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E’ il tipo di dolore alla base di effetti quali contusioni, distorsioni, fratture, ematomi, ecc

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Academic year: 2021

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Yoga -

PREREQUISITO - Ogni postura implica un gioco di forze e di azioni complesso e che inoltre cambia continuamente approfondendo la stessa postura. E’ necessario cercare di applicare tali forze ed azioni nel modo posturalmente corretto rispettando la funzionalità ed i limiti del corpo che fatto di allineamenti, tempi e quantità di forza assimilabile, piuttosto che sforzarlo nella ricerca di una inutile e scorretta forma esteriore.

PREMESSA - Bisogna anche evidenziare che ognuno ha una storia di traumi fisici e psicologici che implicano limiti corporei individuali da accettare come parte di noi stessi. Ognuno di noi inoltre ha costituzione genetica che definisce già in sè un corpo più o meno flessibile, e questa è una premessa da ascoltare e, accettare e benvolere.

Questa attenzione è il prerequisito per avere le condizioni che rendono minima la possibilità di infortunio e massimo il lavoro interno di ascolto e contemplazione del corpo, in tutti i suoi diversi aspetti (koshas).

Quindi, praticando yoga è inevitabile confrontarsi con il dolore, allora come comportarsi ?

REGOLE GENERALI :

SEMPRE : ASCOLTARE IL PROPRIO CORPO ED ACCETTARE IL PROPRIO LIMITE, BENVOLENDOLO PERCHE’ CI EVITA DI FARCI MALE, A DISPETTO DELL’EGO CHE INVECE CI SPINGE AD ESSERE SEMPRE MIGLIORI DI NOI STESSI E DEL VICINO DI TAPPETINO.

Nota: quanto scritto sotto non deve essere inteso quale visione medica o sostitutiva di

qualunque approccio di tipo medico, che resta alla base di ogni diagnosi e terapia psico-fisica, ma quale indicazione generale relativa alla tradizione dello yoga.

Immagine tratta dal sito www.dailybandha.com di R.Long

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E’ inoltre importante capire che non c’è un solo tipo/

causa di dolore e quindi ci sono diversi approcci, per riconoscerli è importante iniziare ad ascoltarsi con g r a n d e a t t e n z i o n e , possiamo riconoscere, fra gli altri, quello:

fisico - corporeo : Interessa il sistema corporeo ossa/tendine/muscolo ed in genere deriva da un eccesso di forza (peso, leva, velocità), ovvero da energia fisica applicata in modo non corretto e/o su posture errate. E’ il tipo di dolore alla base di effetti quali contusioni, distorsioni, fratture, ematomi, ecc. Nello yoga la maggioranza degli infortuni nascono proprio da urti e sforzi di questo tipo, spesso individuabili ed evitabili adottando una pratica attenta Si puossono infatti evitare con un ascolto costante a quello che è il proprio limite ed alla propriocezione dell’azione posturalmente corretta. A questo limite/dolore bisogna fermarsi.

fisico - nervoso : Interessa il sistema nervoso e può derivare dallo schiacciamento di un nervo, come ad esempio la sciatalgia, oppure per posture errate o tenute per troppo tempo. Oltre all’infiammazione del nervo stesso, se questo viene schiacciato per troppo tempo il mancato afflusso sanguigno potrebbe portare a danni anche permanenti. E’ un tipo di dolore che si deve facendo attenzione o al dolore oppure ad altri segnali come il formicolio/intorpidimento che derivano dal mancato afflusso sanguigno, e quindi interrompere subito l’azione. Può essere superato dando il tempo all’infiammazione di spegnersi, oppure evitando di tenere a posture troppo a lungo rispetto alle proprie capacità. A questo limite/dolore bisogna fermarsi.

fisico - connettivo : Interessa la rete nervosa contenuta nel tessuto connettivo/fasciale, che circonda ogni sistema muscolo-legamento e da al cervello l’informazione del limite oltre al quale c’è un potenziale problema dovuto al fatto che non siamo abituati a tale allungamento. Non dipende quindi da un limite corporeo ma da un’informazione che viene data sotto forma di dolore.

Può essere superato cambiando l’informazione, ovvero dando al cervello l’informazione che in tale limite si sta comodi e per farlo bisogna esserlo veramente, quindi bisogna andare vicino alla soglia del dolore e renderla comoda ‘passandoci attraverso’, nei limite di un’azione non violenta verso noi stessi. Questa è la modalità che permette i migliori progressi nell’ampliamento delle posture.

Questo limite può essere superato.

Come comportarsi dopo la pratica:

Se il dolore si ripresenta anche dopo la pratica, ovvero ’a riposo’, probabilmente si è incorsi in un problema fisico-corporeo (tipo 1) ed è meglio fermarsi, sentire un medico se non passa entro pochi giorni e, soprattutto, adattare la pratica evitando i movimenti che ripropongono il dolore, limitandosi se necessario alle pratiche respiratorie e meditative.

Se se il dolore invece appare solo durante la pratica e non si ripresenta

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Ma cosa ci dicono i testi tradizionali dello Yoga ?

E’ scritto che spesso la vera causa è nell’errata visione dello scopo, individuato nella realizzazione fisica della postura ‘ideale’ (che non esiste) e che comporta uno sforzo eccessivo e quindi una violenza al proprio corpo oppure nell’ignoranza di un’azione scorretta.

Come vediamo dagli yogasutra lo scopo (yoga = unione) viene raggiunto attraverso il raggiungimento di uno stato di rilassamento e comodità nella postura.

Nello Yogasutra di Patanjali possiamo infatti leggere:

Yogasutra2-46Yogasutra2-47

REGOLA FINALE: Ascoltarci, fermarsi sempre due passi prima del limite corporeo e poi spostare nel tempo tale limite, lavorando soprattutto sul limite del tessuto connettivo e quello di tipo psico-fisico, rispettando il corpo senza mai fargli violenza e cercando una postura comoda, in modo che possa essere mantenuta per molto tempo con un’attitudine di osservazione e contemplazione.

PsicoFisico—posturale : E il dolore legato all’avvicinarsi al limite posturale derivante da un’abitudine di adattamento e supporto ad un trauma o ad una condizione di stress psicologico che si è strutturata e consolidata in posture corporee scorrette, creando le rigidità che sono da interpretare come scudi o stampelle per contenere e proteggere da una sofferenza di tipo emotivo e psicologico. Il suo sblocco e superamento può liberare forti carichi emotivi. Anche in questo caso, e sempre nel rispetto del corpo, è corretto pensare di passarci attraverso, vivendo la postura vicino al limite del dolore ma in una situazione di confortevolezza con attenzione propriocettiva agli sblocchi posturali ed alle relative liberazioni emotive. Questo limite può essere superato.

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