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DI INGEGNERIA SANITARIA

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(1)

A NO V, . 19. ToHINO, r0 Ottobre r909.

RJ\/I~li\ & & & & & & &

DI INGEGNERIA SANITARIA

MEMOl\IE 01\IGINALI

(i)

LO SV IL CPPO EDILIZ IO DI FIREì\ZE

E L:OPERA

DELLA C. \ SSA

~lC"TU :\

PEì\SIO::\I.

Altra YOlta, parlando delle casine della Coopera-- tirn « Roma » di Roma e dell'opera esplicata dalla Cassa mutua pensioni in fayore del problema del- l'abitazione nella capitale, abbiamo detto quale lato programma la Cassa si sia proposto in questo cam- po. E clan-ero nessun impiego più rispondente ai fini stessi della previdenza, potrebbe pensarsi di questo, fatto coi denari della pre-

Yidenza. di fayorire la risoluzione cli quel problema fondamentale del- la Yita, che è la casa igienica a mo- dico prezzo. La Cassa mutua nei li- mi ti delle sue forze, che sono però i

più che discrete, e ·nell'ambito della fac Jtà che ìa legge concede, per ogni Yia cerca esplicare questa sua opera Yeram n te benefica, e le pri- me applicazioni pratiche paiono Ye- ramente promettenti: certo, dimo- strano il desideric ÙYO di dare ope- ra perchè il programma non riman-- ga \·ana parola.

to a ~Iilano, e durante un bre,-e periodo a Torino;

è

mancato forse ancora più il rapido aumento delle industrie e l'accorsa cli operai claJle campagne alla città, così come è accaduto inYece per altre città del settentrione.

~Ia anche a Firenze la fame di case si

è

fatta sentire, sebbene in grado meno sensibile che altro- Ye, e sono saliti i Yalori delle aree, e forse più an- cora si è intensificato il desiderio delle case salubri e belle, cbe fanno difetto nella gentile città fioren- tina, anche se abbondano traccie e segni di un glo- rioso passato della bellezza della ca a.

~[entre da un lato la speculazione priYata pro- cede a nuo,-e costruzioni, dall'altro anche a Fi-

l

Oggi la

R ivis ta

torna sull'argo- mento, non tanto per ripetere cose note intorno all'opera della Cassa in pro' del problema clell'abitazio ne, ma per dimostrare ciò che si Ya facendo a Firenze in questa Yia.

:\uoYa Etruria - \'eàuta fotografica àelle palazzine in costruzione.

Lo s,·iluppo edilizio di Firenze non può essere paragonato a 'quello cli talune altre grandi città ita- liane, sebbene nc_:;Ji ultimi anni <tnche la metropo- li toscana abbia Yisto sorgere quartieri nuoYi e mol- tiplicarsi case e Yillini, e sebbene il risYeglio sia indubbio. E' mancato a Firenze la tumultuarietà del nuOYO incremento, quale ad esempio i è ani-

( 1) Tulle le 111e111orie e le illustrazio1ti pubblica/e in questa rubri:a sono di esclusiva proprie/ti della RIYISTA, ed è assolutamente 1•ielnto la riprod1tzio1te senza il consenso scritto della Reda:uo11e.

renze Yanno organizzandosi .::on intensità associa- zioni cooperatiYe che cercano cli risolYere, sia pure con le piccole forze cli chi non possiede capitali no- te,·oli, il problema della casa.

E la Cassa mutua ha cercato cli portare a questa i I suo appoggio, cooperando a far sì che gli sforzi dei preYiclenti fossero diretti a questo utile risultato di aiutare la risoluzione sia pure parzialissima del problema della casa.

J

tipi di costruzioni dei quali offriamo oggi i cli-

(2)

Rl\'lSTJ\ DI l~GEGNEHIA S:\'111':\l~JA

segni, appartengono a due di queste cooperatiYe, la CooperatiY

a

« Risoluti

)),

la

« N

uova Etruria

))

e la« Famiglia >>, e li

abbiamo

riportate, an

ch

e p

er- ch

è le

cost

ru

zio

ni, pur non dipartendosi dai con--

mento. Per fa,·or

ire

poi la formazione dei soci pro- priamente detti e quell

a

dei

soci affittu

ari si

sono

disp

osti

degli

sp

eciali pagamenti rateali.

Inoltre uniformemente

all

e disposizioni della leg-

Risoluti Planimetria generale del quartiere (scala 1:500)

cetti oggidì quasi gen

eralm ente adottati

p

er

case di questo

genere, sono p

erò bu

o

ne, commendevoli

e

pratiche.

Poche p

arole

sull

o

statuto d

ell e società, ch

e

co

n

coragg

io

si so

no poste a

costruire case

igieniche non di

speculazi o

ne.

L

a

Società << Risoluti >> (Soc.

coop

erat

iYa

edi- fi

cat

rice operaia),

è

stata fondata in Firenze nel

1906. l soci per essere ammessi a far parte della Società debb

o

no acqui

s

tare almeno u

n

'azione di L. 20. Coloro tra i soci

che

Y

ogli

ono diYentare af-

ge

italiana

sulle case

popolari nessun

socio può

p

ossedere

più cli 5000 lire cli

azioni.

I soci affittuari in

o

rdine di anzianità Yengono distribuiti in

g

ruppi di 8

soci ciascu

no:

e

un dato numero di gruppi per i quali l'Assemblea abbia deliberato di costrurre le case nel m

ed

esimo tem- po

ed in un

sol luogo, formeranno il blocco. Il blocco pron·ede alla assegnazione

d

ei

q

uartieri e delibera

ci

rca le minute qualità delle case ad esso destinate

e

nomina una

commi ssione ch

e im·igiE

sull a costru zio

ne.

Il

capital

e

sociale o

ltre che dalìe

az

ioni

è

formato da un

a

ta

ssa

cli

a

mmi

ssio

ne, cli d

o

nazioni e dell' 1 /20 degli util

i

netti sin

o

é! ra

ggiun ge

re il r/5 del

capitale so- ciale.

Le case. p

er statuto,

deYono

essere

di

r- -··- ---·~ un tipo unico ed essere conformi

alle

cli-

i:~ - ----~: sposiz

ioni della legge 1903

sull e case

p

o-

=---'-'-- -== :---;c=.---11--"-1--.'-.--...u.-+-- = =----== - -'.L- , .

po 1 ari ; pure p

er

statuto deYo no a Yere 8

o

o o o

o

o o o o

quartieri in 4 piani e 4

sta

nze per quar- tiere. P

er statuto og

ni stanza deYe

aY

ere una

capacità

non min

o

re di 40 cm. La lo- calità di

co

sti:uzione è fi

ssa

ta da

app osita co

mmi

ssio

ne

scelta

d

all

'assemblea.

Qu

ando

un

socio

diYenta affittuario deve essere in regola col pagamento del- le azioni

o

bbligatorie

p

er

statuto :

deYe pagare il 5.tto a rate mensili an

ticipate

e deYe Yersare il Yalore cli

5

azioni annue, di,·!sibili in quot'; mensili.

I

cont

ratti di

affitto

non sono mai

su-

Risoluti - Pianta piano terreno di un elemento (•cala 1:200)

peri

ori 3

i

5 a

nni nf. 111

feri· .Jri

ai

6

mesi : è ,-ietato ;,ubaffittare.

fì.ttuarì, deYono fare domanda

speciale

alla direzio- 'le della Società, sottoscriYendo almeno 5

azioni

di L. 20,

obbli ga

ndosi a Y

ersa

rne l'importo in

18

mesi, ·::on

sp

eciali clausole

circa

il primo

versa--

I quartieri passano 111 proprietà all

'affittu ario

mediante un relatiYo

co

nti:atto, sempre quando

il va

lore intiero del quartif're

è

stato Y

ersato

da tutti

RIVISTA DI lNGEGNEH.IÀ SANITARIA

i soci di uno stesso gruppo, e

sempre salY

o la con- ,·aliclazione dell'assemblea: le azioni restituite alla

società

si computano

com

e quota cli ammor

ta mento

anticipato. La

so

mma annua di affitto d

a

imp

o

rsi al

socio

è d

es

unta dalle

spese

preYedibili

og

ni prin-

cip

io d

'a

nno (m

an

utenzione, amministrazione,

co

n-

sumo acqua,

assicurazione, tasse, ecc.) più l'inte- resse maturato l'anno precedente

s

ul

capital

e ri

sul-

tante dalla diffei:enza del valore ,·ersato dal

soc

io per azioni, al

costo effettivo

del quartiere. Tale in- teresse sarà uguale alla m

edia

di quello

che

la So-

cietà

paga per i d

ebiti co

ntratti per la

costruzione

delle case.

Nel

caso

di morosità pro

v

vedon

o

disposizioni

sp

ecial

i

raddolcite da disposizioni

ch

e ri

g

uardano l'invalidità, la malattia, ecc.

Infine la vendita cli quartieri ai soci d

eve sem-

pre essere fatta al pu

ro

prezzo di costo.

Sullo stesso tipo

è

la Società « La Famiglia >>.

Tra

scriYo g

li articoli fondamentali che indicano co- me fun

zio

na la Società, tralasciando quanto non interessa la formazione sociale dell

e

case.

A

rt. r. - E' costituita una Società Anonima CooperatiYa Edificatri

ce

a capitale illimitato che

assum

e il titolo « La Famiglia

))

.

A

rt. 2. - La Società ha p

er

-iscopo esclusiYo l'acquisto d

ei

terreni e la costruzion

e

di

case eco

no- mich

e,

per darle in proprietà ai soci dopo il riscat- to di tutte le p

ass

ività

sociali

e conseguente scio-

g

limento della S

ocietà,

ed in locazion

e

a soci

e

non

soc

i in conformit

à

della legge (testo uni

co )

27 feb- braio

1908, N

. 89,

s

ulle case p

o

polari econ

omiche.

A

rt.

5. -

Coloro che

voglio

no

entrare

a far parte dell

a

Società clO\·ranno produrre un

a

doman- da al Consigli

o

d

'A

mministrazione nella quale sia dichiarato :

a) di non essere proprietario di altre

case

111-

blea generale dei soci nei modi previsti dall'art. 44,

sia

n

el R egolam

ento e nelle delib

erazioni

di ogni altro

ge

nere votate dall'Assemblea stessa.

L

a

d

o

manda deve in

oltre esse

re firmata da du

e soc

i i quali faccian

o

fed

e

d

ella o

norabilità del ri- chiedente, e qualora questi fosse donna soggetta

Nuova Etruria - Sezione CD (scala 1:200)

alla potestà patern

a

o maritale, dovrà - la doman- da - portare l'autorizzazion

e

del genitore o ma- rito. In analogia al disposto d

el

seguente art. r6 n

on sono

ammesse domande collettive p

er l'acq

ui-

sto

di un

a

sola quota di compartecipazione e quin- di di una

sola casa, se

in tali domande non è

espli- cita

mente indicato

chi

d

ei firmatarì

deY

e essere

rì- tenuto ed accettato per socio.

A

rt. 8.

-

Il socio amm

esso

dovrà pagare una tassa di amm

ission e

di L. 20 (venti) (che può

es- sere

aum

entata

per deliberazione dell'Assemblea) in una Y

olta,

od in tre i:ate con

secutive

m

ensili

a

ID O O · · b l!D O fl O Olia [J O [J DllO~;~ ~~ · ~,_ <~ ~~~ o ~ 10 o o o 011

1 0 a o o alla a a a alla a g g gli ~~ g g 0

p:i I] a ]] [] li o o [l j] IJ Il o a LI [] J'IJI o o o [J D Il Ll o ~ o [!

, l9~ o ~gH~9El~~j_o ooHo n o oiioo oQl

.

L . ___ __ _ ·-· -. ---· --- .. -. ---- -- · -- - - - . . - - -. --- --- · .. --· ·-··· ·- . -- · ·- --·--·-- ----· - -.. --- -- -- ~ --- -- - --- --- -· · · ~- - - - -~- -~~- - ~- ---""'-- -. . --_

::i _____ ':."' __

J J

Risoluti - Prospetto geometrico del quartiere lSCala 1:500)

scri

tte

g

ià al

Catasto urba

no per

oltre

L. 20

al-

1 'anno d'imposta, a termine d

ell'a

rt. 8 d

ella

Legge 27 febbraio 1908,

N

.

89

;

b) di

obbligars

i

all 'intera osserva

n

za

delle di-

sposizioni

contenute

sia

nello Statuto presente

e s

ue successi \

·e

modificazioni deliberate dall 'Assem-

fondo perduto

e

dovrà apporre la propria firma sul libro dei

soci perso

nalmente o m

edia

nte mandata- rio

sp eciale,

autenti

ca

ta da qu

ella

di du

e

altri

soci

a n

o

rma dell'art. 226 del Codice di Commercio. (S

o

no dispensati dal pagare la tassa di ammissione soltanto quei

co

ngiunti che

sub entreran

no al socio

(3)

RIVISTA DI I~GEGNERIA SANITARIA

in caso di morte o di padre in figlio per una volta soltanto).

Art. 9. -- Tutti i soci devono sottoscrivere la quota cli compartecipazione stabilita dall'art. 21

con le modalità cli pagamento cli cui all'art. 22.

Ciascun socio non può possedere più cli una ·quota

·c1i compartecipazione, nè appartenere ad al- cuna Società congenere.

Art. lo. - Chi rimane moroso al paga- mento di due rate mensili in conto « quota cli compartecipazione » cessa cli far parte del- la Società qualunque sia il tempo che ù ap- partiene.

Art. 1 r. - ?\'e] caso che la morosità sia causata da malattia o eia motivi giustificati, _potrà il Consiglio d'Amministrazione, accor-

.-\rt. 2r. - Il capitale sociale è illimitato ed è costituito:

a) da quote di compartecipazione del valore di L. 2500 ciascuna; il cui valore nominale non potrà essere aumentato;

b) dal fondo di riserva.

dare una conveniente proroga all'interessato, ,

pre,·io accertamento della malattia o dei mo- L-'--+---1---''-+---'--+----_Jl___-~-J----___J--'-':Y

tivi addotti.

~ ]\_ ~ i

Art. 12. - Appena verificata la morosità, sarà dal cassiere trasmesso al socio moroso

Risoluti

un an ·iso percbè entro il termine improrogabile cli un mese paghi il suo arretrato.

Art. 16. - Il socio che voglia recedere dalla So- cietà è in obbligo cli interpellare prima il Consiglio

Risoluti - Sezione longituàinale di un elemento (scala 1 :zoo)

cl' Amministrazione se crede cli rimborsargli il ver- sato in conto quota cli compartecipazione e solo nel caso c.he il Consiglio gli risponda negativamente, potrà cederlo ad un nuovo socio.

Pianta del sottosuolo di un elemento a mezza costa (se. ; :200)

Art. 22. - Il pagamento della quota cli compar- tecipazione può essere fatto in una sola volta op- pure anche mediante rate mensili cli L. 25 fino a Luglio r910, e in seguito a rate mensili cli L. lO

fino ad estinzione; con scadenza alla fine dì ogni mese al domicilio eletto dal Cassiere.

Art. 23. - Le quote di compartecipazione sono nominative ed infruttifere e non sono negoziabili; esse possono essere rimborsabili nel solo caso e secondo le norme indicate nel- l'art. 15 e possono essere trasferite conforme

è detto all'art. 16.

Art. :10. - Il numero delle case da co- struirsi sarà uguale al numero dei soci che sottoscrissero le quote di compartecipazione. Art. 3 I. - Le case non dovranno an~re

un valore locativo netto annuo maggiore di L. 168 per vano, e donanno essere indipen- denti fra loro.

Art. 32. - Le case saranno costruite nel Comune di Firenze dove il terreno potrà ac- quistarsi alle condizioni più vantaggiose, fa- vorevoli e convenienti alla Società.

Art. 33. - Ogni ,·olra che b Società poS·· segga in contanti una porzione cli capitale, o possa contrarre una qualche operazione fi- nanziaria, od una convenzione con fornitori od imprenditori, l '.-\ssemblea dei soci deli- bera la costruzione di una o più case, e così di seguito sino a che non siano soddisfatti tutti i soci.

Art. 34. · - Deliberata la rnstruzione cli una o più case, per l'assegnazione delle medesime verrà fatto il sorteggio prima fra i soci che ananno sai-

RIVISTA DI INGEGNERIA SANITARIA

data la quota di compartecipazione e dopo, fra gli altri che saranno in corrente coi pagamenti. Potrà essere concesso ai soci di apportare modificazioni allo stabile, previo consenso della Società, e qua- lora le modificazioni siano successive al mu- tuo, anche dell'Istituto mutuante, a condi- zione però che gli eventuali maggiori laYo- ri siano fatti a spese del socio, che non pre- giudichino per nulla i disposti degli articoli dal 10 al r

5

e 78 dello Statuto riflettenti la cessione della casa e la decadenza, e che sia mantenuto il caratter·e cli casa economica.

Art. 35. - La proprietà delle aree e delle case sarà intestata a nome della Società, e solo al termine degli anni 20 (venti) - od anche prima se la Società avrà saldato ogni suo debito - sarà trasferita ai singoli soci.

Quando però la Società non avesse saldato la propria gestione essa don à prorogarsi per quanto è necessario, ma nçm oltre 30 anni dalla data dell'ultima casa costruita onde ra,c.:i:giungere pareggio coi canoni d'af- fitto. Gli avanzi che si verificassero all'epo- ca della divisione e conseguente cessazione della Soòetà, o in caso di anticipa.to scio- glimento di essa, saranno ripartiti a termine dell'art. 2, primo capO\·erso della legge (te- sto unico sulle case popolari economiche, e cioè fiwi a 1

'5

al massimo del capitale resti-

- ----=---=

Nuova Etruria - Prospetto geometrico di nn elemento tuito e versato si di,-icleranno fra le qu·ote di com- partecipazioni sociali in parti uguali per ciascuno, ed il restante verrà assegnato alla Cissa N"a7.ionalc

di Previdenza per l'im·alidit2t e la vecchiaia degli opera1.

Art. 36. - L'atto di di,·isione conterrà anche quello di scioglimento della Società.

JV' - -

Nuova Etruria - Prospetto geometrico di un elemento

Art. 37. - Fino al termine suddetto, il so- cio non diventa proprietario della casa asse- gnatagli; conseguentemente egli non potrà alienarla, nè sottoporla ad ipoteca, come nes- sun terzo potrà validamente ottenere vincolo alcuno sulle proprietà sociali a carico dei sin- goli soci.

Art. 38. - Il socio favorito dalla sorte, do- n à subito abitare la casa e pagare, dal gior- no della consegna della medesima, e fino al termine della Yita sociale, una quota di abi- tabilità, in quella misura che verrà preceden- temente determinata dall'Assemblea gene- rale.

Art. 40. - Il socio potrà per proprio conto affittare la casa assegnatagli soltanto a per- sone aventi i requisiti prescritti dalla citata legge ~ulle case popolari od economiche. o,-e però non fossero costruite tutte le case e fra i soci non favoriti dal!a sorte ve ne fossero alcuni disposti ad abitare le case sociali co-

me semplici inquilini, questi donanno avere la preferenza.

.-\rt. 41. - TI locatario non potrà subaffittare in tutto od in parte la casa locatagli senza il cònsenso scritto della Società, dell'istituto o dell'ente loca-

(4)

RIVISTA DI INGEGNERIA SANITARIA

tore e sempre per un

a pigion

e non

mai superiore a quella stabi

lita

nel contratto o locazione colla So- cietà

. In

tal caso

l'

obbl

igo di

pagare

la

quota

di

ab

i

tabi!

ità e le e\"en

tu ali spese accessorie spetterà a

!

socio

inquilino

il quale per co

nsegu

enz a

d

onà rispondere di

fr

onte alla Società, sia del

puntuale

pagamento d

ella

quota

di

abitabilità

med

esima

,

sia d

ei d

anni che arrecasse al fabbricato ed all'orto annesso.

A

rt.

42

.

-

11

pagamento delle quote di abitabili

-

tà sa

rà fatto

a rate

mensili

anticipate, co n scad

en

za al

del mese. I

soci di condizione

imp

iegati d

elle

pubbliche am

mini

strazioni dovranno assoggetta

r-

s

i,

quando sia

il

caso, a

lla

ritenuta sugli stipendi prevista

dall'art.

4

della

L

egge

(testo unico) su

lle

case popolari od eco

nomiche. Per

g

li estran

ei alla Società

donanno segui(si le con

suetudini d

el

pae-

- ~

--- -=- ~ ~

uova Etruria - Prospetto geometrico di un elemento

se; cioè a semestri antici

pati da p

agarsi al feb

braio ed

a

l

20 agosto.

A

rt.

43. - Manca

ndo il

socio al p

agam

ento

delle rate

mensili per quote

di

abitabilità, d

ecorrerà un interesse di mora nella

misura

d

el 5 % e qua

lora

il debito ammonti alla metà

di una

annu alità,

il

contratto si

ri

te

rrà risoluto

di

diritto e la

casa tor-

nerà in

possesso d

ella

Società co

n le norme e

co

n-

seg

uenz

e s

tabilite

dall'articolo 13

d

ell a

legge più

volte ci

tata.

* *

+3

No

n riportiamo

ulteriorm

ente la

struttu ra del

lo

statuto d

ella «

Nuova Etruria n p

erchè nel

suo assi

eme

corrispo

nde

a quelli

01:a

sintetizzati. Ag- gi

un

g

iamo soltanto che

queste forme di coopera

-

zio

ne,

destinate

specialmente

ai piccoli commer-

cianti,

a

i

professionisti

ed

a talun

e

categorie di

im-

pi

egati, meritano molta simpatia.

E' b

ensì

vero che le imprese cooperati

\"e di questo gen

ere a lungo an- dare si tradu co

n

o

111 un

a cooperaz

ione intelligente

I

!. iA

Nuova Etruria - Pianta del sot~osuolo (scala r:200)

per un 'opera che è di specu

lazione, ma

non è

meno Yero

ch

e

in questo

m

o

do

si eccita potenteme

nte

lo sp

irito

di previdenza , mentre si coopera in modo

importante a

risolvere il problema

dell'abitazione.

* *' *

Ho

già

detto

che

la

costruzio

ne

pratica delle case

di

queste società

non

può che so

ddi

sfare coloro che con fede seguono il movimento

italiano

pel rinno- va

ment

o

della

casa. Ve

diam

o

d

a vicin o

e

negli elementi più importanti qu

es

te nuove costruzioni

.

La Società

« Ri

soluti

n ha

cost

rutto d

el

le

case col

letti\"e

a 4 piani, edi fìca

ndo un

p

rnno

gruppo di

~1111111111t

Nuova Etruria - Piant:: del piano terreno (scala e :200)

5

case,

disposte

s

u una

linea,

ch

e

perm

ette l

'ulte- riore costruzione di

case

in serie come qu

elle già at-

tuate

.

Gli

edifici

so

no

molto

semplici, e

si \"ed

e

che

so

no

destin

ati a una parte di popolazion

e

di

Yera

RIVISTA DI INGEGNERIA SA ITARIA

m

odestissima agiatezza:

il che rende più

bello

e

nobil

e

lo sforzo comp

iuto

da qu

esti

cooperatori

.

Og

n

i apparta

mento consta

di 4 ambienti:

e la di- s

posizione

ri

spettiY a

dei

sin goli appartamenti , co-

me risulta

dalla a

nn

essa piantina,

n

o

n

può che

m

e- ritare un elog

io.

La scala d'accesso disimpegna per og

ni

ripiano due appa

rtamen

ti, di ug

uale costi-

tuzion

e e

disposizione. Verso

la str.ada, e corri- spondentemente

alla facciata

dell

a casa si trovano due sta

nze

rispetti\"amente di 4.50 x 4

.20 e

di 4.50 x 3

.20:

a tergo si ha

la

cucina (3-40 x 2.50)

e

una cameretta

di

4.50

x

3

.20. Buono

è l'aggrup- pam

ento :

ottima

la p

osizio

ne

della

latrina

ventila- ta

e

illuminata direttament

e

dalla \"

eranda.

Non occo

rre in

s

istere sui Y

à

ntaggi del

resto eYi- denti di questo aggruppamento ch

e

perm

ette di

far a

meno d

el corr

idoio

di disimpegno

e

ch

e

per fami- gl

ie

modeste, risponde

m

o

lto

ben

e

a

n

che pratica-

men

te all

e

es

igenze

d

ella \"ita

quotidiana

.

Sia leci-

- ' l

_L

I

_

o

. n'-p I

llWI.

j

I

~ J

l

Jl

l _ J J

Nuova Etruria - Pianta del primo piano (s:ala 1:200)

to constata

re con

piacere come a

ll

a

e\"idenza si sia- no in

parte ispirati alla di sp os

izione

d

elle

case po- polari

di

Torino.

Le

case

d

ella

«

Nu oY a Etruria n

rispondono

ad un co

ncetto

un

p

o'

diYerso,

trattandosi

di

casi

ne des

tinate a persone

di ma

ggio( agiatezza,

e

trattan

-

dosi

di case destin

ate a

passare in

propri

età

a

l

socio.

Il

g

rup

po di. casin

e

sorge in

\"i

a Brunet to Latini;

e

co

me

mostrano

le

figur

e,

si

è \"Oluto

fornire q

ual- cosa

di più

di

u

na

casetta

igienica,

ma si è g

ià lar-

g

h

eggiato alqua

nto

nei motivi decorativi

e n

ell 'or-

namentazio

ne d

ell

a casa

.

Sebbene in queste

case,

p

er

ciò che

h

a riguardo all a parte architettonica

nulla \"i

s

ia

di Yera

men

te

nu

ovo, pure è dO\·eroso co

nvenire che le

casi

n

e sono

riu

sci

te graziose e

simpatiche, oltrechè com ode

. I

moti\"Ì decorati

,-i

sono a

lqu

anto di,·ersi, tutti p

erò

si ispirano ad

un

a saggia sob

rietà, e co

ncetti uguali.

Ogni palazzina comprende o

ltre al

sottosuolo

due p1an1, in modo che una palazzina può

essere

abitata da

due

piccole fa

migliole, m

entre d'altro lato

è

sempre possibile

la riuni

one dei du

e

appar- tamentini così

che

una palazzina possa venire

usu-

fr

uita d

a una so

la

fami g

lia.

L

'appartamento con

sta

di

4 cam ere

:

due

da

letto, una cucina, una sa

la

da

p

ranzo

.

Co

m

e mostra

il

piano verso

la fronte

principale si hanno due belle ca

mere:

una molto a

mpia di

5.50

x

3.90 e

l

'altra di 3

.80 x 3.30,

b

ene

disposte e ben

disimpegnate,

anch e in

relazione colla rimanente

parte dell'appar- tame

nto. A tergo

si hanno

im·ece: la cucina

di 3 x 3, ben

illumin

ata, be

n di

sposta,

_

e

una

bella

sala da pranzo con \"erandina,

di 4.70

x

3

.70.

La

pian

t

ina unita

dimostra ancora g

li

a

nnessi p

er

i

quali

nu

lla è ad osserYare.

In

total

e

quindi buo-

ne casine, con

a

ppartamenti

ben

riuniti

e

bene ag-

g

ruppati.

La Società

«

La

F

am

iglia

n, infine, possiede

un largo appezzamento di te

rreno di

IO mila

mq

., ed ha

progettato

la costruzione d

i 17 v

illini in

4 se

rie.

I

Yillini so

no addossati così che ogni

serie corr

i-

spon

d

e aè:i

un

'altra, schi

ena

co

ntro

schiena.

Gli ambienti di ogni sin golo villino, so

no stati

progettati co

n

molta

larghezza e cioè : 1) una

ca- mera di 3

.80 x 6.65; una

seconda camera di 3

40

x 4.40, un sa

lotto di

3.50 x 4

.40; una

cuci

n

a

di

3 x 2.80; una sala da pranzo di 3

.70 x

2.50 e

un

solattio di 3

.70 x

2.00 che potrebbe anche di\"en

-

tare sta

nza

da letto. Anche qui si

·

aggiungono

i

passaggi,

il

VI/ C., il bagno, l'ingresso

.

L'unica osservaz

ione

da farsi è forse qu

ella che la sala da

pranzo è relatiYa

ment

e piccola

, m

a non è

diffi

cile trasformare

il

salotto

in

sa

la

da pranzo.

Qui gli appa

rtamenti sono più

ampi che non

nel- le

alt

re

due società, e

destinati

a pe

rsone di un

a ag

iatezza an

cor ma

ggiore: ma con tutto ciò è

no- teY ole

la

sempli cità d

el! 'assieme.

* *

~

::\on in

sist

iam

o sulla bon tà

di

q

uesti

esemp

i.

essi

tes tificano come bene s

i

iniz

ii il

mo\"im

ent

o

cooperatiYo

p

er la

rigeneraz

ione

d

ell

a

casa

a

Fi- renze, e

dimostrano quale cam

mino 1n

q

uesta ,.,a si

percoi::ra in og

ni

parte d'Italia.

B.

PRI:\CIPI STABILITI

J

K F

R

A

:\

C

JJ-\

PER LA COST

R

CZ

IO>.'E

O

IL

REST :-\ l

1

RO DEGLl OSPEDALI

~ITLITAR

I.

(Continunione e fine vedi numero precedente)

Padiglioni per g li arnrnalati di rna laltie chirur-

giche . - li p

rimo

di q

uesti

sarà

destin

ato ai mala-

ti di

chirurgia

propriamente

detti, e l'

altro alle ma-

lattie \"eneree e c

utan

ee.

Anche a

qu~sti

pad

iglioni son

o appl

icabili le s

tesse d

isposizi

oni gene

rali

pre-

(5)

300 RIVISTA DI INGEGNERIA SANITARIA

ced

e

nte m

e

nte

accennate

. Nel primo padiglione

so-

no po i da im pianta rsi anche una sa la da ope raz io n i pe r le le sioni

settiche

ed u n'altra

sa

la da op

erazioni

p

e

r al i

a

sett ic i. Questi locali sara nn o

comple

ta-

m e nt~ se parat i

e

ciascuno di

essi co

mprenderà, ol- tre la

sa

la p

e

r le op erazio ni , !a camera p

e

r g li s tru- m

e

nti

e

per gli apparecchi , la ca me ra pe r l' aneste- sia

e

pe r la m

edicatura,

la

sta

nza pe r la prepara- zio n

e,

p

el Yes

tiario, per le la Y ande. Occorrerà proY- Yede re p

e

r ogni sala operato ri a un apparecchio di riscaldam

e

nto specia le nel

caso che

i calorife ri non siano in azione, o per aumen ta re eY

e

ntua lrn

e

nte la te mperatura locale

.

Il second o padiglion

e

com- pre nde rà un a sala per me dicat ura a l pian te rreno

e

al pi a n o supe riore .

Padiglion e dei contagiosi. - L'isolam

e

nto de i m alati

co

ntagiosi si farà in un padigli o ne unico.

ma a ll a con di zio n e di diYicle rlo in sezio ni

comple-

ta m

ente

separate, munite di una

scala specia

le

e

pron·eclute d

i

tutte le necessa ri

e

dipe nde nze . Ogni sezione ri ceYe rà una m alattia special

e.

Il padiglion

e

potrà cliYide rsi in q uattro sezioni indipe nde nti , due al pianterre no, du

e

al piano su- periore ; le sezio ni di uno ste sso p ia no potranno comunica re pe r m ezzo di una porta ch

e

non s i a- prirà se n o n in caso di n

ecessità.

Ogni sezio ne sa rà p rovYeclu ta dell

e

segu enti di- p

endenze

: un refettorio, un locale con fo rnell o a gas e laYa ndin o, bagni, gab in

e

tto igie nico con ac- qua e gas

e

pron,isto di un Yuotatoio, spoglia toio, g u a rd aroba, camera d ell'infe rmie re di serv izio,

ca-

m

e

ra co n due ]etti per g li infe rm ieri. In un a di qu

este sez

io ni , al pianterreno, vi sa rà pure un ga- bin

etto pel m

edi co con un piccolo la b oratori o, una cam

e

ra pe l ca p o-infermi e re, un depos ito cli m

edic

i-

nali e antisettici . Questa sez io ne non a n à sala in co mun

e,

m a soltanto de ll

e came

re indiYicluali alle- stite p

e

r la cura dci tifos i e pron·eduta cli una Y a- sca da bagno con tu bo di scarico a sifo ne e co n conduttura di acqua fr

edda e ca

lda

.

L

e

a ltre sezio ni compre ndera nn o due sa le comu ni conten

e

nti

ci

n- q ue letti al m ass im o

e

d a lm

e

no cinq ue camere d 'i- solame nto

.

Il se rYi z io de i contagios i sarà separato dagli a l- tri se rYi zi d

e

ll' ospedal e. L e proYYi

ste sa

ra nno in

-

trodotte in

og

ni sezio ne pe r m

ezzo

di un apposi to sporte llo

.

Gli oggetti sporchi sa ranno asporta ti da una uscita sp

eciale.

Il se rvizio d

e

i co ntag iosi comprend

e

rà ;ma Ye nti- na di letti a l pianterren

o e

25 a

30

lett i per og n i piano. L

e

m aterie fecali. le acqu

e

luride

sa

ra nn o di sinfettate pri m a di essere

e

Yacu ate, i materiali di rifiuto sara nn o bruciati. B

enchè

la presenza di tu- be rcolosi ali' ospedale de bba rite ne rs i

eccez

ionale, nondim

e

n o avend osi accide nt al m

e

nte a mm a lati cl i tube rcolos i p

olm

ona re ape rta,

essi sa

ranno collo-

cati

incl i\·idualm

e

n

te

in una d

e

lle sezio ni de l pa - d iglion

e

d

ei

contag iosi

.

Paàiglione p er g li i1flìci mnniinistrativi . - I ser-

\·izì am m in.s tratiYi

sa

ranno

co

llocat i a l pia nte r- re no; il

pi~rno

superior

e

potrà risery arsi, almeno in parte. p

e

l ricm·e ro degli uffi

c

ia li

e

de i sotto u fficia li .

. \cl

una

estre

mità de l pia n te rr

e

no sa rà coll ocata la farmac ia colle sue dip

ende

nz

e

;

essa

compre nde rà un laborato rio, de i local i p

e

r la pr

eparaz

io ne d

e

lle m

edicine,

un

.

d

e

pos ito d i m

edicinali, un

gabinetto pel fa rmacista, de ll

e

latri ne e un laYandino.

\ll'altra

estre

mità del piante rre no sarà colloca- to il magazzino d

e

lle bianche ri

e con e

n tra ta spe-

cia

le ; a nch

e

quì saranno disposti d iYe rsi locali fra i quali una camera p e r st irare, un magazzin

o

pe r

effetti d

i la na, un labo rato ri

o

pe r le riparaz io ni

,

de ll

e

latrine e d

ei

Jay a ndi ni.

~ella

parte me diana de l p iante rre no s i stab il i- ranno: l'ufficio p

e

r la registrazion

e

degli entrati.

la

sala

d

'aspetto. la sala

d

'accettaz

ione

e

la cam

e-

ra de l me dico di guardia, la stanza d

ell'ufficiale

d'ammin istrazione di g uardia, la

sta

n za d

el

capo infe rmie re di guardia, un

gab

ine tto igienico, il ga- bine tto del medico capo, l'urlìcio cie l suo s

egreta-

rio, il Y

estiario,

il de posito deg li

e

ffett i de i ma lati.

A l piano

s

upe ricre, i locali per gli u ffic ia li amma- iati saranno ad una

es

tre mità, q uelli d

ei

sotto -uf- fic ia li all'a ltra . l locali dest in

at

i

ag

li ufficiali si

co

mporranno di quatt ro

stanze,

di cu i una p

e

r u f- iì

c

ial

e super

io re, di un a sala da pra nzo, di un a di- sp

e

nsa

,

di una guardaroba, di un a sala da bagno co n laYabo, di una came ra p

er

l'ufficiale di sen

·i·-

zio, d

elle

lat rine . Quelli dest in ati a i sotto-ufficia li

co

mpre nde ranno de ll

e

sale

co

muni co n 5 le tti al massimo, a lm e no 5

ca

me re i ndiYiclual i, un refetto- ri

o.

una dispe nsa, dei bagni

con

la\·abo, una stan - za per l 'infe rmiere di serv izio, u n

gabinetto

igi

e-

ni

co,

d

e

ll

e

latrin

e

.

li

riman

e

nte del pia no

conte

rrà la sala

d'onor~

e

d

elle co

nfe re nze , la biblioteca d

egli

ammalati

e

la biblioteca reg io na le, l'uffic io d

ell

'ufficiale conse- gnatario, g li a rch iYi

,

l'uffi. c io de l segreta ri o d

ell'uf-

ficial

e

co nseg natario

.

S ervizi s peciali. - Un

fab

bricato apposito, sepa- rato, cons iste nte in un sem pl ice pianterre no

eleYato co

nte rrà i serv izi di batterio log ia, radioterap ia,

e-

lettrot

e

rapia, fototerapia,

oftalmo

lo gia, kin

es

itera - pia, il gab in

etto

de n tistico

.

\i diY

e

rsi locali rela- tiYi

sara

nno

aggiun

ti una

sala di r

iun ione co n

spo- g

l iatoio pe r i m

e

dici. un

a sa

la d'asp

etto

pe i ma lati .

la Yanclini

e

latrin

e

.

Il laborato rio d i batte ri

ologia,

do'"''-'ndo serYi re pe r l'osp

eda

le e per il corpo d'armata sarà be n for

-

nito e p rOYYe duto di un locale p

e

r g li a nim al i eia

espe

rimento . Tutto questo fabbr icato sarà unito a i

RIVISTA DI !NGEG. ERIA SANITARIA 301

padiglioni pe ( malati per mezzo d i una ga ll eria co- perta .

Caserma per gli infermieri . - Questa caserm a sarà costruita seco ndo le indicaz io ni forn ite dalla circo

lare M

ini steria le d e l 30 1\tlaggio 1907 . Il nu- mero d

e

i posti sa rà calcolato in ragio ne di un in- fe rmie re ogni

c

inque ammalati.

I locali saranno i segu enti : al piante rre no, le ca- m

e

re d

e

i

sotto-uffic

iali, il re fe ttorio

e

la sa la di riu- ni on

e

p

e

i med

esimi,

un a dispe n sa, un a sala per la v isita me di

ca,

un a sala p

e

r a mm alati in camera, d

ei

J a y a ndini

,

il refettorio d egli infermieri, una sala di ricreazio ne, una sala di lettura

e

di scr ittura, d elle latrin

e e

due loca li disciplinari. Al piano superiore, dell

e

sa le co muni pe r 15 le tti a l massimo, una sala di p uli zia, lava ndini e la tr ine.

Fabbricat· i per la cucina e pei viveri . - Tutti i locali saranno pavimentati in ceramica,

con p

en- d

e

nza p

er

lo scolo delle acqu

e e

co n prese d'acqua p

e

r le lavature

.

I muri sara nn o dipinti a d olio, e la loro parte inferiore sarà riYes tita co n materiale impe rm

eabile. Tutti

g li a m bienti debb ono essere b

e

ne illuminati.

Tali fabb ricat i compre ndera nn o : una sala p e r la introduzion e de i v ive ri; un m agazzin o ; una macel- le ri a (con fi nestre e co n porta munite di tele m etal- liche); un deposito di v iveri p er la cuci na; la cu- cina

co

n fornelli, forno pe r arrosto, sca ldapiatti ecc.; u na dispensa, un lavandi no p

e

r la pulitura de- g li ute nsili, con apparecch io per la lavatura m ec- ca nica; un lavato io pei legumi; una panett

eria;

un magazz ino pel comb ust ibile ; l'ufficio d

e

ll'ufficial e d '. a mministraz io n

e

incari cato de ll a spesa v ive ri; u- na sala per la di stribuzion e d

elle

v iva nde; uno spo- gl iato io; i la \·a ndini pei c ucini

eri

; d

e

i piccoli va- gon cini con sca ldavivan de p

e

l tra

sporto

de lle vi- Y a nde . La cu cina sarà alim

e

ntata

escl

u siva mente con acqua potabile .

Fabbricato per bagni . - Conterrà qua ttro ca- bine p

er bagni

se mpl ici o m

edicati, due

cabine per bagni solforos i, una sala per bagni a va p ore, un a sa la pe r doccie terapeutiche, du e spogliatoi (uno P

e

r

o o-Ji u.

fficia li ), due cabine p er b ag ni a doccia p e r g li infermi

e

ri e pei conva lesce nti; una g uardaroba;

un

essicatoio

p e r biancheria, il locale p e r l'infer- mie re di se rviz io .

Fabbricati per la di sinfe::;ione . - Il seryizi o di di- sinfezion

e

sen-irà per il padi

g

lione de i contagiosi, per quello d

e

i ma lati comuni e p

e

r soggetti infetti cli p roven ienza

este

rn a

.

L e bia nche ri

e

infette saran- no riceYute in un a sala speciale provYista di m a- stelli pe r l'i mme rsio ne; da qu

esta esse

passeranno a ll a lava nde ri a .

La st u fa p

e

r di s infez io ne a yapore sa rà colloca. ta in m odo da diYid

e

re esattam

e

nte g li ogge tti sudici da quC'lli disinfe tt

ati;

i due serYizi

,

d'

e

ntrata p

e

r g li

oggetti in fetti e di u scita per qu

elli disin

fe ttati no n potranno co municare fra loro . A questo gruppo di fabb ri

cati sara

nno annessi : una stufa da disinf e- zione al form olo, un forno per in ce ne rire le immon- dizie , una sala pe r la di sinfezion e d e i recipie nti c he hanno servito a traspo rtare la biancheria e g li og- ge tti infetti .

" Lm.wnderia . - Si trove rà in vicinanza dei ser-

Yi zi di di

sinfezione e comp

re nde rà : una sala conte- n

e

nte le lisciYiatrici meccaniche e le varie macc hi- n e annesse, le ca ppP. per l ' uscita d el fumo, un asc iuaatoio

o

a d aria calda, una sala di stiratura de l- la biancheria, una sala per cardatura della lana e un magazz ino p e r materass i.

Fabbrica to pe-i morti. -- Comprenderà: una sala per autopsie, un locale pe r d eposito d ei pezzi ana-

tomici, un o s p ogliatoio, un lava ndino, una carnera mortuaria, un d e posito di ba re, un ufficio per il guard iano. L e acque della sa la per le autopsie sa-

~a nno raccolte in un recipiente ch iuso posto n el sottosuolo, e non saranno

evacuate

se non dopo di-

. sinfez

io ne .

Fabb'!icato per gli alienati e pei detenuti. - Do- vrà contenere

:

una stanza pel sorvegliante, una di- spensa, una g uardaroba, una latrina, un lavabo. La parte riservata agli alienati comprende rà una ca- me ra pei: agitati e du e camere ordinarie;· esse do- nan no esse re disposte in modo che gli ammalati non possano sfuggire alla sorveglianza

.

Il locale pei d

etenuti

compre nde rà quattro cam e re indiv i'- duali

.

Le finestre delle ca mere d

egli

alienati e d ei de tenuti saranno provviste di infer riate . Il fabbri

-

cato d ov rà possedere un apparecc hio pel riscalda- m e nto .

A ltre dipendenze . - Sono di sposte lungo il mu- ro di c inta, e comp re ndo no: i laboratori de l fale-

a

nam

e

de ll'imbianchino, del fabb ro ferraio, d el

o '

latta io, le te tto ie per i carri d'ambula nza e per i carr i de l servizio sa nitario desti nati all'istruzion

e

d

el perso

nale, una gh iacciaia, una rimessa pe r la pompa di ince ndio e p

e

r i veicoli a m a no.

A lla porta d'entrata d ell'ospe da le si trove ranno la portineria e l'alloggio d el portinaio

.

A lloggi del medico capo e dell'ufficiale d'ammi- nistrazione. - E ssi sarann o in un padig lione indi- p

ende

nte . Comuniche ra nn o per telefon o con tutti i padiglioni d egli ammalati e coi servizi gen erali, come pure l'ospedale sarà in com unicazio ne telefo-

nica

coll

e diYerse caser m e della g u a rni g io ne .

* * *

Co m e vedesi, le norme stab ilite dalla c ircolare

mini steriale

~ono be

n ne tte e basate s ui più rece nti

progressi ig ie nici

. ~Ieritano

sp ecia lme nte atte nzio-

n e le disposizioni che si rife ri scono al fabbri cato

per le malattie conta giose, qu

elle

relative al rico-

(6)

302 Rl\'IST A DI lNGEG iERIA SANITARIA

Yero degli alienati, ed ba speciale importanza la tassatiYa disposizione che le sale per malati non contengono più di 6 letti. Con quest'ultimo mezzo si ottiene, cltre ad una maggiore tranquillità de- gli ammalati, il che non è di poco Yantaggio per la cura, una maggiore facilità ed una maggiore esattezza nelle disinfezioni.

La circolare in parola fa obbligo ai sen·izi di sa- nità e del genio militare di mettersi subito d'accor- do onde stabilire le proposte opportune allo scopo di correggere i difetti segnalati negli ospedali mili- tari, specialmente quelli che si riferiscono all'isola- mento dei contagiosi e alle sale op'é'ratorie. Augu ..

riamoci che anche presso cli noi, clO\·e accanto ad ospedali militari discreti, se non ottimi, Ye ne sono di Yerarnente pessimi,, si trovino nell'attuale mo- Yi mento a fayore dell'esercito, i mezzi fì nanziari sufficienti per attuare un giusto e moderno pro- gramma cli miglioramenti. Prof. TESTI.

l L

i'\COVO ~L'L 1ICO~lTO PROVINCIALE DI RO~l \.

A S. O:\OFRTO

i:\

CA~IP.-\.G::\,-\.

Il ~[anicomio cli S. ~laria della Pietà, l'unico de tinato eia antico tempo al sen·izio della Capi- tale, che ha ubìto con i progressi della scienza psichiatrica un'eYoluzione lenta e continua, tra- sformandosi da un luogo originariament·e di pri- gione e tortura, in un luogo di Yera e propria cura per i dementi; resosi insufficiente, sia con il cre- scendo dei pazzi per l'aumentata po-

polazione, sia con la demolizione di alcuni locali appartenenti al detto manicomio sulla Yia della Lungara per la sistemazione del TeYere, in- dusse l'Amministrazione ProYinciale a bandire nell'Agosto 1904 un con- corso per un progetto di i\Ianicomio capace di 1000 letti, allo scopo di pron·edere sollecitamente al difficile problema del ricm·ero dei pazzi.

Il progetto celto e premiato fu quello dagli Ingegneri Edgardo Ne-

gri e Silvio Chiera. L'incarico di preparare i t1p1 definitiYi di esecuzione Yenne affidato all'Ing. CaY.

Negri, il quale nel lungo e laborioso laYoro fu as- sistito eia apposita commissione tecnica scelta fra gl'impiegati della Prm·incia.

In un rapidissin10 cenno, diremo quello che sarà il nuoYo grande ~Ianicomio per Roma, risen-ando- ci di pubblicare in seguito, lar.ghi e particolareg- giati dettagli dei singoli edifici durante la costru- zione dei medesimi.

Loc alità scelta p er

il

niiovo man1com10 . -

Il nuoYo l\Ianicomio, di cui l'Augusto nostro So-

nano il 29 Giugno u. s. ha posto la prima pietra, sorgerà in prossimità della \·ia Trionfale a sinistra della stazione di S. Onofrio sulla strada ferrata Roma-\ iterbo.

Dalla tracia Trionfale a mezzo di caYalcm·ia sul- la detta linea ferrm·iaria si accederà al ~fanicomio.

Il sito scelto è bello ed offre due magnifiche Yi- ste, il mare eia una parte e la grandiosa cupola di

S .

Pietro dall'altra; due immensità una naturale e l'altra artificiale che attraYerso

1

'azzurro spazio nelle giornate serene, infondono all'ossen·atore ri- spettiYamente un senso di quiete naturale e di tran- quillità mistica, che tanto bene inAuisce sullo spi- rito agitato dei poYeri clementi.

Planirn etria generale . -

L'area acquistata dal- ]' Amministrazione Provinciale di Roma in detta località è di 150 Ettari, e di essi appena 20 in pros- simità di detta Yia sono destinati agli edifici, ed il rimanente alla colonia agricola, che sarà operata dagli stessi degenti. Come rileYasi, dalla planime- tria generale (nella quale è stato soppresso il ter- reno della colonia) e dalla Yeduta prospettiYa di assieme, il i\Ianicomio progettato è del tipo a Yil- laggio, tipo genialmente proposto dall'architetto Azzurri e generalmente usato, come il piL1 rispon- dente allo scopo; poichè i giardini e le aiuole che con eleganti silbouettes racchiudono i fabbricati, al1ontano dalla mente dei degenti l'idea del reclu- sorio.

I 34 edifici destinati al nuoYo ì\lanicomio, di- stanti l'un dall'altro circa un

50

metri, circondati

Veduta prospettiva dell'insieme dei padiglioni

eia giardini e da aiuole ed adattati alla naturale configurazione del terreno, (che ha una direzione principale, quasi normale alla detta strada ferrata), sono disseminati con elegante dissimetrica irrego- larità, asimmetria che risponde però ad un'~rmo­

nica distribuzione e per l'orientamento e per la fa- cilità delle comunicazioni. L'arteria principale per quest'ultime è un grande Yiale circolare che a mez- ze di Yiali secondari si allaccia :

a) a

24

edificii distribuiti alla periferia costi- tuenti i due reparti pei degenti, donne e fanciulli ed uomini, e costituiti secondo la moderna tecnica

)

Planimetria generale (scala 1:400)

(7)

ll!lill!Ullll'I

!U@U!!ill Planimetria generale (scala 1:400)

Padiglione

2 Cappella Padiglione 4

5 )) 6 7

s

9

10 e I! » [ 2

I 3 »

14 [ 5 l) 16

direzione

necroscopico servizi generali

guardaroba lavanderia centrale elettrica

osservazione riparto donne infermeria riparto donne tranquilli riparto donne sudici riparto donne sorveglianti riparto donne agitati e prosciolti riparto donne

semiagitati riparto donne tranquilli riparto fanciulli

Ingegneria Sanitaria, Anno V, 1909 - N. 19 Riproduzione vietata

17 Padiglione sudici riparto fanciulli 18 » osservazione riparto uomini 19 infermeria riparto uomini 20-21 tranquilli riparto uomini

22 " sudici riparto uomini

23 " sorveglianti riparto uomini 24 » agitati e prosciolti riparto uomini 25-26 " semiagitati riparto uomini 27 Conigliera e porcile

28 Forno - Panificio - Pastificio - Macello 29 Vaccheria - Caseificio - Poll:iio - Stalin 30-31 Padiglione Colonia agricola uomini 32 » Colonia agricola donnè

3 3 » tubercolesi

34 )) per mal:ittie contagiose

Ing. N. MANMANO - NUOVO. Mi\NICOY!IO PJWVINCIALE DI ROMA A S. O~OFRIO IN CAMPAGNA.

(8)

RIVISTA DI INGEG.•E!UA SAN!TARTA

ma

nico

mi

ale da

i

seg

uenti pad ig

lioni: osservazione, infermeria, tranquilii, sudici, senii-agitali, agitati, prosciolti, sorvegliati;

b) ag

li di

fic

ii

sit

uat i

su

ll

'asse p

rin

cipale s

ud- d

etto cioè: dire:-:;ione, servi::;?, generali, cappella, o in prossimità

del med

esimo : guardaroba, forno, pastificio, macello, edificio per la prodtòone del- l'energia elettrica, ecc.

L

'ed

ific io necroscop

ico

Y

errà

posto in

prossimità

et

]l'

in

g

resso p

rinci

p

ale, a

llo scopo di

sottrarre

qu

e- sto p

ietoso servi

zio

da

lla vista

d

ei po,·eri malati.

Un gra

nde pi

azzale circolare

presso i

se

n

·izi ge- nerali cos

tit uirà

il ce

n

tro del

la Yita ma

nicomiale e sai:à destinato

p

er i g

iu

ochi, le

feste, le riunio ni al-

l'aperto

.

li ma

ni

comio sa

rà ca pace di

1063 malati, esso

pe-

rò è suscettibile ad un ulterio

re

ing

ran dim

ento.

Ripart.i:::ione della popolaDione 11ianicort1,iale. - Essa è ripa

rtita

nel modo seg

uen

te:

PADIGLIONI ~umero Dementi Infermieri

Osse

n

·az

io ne ~

uo

Do

nne

mini 40 7

53

9

Infe

rmeri

a

i

D

onne

53 7

Uomini 69

9

Tranqu

illi

I D F

ao

nciulli

nne e

uo m1n1

T80

50 12

6

Se

mi-ag itati j

D

onne

75 12

Uo

mini

2

104 16

\ . . .

1 . )

D

onne

,., ,., 8

1 g

1tat1

e prosc10 t1 .

li . .

J J

I

om1n1

53 12

So

n

·egliati

Do nn

e

20 6

U

omini 28

8

D

onne

28 4

Sudici

C

omini ,) "

2 4

Fan

ciulli

40 4

Tubercolos

i :

Comini e

D

o

nn

e 30

6

Contagiosi : )) ))

24 2

Colonia Agrico

la

3

150 9

T

otale

N . 24

1063 141 Colonia agricola. -

L

a

Colonia

agricola sa

operata su Yasta scala

d

ai malati più ca

lmi;

essa seco

ndo

la ge

niale idea d

el

S

enatore Cencelli,

Pre-

sidente della

D

eputazio

ne ProYinciale ed

a

nima dell

a presente g

randi

osa ed umanitaria ope

ra, in- tende,

con sano e

mod

erno c

riterio cli ig

ie

ne

e

cli

economia, a

provved

ere a

lla

maggio

i: parte d

ell'a- limentazione

yegetale

necessaria alla popolazione manicomiale.

In

torno alla

Colo

nia so

rge rann

o gli edifici

ag

ricoli: latteria, vaccheria, macelleria, produ::;io- ne del pane, della pasta, de!. formaggio, ecc.

Riscaldamento a ventilrcione. - Il riscaldamen-

to è prog

ettato col sistema ce

ntrale a Y

a

po re, p

er

facilità cl

'es0rcizio e

di

eco

no mi

a

n

el

fun

zio

na men-

to . I di

versi edifici sac

anno

distribuiti

opportuna-

mente a g

ruppi,

ed ognuno

sarà

se

rv ito (a

mezzo

cli tubazio ni

conveniente

mente isolate) dal vap

o

re cli un impia nto

di caldaie

poste nel

sotterraneo

di un fabbri

ca

to centro d

el g

ruppo.

Nell'impianto

vi

saranno caloriferi

per il ri

scaldamento ad aria calda con ventilazione

natu

rale

per alcuni ambienti, e

stufe con radiato

i;i loca li per

g

li

a

ltri, ove

il

r.i-

ca

mbio dell

'a

ria

si effettuerà

con prese prossime alle

s

tufe,

e

l'aria

viziata sarà espulsa con canne

cli

ventilazione

aventi

shocco sui tetti o sulle terrazze. Illimiinazione. - Un

impianto a

g

as poYero

fo

r-

nirà

l

'energia occo

rrent

e

p

er il funzionamento

di una

ce

ntra le

elettrica co

n

carico

medio cli 100.000 watt

e con intensità

media

assoi:bita cli 440 ampère, necessarie

per

l'alimentazione

cli 8

lampade

ad arco (che verrann

o

collocate 4 all

'

in

gresso

principale e 4

nel g

ra nde piazzale),

di I

25

lampadine

ad

incan-

desce nza sparse

nei viali e

giardini

e

2500

lampade

per l

'illuminazione

d

ei locali interni.

Distribilzione dell'acqua. - Il manicomio sarà

proYYeduto cli

Ac11

ua

~farcia

nel quantitativo di 250.000 litri

al g

io rno, circa 25

0

litri per malato.

La diYisio ne della medes ima

nei vari edifici sarà effettuata mediante cassette di

di

stribuzione posti

in og

ni

fabbri

cato, e

nel quale sarà

regolato la mi- su

ra seco ndo il bisog

no.

Provved

erà alla

temporan

ea mancanza di

acqua un serbato io capace di 500 mc

.

posto nella parte più

alta del

terreno

· in prossimità

d

ell'ingresso princi-

pale.

Fognatura. -

L

e acque

meteo

riche data

la

con- figurazio

ne del terreno sa ranno sm

altite nei due fos- si in esso esistenti. Le

acqu

e luride

di og

ni

edifi

cio convenientemente

cond

ottate con tubazione

d

ella

fabbrica di

ì\

orcia di

arg

ill

a ferrica s

maltata all 'in

-

terno co n una

vernice

levig atissima

, ve

rranno de- purate bi

ologicamente.

Un a

ppa recc hio di d

epurazione

biol

ogica

separa- tam

ente

p

rovve

derà alla depurazion

e del liquame

pro

veniente

dag li

ospeclalini

d

ei

tubercolosi

e co

n-

tagiosi.

Opere di recinzione. - All'ing

resso si

ha una g

rande can

cellata con

tre aperture, corri

spondenti : la centrale a

ll

'edificio

della Direzione

e le due la-

terali ai d

ue

reparti

.

La

massima

p

a

rte d

egli edifizii

Y

erranno (ecinti co

n rete metalli

ca, ad eccezio

ne d

ei pa

dig lio ni d

egli agitati e

d

egli ospedali che saran- no cinti da

muro.

Sistenia di costruzione. -:- I

muri

saranno co- struiti in mura

tura mis ta di tufo

con filari di

ma t- toni

ceme

ntati

co

n bu

o

na malta cli

calce e

p

ozzo

la- na.

I solai saranno costruiti in cemento.

Gli infissi saranno di tipo speciale e con serrature simili a quelli esistenti a

l

manicomio cli

S

.

M

aria

della

Piet~.

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