∈ L

1loc



(6)

Ideali moltiplicatori

Alternativamente, se I ⊆ S = K [x

1

, . . . , x

N

] (con K campo di caratteristica 0) e λ ∈ R

>0

, l’ideale moltiplicatore (con coefficiente λ) ` e:

J (λ • I ) = π

O

X

(K

X / Spec(S)

− bλ · F c), dove

(i)

π : X → Spec(S ) ` e una log-risoluzione di I ;

(ii)

I · O

X

= O

X

(−F );

(iii)

K

X / Spec(S)

` e il divisore canonico relativo a π.

(7)

Ideali moltiplicatori

Alternativamente, se I ⊆ S = K [x

1

, . . . , x

N

] (con K campo di caratteristica 0) e λ ∈ R

>0

, l’ideale moltiplicatore (con coefficiente λ) ` e:

J (λ • I ) = π

O

X

(K

X / Spec(S)

− bλ · F c),

dove

(i)

π : X → Spec(S ) ` e una log-risoluzione di I ;

(ii)

I · O

X

= O

X

(−F );

(iii)

K

X / Spec(S)

` e il divisore canonico relativo a π.

(8)

Ideali moltiplicatori

Alternativamente, se I ⊆ S = K [x

1

, . . . , x

N

] (con K campo di caratteristica 0) e λ ∈ R

>0

, l’ideale moltiplicatore (con coefficiente λ) ` e:

J (λ • I ) = π

O

X

(K

X / Spec(S)

− bλ · F c), dove

(i)

π : X → Spec(S ) ` e una log-risoluzione di I ;

(ii)

I · O

X

= O

X

(−F );

(iii)

K

X / Spec(S)

` e il divisore canonico relativo a π.

(9)

Notazioni

Dati interi positivi t ≤ m ≤ n, si consideri la matrice m × n

X =

x

11

x

12

· · · · · · x

1n

x

21

x

22

· · · · · · x

2n

.. . .. . . .. ... .. . x

m1

x

m2

· · · · · · x

mn

 ,

le cui entrate sono variabili su un campo K . Sia K [X ] l’anello di polinomi generato dalle entrate di X , e I

t

⊆ K [X ] l’ideale primo di definizione del luogo delle matrici in A

mn

di rango < t. ` E ben noto che l’ideale I

t

` e generato dai t-minori di X .

Fissiamo inoltre due K -spazi vettoriali V e W di dimensioni,

rispettivamente, m ed n, ed il gruppo G = GL(V ) × GL(W ).

(10)

Notazioni

Dati interi positivi t ≤ m ≤ n, si consideri la matrice m × n

X =

x

11

x

12

· · · · · · x

1n

x

21

x

22

· · · · · · x

2n

.. . .. . . .. ... .. . x

m1

x

m2

· · · · · · x

mn

 ,

le cui entrate sono variabili su un campo K .

Sia K [X ] l’anello di polinomi generato dalle entrate di X , e I

t

⊆ K [X ] l’ideale primo di definizione del luogo delle matrici in A

mn

di rango < t. ` E ben noto che l’ideale I

t

` e generato dai t-minori di X .

Fissiamo inoltre due K -spazi vettoriali V e W di dimensioni,

rispettivamente, m ed n, ed il gruppo G = GL(V ) × GL(W ).

(11)

Notazioni

Dati interi positivi t ≤ m ≤ n, si consideri la matrice m × n

X =

x

11

x

12

· · · · · · x

1n

x

21

x

22

· · · · · · x

2n

.. . .. . . .. ... .. . x

m1

x

m2

· · · · · · x

mn

 ,

le cui entrate sono variabili su un campo K . Sia K [X ] l’anello di polinomi generato dalle entrate di X , e I

t

⊆ K [X ] l’ideale primo di definizione del luogo delle matrici in A

mn

di rango < t.

E ben noto ` che l’ideale I

t

` e generato dai t-minori di X .

Fissiamo inoltre due K -spazi vettoriali V e W di dimensioni,

rispettivamente, m ed n, ed il gruppo G = GL(V ) × GL(W ).

(12)

Notazioni

Dati interi positivi t ≤ m ≤ n, si consideri la matrice m × n

X =

x

11

x

12

· · · · · · x

1n

x

21

x

22

· · · · · · x

2n

.. . .. . . .. ... .. . x

m1

x

m2

· · · · · · x

mn

 ,

le cui entrate sono variabili su un campo K . Sia K [X ] l’anello di polinomi generato dalle entrate di X , e I

t

⊆ K [X ] l’ideale primo di definizione del luogo delle matrici in A

mn

di rango < t. ` E ben noto che l’ideale I

t

` e generato dai t-minori di X .

Fissiamo inoltre due K -spazi vettoriali V e W di dimensioni,

rispettivamente, m ed n, ed il gruppo G = GL(V ) × GL(W ).

(13)

Notazioni

Dati interi positivi t ≤ m ≤ n, si consideri la matrice m × n

X =

x

11

x

12

· · · · · · x

1n

x

21

x

22

· · · · · · x

2n

.. . .. . . .. ... .. . x

m1

x

m2

· · · · · · x

mn

 ,

le cui entrate sono variabili su un campo K . Sia K [X ] l’anello di polinomi generato dalle entrate di X , e I

t

⊆ K [X ] l’ideale primo di definizione del luogo delle matrici in A

mn

di rango < t. ` E ben noto che l’ideale I

t

` e generato dai t-minori di X .

Fissiamo inoltre due K -spazi vettoriali V e W di dimensioni, rispettivamente, m ed n,

ed il gruppo G = GL(V ) × GL(W ).

(14)

Notazioni

Dati interi positivi t ≤ m ≤ n, si consideri la matrice m × n

X =

x

11

x

12

· · · · · · x

1n

x

21

x

22

· · · · · · x

2n

.. . .. . . .. ... .. . x

m1

x

m2

· · · · · · x

mn

 ,

le cui entrate sono variabili su un campo K . Sia K [X ] l’anello di polinomi generato dalle entrate di X , e I

t

⊆ K [X ] l’ideale primo di definizione del luogo delle matrici in A

mn

di rango < t. ` E ben noto che l’ideale I

t

` e generato dai t-minori di X .

Fissiamo inoltre due K -spazi vettoriali V e W di dimensioni,

rispettivamente, m ed n, ed il gruppo G = GL(V ) × GL(W ).

(15)

L’azione di G su K [X ]

Fissate delle basi di V e W , il gruppo G agisce su K [X ] estendendo la seguente azione sulle forme lineari:

(A, B) · X = AXB

−1

∀ (A, B) ∈ G = GL(V ) × GL(W ).

Si noti che, rispetto a tale azione, l’ideale I

t

` e invariante. In

caratteristica 0, De Concini, Eisenbud e Procesi hanno descritto e

studiato tutti gli ideali invarianti di K [X ].

(16)

L’azione di G su K [X ]

Fissate delle basi di V e W , il gruppo G agisce su K [X ] estendendo la seguente azione sulle forme lineari:

(A, B) · X = AXB

−1

∀ (A, B) ∈ G = GL(V ) × GL(W ).

Si noti che, rispetto a tale azione, l’ideale I

t

` e invariante. In

caratteristica 0, De Concini, Eisenbud e Procesi hanno descritto e

studiato tutti gli ideali invarianti di K [X ].

(17)

L’azione di G su K [X ]

Fissate delle basi di V e W , il gruppo G agisce su K [X ] estendendo la seguente azione sulle forme lineari:

(A, B) · X = AXB

−1

∀ (A, B) ∈ G = GL(V ) × GL(W ).

Si noti che, rispetto a tale azione, l’ideale I

t

` e invariante.

In

caratteristica 0, De Concini, Eisenbud e Procesi hanno descritto e

studiato tutti gli ideali invarianti di K [X ].

(18)

L’azione di G su K [X ]

Fissate delle basi di V e W , il gruppo G agisce su K [X ] estendendo la seguente azione sulle forme lineari:

(A, B) · X = AXB

−1

∀ (A, B) ∈ G = GL(V ) × GL(W ).

Si noti che, rispetto a tale azione, l’ideale I

t

` e invariante. In

caratteristica 0, De Concini, Eisenbud e Procesi hanno descritto e

studiato tutti gli ideali invarianti di K [X ].

(19)

La formula di Cauchy

Considerando la naturale azione diagonale di G su V ⊗ W

, il seguente isomorfismo di anelli ` e G -equivariante:

K [X ] ∼ = Sym(V ⊗ W

) = M

d ≥0

Sym

d

(V ⊗ W

)

Se char(K ) = 0, la formula di Cauchy fornisce la decomposizione di Sym(V ⊗ W

) in G -moduli irriducibili:

Sym(V ⊗ W

) ∼ = M

σ

S

σ

V ⊗ S

σ

W

,

dove σ varia tra i diagrammi di Young (cio` e σ = (σ

1

, . . . , σ

k

) ∈ N

k

con σ

1

≥ . . . ≥ σ

k

) con σ

1

≤ m e S

σ

sono i funtori di Schur: ad esempio, S

(d )

V = V

d

V e S

(1d)

V = Sym

d

V .

(20)

La formula di Cauchy

Considerando la naturale azione diagonale di G su V ⊗ W

, il seguente isomorfismo di anelli ` e G -equivariante:

K [X ] ∼ = Sym(V ⊗ W

) = M

d ≥0

Sym

d

(V ⊗ W

)

Se char(K ) = 0, la formula di Cauchy fornisce la decomposizione di Sym(V ⊗ W

) in G -moduli irriducibili:

Sym(V ⊗ W

) ∼ = M

σ

S

σ

V ⊗ S

σ

W

,

dove σ varia tra i diagrammi di Young (cio` e σ = (σ

1

, . . . , σ

k

) ∈ N

k

con σ

1

≥ . . . ≥ σ

k

) con σ

1

≤ m e S

σ

sono i funtori di Schur: ad esempio, S

(d )

V = V

d

V e S

(1d)

V = Sym

d

V .

(21)

La formula di Cauchy

Considerando la naturale azione diagonale di G su V ⊗ W

, il seguente isomorfismo di anelli ` e G -equivariante:

K [X ] ∼ = Sym(V ⊗ W

) = M

d ≥0

Sym

d

(V ⊗ W

)

Se char(K ) = 0, la formula di Cauchy fornisce la decomposizione di Sym(V ⊗ W

) in G -moduli irriducibili:

Sym(V ⊗ W

) ∼ = M

σ

S

σ

V ⊗ S

σ

W

,

dove σ varia tra i diagrammi di Young (cio` e σ = (σ

1

, . . . , σ

k

) ∈ N

k

con σ

1

≥ . . . ≥ σ

k

) con σ

1

≤ m e S

σ

sono i funtori di Schur: ad esempio, S

(d )

V = V

d

V e S

(1d)

V = Sym

d

V .

(22)

La formula di Cauchy

Considerando la naturale azione diagonale di G su V ⊗ W

, il seguente isomorfismo di anelli ` e G -equivariante:

K [X ] ∼ = Sym(V ⊗ W

) = M

d ≥0

Sym

d

(V ⊗ W

)

Se char(K ) = 0, la formula di Cauchy fornisce la decomposizione di Sym(V ⊗ W

) in G -moduli irriducibili:

Sym(V ⊗ W

) ∼ = M

σ

S

σ

V ⊗ S

σ

W

,

dove σ varia tra i diagrammi di Young (cio` e σ = (σ

1

, . . . , σ

k

) ∈ N

k

con σ

1

≥ . . . ≥ σ

k

) con σ

1

≤ m e S

σ

sono i funtori di Schur: ad esempio, S

(d )

V = V

d

V e S

(1d)

V = Sym

d

V .

(23)

La formula di Cauchy

Considerando la naturale azione diagonale di G su V ⊗ W

, il seguente isomorfismo di anelli ` e G -equivariante:

K [X ] ∼ = Sym(V ⊗ W

) = M

d ≥0

Sym

d

(V ⊗ W

)

Se char(K ) = 0, la formula di Cauchy fornisce la decomposizione di Sym(V ⊗ W

) in G -moduli irriducibili:

Sym(V ⊗ W

) ∼ = M

σ

S

σ

V ⊗ S

σ

W

,

dove σ varia tra i diagrammi di Young (cio` e σ = (σ

1

, . . . , σ

k

) ∈ N

k

con σ

1

≥ . . . ≥ σ

k

) con σ

1

≤ m e S

σ

sono i funtori di Schur:

ad esempio, S

(d )

V = V

d

V e S

(1d)

V = Sym

d

V .

(24)

La formula di Cauchy

Considerando la naturale azione diagonale di G su V ⊗ W

, il seguente isomorfismo di anelli ` e G -equivariante:

K [X ] ∼ = Sym(V ⊗ W

) = M

d ≥0

Sym

d

(V ⊗ W

)

Se char(K ) = 0, la formula di Cauchy fornisce la decomposizione di Sym(V ⊗ W

) in G -moduli irriducibili:

Sym(V ⊗ W

) ∼ = M

σ

S

σ

V ⊗ S

σ

W

,

dove σ varia tra i diagrammi di Young (cio` e σ = (σ

1

, . . . , σ

k

) ∈ N

k

con σ

1

≥ . . . ≥ σ

k

) con σ

1

≤ m e S

σ

sono i funtori di Schur: ad esempio, S

(d )

V = V

d

V e S

(1d)

V = Sym

d

V .

(25)

Gli ideali G -invarianti di Sym(V ⊗ W

).

Quindi i sottospazi vettoriali G -invarianti di Sym(V ⊗ W

) corrispondono a sottoinsiemi Σ di diagrammi di Young:

Σ 7→ M

σ∈Σ

S

σ

V ⊗ S

σ

W

.

Dal lavoro di DEP un tale spazio vettoriale ` e un ideale se e solo se: σ ∈ Σ, τ ⊃ σ ⇒ τ ∈ Σ.

Inoltre, l’ideale I

σ

generato da S

σ

V ⊗ S

σ

W

si decompone come: I

σ

= M

τ ⊇σ

S

τ

V ⊗ S

τ

W

Si noti che l’ideale determinantale I

t

corrisponde ad I

(t)

. Dato un insieme (finito) Σ di diagrammi di Young denoteremo con:

I (Σ) = X

σ∈Σ

I

σ

.

(26)

Gli ideali G -invarianti di Sym(V ⊗ W

).

Quindi i sottospazi vettoriali G -invarianti di Sym(V ⊗ W

) corrispondono a sottoinsiemi Σ di diagrammi di Young:

Σ 7→ M

σ∈Σ

S

σ

V ⊗ S

σ

W

.

Dal lavoro di DEP un tale spazio vettoriale ` e un ideale se e solo se: σ ∈ Σ, τ ⊃ σ ⇒ τ ∈ Σ.

Inoltre, l’ideale I

σ

generato da S

σ

V ⊗ S

σ

W

si decompone come: I

σ

= M

τ ⊇σ

S

τ

V ⊗ S

τ

W

Si noti che l’ideale determinantale I

t

corrisponde ad I

(t)

. Dato un insieme (finito) Σ di diagrammi di Young denoteremo con:

I (Σ) = X

σ∈Σ

I

σ

.

(27)

Gli ideali G -invarianti di Sym(V ⊗ W

).

Quindi i sottospazi vettoriali G -invarianti di Sym(V ⊗ W

) corrispondono a sottoinsiemi Σ di diagrammi di Young:

Σ 7→ M

σ∈Σ

S

σ

V ⊗ S

σ

W

.

Dal lavoro di DEP un tale spazio vettoriale ` e un ideale se e solo se: σ ∈ Σ, τ ⊃ σ ⇒ τ ∈ Σ.

Inoltre, l’ideale I

σ

generato da S

σ

V ⊗ S

σ

W

si decompone come: I

σ

= M

τ ⊇σ

S

τ

V ⊗ S

τ

W

Si noti che l’ideale determinantale I

t

corrisponde ad I

(t)

. Dato un insieme (finito) Σ di diagrammi di Young denoteremo con:

I (Σ) = X

σ∈Σ

I

σ

.

(28)

Gli ideali G -invarianti di Sym(V ⊗ W

).

Quindi i sottospazi vettoriali G -invarianti di Sym(V ⊗ W

) corrispondono a sottoinsiemi Σ di diagrammi di Young:

Σ 7→ M

σ∈Σ

S

σ

V ⊗ S

σ

W

.

Dal lavoro di DEP un tale spazio vettoriale ` e un ideale se e solo se:

σ ∈ Σ, τ ⊃ σ ⇒ τ ∈ Σ.

Inoltre, l’ideale I

σ

generato da S

σ

V ⊗ S

σ

W

si decompone come: I

σ

= M

τ ⊇σ

S

τ

V ⊗ S

τ

W

Si noti che l’ideale determinantale I

t

corrisponde ad I

(t)

. Dato un insieme (finito) Σ di diagrammi di Young denoteremo con:

I (Σ) = X

σ∈Σ

I

σ

.

(29)

Gli ideali G -invarianti di Sym(V ⊗ W

).

Quindi i sottospazi vettoriali G -invarianti di Sym(V ⊗ W

) corrispondono a sottoinsiemi Σ di diagrammi di Young:

Σ 7→ M

σ∈Σ

S

σ

V ⊗ S

σ

W

.

Dal lavoro di DEP un tale spazio vettoriale ` e un ideale se e solo se:

σ ∈ Σ, τ ⊃ σ ⇒ τ ∈ Σ.

Inoltre, l’ideale I

σ

generato da S

σ

V ⊗ S

σ

W

si decompone come:

I

σ

= M

τ ⊇σ

S

τ

V ⊗ S

τ

W

Si noti che l’ideale determinantale I

t

corrisponde ad I

(t)

. Dato un insieme (finito) Σ di diagrammi di Young denoteremo con:

I (Σ) = X

σ∈Σ

I

σ

.

(30)

Gli ideali G -invarianti di Sym(V ⊗ W

).

Quindi i sottospazi vettoriali G -invarianti di Sym(V ⊗ W

) corrispondono a sottoinsiemi Σ di diagrammi di Young:

Σ 7→ M

σ∈Σ

S

σ

V ⊗ S

σ

W

.

Dal lavoro di DEP un tale spazio vettoriale ` e un ideale se e solo se:

σ ∈ Σ, τ ⊃ σ ⇒ τ ∈ Σ.

Inoltre, l’ideale I

σ

generato da S

σ

V ⊗ S

σ

W

si decompone come:

I

σ

= M

τ ⊇σ

S

τ

V ⊗ S

τ

W

Si noti che l’ideale determinantale I

t

corrisponde ad I

(t)

.

Dato un insieme (finito) Σ di diagrammi di Young denoteremo con:

I (Σ) = X

σ∈Σ

I

σ

.

(31)

Gli ideali G -invarianti di Sym(V ⊗ W

).

Quindi i sottospazi vettoriali G -invarianti di Sym(V ⊗ W

) corrispondono a sottoinsiemi Σ di diagrammi di Young:

Σ 7→ M

σ∈Σ

S

σ

V ⊗ S

σ

W

.

Dal lavoro di DEP un tale spazio vettoriale ` e un ideale se e solo se:

σ ∈ Σ, τ ⊃ σ ⇒ τ ∈ Σ.

Inoltre, l’ideale I

σ

generato da S

σ

V ⊗ S

σ

W

si decompone come:

I

σ

= M

τ ⊇σ

S

τ

V ⊗ S

τ

W

Si noti che l’ideale determinantale I

t

corrisponde ad I

(t)

. Dato un insieme (finito) Σ di diagrammi di Young denoteremo con:

I (Σ) = X

I .

(32)

Le funzioni γ

Dunque, in caratteristica 0, gli ideali G -invarianti di Sym(V ⊗ W

) corrispondono ad insiemi finiti Σ di diagrammi di Young:

Σ 7→ I (Σ).

Per ogni i ∈ {1, . . . , m}, consideriamo la seguente funzione γ

i

definita sui diagrammi di Young:

γ

i

(σ) =

k

X

j =1

max{0, σ

j

− i + 1}, dove σ = (σ

1

, . . . , σ

k

)

Dato un insieme finito Σ di diagrammi, si consideri il politopo P

Σ

⊆ R

m

ottenuto come l’involucro convesso dei punti {(γ

1

(σ), . . . , γ

m

(σ)) : σ ∈ Σ}.

Con Ines Henriques, abbiamo dato una descrizione esplicita degli

ideali moltiplicatori di I (Σ) in termini del politopo P

Σ

.

(33)

Le funzioni γ

Dunque, in caratteristica 0, gli ideali G -invarianti di Sym(V ⊗ W

) corrispondono ad insiemi finiti Σ di diagrammi di Young:

Σ 7→ I (Σ).

Per ogni i ∈ {1, . . . , m}, consideriamo la seguente funzione γ

i

definita sui diagrammi di Young:

γ

i

(σ) =

k

X

j =1

max{0, σ

j

− i + 1}, dove σ = (σ

1

, . . . , σ

k

)

Dato un insieme finito Σ di diagrammi, si consideri il politopo P

Σ

⊆ R

m

ottenuto come l’involucro convesso dei punti {(γ

1

(σ), . . . , γ

m

(σ)) : σ ∈ Σ}.

Con Ines Henriques, abbiamo dato una descrizione esplicita degli

ideali moltiplicatori di I (Σ) in termini del politopo P

Σ

.

(34)

Le funzioni γ

Dunque, in caratteristica 0, gli ideali G -invarianti di Sym(V ⊗ W

) corrispondono ad insiemi finiti Σ di diagrammi di Young:

Σ 7→ I (Σ).

Per ogni i ∈ {1, . . . , m}, consideriamo la seguente funzione γ

i

definita sui diagrammi di Young:

γ

i

(σ) =

k

X

j =1

max{0, σ

j

− i + 1}, dove σ = (σ

1

, . . . , σ

k

)

Dato un insieme finito Σ di diagrammi, si consideri il politopo P

Σ

⊆ R

m

ottenuto come l’involucro convesso dei punti {(γ

1

(σ), . . . , γ

m

(σ)) : σ ∈ Σ}.

Con Ines Henriques, abbiamo dato una descrizione esplicita degli

ideali moltiplicatori di I (Σ) in termini del politopo P

Σ

.

(35)

Le funzioni γ

Dunque, in caratteristica 0, gli ideali G -invarianti di Sym(V ⊗ W

) corrispondono ad insiemi finiti Σ di diagrammi di Young:

Σ 7→ I (Σ).

Per ogni i ∈ {1, . . . , m}, consideriamo la seguente funzione γ

i

definita sui diagrammi di Young:

γ

i

(σ) =

k

X

j =1

max{0, σ

j

− i + 1}, dove σ = (σ

1

, . . . , σ

k

)

Dato un insieme finito Σ di diagrammi, si consideri il politopo P

Σ

⊆ R

m

ottenuto come l’involucro convesso dei punti {(γ

1

(σ), . . . , γ

m

(σ)) : σ ∈ Σ}.

Con Ines Henriques, abbiamo dato una descrizione esplicita degli

ideali moltiplicatori di I (Σ) in termini del politopo P

Σ

.

(36)

Le funzioni γ

Dunque, in caratteristica 0, gli ideali G -invarianti di Sym(V ⊗ W

) corrispondono ad insiemi finiti Σ di diagrammi di Young:

Σ 7→ I (Σ).

Per ogni i ∈ {1, . . . , m}, consideriamo la seguente funzione γ

i

definita sui diagrammi di Young:

γ

i

(σ) =

k

X

j =1

max{0, σ

j

− i + 1}, dove σ = (σ

1

, . . . , σ

k

)

Dato un insieme finito Σ di diagrammi, si consideri il politopo P

Σ

⊆ R

m

ottenuto come l’involucro convesso dei punti {(γ

1

(σ), . . . , γ

m

(σ)) : σ ∈ Σ}.

Con Ines Henriques, abbiamo dato una descrizione esplicita degli

ideali moltiplicatori di I (Σ) in termini del politopo P

Σ

.

(37)

Lo scopo del resto del seminario sar` a descrivere gli ideali

moltiplicatori nel caso in cui Σ = {σ}; In altre parole, descriveremo gli ideali moltiplicatori (e di conseguenza il log-canonical threshold) di I

σ

per ogni diagramma di Young σ.

Nel caso di ideali determinantali I

t

(σ = (t)), gli ideali

moltiplicatori erano stati calcolati da Johnson nel 2003 usando le

note log-risoluzioni delle variet` a determinantali. Recentemente

Docampo ha ritrovato la formula per il log-canonical threshold di

I

t

studiando gli schemi jet associati a variet` a determinantali.

Dato un prodotto di minori ∆ = δ

1

· · · δ

k

∈ K [X ], dove δ

i

` e un

α

i

-minore di X , ci riferiremo a α = (α

1

, . . . , α

k

) come alla taglia

di ∆. Come vedremo, gli ideali moltiplicatori di I

σ

sono generati da

prodotti di minori, la cui appartenenza o meno all’ideale dipende

solo dalla taglia.

(38)

Lo scopo del resto del seminario sar` a descrivere gli ideali moltiplicatori nel caso in cui Σ = {σ};

In altre parole, descriveremo gli ideali moltiplicatori (e di conseguenza il log-canonical threshold) di I

σ

per ogni diagramma di Young σ.

Nel caso di ideali determinantali I

t

(σ = (t)), gli ideali

moltiplicatori erano stati calcolati da Johnson nel 2003 usando le

note log-risoluzioni delle variet` a determinantali. Recentemente

Docampo ha ritrovato la formula per il log-canonical threshold di

I

t

studiando gli schemi jet associati a variet` a determinantali.

Dato un prodotto di minori ∆ = δ

1

· · · δ

k

∈ K [X ], dove δ

i

` e un

α

i

-minore di X , ci riferiremo a α = (α

1

, . . . , α

k

) come alla taglia

di ∆. Come vedremo, gli ideali moltiplicatori di I

σ

sono generati da

prodotti di minori, la cui appartenenza o meno all’ideale dipende

solo dalla taglia.

(39)

Lo scopo del resto del seminario sar` a descrivere gli ideali

moltiplicatori nel caso in cui Σ = {σ}; In altre parole, descriveremo gli ideali moltiplicatori (e di conseguenza il log-canonical threshold) di I

σ

per ogni diagramma di Young σ.

Nel caso di ideali determinantali I

t

(σ = (t)), gli ideali

moltiplicatori erano stati calcolati da Johnson nel 2003 usando le

note log-risoluzioni delle variet` a determinantali. Recentemente

Docampo ha ritrovato la formula per il log-canonical threshold di

I

t

studiando gli schemi jet associati a variet` a determinantali.

Dato un prodotto di minori ∆ = δ

1

· · · δ

k

∈ K [X ], dove δ

i

` e un

α

i

-minore di X , ci riferiremo a α = (α

1

, . . . , α

k

) come alla taglia

di ∆. Come vedremo, gli ideali moltiplicatori di I

σ

sono generati da

prodotti di minori, la cui appartenenza o meno all’ideale dipende

solo dalla taglia.

(40)

Lo scopo del resto del seminario sar` a descrivere gli ideali

moltiplicatori nel caso in cui Σ = {σ}; In altre parole, descriveremo gli ideali moltiplicatori (e di conseguenza il log-canonical threshold) di I

σ

per ogni diagramma di Young σ.

Nel caso di ideali determinantali I

t

(σ = (t)), gli ideali

moltiplicatori erano stati calcolati da Johnson nel 2003 usando le note log-risoluzioni delle variet` a determinantali.

Recentemente

Docampo ha ritrovato la formula per il log-canonical threshold di

I

t

studiando gli schemi jet associati a variet` a determinantali.

Dato un prodotto di minori ∆ = δ

1

· · · δ

k

∈ K [X ], dove δ

i

` e un

α

i

-minore di X , ci riferiremo a α = (α

1

, . . . , α

k

) come alla taglia

di ∆. Come vedremo, gli ideali moltiplicatori di I

σ

sono generati da

prodotti di minori, la cui appartenenza o meno all’ideale dipende

solo dalla taglia.

(41)

Lo scopo del resto del seminario sar` a descrivere gli ideali

moltiplicatori nel caso in cui Σ = {σ}; In altre parole, descriveremo gli ideali moltiplicatori (e di conseguenza il log-canonical threshold) di I

σ

per ogni diagramma di Young σ.

Nel caso di ideali determinantali I

t

(σ = (t)), gli ideali

moltiplicatori erano stati calcolati da Johnson nel 2003 usando le note log-risoluzioni delle variet` a determinantali. Recentemente Docampo ha ritrovato la formula per il log-canonical threshold di I

t

studiando gli schemi jet associati a variet` a determinantali.

Dato un prodotto di minori ∆ = δ

1

· · · δ

k

∈ K [X ], dove δ

i

` e un

α

i

-minore di X , ci riferiremo a α = (α

1

, . . . , α

k

) come alla taglia

di ∆. Come vedremo, gli ideali moltiplicatori di I

σ

sono generati da

prodotti di minori, la cui appartenenza o meno all’ideale dipende

solo dalla taglia.

(42)

Lo scopo del resto del seminario sar` a descrivere gli ideali

moltiplicatori nel caso in cui Σ = {σ}; In altre parole, descriveremo gli ideali moltiplicatori (e di conseguenza il log-canonical threshold) di I

σ

per ogni diagramma di Young σ.

Nel caso di ideali determinantali I

t

(σ = (t)), gli ideali

moltiplicatori erano stati calcolati da Johnson nel 2003 usando le note log-risoluzioni delle variet` a determinantali. Recentemente Docampo ha ritrovato la formula per il log-canonical threshold di I

t

studiando gli schemi jet associati a variet` a determinantali.

Dato un prodotto di minori ∆ = δ

1

· · · δ

k

∈ K [X ], dove δ

i

` e un α

i

-minore di X , ci riferiremo a α = (α

1

, . . . , α

k

) come alla taglia di ∆.

Come vedremo, gli ideali moltiplicatori di I

σ

sono generati da

prodotti di minori, la cui appartenenza o meno all’ideale dipende

solo dalla taglia.

(43)

Lo scopo del resto del seminario sar` a descrivere gli ideali

moltiplicatori nel caso in cui Σ = {σ}; In altre parole, descriveremo gli ideali moltiplicatori (e di conseguenza il log-canonical threshold) di I

σ

per ogni diagramma di Young σ.

Nel caso di ideali determinantali I

t

(σ = (t)), gli ideali

moltiplicatori erano stati calcolati da Johnson nel 2003 usando le note log-risoluzioni delle variet` a determinantali. Recentemente Docampo ha ritrovato la formula per il log-canonical threshold di I

t

studiando gli schemi jet associati a variet` a determinantali.

Dato un prodotto di minori ∆ = δ

1

· · · δ

k

∈ K [X ], dove δ

i

` e un

α

i

-minore di X , ci riferiremo a α = (α

1

, . . . , α

k

) come alla taglia

di ∆. Come vedremo, gli ideali moltiplicatori di I

σ

sono generati da

prodotti di minori, la cui appartenenza o meno all’ideale dipende

solo dalla taglia.

(44)

TEOREMA (Henriques, - ): Dato un diagramma di Young σ = (σ

1

, . . . , σ

k

) con σ

1

≤ m, per ogni λ ∈ R

>0

, J (λ • I

σ

) ` e generato dai prodotti di minori la cui taglia α soddisfa:

γ

i

(α) ≥ bλγ

i

(σ)c + 1 − (m − i + 1)(n − i + 1) ∀ i = 1, . . . , m. Grazie ad un risultato in DEP, equivalentemente:

J (λ • I

σ

) =

m

\

i =1

I

(bλγi(σ)c+1−(m−i +1)(n−i +1)) i

In particolare, il log-canonical threshold di I

σ

` e: lct(I

σ

) = min

i

 (m − i + 1)(n − i + 1) γ

i

(σ)



.

(45)

TEOREMA (Henriques, - ): Dato un diagramma di Young σ = (σ

1

, . . . , σ

k

) con σ

1

≤ m, per ogni λ ∈ R

>0

, J (λ • I

σ

) ` e generato dai prodotti di minori la cui taglia α soddisfa:

γ

i

(α) ≥ bλγ

i

(σ)c + 1 − (m − i + 1)(n − i + 1) ∀ i = 1, . . . , m. Grazie ad un risultato in DEP, equivalentemente:

J (λ • I

σ

) =

m

\

i =1

I

(bλγi(σ)c+1−(m−i +1)(n−i +1)) i

In particolare, il log-canonical threshold di I

σ

` e: lct(I

σ

) = min

i

 (m − i + 1)(n − i + 1) γ

i

(σ)



.

(46)

TEOREMA (Henriques, - ): Dato un diagramma di Young σ = (σ

1

, . . . , σ

k

) con σ

1

≤ m, per ogni λ ∈ R

>0

, J (λ • I

σ

) ` e generato dai prodotti di minori la cui taglia α soddisfa:

γ

i

(α) ≥ bλγ

i

(σ)c + 1 − (m − i + 1)(n − i + 1) ∀ i = 1, . . . , m.

Grazie ad un risultato in DEP, equivalentemente: J (λ • I

σ

) =

m

\

i =1

I

(bλγi(σ)c+1−(m−i +1)(n−i +1)) i

In particolare, il log-canonical threshold di I

σ

` e: lct(I

σ

) = min

i

 (m − i + 1)(n − i + 1) γ

i

(σ)



.

(47)

TEOREMA (Henriques, - ): Dato un diagramma di Young σ = (σ

1

, . . . , σ

k

) con σ

1

≤ m, per ogni λ ∈ R

>0

, J (λ • I

σ

) ` e generato dai prodotti di minori la cui taglia α soddisfa:

γ

i

(α) ≥ bλγ

i

(σ)c + 1 − (m − i + 1)(n − i + 1) ∀ i = 1, . . . , m.

Grazie ad un risultato in DEP, equivalentemente:

J (λ • I

σ

) =

m

\

i =1

I

(bλγi(σ)c+1−(m−i +1)(n−i +1)) i

In particolare, il log-canonical threshold di I

σ

` e: lct(I

σ

) = min

i

 (m − i + 1)(n − i + 1) γ

i

(σ)



.

(48)

TEOREMA (Henriques, - ): Dato un diagramma di Young σ = (σ

1

, . . . , σ

k

) con σ

1

≤ m, per ogni λ ∈ R

>0

, J (λ • I

σ

) ` e generato dai prodotti di minori la cui taglia α soddisfa:

γ

i

(α) ≥ bλγ

i

(σ)c + 1 − (m − i + 1)(n − i + 1) ∀ i = 1, . . . , m.

Grazie ad un risultato in DEP, equivalentemente:

J (λ • I

σ

) =

m

\

i =1

I

(bλγi(σ)c+1−(m−i +1)(n−i +1)) i

In particolare, il log-canonical threshold di I

σ

` e:

lct(I

σ

) = min

i

 (m − i + 1)(n − i + 1) γ

i

(σ)



.

(49)

Strategia dimostrativa

La nostra strategia ` e stata quella di sviluppare una teoria che permetta di calcolare ideali test (e dunque F -pure thresholds) di ideali con propriet` a (estremamente) buone di un anello di polinomi S su un campo K di caratteristica positiva.

Da qui gli ideali moltiplicatori verranno dedotti via un risultato di Hara e Yoshida che, rozzamente parlando, dice che se la

caratteristica p di K ` e grande abbastanza:

ideali test della

riduzione a caratteristica p = riduzione a caratteristica p

degli ideali moltiplicatori

(50)

Strategia dimostrativa

La nostra strategia ` e stata quella di sviluppare una teoria che permetta di calcolare ideali test (e dunque F -pure thresholds) di ideali con propriet` a (estremamente) buone di un anello di polinomi S su un campo K di caratteristica positiva.

Da qui gli ideali moltiplicatori verranno dedotti via un risultato di Hara e Yoshida che, rozzamente parlando, dice che se la

caratteristica p di K ` e grande abbastanza:

ideali test della

riduzione a caratteristica p = riduzione a caratteristica p

degli ideali moltiplicatori

(51)

Strategia dimostrativa

La nostra strategia ` e stata quella di sviluppare una teoria che permetta di calcolare ideali test (e dunque F -pure thresholds) di ideali con propriet` a (estremamente) buone di un anello di polinomi S su un campo K di caratteristica positiva.

Da qui gli ideali moltiplicatori verranno dedotti via un risultato di Hara e Yoshida che, rozzamente parlando, dice che se la

caratteristica p di K ` e grande abbastanza:

ideali test della

riduzione a caratteristica p = riduzione a caratteristica p

degli ideali moltiplicatori

(52)

Strategia dimostrativa

La nostra strategia ` e stata quella di sviluppare una teoria che permetta di calcolare ideali test (e dunque F -pure thresholds) di ideali con propriet` a (estremamente) buone di un anello di polinomi S su un campo K di caratteristica positiva.

Da qui gli ideali moltiplicatori verranno dedotti via un risultato di Hara e Yoshida che, rozzamente parlando, dice che se la

caratteristica p di K ` e grande abbastanza:

ideali test della

riduzione a caratteristica p = riduzione a caratteristica p

degli ideali moltiplicatori

(53)

Ideali G -invarianti in caratteristica positiva

Una caratterizzazione degli ideali G -invarianti di K [X ], se K ` e un campo di caratteristica positiva, non c’` e. N´ e ` e chiaro, a priori, come definire gli ideali I

σ

in caratteristica positiva. Per` o, sappiamo comunque avere a che fare con “abbastanza” ideali G -invarianti anche in caratteristica positiva, almeno per i nostri scopi! Dato un diagramma di Young σ = (σ

1

, . . . , σ

k

) con σ

1

≤ m, denoteremo con

D

σ

= I

σ1

· · · I

σk

⊆ K [X ].

TEOREMA (DEP): Se char(K ) = 0, allora I

σ

= D

σ

.

COROLLARIO : Per ogni λ ∈ R

>0

, J (λ • I

σ

) = J (λ • D

σ

).

(54)

Ideali G -invarianti in caratteristica positiva

Una caratterizzazione degli ideali G -invarianti di K [X ], se K ` e un campo di caratteristica positiva, non c’` e.

N´ e ` e chiaro, a priori, come definire gli ideali I

σ

in caratteristica positiva. Per` o, sappiamo comunque avere a che fare con “abbastanza” ideali G -invarianti anche in caratteristica positiva, almeno per i nostri scopi! Dato un diagramma di Young σ = (σ

1

, . . . , σ

k

) con σ

1

≤ m, denoteremo con

D

σ

= I

σ1

· · · I

σk

⊆ K [X ].

TEOREMA (DEP): Se char(K ) = 0, allora I

σ

= D

σ

.

COROLLARIO : Per ogni λ ∈ R

>0

, J (λ • I

σ

) = J (λ • D

σ

).

(55)

Ideali G -invarianti in caratteristica positiva

Una caratterizzazione degli ideali G -invarianti di K [X ], se K ` e un campo di caratteristica positiva, non c’` e. N´ e ` e chiaro, a priori, come definire gli ideali I

σ

in caratteristica positiva.

Per` o, sappiamo comunque avere a che fare con “abbastanza” ideali G -invarianti anche in caratteristica positiva, almeno per i nostri scopi! Dato un diagramma di Young σ = (σ

1

, . . . , σ

k

) con σ

1

≤ m, denoteremo con

D

σ

= I

σ1

· · · I

σk

⊆ K [X ].

TEOREMA (DEP): Se char(K ) = 0, allora I

σ

= D

σ

.

COROLLARIO : Per ogni λ ∈ R

>0

, J (λ • I

σ

) = J (λ • D

σ

).

(56)

Ideali G -invarianti in caratteristica positiva

Una caratterizzazione degli ideali G -invarianti di K [X ], se K ` e un campo di caratteristica positiva, non c’` e. N´ e ` e chiaro, a priori, come definire gli ideali I

σ

in caratteristica positiva. Per` o, sappiamo comunque avere a che fare con “abbastanza” ideali G -invarianti anche in caratteristica positiva, almeno per i nostri scopi!

Dato un diagramma di Young σ = (σ

1

, . . . , σ

k

) con σ

1

≤ m, denoteremo con

D

σ

= I

σ1

· · · I

σk

⊆ K [X ].

TEOREMA (DEP): Se char(K ) = 0, allora I

σ

= D

σ

.

COROLLARIO : Per ogni λ ∈ R

>0

, J (λ • I

σ

) = J (λ • D

σ

).

(57)

Ideali G -invarianti in caratteristica positiva

Una caratterizzazione degli ideali G -invarianti di K [X ], se K ` e un campo di caratteristica positiva, non c’` e. N´ e ` e chiaro, a priori, come definire gli ideali I

σ

in caratteristica positiva. Per` o, sappiamo comunque avere a che fare con “abbastanza” ideali G -invarianti anche in caratteristica positiva, almeno per i nostri scopi!

Dato un diagramma di Young σ = (σ

1

, . . . , σ

k

) con σ

1

≤ m, denoteremo con

D

σ

= I

σ1

· · · I

σk

⊆ K [X ].

TEOREMA (DEP): Se char(K ) = 0, allora I

σ

= D

σ

.

COROLLARIO : Per ogni λ ∈ R

>0

, J (λ • I

σ

) = J (λ • D

σ

).

(58)

Ideali G -invarianti in caratteristica positiva

Una caratterizzazione degli ideali G -invarianti di K [X ], se K ` e un campo di caratteristica positiva, non c’` e. N´ e ` e chiaro, a priori, come definire gli ideali I

σ

in caratteristica positiva. Per` o, sappiamo comunque avere a che fare con “abbastanza” ideali G -invarianti anche in caratteristica positiva, almeno per i nostri scopi!

Dato un diagramma di Young σ = (σ

1

, . . . , σ

k

) con σ

1

≤ m, denoteremo con

D

σ

= I

σ1

· · · I

σk

⊆ K [X ].

TEOREMA (DEP): Se char(K ) = 0, allora I

σ

= D

σ

.

COROLLARIO : Per ogni λ ∈ R

>0

, J (λ • I

σ

) = J (λ • D

σ

).

(59)

Ideali G -invarianti in caratteristica positiva

Una caratterizzazione degli ideali G -invarianti di K [X ], se K ` e un campo di caratteristica positiva, non c’` e. N´ e ` e chiaro, a priori, come definire gli ideali I

σ

in caratteristica positiva. Per` o, sappiamo comunque avere a che fare con “abbastanza” ideali G -invarianti anche in caratteristica positiva, almeno per i nostri scopi!

Dato un diagramma di Young σ = (σ

1

, . . . , σ

k

) con σ

1

≤ m, denoteremo con

D

σ

= I

σ1

· · · I

σk

⊆ K [X ].

TEOREMA (DEP): Se char(K ) = 0, allora I

σ

= D

σ

.

COROLLARIO : Per ogni λ ∈ R

>0

, J (λ • I

σ

) = J (λ • D

σ

).

(60)

Ideali test

Sia S = K [x

1

, . . . , x

N

] un anello di polinomi su un campo K di caratteristica p > 0. Dato un ideale I = (f

1

, . . . , f

r

) ⊆ S e una potenza q = p

e

, ricordiamo la notazione:

I

[q]

= (f

1q

, . . . , f

rq

) ⊆ S.

Inoltre con I

[1/q]

denoteremo il pi` u piccolo (∃!) ideale J ⊆ S tale che I ⊆ J

[q]

.

DEFINIZIONE : Dato λ ∈ R

>0

, l’ideale test di I (con coefficiente λ) ` e:

τ (λ • I ) = [

e>0

 I

dλpee



[1/pe]

(61)

Ideali test

Sia S = K [x

1

, . . . , x

N

] un anello di polinomi su un campo K di caratteristica p > 0.

Dato un ideale I = (f

1

, . . . , f

r

) ⊆ S e una potenza q = p

e

, ricordiamo la notazione:

I

[q]

= (f

1q

, . . . , f

rq

) ⊆ S.

Inoltre con I

[1/q]

denoteremo il pi` u piccolo (∃!) ideale J ⊆ S tale che I ⊆ J

[q]

.

DEFINIZIONE : Dato λ ∈ R

>0

, l’ideale test di I (con coefficiente λ) ` e:

τ (λ • I ) = [

e>0

 I

dλpee



[1/pe]

(62)

Ideali test

Sia S = K [x

1

, . . . , x

N

] un anello di polinomi su un campo K di caratteristica p > 0. Dato un ideale I = (f

1

, . . . , f

r

) ⊆ S e una potenza q = p

e

, ricordiamo la notazione:

I

[q]

= (f

1q

, . . . , f

rq

) ⊆ S.

Inoltre con I

[1/q]

denoteremo il pi` u piccolo (∃!) ideale J ⊆ S tale che I ⊆ J

[q]

.

DEFINIZIONE : Dato λ ∈ R

>0

, l’ideale test di I (con coefficiente λ) ` e:

τ (λ • I ) = [

e>0

 I

dλpee



[1/pe]

(63)

Ideali test

Sia S = K [x

1

, . . . , x

N

] un anello di polinomi su un campo K di caratteristica p > 0. Dato un ideale I = (f

1

, . . . , f

r

) ⊆ S e una potenza q = p

e

, ricordiamo la notazione:

I

[q]

= (f

1q

, . . . , f

rq

) ⊆ S.

Inoltre con I

[1/q]

denoteremo il pi` u piccolo (∃!) ideale J ⊆ S tale che I ⊆ J

[q]

.

DEFINIZIONE : Dato λ ∈ R

>0

, l’ideale test di I (con coefficiente λ) ` e:

τ (λ • I ) = [

e>0

 I

dλpee



[1/pe]

(64)

TEOREMA (HY ): Dati I ⊆ P = Z[x

1

, . . . , x

N

] e λ ∈ R

>0

, esiste un numero primo p  0 tale che:

J (λ • I · P ⊗

Z

C) · P ⊗

Z

Z/pZ = τ (λ • I · P ⊗

Z

Z/pZ)

Con Henriques abbiamo calcolato gli ideali test (e di conseguenza

gli F -pure thresholds) di ogni ideale del tipo D

σ

. Un’ osservazione

interessante ` e che essi sono “gli stessi” in ogni caratteristica.

Ricordiamo che l’F -pure threshold degli ideali determinantali

(σ = (t)) era gi` a stato calcolato da Miller, Singh, - , mentre gli

ideali test dell’ideale generato dai minori massimali (σ = (m)) da

Henriques.

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