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UNIVERSITA DEGLI STUDI DI GENOVA SCUOLA POLITECNICA FISICA GENERALE Sede di Spezia compitino del 30/11/2020

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Academic year: 2022

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(1)

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI GENOVA  SCUOLA POLITECNICA FISICA GENERALE  Sede di Spezia  compitino del 30/11/2020

Mostrare i passaggi principali in modo conciso, leggibile, con i risultati numerici finali in unità del sistema internazionale (SI) ed espressi con due cifre significative. Gli elaborati che presenteranno risultati non giustificati non formalmente corretti e/o in una grafia non comprensibile non saranno corretti.

1) Cinematica 2D (12 punti)

In una gara di tiro al bersaglio un arciere fa scoccare a 𝑡 = 0 una freccia con una velocità iniziale di modulo 𝑣0 ed inclinazione 𝜃 rispetto al piano orizzontale (vedi figura 1). Il bersaglio è costituito da un cubo di legno (puntiforme) di massa 𝑀 appeso al soffitto e la freccia di massa 𝑚𝑓 lo colpisce nell’istante 𝑡 in cui il vettore velocità è parallelo al piano orizzontale. Sapendo che l’arciere è alto ℎ, si calcoli all’istante immediatamente prima di colpire il bersaglio 𝑡: a) Il valore di 𝑡 ed il modulo del vettore velocità calcolato

allo stesso istante;

b) Il valore di ℎ𝑀;

c) il vettore accelerazione tangenziale;

d) il raggio della circonferenza osculatrice all’istante 𝑡. La freccia si conficca nel bersaglio, si calcoli:

e) La velocità dei due corpi attaccati subito dopo l’urto;

f) La quota massima ℎ𝑓𝑖𝑛𝑎𝑙𝑒 raggiunta dai due corpi trascurando dissipazioni durante il moto dopo l’urto.

[Dati: 𝑣0= 10 𝑚/𝑠; 𝜃 = 𝜋

12𝑟𝑎𝑑; mf=0.2 kg; M=5·mf; ℎ = 1.7 𝑚]

Figura 1 2) Dinamica (12 punti)

Una cassa schematizzabile come un corpo puntiforme di massa 𝑚 è posizionata su un piano inclinato scabro di altezza h ed inclinazione . Una forza 𝐹⃗ costante è applicata alla cassa come mostrato in figura 2. Si valuti:

a) Il diagramma delle forze per la cassa 𝑚 e la proiezione della relativa equazione di Newton lungo gli assi coordinati indicati in figura 2.

b) Il valore minimo del coefficiente d’attrito statico affinché la cassa sia in equilibrio.

All’istante t=0 si aumenta la pendenza del piano inclinato raddoppiando l’angolo 𝜃 e la cassa inizia a scivolare lungo il piano inclinato (la forza 𝐹⃗ rimane parallela al piano). Detto µd il coefficiente di attrito dinamico si calcoli:

c) l’accelerazione della cassa 𝑚.

d) Il lavoro della forza d’attrito per portare la cassa 𝑚 dal punto A al punto O.

A partire dal punto O, la cassa si muove su di un piano privo di attrito fino a quando una molla frena il suo moto fino a fermarla.

e) Si calcoli la compressione massima della molla.

[Dati: 𝑚 =800 g; 𝜃 =12𝜋𝑟𝑎𝑑; F = 2.0 N; µd=0.25; h=0.9 m;

k=920 N/m]

Figura 2 3) Gravitazione (8 punti)

Due satelliti vengono lanciati attorno alla Terra su orbite praticamente circolari. Il primo si trova ad una quota ℎ1 dalla superficie terrestre mentre il secondo ad una quota ℎ2 tale che il periodo orbitale di quest’ultimo sia doppio rispetto al primo.

a) Calcolare la quota ℎ2 dalla superfice terrestre.

b) Trascurando gli attriti, si calcoli il lavoro minimo che deve eseguire il motore a razzo per portare il primo satellite sull’orbita del secondo.

[Dati: raggio e massa della Terra 𝑅𝑇 ≈ 6.37 ∙ 103 𝑘𝑚, 𝑀𝑇 = 5.972 ∙ 1024 𝑘𝑔; ℎ1= 600 𝑘𝑚; 𝐺 = 6,67 ∙ 10−11 𝑁 𝑚²/𝑘𝑔²;

𝑚𝑠𝑎𝑡1= 170 𝑘𝑔]

4) Momento angolare (2 punti )

Calcolare il vettore momento angolare e la sua intensità per un corpo puntiforme di massa m che si muove con una velocità 𝑣⃗ = 𝑣(2𝑖̂ − 𝑗̂) m/s nell’istante in cui si trova in 𝑅⃗⃗ = (1, −2,1) 𝑚 rispetto ad un polo 𝑃⃗⃗ = (−1,1,1) 𝑚.

[Dati: 𝑣 = 5.7 𝑚/𝑠; m=350 g]

(2)

SOLUZIONI

Problema 1.

a)

Il moto da descrivere è inizialmente quello della freccia e si tratta di un moto ad accelerazione costante. Scelto un sistema di riferimento con asse x parallelo al terreno verso destra e asse y verticale verso l’alto con origine nei piedi dell’arciere, l’accelerazione è 𝑎⃗ = (0, −𝑔) e la velocità inziale 𝑣⃗0 = (𝑣0cos 𝜃 , 𝑣0sen 𝜃).

Per trovare le equazioni di moto della freccia si integra l’accelerazione imponendo per 𝑡 = 0 le seguenti condizioni iniziali: 𝑥(0) = 0, 𝑦(0) = ℎ, 𝑣𝑥(0) = 𝑣0cos 𝜃 e 𝑣𝑦(0) = 𝑣0sen 𝜃.

{𝑎𝑥 = 0

𝑎𝑦= −𝑔  {

𝑣𝑥(𝑡) = 𝑣0cos 𝜃

𝑣𝑦(𝑡) = − ∫ 𝑔 𝑑𝑡 = −𝑔𝑡 + 𝑣0 sen 𝜃  {𝑥(𝑡) = ∫ 𝑣𝑥 𝑑𝑡 = (𝑣0cos 𝜃)𝑡 𝑦(𝑡) = ∫ 𝑣𝑦 𝑑𝑡 = −1

2𝑔𝑡2+ (𝑣0 sen 𝜃) 𝑡 + ℎ

Osserviamo che, non essendoci componenti dell’accelerazione in orizzontale, la componente x della velocità ha sempre valore costante perciò nel punto corrispondente a 𝑡 la velocità avendo solo componente x sarà 𝑣𝑥= 𝑣𝑥(𝑡 ) = 𝑣0cos 𝜃 mentre 𝑣𝑦= 𝑣𝑦(𝑡 ) = 0 e quindi il modulo della velocità 𝑣= √(𝑣0cos 𝜃)2+ 0 = 9.6593𝑚

𝑠 ≈ 9.7𝑚/𝑠 e l’istante 𝑡 vale 𝑣𝑦(𝑡 ) = −𝑔𝑡 + 𝑣0 sen 𝜃 = 0 da cui si ottiene: 𝑡=𝑣0 sen 𝜃

𝑔 ≈ 0.2639 𝑠 ≈ 0.26 𝑠 b)

Il valore di ℎ𝑀 lo si può ottenere dalla legge oraria del moto lungo 𝑦 valutata all’istante 𝑡: ℎ𝑀= 𝑦(𝑡) = −1

2𝑔𝑡∗2+ (𝑣0 sen 𝜃) 𝑡+ ℎ = −1

2𝑔 (𝑣0sen 𝜃

𝑔 )2+(𝑣0sen 𝜃)2

𝑔 + ℎ = −1

2

(𝑣0sen 𝜃)2

𝑔 +(𝑣0sen 𝜃)2

𝑔 + ℎ ℎ𝑀= +(𝑣0sen 𝜃)2

2𝑔 + ℎ ≈ 2.0415 𝑚 ≈ 2.0 𝑚 c)

Nel punto corrispondente a 𝑡 la velocità 𝑣⃗⃗⃗⃗⃗ è perpendicolare ad 𝑎⃗ ((𝑣 𝑥, 0)(0, −𝑔) = 0) da cui la componente tangenziale dell’accelerazione è 𝑎𝑡 = 𝑣̂𝑎⃗ = 0 𝑚/𝑠2 con il versore 𝑣̂= 1

𝑣𝑥(𝑣𝑥, 0) = (1,0), quindi il vettore accelerazione tangenziale vale 𝑎⃗𝑡 = (𝑣̂𝑎⃗) 𝑣̂= (0, 0) 𝑚/𝑠2.

d)

Dalla precedente risposta, l’accelerazione nel punto corrispondente a 𝑡 ha solo componente centripeta 𝑎⃗𝑐= 𝑎⃗ − 𝑎⃗𝑡 = 𝑎⃗

il cui modulo vale 𝑎𝑐 = 𝑣∗2

𝑅𝑜𝑠𝑐=(𝑣0cos 𝜃)2

𝑅𝑜𝑠𝑐 = 𝑔 da cui 𝑅𝑜𝑠𝑐 =(𝑣0cos 𝜃)2

𝑔 = 9.5141 𝑚 ≈ 9.5 𝑚.

e)

L’urto avviene in direzione orizzontale e i due corpi interagiscono solo tramite forze interne e quindi si ha conservazione della quantità di moto (orizzontale) 𝑃𝑖 = 𝑃𝑓 ovvero 𝑚𝑓𝑣0cos 𝜃 = (𝑚𝑓+ 𝑀)𝑉

Da cui la velocità dopo l'urto vale: 𝑉 = 𝑚𝑓𝑚𝑣0cos 𝜃

𝑓+𝑀 =𝑣0cos 𝜃

6 ≈ 1.6099𝑚

𝑠 ≈ 1.6𝑚

𝑠 f)

Il sistema formato dai due corpi è dotato della velocità calcolata al punto precedente ed esegue una traiettoria circolare (pendolo), trascurando dissipazioni si ha conservazione dell’energia 𝐸𝑖 = 𝐸𝑓, assumendo come zero per l’energia potenziale associata alla forza peso la quota di riferimento del terreno si ha:

12(𝑚𝑓+ 𝑀)𝑉2+ (𝑚𝑓+ 𝑀)𝑔ℎ𝑀= (𝑚𝑓+ 𝑀)𝑔ℎ𝑓𝑖𝑛𝑎𝑙𝑒 Definendo ℎ𝑓𝑖𝑛𝑎𝑙𝑒= ℎ𝑀+ ∆ℎ si ottiene

1

2(𝑚𝑓+ 𝑀)𝑉2+ (𝑚𝑓+ 𝑀)𝑔ℎ𝑀= (𝑚𝑓+ 𝑀)𝑔ℎ𝑀+ (𝑚𝑓+ 𝑀)𝑔∆ℎ  1

2(𝑚𝑓+ 𝑀)𝑉2= (𝑚𝑓+ 𝑀)𝑔∆ℎ

1

2𝑉2= 𝑔 ∆ℎ da cui ∆ℎ =𝑉2

2𝑔 pertanto si ottiene: ℎ𝑓𝑖𝑛𝑎𝑙𝑒= ∆ℎ + ℎ𝑀≈ 2.1737 𝑚 ≈ 2.2 𝑚

(3)

Problema 2 a)

Diagramma delle forze:

Eq. di Newton per il corpo 𝑚: 𝐹⃗ + 𝑃⃗⃗ + 𝑁 ⃗⃗⃗ + 𝐹⃗

𝐴

= 0 ⃗⃗

Preso un sistema di rifermento con l’asse x parallelo al piano inclinato e rivolto verso il basso e l’asse 𝑦 ortogonale ad esso e rivolto verso l’alto la proiezione dell’equazione di Newton sugli assi coordinati vale:

(1) 𝑥: +𝐹 + 𝑚𝑔 𝑠𝑒𝑛 𝜃 − 𝐹

𝐴

= 0 (2) 𝑦: 𝑁 − 𝑚𝑔 𝑐𝑜𝑠 𝜃 = 0

A cui si aggiunge la definizione di attrito statico: 𝐹

𝐴

≤ µ

𝑆

𝑁 (3)

b)

A questo punto sostituiamo nella definizione di attrito statico (3) l’espressione della F

A

, ricavata dall’equazione (1), e della reazione normale N, ricavata dalla (2). Così facendo si ottiene:

+𝐹 + 𝑚𝑔 𝑠𝑒𝑛 𝜃 ≤ µ

𝑆

𝑚𝑔 𝑐𝑜𝑠 𝜃  µ

𝑆

𝑚𝑔 𝑐𝑜𝑠 𝜃 ≥ 𝑚𝑔 𝑠𝑒𝑛 𝜃 + 𝐹 µ

𝑆

≥ 𝑡𝑔 𝜃 +

𝐹

𝑚𝑔 𝑐𝑜𝑠 𝜃

≳ 0.53187 ≈ 0.53

c)

Le equazioni di Newton per 𝑚 variano nel modo seguente:

(1) 𝑚𝑔 𝑠𝑒𝑛 2𝜃 + 𝐹 − 𝐹

𝐴

= 𝑚𝑎 (2) 𝑁 − 𝑚𝑔 𝑐𝑜𝑠 2𝜃 = 0

A cui si aggiunge la definizione di attrito dinamico: 𝐹

𝐴

= µ

𝑑

𝑁 Da questo sistema è facile ricavare l’accelerazione della massa M:

𝑎 =

𝑚𝑔 𝑠𝑒𝑛 2𝜃−µ𝑑𝑚𝑔 𝑐𝑜𝑠 2𝜃

𝑚

+

𝐹

𝑚

= 𝑔(𝑠𝑒𝑛 2𝜃 − µ

𝑑

𝑐𝑜𝑠 2𝜃) +

𝐹

𝑚

≈ 5.2801 𝑚/𝑠

2

≈ 5.3 𝑚/𝑠

2

d)

Il lavoro della forza d’attrito sul tratto AO vale:

𝐿

𝑎𝑡𝑡.

= ∫ 𝐹

𝐴𝑂

⃗⃗⃗⃗⃗ ∙ 𝑑𝑠⃗ =

𝐴

− ∫ 𝑓

𝐴𝑂 𝐷

𝑑𝑠 = − ∫ 𝜇

𝐴𝑂 𝐷

𝑁𝑑𝑠 = − ∫ 𝜇

𝐴𝑂 𝐷

𝑚𝑔𝑐𝑜𝑠 2𝜃 𝑑𝑠 = −𝜇

𝐷

𝑚𝑔𝑐𝑜𝑠 2𝜃 ∫ 𝑑𝑠

𝐴𝑂

𝐿

𝑎𝑡𝑡.

= −𝜇

𝐷

𝑚𝑔 𝑐𝑜𝑠 2𝜃 ℓ

𝐴𝑂

visto che ℓ

𝐴𝑂

=

𝑠𝑒𝑛 2𝜃

si ottiene: 𝐿

𝑎𝑡𝑡.

= −

𝜇𝐷𝑚𝑔ℎ

𝑡𝑔 2𝜃

≈ −3.0574 J ≈ −3.1 J

e)

Per calcolare la velocità 𝑉 della cassa alla fine del piano inclinato si può utilizzare la relazione cinematica 𝑠 − 𝑠

0

=

𝑉2−𝑉02

2𝑎

𝑉 = √

2𝑎ℎ

𝑠𝑒𝑛 2𝜃

≈ 4.3599

𝑚

𝑠

≈ 4.4

m

s

con 𝑉

0

la velocità nel punto O che è nulla e 𝑠

0

lo

spostamento iniziale che è nullo se si assume l’origine nel punto di partenza del corpo.

(4)

A partire dal punto O il corpo prosegue a velocità constante nel tratto orizzontale senza attrito. Applichiamo la conservazione dell’energia meccanica per il moto sul piano orizzontale con condizione finale cassa ferma e massima compressione della molla:

1

2

𝑚𝑉

2

=

1

2

𝑘∆𝑥

2

 ∆𝑥

2

=

𝑚

𝑘

𝑉

2

 ∆𝑥 = 𝑉√

𝑚𝑘

≈ 0.1286 𝑚 ≈ 13 ∙ 10

−2

𝑚

2 Gravitazione

a)

Dalla terza legge di Keplero si ottiene:

(ℎ2+𝑅𝑇)3

𝑇22

= 𝑐𝑜𝑠𝑡 =

(ℎ1+𝑅𝑇)3

𝑇12

(ℎ

2

+ 𝑅

𝑇

) = (ℎ

1

+ 𝑅

𝑇

) (

𝑇2

𝑇1

)

2/3

= (ℎ

1

+ 𝑅

𝑇

) (

2𝑇1

𝑇1

)

2/3

2

= (ℎ

1

+ 𝑅

𝑇

)2

2/3

− 𝑅

𝑇 ≈ 4.6942 · 106 𝑚 ≈ 4.7 · 106 𝑚 (= 4700 𝑘𝑚) b)

L’energia meccanica totale di un satellite posto su di un’orbita circolare intorno alla Terra con velocità 𝑣 vale:

𝐸

𝑠𝑎𝑡

=

1

2

𝑚

𝑠𝑎𝑡

𝑣

2

− 𝐺

𝑚𝑠𝑎𝑡𝑀𝑇

𝑟

ma ricordando che la forza di gravitazione determina l’accelerazione centripeta

−𝐺

𝑚𝑠𝑎𝑡𝑀𝑇

𝑟2

= −𝑚

𝑠𝑎𝑡𝑣2

𝑟

pertanto

1

2

𝑚

𝑠𝑎𝑡

𝑣

2

= 𝐺

𝑚𝑠𝑎𝑡𝑀𝑇

2𝑟

da cui 𝐸

𝑠𝑎𝑡

= −𝐺

𝑚𝑠𝑎𝑡𝑀𝑇

2𝑟

, il lavoro minimo svolto dal motore del razzo per spostare il satellite 1 sull’orbita del satellite 2 vale: 𝐿 = 𝐸

𝑠𝑎𝑡𝑓𝑖𝑛

− 𝐸

𝑠𝑎𝑡𝑖𝑛

= −𝐺

𝑚𝑠𝑎𝑡1𝑀𝑇

2(ℎ2+𝑅𝑇)

− (−𝐺

𝑚𝑠𝑎𝑡1𝑀𝑇

2(ℎ1+𝑅𝑇)

) =

𝐺𝑚𝑠𝑎𝑡1𝑀𝑇

2

{

1

1+𝑅𝑇

1

2+𝑅𝑇

} 𝐿 =

𝐺𝑚𝑠𝑎𝑡𝑀𝑇

2

2−ℎ1

(ℎ1+𝑅𝑇)(ℎ1+𝑅𝑇)

1.7975 · 109 𝐽 ≈ 1.8 · 109 𝐽

NB: la forza di spinta generata dal motore a razzo del satellite è non conservativa (l’energia meccanica non si conserva), pertanto, 𝐿 è il lavoro delle forze non-conservative.

2 Momento angolare

𝑙⃗

𝑃

= (

𝑅

⃗⃗⃗

− 𝑃

⃗⃗⃗) × 𝑚

𝑣

⃗⃗

=

(

2, −3, 0

)

× 𝑚𝑣

(

2, −1,0

)

= 𝑚𝑣 ∙

[

𝑖

̂

𝑗

̂

𝑘

̂

2 −3 0

2 −1 0

]

=

(

0,0,4

)

∙ 𝑚𝑣 𝐽 ∙ 𝑠 =

(

0, 0,7.98

)

𝐽 ∙ 𝑠

𝑙⃗

𝑃

= (

0, 0,7.98

)

𝐽 ∙ 𝑠 ≈

(

0, 0, 8.0

)

𝐽 ∙ 𝑠 |

𝑙

𝑃| ≈ 8.0 𝐽 ∙ 𝑠

(5)

Note supplementari per gli studenti che desiderano approfondire alcuni degli argomenti trattati nel compitino

1-b)

Poiché la sola forza agente sulla freccia è conservativa, l’altezza ℎ𝑀 può essere calcolata anche utilizzando la conservazione dell’energia meccanica: 𝐸𝑖 = 𝐸𝑓 ovvero 1

2𝑚𝑓𝑣02+ 𝑚𝑓𝑔ℎ =1

2𝑚𝑓(𝑣0cos 𝜃)2+ 𝑚𝑓𝑔ℎ𝑀

12(1 − ( cos 𝜃)2)𝑣02+ 𝑔ℎ = 𝑔ℎ𝑀2𝑔1 (1 − ( cos 𝜃)2)𝑣02+ ℎ = ℎ𝑀

Utilizzando l’identità trigonometrica si ottiene il risultato precedente: ℎ𝑀= +(𝑣0sen 𝜃)2

2𝑔 + ℎ 1-d)

Si consiglia di risolvere lo stesso quesito considerando questa volta l’istante iniziale 𝑡 = 0 𝑠. La soluzione è riportata qui di seguito.

All’inizio del moto, il versore della velocità 𝑣⃗0= (𝑣0cos 𝜃 , 𝑣0sen 𝜃) = 𝑣0(cos 𝜃 , sen 𝜃) è 𝑣̂0 = 𝑣⃗⃗0

𝑣0 = (cos 𝜃 , sen 𝜃), la componente dell’accelerazione tangenziale 𝑎0𝑡 = (0, −𝑔)𝑣̂0= −𝑔 sen 𝜃, pertanto il vettore accelerazione tangenziale vale 𝑎⃗0𝑡 = −𝑔 sen 𝜃 𝑣̂0= −𝑔(sen 𝜃 cos 𝜃 , sen2𝜃) e l’accelerazione centripeta 𝑎⃗0𝑐 = 𝑎⃗ − 𝑎⃗0𝑡 =

(0, −𝑔) + 𝑔(sen 𝜃 cos 𝜃 , sen2𝜃) = 𝑔(sen 𝜃 cos 𝜃 , sen2𝜃 − 1) = 𝑔(sen 𝜃 cos 𝜃 , −cos2𝜃), il modulo dell’accelerazione centripeta 𝑎0𝑐 = 𝑔√sen2𝜃 cos2𝜃 + cos2𝜃 cos2𝜃 = 𝑔√cos2𝜃 (sen2𝜃 + cos2𝜃) = 𝑔| cos 𝜃 |

infine 𝑎0𝑐= 𝑣02

𝑅𝑜𝑠𝑐 𝑅𝑜𝑠𝑐= 𝑣02

𝑔| cos 𝜃|= 10.5569 𝑚 ≈ 11 𝑚.

Osservazione:

l’accelerazione centripeta si poteva anche ottenere con considerazioni geometriche sapendo che 𝑎⃗0𝑐 ⊥ 𝑎⃗0𝑡. Dal disegno le lunghezze delle due componenti dell’accelerazione sono |𝑎⃗0𝑐| = 𝑔 cos 𝜃 e |𝑎⃗0𝑡| = 𝑔 sen 𝜃

2-e)

Modi alternativi per calcolare la velocità del corpo puntiforme in fondo al piano inclinato (punto O):

i)

integriamo l’accelerazione costante 𝑣 = ∫ 𝑎 𝑑𝑡 = 𝑎𝑡 + 𝑉

0

= 𝑎𝑡 e 𝑥 = ∫ 𝑣 𝑑𝑡 =

12

𝑎𝑡

2

+ 𝑠

0

=

1

2

𝑎𝑡

2

, il tempo di discesa vale 𝑡

𝑑

e quindi ℓ

𝐴𝑂

=

1

2

𝑎𝑡

𝑑2

 𝑡

𝑑

= √

2ℓ𝐴𝑂

𝑎

 𝑉 = 𝑎𝑡

𝑑

= 𝑎√

2ℓ𝐴𝑂

𝑎

= √2ℓ

𝐴𝑂

𝑎 = √

2𝑎ℎ

𝑠𝑒𝑛 2𝜃

come calcolato prima, infatti la relazione cinematica deriva da questi passaggi

ii)

Partiamo dal teorema lavoro-energia: 𝐿

𝑡𝑜𝑡𝑎𝑙𝑒

= ∆𝐾 ovvero 𝐿

𝐶

+𝐿

𝑛𝑐

+ 𝐿

𝐹

= ∆𝐾 dove:

𝐿

𝑐

: lavoro della forza conservativa (la forza peso). 𝐿

𝑐

= −∆𝑈

𝐹𝑝𝑒𝑠𝑜

= −(0 − 𝑚𝑔ℎ) = +𝑚𝑔ℎ 𝐿

𝑛𝑐

: lavoro della forza non conservativa (la forza di attrito). 𝐿

𝑎𝑡𝑡.

= ∫ 𝐹⃗

𝐴

𝑑𝑠⃗ = −

𝜇𝐷𝑚𝑔ℎ

𝑡𝑔 2𝜃

(6)

𝐿

𝐹

: lavoro della forza F di cui non è nota la natura. 𝐿

𝐹

= ∫ 𝐹⃗𝑑𝑠⃗ = ∫ 𝐹𝑑𝑠 = 𝐹ℓ

𝐴𝑂

= 𝐹

𝑠𝑒𝑛 2𝜃

Pertanto possiamo riscrivere il teorema Lavoro-Energia cosi’:

𝑚𝑔ℎ −

𝜇𝑡𝑔 2𝜃𝐷𝑚𝑔ℎ

+ 𝐹

𝑠𝑒𝑛 2𝜃

= (

1

2

𝑚𝑉

2

− 0)  𝑉

2

= 2𝑔ℎ + 2𝐹

𝑚𝑠𝑒𝑛 2𝜃

− 2

𝜇𝐷𝑔ℎ

𝑡𝑔 2𝜃

La velocità nel punto O risulta quindi essere: 𝑉 = √2 [𝑔ℎ (1 −

𝜇𝐷

𝑡𝑔 2𝜃

) +

𝑚𝑠𝑒𝑛 2𝜃

] ≈ 3.1636

𝑚

𝑠

≈ 3.2

m

s

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