• Non ci sono risultati.

Qualcosa di cui (s)parlare

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Qualcosa di cui (s)parlare"

Copied!
6
0
0

Testo completo

(1)

Introduzione

Nei pazienti con fibrillazione atriale (FA) sottoposti ad angioplastica coronarica (PCI) le linee guida rac- comandano l’utilizzo della triplice terapia (terapia anticoagulante orale in aggiunta a duplice terapia antiaggregante) per un periodo variabile da 1 a 6 mesi in base al profilo di rischio (tromboembolico ed emorragico) del singolo paziente, riservando la possibilità di partire fin da subito con la duplice te- rapia antitrombotica nel paziente con rischio emor- ragico prevalente [1,2].

La triplice terapia si associa a una frequenza elevata di sanguinamenti maggiori; nel tentativo di ridurre il rischio emorragico senza incrementare il rischio trombotico, negli ultimi anni sono stati diversi gli studi che hanno indagato nuove strategie terapeu- tiche, tra le quali la più promettente sembra essere l’eliminazione dell’acido acetilsalicilico (ASA) dal re- gime standard e l’utilizzo di un singolo inibitore del P2Y12 in combinazione con un anticoagulante orale (duplice terapia).

Lo studio danese WOEST, condotto in quasi 600 pa- zienti sottoposti ad angioplastica, randomizzati alla

triplice terapia (warfarin + ASA + clopidogrel) o alla duplice terapia (warfarin + clopidogrel), ha mostra- to come il dual pathway riduca drasticamente l’in- cidenza dei sanguinamenti senza incrementare gli eventi ischemici (morte, infarto, rivascolarizzazione, ictus e trombosi dello stent), endpoint secondario dello studio [3].

Lo studio PIONEER AF-PCI, che ha incluso circa 2000 pazienti con FA sottoposti ad angioplastica, trattati con un anticoagulante orale diretto (rivaroxaban) è uno studio esplorativo, nell’ambito del quale sono stati utilizzati dosaggi mai testati prima in ampie po- polazioni, in modo randomizzato, nella FA: rivaroxa- ban 15 mg (ridotti a 10 mg in caso di disfunzione re- nale) in associazione a clopidogrel versus rivaroxaban 2,5 mg in aggiunta a duplice terapia antiaggregante (ASA + clopidogrel). La durata della duplice terapia antiaggregante era decisa e dichiarata dal clinico pri- ma della randomizzazione in base al livello di rischio del paziente (a differenza dello studio RE-DUAL PCI, in cui la durata della terapia antiaggregante era pre- determinata in tutti i pazienti). I risultati dello studio hanno evidenziato che il dual pathway con rivaroxa- ban 15 mg riduce la frequenza di sanguinamenti che richiedono attenzione medica rispetto alla triplice te- rapia, senza incremento degli eventi ischemici [4].

Un altro importante studio che ha valutato i diversi regimi sopra citati è il RE-DUAL PCI, condotto dopo Andrea Rolandi

S.C. Cardiologia, Ente Ospedaliero Galliera, Genova

Indirizzo per la corrispondenza:

Andrea Rolandi

e-mail: andrea.rolandi@galliera.it

DOI: 10.19156/abtpn.2018.0054 2018; 4(1): 104-109

Qualcosa di cui (s)parlare

(2)

Qualcosa di cui (s)parlare

105 Il trial ha dato risultati positivi in termini di riduzio- ne dei sanguinamenti: dabigatran in duplice terapia antitrombotica ha ridotto i sanguinamenti maggiori e clinicamente rilevanti [alla dose di 110 mg, la ri- duzione del rischio relativo (RRR) era del 48%, alla dose di 150 mg è stata del 28%] rispetto a warfarin in triplice terapia. A differenza dei trial WOEST e PIONEER, il RE-DUAL PCI era potenziato per di- mostrare non solo la non inferiorità di dabigatran 110 mg e 150 mg in termini di sicurezza, ma anche la non inferiorità dei due dosaggi combinati con l’an- tiaggregante rispetto alla triplice terapia in termini di eventi trombotici o di mortalità o di rivascolarizza- zione non pianificata (endpoint combinato) [5].

Situazione clinica iniziale

La paziente, 85 anni, affetta da ipertensione, pre- gressa sindrome coronarica acuta (SCA) con stent- ing della discendente anteriore (2013) e FA per- manente in trattamento con dabigatran 110 mg bid dal 2015 (punteggio di rischio tromboembolico CHA2DS2-VASC = 5; punteggio di rischio emorragi- co HAS-BLED = 2), veniva ricoverata nel 2017 per

sincope con emiparesi facio-brachio-crurale asso- ciata a infarto miocardico (STEMI parete inferiore, asintomatico). Veniva impostato un trattamento con idarucizumab (avendo assunto l’ultima dose di dabi- gatran 3 ore prima). La TAC cerebrale risultava nega- tiva per emorragia.

Veniva effettuata l’angiografia coronarica (accesso radiale) dopo pretrattamento con ASA ev + clopido- grel 600 mg per os: l’esame evidenziava un’occlu- sione acuta della coronaria destra prossimale, in un quadro di malattia tri-vasale (malattia diffusa della discendente anteriore e di un importante ramo mar- ginale) [Figura 1].

Approccio terapeutico

La paziente veniva sottoposta a stenting della coro- naria destra prossimale (CREATE 3 × 20 mm poly- mer-free DES).

Al follow-up post-procedura presentava condizioni cliniche soddisfacenti, ECG nella norma, funzione ventricolare sinistra normale, valvulopatia lieve, re- cupero neurologico precoce. Una TAC di controllo risultava negativa, escludendo complicanze neuro-

Fosfato sierico eGFR TmPO4/eGFR

TmPO4/eGFR 20%

40%

60%

100%

0%

% pazienti

n=30 (100%)

n=2 (7%)

Basale Ultima visita n=3 (38%)

<0,4 mmol/L

>0,8 mmol/L 0,6-0,8 mmol/L 0,4-0,59 mmol/L

n=8 (100%)

n=4 (50%)

n=14 (100%)

n=3 (21%) n=22

(73%)

n=4 (29%)

Basale Ultima visita Basale Ultima visita n=6

(20%) n=1

(12%)

n=7 (50%) 80%

20%

40%

60%

80%

100%

0%

% pazienti

Basale Ultima visita Basale Ultima visita

Fosfato sierico TmPO4/eGFR eGFR (MDRD)

n=29 (30%) n=28 (28%)

n=6 (6%)

n=36 (36%)

n=3(3%)

n=55 (56%)

n=16 (16%) n=25

(25%) (27%) n=14 n=8 (15%)

n=30 (58%)

n=5 (10%)

n=30 (58%)

n=14 (27%)

n=3(5%)

n=9 (9%)

n=32 (31%)

n=61 (59%)

n=3(3%)

n=10 (10%)

n=59 (57%)

n=33 (32%)

n=1(1%) n=1(1%)

Basale Ultima visita

>2,5 mg/dL 2,3-2,5 mg/dL 2,0-2,29 mg/dL 2,0 mg/dL

<29 mL/min 30-59 mL/min

60-89 mL/min

>90 mL/min

>0,8 mmol/L 0,6-0,8 mmol/L 0,4-0,59 mmol/L <0,4 mmol/L

Figura 1. Esito dell’angiografia coronarica eseguita al ricovero.

Coronaria destra Coronaria sinistra

(3)

A. Rolandi

logiche. Veniva impostata terapia con clopidogrel 75 mg, ASA 100 mg ed eparina a basso peso moleco- lare (LMWH) [dosaggio anticoagulante].

Al follow-up in 5ª giornata la paziente mostrava un’ottima ripresa dal punto di vista cardiologico e neurologico. La ripetizione della coronarografia con nitroderivato (per rivalutare la situazione dell’albe- ro coronarico a distanza dall’evento acuto) rilevava un’ostruzione coronarica residua, che è stata tratta- ta con inserimento di uno stent (2,5 × 20 mm poly- mer-free DES) solo sul tratto marginale, lasciando invariata la discendente anteriore (Figura 2).

La valutazione pre-dimissione evidenziava un rischio trombotico ed emorragico elevato (CHA2DS2-VASC = 6;

HAS-BLED = 4). Secondo le linee guida della Eu- ropean Society of Cardiology (ESC) in vigore al momento (Figura 3) [1], si impostava una triplice terapia (warfarin + clopidogrel + ASA) per 1 mese,

Al controllo dopo 6 mesi si confermava la triplice terapia (warfarin + clopidogrel + ASA) per diversa prescrizione da parte del medico cardiologo che ha effettuato visita cardiologica ambulatoriale.

Discussione

I risultati dello studio RE-DUAL PCI hanno dimostra- to un netto beneficio della duplice terapia con en- trambe le dosi di dabigatran testate, mostrando una riduzione dei sanguinamenti con dabigatran 110 mg e 150 mg + clopidogrel o ticagrelor a parità di eventi tromboembolici (Figura 4) [5].

Nonostante l’affidabilità dei risultati ottenuti, l’im- piego della duplice terapia antitrombotica al posto della triplice non è ancora una strategia consolidata nella pratica clinica corrente: l’uso radicato di ASA e

Fosfato sierico eGFR TmPO4/eGFR

TmPO4/eGFR 20%

40%

60%

100%

0%

% pazienti

n=30 (100%)

n=2 (7%)

Basale Ultima visita n=3 (38%)

<0,4 mmol/L

>0,8 mmol/L 0,6-0,8 mmol/L 0,4-0,59 mmol/L

n=8 (100%)

n=4 (50%)

n=14 (100%)

n=3 (21%) n=22

(73%)

n=4 (29%)

Basale Ultima visita Basale Ultima visita n=6

(20%) n=1

(12%)

n=7 (50%) 80%

20%

40%

60%

80%

100%

% pazienti

n=29 (30%) n=28 (28%)

n=6 (6%)

n=36 (36%)

n=55 (56%)

n=16 (16%)

n=25

(25%) (27%) n=14 (15%) n=8

n=30 (58%)

n=5 (10%)

n=30 (58%)

n=14 (27%)

n=9 (9%)

n=32 (31%)

n=61 (59%)

n=3(3%)

n=10 (10%)

n=59 (57%)

n=33 (32%)

>2,5 mg/dL 2,3-2,5 mg/dL 2,0-2,29 mg/dL 2,0 mg/dL

<29 mL/min 30-59 mL/min

60-89 mL/min

>90 mL/min

>0,8 mmol/L 0,6-0,8 mmol/L 0,4-0,59 mmol/L <0,4 mmol/L

Figura 2. Esito dell’angiografia coronarica eseguita dopo il 1° e il 2° stenting.

Risultato finale dopo il 1° stenting Risultato finale dopo il 2° stenting

(4)

Qualcosa di cui (s)parlare

107

Fosfato sierico eGFR TmPO4/eGFR

TmPO4/eGFR 20%

40%

60%

100%

0%

% pazienti

n=30 (100%)

n=2 (7%)

Basale Ultima visita n=3 (38%)

<0,4 mmol/L

>0,8 mmol/L 0,6-0,8 mmol/L 0,4-0,59 mmol/L

n=8 (100%)

n=4 (50%)

n=14 (100%)

n=3 (21%) n=22

(73%)

n=4 (29%)

Basale Ultima visita Basale Ultima visita n=6

(20%) n=1

(12%)

n=7 (50%) 80%

20%

40%

60%

80%

100%

0%

% pazienti

Basale Ultima visita Basale Ultima visita Fosfato sierico TmPO4/eGFR eGFR (MDRD) n=29

(30%) n=28 (28%)

n=6 (6%)

n=36 (36%)

n=3(3%)

n=55 (56%)

n=16 (16%)

n=25

(25%) (27%) n=14 (15%) n=8

n=30 (58%)

n=5 (10%)

n=30 (58%)

n=14 (27%)

n=3(5%)

n=9 (9%)

n=32 (31%)

n=61 (59%)

n=3(3%)

n=10 (10%)

n=59 (57%)

n=33 (32%)

n=1(1%) n=1(1%)

Basale Ultima visita

>2,5 mg/dL 2,3-2,5 mg/dL 2,0-2,29 mg/dL 2,0 mg/dL

<29 mL/min 30-59 mL/min

60-89 mL/min

>90 mL/min

>0,8 mmol/L 0,6-0,8 mmol/L 0,4-0,59 mmol/L <0,4 mmol/L

Figura 3. Linee guida della European Society of Cardiology (ESC): terapia antitrombotica dopo sindrome coro- narica acuta (SCA) in pazienti con FA che richiedono un trattamento anti- coagulante (modificata da [1]). AO, anticoagulan ti orali [antagonisti della vitamina K o nuovi anticoagulanti ora- li (NOAC)]; ASA, acido acetilsalicilico.

a La dupli ce terapia con AO e ASA o clopidogrel deve essere considerata in pazienti selezionati, in particolare se non han no uno stent o dopo un tempo pro lungato dall’evento indice.

b AO più un solo antiaggregante. c La duplice terapia con AO e un antiag- gregante (ASA o clopidogrel) deve essere con siderata in pazienti ad alto rischio di eventi coronarici.

Fosfato sierico eGFR TmPO4/eGFR

TmPO4/eGFR 20%

40%

60%

100%

0%

% pazienti

n=30 (100%)

n=2 (7%)

Basale Ultima visita n=3 (38%)

<0,4 mmol/L

>0,8 mmol/L 0,6-0,8 mmol/L 0,4-0,59 mmol/L

n=8 (100%)

n=4 (50%)

n=14 (100%)

n=3 (21%) n=22

(73%)

n=4 (29%)

Basale Ultima visita Basale Ultima visita n=6

(20%) n=1

(12%)

n=7 (50%) 80%

20%

40%

60%

80%

100%

0%

% pazienti

Basale Ultima visita Basale Ultima visita

Fosfato sierico TmPO4/eGFR eGFR (MDRD)

n=29 (30%) n=28 (28%)

n=6 (6%)

n=36 (36%)

n=3(3%)

n=55 (56%)

n=16 (16%)

n=25

(25%) (27%) n=14 (15%) n=8

n=30 (58%)

n=5 (10%)

n=30 (58%)

n=14 (27%)

n=3(5%)

n=9 (9%)

n=32 (31%)

n=61 (59%)

n=3(3%)

n=10 (10%)

n=59 (57%)

n=33 (32%)

n=1(1%) n=1(1%)

Basale Ultima visita

>2,5 mg/dL 2,3-2,5 mg/dL 2,0-2,29 mg/dL 2,0 mg/dL

<29 mL/min 30-59 mL/min

60-89 mL/min

>90 mL/min

>0,8 mmol/L 0,6-0,8 mmol/L 0,4-0,59 mmol/L <0,4 mmol/L

Figura 4. Risultati dello studio RE-DUAL PCI: endpoint primario (modificata da [5]).

Fosfato sierico eGFR TmPO4/eGFR

TmPO4/eGFR 20%

40%

60%

100%

0%

% pazienti

n=30 (100%)

n=2 (7%)

Basale Ultima visita n=3 (38%)

<0,4 mmol/L

>0,8 mmol/L 0,6-0,8 mmol/L 0,4-0,59 mmol/L

n=8 (100%)

n=4 (50%)

n=14 (100%)

n=3 (21%) n=22

(73%)

n=4 (29%)

Basale Ultima visita Basale Ultima visita n=6

(20%) n=1

(12%)

n=7 (50%) 80%

20%

40%

60%

80%

100%

0%

% pazienti

Basale Ultima visita Basale Ultima visita

Fosfato sierico TmPO4/eGFR eGFR (MDRD)

n=29 (30%) n=28 (28%)

n=6 (6%)

n=36 (36%)

n=3(3%)

n=55 (56%)

n=16 (16%)

n=25

(25%) (27%) n=14 (15%) n=8

n=30 (58%)

n=5 (10%)

n=30 (58%)

n=14 (27%)

n=3(5%)

n=9 (9%)

n=32 (31%)

n=61 (59%)

n=3(3%)

n=10 (10%)

n=59 (57%)

n=33 (32%)

n=1(1%) n=1(1%)

Basale Ultima visita

>2,5 mg/dL 2,3-2,5 mg/dL 2,0-2,29 mg/dL 2,0 mg/dL

<29 mL/min 30-59 mL/min

60-89 mL/min

>90 mL/min

>0,8 mmol/L 0,6-0,8 mmol/L 0,4-0,59 mmol/L <0,4 mmol/L

Probabilità dell’evento (%)

40 35 30 25 20 15

5 10

0

0 90 180 270 360 450 540 630 720

Giorni al 1° evento

Triplice terapia con warfarin HR 0,52 (IC 95% 0,42-0,63)

p di non inferiorità < 0,001 p < 0,001

Duplice terapia con dabigatran

110 mg

40 35 30 25 20 15

5 10

0

0 90 180 270 360 450 540 630 720

Giorni al 1° evento

Triplice terapia con warfarin HR 0,72 (IC 95% 0,58-0,88)

p di non inferiorità < 0,001 p < 0,002

Duplice terapia con dabigatran

150 mg

SCA, in cui è necessario diminuire il rischio ischemi- co correlato non solo allo stent ma anche al rischio di recidiva infartuale, si ritiene che la triplice terapia assicuri una maggiore protezione nei primi mesi do- po la procedura.

In realtà, secondo i dati del registro danese relativi a 11.000 pazienti con FA in triplice terapia dopo an- gioplastica coronarica, i sanguinamenti si verificano più spesso nel primo mese (Figura 5) [6].

Da qui il vantaggio del dual pathway, che consente

Fosfato sierico eGFR TmPO4/eGFR

TmPO4/eGFR 20%

40%

60%

100%

0%

% pazienti

n=30 (100%)

n=2 (7%)

Basale Ultima visita n=3 (38%)

<0,4 mmol/L

>0,8 mmol/L 0,6-0,8 mmol/L 0,4-0,59 mmol/L

n=8 (100%)

n=4 (50%)

n=14 (100%)

n=3 (21%) n=22

(73%)

n=4 (29%)

Basale Ultima visita Basale Ultima visita n=6

(20%) n=1

(12%)

n=7 (50%) 80%

20%

40%

60%

80%

100%

0%

% pazienti

Basale Ultima visita Basale Ultima visita Fosfato sierico TmPO4/eGFR eGFR (MDRD) n=29

(30%) n=28 (28%) n=6 (6%)

n=36 (36%)

n=3(3%)

n=55 (56%)

n=16 (16%) n=25

(25%) (27%) n=14 (15%) n=8

n=30 (58%)

(10%) n=5

n=30 (58%)

n=14 (27%)

n=3(5%)

n=9 (9%)

n=32 (31%)

n=61 (59%)

n=3(3%)

n=10 (10%)

n=59 (57%)

n=33 (32%)

n=1(1%) n=1(1%)

Basale Ultima visita

>2,5 mg/dL 2,3-2,5 mg/dL 2,0-2,29 mg/dL 2,0 mg/dL

<29 mL/min 30-59 mL/min

60-89 mL/min

>90 mL/min

>0,8 mmol/L 0,6-0,8 mmol/L 0,4-0,59 mmol/L <0,4 mmol/L ASA 75-100 mg/die Clopidogrel 75 mg/die

Paziente con FA che richiede AO dopo SCA

Rischio emorragico basso rispetto al rischio di SCA

o trombosi dello stent

Triplice terapiaa (IIaB)

Duplice terapiab (IIaC)

Monoterapia con AOc (IB) Monoterapia con AOc (IB) Triplice terapiaa (IIaB)

Rischio emorragico alto rispetto al rischio di SCA

o trombosi dello stent

0 Tempo dalla SCA

1 mese 3 mesi

6 mesi

12 mesi

AO

per tutta la vita

AoC

Duplice terapiab (IIaC)

AoC

(5)

A. Rolandi

di eliminare l’enorme rischio di sanguinamento as- sociato ai primi mesi di terapia.

Conclusioni

I risultati dello studio RE-DUAL PCI dimostrano un netto beneficio della duplice terapia con entrambe le dosi di dabigatran testate, grazie al raggiungimen- to di un equilibrio tra il rischio di sanguinamento e quello di eventi tromboembolici, che deve esse-

re modulato in relazione al rischio trombotico ed emorragico del singolo paziente.

Nel paziente con FA, in cui il rischio di sanguina- mento aumenta di 4 volte, l’adozione della duplice terapia anziché della triplice terapia immediatamen- te dopo l’evento acuto (secondo i dati del RE-DUAL PCI) o dopo 1 mese (secondo quanto ancora previ- sto dalle linee guida) può rivelarsi vantaggioso sul lungo periodo, garantendo un’adeguata protezione sia dagli eventi emorragici, sia dal rischio di trombo- si dello stent.

Fosfato sierico eGFR TmPO4/eGFR

TmPO4/eGFR 20%

40%

60%

100%

0%

% pazienti

n=30 (100%)

n=2 (7%)

Basale Ultima visita n=3 (38%)

<0,4 mmol/L

>0,8 mmol/L 0,6-0,8 mmol/L 0,4-0,59 mmol/L

n=8 (100%)

n=4 (50%)

n=14 (100%)

n=3 (21%) n=22

(73%)

n=4 (29%)

Basale Ultima visita Basale Ultima visita n=6

(20%) n=1

(12%)

n=7 (50%) 80%

20%

40%

60%

80%

100%

0%

% pazienti

Basale Ultima visita Basale Ultima visita Fosfato sierico TmPO4/eGFR eGFR (MDRD) n=29

(30%) n=28 (28%)

n=6 (6%)

n=36 (36%)

n=3(3%)

n=55 (56%)

n=16 (16%) n=25

(25%) (27%) n=14 n=8 (15%)

n=30 (58%)

n=5 (10%)

n=30 (58%)

n=14 (27%)

n=3(5%)

n=9 (9%)

n=32 (31%)

n=61 (59%)

n=3(3%)

n=10 (10%)

n=59 (57%)

n=33 (32%)

n=1(1%) n=1(1%)

Basale Ultima visita

>2,5 mg/dL 2,3-2,5 mg/dL 2,0-2,29 mg/dL 2,0 mg/dL

<29 mL/min 30-59 mL/min

60-89 mL/min

>90 mL/min

>0,8 mmol/L 0,6-0,8 mmol/L 0,4-0,59 mmol/L <0,4 mmol/L

Figura 5. Incidenza di sanguinamenti (fatali e non fatali) in 11.000 pazienti con FA, sottoposti a diversi regimi di terapia antitrombotica dopo angiopla- stica coronarica (modificata da [6]).

Fosfato sierico eGFR TmPO4/eGFR

TmPO4/eGFR 20%

40%

60%

100%

0%

% pazienti

n=30 (100%)

n=2 (7%)

Basale Ultima visita n=3 (38%)

>0,8 mmol/L 0,6-0,8 mmol/L 0,4-0,59 mmol/L

n=8 (100%)

n=4 (50%)

(100%) n=22

(73%)

Basale Ultima visita Basale n=6

(20%) n=1

(12%) 80%

60%

80%

100%

n=28 (28%)

n=6 (6%)

n=55 (56%)

(15%) n=8

n=30 (58%)

n=5 (10%)

n=30 (58%)

>2,5 mg/dL 2,3-2,5 mg/dL 2,0-2,29 mg/d

30-59 mL/min 60-89 mL/min

>90 mL/min

>0,8 mmol/L 0,6-0,8 mmol/L 0,4-0,59 mmol/

30

25

20

15

10

5

0

0-29 30-89 90-179

Giorni dall’inclusione Tassi grezzi di incidenza (eventi per 100 anni-persona)

180-360 Triplice terapia

Antagonisti della vitamina K + un solo antipiastrinico Duplice terapia antipiastrinica

Antagonisti della vitamina K in monoterapia Antipiastrinico in monoterapia

(6)

Qualcosa di cui (s)parlare

109 Disclosure

Questa pubblicazione è stata resa possibile grazie a un grant non condi- zionante di Boehringer Ingelheim.

Il dott. A. Rolandi dichiara di non avere conflitti di interesse in relazione all’articolo pubblicato.

Bibliografia

1. Kirchhof P, Benussi S, Kotecha D et al. 2016 ESC Guidelines for the management of atrial fibrillation developed in collaboration with EACTS. Eur Heart J 2016;37:2893-962.

2. Valgimigli M, Bueno H, Byrne RA et al. 2017 ESC focused up- date on dual antiplatelet therapy in coronary artery disease de- veloped in collaboration with EACTS: the Task Force for dual antiplatelet therapy in coronary artery disease of the European Society of Cardiology (ESC) and of the European Association for

Cardio-Thoracic Surgery (EACTS). Eur Heart J 2018;39:213-60.

3. Dewilde WJ, Oirbans T, Verheugt FW et al. Use of clopidogrel with or without aspirin in patients taking oral anticoagulant therapy and undergoing percutaneous coronary intervention: an open-label, randomised, controlled trial. Lancet 2013;381:1107-15.

4. Gibson CM, Mehran R, Bode C et al. Prevention of bleeding in patients with atrial fibrillation undergoing PCI. N Engl J Med 2016 Dec 22;375(25):2423-34.

5. Cannon CP, Bhatt DL, Oldgren J et al. Dual antithrombotic ther- apy with dabigatran after PCI in atrial fibrillation. N Engl J Med 2017;377(16):1513-24.

6. Lamberts M, Olesen JB, Ruwald MH et al. Bleeding after initia- tion of multiple antithrombotic drugs, including triple therapy, in atrial fibrillation patients following myocardial infarction and coronary intervention: a nationwide cohort study. Circulation 2012 Sep 4;126(10):1185-93.

Riferimenti

Documenti correlati

Tutti i componenti dell’outcome prima- rio si sono verificati numerica- mente meno spesso nei pazienti randomizzati alla terapia precoce e la morte cardiovascolare e l’ic- tus

I pazienti sottoposti a tale terapia si recano nel giorno stabilito presso uno dei vari Centri prelievo presenti sul territorio (Oulx, Susa, Condove, Avigliana, Giaveno,

Dopo l’ambulatorio vaccinale i trasferimenti temporanei per consentire i lavori di ristrutturazione presso il presidio di Avigliana si completano con il Consultorio Familiare

Tre Centri di sorveglianza aderenti alla FCSA (Cremona, Perugia e Reggio Emilia) stanno lavoran- do sinergicamente per la realizzazione del sistema qualità in

Per questo motivo è indispensabile eseguire periodicamente un test di laboratorio (Tempo di Pro- trombina, con il risultato espresso in INR - Interna- tional Normalized Ratio) al

Arsenàl.IT infatti è stato individuato dalla Regione del Veneto come organismo di riferimento regionale per gli standard informatici necessari alla realizzazione

[Raccomandazione basata su evidenze da trial controllati randomizzati di qualità da molto bassa a alta, da studi economici con limiti potenziali da minimi a potenzialmen- te seri

Scheda di valutazione, prescrizione e follow up della terapia anticoagulante orale con AVK e NAO/DOAC nei pazienti con FANV. Da compilare a cura del prescrittore che seguirà