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COMPITI di SCIENZE E TECNOLOGIE APPLICATE 2019/2020 Docente: Bruzzese A.

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COMPITI di SCIENZE E TECNOLOGIE APPLICATE 2019/2020 Docente: Bruzzese A.

COMPITI CONSOLIDAMENTO

TEORIA:

Materiale allegato sottoforma di dispense.

ESERCIZI:

- Creazione del logo personale che vi rappresenta:

1. Ricerca visiva 2. Bozzetti dell’idea

3. Progetto del logo esecutivo (cartaceo con griglia progettuale) 4. Realizzazione digitale formato quadrato 20x20

5. Prove colore e leggibilità (più disegni di diversa dimensione o colore disposti in modo ordinato su un foglio A2 (cm 21 x 42 orizzontale)

- Immagine Coordinata:

Completare con tutti gli elaborati visti a lezione con la grafica coordinata

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L’evoluzione del manifesto artistico. Stili, Tecniche, Messaggi

Il fascino del manifesto dipinto.

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Il manifesto francese del 1800 Le figure più importanti nella nascita del manifesto moderno sono per ragioni parzialmente differenti, Jules Chéret e Henri de Toulouse‐

Lautrec.

Il primo, dedicando tutta la sua opera alla produzione di affiches pubblicitarie, sarà fondamentale per l’evoluzione tecnica del manifesto moderno. Il secondo, con i suoi soggetti, la sua tecnica e i suoi contatti con la cultura e la società parigina del secolo, sarà fondamentale, invece, non solo nella formazione di quel legame indissolubile tra arte e creazione pubblicitaria, ma anche tra quest’ultima e la società che rappresenta.

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L’evoluzione del manifesto artistico Stili, Tecniche, Messaggi

tratto da...Corso di Storia dei Mercati dei Beni Artistici e Culturali Prof. Piero Bolchini Saggio di Alessandro Zilio

L’origine del manifesto pubblicitario moderno, inteso come pannello rimovibile adibito alla reclamizzazione di un prodotto, di una marca, ma anche di un evento o di un'istituzione, mediante l’utilizzo di immagini e testo gradevoli ed esteticamente attraenti, risale senza dubbio alla seconda metà del XIX secolo. Le precedenti forme di comunicazione pubblicitaria, indubbiamente, anticipano alcune delle caratteristiche del manifesto moderno, ma solo nel fermento artistico della Francia cosmopolita dell’800 si fisseranno alcuni caratteri che caratterizzeranno il cartellone pubblicitario e la comunicazione commerciale fino ai giorni nostri.

Questo breve saggio intende, dopo un breve excursus sui media pubblicitari ante‐litteram, analizzare l’evoluzione del manifesto pubblicitario, confrontandola costantemente con la parallela evoluzione della cultura, della società, della tecnica e della committenza. A conclusione del lavoro si intende dimostrare come, dai primi anni ’60 del secolo scorso, il manifesto sia stato affiancato e, in molti casi, soppiantato, da mezzi di comunicazione moderna. Si constaterà, in particolare,

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come la grafica, protagonista delle prime affiches ceda definitivamente il passo alla fotografia, ma si concluderà dimostrando come, grazie a figure d’artista complesse e complete come Armando Testa, il manifesto abbia la possibilità di rivivere una nuova stimolante giovinezza.Conclude il lavoro un’appendice dedicata ad una breve analisi dell’evoluzione del manifesto nella strategia di comunicazione della Campari, una delle prime aziende italiane ad intuire le potenzialità della comunicazione pubblicitaria e del manifesto in particolare, testimoniata dall’eccezionale successo a livello internazionale.

di DEPERO.

Il novecento

Già a partire dagli ultimi anni dell‘ 800 la strada si trasforma nel principale luogo d’elezione della pubblicità. Nascono manifesti pubblicitari di grandi dimensioni, realizzati anche abbandonando il tradizionale formato verticale per privilegiare quello orizzontale, più facile da collocare, ben visibile, in posizioni strategiche. La tecnica, invece, registra la diffusione della stampa offset, che rende più semplice e veloce stampare grosse tirature di manifesti rispetto alla cromolitografia. All’inizio del secolo, sotto il profilo delle tecniche di comunicazione pubblicitaria, invece, si assiste, in Francia alla diffusione dello slogan, frase memorabile, usata in un contesto commerciale, come espressione facilmente memorizzabile e associabile al prodotto.

L’affermazione dello SLOGAN

in Italia approda solo attorno agli anni ’30,

è una diretta conseguenza dell’abbandono del testo in funzione referenziale e descrittiva nei manifesti pubblicitari.

Il manifesto dal secondo dopoguerra ad oggi

Negli anni immediatamente successivi alla guerra, il manifesto conosce una stagione di grande fermento,

che successivamente, tuttavia, sarà riconosciuto come il suo canto del cigno.

Artisti di prima grandezza,

appartenenti a diverse correnti artistiche come Pablo Picasso,

Salvador Dalí, Henri Matisse

o lo statunitense Roy Lichtenstein si cimentano nella cartellonistica pubblicitaria,

mentre tra i grafici spiccano

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Saul Steinberg e Milton Glaser.

Tuttavia la storia dell’affiche pubblicitaria,

intesa come immagine artistica prodotta tramite procedimento grafico, appariva ormai, alla sua naturale conclusione.

La diffusione della pubblicità televisiva radiofonica e, recentemente, tramite internet, nonché la pubblicazione di immagini fotografiche

Il manifesto come mezzo di comunicazione pubblicitaria, naturalmente, non cessa di esistere, ma la realizzazione grafica è nella maggior parte dei casi sostituita da immagini fotografiche, le quali, pur conservando la raffinatezza e la qualità dei primi manifesti stampati grazie al processo litografico, meglio si adattano alla velocità della vita moderna.

In questo panorama un’ultima figura, tutta italiana, riesce ancora a distinguersi.

E’ Armando Testa

una figura completa di artista e comunicatore pubblicitario, in grado di sintetizzare, all’insegna dell’ironia, televisione, grafica e fotografia. Dalla semplicità, ancora tutta pittorica del manifesto

Punt e Mes,

che traduce letteralmente in immagine il nome milanese del produttore dell’omonimo vermouth, egli approda, attraverso numerose campagne per le marche più importanti, alla neonata pubblicità televisiva. Sono gli anni di Carosello, anni in cui la pubblicità era ancora uno spettacolo, e sugli schermi degli italiani compaiono l’ippopotamo Pippo, testimonial dei pannolini Lines e Carmencita, portavoce del caffè Lavazza, accompagnata dall’inseparabile Caballero. Sarà un successo sorprendente che farà dei due personaggi delle vere e proprie star, mentre le due aziende entrano prepotentemente nelle case di tutti gli italiani. Sono pupazzi

Pippo e Carmencita:

Pittore, grafico e pubblicitario italiano (Torino 1917‐1992) prendere vita grazie alla televisione.

Sono figure tridimensionali e per questo suggeriscono la scultura, ma grazie alla fotografia possono tornare a promuovere

il loro prodotto dal foglio di un manifesto.

Con un termine estremamente attuale potremmo già definirli personaggi multimediali. Di certo lo è, senza tema di smentita Carmencita. Caduta nell’oblio dopo la fine di Carosello, è tornata a salutare gli italiani dalla televisione e a presidiare l’ultimo baluardo della comunicazione che le mancava: le pagine animate del suo sito web, estrema evoluzione tecnologica del manifesto.

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CORSO DI PUBBLICITÀ

E STRATEGIE DI COMUNICAZIONE DIGITALE

PRESENTAZIONE N° #2

STORIA

DELLA PUBBLICITÀ:

DAL PAPIRO AL WEB

4 e 11 Ottobre 2016

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SOMMARIO

#1. COMUNICAZIONE E PUBBLICITÀ: DEFINIZIONI

#2. PUBBLICITÀ: LE ORIGINI

#3. PUBBLICITÀ: L’EPOCA MODERNA

#4. PUBBLICITÀ: L’EPOCA CONTEMPORANEA

francesca_arienzo @unimc

NOTA: Per tutte le fonti del presente elaborato prego consultare la presentazione Bibliografia e fonti autorevoli

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#1. COMUNICAZIONE: COSA VUOL DIRE?

francesca_arienzo @unimc

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#1. COMUNICAZIONE: DEFINIZIONE

Comunicare Il termine deriva dal latino, vuol dire «mettere in comune, rendere partecipi».

Comunicazione Processo che si costituisce quando un soggetto emittente entra in relazione con un altro soggetto ricevente.

francesca_arienzo @unimc

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#1. COMUNICAZIONE: DEFINIZIONE

C’è comunicazione quando un’informazione, trasmessa da una fonte, è ricevuta e compresa dai destinatari. Se l’informazione non arriva, se arriva distorta o se i destinatari la rigettano, c’è un problema. La responsabilità non è mai dei destinatari che non capiscono. È sempre dell’emittente, che non sa farsi capire dai destinatari a cui si sta rivolgendo. (…)

Se chi comunica desidera motivare le persone a far propria una linea di pensiero o a compiere un’azione, trasmettere

un’informazione nuda e cruda può non bastare: bisogna

persuadere. Già Cicerone diceva che il bravo oratore deve sì informare (docere o probare), ma deve anche intrattenere (delectare) per conquistarsi attenzione, e deve coinvolgere emotivamente (movere oflectere) per guadagnarsi l’adesione del pubblico.

Annamaria Testa

francesca_arienzo @unimc

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#1. PUBBLICITÀ: COSA VUOL DIRE?

francesca_arienzo @unimc

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#1. PUBBLICITÀ: DEFINIZIONE

Pubblicità Forma di comunicazione che un’azienda/ente utilizza per raggiungere i propri interlocutori, veicolata da

#mediatradizionali e #mediadigitali.

Il termine pubblicità nella lingua italiana deriva da «pubblico»

ovvero «rendere noto» ciò che fino a quel momento non lo era.

francesca_arienzo @unimc

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#1. PUBBLICITÀ: DEFINIZIONE

Advertising #Pubblicità effettuata tramite #media – stampa, radio, televisione, #affissione, cinema, #internet – per

comunicare prodotti/servizi.

Il corrispondete inglese advertising deriva da «to advertise»

ovvero «avvertire» evidenziando più una natura commerciale.

francesca_arienzo @unimc

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#1. PUBBLICITÀ: DEFINIZIONE

Réclame Termine con cui intorno alla metà del XIX secolo si cominciò a definire la #comunicazionepubblicitaria.

Il corrispondete francese réclame ovvero mette in evidenza il

«richiamo» ad un’azione insito nel messaggio.

francesca_arienzo @unimc

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#1. PUBBLICITÀ: DEFINIZIONE

Con il termine pubblicità si intende quella forma di

comunicazione di massa usata dalle imprese per creare consenso intorno alla propria immagine, con l'obiettivo di conseguire i propri obiettivi di marketing.

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

francesca_arienzo @unimc

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#1. PUBBLICITÀ: DEFINIZIONE

Si definisce come pubblicità qualunque forma di messaggio che sia diffuso, nell’esercizio di una attività economica, allo scopo di promuovere la vendita o il trasferimento di beni mobili o

immobili, oppure la prestazione di opere e servizi.

Dal decreto legislativo n. 145/2007

francesca_arienzo @unimc

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#1. PUBBLICITÀ: DEFINIZIONE

Qualsiasi forma a pagamento di presentazione e promozione non personale di idee, beni e servizi da parte di un promotore ben identificato.

Philip Kotler - Trecento risposte sul marketing, 2005

francesca_arienzo @unimc

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#2. PUBBLICITÀ: LE ORIGINI

Fine II millennio a. C.

Papiro egizio in cui si invitavano i cittadini di Tebe ad aiutare il tessitore Hapù a rintracciare uno schiavo fuggitivo. Accanto al proclama appare la frase «Il

negozio del tessitore Hapù, dove si tessono le più belle tele di tutta Tebe, secondo il gusto di ciascuno».

francesca_arienzo @unimc

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#2. PUBBLICITÀ: LE ORIGINI

Antica Roma/Grecia

I primi messaggi pubblicitari erano annunciati a voce dai banditori (praecones). Agorà greca e Fori Romani.

Un mezzo dell’epoca erano gli axon greci o album romani: superficie in legno e muratura ricoperta di vernice bianca su cui

si scrivevano annunci pubblici e privati.

francesca_arienzo @unimc

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#2. PUBBLICITÀ: LE ORIGINI

Antica Roma/Grecia

Nell’antica Roma usavano anche dei foglietti (libellus) da appendere che poi si trasformarono negli Acta Diurna, progenitori dei nostri giornali.

Insegne di negozianti e artigiani nelle botteghe.

francesca_arienzo @unimc

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#2. PUBBLICITÀ: LE ORIGINI

79 d.C. A Pompei si possono vedere delle tracce di pubblicità elettorale e insegne di bottega.

francesca_arienzo @unimc

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#3. PUBBLICITÀ: EPOCA MODERNA

1477 I primi annunci pubblicitari su carta stampata sono di stampatore inglese William Caxton:

- volantino su un libro di preghiere distribuito in chiesa

- manifesto commerciale per promuovere le cure termali a Salisbury.

francesca_arienzo @unimc

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#3. PUBBLICITÀ: EPOCA MODERNA

1631 La prima pubblicità ad apparire sul giornale la Gazzette è per l’acqua minerale Forges.

francesca_arienzo @unimc

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#3. PUBBLICITÀ: EPOCA MODERNA

XVII In Inghilterra i Mercuri, primi giornali con notizie dal

«mondo cristiano» presentavano annunci pubblicitari delle prime «patent medicines» .

francesca_arienzo @unimc

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#3. PUBBLICITÀ: EPOCA MODERNA

francesca_arienzo @unimc

1691 Primo esempio di

pubblicità in Italia nel

«Protogiornale

Veneto Perpetuo» un foglio pubblicato nella

Repubblica di Venezia, annuncio delle virtù ammirabili dell’acqua della regina d’Ongaria, fabbricata dal profumiere del Duca d’Orleans in

vendita nel Campo della Guerra da Girolamo

Albizzi.

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

Fine ‘700 La pubblicità diventa a pagamento.

Le rivoluzioni industriali/la pubblicità esplode.

1798 Prima esposizione nazionale a Parigi «Première Exposition des Produits de l'Industrie

française».

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1845 In America compare il primo catalogo per corrispondenza

il «Blue Book»

di Tiffany’s.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1820/40 A Parigi nascono e si sviluppano i passages, gallerie commerciali coperte.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1836 Emile de Girardin crea a Parigi il primo giornale «La Presse» il cui costo è in larga parte sostenuto dalla pubblicità.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1838 Nasce a Parigi Au bon marché, un piccolo negozio che negli anni ‘50 diventa un grande magazzino, il primo al mondo simbolo della «democratizzazione del lusso».

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

Anni ‘50 Nasce a New York il primo Department Store con il nome «280 Broadway» soprannominato palazzo di marmo «Marble Palace».

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1851 La prima Grande Esposizione Universale a Londra organizzata al Crystal Palace in Hyde Park.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1863 A Londra apre Whiteley.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

Seconda metà ‘800 La pubblicità sui giornali (in America).

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1863 Attilio Manzoni, farmacista bresciano, fonda la società di commercio all’ingrosso di prodotti farmaceutici e chimici di fatto la prima concessionaria di pubblicità in Europa.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1877 Nasce a Milano «Aux ville d’Italie», il primo grande

magazzino italiano che diventerà qualche anno più tardi (1918) «La Rinascente».

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1893 Esce per la prima volta il Sears & Roeburk, catalogo di vendita per corrispondenza di orologi e gioielli che, sul finire del secolo, venne soprannominato «amico del contadino» o «Bibbia del consumatore».

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1898 Su Scientific American esce la prima pubblicità di un’automobile (motore Winton).

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

Fine ‘800 La pubblicità in Italia: amari, medicine.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

Fine ‘800 A Parigi il manifesto moderno fonde l’arte con la pubblicità. L’immagine è protagonista. Gli artisti più

importanti sono: Jules Chéret, Toulouse Lautrec e Alphons Marie Mucha.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1886 Nasce in America la prima agenzia di pubblicità: è la

Thompson. La società, che era stata fondata a New York da William James Carlton nel 1864, viene acquistata da James Walter Thompson che la trasforma in agenzia.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1895 Al Gran Café des Capucines di Parigi i fratelli Lumière proiettarono alcuni brevi film e qualche anno dopo

realizzarono il primo spot pubblicitario su commissione per il sapone Sunlight di Lord Lever.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1913 Esce OMNIA il primo catalogo per corrispondenza in Italia e poi seguì Magazzini Duilio 48, Postal Market e Vestro.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1917 In America, viene creata l’Advertising Association of Advertising Agencies, la prima associazione del settore che conta, al momento della fondazione, 111 membri iscritti.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

francesca_arienzo @unimc

1919 Il primo slogan in Italia.

Luigi Casoni Dal Monte,

capo dell’ufficio pubblicità di Profumerie Vermondo

Valli, lancia il concorso con in palio 10.000 lire per

trovare lo slogan per il dentifricio Kalikor.

Vince «A dir le mie virtù basta un sorriso»

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

Anni ‘20 In Italia il manifesto conosce il suo massimo splendore.

Gli artisti da ricordare sono il livornese Leonetto Cappiello inventore del personaggio idea e Marcello Dudovich.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

Anni ‘20 In Italia nascono le prime agenzie pubblicitarie, come l’ACME dal Monte, che però furono spazzate via dalla crisi del ‘29.

1922 Primo comunicato pubblicitario radio trasmesso nella storia è di una immobiliare newyorkese (la Queensboro Reality Company). Emittente AT&T. (Nota pag 46

Lombardi).

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1926 Comincia la pubblicità radiofonica in Italia e viene

costituita la SIPRA, Società Italiana Pubblicità Radiofonica Anonima. Oggi Rai Pubblicità.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

francesca_arienzo @unimc

1928 Inizia la collaborazione di Fortunato Depero con

Campari. Dopo aver disegnato la bottiglietta del Campari

Soda, l’artista produrrà una serie di manifesti pubblicitari ancora oggi celebri.

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

Anni ‘30 Con il regime fascista la pubblicità viene usata per

scopi propagandistici. Gino Boccasile è il cartellonista più rappresentativo.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

Anni’30 Nascono in Italia studi grafici come Nizzoli, Carboni e Buggeri.

1930 Negli USA, per promuovere i propri prodotti la

Procter&Gamble produce e sponsorizza le prime soap opera per la radio. Negli anni successivi vengono

prodotte soap opera anche per la televisione.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

francesca_arienzo @unimc

1934 In Italia la radio inizia ad essere usata per la

pubblicità: grande successo riscuote il

programma “I Quattro Moschettieri” di Buitoni Perugina.

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1937 A Roma viene fondata Cinecittà.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1936 Il primo televisore italiano

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1939 In Italia, Dino Villani lancia in radio il concorso “5.000 lire per un sorriso” per il dentifricio GI.Vi.Emme. Il concorso di trasformerà poi in “Miss Italia”.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1941 Il primo spot televisivo della storia è stato di un orologio della Bulova e fu trasmesso in America sulla WNBT.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1942 In America nasce l’Advertising Council con l’obiettivo di fare pubblicità di pubblico interesse.

1945 In Italia nasce l’UPA, Utenti Pubblicitari Associati, organizzazione che rappresenta le aziende che

investono in pubblicità. Ancora oggi UPA rappresenta le maggiori imprese che utilizzano i mass media classici per comunicare con il pubblico.

1949 Nasce l’AssAP, Associazione Agenzie e Studi Tecnici di Pubblicità che rappresenta le agenzie che forniscono al mercato servizi nell’area della comunicazione. Oggi si denominata Assocom.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

’45/’50 Arrivano in Italia le agenzie americane portando la loro cultura lontana dalla dimensione artigianale italiana.

1946 Armando Testa apre uno studio che nel 1956 diventa un’agenzia di pubblicità: è l’uomo che rappresenta il passaggio dalla pubblicità d’artista a quella

professionale.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

Anni ‘50 La pubblicità in Italia sui giornali. Si iniziano ad usare le foto e i claim pubblicitari.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1954 In Italia il 3 gennaio alle 11 ha inizio il servizio televisivo sul Programma Nazionale.

A Cannes si svolge la prima edizione del Festival Internazionale del film pubblicitario.

1955 In Italia viene costituita la SACIS, società di

commercializzazione dei programmi RAI e di controllo della pubblicità radiofonica e televisiva.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1957 In Italia nasce Carosello. Shell firma il primo spot TV www.youtube.com/watch?v=W254KmNLbU8

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1957 Negli USA Vance Packard pubblica ”I persuasori occulti”, volume che farà molto discutere.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

francesca_arienzo @unimc

1959 A Carosello si affiancano due nuove rubriche con spazi pubblicitari da 30”: si tratta di GONG e TIC TAC.

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

francesca_arienzo @unimc

1959 Esce la campagna

«Think small» di Bill Bernbach, che

vince il premio come migliore campagna del ventesimo secolo.

1960 Negli USA Bill

Bernbach inventa il team creativo

composto da art

director e copywriter.

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1961 Iniziano le trasmissioni del secondo programma RAI e inizia una nuova rubrica pubblicitaria: Arcobaleno.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

Anni ’60 La pubblicità in Italia sui giornali.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

francesca_arienzo @unimc

1962 Negli USA David Ogilvy pubblica il famoso libro

“Confessioni di un pubblicitario”.

1966 A Milano, nasce l’Art

Director’s Club, con una mostra e un Annual.

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1966 In Italia viene riconosciuto l’Istituto dell’Autodisciplina

Pubblicitaria (IAP) quale associazione che opera affinché la comunicazione commerciale sia onesta veritiera e

corretta a tutela del pubblico, dei consumatori e delle imprese. Le norme di comportamento sono contenute nel Codice di Autodisciplina della Comunicazione

Commerciale.

1970 Nascono le prime agenzie pubblicitarie in Europa: a

Londra i fratelli Saatchi fondano la loro agenzia, a Parigi Jacques Séguéla crea la Roux Séguéla e nasce la TBWA.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

Anni ‘70 La pubblicità in Italia sui giornali.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1971 In Italia nasce l’associazione no-profit Pubblicità Progresso.

Sempre in Italia, Telebiella, la prima televisione libera via cavo, inizia le sue trasmissioni.

Viene inviata la prima e-mail tramite ARPANET (Ray Tomlinson) e viene usato il simbolo «@» per collegare l’utente alla rete.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1971 Nasce l’agenzia Italia/BBDO formata da Emanuele Pirella, Gianni Muccini, Michele Goettsche. Le altre

agenzie italiane sono Testa, B Communications e ODG.

francesca_arienzo @unimc

1973 In Italia viene vietata la campagna «Non avrai

altri jeans all’infuori di me»

giudicata un’offesa per il buon costume e vilipendio della religione.

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1976 In Italia va in onda l’ultima puntata di Carosello.

La Corte Costituzionale ammette le trasmissioni via etere:

fine del monopolio pubblicitario.

Arriva il colore in tv.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1979 Iniziano le trasmissioni in Italia del terzo canale che ha solo diffusione locale.

1980 Berlusconi compra TeleMilano che diventa la capofila del network nazionale con Canale 5 e fonda, con

Marcello Dell’Utri, la concessionaria pubblicitaria Publitalia 80.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

Anni ‘80 La pubblicità stampa e TV.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1984 In Italia viene fondata la società Auditel per la rilevazione dell’ascolto televisivo.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

Anni ‘90 La pubblicità stampa e TV

https://www.youtube.com/watch?v=wocr3uvi1-M

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1990 La legge Mammì disciplina il sistema radiotelevisivo pubblico e privato in Italia a seguito della direttiva comunitaria dell’anno precedente.

1991 Viene pubblicato il primo sito web grazie a Tim Berners- Lee che sviluppò il primo programma in grado di leggere il codice html e i protocolli Nexius.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1992 La prima fotografia caricata in rete. Lo scatto è di Silvano de Gennaro IT developer del CERN.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1994 Il primo banner è stato della compagnia telefonica AT&T e apparve su HotWired

«Hai mai cliccato con il mouse qui?» . Il banner una volta cliccato portava ad un sito con un tour virtuale dei

migliori musei del mondo.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1995 Fu venduto il primo oggetto on line (puntatore laser rotto) sul AuctionWeb, primo sito di aste di vendita che due

anni dopo cambiò il nome in eBay.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1995 Fu venduto il primo libro online «Concetti fluidi e analogie creative» di Douglas Hofstadter su Cadabra che poi

cambiò nome in Amazon oggi la più grande azienda di commercio elettronico.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

1997 Nasce il primo blog ad opera di un commerciante

americano appassionato di caccia (Dave Winer sviluppò il software che ne permette la pubblicazione).

Nasce primo social network Sixdegreees.com con il motto «Find the people you want to know through the people you already know».

In Italia viene istituita l’Autorità Garante delle telecomunicazioni.

2004 Viene approvata la legge Gasparri che dovrebbe garantire il pluralismo dei mezzi di comunicazione radiotelevisivi e la libertà del mercato in Italia.

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

Anni ‘2000 La pubblicità stampa/affissione e TV https://www.youtube.com/watch?v=ywt86nsPomM

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

2005 Primo video caricato su YouTube (Chad Hurley, Steve Chene Jawed Karim) «Me at the zoo».

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

2006 Il Time celebra la persona dell’anno: si entra nell’era del web 2.0

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

2005 La prima pubblicità su Facebook (nato nel 2004) 2009 Viene introdotto il collegamento ipertestuale agli

hashtag

2010 La prima pubblicità su Twitter (nato nel 2006)

2015 Il fatturato annuo di Facebook arriva a 17,93$ miliardi con 3,69$ di utili netti (85% con investimenti sul mobile)

La prima pubblicità su Instagram (nato nel 2010)

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

Oggi La pubblicità stampa e canali social

francesca_arienzo @unimc

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#4. PUBBLICITÀ: EPOCA CONTEMPORANEA

Oggi La pubblicità TV e social Campagna istituzionale

#Ihaveadream di Telecom Italia con Martin Luter King (2013) che è diventata #wehaveadream sui social.

https://www.youtube.com/watch?v=Q3XFZojBSU0

https://www.youtube.com/watch?v=_iIx6cdxgQA&nohtml5=Fals e

francesca_arienzo @unimc

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grazie

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Come progettare

un’immagine coordinata

Come si costruisce un’immagine coordinata? Come si progettano gli elementi di una “brand identity”

in modo che funzionino e comunichino come un tutt’uno?

Quando si progetta un logo, si va a costruire quella che deve essere la parte sommitale di un’immagine coordinata. Si va creare un simbolo o segno grafico che deve infatti rappresentare e raccontare un’intera azienda e il suo brand. E per raccontare un intero brand non basta il logo, c’è bisogno che quel logo sia inserito all’interno di un sistema visivo, all’interno di un’immagine coordinata.

Cos’è un’immagine coordinata

Innanzitutto, che cosa si intende per immagine coor- dinata? Wikipedia dà questa definizione: “l’immagi- ne diventa coordinata quando i differenti fenomeni comunicativi risultano coerenti l’uno con l’altro.” In sostanza, parliamo di immagine coordinata quando i singoli elementi grafici o visivi che compongono la nostra immagine vengono percepiti come un’unica cosa.

Tanti elementi diversi che comunicano allo stes- so modo, in modo coordinato e coerente. Quando pensiamo, ad esempio, al brand Ferrari, non pensia- mo soltanto al logo del Cavallino Rampante. Pen- siamo anche al rosso, il Rosso Ferrari, ad esempio.

Ma non solo! Pensiamo alle Ferrari vere e proprie, cioè le macchine e al rombo dei motori, che è una parte integrante del brand. Sono tutte cose che co- municano in modo coordinato e coerente. Andando a costruire il brand, ovvero un concetto che abbiamo nella nostra mente e che associamo ad altri concetti come “lusso”, “velocità”, “ricchezza”, eccetera. Insom- ma, un’immagine coordinata efficace non soltanto racconta il brand ma è proprio quello che ne crea l’immagine all’interno della mente delle persone.

Un’immagine coordinata non è composta solo da cose come biglietti da visita, colori e font. È com- posta anche da suoni, prodotti, packaging, pubbli- cità, divise lavorative, personale, sito web, assistenza clienti, dipendenti, ecc.E’ fondamentale, ad esempio, partire dal design brief, affrontare lo sketching, co- struire il logo al computer e solo POI lavorare all’im- magine coordinata.

Fase 1: definisci colori, font, pattern e altre for- me

Una volta che si è costruito il logo (sia che sia un pittogramma o un logotipo), si inizia a costruire gli elementi fondanti di ogni immagine coordinata che si rispetti: colori, font, pattern e altre forme varie (tipo le icone). Laddove font e colori sono sempre fondamentali, pattern e altre forme possono esserci oppure no a seconda del tipo di progetto.

Colore: i colori sono cruciali per un’immagine coor- dinata e, spesso, diventano la pietra fondante di un intero brand. Pensa non solo al rosso Ferrari ma an- che all’azzurro Tiffany, al verde Starbucks, al giallo e rosso McDonald’s e così via.

Sono tutti colori con cui identifichiamo immediata- mente il brand e il prodotto.

Carattere tipografico: altrettanto importante è il font. Utilizzare un unico carattere tipografico (o massimo 2 o 3) per tutta l’immagine coordinata e la comunicazione aziendale è uno degli strumenti più potenti per trasmettere coerenza visiva.

Pattern e icone coordinate al logo, quando inserite in un sistema coordinato contribuiscono di molto a migliorare la qualità percepita di un determinato brand.

Immagini. Un altro elemento di un’immagine coor- dinata spesso dimenticato è la scelta del tipo di im- magini da utilizzare nella comunicazione.

In realtà è estremamente importante. Ho visto in- teri brand completamente rovinati da una pessima scelta di immagini (stock, foto banali, foto fuori luo- go, ecc). È utile quindi selezionare delle tipologie di immagini da poter usare. Magari scegliendole in base al colore o in base ai soggetti rappresentati. Ad esempio, Spotify negli ultimi anni è riuscita a distin- guersi grazie al tipo di immagini che utilizzava, con applicato sopra un particolare effetto a due tonalità:

Fase 2: progetta gli elementi cartacei (e non) di un’immagine coordinata.

Dopo gli elementi grafici di base, tocca applicarli al coordinato, ovvero a tutti quegli elementi carta- cei (e non) che vanno a comporre l’immagine di un brand. Gli elementi base progettati nella prima fase di costruzione dell’immagine, dovranno ovviamente essere applicati a questi elementi della seconda fase.

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Quali sono gli elementi car- tacei (principali) di un’imma- gine coordinata?

Biglietti da visita

Sebbene molti ritengono che il biglietto da visita sia una cosa superata, io credo che rimanga comunque un elemento imprescindibile.

Il biglietto da visita deve essere la perfetta sintesi, in un rettangolino di carta, di tutto quello che è il brand. Ovviamente, deve presentare determinate informazioni, ma è come le presenta che fa la diffe- renza. E deve farlo usando gli elementi base dell’im- magine coordinata: colori, font ed eventuali pattern e forme.

Ecco alcuni consigli pratici per creare un biglietto da visita efficace:

Particolarmente importante secondo me è la scelta della carta di stampa e della qualità di stampa. Non ha senso curare la grafica nel dettaglio e poi stam- pare su carta di qualità pessima. Rivolgiti sempre a professionisti per stampare o a siti web di stampa online con buona assistenza clienti e ampia scelta di catalogo (tipo, ad esempio, Helloprint).

Carta intestata, brochure, volantini, blocchetti e altri elementi personalizzati

Gli stessi concetti e gli stessi consigli valgono anche per tutti gli altri elementi cartacei personalizzabili.

Dalla classica carta intestata alle buste per le lette- re personalizzate, dalle brochure alle cartelline por- ta-documenti o a qualunque altro elemento perso- nalizzabile (sui cataloghi delle tipografie online ne puoi trovare un’infinità).

Mantieni sempre coerenza tra i vari elementi uti- lizzando gli stessi identici colori, gli stessi font e gli stessi elementi visivi.

Il packaging dei prodotti

Altro elemento fondamentale e che, spesso, fa la dif- ferenza in fase di acquisto e soddisfazione del clien- te. Certo, non tutte le aziende lavorano con prodotti fisici, ma tutte quelle che lo fanno (e i designer che li realizzano) dovrebbero curare meticolosamente questo aspetto.

Mockup

Font, colori, pattern, biglietti da visita, altri elementi cartacei. Ma non finisce qui. Gli elementi che vanno a comporre un’immagine coordinata sono poten- zialmente moltissimi.

Ci sono, ad esempio, tutti quelli che riguardano la comunicazione online e, quindi: il tipo di immagini usate sui social; la struttura e l’usabilità del sito web;

i video e i suoni utilizzati. Rientrano spesso nel no- vero degli elementi da non trascurare anche fattori non legati alla grafica, come l’assistenza clienti e la cultura aziendale interna. Sono tutte cose che vanno a comporre l’immagine coordinata.

A prescindere da quali e quanti siano questi elemen- ti, la cosa più importante e fondamentale è fare in modo che tutto comunichi in modo coerente ed uni- forme. Proprio a questo serve il logo e gli elementi base dell’immagine: a dare coerenza.

Ricordati sempre che, per quanto possa essere com- plessa e strutturata un’immagine coordinata, tutto parte sempre dal logo e dalla sua assoluta centralità nel progetto complessivo: sono gli elementi aggiunti a doversi adattare al logo e non viceversa.

INDICAZIONI MISURE:

Lettera professionale: A4 (cm 29,7 x 21) completa di intestazione mittente e destinatario + corpo della lettera e saluti finali.

Business Card (Bigliettino da visita)

cm 8,8x5,5 completa di nome e cognome, indirizzo mail, numero di telefono indirizzo (veri o ipotetici) Busta (Fronte con Mittente e Destinatario, e Retro) cm 21,5 x 10,5

Copertina CD cm 10x10 IPad cm 24x16

IPhone cm 14x7

I Device IPad e Iphon recano la schermata della pa- gina web adattata per lo schermo proposto.

Bruzzese, Argentiero, Sciarrabba 3TGC1 Progettazione Multimediale

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PROGETTAZIONE DI UN LOGO PERSONALE

FASE 1

- Scegliere un simbolo che ci rappresenta

- Disegnare la forma con lo strumento penna, con lo strumento forma o con lo strumento ricalco.

- Il simbolo creato deve essere eseguito in bianco e nero e a colori

- Il simbolo creato deve essere riproposto in più dimensioni per verificare la leggibilità

FASE 2

Realizzare gli elaborati dell’Immagine coordinata con la nuova grafica.

Riferimenti

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