Geometria e Algebra 21 Giugno 2016
CdL Ingegneria Biomedica.
CORREZIONE
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ISTRUZIONI:
• Scrivere il proprio Cognome, Nome e Matricola in stampatello MAIUSCOLO qui e sul foglio protocollo.
• Non saranno prese in considerazione risposte non giustificate.
• Per poter superare l’esame `e necessario conseguire almeno 4/6 nelle domande di teoria.
Esercizio E. 1.Discutere al variare di k ∈ R il seguente sistema lineare:
ky + 3z = 1 (k + 1)x − 21y − 2z = −k
−x + 5y + z = 1
• per quali valori di k il sistema non ammette soluzione?
• per quali valori di k il sistema ammette una sola soluzione? Trovarla esplicitamente.
• per quali valori di k il sistema ammette infinite soluzioni? Trovarle esplicitamente
Poich´e sistema `e quadrato, per applicare il Teorema di Cramer e/o il Teorema di Rouch´e–Capelli, calcoliamo il determinante (e poi il rango) della matrice A dei coefficienti, rispetto (ad esempio) alla prima riga:
detA = det
0 k 3
k + 1 −21 −2
−1 5 1
= −k(k + 1 − 2) + 3(5k + 5 − 21) = −k2+ k + 15k − 48 = −(k2− 16k + +48)
= −(k − 4)(k − 12).
Quindi, per il teorema di Cramer, il sistema ammette una sola soluzione se e solo se k 6= 4 e k 6= 12.
[Alla stessa conclusione si poteva giungere anche usando il Teorema di Rouch´e–Capelli. Infatti, se k 6= 4 e k 6= 12 allora rg(A) = 3, ed essendo A un minore non nullo di A0 (matrice 3 × 4), allora anche rg(A0) = 3 e quindi rg(A) = rg(A0) = 3 = numero incognite =⇒ ∞3−3soluzioni = ∞0 soluzioni = 1 soluzione.]
Troviamo le soluzioni con la regola di Cramer:
x = detAx
detA , y = detAy
detA , z = detAz
detA , Calcoliamo quindi
detAx= det
1 k 3
−k −21 −2
1 5 1
= −21 + 10 − k(−k + 2) + 3(−5k + 21) = k2− 17k + 52 = (k − 13)(k − 4)
detAy = det
0 1 3
k + 1 −k −2
−1 1 1
= −1(k + 1 − 2) + 3(k + 1 − k) = −k + 1 + 3 = −(k − 4).
detAz = det
0 k 1
k + 1 −21 −k
−1 5 1
= −k(k + 1 − k) + 5k + 5 − 21 = −k + 5k − 16 = 4(k − 4).
1
Quindi le soluzioni sono:
x = (k − 13)(k − 4)
−(k − 12)(k − 4) = −(k − 13) (k − 12), y = −(k − 4)
−(k − 12)(k − 4) = 1 (k − 12), z = 4(k − 4)
−(k − 12)(k − 4) = − 4 k − 12,
Non ci resta che verificare cosa accade nei due casi esclusi precedentemente, cio`e k = 4 e k = 12.
Sia k = 12, l’unico minore di ordine 3 della matrice A `e la stessa matrice A =
0 12 3
13 −21 −2
−1 5 1
, che ha det = 0
(per quanto visto sopra) e il minore
0 12
13 −21
ha det = −12 · 13 = 156, si ha che per k = 12 il rg(A) = 2.
La matrice A0 diviene
A0 =
0 12 3 1
13 −21 −2 12
−1 5 1 1
e utilizzando il teorema di Kronecker a partire da
0 12
13 −21
si hanno i due minori: A se si aggiunge la terza
colonna e la terza riga (che `e un minore nullo) e
0 12 1
13 −21 12
−1 5 1
(aggiungendo la terza riga e la quarta colonna) che ha det = −12(13 + 12) + 65 − 21 = −300 + 44 = 256 6= 0, per cui rg(A0) = 3 e possiamo concludere che per k = 12 il sistema non ammette soluzioni.
Passiamo al caso k = 4. Anche in questo caso, l’unico minore di ordine 3 di A `e la matrice stessa A =
0 4 3
5 −21 −2
−1 5 1
, che ha det = 0 (per quanto visto sopra) e il minore
0 4
5 −21
ha det = −20, quindi per k = 4 il rg(A) = 2.
La matrice A0 diviene
A0 =
0 4 3 1
5 −21 −2 −4
−1 5 1 1
e utilizzando il teorema di Kronecker a partire da
0 4
5 −21
si hanno i due minori: A se si aggiunge la terza riga
e la terza colonna (che `e un minore nullo) e
0 4 1
5 −21 −4
−1 5 1
(aggiungendo la terza riga e la quarta colonna) che ha det = −4(5 − 4) + 25 − 4 = 0, per cui rg(A0) = 2 = rg(A) e possiamo concludere che per k = 4 il sistema ammette ∞1 soluzioni.
Per calcolare esplicitamente le soluzioni, utilizziamo la riduzione di Gauss:
A0 =
0 4 3 1
5 −21 −2 −4
−1 5 1 1
A3<=>A1
−→
−1 5 1 1
5 −21 −2 −4
0 4 3 1
A2=A2+5A1
−→
−1 5 1 1 0 4 3 1 0 4 3 1
A3=A3−A2
−→
=
−1 5 1 1 0 4 3 1 0 0 0 0
Abbiamo dunque ottenuto il sistema equivalente in forma triangolare:
−x + 5y + z = 1 4y + 3z = 1 0 = 0
da cui si ottiene facilmente: y = 1−3z4 , x = 1−11z4 , e z variabile libera, da cui ponendo z = t si ottiene come insieme delle soluzioni 14 −114t,14 −34t, t . Quindi:
• per quali valori di k il sistema non ammette soluzione?
Per k = 12.
• per quali valori di k il sistema ammette una sola soluzione? Trovarla esplicitamente.
Per k 6= 4 e k 6= 12.
La soluzione `e: x = −(k−13)(k−12), y = (k−12)1 , z = −(k−12)4 .
• per quali valori di k il sistema ammette infinite soluzioni? Trovarle esplicitamente.
Per k = 4, il sistema ammette ∞1 soluzioni, che sono: x = 14 −114t y = 14 −34t z = t al variare di t ∈ R.
Esercizio E. 2. Data la matrice A =
2t 1 −1 0 t −1 0 2 4t
.
• Per quali valori di t ∈ R esiste l’inversa della matrice A?
• Calcolare l’inversa esplicitamente al variare del parametro t. [3 punti]
• Posto t = −1, (nella matrice A) stabilire se la matrice A `e diagonalizzabile. Calcolare inol- tre il polinomio caratteristico, gli autovettori con le loro rispettive molteplicit`a (algebrica e geometrica) e calcolare per ogni autovalore il corrispondente autospazio.
L’inversa della matrice A esiste se e solo se il detA 6= 0. Quindi (calcolando rispetto alla prima colonna) si ha detA =
2t 1 −1 0 t −1 0 2 4t
= 2t(4t2+ 2) che risulta nullo solo se t = 0, poich`e 4t2+ 2 `e sempre diverso da 0.
Calcoliamo ora i complementi algebrici per avere la matrice inversa:
A11= det
t −1 2 4t
= 4t2+ 2; A12= − det
0 −1 0 4t
= 0; A13= det
0 t 0 2
= 0;
A21= − det
1 −1 2 4t
= −(4t + 2); A22= det
2t −1 0 4t
= 8t2; A23= − det
2t 1 0 2
= −4t;
A31= det
1 −1 t −1
= −1 + t; A32= − det
2t −1 0 −1
= 2t; A33= det
2t 1 0 t
= 2t2. Quindi abbiamo:
Aij =
4t2+ 2 0 0
−4t − 2 8t2 −4t
−1 + t 2t 2t2
,
ATij =
4t2+ 2 −4t − 2 t − 1
0 8t2 2t
0 −4t 2t2
.
Inoltre, poich´e det(A) = 2t(4t2+ 2) abbiamo:
A−1 = − 1 2t(4t2+ 2)
4t2+ 2 −4t − 2 t − 1
0 8t2 2t
0 −4t 2t2
Poniamo ora t = −1 e verifichiamo se la matrice A `e diagonalizzabile.
La matrice diviene A =
−2 1 −1
0 −1 −1
0 2 −4
, calcoliamo il polinomio caratteristico
PA(λ) = det
−2 − λ 1 −1
0 −1 − λ −1
0 2 −4 − λ
= (−2 − λ)[(−1 − λ)(−4 − λ) + 2] = −(λ + 2)(λ2+ 5λ + 6)
= − (λ + 2)(λ + 2)(λ + 3).
Da cui si ricava che gli autovalori di A sono λ = −2 con molteplicit`a algebrica 2, ma(−2) = 2, e λ = −3 con con molteplicit`a algebrica 1, ma(−3) = 1 e quindi con molteplicit`a geometrica 1, mg(−3) = 1 (solo per l’autovalore
−3. ) Per l’Autovalore −2 dobbiamo trovare la molteplicit`a geometrica e quindi cerchiamo il suo autospazio.
Si ha
V−2=
A − (−2)I
x y z
= 0
Ovvero
0 1 −1 0 1 −1 0 2 −2
x y z
=
y − z = 0 y − z = 0 2y − 2z = 0
da cui l’unica equazione y − z = 0, ci fornisce la soluzione y = z, con variabili libere x e z.
Per cui
V−2= {(s, t, t)|s, t ∈ R} = L{(1, 0, 0), (0, 1, 1)},
da cui si deduce che la dimensione dell’ autospazio relativo a −2 `e 2 e quindi la molteplicit`a geometrica di −2 `e 2 e quindi concide con la molteplicit`a algebrica. In conseguenza di ci`o possiamo affermare che la matrice diagona- lizzabile.
Calcoliamo ora l’ autospazio relativo all’ autovalore −3 come richiesto.
V−3=
A − (−3)I
x y z
= 0
e
1 1 −1 0 2 −1 0 2 −1
x y z
=
x + y − z = 0 2y − z = 0 2y − z = 0
Dalla seconda (che `e uguale alla terza ) si ha z = 2y e sostituendo nella prima x = −y + 2y, da cui x = y. Per cui, posto y = t, si ha
V−3= {(t, t, 2t)|t ∈ R} = L{(1, 1, 2).}
Esercizio E. 3. Date le seguenti rette, r :
( 2x − y = 2
3x + z = 3 s :
( x + y = 0 z = 0,
dopo aver verificato che sono sghembe, calcolare la retta di minima distanza tra r ed s e la loro distanza.
La prima cosa da fare `e portare le due rette in forma canonica. Poch`e nella retta r la variabile x compare in entrambi i piani che rappresentano la retta, `e conveniente porre x = t per ottenere la forma parametrica
r :
x = t y = 2t − 2 z = −3t + 3 Mentre per s poniamo y = t, da cui
r :
x = −t y = t z = 0 Da cui ricaviamo:
• un punto di r, che chiamiamo R di coordinate: R(0, −2, 3),
• la direzione di r, che chiamiamo ~u = (1, 2, −3),
• un punto di s, che chiamiamo S di coordinate: S(0, 0, 0),
• la direzione di s, che chiamiamo ~v = (−1, 1, 0).
Verifichiamo come prima cosa che le due rette siano sghembe, quindi verifichiamo se det
~u
~v RS
6= 0.
Calcoliamo la direzione RS = S − R = (0, 2, −3).
Infine
det
1 2 −3
−1 1 0 0 2 −3
= −3 + (−6 + 6) = −3 6= 0, da cui si deduce che le rette sono sghembe.
Sia ora P ∈ r, da cui P = (t, 2t − 2, −3t + 3) e sia Q ∈ s da cui Q = (−s, s, 0).
La direzione P Q = Q − P = (−s − t, s − 2t + 2, 3t − 3), che da la retta di minima distanza `e quella che soddisfa le seguenti condizioni
P Q · ~u = 0 P Q · ~v = 0.
Nel nostro caso particolare
(−s − t, s − 2t + 2, 3t − 3) · (1, 2, −3) = 0 (−s − t, s − 2t + 2, 3t − 3) · (−1, 1, 0) = 0.
da cui
−s − t + 2s − 4t + 4 − 9t + 9 = 0
(s + t + s − 2t + 2) · (−1, 1, 0) = 0. ⇐⇒
−14t + s + 13 = 0 2s − t + 2 = 0. ⇐⇒
−28 − 28s + s + 13 = 0 t = 2 + 2s.
da cui
s = +15−27
t = 2 + 2s. ⇐⇒
s = −59 t = 89. Quindi la direzione della retta di minima distanza `e
P Q =
−−5 9 −8
9, −5 9− 28
9+ 2, 38 9 − 3
=
−1 3, −1
3, −1 3
mentre i punti P e Q sono
P = 8 9, 28
9− 2, −38 9+ 3
= 8 9, −2
9,1 3
Q = 5 9, −5
9, 0
e quindi la retta di minima distanza `e
x = xQ+ txP Q y = yQ+ tyP Q
z = zQ+ tzP Q e quindi nel nostro caso
x = 59 −13t y = −59 −13t z = −13t
Chiaramente si poteva utilizzare anche il punto P in sostituzione del punto Q.
Calcoliamo infine la distanza tra le rette r ed s calcolando la distanza tra il punto P e il punto Q:
P Q = s
−1 3
2
+
−1 3
2
+
−1 3
2
= r3
9 = r1
3 =
√3 3 .
Esercizio E. 4. Data la seguente conica,
γ : x2+ 3y2+ 2√
3xy + 4√
3x − 4y = 0
classificarla (ovvero, dire se si tratta di una parabola, un ellisse, un iperbole o una conica degenere) e ridurla a forma canonica. Se si tratta di una conica a centro, trovarne il centro.
Troviamo prima di tutto la matrice associata alla conica A0=
1 √
3 2√
√ 3
3 3 −2
2√
3 −2 0
e calcoliamo il determinante per sapere se si tratta di una conica degenere o non degenere.
detA0 = det
1 √
3 2√
√ 3
3 3 −2
2√
3 −2 0
= 2√ 3(−2√
3 − 6√
3) + 2(−2 − 4√ 3√
3) = −48 − 16 = −64.
Quindi la conica `e non degenere.
Calcoliamo ora la matrice dei coefficienti quadratici, quindi solo i coefficienti di x2, y2 e xy, A =
1 √
√ 3 3 3
il cui determinante `e
detA = det
1 √
√ 3 3 3
= 3 − 3 = 0
e quindi si tratta di una parabola. La parabola non `e una conica a centro e quindi non sar`a necessario trovare il centro.
Troviamo la forma canonica, essendo una parabola la forma canonica da trovare `e ax2+ 2by = 0. (Per ricordare la forma canonica, si pensi alla matrice che si vuole ottenere
a 0 0 0 0 b 0 b 0
e la si traduca in polinomio.) Utilizzando la tecnica degli invarianti si ha che
detA0 = −ab2 T rA = a.
Ricordando che la traccia di una matrice `e la somma degli elementi sulla diagonale principale si ha che T r(A0) = 4 calcoliamo i coefficienti a e b.
Si ricava facilmente che a = 4 e −64 = −4b2 da cui b2 = 16 e b = 4 e b = −4. (Scegliamo b = 4 poic`e con l’altro valore si ottiene una parabola equivalente al punto di vista delle rototaslazioni euclidee.) La forma canonica `e quindi 4x2+ 8y = 0 o in forma esplicita y = −12x2.
Esercizio E. 5. Scrivere la forma algebrica e la forma trigonometrica del seguente numero complesso:
−2 + 5√ 3i −√
3i 1 −√
3i + 3
!7
. Prima di tutto svolgiamo i calcoli all’interno della parentesi
−2 + 5√ 3i −√
3i 1 −√
3i + 3
!7
= −2 + 4√ 3i 1 −√
3i + 3
!7
= −2 + 4√
3i + 3 − 3√ 3i 1 −√
3i
!7
=
= 1 +√ 3i 1 −√
3i
!7
= 1 +√ 3i 1 −√
3i·1 +√ 3i 1 +√
3i
!7
= 1 + 2√
3i + 3i2 1 − 3i2
!7
= −2 + 2√ 3i 4
!7
= −1 2 +
√ 3 2 i
!7
Ora per poter applicare la Formula di de Moivre troviamo la forma trigonometrica del numero complesso all’interno della parentesi.
Si ha a = −12 e b =
√ 3
2 e quindi
ρ =
r
−122
+√
3 2
2
= q1
4 +34 = 1 cos θ = aρ = −12.
sin θ = ρb =
√ 3 2
da cui si deduce θ = 2π3 .
Applichiamo ora la forma di de Moivre, [zn= ρn(cos(nθ) + i sin(nθ))]
= 17
cos
7 · 2π
3
+ i sin
7 · 2π
3
)
= 1
cos 14π 3
+ i sin 14π 3
= cosπ 3
+ i sinπ 3
. Infine la sua forma algebrica `e 12 +
√3 2 .