Prof. Francesco Ragusa
Università degli Studi di Milano
Anno Accademico 2020/2021
Elettromagnetismo
Radiazione di una carica in moto Casi dell'accelerazione parallela e
perpendicolare alla velocità Stabilità dell'atomo classico
Acceleratori di particelle
Lezione n. 44 – 1.06.2021
Energia radiata dal dipolo oscillante
• Calcoliamo in vettore di Poynting
• L'intensità dell'onda si ottiene mediando su un ciclo
• L'intensità dipende dall'angolo polare
• A distanza L fissata dall'origine l'intensità ha l'andamento
• La lunghezza del vettore è proporzionale a <S>
Energia radiata dal dipolo oscillante
• La potenza radiata attraverso una superficie sferica di raggio r si trova calcolando il flusso del vettore di Poynting
• In definitiva
Cielo blu, sole al tramonto rosso
• La formula appena trovata ci permette una comprensione qualitativa dei seguenti fatti
• In una giornata di sole il cielo è blu
• Al tramonto il sole è rosso
• Per una spiegazione più rigorosa occorre studiare la diffusione della di un'onda elettromagnetica (scattering)
• Consideriamo un raggio luminoso
• Il campo elettrico oscilla in un piano perpendicolare al raggio
• Gli elettroni atomi dell'aria oscillano (dipoli)
• Emettono maggiormente a frequenza più alte
• Un osservatore vede luce diffusa blu
• Le oscillazioni lungo la linea di visione non emettono nella direzione dell'osservatore
• L'osservatore vede luce polarizzata
• Al tramonto la luce trasmessa percorre un tratto di atmosfera più spesso
• La luce trasmessa viene diffusa di più e perde gran parte della componente blu
• Diventa rossa
Filtri polarizzatori in fotografia
Radiazione di una carica puntiforme
• Nella diapositiva abbiamo calcolato i campi di una carica in movimento
• Abbiamo già notato che il campo ha due componenti
• Un campo di velocità che dipende da
1/r
2• Un campo di accelerazione che dipende da
1/r
• Questa parte è quella che da luogo alla radiazione
• Concentriamoci pertanto sulla componente di accelerazione
• Studieremo il campo di radiazione in alcune situazioni interessanti ma semplici abbastanza da permettere di semplificare la formula
4871429
origine punto di
osservazione
Radiazione di una carica puntiforme
• Una prima condizione che studiamo è quella di un moto non relativistico
• Assumiamo che la velocità della particella sia trascurabile v c, β 1
• Da ora in poi assumiamo che le quantità siano tutte ritardate ed eliminiamo la notazione
[ ]
ret• Ricordiamo che il campo magnetico è
• Calcoliamo il vettore di Poynting
• Osserviamo che il vettore di Poynting è parallelo al vettore
• "Punta" verso la posizione ritardata della particella
origine punto di osservazione
Radiazione di una carica puntiforme
• Calcoliamo
• Osserviamo che
• Inoltre (vedi diapositiva )
• Otteniamo
• Consideriamo la posizione ritardata
r
0(t
r)
• Consideriamo la radiazione che attraversa una sfera centrata in
r
0(t
r)
di raggioR(t
r)
• Chiamiamo
θ
l'angolo fra l'accelerazionea
e la direzione ritardata 4801428
origine punto di
osservazione
Radiazione di una carica puntiforme
• La potenza che attraversa una superficie è
• Vista dalla superficie della sfera la carica irraggia in modo analogo al dipolo
• La figura a "ciambella" con asse l'accelerazione
• La potenza totale si calcola integrando
• L'integrale è elementare e conduce alla famosa formula di Larmor
• In accordo con l'espressione per il dipolo (vedi ) con
origine punto di osservazione
5131116
Radiazione nel caso di v e a parallele
• Consideriamo adesso il caso in cui
a
ev
siano parallele senza assumere che la velocità sia trascurabile rispetto ac
• Ricordiamo la formula per il campo elettrico di radiazione
• Poiché
a
ev
sono parallele• Osserviamo (e ricordiamo) che
• Sviluppiamo il prodotto triplo
• Ricordiamo che
• Pertanto
• Inseriamo nell'espressione per
E
radRadiazione nel caso di v e a parallele
• Avevamo ricavato una formula per il vettore di Poynting (ricordiamo che era )
• Calcoliamo il quadrato di
E
rad• Sviluppiamo il quadrato
• Il vettore di Poynting è pertanto
• Infine
La velocità β non è più trascurabile: è presente g
Radiazione nel caso di v e a parallele
• Esaminiamo la formula trovata
• Somiglia molto alla formula non relativistica
• C'è una fondamentale differenza
• Il denominatore
g
6• Prima studiare l'effetto di questo termine notiamo una sottile circostanza
• L'espressione di
dP/dΩ
è relativa al tempot
• Fornisce il tasso di emissione sulla sfera di raggio
R(t
r)
• Se siamo interessati al tasso di emissione al tempo
t
r("sulla carica") dobbiamo applicare una correzione
• Calcoliamo la derivata (vedi diapositiva )
• Otteniamo infine
origine
punto di osservazione
4791427
Radiazione nel caso di v e a parallele
• Il fattore
g
5 nel denominatore modifica la distribuzione angolare della radiazione• Per velocità non relativistiche
(β → 0)
la distribuzione angolare tende a quella trovata nel caso non relativistico• Osserviamo che la direzione del moto e dell'accelerazione coincidono e costituiscono un asse di simmetria del problema
• La radiazione è emessa simmetricamente intorno alla traiettoria
• Vale anche nel caso relativistico
Radiazione nel caso di v e a parallele
• Quando la velocità non può essere trascurata il
denominatore concentra la radiazione a piccoli angoli
• Il numeratore comunque rende nulla la radiazione emessa in avanti
• La quantità totale di energia emessa dipende dalla velocita
• Per trovare la potenza totale occorre integrare su tutto l'angolo solido
posto
cosθ = x
Caso di v e a perpendicolari
• Il caso di velocità e accelerazione perpendicolari è un altro caso importante
• Ad esempio in un moto circolare come negli acceleratori
• In questo caso non esiste un asse di simmetria
• Assumiamo che
a
ev
giacciano sul piano x−z• In particolare
• Il punto di osservazione
r
• Ricordiamo la formula per la distribuzione della radiazione nel caso generale
• Un calcolo un po' lungo porta alla seguente espressione
Caso di v e a perpendicolari
• Consideriamo prima di tutto il limite non relativistico
(β → 0)
• Se chiamiamo
α
l'angolo fra e abbiamo• Ritorniamo pertanto alla "ciambella" non relativistica
Caso di v e a perpendicolari
• Veniamo al caso relativistico
• La figura mostra la forma della distribuzione della radiazione
• Anche in questo caso per chiarezza è mostrata solo metà della distribuzione
•
Integrando su tutto l'angolo solido si ottiene la potenza totale irraggiata•
Notiamo che a differenza del caso precedente(v || a)
la potenza totale varia comeγ
4Stabilità dell'atomo di idrogeno
• Consideriamo il modello classico dell'atomo di idrogeno
• Un elettrone di massa
m
e e carica–e
che ruota in un'orbita di raggior
0• Al centro un nucleo di massa infinita che genera un campo coulombiano
• Dall'equazione del moto circolare uniforme
• Il moto è non relativistico
• L'energia dell'elettrone è
• Durante il suo moto l'elettrone irraggia e perde energia
• Il raggio diminuisce
• La variazione di energia dovuta alla diminuzione del raggio deve essere
Stabilità dell'atomo di idrogeno
• Ricordiamo la formula di Larmor
• Uguagliando (attenzione ai segni)
• Ricaviamo
dt
• Calcoliamo il tempo necessario perché il raggio passi da
r
0 a0
• Nell'atomo classico l'elettrone "cade" nel nucleo in
13 ps !!
Acceleratori di particelle
• Per accelerare una particella carica occorre un campo elettrico
• Poco pratico:
• Per raggiungere elevate energie occorrono tensioni elevatissime
• 1 milione di volt per 1 MeV
• LHC raggiunge energie oltre i 6.5 TeV
• 1 TeV = 1012 eV = 106 MeV
− + − + − + − + − + − +
0 KV 100 KV 200 KV 300 KV 400 KV 500 KV 600 KV
Acceleratori di particelle
• Si fa in modo che il potenziale acceleratore viaggi con la particella
• Il potenziale che viaggia è un’onda elettromagnetica
• Il campo elettrico deve essere longitudinale
• La velocità dell’onda e della particella devono essere uguali
• Cavità risonanti: immagazzinano tanta energia ( ρ ~ |E|2 )
• Limitato dall’emissione di elettroni dalle pareti
− +
−50 KV +50 KV
− +
−50 KV +50 KV
− +
−50 KV +50 KV
− +
−50 KV +50 KV
− +
−50 KV +50 KV
− +
−50 KV +50 KV
Cavità acceleratrici LEP
Acceleratori lineari
• Per costruire un acceleratore si possono disporre tante cavità acceleratrici in serie ( Acceleratore Lineare )
• L’Acceleratore Lineare PEP II di SLAC (Stanford, California): fino a 9 GeV
• L'acceleratore SLC, sempre a SLAC: fino a 45 GeV